Tumgik
scutiero · 4 years
Text
Le parole giuste di Giorgio Chiellini
“Non riesco a prendermela con…”, dice il nostro Luca Momblano. Lo dice oggi a mente fredda, perché a caldo non ha potuto o non ha voluto esprimersi sulla partita, sulla situazione, sull’andamento. Comunque sia, ha fatto bene.
Come bene fa a non prendersela col Capitano. Giorgio Chiellini non deve dimostrare qualcosa a noi ed al calcio, ha già dimostrato quanto dovrebbe bastare ed avanzare a tutti.
—Hanno meritato nettamente di vincere, ci hanno surclassato— —Abbiamo sbagliato in tutte le fasi, il campo ci ha punito giustamente— —Una sconfitta deve essere sempre un insegnamento—
And last but not least:
I cicli a volte finiscono, stiamo cercando in tutti i modi di farlo continuare e riuscire ad arrivare al decimo scudetto di fila che è qualcosa di veramente… Se uno ci pensa a mente fredda, di incredibile. Trovare tutta quella forza, quei giocatori e anche il DNA non è facile. Però ci stiamo provando in tutti i modi, a volte ci siamo riusciti, abbiamo avuto due black out e li abbiamo pagati: con la Fiorentina e quella di oggi penso siano stati le peggiori partite di quest’anno
Chi ha ascoltato oppure soltanto letto le parole di Chiellini, concorda più o meno del tutto con le prime tre affermazioni (benché sulla terza moltissimi ormai nutrano dubbi filosofici). Quella che ha fatto più rumore è ovviamente l’ultima, perché dalla maggior parte interpretata così: “Il ciclo è quasi sicuramente in chiusura, quasi impossibile continuare a tenerlo aperto“. Eccetera, eccetera. Dunque, l’interpretazione peggiore possibile.
D’altra parte, in questo caso la mia, questo commento è maturo ed oserei dire giusto. Se/Quando il tifoso medio (senza discriminazione di sorta, siamo tale tutti noi che leggiamo e scriviamo) realizzerà che le stagioni vincenti della Juventus sono iniziate nel 2011 e non sono ancora terminate, forse il supporto bianconero sarà migliore, ancora più forte, come più forte sarà il club tifato.
E chi parla è molto (molto molto molto) infastidito dalla possibilità di sollevare zero trofei al termine della Primavera 2021. Perché? Perché ho perso il conto degli anni e della stagione cui ciò è avvenuto. Perché sono tanti, tantissimi, perché in un Decennio cambia il mondo e non soltanto lo sport. Sono tanti, mai troppi, lo so, perché siamo juventini e vogliamo sempre e soltanto quella roba lì che Boniperti ha insegnato e che solo noi abbiamo davvero imparato.
Proprio per quanto detto, benché il passato (non remoto) pesa e dovrebbe pesare, quello che vale è l’oggi. Ed oggi molti tifosi cominciano a firmare, chi con e chi senza sangue, alla transizione dignitosa verso la stagione successiva; firmare la vittoria della Supercoppa, firmare la vittoria della Coppa meno prestigiosa, firmare il meno peggio possibile.
D’altra parte, anche in questo caso la mia, sono abituato a non firmare prima che il giudice abbia emesso la sentenza, a non firmare prima che la matematica resta l’unico calcolo non opinabile cui la squadra che tifo può far appiglio. Dieci anni fa, i ventenni di oggi si chiedevano come fosse iniziare il Liceo. Dieci anni fa, i trentenni di oggi si domandavano se avessero scelto la Facoltà universitaria congrua. Dieci anni fa, i quarantenni di oggi esultarono il doppio dei primi due gruppi perché esperti e doppiamente consci di quanto fatto male prima e bene poi.
A quanto pare, in tutti questi gruppi non pochi si sono sentiti onnipotenti arrivando a questo punto: è molto grave se non vergognoso vincere zero titoli dopo averne vinti Diciassette in Nove anni e mezzo. Poi c’è chi pensa che continuare il conteggio sia possibile soltanto “A costo di…”. Vincere sempre, perché questo stiamo facendo, è bellissimo eppure purtroppo monta, fissa, fa delirare e pensare-credere che qualcosa di così incredibile possa essere eterno. Potrebbe essere opportuna una reazione differente dalle recenti, una reazione meno governo e più riedificazione.
Tornando in cima, alla nostra cima Momblano: siamo a metà stagione e molto ancora può accadere. Se è vero, come è vero, che vincere aiuta a vincere, è vero che perdere aiuta a perdere. Ecco, attenzione a questo, soltanto a questo. Non è poco, anzi… Forse è proprio tutto quello che ci occorre per tornare su.
Infine, di nuovo, il Capitano: “Ricordiamoci di questa sconfitta. Ma non dimentichiamo mai chi siamo”.
Conservo gelosamente come mai la seconda parte.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Pirlo e l’accoglienza della nuova Juve
Una culla piuttosto che una casa accoglie il nuovo allenatore della Juventus. Sarebbe cosa giusta dire il nuovo allenatore e basta, perché Andrea Pirlo questo mestiere non lo conosce e lo ha testato per mezza giornata appena.
Accoglienza. Il Maestro di Brescia varca l’ingresso e scorge soltanto fiori: sorrisi, serenità, freschezza e nessun muro (vedi un anno e sei anni fa). Tante braccia aperte, potenziali ponti per la costruzione del tutto. Da parte sua, Pirlo è un ragazzo-uomo gentile e la gentilezza fa sempre rima con l’accoglienza.
Non c’è alcunché da medicare, l’unica medicina di oggi è l’ottimismo. La consapevolezza generale di quel che Andrea è stato sul campo, la fiducia e la speranza di quel che sarà in panchina. Come a casa sua, come nel suo giardino: mani in tasca, a colloquio con due non a caso come il capitano Giorgio Chiellini ed il re Cristiano Ronaldo.
Conoscere il proprio obiettivo dà la forza e questa forza rende sereni. Pace ed allo stesso tempo riflessione profonda. Chiedete a chi ha vinto tanto se questo non è il punto di partenza di ogni successo. A Pirlo non si richiede alcun miracolo. Non deve camminare sulle acque, ma giocare a terra ed apprezzare la bellezza e la pace che ora sono a disposizione.
La Juve di oggi non è ricca di beni materiali, ma può sviluppare una mente serena. Andrea è la sorpresa, la follia, il nonsense, l’istante di grande pace. E per questo la gente, nonostante tutto quello che è ignoto e non comprensibile, è felice. L’allenatore non allenatore, la massima giovinezza come guida di un gruppo non giovane. Rinnovare, rinfrescare, il sogno come pazzia chimica che viene dopo gli errori.
