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forse non mi è mai capitato di non essere corrisposto da qualcuno. forse non accadeva da tantissimo tempo. forse è accaduto più volte e io l'ho rimosso. che idiozia. mi chiedo cosa provi e cosa ti sia successo. se tutto quello che abbiamo vissuto era vero, o se è semplicemente svanito. che poi è una sensazione che conosco benissimo, quella delle cose che finiscono. ma perché portarla all'esasperazione, quando a 30 anni sai che tutto ciò può ferire?

me lo chiedo e non mi do risposte.

mi tengo il tuo bellissimo ricordo e ti ringrazio per tutto il bello che mi hai dato. ora aspetto il prossimo uomo che mi rubi il cuore. nel frattempo, ti aspetto.

4 novembre 2021

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siamo ad agosto e come sempre si vive male.

il capitalismo che schiaccia i miei genitori, l'alienazione e gli orari di lavoro disumani. la violenza, la cena non consumata e mio padre che si chiude in camera concludendo la sua giornata dichiarando che da domani non lavorerà più.

agosto è un mese tra i peggiori ed è ad agosto che morirai.

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questa settimana è stata così intensa, che ho ricordato quello che si prova a vivere a pieno.

vinco un posto per Grenoble, che rifiuto. vengo convocato in una scuola superiore e con i ragazzi di quinta abbiamo solo 5 anni di differenza.

ho sentito iosonouncane in un posto dove C. mi aspettava al tavolo con un giacca sbottonata con sotto solo la sua carne nuda. l'attrazione sessuale e qualche ora dopo noi due che ci diciamo addio perché per l'ennesima volta le mie emozioni svaniscono.

bere ettolitri di vino, girovagare di notte e andare a casa del prof, ridere e mangiare due piatti di pasta. fare le quattro, tornare a casa con E. e sentirci vivi, come non succedeva da due anni a questa parte.

la vita è meravigliosa

15 maggio 2021

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Sono giorni molto intensi.

Di notte sono ancora la preda delle mie ossessioni. Di giorno, sono in pace con me stesso e con tutto ciò che mi circonda.

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poi c'è C. che mi ruba il cuore e andiamo al parco, ascoltiamo tantissima musica e i suoi capelli ricci sono attaversati dalla luce del sole di febbraio. gli aerei squarciano il cielo molto lentamente e io ti dico di spostarti perché voglio vedere dove va a finire. poi mi costringi a dirti che sei più bello di una scia chimica e io faccio difficoltà a risponderti. ti do un bacio.

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è la mia prima ora da 25enne.

con oggi smetto di sentirmi un po' più piccolo.

ho festeggiato le mie ultime ore da 24enne traducendo. poi ho comprato una sacher sotto casa che ho mangiato a casa con dei perfetti sconosciuti. mentre camminavo mi accompagna un cane meraviglioso, e avrei voluto comprare dei fiori per la mia camera, per l'occasione.

non mi circondo di gente familiare, non voglio nessuno. solo sconosciuti, come prima di andare a casa di Ago che il vinaro dove prendo il solito barbera, ogni sabato, mi ha invitato nella cantina dove viene prodotto. diceva che ci saremmo andati con un furgoncino, con tanti altri appassionati di vino come me, che probabilmente comprano quel vino per il prezzo basso, non per la buona qualità.

poi vedo questa coppia di ragazzi che si baciano e dico che la mia libertà è poter sciegliere da chi circondarmi, a 25 anni. come se gli altri anni fossi costretto, e forse un po' lo ero.

sento le voci delle persone che mi circondano che pensano che a 25 anni, loro il mondo se lo mangiavano.

io lo mondo me lo mangio e sono la persona più felice del mondo e grata di essere ancora in vita.

domani vorrei comprare dei fiori e allegare il biglietto "Mrs. Dalloway dediced to buy the flowers herself."

ma forse ho speso troppi soldi in questi giorni, che meglio se me li risparmio.

una nuova persona mi ha rubato il cuore, si chiama C.

le canzoni che mi inteoducono al 25imo anno d'età: Latch, Tramonto occidentale, Wasting my young years.

