Tumgik
E se trovate una persona che vi fa sorridere solo con un ciao, che vi sa tenere testa, che con un abbraccio vi tira su e vi aggiusta il cuore, che vi sta accanto anche dopo tutto, nonostante tutto e anche dopo avervi conosciuti davvero, vi prego, tenetela.
Labellezzadellepiccolecose - (via labellezzadellepiccolecose.)
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scegliete chi vi ha scelto quando ancora non c'era niente da scegliere
– Gio Evan
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Clay. Helmet. Il tuo nome non è in questa lista. Ma hai bisogno di essere qui se sto per raccontare la mia storia. Se sto per spiegare perché ho fatto quel che ho fatto. Perché tu non sei come gli altri ragazzi. Tu sei diverso. Tu sei dolce e gentile e rispettoso. Ed io non meritavo di stare con uno come te. Non potevo. Ti avrei rovinato. Non eri tu. Ero io.
13 reasons why. Hannah. (via siamomareintempesta)
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Tu sei quel posto che considero quando cerco un posto sicuro
Gio Evan
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A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni. — Castelli di rabbia, Alessadro Baricco.
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Ho qualcosa dentro che mi fa andare avanti. Credo sia qualcosa che ha a che fare con il domani, con il fatto che c’è sempre un domani, e che quando arriva tutto può cambiare.
Augusten Burroughs (via sentoilcuoremenoumano)
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Free Hugs Milano 9-11-14 video mio 
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi? - Ciao. - Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe. - Tipo? - Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?” - Ma siamo a luglio. - Per questo neanche un primate la userebbe. - Non fa una piega. - Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male. - Penso male? - Tipo che voglio farti ubriacare. - Potrei pensarlo. - Una coca-cola dunque. - Con ghiaccio. - Se volessimo esagerare, si. - E fetta di limone, toh! - Un carnevale di Rio proprio. - E poi? Che supponiamo? - Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico. - Si. - E che forse saresti disposta a uscire insieme. - Si. - Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti. - E il vino in brocche scheggiate. - Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi. - Si. - Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto? - Giusto. - E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo - Si? - Eh, metti caso che ti bacio. - Mh? - Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso? - Non saprei. Qualcuna? - E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel. - Si? - Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me? - Più di qualcuna direi. - Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai? - Perché? - Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità (via nomeutente-234)
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Quello che ti ho raccontato a proposito del fatto di salvare la gente… Be’, non è vero. Forse pensiamo che lo sia, perché vogliamo che una persona ci salvi, o perché desideriamo disperatamente salvare qualcuno. Invece nessun altro può salvarci. Non da noi stessi. Ci addormentiamo sulle colline ai piedi delle montagne, e arriva il lupo. E speriamo che qualcuno ci svegli. O che lo cacci via. O che lo ammazzi. Ma poi ti rendi conto che il lupo è dentro di te, ed è allora che ne hai la piena consapevolezza: non puoi sfuggirgli. E nessuno di quelli che ti amano può ucciderlo, perché è parte di te. Vedono la tua faccia impressa su di lui. E non sparano.
(via rock-the-life-every-fucking-day)
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Se sparisco è per una buona causa. Ci credo tantissimo. Tantissimo. Domani forse ci crederò di meno, ma ora mi sembra che sia luglio da quanto ci credo, che sia luglio da sempre, che siano ancora gli anni '90, che non si smetta mai di innamorarsi, che faccia sempre lo stesso effetto. Ora che credo in questa storia, ora che la vedo, credo anche a tutto il resto. Credo anche alle favole, al lieto fine (non ai principi, a quelli proprio no). Credo alla vita dopo la morte, alla vita prima della morte, ai sorrisi degli sconosciuti. Credo a tutto. Solo che mi devo chiudere in casa e devo dileguarmi dal mondo perché adesso, da adesso in poi, devo solo scrivere, prima che la mia storia voli via, prima che cambi forma, prima che non sia più mia.
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Coraggio.
“Il modo migliore è di non combattere, lascia perdere. Non cercare sempre di aggiustare le cose. Quello da cui scappi non fa che rimanere con te più a lungo. Quando combatti qualcosa, non fai che renderla più forte. Non fare quello che vuoi. Fai quello che non vuoi. Fai quello che sei allenata a non volere. Il contrario della ricerca della felicità. Fai le cose che ti spaventano di più.”