Pronto al primo colloquio con la stampa, senza dilungarsi come al suo solito; risposte sotto al minuto netto, poche parole perché tanti fatti. Per discutere e cazzeggiare c’è sempre tempo. Magari dopo, a palmares aumentato.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Il campionato della Juventus 2019-2020 in cifre
Questo aggregatore di statistiche bianconere tratte dall’anomala stagione di Serie A non può prescindere dal campionato vinto, il nono consecutivo, e dalla seconda annata in bianconero del miglior calciatore della Terra.
Cristiano Ronaldo vince la classifica marcatori interna con quasi il triplo delle reti del secondo in graduatoria: CR7-31, Paulo Dybala-11. La Serie A 2019-20 sarà ricordata soprattutto per il virus che l’ha spezzata ed anche per il record di calci di rigore assegnati (abbiamo toccato i 5 ogni giornata, dato fuori da questo sport): Cristiano ha realizzato 12 penalty, quasi il 38% delle sue segnature totali; il portoghese ha fallito (2° errore stagionale) dagli undici metri nell’ultimo match contro la Sampdoria, altrimenti avrebbe registrato la cifra tonda di 32 gol in 32 presenze.
Quindici calciatori della Juventus con almeno una rete in Serie A. C.RONALDO: 31 gol— 0.94 gol/90— 94 gol/min DYBALA: 11 gol— 0.33 gol/90— 197 gol/min HIGUAIN: 8 gol— 0.23 gol/90— 233 gol/min DE LIGT: 4 gol— 0.10 gol/90— 816 gol/min Curiosità poco lusinghiera. Il quinto “bomber” è oggettivamente il peggior elemento della stagione, ovvero Aaron Ramsey: 3 gol— 0.13 gol/90— 337 gol/min.
Nella prima stagione, Ronaldo celebrò anche i record degli assist e dei minuti giocati: così tante reti e dunque così tanti assist ricevuti non gli permettono in questa stagione di primeggiare nelle assistenze; inoltre, qualche sostituzione pre COVID ed alcuni riposi concordati non gli fanno vincere la conta delle presenze. DYBALA: 11 assist BENTANCUR-PJANIC: 8 C.RONALDO-CUADRADO: 6
BONUCCI: 33 presenze— 3085 minuti— 88.1 min/90 C.RONALDO: 32 presenze— 2829 minuti— 88.4 min/90 CUADRADO: 33 presenze— 2651 minuti— 80.3 min/90 SZCZESNY: 29 presenze— 2592 minuti— 89.3 min/90 DE LIGT: 29 presenze— 2449 minuti— 84.4 min/90
Tristemente comprensibile la statistica che riguarda il capitano, Giorgio Chiellini: 4 presenze ed appena 201 minuti giocati con l’asterisco del legamento crociato nuovo, addirittura meno presente del prima fuori rosa e poi ceduto Emre Can (8 presenze; 279 minuti).
Andiamo più in profondità nelle statistiche di campo, relativamente a chi è sceso in campo almeno per un quarto del campionato. Due podi per uno dei migliori interpreti della stagione, Juan Cuadrado: Precisione Passaggi e Contrasti Vinti. PJANIC: precisione al 57.9 CUADRADO: 54.2 BONUCCI: 53.3
CUADRADO: 2.1 contrasti vinti/90 BENTANCUR: 2.0 PJANIC: 1.6
L’alta qualità della linea d’attacco bianconero è testimoniata dalle cifre non comuni dei dribbling a partita, classifica cui torna a comparire CR7 e dove non possono non comandare i veri funamboli della formazione. DYBALA: 2.0 dribbling/90 D.COSTA: 1.9 C.RONALDO: 1.6
Infine, uno dei lemmi più cari al mister per applicare i princìpi tattici: il recupero palla, specie se alti ovvero nella metà campo degli avversari. ALEX SANDRO: 1.6/90 DANILO: 1.2 RABIOT: 1.1
Un altro indubbio caposaldo della stagione è stato Rodrigo Bentancur. Tra quello che può essere migliorato dal sudamericano, c’è la tendenza a ricevere non poche sanzioni disciplinari. BONUCCI: 10 ammonizioni— 0.3 cartellino/90 BENTANCUR-PJANIC: 9 ammonizioni— 0.3 cartellino/90 CUADRADO: 7 ammonizioni— 1 espulsione— 0.25 cartellino/90 In totale, 86 cartellini ricevuti che fanno 2.26 ogni partita.
Infine, ma non poco importante, la prima Juventus di Sarri ha rubricato alcuni importanti record negativi: — 7 sconfitte: accadde anche nel ’95, primo scudetto di Lippi — 43 gol concessi: non è record, perché nel ’58 la Juve trionfò con 44 gol subìti (Serie A a 18 squadre) — 21 punti persi da situazione di vantaggio: record dell’intera storia della Serie A a girone unico
(Alcune statistiche stagionali sono aggiornate al 26/07/2020, Juventus-Sampdoria)
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Perché la Coppa Italia senza premiazione?
Il Venezia conta un positivo e sabato deve giocare in Serie B. La norma sulla quarantena non è stata modificata: vige l’isolamento collettivo in caso di contagio; praticamente impossibile un emendamento al Decreto Legge entro l’inizio del campionato.
Partiamo da qui anche per spiegare la scena cui assisteremo nella seconda serata di oggi: non ci sarà alcuna premiazione per chi vincerà la Coppa Italia, i calciatori ritireranno le medaglie ed alzeranno il trofeo in autonomia. Nessun rappresentante delle istituzioni, nessun politico, anche il presidente Mattarella ha preferito non presenziare.
I calciatori faranno un percorso ad hoc, ben distanziati, senza alcun contatto con altri soggetti. L’unico assembramento concesso sarà il gruppo festante dietro il capitano con la coppa alzata. Lo stadio sarà paranormale, soltanto trecento presenti in totale tra protagonisti e resto del personale, seguendo alla lettera il protocollo previsto per il campionato.
Uno spettacolo inedito che milioni di italiani seguiranno a casa. A proposito, saranno più di quaranta le emittenti TV collegate in oltre duecento Paesi: America, Cina, Giappone, Angola, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Kenya, Guinea, Mauritius, Uganda, Zanzibar… Nessuno spettatore in tribuna ed in curva, ma un insieme di coreografie digitali che daranno vita allo stadio Olimpico.
Premesse ed accettate giustamente tutte le misure medico-scientifiche disposte, poniamo qualche domanda ai responsabili dell’organizzazione. Come si concilia questa premiazione self-service con la spesa alimentare che calciatori e famiglie fanno quotidianamente? E con gli autografi che gli stessi giocatori rilasciano ai tifosi presso i centri sportivi? E con i portieri e gli inquilini degli stabili dove risiedono? E con i benzinai quando fanno il pieno di carburante?
