Tumgik
soullostinthedarkness · 6 months
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“And I don’t think anybody should feel bad if they get diagnosed with a mental illness, ’cause it’s just information about you that helps you to know how to take better care of yourself.
“Being bipolar, there’s nothing wrong with it. Being bipolar is like not knowing how to swim. It might be embarrassing to tell people, and it might be hard to take you certain places. But they have arm floaties. And if you just take your arm floaties, you can go wherever the hell you want.
“And I know some of you are like, ‘But Taylor, what if people judge me for taking arm floaties?’ Well, those people don’t care if you live or die, so maybe who cares? Maybe fuck those people a little. I don’t know.”
Taylor Tomlinson, Look At You (2022)
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Will I ever learn?
è da poco passata la mezzanotte ed io ho appena smesso di piangere. le lacrime sono scese per quasi un’ora. ho il naso tappato, le guance che bruciano e la testa che è un caos. imparerò mai la lezione? imparerò mai che certe persone sono tutto fumo e niente arrosto? imparerò mai che non devo fidarmi delle parole, bensì dei fatti? spero di sì, perché il mio cuore non regge più. gli ho chiesto espressamente di non prendermi in giro, eppure.. perché io? perché devo soffrire così tanto, affezionarmi, crederci? perché non riesco mai a tenere a freno il cuore, troppo grande per questo mondo. eppure è così semplice, i segnali li riconosco, ma sembra che io voglia per forza di cosa sbatterci la testa. sarà che sono chiusa in casa da giorni ormai, sarà che ho i nervi a pezzi, che non ne posso più, sarà che ho le emozioni amplificate, però io so che tutta questa sofferenza, tutti questi pianti io non li merito. non mi scrive da venerdì. e allora? perché mi importa? perché voglio che mi scriva ancora? perché non riesco a staccarmi anche da lui e andare avanti come se nulla fosse successo? si, ha detto tante belle cose ma a fatti ha dimostrato tutt’altro. perché non basta al mio cuore per dire “ciao e arrivederci”?
ho bisogno di uscire, di stare in un posto completamente da sola. ho bisogno del sole, dell’aria fresca sul viso. ho bisogno di stare con i miei amici. ho bisogno di capire tante cose.
ho paura. paura di ricadere, paura di non trovare la mia strada, di perdermi di nuovo. ho paura di non farcela, di essere una fallita. non so dove andare, cosa fare. non so come salvarmi.. di nuovo. e tutto questo non aiuta. ho tanti pensieri, troppi. non riesco a fare ordine.
piango, mi sveglio e sorrido, ma dentro sono in subbuglio. leggo, ascolto la musica, sistemo le cose, guardo video e film. mi distraggo, eppure sto male. va tutto bene, ma sto male. mi sembra di essere tornata ad avere 15 anni, quando dicevo di stare bene ma in realtà ero in un buco nero. sono proprio stanca di tutto. ho bisogno di stare in quel buio per un po’, in fondo ci stavo bene. apatica. ho bisogno di lasciarmi scivolare tutto addosso per un po’ di tempo senza muovere un dito. ho bisogno di ritrovarmi di nuovo perché a quanto pare mi perdo ancora nonostante tutto.
chi sono? cosa ha in serbo la vita per me? qual è il mio scopo? Dio è ancora dalla mia parte?
vorrei che qualcuno mi amasse, veramente e incondizionatamente. qualcuno che non mi mettesse fretta, che mi facesse sentire a mio agio, che mi facesse stare bene senza fare troppi piani per il futuro. vorrei qualcuno che mi accetti per il disastro dal cuore grande che sono. vorrei qualcuno a cui dare tutto il mio amore. mi piacerebbe avere una persona vicino con cui andare a guardare le stelle, fare lunghi giri in macchina senza andare in nessun posto preciso, solo per ascoltare le canzoni. una persona davanti alla quale poter piangere senza sentirmi fuori luogo, esagerata; una persona che mentre piango mi stringa forte e mi dica che “va tutto bene, sono qua con te”.
adesso vorrei proprio addormentarmi tra le braccia della mia persona, perché sono sfinita. ho gli occhi gonfi, le macchie in faccia, la testa che scoppia. non riesco più a lottare da sola. ho bisogno di sapere che andrà tutto bene, perché per ora non riesco a credere che sarà così e la cosa mi spaventa da morire.
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Calling somebody else fat won’t make you any skinnier. Calling someone stupid doesn’t make you any smarter. And ruining Regina George’s life definitely didn’t make me any happier. All you can do in life is try to solve the problem in front of you. - Mean Girls (2004)  dir. Mark Waters
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- Depression/ is one of the most common mental illnesses in the world, and it’s also one of the most easily missed. While most people would describe it as a prolonged period of sadness, it’s much more than that, and it’s definitely not one you can “snap out of” as many people erroneously think. It causes severe symptoms that affect how you feel, think, and handle daily activities, such as sleeping, eating, or working. To be diagnosed with depression, the symptoms must be present for at least two weeks. Depression can happen at any age, but often begins in adulthood. Depression is now recognized as occurring in children and adolescents, although it sometimes presents with more prominent irritability than low mood. Many chronic mood and anxiety disorders in adults begin as high levels of anxiety in children.
Here are 20 Unexpected Symptoms of Mental Illnesses You Probably Never Knew
- Meditation/ is a practice where an individual uses a technique – such as mindfulness, or focusing their mind on a particular object, thought or activity – to train attention and awareness, and achieve a mentally clear and emotionally calm and stable state.
Meditation offers time for relaxation and heightened awareness in a stressful world where our senses are often dulled. Research suggests that meditation has the potential for more than just temporary stress relief.
Educators, spiritual leaders, and mental health experts have developed dozens of forms of meditation. The variety suggests there is a form of meditation to suit most people, regardless of personality or lifestyle.
Here are a Few Guides to Meditation
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Read Full Article Here: 
5 Things to Remember When You Want to Give Up on Life
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I don’t even know
Sono appena tornata a casa da una serata in compagnia dei miei migliori amici: non abbiamo fatto nulla di che, se non una cena in compagnia ed una sana bevuta. Vino rosso, tanto vino rosso, che ho imparato ad apprezzare da poco.
