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Io Ho Una Malattia...
Si Chiama Poesia.
Ci sono un'infinità di equivoci intorno a cosa sia la poesia. Una volta, circolava l'idea – anche tra i letterati - che l'andare a capo, fare una riga corta, fosse fare una poesia. Altra idea era quella della rima: parole che, in qualche modo, finiscono con un'assonanza fanno una poesia, oppure si pensava bastasse contare le sillabe, o altri fattori tecnici. Se la poesia fosse questo, sarebbe sufficiente fare una cattedra di poesia: si sfornerebbero poeti allo stesso modo in cui si sfornano ingegneri. Non è così. Anzi, la maggior parte dei poeti non ha frequentato le università e, soprattutto, le facoltà di Lettere. È interessante: pensiamo, ad esempio, a Montale, che era ragioniere, a Quasimodo, che era geometra.Questo la dice lunga su come non sia possibile “insegnare” la poesia, e come la poesia - al contrario - tema molto il soverchio del troppo, l'eccesso di erudizione, «lo spavento della letteratura». Quante volte ho sentito dire «È già stato detto tutto».La poesia è qualcos'altro. È un movimento che attraversa l'uomo: scrivo movimento perché «emozione» nasce da «moto ». Non sempre i moti attraversano la coscienza, a volte qualcosa avviene dentro noi e lo riceviamo attraverso ì sensi, o il «cuore», la percezione che più strettamente chiamiamo emozione. Un mio amico ha detto una bellissima cosa. In un'intervista gli ho chiesto cosa fosse l'amore e ha risposto «L'amore è un movimento. L'odio è il suo contrario, perché è un ostacolo». Questo è importante, perché vuol dire che il movimento, soprattutto quando è d'amore, lo proviamo tutti; tutti - chi più, chi meno - in un certo momento abbiamo bisogno di esprimere questi moti che ci attraversano, e sentiamo questa necessità in modo tanto più forte quanto più questi moti sono inconsci, perché quando riusciamo a farli arrivare alla coscienza e a tradurli attraverso la mente in qualcosa di pratico o di razionale, ecco che allora ci acquietiamo dentro la spiegazione che riusciamo a dare.Invece,...
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PERDITA DI SENSO
Ho visto colpi di fulmine continuare a tuonare per sempre
Ho visto amori non sbocciati piantati nelle migliori fioriere
Ho visto la passione svanire in un cambio di acconciatura
Ho visto il passato sfumare in una nuova tintura
Ho udito promesse mai andate in porto
Ho udito ti amo diventare ti voglio morto
Ho udito il rumore dei baci lasciare il posto a quello dei pianti
Ho udito complimenti voltarsi come difetti di tanti altri
Ho toccato con mano il settimo cielo sporcandolo di nero
Ho toccato il più bel sorriso scoprendo non fosse vero
Ho toccato la felicità restando con un pugno di mosche
Ho toccato foto ricordo e sono diventate tutte mosse
Ho annusato un abbraccio e non aveva più lo stesso odore
Ho annusato ed il sesso dava ormai solo di sudore
Ho annusato dei fiori ma più che amore sapevano di cimitero
Ho annusato in un calice ma più che vino sembrava veleno
Ho gustato il sapore della vita man mano diventare aspro
Ho gustato dolci parole prendere un retrogusto amaro
Ho gustato il bacio di un amore poi andato in scadenza
Ho gustato torte di compleanno sapere ormai di assenza
Cinque sensi e non ho trovato ancora il senso
Non mi resta che puntare tutto sul sesto
DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’
Se sposto lo specchio le crepe sul muro
Descrivono bene quello che sento
Superficialmente tutto perfetto
E tutto a soqquadro dentro
Se mi guardo nello stagno
Cerco solo di capire dove sbaglio
Non sono innamorato del mio riflesso
Magari fossi così fesso
Quando passi metà della vita a sentirti sbagliato
Passi l’altra metà a volerti accettato
Quando essere un semplice uomo non funziona
L’idea di elevarsi a Dio è più che buona
Quando passi metà della vita ad essere umiliato
Passi l’altra metà a volerti primo classificato
Quando lo stupido costume da uomo non dona
L’idea di elevarsi a Dio è più che buona
Ho provato a mettere i migliori in cattiva luce
Ma non bastava per sentirmi sotto quella del sole