Insomma, gli addetti ai lavori del mondo calcio venivano, vengono e verranno a contatto con tanti soggetti estranei. Perché non è possibile altrimenti, perché lo sport non può procedere altrimenti. Soprattutto perché, dice bene il presidente della Liga, ad oggi soltanto la ostentata negligenza personale può attivare positività in un’oasi protetta come questa.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Il piacere della settimana normale
“Ho firmato un nuovo DPCM. Da domani, riprendono gli eventi sportivi”. Sono passate le 22:00 dell’11 Giugno quando il premier Conte annuncia il via libera dapprima alla Coppa Italia di stasera. Non c’erano dubbi sull’approvazione, anche perché RAI aveva già diffuso la programmazione in prima serata, ma a meno di ventiquattr’ore dall’evento… Comunque, siamo ormai abituati a queste tardività.
Juventus-Milan oggi e Napoli-Inter domani. A proposito della coppa, la Lega e Coca-Cola firmano un importante accordo commerciale per la finale prevista mercoledì prossimo all’Olimpico di Roma; si consolida il rapporto dopo la title sponsorship dello scorso Dicembre in occasione della Supercoppa, con interessanti proponimenti per la stagione 2020/21 inquadrati nel processo di internazionalizzazione della Serie A.
Uno dei primi riflessi italiani del nuovo calendario obbligato è mosso della Serie C: la Lega comunica che sei società rinunciano alla partecipazione dei playoff; coerenza, perché questi e la maggior parte dei club optava per la conclusione anticipata della stagione. Oltre alle arcinote motivazioni economiche della categoria.
Nella speranza di gustare genuini antipasti a partire da stasera, bentornata alla settimana normale perché sabato 20 Giugno sarà di nuovo campionato. Tuttavia, ad oggi il fantasma della quarantena lunga ed allargata sorvola ancora: se fosse rilevato anche soltanto un caso di positività al virus, il calcio si fermerebbe di nuovo. Guardando alla curva epidemiologica favorevole, la Federcalcio è ottimista ed il presidente Gravina auspica che il Comitato tecnico scientifico abbrevi l’isolamento coatto da quattordici a quattro giorni; un doppio tampone in novantasei ore per tutti i non positivi potrebbe permettere al gruppo squadra di tornare ad allenarsi e giocare normalmente.
Lo stesso Comitato, attraverso le parole del professor Vannicelli, ricorda che il protocollo sanitario scadrà lunedì 15 Giugno, dopodiché i dati aggiornati possono determinare un nuovo documento scientifico. Pensando sempre e soprattutto alla salute globale, il professore rammenta che la situazione della Lombardia non è del tutto buona. Per quanto concerne lo sport ed il suo pubblico, Vannicelli crede che gli stadi potrebbero tornare ad accogliere i tifosi al termine della stagione: “In un impianto da trentamila posti, magari potrà entrare un terzo del pubblico”. E sulla quarantena: “Mi auguro possa andare a finire così”, abbracciando l’aspettativa di Gravina.
Sono avanti in Germania. Cominciano già ad allentare le restrizioni all’interno dello stadio: dalla prossima giornata di Bundesliga, No alla mascherina obbligatoria in panchina se c’è un distanziamento di almeno 1,5 metri; possibile il raddoppio dei cronisti ammessi all’evento, da tredici a ventisei. Quasi ventimila spettatori hanno assistito alla semifinale della Coppa di Serbia tra Partizan e Stella Rossa; è il primo stadio nuovamente aperto al pubblico post COVID-19.
Si parla d’Italia anche in Spagna. Fanno discutere le parole del presidente della Liga, Javier Tebas: “Mi sono molto preoccupato quando un gruppo di club di Serie A si è esposto pubblicamente contro la ripresa”. La scoperta dell’acqua calda per noi che seguiamo quotidianamente il teatrino del Paese: alcune società sfruttavano la situazione emergenziale raccomandando di non tornare a giocare. E Tebas declama il proverbio -Uomo avvisato, mezzo salvato-: preoccupato dalla vita privata dei calciatori, minaccia provvedimenti disciplinari perché i contagi sarebbero causati esclusivamente dalla negligenza.
Mentre il ministro dello Sport turco dice di essere fiducioso per la finale di Champions League ad Istanbul, fonti giornalistiche hanno informazioni discordi: nel Comitato del 17 Giugno, l’UEFA dovrebbe annunciare la Final Eight da giocare a Lisbona; stessa formula per l’Europa League, da disputare però in Germania. La sede della Supercoppa europea sarà Budapest. Nessuna modifica da comunicare a Juventus e Napoli: gli Ottavi di ritorno saranno regolarmente a Torino e Barcellona.
Bentornata, settimana normale. Che piacere. E -In bocca al lupo- al calcio.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
ll nostro calcio dopo tre mesi
Ancora non sembra vero: domani sera tornerà il calcio giocato e sùbito la nostra Juventus. L’ultima partita che (forse) guardammo fu Sassuolo-Brescia del 9 Marzo, sono passati più di tre mesi e soprattutto un’epidemia che ancora non ci lascia in pace.
Allo Stadium senza pubblico e con un rigido protocollo sanitario da rispettare, arriva il Milan privo dei migliori Hernandez e Ibrahimovic. La Lega ha modificato alcune norme del regolamento di Coppa Italia: non ci saranno i tempi supplementari prima dei rigori per venire incontro ai calciatori, fermi da Marzo, in condizione fisica non ottimale e prossimi alla full immersion da qui a fine Agosto. Prima del calcio d’inizio, sul terreno di gioco saranno presenti alcuni professionisti del Servizio Sanitario Nazionale: per commemorare le tante vittime del virus, le squadre osserveranno un minuto di silenzio e rivolgeranno un applauso alla rappresentanza di medici, infermieri, ricercatori ed operatori. Come tutti noi, il calcio li ringrazia.
Sono settimane paradossali, in cui il ministro della Salute non può ufficializzare l’andata in scena di un match in prima serata RAI a meno di quarantott’ore dal via: “Siamo orientati ad autorizzare le semifinali del 12 Giugno“. Nell’anti-vigilia, Maurizio Sarri ammette di gradire il nuovo forzato calendario: “Abbiamo la fortuna di giocare per tre obiettivi e possiamo disputare le competizioni separatamente; focalizzare le motivazioni su un obiettivo alla volta può essere importante e vantaggioso”. Sarà un campionato stile Mondiale. Demetrio Albertini è la voce del settore giovanile della Federazione: “Tutti partono dallo stesso punto, non si può parlare di campionato falsato. Sicuramente sarà diverso”. Come ben sappiamo, fondamentali sono le regole che devono essere fissate prima della partenza.
