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Godi, figlio di Dio, Della stabile antichità Della tua vecchiezza. Non vuoi portare Dio all’uomo come Mosè; Né vuoi portare L’uomo a Dio come Gesù. Ti si lasci soltanto, in pace, Riportare a casa la tua Povera divinità.

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Forma astratta essenziale Promanata dalla Coscienza Prima dell’esistenziazione, Della materia, del tempo/spazio, Assoluta bellezza degli Assoluti. Le simmetrie costruiscono poi Solidi incastri, armonie Cristalline di materia compatta. Forma, morphè, che delimita, Margina e confina le egoità, I fuori e i dentro di ognuno. Bellezza assoluta Della forma vuota Nel vuoto assoluto.

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Il Dio da cui scaturisci, A cui ti riveli, È il Dio dell’esistenza, Il solo che ti è dato conoscere. Ma tu vuoi te stesso, Vuoi il Dio della pre-esistenza, Assoluto, Uno e Unico, Vero e Reale, Pre-eterno e la cui luce È contenuta nell’oscurità. Tu vuoi tornare ad essere Quello che sei: Una potenza vibrante Nelle pieghe del nero Mantello di Dio. Tu sei Lui, e vuoi Lui.

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Geometrie frattali Sórte dal vuoto: Cosmo. Espansione e contrazione, Ritmo vitale pulsante vibrazioni. Sonorità inaudibili, Armoniche invisibili luci. Oscurità silente Che contiene il Tutto Immanifestato, Divino costrutto. Questo è Sirr, Il Segreto del Cuore.

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La notte è deserto Popolato d’ombre Che s’addensano Attorno al movimento. Fanno massa, pesano i passi Penetrando l’alterità corporea. Ombre che si incarnano in te, Che t’incarni rallentando La velocità della tua Luce Notturna.

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Unità è qualità Dell’Essere Uno, Non unione del molteplice, Che l’Uno esclude. Huwa Allahu Ahad. Uno è il punto immateriale Da cui sgorga lo spazio Ed il tempo emerge. Uno è singolarità onnipotente Che contiene il Tutto. Uno dev’essere Coscienza volente, Unica Essenza.

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Immergiti in te profondamente, Procedi, avanza, scava Fino a riuscire a riveder le stelle. L’energia vitale si consuma Alimentando la tua vita; Ma Hayy, il Vivente, Non consuma né è consumato. Hayy non è nella tua vita Scavata, consunta, penetrata, Ma nella luce che trovi Nella tua ima oscurità. Attraversa il vivente in te Per raggiungere te (nel) Vivente.

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La musica udibile attua La potenza dello spartito. Così la Manifestazione fa Dell’infinita Potenza. Attuandosi se ne distacca Senza separarsene: Musica e spartito, forme Della stessa intangibile sostanza, Luce che vibra.

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Dio non interviene Nelle cose del mondo Come tu non intervieni Negli eventi che sogni: Una realtà prodotta Evanescente Da una coscienza onirica Non è altro da essa, Che la fa generandosi.

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Non dura per sempre, l’eterno: Sempre è già tempo, e Eternità è non-tempo. Non è Permanenza Indefinita durata, Ma durata nulla: Permanenza è assenza. Non solca l’esistenza Chi non dura, e dunque: È l’Eterno permanente Il Vivente inesistente.

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Materia vivente e tutta, Luce densa che l’amore aggrega Dalla sovra-coscienza; E da cui emerge La coscienza umana Dominata dal corpo! Vaga immagine manifesta Di vera Realtà occulta.

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Cammini entro la sfera Della tua emanazione Il cui confine incontra il mondo. Questo guscio è nafs: Per il mondo sei tu, Per te è io. Chi cammina, dunque? La sfera vuota Si muove all’urto Di altre sfere. Chi cammina, dunque? Una scintilla dura un attimo. La vita è una scintilla che si ripete in una sequenza di attimi dando l’impressione di una continuità.Ogni scintilla produce un breve…

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Abusa dei vivi la vita Per rimanere in vita, Dolce e vorace come una madre. Li consuma Senza mai consumarsi. Aderire all’Immutabile Hayy Uscire dalla vita Per dissiparla e usarla, Lisarla come un tessuto Fino alla trasparenza E vederla svanire è del ribelle scopo del vivere: essere, a meno della vita: Da vivo a Vivente.

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Misterioso il Divino È presente in assenza. Il Vivente non vive Ed è vita esistente. La magistrale invisibilità Satura le pause Intride gli iati Forma la brana Che unisce e separa Le singolarità vibranti. È ove nulla è, è Nulla, Potenza infinita del vuoto.

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Riveliamoci, fratello, L’un l’altro in essenza. Nell’esistenza siamo Polvere d’uomo calpestata. Incontriamoci in alto, In verità denudati, E parliamo in silenzio. Che la luce dell’uno Sia la visione dell’altro E la luce dell’Uno Ci abbagli e ci fonda.

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La mia essenza, Ciò che in me è, È scintilla dell’Essere, E a Lui appartiene. La mia esistenza E quella di ogni “cosa” È pura Natura, Attuazione della Sua Potenza. L’Essere avvolge l’esistere, Se vuole l’imbeve. Chi è, a volte esiste; Tra chi esiste, vive dunque chi è. Ma c’è chi è soltanto, E chi soltanto esiste.

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Ana, La ‘Ahad, Ana ‘l Ahad Io, Nessuno all’esistenza, Io sono l’Unico, Pura coscienza. Non posso che Essere E non esisto ché sono.