Allora mi sono piazzato sotto quella di un riflettore
E ho iniziato ad elemosinare l’arrivo di belle parole
Ho creato una lunga scalinata
E mi ci son posto in cima
Piuttosto che aspettare voialtri
Da solo ho fatto prima
Ed ora eccomi quassù
A voler essere venerato
Come un Dio dei Sioux
Ed ogni insulto
Al mio esser divinità
E’ un terribile affronto
All'integrità della mia identità
Come ogni Dio
Senza fedeli
Non esisto
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ATTACCHI DI PANICO
Manomesso il mio sistema di sicurezza
L’allarme può suonare improvvisamente
In tutta la sua acutezza
E tutti gli organi presi dall’imbarazzo
Devono aver la forza di evacuare il palazzo
Il cuore ha il vizio di correre per tutto il corpo
Mentre il fiato diventa sempre più corto
La vista si fa offuscata
La gola incatenata
Le gambe diventano di cartapesta
La fronte di sudore fa tempesta
Una lunga marcia per una fine mesta
Lo senti quando sta incombendo
E’ come il prendere velocità di un treno
E’ come la caduta in picchiata di un aereo
E’ come se dalla caffettiera fuoriesca veleno
E’ come se la testa stia esplodendo
E’ come se …
Vaffanculo solo a pensarci mi sta venendo
La paura è davvero tanta
Il terrore che prima o poi riaccada
La pressione a centottanta
La voce del mio copilota
Conosce solo una parola
“Mayday Mayday”
E nella successiva ora
I suoi problemi saranno i miei
I miei attacchi di panico
Sono un duro attacco all’animo
Spero solo che un giorno
Restino un brutto ricordo
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ANSIA GENERALIZZATA
Ciao a tutti, vi presento Black
Il mio da anni male domestico
La mia fedele angoscia esistenziale
Portata al guinzaglio
Da un cordone ombelicale
Che mi tiene legato a lei
Vita natural durante
E’ Black a svegliarmi al mattino
Bussandomi al cuscino
Consegnandomi il quotidiano
Ossia il giornaliero fastidio
E’ un bastardo
Perché non ti lascia nemmeno un motivo
Puoi sentirti in ritardo
O di stare sbagliando
O qualcos’altro
Ma non importa
Niente riuscirebbe mai a placarlo
Come un cane mi fa le feste
Nel senso che mi concia per esse
Come un gatto miagola
Nel senso che mi prende per la mia gola
Immaginate una palla di fuliggine
Piazzata davanti gli occhi a darvi vertigine
Immaginate un enorme masso
Piazzato sullo stomaco a fare chiasso
E’ da anni che va avanti questa storia
Una continua compagnia intimidatoria
Non mi ricordo nemmeno
Quale sia l’ultimo giorno
In cui mi sono sentito sereno
Fedele come un animale domestico
Non si separa mai da me
Questo è Black
Il mio da anni male domestico
SINDROME DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE
La sveglia non ha ancora fatto nessun suono
Ma io ho perso per l’ennesima volta il sonno
Non vale la pena aspettare la canzone
Mi conviene andare a fare colazione
Scopro però che non è ancora sorto il sole
Che noia dormire con tutta questa confusione
Ok che tutto tace ma la mia testa fa già rumore
Ehi, sapete che il mio cane è marrone?
Una volta arrivato a quella dannata scuola
Di certo non mi aspetta una sorta di ola
Ma solo la maestra che mi dà sostegno
E quella di storia che dice che non mi impegno
E il compagno di banco che mi dà dell’indegno
Al contrario dei miei genitori che dicono genio
Poi c’è quell’altro che mi fa lo sgambetto
Ehi, chi arriva ultimo paga pegno!
Non capite, io ci provo a stare attento
Avanti, apritemi la testa e guardate dentro
Sono un po’ come una bussola con quattro aghi
Per dare lo stesso peso a tutti i punti cardinali
E per fare questo non basta un paio di occhiali
Ci vorrebbero un sacco di occhi ausiliari
Un po’ sulla nuca e altri laterali
Ehi, vi piacciono gli animali?
Di cosa stavamo parlando?
Ah sì, che a tutto riporgo il mio sguardo
Non è colpa mia se tutto è così interessante
Se due occhi non bastano per poter guardare
E un cervello non basta per poter organizzare
Un sacco di slide mi compaiono continuamente
Ma il mio sistema operativo non è efficiente
Ehi, il gioco dell’oca vi diverte?
ERROR 404 Controllo di me stesso non trovato
LEGGE 104 Controllo dal medico, deficit trovato
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