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-Non mi conosci per niente. -Chi te lo dice? -Se ti chiedessero di descrivermi, sapresti dire solo il mio nome. -Ne sei convinta? -Sì. -Fammi fare una prova. -Vai. -Ti piacciono i cieli grigi solo perché vuoi essere tu a colorarli. Le canzoni le scrivi sempre di sera e ti fanno sempre piangere. Non ti senti bella però ti senti intelligente, anche se lo neghi. Le stagioni per te sono stati d’animo. Lasci sempre i vestiti sulla sedia e la tua camera è perennemente in disordine. Ti piacciono i giochi di parole, i tuoi pensieri sono in rima. La tua pelle bianchissima. Le mani rovinate dalle corde della chitarra. Le labbra rovinate perché non fai altro che mordertele. La tua migliore amica si chiama come te. Sogni di andare lontano. Sogni di circondarti di persone proprio come te. Hai imparato tutto da sola. Ti sei costruita tutto da sola. Aspetti sempre qualcuno che venga a salvarti ma intanto ti salvi da sola. Non ti trucchi molto, ma adori il rossetto rosso. Ascolti un sacco di musica. Troppa musica. Conosci un sacco di cose. Troppe cose. Dopo il liceo sono sicuro che prenderai Storia dell’Arte. Credi nell’amore ma non riesci mai a trovarlo. Hai paura dei sentimenti, hai paura di parlare. Hai paura anche della tua ombra. Hai paura che ti facciano del male. E soffri. Soffri come un cane. Soffri per colpa della tua paura, per la tua paura di vivere. Perché in fondo a te il dolore piace e non lo temi davvero. Se ti fanno del male infatti ti rialzi sempre. Sei forte. Così forte che ti fai del male da sola. C’è una forza dentro te che spezza le vene. Per questo vuoi renderti fragile. Così non ti farai più del male. E potrei sommergerti di altre informazioni su di te. Ogni dettaglio. So tutto. So anche che leggi più libri contemporaneamente ed ora vuoi che io ti abbracci. L’abbracciò infatti. Forte ma senza farle male. Lei sorrise e chiuse gli occhi. Non avrebbe voluto essere in nessun altro posto.
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Andarsene
Le cose le lasci andare per tantissimi motivi, non soltanto perché un sentimento muore, le lasci andare per la tua inadeguatezza, per codardia. Le lasci andare per insicurezza, per paura di rischiare ancora, o per non affrontare la fatica che comporta lo scendere a compromessi con la parte più rigida di noi. Ma il primo torto lo fai a te stesso. Nel momento in cui scegli di non dare, togli essenzialmente amore a te, ancor prima che dalla persona da cui ti allontani. Accade di capire come sarebbe andata la corsa quando ha vinto qualcun altro, perché te ne sei andato via prima della fine.
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Senza te,nemmeno io.
Oggi sembra un giorno migliore. Quel senso di soffocamento che sento sempre sembra quasi sparito. Di solito parte dallo stomaco,sale fino in bocca bruciandomi le corde vocali,distruggendo tutto. Il panico riesce ad impossessarsi di me rapidamente,e non c’è altro rimedio che rannicchiarmi su me stessa e respirare lentamente. Mi manca ancora il fiato se penso a quanto tempo avevo trascorso ad ammirare le sue fossette e quegli occhi blu come l’oceano. Lacrime silenziose mi rigano il volto,e vorrei anche solo per una volta non sentire quella dolorosa pressione al petto che mi mozza il respiro. Vorrei che anche solo per un giorno tutta questa malinconia,pesante come una granata,smettesse di assillarmi i pensieri.E’ che il dolore,nonostante gli anni,non cessa di urlarmi contro. E’ un mostro che combatto da così tanto tempo che reagire ormai è inutile. Mi ha tolto tutte le energie che avevo incanalato negli anni,convinta di riuscire a sopravvivere. E invece no.Invece sogno ancora quel giorno,e vorrei avere il potere di fermare il tempo e renderlo eterno.
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Nella vita ho imparato una sola cosa sui rapporti tra umani: che durano solo se c’è volontà da entrambe le parti. Chi vuole farsi sentire, lo fa e basta. Non c'è scusa che tenga. Il tempo lo trovi, i problemi li metti da parte un attimo, la fidanzata gelosa la ignori un nanosecondo, gli esami li fai aspettare. Ci sono momenti in cui un amico ha un terribile bisogno d’abbracci e tu devi essere lì, per darglieli. O ci sei o puoi anche non esserci più. Niente se, niente ma, niente scuse. Se c’è interesse, si mette da parte anche l’orgoglio. Questo è il limite che separa i rapporti con le persone a cui teniamo da quelli di cui possiamo fare a meno. Se a una persona ci tieni, alzi le chiappe e la vai a raggiungere. Anche in capo al mondo, anche in aeroporto, anche sull'altare mentre si sposa con un altro, se serve. E non contare le volte in cui s’è fatto sentire lui o lei, non contare quanto passa da un caffè all'altro. Il vedersi sempre non è importante, è più importante il sapersi.
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