Non so come mi sento. Mi sento bene? Si, da un lato, si. Sto bene con me stessa, più o meno; non sento più quello spasmodico bisogno di avere qualcuno che sia più di un amico al mio fianco; ed ora più che mai, sono sicura di volermene andare. Allo stesso tempo, però, non mi sento bene. E, no, non è perché ho alzato un po’ il gomito. È da dicembre che sto studiando per gli esami, martedì ho l’ultimo, ma davvero io non ce la faccio più. Penso che il mio corpo, così come il mio cervello abbiano bisogno di una pausa. Non vedo, infatti, l’ora che si martedì così da poter gioire, poiché tutto sarà finito e finalmente sarò in vacanza, seppur per pochi giorni. Andrò a Berlino, durante queste vacanze, o come dico io, tornerò a casa finalmente: la Germania è l’unico posto in cui io mi sia veramente sentita a mio agio, in cui veramente io non pensassi “vorrei essere altrove”. La Germania è casa mia, per questo voglio trasferirmici: voglio vivere in un posto dove non mi senta fuori luogo, dove sappia di potermi esprimere al meglio senza essere giudicata. Io voglio solo sentirmi a casa, e purtroppo dove sono ora non è cosi.
La verità? Ho paura, ho una fottuta paura di ciò che succederà. Non so cosa farò, non so chi sarò, se mi sposerò ed avrò una famiglia, la famiglia che ho sempre voluto, o se rimarrò single ancora per anni. Non so se sarò qui, in Germania o da qualche altra parte. E gli amici? Resteranno? Oppure, se ne andranno? Tutto questo “non sapere” mi uccide.
Ma, soprattutto, ciò che mi uccide ogni giorno di più: tu, TU, tornerai? Perché, pur volendo andare avanti, pur dicendo a tutti che io ho messo un punto quella sera di agosto, su quella panchina, io spero ancora che un giorno tu tornerai. Ho come la sensazione, ho la speranza, che tu ed io siamo fatti per stare insieme: il fatto di esserci visti a capodanno, il fatto di vedere tuo fratello in giro, il fatto di constatare troppe coincidenze, mi fa pensare che forse sia il destino: forse, tutto questo, significa che sarai presente anche in quest’anno. Da un lato, ci spero. Dall’altro, non saprei. Mi basterebbe anche solo capirci qualcosa, davvero.
Ho ansia, molta ansia, per questo esame. Devo ancora sistemare tre lezioni di appunti e studiarle, in più, ripassare. Spero di farcela, ho bisogno di farcela: è l’ultimo.
Sto scrivendo a caso, sono confusa, forse anche un po’ brilla. E no, non lo dico per tirarmela, è veramente così. Però, forse è anche per questo che uso Tumblr: non importa che scriva qualcosa di sensato per gli altri, l’importante è che abbia senso per me. Ed è così. Avevo bisogno di scrivere. Probabilmente, avevo bisogno di dire al mondo, e mettere nero su bianco, che provo ancora qualcosa per te, e che almeno una parte di me non vede l’ora che torni. Si, forse è così. Meglio non nascondersi, ma essere onesti.
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Sorry, i let you down on your birthday..
Scrivo qui perché su Twitter mi seguono alcune mie amiche e non voglio che leggano quanto sto per scrivere.
Oggi in particolare, ma in generale in questo ultimo periodo sta andando tutto male. Cerco di risolvere un problema, e c’è comunque qualcosa che non va; cerco di impormi, di dire la mia, di dire NO, QUESTO NON MI VA DI FARLO e mi sento in difetto, in colpa, sbagliata. E sto per scoppiare a piangere perché tutto questo buio, tutto questo dolore, tutta questa negatività mi portano a pensare che forse si, forse dovrei proprio riprendere quella lametta, quella vecchia amica di liceo - che a rigor di logica avrei dovuto buttare tempo fa, prima ancora di andare dalla psicologa ma che in realtà è ancora nel suo astuccino - e usarla, tanto chi se ne frega, no? Penso, forse è meglio farla finita nel vero senso della parola. E vorrei gridarlo al mondo, gridare al mondo quanto tutto questo mi faccia male, quanto ESSERE ME mi stia uccidendo da tempo ormai, forse da tutta una vita. Mi odio, odio essere così emotiva, empatia nei confronti altrui perché cazzo, svegliati, agli altri non frega un cazzo di te. Che tu sia viva, o morta, a loro non frega un cazzo. Dio, non ne posso più. Pensavo di aver toccato il fondo molto tempo fa, pensavo di essere risalita. Era tutta un’illusione. Tutta una cazzo di illusione. Sono ricaduta più in basso di prima. E come mi rialzo? Ma soprattutto, voglio rialzarmi? Da un lato si, ho voglia di concludere i miei studi, impegnarmi questi ultimi mesi, laurearmi e viaggiare, trovare un bel lavoro e ricominciare da capo; dall’altro, mi domando che senso avrebbe riprovarci.. in fondo, ci ho riprovato tante volte eppure siamo sempre punto a capo. Che poi io scrivo tutto questo e quando lo rileggerò più avanti - perché a volte lo faccio - sto peggio di quanto stia ora: sapere di stare male mi fa stare peggio, perché mi odio cosi tanto da amarmi infinitamente.
Me del futuro, spero tu stia meglio, perché te lo meriti. Qualsiasi decisione tu prenderai, sono sicura sarà per il meglio. Spero tu sia felice, ovunque tu sia.
Nonna, oggi è il tuo compleanno e avrei voluto festeggiarlo con te, avrei voluto mi vedessi felice, avrei voluto renderti fiera, soprattutto oggi. Ho toppato ancora, proprio il giorno del tuo compleanno. Scusami. Mi odio anche per questo, per il male che inconsciamente ti sto facendo. E questo non potrò mai perdonarmelo.
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Considerations.
Ho così tanti pensieri nella testa, ultimamente. Non che non capiti mai, anzi, capita quasi ogni giorno. Solo che di solito sono pensieri negativi, ansiogeni; questa volta, sono pensieri malinconici.
Non ricordo esattamente quanti anni avessi quando ho iniziato ad usare Twitter e Tumblr. Ricordo che avevo bisogno di ribellarmi ai miei che non volevano avessi social network, ricordo che avevo un disperato bisogno di un posto tutto mio, dove condividere sogni, pensieri, paure, riflessioni. Ho trovato due case. È strano e potrebbe suonare superficiale, ma è così. Su queste piattaforme, piene di persone che non ho mai incontrato e mai incontrerò di persona, mi sento a casa: posso essere me stessa senza limiti, senza paura di essere giudicata. Posso scrivere tutto quello che mi passa per la testa, dal “non vedo l’ora della sessione invernale perché l’università mi sta provocando un crollo mentale” al “vorrei tornare indietro e cambiare ciò che è successo” per arrivare anche al “voglio morire” e intenderlo nel suo significato letterale; posso condividere foto di musei, fiori, citazioni. Qui non sono diversa, sono me stessa. Sono la persona che sono dentro ma che non riesco ad essere all’esterno, e non so perché. Forse per paura di risultare “diversa”, o per una semplice convenienza: meglio conformarsi alla “massa” così verrò lasciata in pace. Ma a me non è mai piaciuto conformarmi alla massa. Pur adeguandomi, ho sempre conservato alcune mie peculiarità, anche a costo di essere definita strana, perché strana mi piace.
