Tumgik
sisifusss · 5 years
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“Tú no lo sientes y yo ya no espero que lo sientas.”
— Blue. (al fin, el fin)  (via smile-more-and-cry-less)
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sisifusss · 5 years
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Sono passati anni. Tanta gente è entrata e uscita dalla mia vita. Tu, però, non passi mai.
Ti vedo. Mi sembri felice e io ne sono contenta. Ho sempre voluto il tuo bene.
I nostri momenti insieme me li ricordo, uno ad uno. Sono lì, impressi nella mente.
Mi ricordo i pomeriggi a casa tua sul divano a mangiare il gelato. Mi ricordo la camminata fino alle cascate. Mi ricordo le ore al centro commerciale. Mi ricordo le serate insieme. Mi ricordo le risate, le tante risate. E mi ricordo anche dei pianti.
Sai, per me è stato difficile staccarmi da te e ancora oggi non trovo pace.
Penso a quello che eravamo e a quello che saremmo potute essere.
A sbagli siamo 50 e 50, anche se tu pensi che sia stata colpa mia per la maggior parte. E’ stato difficile vederti star bene con qualcun’altro. E’ stato difficile vedermi sostituita. Io mi sono sentita così. Scusa se non ti ho esternato queste mie sensazioni, sono abituata a tenermi tutto dentro e a costruire muri. Però, mi è dispiaciuto vedere che tu non hai cercato fino in fondo di abbatterli. Nessuno ha mai preso il tuo posto. Non sono più riuscita a fidarmi di nessuno.
Non volevo chissà cosa. A me bastava stare con te.
Non ce l’ho con te. In fondo eri mia sorella, ricordi?
Ti ricordi quando dicevamo “Siamo immature e ce ne vantiamo!”? Ecco, forse è stata proprio quell’immaturità a fregarci.                               
Ti ho voluto un gran bene. In qualche modo continuo a volertene. Sei stata un pezzo importante della mia vita.
“Magari invece ci rincontreremo più grandi, ci prenderemo per mano e non sarà troppo tardi..”
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sisifusss · 5 years
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oggi ti penso. oggi, sto pensando a te non con rancore, non con rabbia, non con l’orgoglio a mille. oggi ti sto pensando con malinconia e gli occhi a tratti un po’ lucidi, mentre ammetto di sentire quelle lacrime che premono contro i miei occhi. sento il mio cuore diventare un po’ più pesante mentre le reprimo, e penso a ciò che avrei potuto fare quel giorno. quel giorno che ha segnato la fine della nostra amicizia, quel giorno in cui ce ne siamo dette di tutti i colori, urlando in quella piazza, i passanti increduli. quel giorno in cui, alla fine, tu mi guardasti piangendo lentamente, io sentivo solo una grande rabbia. quel giorno in cui, io e te ci voltammo senza neppure salutarci. quel giorno in cui pensai “è finita”.
so che dopo tutto questo io ti sia sembrata menefreghista, fredda, senza cuore, come se ogni mio “ti voglio bene” sia stato una frase buttata lì tanto per parlare. so ciò che racconti su di me, so tutto degli insulti che ci hanno fatto mandare tutto a puttane. ma ti conosco, ricordi? o meglio, ti ho conosciuta. e so che ha tratti starai lì, sul letto, inerme a fissare il vuoto, ascoltando canzoni che possano farti sentire capita, ripensando a quella che sembrava l’amicizia più bella del mondo. so che la notte a volte piangi, pensandoci. so che chiami ripetutamente qualcuno di cui prima ti importava poco “migliore amica” cercando di farmi ingelosire. so che, alla fine della giornata, tu ci pensi ancora. e credimi, i pomeriggi passati insieme, ogni cazzo di momento che abbiamo vissuto, io lo ricordo. ricordo della mia felicità nell’aver trovato qualcuno da cui mi sentivo capita, accettata. qualcuno con cui potevo ridere. e credimi, a tratti momenti come questo, attraversano anche me. tu sai che ho sempre odiato l’ipocrisia, ma ammetto che, se potessi rivivere un qualsiasi momento passato insieme a te, metterei un attimo da parte le bugie che mi hai raccontato e mi godrei quegli attimi fino all’ultimo minuto. perché dopo tutto, con te, è rimasto un pezzettino di me.
