proudasalways
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Lost in the black
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Sofia, sappi che finché avrò memoria, mi ricorderò di te per sempre.
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proudasalways · 3 years ago
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Ti capita mai di essere talmente tanto pervaso da sensazioni negative per così tanto tempo che, ad un certo punto, non riesci più a sentire la tristezza? Sai che hai qualcosa che ti fa male da qualche parte ma non sai più dove, non riesci più a distinguere le emozioni e a toccarle dentro di te. Ti senti distante da tutto, ti senti in un limbo in cui tutto intorno è sfocato e senza forma. Non riesci nemmeno più a piangere per le cose per cui vorresti piangere. Senti il dolore ma non puoi trasformarlo in niente, perché è come se non avessi più accesso a quella parte di te.
Zoe
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proudasalways · 3 years ago
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niko_lenatti
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proudasalways · 3 years ago
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Chi ha sofferto davvero non infierisce mai, non calpesta, sta attento a tutto, osserva. Se può evita di ferire e se non può, preferisce ferire sé stesso.
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proudasalways · 4 years ago
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Let me die, I'm so tired.
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proudasalways · 4 years ago
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Instagram: ichmiles
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proudasalways · 4 years ago
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proudasalways · 5 years ago
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Ti auguro qualcuno che si accorga sempre di come ti senti.
Marco Polani
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proudasalways · 5 years ago
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Ecco di nuovo… ci sono ricascato di nuovo,come un po di tempo fa… un taglio,poco sangue,poco profondo… due aumenta, tre aumenta ulteriormente… a quattro non ci si ferma più… ma non è il sangue che preoccupa, tanto sangue, ma la voglia di farsi del male e volerne ancora di più prende il sopravvento… pensavo di esserne uscito…e invece no…
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proudasalways · 5 years ago
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Gli occhi spenti.
Il cuore rotto.
L'anima in tempesta
e il cervello in guerra.
E tutto questo è colpa tua,
mi hai annullato completamente la vita.
Ti detesto,
mi fai schifo.
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proudasalways · 5 years ago
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Mentre aspetto la mia brioche decido di accendere il cellulare.
Apro Instagram e nella home, per puro caso, mi imbatto in una sua foto.
Sono passati mesi dall’ultima volta che le ho parlato.
Ha i capelli più lunghi e la carnagione più scura, ma resta sempre lei.
Una lacrima calda mi sfugge e scende, fino a morire sulle labbra, bagnandole di sale.
Seduto di fianco a me, il mio ragazzo smette di bere il cappuccino e mi accarezza la guancia, le dita profumano di caffè.
I suoi occhi scuri implorano chiarimenti.
Gli mostro lo schermo luminoso; lui abbassa lo sguardo, corrucciandolo in un'espressione confusa, poi torna a incastrare i suoi occhi nei miei.
Riguardo la fotografia, per poi fissare un punto indefinito aldilà delle grandi vetrate del bar.
D'improvviso mi sento soffocare; lo spazio sembra ridursi, i rumori diventano ovattati e ogni persona mi provoca grande irritazione e dolore allo stesso tempo.
Vorrei uscire. Ho bisogno d'uscire.
Ci spostiamo fuori, in un tavolo con tante bustine di zucchero colorate e un mazzolino di fiori al centro.
Eppure, continuo a sentirmi come se stessi sprofondando in un baratro.
“Chi era, quella ragazza in foto?” Mi chiede lui, stringendomi forte le mani nelle sue, dandomi l'impressione di fonderle assieme.
“Lei era… era… era la mia migliore amica” ogni parola mi lascia in bocca l'amaro.
La mia voce strozzata, pronta a spezzarsi, é nascosta dal vocio altisonante e dalle risate squillanti dei clienti.
“Lei era la mia migliore amica” ripeto.
Nonostante tutte le ferite, continua ad essere questa frase associata al suo volto quella più profonda, impossibile da cicatrizzare.
É così difficile parlare senza scoppiare a piangere, trovare le parole per formare una frase… mi provoca uno sforzo immane “Lei era… era… era la canzone che speri sempre di ascoltare quando accendi la radio. Era la giusta dose di zucchero nel caffè. Era il mio “oggi potevo stare a casa ma sono venuta comunque a scuola solo per poter passare 10 minuti con lei”.“
Inghiotto un po’ di ossigeno “Lei era il libro giusto lasciato nella scaffalatura sbagliata… era la prima risata dopo ore di pianti, quel genere di risata che ti apre il cuore per riempirlo con pensieri come “ci sono ancora persone che ti amano esattamente così come sei”.“
Mi siedo meglio sulla sedia, prendo un fazzoletto e inizio a strapparlo in tanti piccoli pezzi.