Stanno cambiando un po’ di cose nella mia vita, ma anche nella mia testa. Ho messo l’apparecchio e sto per compiere 22 anni, ma da un lato non mi importa: è una cosa che ho sempre voluto fare, sistemare i denti ed averli perfetto intendo, ed anche se lo sto facendo “tardi” so che il risultato sarà magnifico. Ho capito di aver sprecato una grande opportunità in questi tre anni di università, e cioè l’erasmus. Poter visitare altri paesi, conoscere in prima persona la loro cultura, il loro modo di vivere, il tutto studiando è un’opportunità che io mi sono preclusa a causa di un blocco che mi sono posta da sola: “non sei in grado”. È un blocco che voglio abbattere, perché io ho sempre voluto andare via da qua, e lo farò, subito dopo la laurea: me lo devo, lo devo alla ragazzina dagli occhi grandi che sognava di lasciare tutto indietro e andare. Ho bisogno di fare questo passo, da sola, per crescere, per capire quali legami valgono la pena di essere portati avanti, ma anche per un semplice piacere personale e bisogno interiore di staccare la spina.
Non siamo ancora alla fine del 2018, ma io spero tanto che il 2019 abbia in serbo per me tante cose positive, che mi aiutino a crescere ed a migliorarmi. Io, ovviamente, cercherò di impegnarmi. Voglio essere me stessa, anche e soprattutto a costo di andare contro la massa, di sentirmi dire che sono strana. Voglio riuscire a spuntare tutti gli obbiettivi della lista dei buoni propositi, per una soddisfazione personale.
Ho bisogno di vivere, vivere davvero e di farlo come dico io. Ho bisogno di sperimentare prima di mettere un freno a tutto quanto e costruirmi una stabilità. E quale momento è più perfetto di ORA?
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Lost, again.
Mi sembra sempre di iniziare i post su questo blog allo stesso modo, ovvero che è da un sacco di tempo che non scrivo, però è vero: è da maggio che non scrivo, ed ho così tante cose da mettere nero su bianco. Forse è meglio iniziare.
Ho così tanti pensieri in testa che non so nemmeno da dove iniziare a snodare la matassa. Questa volta, però, non voglio fare una specie di elenco, ho voglia di buttare fuori le cose, così, come vengono. Negli ultimi mesi mi vedo cresciuta, da un lato - cosa che mi riempie solo che il cuore di gioia. Finalmente, qualche settimana fa ho preso coraggio ed ho parlato faccia a faccia con D. Avevo bisogno di risposte definitive, e solo guardandolo negli occhi avrei potuto ottenerle: non era più il mio D, non mi guardava più come una volta. So che può sembrare strano, ma era esattamente ciò di cui avevo bisogno: un punto fermo. Ed è proprio da quel punto che la mia vita è ripartita, perché prima mi sentivo come bloccata, bloccata dai miei stessi pensieri e dalle sue non risposte; non riuscivo a costruire nemmeno una conoscenza con una persona perché pensavo sempre ‘e se dovesse tornare?’. Mi illudevo che un giorno avrei avuto l’amore che tanto sognavo, e che sarebbe stato lui a darmelo. Che stupida.. Ma tutto questo mi ha insegnato tre cose: la prima, parlare di persona, anche per le piccole cose, è necessario, non ci sono fraintendimenti, ma solo chiarezza. Bisogna guardarle le persone negli occhi, si capiscono tante cose; la seconda, quando vi capita qualcosa o qualcuno di bello e speciale che vi fa sorridere il cuore, tenetelo stretto, o ve ne pentirete in futuro. Ma, soprattutto - e questa è l’ultima cosa - provateci fino in fondo, svuotatevi, ma fate tutto ciò che ritenete necessario: potrebbe non bastare, ma se fosse essenziale? 
Quest’estate ho fatto anche una cosa che non mi sarei mai aspettata. Ero al mare con le mie amiche e l’ultima sera ho conosciuto un ragazzo, bellissimo per quanto mi riguarda. Abbiamo ballato, parlato e riso insieme. E l’abbiamo fatto. Non so se definirlo amore, perché non ci sono sentimenti in ballo; ma non posso nemmeno definirlo sesso. Perché tra tutti io abbia scelto lui, ancora non l’ho capito. La cosa che mi ha fatto più piacere è che, prima ancora che io aprissi la bocca, lui dice ‘è da tanto che non lo facevo’. Cosa che, a dire la verità, mi ha lasciata abbastanza basita. Ma lì, ho capito che in fondo non siamo tanto diversi. Ma le cose devono sempre cambiare, andare nel verso opposto, vero? Già.. tornata a casa, mi manda dei messaggi dicendomi che se voglio viene a trovarmi, che gli piaccio e gli manco. Poi sparisce, mi dice bugie - piccole, ma pur sempre bugie. Stavo andando dalla mia migliore amica ed ho pianto come una bambina, perché avevo realizzato che, un’altra volta, avevo lasciato che una persona mi prendesse in giro. Non gli ho risposto per una settimana. Ma avevo bisogno di chiarimenti - sì, la mia vita gira intorno ai chiarimenti, perché altrimenti non vivo bene. Apro le note, come da copione, e scrivo un messaggio - riassunto: se per te è stata una botta e via, potevi dirlo, non mi sarei arrabbiata. Lo mando, ma non lo riceve. Aspetto, penso di scrivergli anche su instagram, solo per fargli notare che l’avessi cercato. ‘Se fosse davvero interessato, si sarebbe comportato in modo diverso’ mi han detto. Ed è vero, però io avevo proprio bisogno di sentirmelo dire, in questo caso leggerlo. Ho aspettato due settimane, poi l’ho cercato. Sostanzialmente, lui pensava che da parte mia fosse finita perché non gli avevo più risposto, ma per lui non era stata cosa di una notte. Passiamo al finale, perché sta diventato troppo lunga e dettagliata questa storia: ci ho provato, davvero, se me lo avesse chiesto sarei partita anche il giorno stesso. Invece no, su whatsapp non mi risponde, su instagram mette mi piace alle mie foto, me le manda in chat e mi dice che sono bellissima, però quando gli ho scritto che a me lui piace seriamente, cosa facciamo? nemmeno lo visualizza. Sono stanca, stanca di tutte queste persone così passeggere. Voglio qualcuno che resti. Voglio che lui resti. 