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oggi è il 23 gennaio 2021 e stranamente non scrivo che mi manca S.

il tempo sta facendo il suo corso, io S. lo penso raramente e sto bene, come cantava L'orso.

oggi invece scrivo per prendere consapevolezza di quanto accaduto stasera. ho provato delle emozioni fortissime, di rabbia, e di imbarazzo. esporsi in maniera così forte davanti a tutti con persone che sai benissimo che non ti piacciono e probabilmente non ti piaceranno mai, è sicuramente un sintomo di anarchia. e si sa, che ho sempre faticato a starmene al mio posto. e quando me ne stavo al mio posto, era perché avevo paura di reazioni cattive, mi avrebbe rinfacciato delle azioni.

io sono stanco della cattiveria che c'è in giro. io capisco io dolore della gente tuttavia, penso debba essere incanalato in gentilezza. non odio. e questo ce lo insegna la psicologia.

quindi capiamo che il loro è solo odio, un grandissimo dolore che non si è mai allievato.

ah, era anche il diciotessimo compleanno di mia sorella.

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è il 28 ottobre. vivo la seconda ondata della pandemia. i locali chiudono alle 18, io non posso più andare in palestra e soprattutto non posso andare al bar con nessuno, dato che i miei “conviventi” non sono anche miei amici. tuttavia, vivere in un periodo storico in cui c’è un coprifuoco mi affascina. condivido con tutti l’origine di quest’ultima e la sua bizzarra traduzione inglese, curfew. faccio il lavoro più bello del mondo, i miei ragazzi sono meravigliosi e a loro non insegno solo il francese, ma insegno anche l’importanza relativa all’uso del genere femminile nella nostra lingua, perché è necessario valorizzare le donne e la realtà è costruita su quelle che sono le nostre parole. rimprovero ogni tipo di cattiveria e racconto molte storie, con la speranza che possano memorizzare ogni insegnamento più semplicemente. conosco Anna, ed è bello sentirla parlare di tutte le lingue che conosce, del suo ragazzo svedese e della fuga dalla provincia. scopriamo  di essere innamorati entrambi di sarajevo grazie a  margaret mazzantini. ci proponiamo di viaggiare l’est europa con l’alibi seminari e conferenze.

sabato rimango abbracciato a S. a guardare new girl.

ieri notte lo sogno a casa di A., dove per la prima volta mi sento appagato emotivamente dopo la rottura (o forse dopo N.). succede che il coprifuoco ha creato delle situazioni bizzarre, delle situazioni forzate che in un modo o nell’altro ti portano a rischiare. 

stamattina ero così felice, che ho preso la bici per tornare a casa, cantavo comunicare di Michielin mentre tornavo a casa, sotto un sole autunnale cocente. per la prima volta mangio l’iris con la ricotta. forse perché avevo bisogno di sentire i gusti che ha vissuto A., per prolungare la sua presenza in questa giornata.

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oggi ho preso il risultato del mio mio primo test dell'hiv e non te l'ho detto. e mi manchi tanto, e vorrei che tutto questo non fosse mai successo ma ti guardo e penso che non sei più la persona che vorrei avere al mio fianco. anche se mi chiedo se riuscirò mai a trovare una persona che mi vada bene, considerando che è passato mezzo anno e la situazione rimane tale. fai il vago parlando delle tue serate in questa città di merda e sicuramente adesso stai con un'altra persona perché ti si legge in faccia il senso di colpa che provi quando stai con me. ma ti auguro veramente il meglio e spero che tu possa continuare a lottare contro tutti gli ostacoli che ogni giorni ti si presentano davanti. sei sempre stato uno dei miei eroi, e lo sei ancora. spero che le tue gesta possano essere condivise con un altro uomo, che ti sappia amare magari di più di quanto non lo abbia fatto io.

poi ti dico che voglio tatuarmi i love you 'till you call the cops on me perché sei statol'amore più grande che abbia mai vissuto, al punto da farmi perdere il senno.