“Lei era le chiamate di due ore la sera. Restavamo a chiacchierare fino a quando la voce non ci si impastava, il numero di sbadigli superava il numero di parole che riuscivamo a dire, e gli occhi non diventavano due fessure. Era gli abbracci la mattina, così stretti da darti la forza per affrontare tutta la giornata, coi rispettivi profumi che si mischiavano e le braccia che si intrecciavano.
Era i weekend passati in camera, con fuori la pioggia e il vento freddo che spogliava gli alberi, mentre dentro i film in streaming e la cioccolata calda fra le mani.
Era i 68 audio per parlare del ragazzo carino che aveva salutato, le ingiustizie dei professori e l'ansia per le verifiche.”
Mi sento come se mi stessi crepando in mille parti “era tutti i vestiti più buffi e ridicolo provati in camerino solo per scoppiare a ridere assieme. Era le parole sussurrate, gli sguardi d'intesa, le corse sulla sabbia bollente per gettarci in mare, le foto mosse .”
Mi sento così piccola, così piccola e fragile e stupida e rotta “Lei mi faceva sentire come se fossi importante. Come se le mie idee e le mie teorie, anche quelle più assurde e complicate, avessero un senso. Come se fossi abbastanza coraggiosa per affrontare ciascuna delle mie paure, e abbastanza forte per realizzare ogni mio sogno.”
Mi tremano le labbra. Tutto è sfocato. Ogni parola ha il sapore di sale. I capelli si sono appiccicati alle mie guance calde. “Lei era quel genere di persona che ti fa sentire amata. Che ti fa sentire come se anche tu potessi essere la costante nella vita di qualcuno. Il “qualunque cosa accada, io continuo a scegliere te”, il “tu non sei come gli altri. Nel mio cuore, per te, ci sarà sempre un posto”. “
Stringo forte fra le dita tutti i pezzetti di fazzoletto che ho strappato “Come fai a dimenticare qualcuno che ti ha dato così tanto da ricordare? Che ti ha fatto sentire come nessun altro prima ti aveva mai fatto sentire? Io certe emozioni non so cancellarle. Certe frasi non so dimenticarle.”
Premo una mano sul mio petto “Tutte le cose che abbiamo fatto assieme sono incastrate qui, e non immagini quanto male mi fanno”.
Breve pausa.
“E… e adesso chi é lei?” Chiede lui, con la voce che é un sussurro.
“Ora… ora lei è quella ragazza che quando mi incrocia per strada, cambia direzione e abbassa lo sguardo. È quella che non chiede più di me a nessuno. É quella che lascia sempre il sedile di fianco al mio vuoto, sul bus. È la notifica di whatshapp che non accende più lo schermo ”
Quando si sta male, respirare é davvero complicato. “É quella che ha smesso di frequentare i nostri posti. Quella con un sorriso più luminoso quando sta con gli atri. Quella che nel gruppo saluta tutti, eccetto me. Quella che non pronuncia mai il mio nome. ”
Mi sento scossa da tremiti davvero forti. Ho paura di sciogliermi nel mio dolore.
“Lo sai, tutti vogliamo lasciare un'impronta di noi stessi nella vita degli altri. Tutti vogliamo influenzare la vita di chi amiamo. Tutti vogliamo imprimergli un ricordo indelebile. Una sensazione che provano solo con noi, e nessun altro” continuo, il mio sguardo vaga verso il cielo, lo stesso che guardavamo assieme, che fotografavamo assieme.
“E fa male. No. Distrugge. Distrugge sapere che ha cancellato il mio numero. Che non ha più alcuna foto di noi… che semplicemente mi ha spazzato via dalla sua vita come se fossi polvere.”
Lui mi abbraccia forte ed io mi perdo fra le sue braccia, fra il suo profumo e il torpore del suo corpo. “Io vorrei… vorrei solo…. vorrei solo che quando gli altri le chiedono di me, lei non abbassasse lo sguardo e cambiasse argomento. Vorrei solo che dicesse “era la mia migliore amica” con in bocca lo stesso sapore di lacrime e amaro che ho io.“
Non mi accorgo che davanti a me é arrivata la brioche, ma so già che non la mangerò in quanto il mio stomaco si é attorcigliato.
Lui continua ad inghiottire i miei occhi nei suoi “Vedi, è per questo che sono diventata così fredda e apatica, che stringo nel mio petto tutte le mie emozioni, senza lasciarne trapelare alcuna… non vorrei che altri mi demolissero allo stesso modo che ha fatto lei”.
Un sorriso gli vela le labbra e gli addolcisce l'espressione “Non devi; solo perché qualcuno ti ha spezzato, anche se quel qualcuno era davvero importante per te, non significa che lo faranno tutti.”
Mi incornicia il volto bollente di lacrime con le sue mani fresche, e con un sussurro riesco a dire “Dicono che se dai amore alle persone, indietro ti tornerà solo amore. Non é vero. A me indietro sono tornati solo lividi, cicatrici, rimpianti e sensi di colpa. Sono stata solo ferita. Illusa. Presa in giro. Sostituita.”