Ho anche pianto tanto, quattro giorni su sette. Sia per questo ragazzo, sia per altri motivi che in realtà non ho ancora compreso appieno. All’inizio ho scritto che mi vedo cresciuta, ma ho aggiunto da un lato. Dall’altro, sono sempre la stessa. Ho smesso di andare dalla psicologa perché volevo farcela da sola. Eppure, tre mesi dopo, eccomi di nuovo nel mio buco nero. Io sorrido, dico che va tutto bene, che sto bene; ma dentro, dentro sto morendo piano piano. E le persone non lo riescono a vedere, e questa cosa mi distrugge. E sono seriamente spaventata da me stessa, dai miei pensieri, dalle mie parole. Mai avrei pensato di scriverlo su un sito web, ma ultimamente sto pensando alla morte, perché in realtà quando penso al mio futuro, io non ne vedo uno. Fa paura, no? Terrorizzata, questo è l’aggettivo giusto. Non so da cosa derivino questi pensieri, però è come se non volessi che finissero, perché mi trovo bene, nel mio dolore. Sono a mio agio quando soffro, quando allontano tutti, quando sparisco. E questo mi terrorizza ancora di più. Tuttavia, non posso permettermi di tornare indietro. Non dopo tutti i passi avanti che ho fatto. Ecco perché, domenica, ho detto basta: basta star male per persone che non mi meritano, basta buttarsi tra le braccia di coloro che non mi interessano veramente. BASTA SOFFRIRE A QUESTO MODO. Io sono una bella persona, e lo dico con cognizione di causa perché me lo hanno detto in tanti: ho un cuore grande e darei la vita per le persone a cui tengo. Però. proprio per questo, molte volte ci sono dei vermi che se ne approfittano. E l’ho capito. Io non inseguo più nessuno: mi vuoi, cercami. Io sono qui, do infinite possibilità perché credo nella bontà delle persone, però non faccio più un passo. Basta tenermi dentro le cose, devo parlare e dire ciò che non mi va bene, senza star li a subire e mandare giù bocconi amari. Non ti piacciono i miei capelli? E’ un tuo problema. Vuoi che mi trucchi di più? Okay, ma non è quello che voglio io. Io voglio piacermi così come sono, naturale. Se tu hai bisogno di chili di trucco e chissà cos’altro per sentirti bene ed apprezzata/o fai pure. Vivi e lascia vivere. 
Domenica ho detto basta a tante cose, a tante cattive abitudini. Domenica ho deciso che adesso ci sono io, ed io devo impegnarmi per il mio futuro. Sto prendendo seriamente gli allenamenti, tra poco metterò l’apparecchio per sistemare i denti. Ritroverò persone che ho perso, perché voglio farlo, sono pronta, troverò un lavoro, sistemerò ciò che non mi piace di me, aspetto fisico e personalità, e sarò felice. Tu, però, se vuoi torna. Forse è sbagliato, ma io sono un’inguaribile romantica che spera sempre, fino all’ultimo - a volte, anche oltre. E, questa volta, ci spero perché mi sembra assurdo che una persona che abita a km di distanza da me mi dica che non è stata una botta e via, se in realtà è stato così. W, se ti piaccio davvero, fammelo capire. Per ora, mentre ti aspetto, vivrò dei ricordi che ci legano, ricordi che rimarranno sempre nel mio cuore.
E’ davvero giunto il momento di prendere in mano la mia vita e di cambiarla per il meglio: basta rimpianti, basta sofferenza, basta negatività. Adesso si fa sul serio.
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Back.
Era da tanto che non scrivevo su questo blog; in realtà, era da tanto che non scrivevo in generale. È da mesi che ho una voglia matta di buttare giù qualche riga, perché ho uno spasmodico desiderio di tornare quella che ero prima. Ma forse è proprio per questo che, nel momento in cui mi mettevo li, nel momento in cui stavo per digitare qualcosa, subito mi passava la voglia. Era come se da sola mi stessi costringendo a scrivere. Infondo si dice no? Più cerchi qualcosa, più questa non arriva. Ed io credo che potremmo traslarla in “più desideri qualcosa, più ci vorrà tempo che questa accada” per la situazione che stavo vivendo io.
Sono successe tante cose nella mia vita nell’ultimo anno, ma andiamo per gradi.
Il ragazzo di cui ero tanto innamorata non c’è più da parecchi mesi ormai. Abbiamo fatto un anno di tira e molla, un anno in cui io davo tutta me stessa ed in cambio ricevevo solo corna, bugie e prese in giro. Già, perché recentemente sono venuta a conoscenza del fatto che questa persona ha conosciuto l’attuale fidanzata molto tempo prima di quello che lui aveva detto a me. Non ci sono rimasta male, non ero nemmeno delusa - anche perché più delusa e ferita di quando ero sotto per lui non si poteva. Ero, piuttosto, arrabbiata, con me stessa e con lui. Con me perché sono stata dietro ad uno schifo di persona, che non ha fatto altro che giocare con i miei sentimenti, e standogli dietro ho perso il ragazzo di cui credo essere attualmente innamorata; con lui perché al posto che continuare a tornare da me poteva starsene direttamente con lei e lasciarmi vivere la mia storia d’amore con l’altro ragazzo in pace. Nonostante ciò, grazie a lui ho finalmente chiesto l’aiuto di cui avevo bisogno. Aiuto che sto ricevendo da quasi un anno e che mi sta tirando fuori da tutta quella situazione tossica da cui non riuscivo (o non volevo?) a tirarmi fuori.
Proprio così, da quasi un anno sto andando da una psicologa. Le racconto tutto, anche la cosa più insignificante. Grazie a lei ho imparato tante cose. Ad esempio, non devo giustificare ogni singolo gesto, ogni singola azione; non devo darmi la colpa di qualsiasi cosa; le persone negative devono essere eliminate dalla mia vita così come quelle che non capiscono o non approvano il mio cambiamento. Sono sicura di avere ancora molta strada davanti a me, devo ancora ritrovare la completa felicità in me stessa, staccarmi dal passato che non ritornerà più, ed iniziare a vivere il presente. Sono esattamente dove devo essere, non devo affrettare le cose. Sto crescendo ed è normale avere dubbi sul futuro, ma non posso lasciare che questi rovinino il mio presente: ho 21 anni, ho ancora tutta una vita davanti e voglio vivermela appieno.
Sto uscendo da un periodo in cui avevo una voglia, quasi un bisogno, incontenibile di avere un fidanzato. Volevo qualcuno vicino perché credevo di averne bisogno. E per questo, più cercavo, meno trovavo. Ma ora ho capito: io non ho bisogno di nessuno, se non di me stessa. La persona che, spero, prima o poi avrò accanto dovrà essere un più e non un tappabuchi. Se arriva, arriva.
