Viaggi mentali, reali, su libri, su internet, con amici, senza amici, depressi, felici.La vita è un turbine di emozioni, io ho scelto di rallentare questo uragano e godermi ogni immagine in esso contenuta. Motivo per cui molti mi chiedono perché mi incanto a guardare il nulla, ma è quel nulla che mi fa stare bene. Qui descrivo la contemplazione del nulla dentro di me :)
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Volume 102 e le merda di cicale si sentono ancora
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"Se cancelli te stesso per qualcun altro, a un certo punto non ci sarà più nessuno da amare"
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Sparatemi. Si chiamano cross-references. Ci sono diecimila cose dentro. Ovvio che non le ho lette tutte. Ovvio che le cito perché non sono cose mie. Ovvio che ho letto 4 articoli di 78 citati. Mi amaso. E il prof pure passivo aggressivo.
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"È come trasformare lo Space Shuttle in un aereo di linea"
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In prossimità di ogni evento importantissimo della mia vita esce un modello speciale di Porsche di Le Mans.
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La differenza tra i 19 anni e i 26? Sei molto più vicino all'età adulta, oddio, ci sei già un po' dentro. Quindi non vai più troppo volentieri in discoteca. Conosci meno gente. Non parli solo di topa, ma anche di lavoro. E sentire gente che arriva da/sta in ogni cammino di vita ti fa quasi da curriculum, immagazzini informazioni, ascolti consigli, fai conversazioni. Così chi è alle porte del mondo del lavoro si fa un'idea parlando con chi è già in pensione da tempo, chi c'è appena andato, chi sta per cominciare il primo lavoro (serio), chi sta per intraprendere passi giganti nella propria carriera quindi non parla che di quello, chi è in procinto di cambiare lavoro e chi ha fatto lo stesso lavoro tutta la vita. Sono tutti pezzi dello stesso puzzle. E io ascolto, faccio domande, cerco di capire. Si, ci sono gli amici che vanno nella direzione del primo figlio, del matrimonio o che sono fidanzati da quasi un decennio, ma il lavoro è la cosa che più sento vicina al momento.
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Il tempo vola, la mia calcolatrice ha dieci anni ormai
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È un po’ strano, no? Decidere di dare fiducia. È come dire “credo in Babbo Natale”. È una cosa bella, si, ma sai che non è vera. Prima o poi la fiducia la tradiscono. Non è la fine del mondo, ovviamente, è solo qualcosa che sarebbe successo. Forse un paio di persone non mi hanno mai mai mai deluso. Ma accadrà.
Quello che voglio dire è che il trucco è vivere e lasciar vivere. Non servono promesse che non si possono mantenere per essere felici. C’è sicuramente una linea da non superare. Se l’altra persona la supera, o tu stesso la superi, beh, fanculo, ci sono dei problemi da risolvere. Non si possono risolvere? Amen, la vita va avanti.
Però, solo per un secondo, è stato bello credere in BN.
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Da bambino andavo ogni domenica o sabato a messa. Avendo i genitori separati da sempre, capitava che dormissi da mio papà e qualche volta è successo che andassi a messa con lui. Una volta ci siamo andati in bici, fuori dalla chiesa c'era una ringhiera, abbiamo messo catena e lucchetti e siamo entrati. Quando sono uscito non c'era più la catena ma la bici era ancora lì. Io non abito in centro città e ora neppure mio papà, ma all'epoca viveva in questo posto noto per le mura che separano il centro storico dal resto. E tutto era raggiungibile praticamente a piedi. Mi dilungo.
Negli anni novanta, in Giappone, c'era un ometto piccolo e scanchenico che lavorava per i migliori elaboratori di auto. Era il tipico ingegnere su cui si basa praticamente l'intera azienda e senza cui molto sarebbe andato all'aria. Questo gli permetteva di vivere in una cupola d'oro. Così anche quando è stato scoperto in un giro di gare illegali per le autostrade che circondano Tokyo, non è stato cacciato. Poi ha aperto la sua officina e ha cominciato a fare sul serio. Tutti sapevano il suo segreto, ma nessuno faceva nulla perché era un genio in quello che faceva. E per testare i suoi assetti, le varie modifiche al motore, le mappe necessarie per far funzionare i mostri da mille cavalli che progettava, correva sempre su strada pubblica, di notte. Il problema è che lo faceva per capire se le auto fossero affidabili a più di trecento chilometri orari per tempi prolungati, su autostrade non dritte, non sul piano e non necessariamente a più corsie. Ma fino a quando non ha deciso di spedire una delle sue auto dorate dall'altra parte del mondo, nessuno lo conosceva. In Inghilterra ha provato a testare la velocità massima della sua opera più magistrale. Purtroppo ha deciso di piovere, quindi ha toccato i 320 all'ora, poco rispetto ai 360 teorici di cui l'auto era capace e che poi avrebbe confermato al circuito di Nardò in Italia. La polizia lo ha arrestato quella notte e lo ha costretto a non mettere mai più piede in Inghilterra. Ma il suo status di preparatore onnipotente era ormai impresso nella storia.
Certe volte il mondo si fa veramente piccolo. E le coincidenze diventano, più che strane, quasi terrificanti. Ieri notte mi sono addormentato guardando un video su di lui. Stamattina mi è capitato il suo profilo sotto mano su Instagram.
Ultima sua foto? Proprio quella chiesa dove andavo a messa da bambino.
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E al mare ci sono stato. Ed è stato così intenso che per tre giorni sono stato di merda. È strano non trovarsi a casa dove si è cresciuti, dove i cambiamenti sono stati per lo più minimi negli ultimi vent'anni fino ad ora. Che fosse dicembre o maggio, ogni volta che aprivo la porta sentivo lo stesso profumo. Ora è tutto cambiato. Leggermente in peggio, il cambiamento spaventa, non poco.
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Let's get the fuck out of here
Presa la patente, superata la matura e non vedo l'ora di provare la stessa cosa a proclamazione avvenuta.
Poi mega change, mega per davvero. O forse no. Però sta cazzo di laurea voglio che si tolga dalle palle il prima possibile.
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Un mimo, la Mona Lisa e un m&m rosso.
Eurovision 25
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La voglia di andare al mare è forte.
Ieri ho parcheggiato un attimo e un gatto mi si è fiondato a fare le fusa.
Seduto al bar, poi, un labrador è venuto a presentarsi.
Altro che Biancaneve.
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