Intanto, è ripartito il calcio spagnolo: il Rayo Vallecano vince recuperando/completando la partita contro l’Albacete di Segunda Division. La gara più longeva della storia batte due record: il match iniziò e fu interrotto per insulti lo scorso 15 Dicembre; è il primo incontro ufficiale in Spagna dopo la sospensione causa COVID. E stasera alle 22:00 torna la Liga, molto atteso il derby di Siviglia. Grana in casa Barcellona: Nélson Semedo è accusato di aver violato il protocollo di sicurezza perché avrebbe partecipato alla festa di compleanno di un amico; diciannove invitati in un locale, le immagini a circuito chiuso sono state acquisite dal club.
In ritardo, l’Inghilterra procede. Quinta tornata di tamponi: 1213 test, un nuovo positivo tra calciatori e staff; il Manchester United annulla l’amichevole contro lo Stoke City perché il manager O’Neill è la vittima del virus. Bella storia firmata dal nostro Carlo Ancelotti: si taglia lo stipendio tra il 30 ed il 50 per cento per aiutare i dipendenti dell’Everton gravato dalla crisi finanziaria.
L’America è sempre l’America. La Major League Soccer ripartirà l’8 Luglio e terminerà l’11 Agosto, ma la vera notizia è la sede: tutte le squadre giocheranno a Orlando, in Florida, presso il Walt Disney World Resort. Spettacolo.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
La rivoluzione francese del calcio
Stavolta cominciamo andando a casa degli altri. Il campionato francese non riparte, ma una rivoluzione è in atto: il Consiglio di Stato, cui Amiens e Tolosa si sono rivolte per impugnare la retrocessione in Ligue 2 dopo la sospensione, convalida la conclusione del torneo eppure stoppa la degradazione dei due club.
Riportiamo alla memoria. Lo scorso 30 Aprile, la Ligue 1 è stata annullata cristallizzando la classifica: Paris Saint Germain campione e le retrocessioni suddette; Amiens e Tolosa non hanno accettato la decisione ed hanno cercato giustizia amministrativa, trovata.
Bisogna ridiscutere lo svolgimento della prossima stagione: Federazione e Lega sono già al lavoro per allargare la Ligue 1 a ventidue squadre; entro la fine di Giugno, il cambio di format deve essere ratificato. I club sono lieti della decisione, che rimedia in parte l’interruzione precipitosa di un mese e mezzo fa. Il presidente Macron incontra oggi pomeriggio l’omologo della Federcalcio, Noël Le Graët: fondamentale discutere del restart sportivo sia a livello professionistico che amatoriale; la ministra dello Sport spera di organizzare in Estate le finali della coppa nazionale e della Coppa di Lega con almeno ventimila spettatori negli stadi.
Francia a parte, riparte il calcio di tutti i grandi campionati europei. Quando parliamo di Europa, non possiamo non citare l’UEFA e nella fattispecie la Champions League. Tra una settimana, il Comitato esecutivo si pronuncerà sulla massima competizione: Bild in Germania scrive del torneo 2.0, con sede portoghese e format Final Eight; nelle ultime ore, da segnalare l’auto-candidatura di Madrid come ospitante. La vera inversione di tendenza potrebbe riguardare il pubblico, perché l’UEFA è seriamente a lavoro per accogliere una modica quantità di tifosi sugli spalti. Requisito fondamentale ed ovvio: la massima garanzia sanitaria.
Anche il governo italiano tratta il tema del pubblico allo stadio. Il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, non vuole sentire parlare di sagome e cartoni in tribuna; “Mi auguro che ad Agosto o inizio Settembre la situazione sia mutata” per riportare i tifosi dove vogliono e vogliamo. Non soltanto il Viminale, anche il ministro dello Sport concorda con questa linea perché il calcio deve tornare ad aprire i botteghini il prima possibile.
Infine, torniamo a citare l’ottimo N’Golo Kanté: il francese del Chelsea, che manifestò il suo timore di tornare ad allenarsi in gruppo e sin qui ha svolto soltanto lavoro individuale, raggiunge i compagni per riprendere l’attività collettiva. Contenti tutti.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
La Lega scavata da Gravina
Diciotto a tre è meglio di sedici a quattro. Come previsto, il Consiglio federale boccia a netta maggioranza la proposta avanzata a netta maggioranza dalla Lega.
In breve: nel caso il campionato dovesse stopparsi di nuovo, per concluderlo prima i playoff e poi l’algoritmo in rigoroso ordine di piano. Se, perché bisognerà verificare il tempo a disposizione successivo alla nuova sospensione. Fosse insufficiente, la classifica sarebbe congelata senza assegnare il titolo di campione; meglio, scudetto alla prima in classifica soltanto se irraggiungibile matematicamente dalla seconda.
Il presidente della FIGC rovescia la folle idea dei presidenti di Serie A di bloccare le retrocessioni così da far impazzire le categorie inferiori. Detto ed approvato questo, ci permettiamo di eccepire sulla questione playoff: in caso di nuovi positivi al virus, anche gli spareggi sarebbero ingiocabili perché almeno due club sarebbero in isolamento.
Eccoci alle altre serie. Stesse opzioni, playoff/algoritmo, anche per la Serie B; dalla Serie C, già promosse Monza, Vicenza e Reggina e la quarta sarà ammessa via spareggio. Dai Dilettanti, salgono nove squadre tra cui lo storico Palermo; scendono dalla C le ultime di ogni girone. La Serie A femminile si ferma per volere delle protagoniste: assegnati i posti Champions, le retrocessioni e le promozioni dalla B; non assegnato lo scudetto alla Juventus, in vantaggio di nove punti sulla Fiorentina a sei giornate dalla fine.
L’argomento sanitario resta in cima all’ordine del giorno. In caso di violazione del protocollo medico, il Consiglio ha votato alcune sanzioni dall’ammenda all’esclusione dalla competizione; la Procura federale consterà di trentuno nuovi collaboratori per vigilare maggiormente sull’applicazione delle misure scientifiche. Lotta ai furbetti ed ai positivi ad orologeria.
In attesa di una linea guida sui contratti in scadenza 30 Giugno, sono ufficiali le date delle prossime sessioni di calciomercato: dal 1° Settembre al 5 Ottobre per quella estiva, dal 4 Gennaio al 31 Gennaio per quella invernale. In questa materia, entrano anche FIFA e UEFA e dunque bisogna attendere i comitati esecutivi.