La fine della mia prima relazione seria mi ha prosciugata. Ricordo ancora che c’erano dei giorni in cui non mi alzavo dal letto, passavo tutta la giornata sotto le lenzuola a piangere o a guardare video, saltavo le lezioni, non uscivo. Addirittura, avevo tolto internet dal telefono, persino il Wi-Fi oltre che a molti social network - e qui vorrei aprire una parentesi: il fatto che abbia eliminato Facebook ed instagram (più per non volev vedere storie, post e quant’altro del mio ex) mi ha fatto vivere un periodo splendido della mia vita. Mi spiego meglio: ero diventata dipendente da questi social network, ogni minuto lo passavo a guardare ciò che pubblicavano gli altri, e mi hanno causato non pochi problemi. Eliminandoli ho avuto molto più tempo da dedicarmi, avevo ripreso a leggere costantemente, non avevo distrazioni. Insomma, mi sentivo meglio, ero più libera. Tornando a noi, nonostante il mio cuore fosse spezzato, nonostante non vedessi una via d’uscita, la famigerata luce alla fine del tunnel, avevo ed ho tuttora tantissimo amore da dare. E non vedo l’ora di poterlo donare a qualcuno, a qualcuno che però se lo meriti stavolta.
Ho scritto una lettera, in cui ho messo a nudo la mia anima. Non credo di essere mai stata più sincera di così. L’ho scritta a D, il ragazzo di cui credo di essermi innamorata. La mia migliore amica gliel’ha consegnata in mano. Lui ha pubblicato la foto della busta su instagram e non ha mai risposto. Fino al 13 gennaio di quest’anno, quando dopo aver visto un suo amico in discoteca gli ho scritto. Ha detto che è stata la cosa più bella che avesse mai letto, che le cose potrebbero andare bene ma non si fida. Non mi ha chiarito la sua sfiducia cosa riguarda. Sta di fatto che gli ho detto che credo di amarlo. Ad oggi, non ha ancora risposto. E reputo stupido da parte mia continuare a sperare che torni, perché si sta comportando esattamente come l’altro. Eppure lo aspetto, e gli scriverei altre mille lettere, gli dedicherei centinaia di canzoni d’amore, gli darei il mio cuore. Sono innamorata, basta come giustificazione?
L’università sta procedendo. Ancora devo realizzare che l’anno prossimo sarà l’ultimo anno. Ma per ora, ho bisogno di concentrarmi sugli imminenti esami che dovrò affrontare a partire dal 22 maggio e che mi stanno mettendo un sacco di ansia. Quest’anno avrei voluto stare al passo con gli appunti, ma le cattive abitudini non si perdono mai. Perciò, ora mi ritrovo con centinaia di appunti da copiare, ed altrettanti schemi da fare. Più studiare il tutto, ovviamente. Ce la farò, credo in me stavolta.
Ho avuto molte dispute con tanti amici, alcuni credo di averli persi, altri sono tornati. Voglio al mio fianco persone che capiscano la mia voglia di libertà, che capiscano il mio cambiamento e la vita che sto vivendo ora. Le persone tossiche, come detto all’inizio, non le voglio più.
Ho anche provato ad andare in palestra. Ho smesso dopo due mesi.
Voglio trovare lavoro, voglio guadagnare soldi per potermi permettere ciò che voglio. Farò anche questo.
Da quando mamma se n’è andata di casa va tutto molto meglio. Non ci parliamo ancora, ma a me va bene così. Forse prima o poi cambierò idea.
Mia sorella vuole andare a vivere da sola. Io vorrei rimanesse. Le voglio bene, tanto. Senza di lei mi sentirei persa. Ma ovviamente, non lo saprà mai: è la regola.
Non so se abbia altro da dire, forse si. Però ora sono stanca. Sono le 3.22 del mattino, e tra poche ore mi devo alzare e passare l’intera giornata in università. Ma sono contenta di aver scritto qualcosa, finalmente.
Ne avevo bisogno.
Ora sono libera. Ora mi sento bene.
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Missing you // 07.06.2017 1.53am
non ti manco, lo so. e queste semplici parole dovrebbero solo farmi andare avanti. ed in un certo senso l'hanno fatto. non voglio tornare con te, con la persona che sei ora - che poi mi chiedo, sei questa persona o sei colui di cui mi sono innamorata? - tutto quello che mi hai detto, tutte quelle cattiverie, quelle cose orribili, peggio ancora il fatto che venissi a letto con me e baciavi altre.. questa forse è la cosa che ha fatto più male di tutte. ma allora perché scrivi ancora di me? potresti chiedermi. semplice. mi manchi. non sempre, però mi manchi. mi mancano le piccole cose. il tuo esserci nei momenti più bui, le coccole, lo stare insieme, l'avere qualcuno su cui contare. mi manca il mio muso. "ciao muso" quasi un mese e mezzo fa mi hai scritto questa frase. l'ho letta prima in uno screen mandato a due mie amiche. ed è da lì che è scaturito questo mio scrivere di te, di nuovo. mi ero ripromessa che non l'avrei più fatto. però pensare a te ogni giorno è inevitabile; sperare che torni, altrettanto. non vedo l'ora di vederti per il semplice fatto che voglio vedere come ti comporti. tornerai vedendomi? davvero non ti manco? non so perché mi chiedo tutto questo. dovrei solo lasciarti perdere perché sei una persona schifosa, eppure questa nostalgia che non mi vuole lasciare da giorni vince sempre. se dovessi scrivermi ora "possiamo vederci?" riceverai solo una risposta positiva. e sarà sbagliato, ma è quello che mi sentirei di fare. ti scrivo perché ne ho bisogno, ho bisogno di dirti delle cose che purtroppo a voce non posso dire. sei uno stronzo, un pezzo di merda e ti odio con tutta me stessa per aver giocato con me, i miei sentimenti ed il mio corpo. però grazie a tutto ciò che mi hai fatto e detto finalmente ho chiesto aiuto. oggi è il terzo incontro con la psicologa, sta andando tutto bene, le ho parlato tanto di te. e sto tirando fuori tutto. voglio veramente stare meglio, non voglio rovinare un'altra relazione. non voglio più stare così male. ho ancora bisogno di tempo, ma spero che quando mi vedrai capirai tante cose, tutto ciò che hai sbagliato e cercherai, magari anche invano, di riprendermi con te. ho lottato tanto per te. ho fatto molto più di quanto io potessi fare. e sono stanca di combattere da sola. ho deposto le armi perché ti viene il rigetto quando mi guardi, hai detto così, no? è inutile che io ti stia dietro ancora. se vorrai fare il passo, lo farai tu. ti meriteresti il peggio, ovvero tutto ciò che tu hai riservato a me. però non ne vali la pena. non meriti nulla. o meglio, la persona che sei ora non merita nulla. a volte penso al futuro, a ciò che succederà. come farò a chiamare i miei figli Matilde ed Andrea se poi guardandoli penserei a te? come faccio ad andare a Zante, Formentera, Sanremo senza pensare a te? come faccio a vedere un cavalier king e non pensare alla Emma, come faccio a vedere una clio e non pensare a te. mi manchi muso. mi manchi da morire in questa notte. e mi spiace per ciò che ti ho fatto, mi spiace anche non potermi perdonare. perché non posso farlo. non stavolta. prego Dio ogni notte per far sì che tu ritorni da me. per riprendere seriamente da dove avevamo lasciato, nel modo giusto stavolta. mi mancano i tuoi nonni. già. e anche il tuo papà. mi piaceva quando mi portavi da loro. mi trovavo a mio agio. ho nostalgia di ciò che eravamo, ho nostalgia di noi, del passato. e ti sogno tutte le notti. ti prego. torna o vattene per sempre. tua. musina.
