Tumgik
rebby25 · 6 years
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Tutti vogliono il tuo bene ma nessuno ti da il suo
Quindi karashò
Quindi cara sciò
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rebby25 · 6 years
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Cara Clare,
Se stai leggendo questo, significa che domani non dovrai aspettarmi alla fermata perché non ci sarò, significa che non dovrai tenermi il posto accanto a te in classe perché non entrerò.
Mai più.
Se stai leggendo questo, significa che verso le due del mattino sono passata sotto casa tua ad imbucare questa lettera, mentre mi dirigevo al grattacielo.
Cara Clare, se stai leggendo questo, significa che mi sono uccisa.
Significa che ho trovato il coraggio di porre fine, una volta per tutte, a quel dolore che mi spacca le costole e mi corrode le ossa da mesi.
Significa che sono salita sul cornicione da dove abbiamo scattato la foto della nostra città vista dal basso e mi sono lasciata cadere in quell'immenso, profondissimo, pesantissimo, vuoto, lo stesso che mi gonfia il petto e riempie di lacrime i miei occhi.
Clare, dolce Clare, se stai leggendo questo significa che non potrai più telefonami, che non dovrai più occuparti di me, che non dovrai più ascoltare le mie continue lamentele e impazzire per farmi sorridere quando tutto va a puttane.
Clare, non sentirti in colpa; ho occupato fin troppo spazio nella tua vita; mi sento un peso, un'enorme fardello per te.
Col mio dolore, ti ho sempre privato della tua felicità.
Credimi, ne sono certa; senza me sarai finalmente libera di circondarti d'amiche, cento volte migliori di quel che sono stata io, con le quali scatterai foto stupende, farai maratone di serie tv e visiterai posti meravigliosi… ballerai a tutte le feste e ti tratteranno da regina, proprio come meriti d'essere trattata.
Io sono solo un sasso nella scarpa, proprio come per i miei genitori; andandomene gli farò solo un favore.
Cara Clare, capiscimi ti prego; permetterò a mio padre di fare carriera nel suo nuovo lavoro, evitandogli le continue preoccupazione per la mia terribile media scolastica, e mia madre potrà sorridere senza preoccuparsi della mia apatia, senza sentirsi un pessimo genitore a causa di una figlia orribile come me.
Clare, nessuno, in realtà, mi vuole bene. Nessuno, in realtà, si preoccupa di come sto e di come mi sento. A nessuno frega un cazzo di me, soprattutto a me stessa.
Ho raggiunto il limite. Non ne posso più. Sto impazzendo. I miei polso sono distrutti a causa dei tagli, la mia pelle é tartassata di lividi e la mia mente mi grida solo di uccidermi.
Clare, mia unica e meravigliosa amica, grazie per esserci stata quando non c'era nessuno di fianco a me, ma é giunto il momento che anche tu prenda in mano la tua vita e decolli; basta essere ancorata nel fondale per causa mia.
Col mio suicidio alleggerirò la vita a tutti.
Addio per sempre,
Jane.
Cara Jane,
dopo un anno sono qui, a scriverti una lettera che non leggerai mai.
Il tuo nome continua a farmi tremare le mani; perdonami se l'inchiostro é sbavato e le lettere sono irregolari, ma é davvero difficile scrivere con le lacrime agli occhi.
Volevo dirti che mi manchi e dopo di te, tutto é cambiato.
Volevo dirti che a scuola il tuo banco vuoto mi fa venire i brividi anche a maggio, che il tuo posto sul bus continua ad essere occupato dal mio zaino nella speranza di rivederti salire dalla portiera, che il tuo numero é ancora fra i miei preferiti e quando tutto va male continuo ad inviarti messaggi nonostante sappia che la risposta non la riceverò mai.
Jane, la mia Jane, volevo dirti che quando alla radio mettono la nostra canzone preferita sono costretta a cambiare stazione perché altrimenti non riesco più a smettere di piangere, volevo dirti che non riesco più a guardare il mare perché mi ricorda l'azzurro che riempiva i tuoi occhi, che il mio cellulare continua ad essere pieno delle nostre foto, che ricordo ancora perfettamente il tuo profumo e il modo in cui piegavi le labbra per sorridermi.
Jane, la mia migliore amica, volevo dirti che senza di te tutto é diventato difficile; ho iniziato a mangiare poco e a parlare ancora meno, ho iniziato a tenermi tutto dentro, a respingere ogni forma di vita perché voglio solo stare sola… Jane, sei insostituibile e questo mi tormenta perché so che non troverò mai più nessuno come te.
Jane, volevo dirti che al tuo funerale tuo papà aveva le occhiaie così scure da sembrare due lividi, perché da quando non ci sei più lui continua a stare sveglio tutta la notte, ad aspettarti, mentre guarda dalla finestra, stringendo fra le mani la tua maglietta preferita.
Jane, tua mamma aveva il volto stanco e sembrava che fosse invecchiata di colpo di vent'anni… faticava a parlare perché la voce le si spezzava continuamente, ma riuscì a dire che a casa continua ad apparecchiare anche per te, continua a riordinare la tua stanza, e di notte abbraccia il cuscino fingendo sia tu.