Senza pompare le lodi, perché a dieci giorni dal via del campionato ancora non abbiamo le idee chiare e questo è grave, il lavoro del presidente Gravina è stato importante. Da Marzo, ossia da sùbito, ha promesso di voler portare a termine il campionato ed a Giugno è ancora questa la traccia. Fino al 10-15 Luglio, la Federazione può pensare eventualmente di ripartire per la seconda volta con i playoff; non è ancora noto il format, comunque da stilare prima della nuova giornata di A.
L’ultimo alto step è persuadere i ministri della Salute e dello Sport affinché la quarantena sia ridotta in caso di contagio: “L’isolamento da quattordici a sette giorni sarebbe come fare un gol, ma tutti dobbiamo attenerci alle disposizioni del governo”, parola della commissione medica federale. Preghiamo.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Il Consiglio più importante della storia
Nonostante la maggioranza ottenuta in Lega, la proposta del presidente Cairo non passa per motivi logici piuttosto che giusti. Il blocco delle retrocessioni ha riscosso sedici Sì su venti e per questo la Federcalcio è furiosa.
Nel Consiglio FIGC più importante dell’anno se non della storia, il presidente Gravina caccia l’idea di cui sopra e ripropone i piani B e C in caso di nuovo stop del campionato. Questo soprattutto per un motivo: nella stagione che conduce all’Europeo 2021, la Serie A deve presentare venti squadre.
Non solo la Federcalcio, anche le società di Serie B, C e D sono sul piede di guerra dopo aver ascoltato l’assemblea di Lega: la tutela non sarebbe uguale per tutti, come dargli torto? Insomma, l’aritmetica non piace in questo caso: nessuna retrocessione dalla A, nessuna promozione dalla B e così via… Apriti cielo!
Gravina ha realizzato la mossa politica dei club maggiori, che rivendicano la posizione dominante. Dai soli Torino, Sampdoria ed Udinese, la Lega si è compattata e non perché sia concorde con la proposta. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, sgonfia il tutto: “Abbiamo dato soltanto un’indicazione, la FIGC ha autonomia e noi rispetteremo”.
Un altro soggetto apicale, Pierpaolo Marino dell’Udinese, ribadisce l’essere contrario ad un classifica stilata tramite algoritmi: “Un club non può accettare una decisione del genere”. Marino parla anche del nodo dei contratti in scadenza: “La Federcalcio potrebbe prolungarli fino al termine della stagione“, 31 Agosto, ma occorre l’accordo con società e soggetti.
Ci spostiamo in Germania, senza parlare di Bundesliga. Il tabloid Bild anticipa la scelta che UEFA farà nel prossimo Comitato del 17 Giugno: Lisbona batte Francoforte e Mosca ed assegnerà la Champions League al posto della riluttante Istanbul. La competizione si completerebbe giocando normalmente gli Ottavi di Finale e poi via Final Eight in terra portoghese.
Il caos francese sta smuovendo qualcosa: la Federazione chiede al governo un incontro per trattare le misure di sostentamento, molto complicato dopo la sospensione del campionato; per quanto concerne i club professionistici, le perdite sono stimate tra 500 ed 800 milioni. L’UEFA non esclude di poter attendere un’eventuale ripresa della Ligue 1, ma comunque con conclusione entro il 2 Agosto.
Mentre in Inghilterra, al sesto giro, sono di nuovo zero i positivi su 1195 tamponi effettuati, la Federazione spagnola richiede un minuto di silenzio prima di ogni match fino al termine della stagione in memoria di tutte le vittime di COVID-19. Scatta il countdown della Serie A: un ipotetico positivo in questi giorni farebbe partire il noto isolamento mettendo a rischio il calendario. Sapevamo, sappiamo…
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Calcoli, algoritmo e buon senso
In esatta maniera governativa, la tarda serata partorisce le decisioni più salienti: il calcio non assegna lo scudetto e blocca le retrocessioni.
Spieghiamo. L’assemblea di Lega fa passare la proposta dei “calcoli”, quella dei presidenti Urbano Cairo e Massimo Ferrero, ovvero non opinare la matematica: in caso di nuovo stop del campionato, stavolta definitivo, titolo di campione d’Italia e discesa in Serie B attribuiti soltanto se così dirà l’aritmetica; “Algorit…No”, come dice La Gazzetta dello Sport, salvo per le posizioni di qualificazione alle coppe europee.
Nella giornata di ieri, dopo oltre tre ore di riunione, i voti a favore di questa mozione sono stati sedici sui venti totali; tuttavia, ci sono parecchi dubbi sul fatto che possa essere accolta appieno dopodomani, quando è in programma il Consiglio della Federcalcio.
Dicevamo, proposta dei calcoli: ogni parte, ogni club, ogni presidente pensa al proprio status e propone quel che conviene e ciò che potrebbe far quadrare. Tanti municipi e nessuna capitale. Il presidente numero uno, Andrea Agnelli, ribadisce la nota e leale idea sullo scudetto: assegnato soltanto se la Serie A giungerà al termine.
La Juventus è interessata e molto anche alla questione dell’emissione audio-video. Con il restart del torneo, giungeranno a dama anche i corposi bonifici della piattaforma SKY; le altre, DAZN e IMG, chiedono tempo supplementare e soprattutto pagamenti dilazionati. Intanto, il Consiglio di Stato annulla il ricorso della stessa SKY per l’esclusiva dei diritti sia satellitari che digitali: la Lega può aprire ad altri competitors affinché possa incassare maggiormente nel prossimo triennio.
Anche l’OMS affronta l’argomento calcio per bocca di Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e consulente CONI: “Quando la circolazione del virus sarà ridotta, si potrà pensare alla riapertura degli stadi. Il calcio ha tanti spettatori e tante sono le misure da garantire”. Comunque, parleremmo di un numero ridotto di spettatori. Non ragionevole la delocalizzazione, ovvero giocare i match soltanto in alcune città a basso rischio: “Decisioni che mettono in gioco l’unità nazionale”. Ricciardi ribadisce la quarantena minima di due settimane in caso di positività, “ma una strada alternativa si può trovare, stiamo lavorando”.
Il tema prioritario era e resta la salute. La FIGC minaccia il pugno duro: chi non rispetta alla lettera il protocollo medico-scientifico, rischia l’esclusione dal campionato. Credibile o no, comunque non deve esistere alcun contagio perché la Serie A proceda; gli ispettori federali eseguono controlli nei centri sportivi e fino a questo punto non hanno riscontrato irregolarità.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
La breve e infinita settimana di Juve-Milan
Il governo accorcia il divieto delle manifestazioni sportive e la Coppa Italia può iniziare prima. Dal 14 Giugno al 12-13 Giugno, quando le semifinali Juventus-Milan e Napoli-Inter saranno anticipate.
