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#Calcie Cooper
dionysman · 9 months
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Noi, in Italia i disturbati mentali gravi li mettiamo nel personale ospedaliero, nelle cooperative sociali, nel personale dell'ospedale psichiatrico, a fare psicoterapia, nell'istruzione e via dicendo. Così che ci rimettano gli altri.
E che gli abusi e le violazioni si possano fare in grande, ottenendo le coperture dalle poltrone che siedono affianco, senza ricevere i giusti provvedimenti e punizioni.
E questi personaggi malati comprovati, bugiardi, reteirati e dannosi alla società e alla vita altrui, continuano ad avere quelle poltrone, fior di soldi, quei ruoli e quegli appalti perché noi italiani ci crogioliamo nell'abitudine del degrado piuttosto che affrontare un cambiamento, mandandoli via a calci e sbattendoli in galera o con addosso una camicia di forza come in realtà meriterebbero perché "è così che gira il mondo" invece che dire "perché siamo noi che continuiamo a farlo girare così".
L'Italia è un paese fondato sull'ignoranza, sulla raccomandazione, sulle violazioni, sulla depravazione e sulla corruzione senza il minimo senso di vergogna.
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jmarksthespots · 8 years
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[#PARTY] RnB House Party: 1 Year Anniversary Presented by @caciecooper Curated by Charles "Beloved" Kuykendoll and his Mrs Friday, February 24 | 11pm-4am  Lexicon Night Club | 226 East 54th Street New York, NY  Admission: Ladies FREE | Men reduced admission before 11:30pm  To RSVP, e-mail [email protected]
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josephinelynncooper · 4 years
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Quando sente il campanello suonare, nemmeno si degna di andare ad aprire. Sta lì, immobile sul divano a fare zapping tra i programmi scadenti del palinsesto televisivo.
«Vattene via»
Grida, quando nota l'insistenza di Josephine con il campanello.
«Seriamente? Smettila con questa sceneggiata da liceale e vieni subito ad aprirmi!»
[...]
«Fai sul serio? Allora resterò qui fuori, tanto lo so che mi senti, le tue pareti sono fatte praticamente di cartone. Resterò qui fino a quando non ti deciderai a farmi entrare...»
Esclama la Cooper estremamente decisa, per poi poggiare la vaschetta di gelato per terra e sedersi a gambe incrociate accanto allo zerbino. Non ha alcun problema a mettersi in ridicolo di fronte ai vicini di casa del ragazzo, ma forse lui sì.
«Hey, ce l’hai un cucchiaio da prestarmi? [...] Lascia perdere, userò le dita.»
Di fronte quelle parole, e soprattutto all'immagine di Joey con le mani tutte impiastricciate di cioccolata, Ian sbuffa e si decide ad alzarsi dal divano.
Una volta arrivato alla porta però si blocca e prima di aprire decide di fare una richiesta.
«Non voglio parlare di lei, Jo. Ti apro solo se non la nomini.»
Josephine, il cui dito è stato appena immerso nella vaschetta di gelato, torna sull'attenti non appena Ian decide di esporre la sua proposta.
«Prom— Ma chi prendo in giro? Non sono sicura di poterlo fare. Hai bisogno di sfogarti Ian, come fai a tenere tutto dentro?»
Si rende conto di quanto questo sia stato controproducente, ma il danno ormai è stato fatto. Parlarne con una porta che li separa è forse più utile di non parlarne affatto.
«Non sono una delle tue amichette, Jo. Non ho bisogno di sfogarmi mangiando gelato, okay? Voglio essere lasciato in pace. Se vuoi entrare ti faccio entrare, ma alla prima domanda sbagliata ti butto fuori a calci, a te la scelta!»
Si rende conto di essere probabilmente troppo brusco, ma davvero in quel momento non se la sente di mettersi seduto ad un tavolino e "tirar fuori i suoi sentimenti".
«Andata. Ma sappi che so prenderti a calci anche io, se solo ti azzardi a rivolgerti un’altra volta con quel tono. Me lo hai insegnato tu.»
Nel notare che Josephine si è innervosita, Ian si decide ad aprire la porta.
«Ehi scheggia, piano con le minacce, eh.»
Le dice in tono ironico, mettendosi di lato per farla passare.
«Ti prego, dimmi che non hai realmente infilato la mano nella vaschetta di gelato.»
La implora dopo aver notato l’indice della mano destra sporco di pistacchio. «Oh, sì che l’ho fatto. Ne vuoi un po’?»
Domanda agitando il dito ancora sporco in direzione della bocca di Ian, che scuote la testa rifiutandosi categoricamente.
«Meglio così, ce n’è più per me!»
Esclama Joey portandosi l’indice alle labbra.
«Sei assurda, lo sai?»
Esclama lasciandosi strappare qualcosa di simile ad un sorriso, per poi abbandonare la stanza e dirigersi in cucina.