è il 29 settembre, leggo le poesie di Pozzi prima di addormentarmi e ascolto le luci della centrale elettrica per ricordarmi chi sono e non perdermi nella mia nuova vita

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oggi si conclude l’estate di quest’anno rinominato funesto dai media e da una grande fetta di popolazione. è il 31 agosto, e come al solito sui social c’è Brunori. E quanto sarebbe stato bello se l’avessi visto a Roccella ieri, il 30 di agosto, nella mia terra.

se dovessi dare un voto a quest’estate darei un bel 9/10. alla fine mi sono laureato, ho fumato, ho bevuto, ho mangiato, ho viaggiato, ho avuto dei momenti molto romantici, ho anche dato una mano ai miei (per la prima volta mi sono sentito un adulto anche ai loro occhi), cosa volevo di più?

oggi ho letto un post che diceva “rilassati. troverai un lavoro. hai una vita intera davanti. sei in tempo. rilassati” e mi ha aiutato a placare tutte le ansie. alla fine la cosa positiva è che ho la fortuna di avere i miei genitori alle spalle che mi danno sempre una mano. mi sentirò sempre debitore con loro, ma devo restare nell’ottica che avere dei figli è stata una loro responsabilità e che io ho sempre dato il massimo (e ne sono consapevole).

al di là della puglia, delle lunghe letture, della nullafacenza, dei pochissimi scleri e di tutte le persone meravigliose che mi hanno circondato fino ad adesso, rimane sempre S. il mio unico problema da risolvere. non capisco mai un cazzo quando si parla di lui, e mi sono chiesto pure perché oggi mi dà al cazzo il fatto che non mi risponde. si merita di trovare una persona con cui possa stare bene, lontano da me. e io non ci posso fare niente.

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ieri sono stato con questo tipo che, seppur molto carino, non riesce a trasmettermi niente, ancora una volta.

poi siamo stati da Carmen, ed è stato un momento bellissimo, dove eravamo veramente tantissime persone tutte insieme a cerchio a bere, a fumare e a fare gli stupidi (soprattutto io dopo che vedo N.) ed è questa la leggerezza che mi piacerebbe avere.

poi ieri sul bus, prima di arrivare da Carmen, ascolto Writer in the dark, che in questo periodo mi sta accompagnando quotidianamente, e realizzo quanto sia stata bella la storia con S., tormentata e drammatica e piena di scazzi, che se l’avessi vista dai film l’avrei voluta vivere ma eccoci qui, distrutti dopo averla vissuta che cerchiamo di costruirci una vita che possa andare bene.

poi oggi mi sveglio e sono spaesato, faccio una lunghissima colazione con M. e penso quanto è bello riposarsi durante il week-end, e come sarà bello avere il week-end libero (si spera) quando inizierò a lavorare.

vado a pranzo da S. e mangio la cacio e pepe, che quando ero a Roma non avevo mai mangiato e penso sia stata un’eccellente prima volta, questa.

poi mi dice che ieri è uscito con dei ragazzi che ha conosciuto su un app, che stavano insieme e che non avevano alcun secondo fine e che pensa un po’ mi avrebbe pure fatto conoscere.

e io inorridito avrei voluto solo andarmene in quel momento, ma perché poi? cosa c’era che non andava? alla fine si sta facendo solo la sua vita, sta costruendo una nuova rete di persone che in qualche modo sostituiscano quella che avevamo costruito insieme.

io di amici ne ho, e non ne voglio avere di altri. per tanto, le persone che vedrò, voglio che rimangano solo ed esclusivamente persone con cui scopare, non persone con cui abbia dei rapporti umani.