Il ministro Spadafora conferma la trasmissione RAI in chiaro ed il termine della competizione nella serata del 17/6. Dunque, una settimana e sarà di nuovo calcio italiano. Riapre lo Stadium per primo, che questa sera ospiterà una prova amichevole tra prima squadra e Under 23 bianconere.
Poi toccherà al campionato. I recuperi della sesta giornata di ritorno come antipasto, dopodiché il flusso normale del calendario molto fitto dal 22 Giugno. Ancora nessuna certezza sullo sviluppo della Serie A. L’algoritmo presentato non sconvolgerebbe granché la graduatoria e confermerebbe i risultati sul campo ed il cosiddetto merito sportivo.
Di modalità, parla anche il presidente Nicchi dell’Associazione Italiana Arbitri: “L’importante è finire. Dobbiamo lavorare sul piano A e, se non va bene, vengono gli altri”. A proposito di direttori di gara, buone notizie dai tamponi ai quali sono stati sottoposti i 22 di Serie A ed i 15 di B: nessun positivo, ritiro a Coverciano fino a mercoledì prossimo con mini-preparazione; raggiungeranno le sedi delle partite in automobile per evitare contatti esterni.
Resta lo spauracchio quarantena. Le due settimane di isolamento collettivo con nuovo blocco totale non sono scongiurati; gli scienziati del governo temono una nuova ondata e la Federcalcio preme molto perché le misure siano meno stringenti.
Il caso Gasperini viene chiarito dal protagonista. La versione dell’allenatore cozza contro l’accusa della Spagna: “La polemica è veramente molto offensiva: so di aver rispettato i protocolli, sono stato in quarantena come tutti: non ho fatto i tamponi e quando a maggio abbiamo fatto i sierologici, ho scoperto di aver contratto il virus“.
Uno dei nodi della ripresa del calcio è e resta quello dei contratti dei calciatori. Uno dei casi è Dejan Kulusevski, juventino dal 1° Luglio 2020 ed attualmente al Parma; urge un accordo tra le parti per prolungare la permanenza fino al termine della stagione oppure partire subito per Torino senza poter disputare match. Il DS Faggiano non sa cosa accadrà ed è preoccupato perché è tardi.
Ultime righe di colore estero. Anche la Premier League accoglie la modifica del regolamento per usufruire di cinque sostituzioni; saranno nove i calciatori in panchina invece degli attuali sette.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
La nuova stagione senza respiro
Nel #BlackOutTuesday, iniziativa lanciata dagli sportivi di tutto il mondo come protesta contro la morte di George Floyd causata dall’arresto della polizia americana, social-post completamente neri dei calciatori di Juventus, Inter, Milan, Roma, eccetera.
Intanto, fondamentale passo della ripartenza generale, l’Italia taglia il nastro della Fase Tre post pandemia: apertura della frontiera nazionale ed anche di quelle europee (in parte). Il nostro calcio attende due nuovi incontri convocati d’urgenza: l’assemblea di Lega del 5 Giugno ed il Consiglio federale di tre giorni dopo, salvo rinvii al solito non improbabili; all’ordine del giorno, la verifica dei poteri, le comunicazioni del presidente e dell’AD e soprattutto alcune deliberazioni sulla ripresa dell’attività sportiva e sui rapporti coi licenziatari dei diritti audio-visivi.
Bagarre continua per quanto concerne la Coppa Italia. Juve, Milan, Inter e Napoli, nessuna vuole concedere vantaggi all’avversario; saranno le prime immagini televisive del calcio nostrano, dunque faranno il giro del mondo. Ad oggi, il trofeo sarà assegnato tra il 13 ed il 17 Giugno. Con buona pace di Antonio Conte…
È tornata a parlare anche la commissione medico-scientifica della Federcalcio: “Il campionato può terminare perché le società sono organizzate. Il problema della quarantena in caso di nuovo positivo permane, ma nell’incontro col presidente Gravina c’è stato un cambio di direzione”. Insomma, la norma potrebbe essere rivista e modificata nel protocollo, previo intervento del governo centrale.
Il calcio è soprattutto pubblico ed il piano per riportare presto il tifoso allo stadio è reale. Lo stesso presidente della FIGC pensa di permettere l’occupazione di una parte degli impianti, compresa tra il 10 ed il 20 per cento della capienza totale, già nelle settimane finali del campionato corrente; possibili sia fatto un accenno già nel Consiglio programmato per lunedì prossimo.
Ci spostiamo in Spagna. Mundo Deportivo pubblica un’idea particolare per quanto riguarda la Champions League: final eight da giocarsi in Portogallo, a Lisbona, come un mini-torneo stile Mondiale per club. L’UEFA fino a questo punto? Lo stesso quotidiano scrive del Barcellona a lavoro per giocare a porte aperte le ultime partite di questa Liga. Il presidente dei rivali del Real Madrid, invece, comunica di non avere alcuna intenzione di disputare anche a porte chiuse le gare in casa; possibile sede il centro sportivo di Valdebebas.
Un altro medium catalano, Rac1, rivela che cinque calciatori e due membri dello staff blaugrana sono risultati positivi al test sierologico: tutti asintomatici, tutti in buona salute e sul campo a lavoro, ma nel loro sangue è passato il COVID-19. Chissà quanti Gian Piero Gasperini nel pallone…
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Il nostro campionato: Alleluia!
Tutti noi abbiamo sorriso quando l’ultim’ora recitava l’ufficialità del nuovo calendario del campionato. Settimane colme fino alla quartultima giornata, ovvero 23 Luglio, ma il termine è fissato per il 2 Agosto.
Innanzitutto, i quattro recuperi noti: due gare alle 19:30 e due alle 21:45, tra sabato 20 e domenica 21 Giugno. Mancano tre settimane, ci siamo. La Serie A alla pari riparte con la 27ª giornata da lunedì 22 a mercoledì 24, con incluso il big match Atalanta-Lazio in notturna. Per la nostra Juventus, da segnalare: il derby pomeridiano del 4 Luglio, la sfida in casa contro l’Atalanta di una settimana dopo e soprattutto la visita a Torino della Lazio il 20 Luglio.
Prima del calendario, la Federcalcio aveva pubblicato il protocollo medico-scientifico contenenti misure importanti e dettagliate: il tetto di 300 persone totali allo stadio, 60 della squadra ospite, 85 operatori delle televisioni, 10 giornalisti e 10 fotografi, 6 raccattapalle.
La stessa FIGC ha risposto ad alcune questioni attraverso il presidente Gravina. Confermata l’ansia degli addetti ai lavori per quanto concerne la quarantena; in base alla curva epidemiologica, il ministro dello Sport ha assicurato un aggiornamento con la speranza di tagliare tempi e modalità. I medici del calcio continuano a spingere per rivedere il protocollo sull’isolamento in caso di contagio.