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sisifusss · 5 years
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Sono le 2:51 e sono appena tornata da una festa. Sai ci sono due persone che mi ricordano tanto noi. Due amiche. Si vogliono un bene dell’anima e si ritengono speciali l’una per l’altra. Proprio come noi, anche io e te ci sentivamo speciali, uniche. Quella sensazione che ti colpisce quando conosci un’anima e dici che quella era l’amica che faceva per te. Quel tassello, in mezzo a tanti affetti che mancava. Quel vuoto colmato. Quell’amica sempre sognata. Quell’amica che ti fa sentire meno incasinata perché le paure sono le stesse, le paranoie sono le medesime. I punti deboli, in comune. Beh sai un po’ le invidio e forse non è bello da dire ma provo anche tanta malinconia perché in ogni loro gesto rivedo te e rivedo me. E penso che forse il troppo storpia e vorrei dire loro di correggere tutta quella morbosità, la gelosia, l’essere così possessive. Vorrei dire loro di non avere paura di perdersi e non si perderanno. Insomma io e te avevamo il terrore di perderci che ci siamo smarrite tanti anni fa. Ma tu resti nel mio cuore e forse è anche per questo che perdonare non è stato facile.
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sisifusss · 5 years
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“Lì per lì faceva male (e parecchio), ma a ripensarci ora era bellissimo. Soffrire per amore, intendo. Per la prima volta, intendo. Parlano tutti del primo amore, ‘il primo amore non si scorda mai’ dicono, ma della prima volta in cui si perde un amore non si parla mai abbastanza. Si parla tanto di primi baci (e sono importanti, per carità!), ma si parla troppo poco di quel dolore assoluto che non lascia spazio ad altro. Lì per lì era un supplizio: andavo a letto e pensavo a lui. Mi svegliavo e pensavo a lui. Non mangiavo. Non bevevo. Non ridevo. Non parlavo. Scrivevo il suo nome ovunque. Scrivevo che lo amavo ovunque. Mi accendevo solo se si trattava d'amore. Solo per quello. Non avevo mai provato niente del genere prima e a scuola non t'insegnano che di sopravvive. Ti tocca capirlo da sola con varie prove sul campo. Ti tocca andare avanti terrorizzata da un'idea che si fa sempre più ingombrante: ‘probabilmente, senza di lui, morirò’. Invece non si muore, anche se fa piuttosto male. Ed è assurdo da dire adesso, forse, ma era meraviglioso. Tutto quel dolore, tutta quella dolce fiducia riposta in un unico essere umano. Tradita, certo, ma incondizionata. Tutte quelle lacrime, tutte quelle speranze. Infrante, certo, ma belle vive. Non si muore, dicevo, ma qualcosa cambia irrimediabilmente. Cambia il nostro modo d'amare. Come la prima volta non si ama più: è vero, ma non è proprio un discorso troppo romantico. Dopo la prima volta non si ha più paura che possa finire, perché siamo quasi sicuri che lo farà. Lo mettiamo in conto fin dall'inizio. E tutto ci sembra un pochino meno importante. Una telefonata non ricevuta, ma che vuoi che sia? E un bacio in meno, che importa? S'impara a soffrire con dignità. Con moderazione. A me piaceva tanto segnare sul diario con un cuoricino blu ogni bacio che mi dava. Dare un peso spropositato a qualcosa di estremamente leggero. Mi piaceva credere che fosse per sempre, devo essere onesta. Mi piaceva pensare in grande. Illudermi, anche. Adesso, invece, non c'è più spazio per un sentimento così ingombrante. Non c'è più tempo. Non ha poi tanta importanza, l'amore, da un certo punto in poi. Anche per una come me, che l'amore lo vede ovunque. Anche per me, lo devo ammettere, è difficile ricordare che in realtà è tutto quello che conta. Che lasciarsi morire un po’ per via di un addio non è poi così ridicolo. Che le canzoni d'amore non sono ridicole. Che si può costruire il castello più bello del mondo, alto e lucente, ma se mancano le fondamenta con il primo soffio di vento crolla tutto. Se mancano i baci. Era bellissima quella dolce ossessione. Contare i minuti. Si continua a fare tutto anche dopo, ma non è la stessa cosa. Si contano i minuti e ci si lascia distrarre dal lavoro, da altri pensieri. Era bello, così bello, quando l'amore era l'unico pensiero. Luminoso o devastante che fosse, era bello. Riuscire a parlare di una carezza per giornate intere. Saper scendere dal nostro personalissimo piedistallo per cederlo a qualcun altro. Dimenticarsi di esistere finché non arrivava al bar e non ci offriva un gelato. Essere felici per un gelato. Essere immensamente tristi per dieci minuti in meno da passare insieme. Pensare di essere gli unici, insostituibili. Non credere alle nostre orecchie sentendo pronunciare le parole 'non ti amo più’, perché l'amore non finisce. Così si pensava. Ed era grande. Era super. Era un errore, ma era incantevole.”