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Three years later.
20 Giugno 2017 Pochi minuti fa ho ripreso in mano l'iPod che mi fu regalato per i miei 17anni. Lì dentro sono racchiusi i miei ultimi due anni di liceo: foto, video, messaggi. Ma soprattutto le note. Ho voluto rileggerne alcune (una pubblicata prima di questo post). In particolare mi ha colpito la "note to self" che scrissi a me stessa il 13 Giugno 2014. La ragazzina che scrisse quella nota mi sembra così lontana, così diversa da me. Così forte ma così fragile. Vorrei proteggerla ma non posso perché non c'è più, perché sono io. Quanto era saggia quella ragazzina di solo 17anni. Avrei dovuto ascoltarla quando scriveva che avrei dovuto chiedere aiuto subito, non tenermi tutto dentro. Tre anni dopo le do ragione, tre anni dopo, sto per andare dalla psicologa. Mio padre non sa nulla, non so come glielo dirò. Ma so che devo farlo per me stessa. Ho toccato il fondo, sono arrivata al limite. Non posso spingermi oltre perché cadrei, inevitabilmente, e non mi rialzerei più, indubbiamente. Sono ancora fiera di me stessa. Ma mi manca quella persona: la me diciassettenne che amava scrivere, che amava mettere tutti i suoi pensieri nero su bianco. Mi manca quella parte di me che era così forte da non aver bisogno di nessuno, da riuscire a salvarsi da sola ogni volta. Non capisco perché sia così difficile per me rialzarmi in questo momento. Ho avuto momenti molto più bui di questo e li ho superati tutti a testa alta. Ed ora? Cosa mi impedisce di andare avanti? Perché non riesco più a scrivere? A trovare la voglia e il tempo di mettermi lì e scrivere, qualsiasi cosa, su qualsiasi argomento, persona, avvenimento. Dov'è quell'anima che voleva a tutti i costi andarsene da qui, che credeva veramente di farlo, ci credeva così tanto da dirlo ai quattro venti "Io me ne andrò". Quella note to self mi ha fatta riflettere parecchio. In un passaggio scrivo: ""Quando ti impegni sai di poter ottenere quello che vuoi [..] quando vuoi veramente qualcosa riesci sempre ad averla". E allora, se ci credevo a 17anni perché smettere a 20? Posso farcela. Posso ottenere tutto, perché io sono quella ragazzina che credeva non avrebbe mai chiamato una psicologa, e l'ha fatto. Sono quella ragazzina che credeva di non poter essere amata, eppure è stata amata. Quella ragazzina che credeva di non poter amare, che credeva di non poter soffrire così tanto per una persona: sono io. Tutto ciò che credevo impossibile, anche le cose negative, sono riuscita ad ottenerle. Riuscirò a fare tutto ciò in cui credo, perché io sono io, e sono fiera di me. E stavolta, ricomincio davvero da me.
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11 Maggio 2014
Ciao Nonna, Come stai? Spero tu stia bene, spero tu sia felice. Da lassù ora vedi tutto, no? Vedi il disastro di nipote che ti è capitata, quello che faccio e quello che sono diventata.. Nonna come stai? Spero tu stia meglio di me; io qui non ce la faccio più, ho i nervi a pezzi, gli occhi stanchi, mi fa male tutto. Continuo a cadere, continuo a rialzarmi. Continuo a farlo per te, per mamma e papà, mia sorella, tutti.. Ma io sono stufa, vorrei cadere e restare giù, perché non ho più forze per tirarmi su da sola. Posso? Nonna cosa fai? Magari sei in un parco, mano nella mano con nonno, come un tempo. O magari siete in riva al mare, abbracciati. Nonna io sono qua, che piango una sera si ed una si, perché mi manchi, perché ti voglio qua, perché ho bisogno di te. Nonna mi pensi mai? Ti manco? Io ti penso spesso; ci sono tante cose che avrei voluto ancora fare insieme a te, ed altrettante sono le cose che ho da dirti. Nonna perché non sei rimasta? O perché non torni? Avrei voluto rimanessi qui ancora per tanto, per vedere anche i matrimoni delle tue nipotine. Avrei voluto te, in prima fila al mio; sarebbe stato bello vederti li, sorridente e sentirmi dire che ero bellissima, speciale, forte, sentirmi dire che eri fiera di me. Non hai mai avuto pregiudizi su di me, mai mi hai detto che avrei potuto fare di più facendomi sentire non abbastanza. Sei stata l'unica. Nonna dove sei? Vieni qui con me, io sono nel mio letto, mi fai addormentare? Ti aspetto qua, aspetto te e le tue carezze e la tua voce che mi augura la buona notte e mi dice che mi vuole bene. Nonna quando torni? Vieni tu o vengo io? Nonna cosa sei? Tu lo sai? Perché io non so molto; so che sei la migliore, che sei unica, indescrivibile; so che sei la mia felicità; so che ti voglio un bene dell'anima e sei il mio angelo.. Altro non so.. Nonna sai cosa faccio? Lotto ancora un po', finché riesco; lo prometto. Lo prometto a te che sei sempre stata presente, a te che mi avresti detto sei bellissima anche con gli occhi gonfi, pieni di lacrime e la faccia piena di macchie. Lo prometto a te che sei qua con me, e lo so. Nonna sai che cosa sei e sei sempre stata? La mia forza..
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6.30am
Sono le 6.30 di mattina, del 14 di giugno. Tra qualche ora ho un esame, e devo dire di avere un po’ di ansia. Non so cosa aspettarmi, ed è questa la cosa che mi spaventa di più - solo perché è di italiano, ed io sono brava a scrivere, non vuol dire che lo passerò senza problemi.