Il numero uno della Federazione auspica il ritorno del pubblico allo stadio già a fine campionato corrente, “con tutte le precauzioni necessarie per assistere alla gara”. Fa eco il sottosegretario del ministero della Salute, Sandra Zampa: “Nessuna preclusione, attendiamo i dati, mi farò portavoce di questo per far tornare la gente allo stadio in sicurezza”. Un’idea “atmosferica” inglese: in questa fase, sostituire il tifo del pubblico con l’audio di FIFA per i match in tv.
Gli ispettori della procura federale proseguono i controlli: nessuna irregolarità anche nei centri sportivi dell’Inter e del Cagliari, il protocollo degli allenamenti di squadra è rispettato. Brutte notizie dal Brasile: addirittura sedici nuovi positivi nel Vasco da Gama, più tre calciatori già guariti dal virus.
Invece, la Spagna sorride come noi: pubblicati date ed orari della nuova Liga post COVID-19, si riparte col derby di Siviglia dell’11 Giugno.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Pronti alla Serie A by night
Abbiamo atteso tre mesi questo momento: il nuovo calendario della Serie A è pronto. Parliamo di 124 partite in tutto: sei giornate più o meno classiche nel weekend e sei giornate infrasettimanali; per venire incontro ai calciatori, soltanto dieci gare andranno in scena di pomeriggio ovvero al massimo due match per squadra.
Ricordiamo gli orari: 17:15, quello sgradito, 19:30 e 21:45; non si giocherà al Sud, cioè a Napoli ed a Lecce. Sarà un torneo by night. Per quanto riguarda la Coppa Italia, la finale è programmata per mercoledì 17 Giugno a Roma. La Lega spera di riprendere la competizione il 12 Giugno, ventiquattr’ore prima del già avvenuto accordo col governo; il ministro Spadafora concorda, sono però necessari anche gli OK dell’omologo Speranza e del premier Conte.
Tornando al nodo degli orari, l’AIC sottolinea nuovamente di voler “mettere nelle migliori condizioni chi dovrà generare lo spettacolo”. Permangono alcune perplessità sulla vicinanza tra semifinali e finale di Coppa Italia, perché c’è poco tempo di recupero per i giocatori. Tra le altre cose, il presidente Damiano Tommasi aspetta e spera anche il ritorno del dodicesimo uomo in campo: i tifosi.
In Lega, Andrea Agnelli muove i primi passi a favore della riapertura degli stadi e confida nel mese di Luglio; insomma, No alle bambole gonfiabili ed ai cartoni sugli spalti. Abbiamo visto il campionato ungherese nello scorso weekend, il pubblico ben distanziato occupando una postazione ogni cinque; disinfezione e sanificazione degli impianti sono le premesse necessarie, oltre al recente test negativo per chi accede all’area sportiva. In aggiunta, tra meno di tre settimane, accederanno alle strutture i tifosi del campionato polacco.
Ha fatto rumore l’intervista rilasciata da Gian Piero Gasperini: “Il giorno prima di Valencia-Atalanta, stavo male e nel pomeriggio della partita peggio. Era il 10 Marzo. Le due notti successive ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo come se l’avessi avuta a 40”. Il club spagnolo ha manifestato la propria sorpresa: “L’allenatore italiano, con sintomi compatibili con il COVID-19, ha messo a rischio molte persone durante il suo viaggio e soggiorno nella nostra città”.
Restando a Bergamo, bella idea della Federcalcio: Italia-Olanda di Nations League, in programma l’11 Ottobre, potrebbe essere disputata nella città lombarda come omaggio ad una delle province più colpite dal coronavirus. Pollice su.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
La Coppa Italia esiste e lotta
Il ministro dello Sport italiano disse qualcosa ad inizio Marzo, quando la pandemia era davvero pandemia e la crisi era davvero incontrollabile: “Se il calcio riparte, è per motivi economici”.
Tanto è cambiato in quasi tre mesi, per fortuna soprattutto lo status sanitario del Paese che riapre ed è pronto ad uscire dal tunnel virulento. Tuttavia, non sono cambiati gli interessi con molti zeri: iscrizioni delle società, contratti dei calciatori, diritti delle televisioni, eccetera.
Il calendario delle partite, preannunziato da Spadafora nella serata di ieri, non è ancora ufficiale e dovrebbe diventare tale nella giornata di dopodomani. Ad oggi, la massima serie riparte con i recuperi della 25ª giornata il 19 Giugno; non c’è accordo sulla Coppa Italia, perché i club vorrebbero iniziarla prima del 13/6 e non sono convinti sulla finale precoce del 17/6. Ricordiamo che il Decreto vieta le manifestazioni sportive fino al 14 Giugno e dunque sarebbe necessario il nullaosta per anticipare gli eventi.
Tornando al fattore denaro, il governo incrocia le dita perché l’industria calcio pesa molto. Un ottimo lavoro quello concertato con la Federcalcio e le leghe, non era facile viste la fase delicata e le parti in causa. A proposito delle tv, non c’è ancora intenzione di versare alle società l’ultima rata prevista prima della sospensione del torneo; i milioni di SKY dovrebbero giungere “ad avanzamento lavori” e non a stretto giro. Il ministro dello Sport non esclude un intervento normativo per venire incontro ai non abbonati: la diretta dei gol della Serie A in chiaro.
Capitolo Europa. La finale di Champions League prevista a fine Agosto non sarà ad Istanbul perché non c’è accordo cittadino sulla disputa a porte chiuse; UEFA vaglia nuove sedi e le città in ballottaggio sembrano essere in Portogallo e Germania. Dai Quarti di Finale in avanti, potrebbe essere quella e soltanto quella la sede dei match. Invece, in Inghilterra c’è ottimismo sul ritorno dei tifosi allo stadio nella prossima stagione: in questa, la Premier League sperimenta alcune partite lontane dalla sede degli impianti per evitare del tutto assembramenti dei tifosi nei loro pressi.
Infine, mentre la Spagna conferma l’11 Giugno per la ripresa della Liga ed annuncia il via della prossima stagione (12 Settembre), bravo Dejan Stankovic: la sua Stella Rossa vince il 31° titolo, lui il primo della carriera e di fatto questo è il primo torneo a terminare al tempo del COVID-19.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Calcio e bagarre, bentornati!
Cosa sono tre settimane dopo tre mesi? Poco o nulla ed allora possiamo iniziare a spolverare la televisione grande ed il decoder.
L’incontro tra il ministero dello Sport ed i vertici del calcio ha prodotto la data del 20 Giugno quale restart della Serie A. Come da decreto del presidente del Consiglio, fino al 14 Giugno non sarà possibile alcuna manifestazione e non è in programma alcuna modifica dello stesso.
