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Se negli occhi si formerà un oceano Quanti giorni si fermerà? Tutti quelli che servono Ma passami a trovare quando hai voglia di ridere Si può morire senza morire, vivere senza vivere.
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"Mr. Kuroki, a Japanese dairy farmer, planted around 2,000 shibazakura (moss phlox) flowers for his wife after she lost her eyesight due to complications from diabetes. She became depressed, so he decided to create a beautiful, fragrant garden to lift her spirits. Over the years, the garden grew into a stunning display that attracted visitors from all over Japan. The scent of the flowers helped his wife enjoy life again, even though she could no longer see them."
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“Più profonde ferite che a me inflisse a te il tacere, più grandi stelle ti irretiscono nella loro insidia di sguardi, più bianca cenere giace sulla parola cui hai creduto.”
-Paul Celan
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Claude Nori – Un été italien.
"Avevo sempre un bisogno vitale dell'Italia, come di una boccata d'aria fresca, un ritorno alle mie radici.
Ci tornavo sempre più spesso, soprattutto perchè avevo fatto amicizia con Luigi Ghirri, un fotografo che cominciava ad essere conosciuto, che mi aveva fatto scoprire, attraverso la sua serie di immagini Kodachrome, luoghi dell'Adriatico che risuonavano in me.
Lungo le strade con la sua vecchia Volkswagen ammaccata cantavamo tutto il tempo come pazzi i successi estivi o le canzoni di Bob Dylan. Dal 1982 in poi decisi di fotografare il lungomare italiano, i posti in cui ero stato felice con i miei genitori, ma anche quei luoghi conosciuti come destinazioni mitiche, quelle città dai nomi evocativi, Capri, Napoli, Portofino, San Remo o Stromboli, a cui erano state dedicate canzoni che hanno fatto da sfondo a molti film.
Comprai anche una piccola cinepresa single 8 e un registratore per filmare.
Avevo capito che il particolare territorio del mare, l’attività che si svolgeva sulla spiaggia in estate era davvero un concentrato di cultura italiana, un rituale attraverso il quale la sua arte di vivere si esprimeva con forza.
E per me questi luoghi contenevano tutto quello che mi piaceva, il dolce far niente, la sabbia, il mare, il cielo, le belle ragazze in costume da bagno, la sensualità della pelle offerta al sole, le grandi tavolate che riunivano intere famiglie, i corpi liberati dagli abiti della vita quotidiana, il movimento, le risate, le vespe sempre presenti nell'inquadratura.
Sicuramente sono diventato fotografo per prolungare impunemente questa adolescenza e inventare una vita che mi permettesse di goderne i benefici il più a lungo possibile, ma anche le sue bruciature che riecheggiavano nelle canzoni di Lucio Battisti, Paolo Conte o Domenico Modugno.
Più tardi mi resi conto che non era così facile fotografare la felicità.
E' necessario uscirne delicatamente per non rompere il fascino, fare un passo indietro, estrarre la fotocamera avendo l'aria di non disturbare.
A volte, invece, diventiamo il centro dell'attenzione, verso il quale gli sguardi si posano con curiosuità e amabilità e noi di rimando proviamo a mettere in scena questa complicità." Claude Nori
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"The first time I embarked for Stromboli, I was hypnotized like a child opening the pages of an album to find their favorite people within the landscapes and colors. Mine, however, were in black and white, in the fury of volcanoes and lava and hiding in the tumultuous love scenes of Roberto Rossellini and Ingrid Bergman...
Then, during my second trip, I took Gino's hand. She was the woman that I loved and the island suddenly began to resemble her."
Claude Nori
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