— Susanna Casciani
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sisifusss · 5 years
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Sono stato qui a pensare a tutte le cose per cui ti vorrei chiedere scusa. A tutto il dolore che ci siamo inflitti a vicenda. A tutte le cose per cui ti ho incolpato. A tutti ciò che volevo fossi e dicessi. Mi dispiace per tutto ciò. Ti vorrò sempre bene perché insieme siamo cresciuti e hai aiutato a farmi diventare ciò che sono. Voglio solo che tu sappia che dei frammenti di te resteranno sempre in me e di questo ti rendo grazie. Qualsiasi cosa tu sia diventata e ovunque tu ti trovi nel mondo, ti mando il mio amore. Sarai mia amica per sempre.
Antonio Dikele Distefano
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sisifusss · 5 years
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Sai, proprio oggi che è successa una cosa ho capito concretamente che non voglio il tuo ritorno. Non voglio un tuo messaggio, non voglio nuovamente la tua presenza nella mia vita perché finalmente mi sto prendendo cura di me stessa, sto respirando a pieni polmoni. Sai che c’è? Sai cosa avrei sperato? Avrei sperato che non te ne fossi mai andata, che non avessimo messo un punto finale alla nostra bellissima amicizia. Avrei voluto fossi più combattiva, avrei voluto che mi dimostrassi che le discussioni potevamo superarle. Avrei voluto che pensassi ne sarebbe valsa la pena. Avrei voluto che pensassi: Se lascio andare quest’amica, nessuna sarà mai come lei, perciò non posso. Sai, sono passati un paio di anni ed io a volte ancora ci penso perché nessuna persona mi ha deluso come tu hai deluso me. Eppure ti voglio ancora così bene, quel bene che mi spinge ad augurarti ogni felicità. Nessun messaggio di buon compleanno, nessun ‘’mi piace’’ alle tue foto, ai tuoi post non equivale alla dimenticanza più totale. Io ti ricordo, ti ricordo. Ricordo che non sei una persona cattiva, ma complicata. Ricordo che non sei una persona menefreghista ma sei bloccata dalla paura di fallire. 
Ti ricordo e ti voglio felice, contenta e più matura.
Ti voglio bene, da lontano. 
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sisifusss · 5 years
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Oggi ho capito che non voglio il tuo ritorno, le tue attenzioni o la tua presenza. Sto davvero meglio. Avrei voluto soltanto che non te ne andassi
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sisifusss · 5 years
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“Chi ti aiuta a crescere è chi ti incoraggia a prendere ciò che meriti, senza il vizio di pretenderlo, con la virtù di condividerlo. Ciò che ti aiuta a crescere è chi con la sua presenza sa cambiarti in meglio anche solo una giornata, piuttosto che provare ogni momento a rovinarti la vita.”
— Massimo Bisotti “Karma city”
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sisifusss · 5 years
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È stato uno degli anni più grandiosi e difficili della mia vita. Ho imparato che tutto è temporaneo. Istanti. Sentimenti. Persone. Fiori. Ho imparato che l’amore si basa sul dare. Tutto. E lasciare che ti ferisca. Ho imparato che la vulnerabilità sia sempre la scelta giusta perche è facile essere freddi in un mondo che rende davvero difficile rimanere dolci. Ho imparato che tutte le cose vengono in coppia. Vita e morte. Dolore e gioia. Sale e zucchero. Io e te. È l'equilibrio dell’universo. È stato l’anno del soffrire tanto ma vivere bene. Diventare amici con estranei. Diventare estranei con amici. Ho imparato che il gelato cioccolato e menta può curare quasi tutto. E che per alcuni dolori non possono esserci sempre le braccia di mia madre. Dobbiamo imparare a concentrarci sull'energia positiva. Sempre. Immergere le nostre braccia e gambe in esse e diventare migliori amanti del mondo. Perché se non riusciamo ad imparare ad essere più gentili tra di noi come impareremo ad essere gentili con le parti più bisognose di noi stessi.