Il ministro Spadafora ha proposto di sfruttare comunque la settimana che porterà al campionato 2.0: giocare semifinali e finale della coppa Italia entro il 17 Giugno; è un’idea, la decisione spetta a Federcalcio e Lega il cui ordine del giorno prevede Consiglio prima ed assemblea poi. Milan, Inter e Juventus fanno già bagarre. Questo è il piano A, ma in caso di nuovo stop non possiamo non considerare il B ed il C: playoff e dunque spareggi per titolo e retrocessioni oppure cristallizzazione della classifica.
In ordine cronologico, il pomeriggio di ieri ha preso il via con l’OK del Comitato tecnico scientifico al protocollo dell’attività agonistica formulato dalla FIGC; permane però la postilla preoccupante della quarantena fiduciaria allargata anche nel caso di un singolo positivo al virus. Spadafora ha ricordato quel che il ministero della Salute non può accettare: sottrarre disponibilità di tamponi alla popolazione perché iper-sfruttati dal calcio.
Oltre la breaking news della ripartenza, un’altra notizia esce o perlomeno pare uscire ed è molto rilevante: sono avvenuti contatti con i broadcaster televisivi e i dialoghi sono stati costruttivi. SKY, cui circa metà dei club hanno minacciato di far causa per l’ultima rata dei diritti tv non versata, è pronta ad allinearsi. L’intenzione della Serie A era di ripartire con i quattro recuperi della 25ª giornata, ma occorrono nuove riflessioni in Lega se la coppa Italia finisce nel mezzo. Per quanto concerne gli orari, gli slot preferiti dai calciatori sono quelli serali delle 19:30 e 21:45.
II 20 Giugno fa pensare che appena dieci giorni dopo scadranno circa 130 contratti. Non è possibile imporra alcuna proroga se il contratto riporta la firma del 30 Giugno come scadenza; sarà necessario un accordo tra le parti per allungare e rimediare gli status dei prestiti e di chi ha già l’accordo con un nuovo club. Nessun problema, invece, per chi è un obbligo di riscatto.
Per il presidente Gravina, il calcio dà un messaggio di speranza a tutto il Paese. E toccherà anche alla Serie B, alla Serie C ed al calcio femminile.
Con un propizio timing, l’Italia era stato preceduta dal Sì dei club della Premier League: le prime partite saranno i due recuperi del 17 Giugno ed il termine previsto sarà il 2 Agosto. 17 Giugno, data anche del Comitato UEFA per delucidare sulle competizioni europee. Invece, molto lucidi a L’Equipe: “Come dei coglioni?“, perché la Ligue 1 resta l’unica al palo. In bocca al lupo anche a loro.
0 notes
scutiero · 4 years
Text
Il treno del calcio passa oggi
“Si sta come a Maggio, in Italia, la Serie A“. Alla vigilia del D-day del calcio italiano, il presidente dell’AIC semicita Ungaretti: i calciatori pronti a staccarsi?
Chi è a contatto col ministero dello Sport, racconta di persistenti dubbi sulla ripartenza del gioco; meglio, nel tardo pomeriggio Spadafora dirà Sì eppure questo non vorrà dire tutto. Dubbi, a maggior ragione dopo il probabile positivo in casa Bologna: in attesa del secondo tampone, un membro dello staff ha portato il club ad interrompere gli allenamenti; una situazione quasi offensiva, ma non è tempo delle righe etiche. Il responsabile sanitario della Lazio arriva a minacciare le dimissioni se costretto alla quarantena allargata per un unico contagio.
La massima divisione attende l’OK, dopodiché affronterà davvero il problema: il modello della quarantena possibilmente alla tedesca, sempre compatibilmente con la curva epidemiologica. Il governo non può non badare anche alla vertenza tra Lega e licenziatari televisivi e può legare il via libera ad un parziale calcio in chiaro; ad oggi, soltanto nove club hanno firmato il decreto ingiuntivo contro SKY per recuperare l’ultima rata dei diritti TV. Per le gare perse dai tifosi in questi mesi, il ministro dello Sport annuncia la tutela degli spettatori col rimborso dei biglietti.
Tornando a ieri, giornata importante per i calciatori. Innanzitutto, la salute loro e di chi li circonda; gli infortuni sono un problema ormai acclarato dalla Bundesliga dopo un ritorno in campo tanto anomalo; i viaggi dovranno essere uguali per tutti, stesso trattamento. Damiano Tommasi si affida ai medici, come noi tutti: “Chi decide sul calcio, non è chi va in campo. Decide chi sta davanti alla televisione”. Sono comprensibili le perplessità dei calciatori: vogliono giocare, più di tutti, ma in una situazione più sicura possibile; il distanziamento in panchina, le marcature, gli abbracci…
Oltretutto, le questioni degli orari delle partite e di soldi/contratti. Logicamente, l’AIC non accetta la disputa dei match nei primi pomeriggi dei caldi mesi di Giugno e Luglio; “dopo una lunga inattività, necessarie le migliori condizioni anche dal punto di vista climatico”. Per quanto concerne gli stipendi, Tommasi fa giustamente notare quanto sia sbagliato accomunare la Serie A alle serie inferiori: un giocatore di Lega Pro guadagna come un qualsiasi impiegato e con lo stipendio può pagare l’affitto di casa e mantenere la famiglia; è impensabile non ricevere alcun compenso per molti mesi. Purtroppo, pare ci sia poca volontà di uscire insieme dall’impasse. Urge accordo tra le parti per chi è in scadenza di contratto, in prestito e chi ha già firmato per altri dal 1° Luglio.
La Federcalcio non vede alternative al restart: “Ripresa immediata oppure il danno sarà irreparabile”. Il presidente Gravina fa leva sui centomila posti di lavoro e 1,4 milioni di tesserati; ad ora, la perdita ammonta già a 500 milioni e potrebbe crescere col perdurare del blocco. Non soltanto i professionisti, ma soprattutto i professionisti: il fatturato del calcio prodotto al 77% dalle prime tre serie, il resto da FIGC, leghe, dilettanti e settori giovanili. A proposito di Serie B, il presidente Balata smentisce quanto scritto e detto di recente: i cadetti vogliono ripartire quando ripartirà la Serie A.
Se Bologna è preoccupata, Milano rossonera sorride perché anche la terza tornata di test non fa risultare alcun positivo nello staff. Contagi invece in Inghilterra, proprio quando diventa ufficiale il protocollo degli allenamenti di gruppo previsto dal Project Restart della Premier League; quattro positivi su 1008 tamponi effettuati al terzo giro, erano stati due al secondo e sei al primo.
0 notes