Sono le 6.30 di mattina, una mattina nuvolosa che di certo non aiuta il mio stato d’animo. Ho voglia di un the, ho voglia di te. 
Sono le 6.30 di mattina, e finalmente scrivo sul mio blog. Finalmente tiro fuori tutto. La terapia migliore.
Dicono che il primo passo verso la guarigione è ammettere di avere un problema. Io di problemi ne ho tanti, li ho ammessi tutti. Ma forse vederli nero su bianco mi darà quella spinta in più per decidermi a risolverli.
Problema #1
Tu, ovviamente. Ho scoperto tante di quelle cose che ancora mi chiedo perché sia qui ad aspettarti. Mi hai usata, presa in giro, UMILIATA. Eppure sono qui, ad aspettare te, perché sono sicura tornerai. Non so quando, ma lo farai. Come sempre. E sarà lì che io ti chiederò: perché. Perché tutto questo male, perché i tradimenti, le prese in giro. Perché io? Potevi benissimo sfogarti su altre persone, o lasciarmi perdere - sì, forse avrebbe fatto più male all’inizio, ma poi sarebbe stato meglio, e magari io ora sarei già felice con l’unica persona che abbia mai davvero voluta vedermi felice prima di portarmi a letto. E’ da quando te ne sei andato che penso a te, che parlo di te con una delle mie più care amiche. Io non ne posso più. Tutti questi tuoi ‘addio’, il tuo tono da strafottente verso l’unica che ti abbia mai veramente amato ed accettato come sei. Non voglio dimenticarti, ma ne ho bisogno. Mi hai fatto pentire di averti scelto; ti ringrazio per avermi fatto capire che davvero ho un problema; ti ringrazio per avermi fatto capire che merito di meglio: io merito l’amore vero.
Problema #2
Tu. Tu che non ti sei minimamente interessata della mia vita negli ultimi due anni e che, forse, l’unica cosa che mi scriveresti sarebbe ‘sei una delusione’ nel momento in cui tornerò con lui. Tu che pretendi sempre tutto dagli altri, ma non fai il minimo sforzo. Tu che dopo l’ultima volta ti voglio fuori dalla mia vita, per sempre. Tu che probabilmente sei il mio problema più grande. Tu a cui sono legata solo per il legame di sangue. Tu che sei una delusione totale su tutti i fronti. Addio, per davvero.
Problema #3
Voi. Voi che mi assillate con i vostri problemi a cui io non riesco a far fronte, perché purtroppo non riesco a pensare ad altro che hai miei. Voi che non lo capite, e mi dite sempre le stesse cose. Ma se solo provaste voi a svegliarvi con l’ansia ogni mattina, allora forse vi mettereste nei miei panni: non è bello. E’ come un demone che vi mangia l’anima ogni giorno. Sto combattendo da anni eppure per voi sembra tutto normale. Voi che dovreste cercare di risolvere le vostre problematiche da soli, perché siamo grandi. Voi che mi siete sempre accanto, ed a cui voglio un bene indescrivibile. Voi che a volte vi ammazzerei, perché non vi sopporto.
Problema #4
La vita. La vita che non va, che non ne vuole sapere di andare avanti, dopo di lui. La vita che non mi soddisfa neanche per un po’. Dico sempre di star bene, eppure non sto bene. Posso sorridere, ma sto male. Non mi trovo più a casa, voglio andare via del tutto, voglio un lavoro, voglio laurearmi nei tempi, voglio una nuova macchina, voglio stabilità, felicità. Voglio l’amore. E stare bene. 
Sono le 6.30 di mattina, del 14 giugno. Tra qualche ora ho un esame. Ho tanti problemi, molti di più di quelli scritti. L’ansia è per loro, non per l’esame.
Sono le 6.30 di mattina, ho perso tante persone, ed anche la più importante: ME STESSA.
Sono le 6.30 di mattina, ed io non ne posso più.
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4am thoughts
capita a tutti di crollare a volte. la parte peggiore è crollare quando meno te lo aspetti. oggi, per esempio, dovrei essere felice: sono stata tutto il pomeriggio con il mio ex ragazzo, di cui sono ancora innamorata. abbiamo fatto l'amore, siamo stati bene. poi qualcosa è andato storto, ma abbiamo recuperato. siamo arrivati ad una soluzione comune: parliamo tutti i giorni mentre lui cerca di capire cosa fare della sua vita. è stato tutto molto bello, ma è da quando sono salita in macchina che mi sento strana; mi ha detto tante cose nel momento che qualcosa è andato storto: devo crescere, pensare alle cose serie e tutto il resto, siamo arrivati a quella conclusione; eppure, non lo vedo convinto. e questo mi fa stare male. dice di amarmi ancora, e non capisco il perché non voglia impegnarsi al cento per cento in questo riprovarci una volta per tutte. ha ragione, dovrei pensare di più al mio futuro; ciò che non sa è che io ci penso, ci penso tanto. io non so chi sono, né cosa voglio fare. ma più di quello che sto facendo ora, non posso. la mia condizione mentale non me lo permette. non sto dicendo che ho qualche malattia mentale diagnosticata, non fraintendetemi; semplicemente, se avessi troppe cose da fare, non ne farei neanche una perfettamente, ciò mi causerebbe ansia e stress, il tutto graverebbe seriamente sulla mia persona e sulla mia vita. ed io non posso permetterlo. posso solo vivere giorno per giorno, sperando di migliorare e che tutto vada bene. è da quando sono salita in macchina che mi sento un peso sul petto, come se da un momento all'altro mi dovesse venire un attacco di panico. e temo che arriverà presto. ma ormai sono abituata. non so cosa fare, è tutto buio. voglio lui ma allo stesso tempo pensare a lui mi fa andare in panico. odio questa situazione, odio lui ed odio me stessa. mi sto facendo e mi stanno facendo del male psicologico che non merito. ho paura, tanta paura. paura di rimanere sola, di non riaverlo più con me perché ho paura che non tornerà mai seriamente. ho paura di come possa andare a finire, ma non tra di noi: ho paura di cosa tutto questo possa portarmi a fare. come se non bastasse ho gli esami da preparare. non posso farcela. ho il terrore di tornare indietro. stavolta non vinco. stavolta perdo. ho bisogno veramente di qualcuno al fianco, che mi sostenga e non mi butti più giù di quanto io già non butti me stessa. ho bisogno di capire chi sono, ho bisogno di trovare un lavoro stabile per potermene finalmente andare. ho bisogno di finire gli esami, di andare in vacanza con le mie amiche, di stare bene. ho bisogno di lavorare su me stessa perché così non va; non voglio più guardarmi allo specchio e farmi schifo, non voglio più vedermi grassa, non voglio più tutto questo. voglio alzarmi la mattina con il sorriso sulle labbra perché "cavolo oggi è una bella giornata". voglio andare a letto soddisfatta di ciò che ho fatto durante il giorno. ed anche se è impossibile, vorrei liberarmi di tutta questa preoccupazione che ho addosso. non vivo bene, non vivo più.. è tutto buio, ed io non so come uscirne. non dormo nemmeno più la notte, nonostante il sonno. mi alzo presto e vado a letto verso le 2/3. che vita faccio? non va bene. odio il fatto che mi ami e non voglia riprovarci. non vuole darmi 50 quando mi ha sempre dato 100. ma non vuole capire che a me basta lui.. ci sono tanti pro e pochi contro, ma i contro hanno un peso maggiore. domani voglio fare un programma per riuscire a fare tutto e tenermi il più occupata possibile. magari così riuscirò a calmarmi e migliorare. in più, mi sento terribilmente sola. tutti i miei amici si stanno fidanzando, e non hanno più tempo per me. mi mancano le mie migliori amiche. mi manca il mio ragazzo. mi manca la mia vita. non posso stare da sola con i miei pensieri, rischierei di morire. sono troppi e troppo pesanti. sto ricadendo e non credo di volermi rialzare. aiuto
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Life update / Feb. Mar. Apr.
