Tumgik
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Arriva un momento in cui devi prendere il controllo della tua vita. Non importa da dove vieni, chi ti ha ferito, o non si è comportato come avrebbe dovuto, o non era chi credevi che fosse. Tu esisti, niente più scuse
Shameless.
(via
soffroeppuremivienedaridere
)
Si. Esattamente.
(via owelsdiary)
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Voglio aver fatto mille errori e aver riparato solo a novecentonovantanove perchè, alla resa dei conti, l'ultimo si chiama ‘amore’.
Massimo Bisotti (via storm-inthesea)
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So andarmene anche io. Ma poi non torno. Ci metto tempo, ma poi mi hai perso.
Ludovica, soffroeppuremivienedaridere. (via soffroeppuremivienedaridere)
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Spesso si resta in silenzio poiché molti non possono capire ed altri non meritano di sapere.
Professore di Filosofia (via
siatesemprevoistessi
)
✖️
(via padronidiniente-schiavidinessuno)
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Ultimamente non sto più sognando ma...
Caro Theo, È da un po’ che non ti scrivo, purtroppo ogni volta che dormo non sto più sognando. Ed è normale credo… vorrei tanto poter essere di nuovo il protagonista di sogni futuri. Ma volevo farti una domanda. Ultimamento ho seguito un gameplay di un gioco veramente bello: Life is Strange. A dir poco commovente. Le colonne sonore poi…strappa lacrime. Mi è rimasta in presso nella mia mente la scelta finale di questo gioco. Ma prima di parlartene, vorrei che ti riassuma la storia: Max, la protagonista, ha il potere di riavvolgere il tempo e di cambiare le cose, modoficando lo svolgersi di alcune azioni. Max ha usato questo potere per poter salvare ogni volta la vita della sua migliore amica, Chloe. Questo è un bene. Ma l'uso di questo potere ha portato all'avvento di una profezia che terrorizzava Max: la devastazione della sua città a causa di un enorme tornado. Alla fine del gioco, Max e Chloe si trovano vicino ad un faro ad assistere il tornado. Ed ecco arrivati alla scelta (da parte di Max): Sacrificare Chloe (ossia lasciarla morire per mano di uno psicopatico, tornando indietro nel tempo; far sì che le azioni future si compino senza l'utilizzo del potere di riavvolgere il tempo, quindi niente tempesta, col fine di salvare tutte le altre persone a Max care) o Sacrificare Arcadia Bay (ossia non tornare indietro nel tempo e lasciare che la tempesta devasti l'intera città, facendo morire tutti quanti, eccetto Chloe). Tu cosa avresti fatto, Theo? Sacrificheresti il tuo migliore amico o un'intera città per mantenerlo in vita? Penso sia la scelta più dura di un essere umano. Oltretutto ho visto tutti e due i finali e sono molto…molto toccanti. Quasi piangevo. Adesso ti devo salutare, ci sentiamo la prossima volta; non ti mancherò. Daniele.
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Mentre mia moglie mi serviva la cena , le presi la mano e le dissi:”Devo parlarti”. Lei annui e mangio’ con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi, quel dolore che all’improvviso mi bloccava la bocca, Mi feci coraggio e le dissi:” Voglio il divorzio”. Lei non sembro’ disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ” Perché?”. Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle, aveva perso il mio cuore a causa di un’altra donna, Giovanna. Io ormai non amavo più mia moglie, mi faceva solo tanta pena, mi sentivo in colpa, ragion per cui sotto-scrissi nell’atto di separazione che a lei restasse la casa, l’auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappo a mille pezzi ! ”Come ?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!”. A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me, per tutte le sue energie, pero’ non potevo farci nulla, io amavo Giovanna. All’improvviso mia moglie comincio’ a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione, l’idea del divorzio cominciava ad essere realta’. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva, non cenai e mi misi a letto, ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre li’ seduta a scrivere, mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presento’ le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l’auto tanto meno il negozio, soltanto un mese di preavviso, quel mese che stava per cominciare l’indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto! Il suo ragionamento era semplice : ”Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e’ giusto distrarlo con i nostri problemi”. Io fui d’accordo pero’ lei mi fece un ulteriore richiesta.” Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta, in questo mese pero’ ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ”. Pensai che avesse perso il cervello , ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppio’ in una fragorosa risata dicendo: ”Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie, dille che oramai tu sei mio, se ne faccia una ragione!”. Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, cosi’ quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:” Grande papa’, ha preso la mamma in braccio!”. Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore, camminai dieci metri con mia moglie in braccio, lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce:”Non dirgli nulla del divorzio,per favore… Acconsentii con un cenno , un po’ irritato, e la lasciai sull’uscio. Lei usci’ e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati, lei si appoggiò al mio petto e potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo . Mi resi conto che non era più cosi’ giovane, qualche ruga, qualche capello bianco. Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare da ridurla cosi’? Il quarto giorno , prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l’intimità stava ritornando tra noi, questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più’ . Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!.Ogni giorni era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi, si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse:”I miei vestiti mi vanno grandi, ”. Li’ mi resi conto che era dimagrita tanto…ecco perché mi sembrava cosi’ leggera! Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione… troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli, nostro figlio entro’ all’improvviso nella nostra stanza e disse :” Papa’ e’ arrivato il momento di portare la mamma in braccio( per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbraccio’ forte ed io girai la testa, ma dentro sentivo un brivido che cambio’ il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo, la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata, mi venne da piangere! L’ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi:” Non mi ero reso conto di aver perduto l’intimità con te… Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina, mia moglie resto’ a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro, ma a un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai, scesi e corsi sulle scale, lei mi apri’ la porta e io le dissi:”Perdonami..ma non voglio più divorziare da mia moglie…” Lei mi guardo’ e disse: Ma sei impazzito? Io le risposi :” No…e’ solo che amo mia moglie…era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato ..ma ora ho capito i veri valori della vita , dal giorno in cui l’ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita! Giovanna pianse mi tiro’ uno schiaffo e entro’ in casa sbattendomi in faccia la porta. Io scesi le scale velocemente , andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. Le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto? Le dissi:”Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi” Arrivai di corsa a casa, feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca., ma mia moglie era a terra …morta! Stava lottando contro il cancro, ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene. Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo, si un mese… affinchè a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio, affinché nostro figlio non subisse traumi, affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.” Questi sono i dettagli che contano in una relazione. Non la casa….non la macchina….non i soldi…queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice, ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d’amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.
Una storia… Strappa lacrime 😭❤️ (via volevoimparareavolare)
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Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.
Il Piccolo Principe- cit. (via shesnotafraidblog)
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Ho sentito un vecchio signore che diceva ‘Ho amato la stessa donna per 50 anni’ E ho pensato a quando fosse bello, fino a quando, poco dopo non ha detto: 'Avrei solo voluto che lo sapesse…’
(via someonelovesyou1605)
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I cattivi pensieri notturni diventano fiori.
Cesare Pavese (via stillfightingforpeace)
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Si dimentica soltanto quel che si era già dimenticato quando accadeva
Cesare Pavese, 3 Febbraio 1947, Il mestiere di vivere, (fonte firma)
Tumblr media
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Tu che non sai e splendi di tanta poesia.
Cesare Pavese (via genesisofsupernova)
💕😍
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[…] Venga tu dall'inferno o dal cielo, che importa, Bellezza, mostro immane, mostro candido e fosco, se il tuo piede, il tuo sguardo, il tuo riso la porta m'aprono a un Infinito che amo e non conosco? Arcangelo o Sirena, da Satana o da Dio, che importa, se tu, o fata dagli occhi di velluto, luce, profumo, musica, unico bene mio, rendi più dolce il mondo, meno triste il minuto?
“Inno alla bellezza” Ho sempre avuto un grande amore per questa poesia, l'ho ritrovata per caso, proprio come l'avevo scoperta da bambina.. 💕 (via pensierisvestiti)
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volevo solo dirti che per te ci sono e ci saró sempre anche dopo tutto questo e anche dopo tutto questo tempo.
(via oceano-nelle-venee)
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Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.🌸
(via nick-sara)
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C’era qualcosa di contorto in quegli occhi. Ci cercava sempre qualcosa, qualcosa di buono. Si sbrigava. Lo sapeva, oltre i due minuti si rischiava di cadere.
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Comunque è un trauma vero che le serie tv a un certo punto finiscano le puntate disponibili e devi aspettare che girino il seguito e muori d'ansia nell'attesa e pensi a cos'altro vedere mentre aspetti e poi anche quella serie che stai guardando nel frattempo si interrompe alla fine della stagione e sai che quella nuova uscirà dopo l'estate e accumuli insofferenza all'infinito.
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Piper: Non posso fingere di credere se non credo. Io non credo. Pennsatucky: Chapman, tutti abbiamo dubitato. Piper: No, vedi, io non ho dubbi. Credo nella scienza, credo nell'evoluzione, credo in Nate Silver e Neil deGrasse Tyson e Christopher Hitchens, anche se potrebbe essere uno stronzo. Non posso seguire un Dio che interviene ai premi Tony mentre un milione di persone viene ucciso con un macete. Non credo che un miliardo di indiani va all'inferno o che ci venga il cancro per imparare una lezione di vita o che i giovani muoiano perché Dio ha bisogno di un angelo. Sono tutte stronzate! Ne siamo tutti consapevoli! Senti, io capisco che la religione renda più facile affrontare tutte le cose brutte e orrende che capitano a tutti noi. E vorrei tanto poter credere anch'io. Di sicuro sarei più felice. Ma non posso. I sentimenti non bastano. Ho bisogno che sia reale.
Orange is the new black, season 1, episode 12 (via elisa-belussi99)
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