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sisifusss · 5 years
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Ma anche capendo si rimane feriti lo stesso.
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sisifusss · 5 years
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Resta seduto accanto
a chi
anche quando non c'eri
ti ha tenuto il posto.
Gio Evan
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sisifusss · 5 years
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Qualche volta scivolo 
sull’idea di me, 
dandomi per scontata
dimenticando di apprezzare 
ogni singolo istante senza volto 
vissuto 
oltre la paura delle cose 
sul precipizio della vita 
e della morte.
Mi ritrovo in piedi
al termine della strada
nel suono familiare del vento
tra le note di una canzone 
a reggere il muro insostenibile 
del dolore e della rabbia ingoiata 
per strozzarsi con un vuoto
senza nome.
Eppure,
mi ritrovo sempre 
intera, nello sguardo di chi tende la sua mano. 
Nell’abbraccio di un affetto che sa di casa, 
nelle lacrime di chi c’è e non va mai via,
mi ritrovo
intera, 
oltre la vergogna di esporre tutte le cicatrici, 
per qualcuno o qualcosa, 
rimango intera
per me, 
per ogni attimo di vita che ho amato,
nel dubbio che un momento felice
valga il mio perdono 
per le emozioni che ho lasciato andare, 
le mortificazioni, gli insulti, i rimproveri, 
per le volte in cui ho odiato il corpo che mi è stato donato. 
Rimango intera.
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sisifusss · 5 years
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Mi dispiace se in tutto questo tempo non sono riuscita a perdonarti.
Mi dispiace. Profondamente.
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sisifusss · 5 years
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Ieri mi sono accorta che ho sempre desiderato il tuo ritorno. Per ricostituire il mio ego, solamente per questo. Perché se dovessero chiedermi se fossi pronta a sbloccarmi di nuovo con te, risponderei che vivo meglio senza. E che probabilmente ti ho pure perdonato ma forse un po’ di retrogusto amaro me lo porto ancora dietro. Non parlo di rancore ma di dolore. Triste perché prima di conoscerti a fondo, ne valevi la pena.
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sisifusss · 5 years
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“Credo nel Grande Amore. Ma parlo, e frequento gente, come se non ci credessi. Non nutro aspettative frivole sulle storie d’amore. Non sto cercando qualcuno che mi faccia perdere la testa. Sono una di quelle rare (e forse leggermente ciniche) persone a cui piace sul serio la cultura dell’incontro casuale e che sono felici di vivere in un’era dove la monogamia non è necessariamente la norma.
Ma credo nel grande amore perché l’ho vissuto. Ho vissuto quell’amore forte. Quell’amore totalizzante. Quel “non posso credere che un amore simile esista nel mondo reale”.
Quel tipo di amore che esplode in un incendio incontrollabile, poi si riduce in braci e brucia in modo discreto e tranquillo per anni. Quel tipo di amore a cui si dedicano romanzi e sinfonie. Quel tipo di amore che t’insegna molto più di quanto credessi di poter mai imparare e ti restituisce molto più di quello che prende.
È “l’amore della tua vita”. E credo che funzioni così: Se sei fortunato, riesci a incontrare l’amore della tua vita. Riesci a stare con quella persona, imparare da lei, darle tutto te stesso e permettere alla sua influenza di cambiarti in modi imperscrutabili. È un’esperienza unica su questa terra.
Ma ecco quello che le favole non ti diranno: a volte incontriamo l’amore della nostra vita, ma non riusciamo a tenerlo al nostro fianco per sempre. Non arriviamo a sposarci, a passare i nostri anni uno accanto all’altro, a tenerci per mano sul letto di morte dopo una vita felice, vissuta insieme.
Non riusciamo sempre a tenerci stretto l’amore della nostra vita perché, nel mondo reale, l’amore non vince tutto. Non appiana differenze inconciliabili, non trionfa sulle malattie, non concilia le discrepanze religiose, non ci salva da noi stessi quando stiamo deviando.