Lui scuote la testa. Avvicina il suo volto al mio, tanto da far sfiorare la punta dei nostri nasi “L'amore che dai a qualcuno non deve per forza tornare indietro da quel qualcuno. A volte può tornarti indietro da qualcun altro. ”
Adesso, a sfiorarsi sono le nostre labbra.
Chiudo gli occhi, per concentrarmi solo sulle sue parole, sul suo respiro che asciuga le mie guance, sulle sue dita allacciate alle mie “io ti amo, e credimi; sono convinto che quando dai troppo amore a qualcuno, fino a polverizzarti, arriverà sempre qualcun altro che ti amerà così tanto da ricostruire ogni particella di te, da riempire ogni tua crepa…. se solo tu glielo permetterai.
Devi trovare il coraggio di non chiuderti in te stessa per finirti di distruggere da sola”
-Alessia Alpi, scritta da me.
-Volevoimparareavolare on Tumblr
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proudasalways · 5 years ago
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“Mi vedi? Sono quella ragazza nell'angolo della classe, proprio quella coi capelli davanti al volto, acquattata sul banco. Sono quella che siede sola sul tram, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che vagano fuori dal finestrino, alla ricerca di qualcosa che non esiste. Se mi farai una battuta, riderò anche se non la capirò. Quando ti sveglierai la mattina e mi vedrai, ti sorriderò e ti stringerò in un abbraccio, lo stesso con qui ti saluterò quando suonerà la campanella della fine delle lezioni. Avrò sempre i capelli pettinati, le scarpe allacciate e i vestiti stirati. Se mi darai una bella notizia, sarò felice per te. Se mi darai una cattiva notizia, piangerò con te. Se qualcosa andrà storto, rimarrò accanto a te e ti aiuterò a risolvere il problema. Se non risponderai ai miei messaggi, non mi offenderò mai. Capirei. Ti sembrerò una brava ragazza. Ti sembrerò una di quelle persone sempre ottimiste, che non temono niente e nessuno. Ti sembrerò una buona amica con cui parlare del più e del meno. A cui raccontare i tuoi dubbi, i tuoi problemi, perché ascolterò sempre. E sarò felice di me, perché ti darò l'impressione che desideri. In realtà…. non sono affatto così. Ma non ti devi preoccupare. Saprò nascondere i miei malumori e asciugherò sempre da sola le mie lacrime. Non ti dirò mai tutti i casini che ho in testa; non voglio che ti preoccupi. Sarai all'oscuro delle mie paure e dei miei incubi. Combatterò da sola le mie battaglie. Cercherò di leggere un libro per riempire quel vuoto che ho nel petto, anche se sarà inutile. E proverò a cambiare musica per alleviare quella tristezza che aleggia nella mia anima. Ma se, per caso, un giorno vedrai i miei polsi tremare e i miei occhi arrossire, ti prego, stringimi le mani e portami a vedere un tramonto, per ricordarmi che anche le fini possono essere spettacolari. E non lasciarmi sola quella notte, perché anche se tengo le finestre spalancate, il silenzio non esce da camera mia, anzi, s'infiltra nella mia testa e inizia a farmi impazzire. Perciò rimani con me, fammi vedere le stelle, la luna, ripetendomi che c'è molto dopo ogni fine. Un intero universo. E quando ci sarà l'alba, tu mi avrai salvato, perché proprio come come il sole regala alla terra un nuovo giorno, tu mi avrai regalato un nuovo inizio. -Alessia Alpi Volevoimparareavolare on Tumblr”
— Scritta da me.
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proudasalways · 5 years ago
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Quando mi chiedono cos’é per me l’amore
rispondo che non lo so
abbassando lo sguardo
e fissandomi le mani.
E subito mi vengono in mente le tue
di mani
che tremavano
la prima volta che mi baciasti.
Alle tue mani
che mi stringono così forte
quando ho paura.
così delicate
mentre mi scostano le ciocche dal volto
quando piango.
così calde
quando mi risalgono la schiena
mentre balliamo.
così morbide
mentre mi accarezzano i capelli
prima che mi addormenti.
Le tue bellissime mani
che fanno sentire bellissima
anche me.
-Alessia Alpi, scritta da me
(Volevoimparareavolare on Tumblr)
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proudasalways · 5 years ago
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Odio che non so mai gestire lo stare male.
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proudasalways · 5 years ago
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The two of us are linked together by the heavy bonds of silence that pass through the wall seperating our two worlds. We need each other more than anything, I feel without a doubt.
— Haruki Murakami, The Wind-Up Bird
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proudasalways · 5 years ago
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proudasalways · 5 years ago
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proudasalways · 5 years ago
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Noi i ragazzi dello zoo di Berlino
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