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oggi al master mi hanno detto che sono stato molto bravo in consecutiva ed effettivamente così è stato.

poi il prof. mi ha detto che non dovrei mollarlo l'interpretariato e che devo essere più sicuro di me, anche se io penso già di esserlo.

da qualche giorno sento la forte mancanza di S., e non so da dove derivi tutto questo. era una cosa su cui ci ho lavorato e vorrei non sentirla. ma purtroppo, non è assolutamente facile soffocarle certe sensazioni.

parlo con tantissimi ragazzi e cerco di uscire da questo posto in ogni modo possibile.

a volte penso che solo N. potrebbe distrarmi. ma parliamone, l'ennesimo due di di picche.

probabilmente questa sensazione malata nasce dal non voler stare da solo e dal pensiero che non troverò mai nessuno come S.

ma forse è ancora troppo presto per dirlo.

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oggi è successo che martina ha lasciato torino, probabilmente per sempre. e si chiude anche oggi un grande capitolo della mia vita.

29 giugno 2020, il tempo fuori è molto fresco e sinceramente a me l'estate fa schifo

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mi ritrovo ad essere ancora una volta incastrato dalle mie ossessioni. in trappola. che poi, stavo così bene prima di conoscere N., mi sentivo così libero, indipendente e slegato da qualsiasi cosa. Adesso eccoci qui, di nuovo, incastrati da un essere umano, totalmente uguale a me sotto certi aspetti, con una testa, un cervello, un corpo, con i suoi scazzi, le sue bruttezze, le sue paranoie, i suoi lati negativi, la sua infinita tristezza. l’essere umano è proprio così, ci sono persone di cui vuole circondarsi e persone che vuole semplicemente ignorare, perché probabilmente non esiste un incastro adatto da poter condurre anche una minima parte di vita insieme. entrare in queste dinamiche è molto molto complicato.

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poi è successo che ho conosciuto N. e lo porto al parco. e fumiamo e beviamo. e a un certo punto mi bacia. e mi sorprendo. e sono stato felicissimo per via della sua bellezza disarmante.

ieri decido di andare a casa sua. eravamo così lontani. decido di baciarlo. ci sediamo a terra. lo bacio ancora. mi porta in camera. io rimango estasiato dal suo spazio e continuo a pensare che ci sono così tanti uomini con i miei stessi ideali e i miei stessi interessi che boh, forse non l'avrei mai pensato.

stiamo a letto, non va bene. avrei voluto dormire con lui, ma non ho pressato e me ne sono andato. scendo 4 gradini, torno su e gli do un bacio.

mi scrive di dirgli quando torno a casa

glielo scrivo

dorme.

stamattina N. non è più N.

e non mi do pace.

come al solito mi dovrò armare di pazienza e domani gli scriverò, se non lo fa lui.

10 giugno 2020

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sento ancora il tuo odore di martini e di sigarette.

e apprezzo che non tu non abbia invitato a restare

a volte è semplicemente troppo.

love comes from pain

9 giugno 2020

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sono successe così tante cose negli ultimi giorni che non mi sentivo così vivo da un tanto tempoho detto a S. che non lo amo più, che non provo più attrazione per lui. ho chiuso sei anni della mia vita, un giorno al parco, in mezzo alla gente con la mascherina. torno a casa, e c'è sempre A. che mi accoglie, e piango perché ancora una volta sono io prendere le redini della mia vita, a mettere i segni di punteggiatura. dico che è finita a Mati sul balcone, lei mi ascolta. sono comunque molto scosso.

in quei giorni, ho visto V. ed è stato bellissimo provare quelle emozioni sull'erba altissima di Valdo Fusi, dove il buio e l'altezza ci faceva vedere le persone piccolissime. per non parlare delle tipe con le maglie arancioni, i suoi quesiti filosofici, e le conversazioni interminabili, intrise anche di tantissimi silenzi. poi ci sono state le scale anticendio, le scale della portineria, le scale di una chiesa che ci ha riportato alle nostre terre natali. sei stata una bellissima parentesi che spero di non chiudere mai definitivamente. è stato bello vivere di notte con te.

6 giugno 2020