Non riusciamo a tenerci stretto l’amore della nostra vita perché, a volte, l’amore non basta. A volte tu vuoi una piccola casa in campagna e tre bambini, mentre lui (o lei) vuole una carriera frenetica in città. A volte tu vedi davanti a te un mondo intero da esplorare, mentre l’altro ha paura di avventurarsi fuori dal suo orticello. A volte si coltivano sogni più grandi.
A volte la scelta più importante, più amorevole da fare è lasciar andare. Altre volte, semplicemente, non hai scelta. Ma c’è un’altra cosa che non ti diranno sull’amore della tua vita: non avere il vostro lieto fine non sminuisce il suo valore.
In un anno una persona può amarti più di quanto altri possano fare in cinquanta. In un solo giorno, una persona può insegnarti più di quanto altre potranno mai insegnarti in una vita intera. Alcune persone entrano nella nostra vita per un determinato periodo di tempo, ma con un impatto che nessun altro potrà mai eguagliare o sostituire.
E chi siamo noi per non definire queste persone “gli amori della nostra vita?” Chi siamo noi per minimizzarne il valore, per riscrivere il loro ricordo, per alterare il modo in cui ci hanno cambiato in meglio soltanto perché abbiamo preso strade diverse? Chi siamo noi per decidere che dobbiamo assolutamente rimpiazzarli, trovare un amore più grande, più forte, più ardente, da tenerci stretto per tutta la vita?
Forse dobbiamo solo essere grati per aver incontrato queste persone. Per averle amate. Per aver imparato da loro. Perché, dopo averle incontrate, la nostra vita si è come ampliata, è migliorata.
Conoscere e lasciar andare il grande amore non deve per forza diventare l’unica e più grave tragedia della nostra vita.
Se lo permettiamo, può diventare la nostra fortuna più grande. In fin dei conti ci sono persone che non lo incontrano neanche, il grande amore.”
- Heide Priebe
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sisifusss · 5 years
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Sono quella che è sempre cresciuta in modo diverso. Sentendosi folle, arrogante, forse un po’ troppo travolgente, e ardente. Ho vissuto la vita sentendomi sempre dire di mordermi la lingua prima di parlare, di stare al mio posto, di stare zitta, di reprimere la mia mente irrequieta.
Ho sempre combattuto per stare bene. Ho sempre sentito la tensione tra l’essere selvaggia e l’addomesticata, tra l’infinita voglia di andare e il desiderio di rimanere. Il bisogno costante di esplorare l’ignoto e il tranquillo desiderio di sistemarmi.
Non riesco a trovare la pace in me stessa. Ho sempre voluto correre più veloce degli altri, spingermi oltre al limite che il mondo intorno a me si aspettava mi spingessi. Con le aspettative così alte che a volte neanche io riesco a convivere con esse. Spesso penso che la mia mente sia un po’ “troppo” per il mio corpo.
Eppure sono anche quella assolutamente insostituibile.
Potrò anche essere quella un po’ troppo passionale, un po’ troppo spericolata e forse anche un po’ troppo intensa.
Ma sono anche quella che ama più ardentemente di tutti. Che lotta più a lungo di tutti, che si rifiuta di incassare i suoi fallimenti e di arrendersi, mentre il resto della folla abbassa le proprie armi e se ne va a casa non appena si trova di fronte ad una difficoltà.
Continuo a combattere per i cambiamenti che devono assolutamente essere fatti. Che non mi siederò o starò in silenzio e ne mi sistemerò, quando la posta in gioco si alzerà più in alto di quanto io mi sarei aspettata.
Non ho paura di parlare quando il resto del mondo sta in silenzio.
Sarò anche quella considerata come “troppo” per le persone più calme, compiacenti e costanti.
Ma non sarò mai troppo per i pochi più feroci.
Non sarò mai troppo per quelli che bruciano brillantemente, che si agitano selvaggiamente, che si muovono velocemente come me.
Non sarò mai troppo per le persone che vogliono vivere la vita in pieno, a braccia spalancate e con lo spirito aperto a qualsiasi cosa si presenti davanti. Sarò sempre considerata “giusta” dalle persone che hanno un fuoco dentro, come me.
Perché non sono il tipo di persone che stanno sedute e in silenzio, ad ascoltare quello che gli altri dicono loro di fare, come se fossero dei burattini.
Quelli con me noi, sono coloro che precedono tutto il gruppo.
E se non è troppo per te da gestire, è tuo dovere quello di correre, recuperare e raggiungerli.
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