Credo che Febbraio e Marzo siano stati due dei mesi più brutti della mia vita. Ma nonostante ciò ci sono state anche cose positive.
A Febbraio, ho finito gli esami ed ho anche preso dei bei voti (30-24-28), ed il mio ex aveva finalmente deciso di darmi un’altra occasione che PUNTUALMENTE ho sprecato perché OVVIAMENTE non posso tenere la bocca chiusa. Ma indovinate? Alla riapertura del locale citato nel precedente update io l’ho ignorato, e *rullo di tamburi*, come previsto, a lui ha dato fastidio. Mi ha definita la sua più grande delusione, per poi venire ad abbracciarmi, baciarmi, chiamarmi AMORE MIO, dirmi TI AMO e portarmi a casa. 
Le cose non sono andate. Mi sono sentita veramente usata, specialmente quando ha detto ad altri che non mi amava più, e a me l’ha solo scritto. Ma mettiamo per un momento questa storia da parte. Aprile deve ancora arrivare.
Ho passato San Valentino con alcune mie amiche, e il giorno dopo mi ha scritto il ragazzo del post Dear You. Quando ho letto il suo nome quasi non ci credevo. Non mi rivolgeva la parola da mesi. In seguito siamo anche usciti, ma. un’altra volta, mi sono sentita usata: ad Aprile gli ho confessato che era da un po’ che ci pensavo, a come sarebbe stato provarci con lui. Ma niente, due di picche clamoroso e falso come Giuda. Ha un’altra e nemmeno ha avuto le palle di dirlo, sto coglione. Io non so quanto costi alla gente dire la verità. 
Ma comunque, parlando di università, sta andando bene. Tra poco finisce ed iniziano gli esami, io sono un misto di ansia e nervoso. Però devo farcela. SO di potercela fare.
Ci sono tante persone che mi mancano, ed alcune che vorrei proprio fuori dalla mia vita. Un passo alla volta.
Per quanto riguarda Marzo e Aprile, beh ho iniziato a lavorare (do ripetizioni di tedesco ed aiuto due bimbi a fare i compiti - uno è dolcissimo), e continuo a seguire tutte le lezioni (FACCIO PERSINO I COMPITI!), e c’è una novità.
Il mio ex è tornato. Sabato 22 aprile. Ero al solito locale con i miei amici. Era da più di un mese che non ci mettevo piede. Me ne aveva dette troppe e non volevo vederlo. Però dopo un po’ ho detto anche basta, non posso rovinarmi la vita per una persona. Beh, arriva e mi saluta. Dopo un po’ parliamo. Mi ha detto di avermi cercata più volte, mi ha chiesto scusa, mi voleva portare a casa: dovevamo chiarire delle cose. Quindi, una volta sotto casa ho esposto la mia versione. Gli ho chiesto PER FAVORE di dirmi in faccia ‘Non ti amo più’. ‘Non posso’ ha risposto. ‘Non è la verità’. Mi ha pensata tanto, gli manco, che stava bene anche prima ma che io lo completo. Ci siamo baciati, mi ha chiesto di riprovarci. ‘Ci penso’ ho risposto. Lunedì siamo stati insieme, anche se so di aver sbagliato, l’abbiamo fatto e poi abbiamo dormito insieme. 
Oggi, gli ho scritto che ci sentiamo quando sarà sicuro al 100%. Nonostante la proposta di riprovarci venga da lui, ha accettato la mia richiesta aggiungendo ‘mi prendo il mio tempo e spazio’, cosa che FRANCAMENTE mi ha lasciato parecchio basita. Spero che ciò che mi ha detto sabato notte non fossero cose campate per aria. Spero mi scriva che è sicuro, che si impegnerà per dimostrarmi che ne vale la pena. 
In fondo.. CHI SI APPARTIENE SI RITROVA, SEMPRE.Ed io credo non sia un caso il suo continuo ritornare. 
Ah, probabilmente ti amo ancora. Ma non ne sono sicura, quindi me lo tengo per me.
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Portami via.
Tu portami via dalle ostilità dei giorni che verranno, dai riflessi del passato perché torneranno. Dai sospiri lunghi per tradire il panico che provoca l'ipocondria.. Tu portami via dalla convinzione di non essere abbastanza forte quando cado contro un mostro più grande di me, consapevole che a volte basta prendere la vita cosi com'è. Cosi com'è: imprevedibile. Portami via dai momenti, da questi anni invadenti. Da ogni angolo di tempo dove io non trovo più energia: Amore mio portami via. Tu portami via quando torna la paura e non so più reagire, dai rimorsi degli errori che continuo a fare, mentre lotto a denti stretti nascondendo l'amarezza dentro a una bugia. Tu portami via se c'è un muro troppo alto per vedere il mio domani e mi trovi lì ai suoi piedi con la testa fra le mani. Se fra tante vie d'uscita mi domando quella giusta chissà dov'è! Chissà dov'è: è imprevedibile. Portami via dai momenti da tutto il vuoto che senti; dove niente potrà farmi più del male ovunque sia: Amore mio portami via. Tu, tu sai comprendere questo silenzio che determina il confine fra i miei dubbi e la realtà. Da qui all'eternità tu non ti arrendere. Portami via dai momenti, da questi anni violenti, da ogni angolo di tempo dove io non trovo più energia: Amore mio portami via🖤
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