scritturadimpulso

[scritturadimpulso]

-Come ci si sente in questi casi?

-Niente, non senti niente. Ci provi anche, più volte, ma c’è solo vuoto.

-Come vuoi colmarlo?

-Lei può colmarlo?

-Non lo so, non credo.

-Allora che stai facendo?

-Improvviso, ma non so a cosa mi porterà.

-Ho troppe cose da fare, ma non faccio mai niente, non concludo mai le cose che inizio, quanto mi fa incazzare questa cosa.

-È pazza, non ce ne sarà un’altra così e tu?

-Sono pazzo, anch’io sono pazzo. Delle situazioni, non riesco più ad amare le persone, amo le situazioni, amo le parole non dette, amo le uscite, gli sguardi, ma non amo chi guardo, com’è possibile?

-Sei matto.

-Il mondo è dai matti cazzo, che noia le persone giuste, quelle corrette, quelle sempre sul marciapiede, quelle che aspettano di arrivare alle strisce per attraversare, troppa linearità, non mi piace.

-Cosa c’è che non va?

-In me o in loro?

-Cosa c’è in te che non va di loro?

-Non lo so, loro sono troppo loro, diversi, io non sono loro, sono tra loro, ma non loro.

-Sei diverso?

-No, sono io.

Rileggo.

-Sono matto

-Puoi cambiare.

-No, non posso, la gente come me non cambia

-Com’è la gente come te?

-È così, come sono io…gente che sogna, non è detto che realizza, ma non è pigra, ama sognare. Gente che apprezza le piccole cose, no non è per dire, io amo perdere tempo con le persone, dedicare tempo alle stronzate, ascoltare la vita degli altri.

-E la tua?

-La mia vita è con gli altri, li ascolto perchè voglio capire fine a che punto la mia vita c’entra con la loro.

-Hai paura di pensare alla tua vita?

-No!.. forse.. è più facile risolvere i problemi degli altri, ti senti come avessi risolto anche i tuoi.

-Non è così?

-Ma tu chi sei? Cosa vuoi?

-Sono te.

-…

-Continui a parlare da solo, ma ti sei visto? Come sei ridotto.

-È la gente come me..

-Cioè?

-Sola.

[scritturadimpulso]

È dura sai.

È dura non scriverti, non aspettare i tuoi messaggi.

È dura far finta che vada tutto bene, è dura fingere di stare bene così.

È dura non riuscirti a dire quel che provo.

È dura sentirti parlare di altri.

È dura vederti, ma fa più male quando sparisci.

È dura dirti “ero qui che studiavo e pensavo a te”.

È dura chiederti di vederci. È dura non riuscire a farlo.

È dura scrivere questo mentre aspetto ancora che mi rispondi.

È dura perchè spero ancora che oggi possiamo vederci.

Ma è ancora più dura sapere che non succederà.

È dura aspettare domani, sempre se domani ci vedremo.

E sarà dura anche domani se non sarà così.

È dura, è stata dura e sarà dura.

Quanto ancora sono disposto ad affrontare tutto questo? Non lo so, ma credimi.. è dura!