Jane, cara Jane, tu mi hai distrutto, hai demolito ogni parte di me facendomi sciogliere in un mare di lacrime, privandomi della persona più preziosa al mondo; senza te sto male.
E mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace così tanto di non essere riuscita a salvarti, di aver lasciato che ti frantumassi in una miriade di frammenti.
Mai, mai, riuscirò a fare pace con me stessa per questo.
Jane, volevo dirti che anche io ogni notte, così come ogni ora, così come fanno i tuoi genitori, penso a te.
Volevo dirti che ogni giorno salgo su quel palazzo da dove ti sei lasciata cadere, appoggio la testa al cornicione dove ti eri seduta prima di andartene, chiudo gli occhi e immagino che sia te, che ti fermo abbracciandoti e ti sussurri “Ti voglio bene. Ho bisogno di te, non lasciarmi mai.” all'orecchio.
Jane, il tuo suicidio non ha posto fine al tuo dolore ; l'ha trasmesso a tutti gli altri.
-Clare.
Testo scritto da me, Alessia Alpi
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rebby25 · 6 years
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Il post non è mio ma, potrebbe far bene a tante persone quindi lo posto lo stesso.
Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Sono troppo piccolo per avere un nome. Ho appena qualche settimana di vita. La mamma non si è ancora accorta di me. Semplicemente, percepisce in lei qualcosa di diverso, ma non immagina cosa possa essere: improvvisi sbalzi d'umore, capogiri, eccessiva stanchezza. Non sa che io sono dentro di lei. Poi realizza il fatto di avere un ritardo, e si spaventa. La mamma è giovane. Va ancora a scuola. Percepisco la sua angoscia, e mi ferisce la sua speranza della mia inesistenza. Continua a ignorare la cosa, a voler credere che io non esista. Oggi però ha finalmente trovato il coraggio di scoprire la verità adesso sta entrando in farmacia per acquistare un test. Si rivolge al farmacista timidamente, parlandogli a bassa voce. Temo che si vergogni di me. Torna a casa. Chiudendosi in bagno, affronta la realtà: prende il test fra Ie sue mani, e dopo qualche istante comprende che c'ero, che esistevo. Mi ha profondamente colpito la sua disperazione: avvertivo il suo dolore, unito al mio che cresceva man mano per la sua infelicità. Perchè non mi vuoi, mamma? Non piangere, tranquilla. Ci sono qui io che ti voglio bene. Adesso prende il cellulare. Sta facendo uno squillo a papà. Non so cosa gli stia dicendo, ma la mamma si arrabbia molto con lui, grida, gli urla che io non sono un dente cariato da estirpare: sono un essere umano! Dice che non può tirarsi indietro, fingere che la cosa non esista, perchè, che lo voglia o no, lui è mio padre. La mamma e così piccola ancora, fragile, ha bisogno del sostengo morale di papà, soprattutto per dare la notizia ai nonni. Invece si trova costretta ad affrontare ogni cosa da sola, perchà papà non vuole saperne di me. Papà, quando la mamma ha saputo di me è scoppiata in lacrime, tu addirittura vuoi buttarmi via: perchè non mi volete? Cosa vi ho fatto di male? Sono solo un bimbo innocente. Ora la mamma lo sta dicendo alla nonna. Nonna, cosa fai? Perchè hai dato uno schiaffo?!? Cosa c'è di tanto cattivo in me, che non deve nascere? Mamma tranquilla, andrà tutto bene. Non intristirti perchè hai litigato con la nonna. Vedrai, Ie passerà. Andrà tutto bene. Sono passati tre giorni. Ora ho tre giorni di vita in più. Che bello, non vedo proprio l'ora di nascere, di imparare a camminare, a parlare, a correre. Voglio che mi insegni tutto quello che sai, mamma. E non importa se papà non mi vuole, magari con il tempo cambierà idea. Per adesso mi basti tu. È cosi bello addormentarsi con te, mammina, svegliarsi con te, accompagnarti in ogni cosa che fai. Ora stiamo entrando in uno studio medico. Non piangere, mamma. Ci sono qui io che ti voglio bene. Vedo il dottore, molte macchine e tanti infermieri. Sei già curiosa di sapere se sarò un maschietto o una femminuccia? Eppure tu continui imperterrita a singhiozzare. Cos'è? L'emozione di sapere il mio sesso? Continui a ripetere, accarezzandoti il ventre «perdonami, bambino mio». Perdonarti di cosa?!? Perchè dovresti avere bisogno del mio perdono? Cosa stai facendo, per chiedermi scusa? Sento un dolore, una specie di ago che invade il mio piccolo mondo perfetto. Ho capito tutto. Le mie cellule strappate dalla tua carne. Ora capisco che tu non mi insegnerai mai a camminare, a parlare. Perchè io non nascerò mai. Non piangere mamma, io ti perdono. Chissà se esiste un paradiso per i bimbi mai nati. Addio mamma. Saremmo stati felici insieme, ti avrei voluto tanto bene. Addio. II tuo bambino senza nome.
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rebby25 · 6 years
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rebby25 · 6 years
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rebby25 · 6 years
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Non ho mai detto resta se potevo dire addio
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rebby25 · 7 years
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Adoro guardare il tuo sorriso dopo che le tue labbra si sono staccate dalle mie
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