«In senso positivo, spero.»
Domanda la Cooper confusa nel momento in cui l'amico ritorna ritorna in soggiorno con due birre e un cucchiaio.
«Birra e gelato? Che strana accoppiata.»
«Le birre sono per me.»
Precisa Ian stappando la prima.
«Oh no, io non credo proprio.»
Esclama Josephine appropriandosi della birra appena aperta e portandola alle labbra.
«Già, è proprio una strana accoppiata.»
Ian scuote la testa nascondendo la sua espressione divertita, per poi stappare anche la seconda birra.
« Allora, come stai? Posso chiederti come stai? Non vorrei essere buttata fuori a calci...»
Domanda portando entrambe le mani in alto, sbeffeggiando l’atteggiamento estremamente burbero con cui Ian si è rivolto a lei poco prima.
«No, mi dispiace. Fa parte delle domande vietate. Posso provare anch'io birra e gelato al pistacchio?»
Josephine alza lo sguardo sorpresa, dopodichè fa un cenno con la testa e porge ad Ian la confezione.
«Prego. E per la cronaca, sarai anche più forte, ma questo non ti dà il diritto di minacciare il mio di dietro ogni volta che ti fa comodo!»
Puntualizza Joey agitando il dito appiccicaticcio verso il ragazzo.
«Magari fossi soltanto il più forte. Sono anche il più bello, il più simpatico e forse anche il più intelligente!»
«Sulle ultime tre avrei da ridire...»
«Senti ciccia, se provi a dire che non sono bello non solo ti butto fuori a calci, ma ti tolgo anche la parola. Anche perché saresti una gran bugiarda, visto e considerato che un anno fa avevi una gigantesca cotta per me!»
«Sei stato tu a chiedermi di uscire un anno fa. E sono sicura che non fosse soltanto un invito in amicizia! »
Puntualizza fingendosi quasi offesa.
«Io non—non avevo nessuna cotta gigantesca.»
«Ovvio che non era per amicizia. Io però non ho mai messo in dubbio la tua bellezza o la tua intelligenza! Sei tu quella scorretta, qui!»
Precisa fissandola per qualche istante, per poi lasciarsi sfuggire un sorrisetto beffardo.
«Eccome se ce l'avevi!»
Sussurra infine portando la birra alla bocca, giusto in tempo per soffocare questa sua ultima affermazione, che però sembra essere stata recepita forte e chiaro dalla diretta interessata.
Josephine, d’altro canto, alza appena lo sguardo dalla sua birra, giusto il tempo di lanciare l’ennesimo sguardo fulminante all’amico.
«Non ti darò mai questa soddisfazione, non ci sperare!»
«E perché no? Tanto lo sappiamo entrambi! Insomma... Ci pensi mai? A come saremmo ora se non mi fossi fatto una bella dormita alla faccia tua?"
Domanda con l'ennesima risatina, anche se quella domanda probabilmente è anche fin troppo seria. Josephine beve un altro lungo sorso di birra, accompagnandolo con un paio di cucchiai di gelato. La bevanda rende il sapore del gelato leggermente più amarognolo, ma non è sicura che questo sia un difetto.
«Fammici pensare... Io dico che saremmo stati una bella coppia. Sai, il primo bacio davanti alla veranda di casa mia, le gite al lago, le cenette a lume di candela— Ovviamente avresti cucinato tu, io avrei rischiato di dar fuoco a tutta la casa. Poi a furia di mangiare dolci assieme, tu saresti diventato grasso. Io ti avrei lasciato dicendoti che lo stavo facendo soltanto per il tuo bene, insomma “non sei tu, sono io” e dopo qualche settimana avrei iniziato a frequentare un tuo collega della palestra, ovviamente sempre per il tuo bene.»
«In pratica sarebbe stato una merda. Bene, pericolo scampato!»
«Non per me, io finisco con un super palestrato!»
Esclama continuando a ridacchiare, per poi tornare seria poco dopo.
«Tu come pensi che sarebbe andata?»
Domanda subito dopo Joey, piuttosto curiosa di conoscere la risposta. Naturalmente non è una conversazione da prendere sul serio, ma è così bello vedere l’amico impegnato a pensare ad altro, almeno per qualche minuto. Ian si alza con il busto e si mette in una posizione più eretta sul divano, fingendo poi di concentrarsi il più possibile in quell ipotetico scenario.
«Cosa sarebbe successo, chiedi? Beh, se ci fossimo messi insieme dopo l’appuntamento che non c'è mai stato, probabilmente io non sarei stato nervoso quella famose notte di luna piena e non sarei andato a caccia. Sì, insomma, non ti avrei mai salvato la vita e tu saresti morta tragicamente. Perciò, mi sa che siamo destinati a non amarci, tipo mai. Il non amarci salva vite. Capisci?»
«Interessante. E anche piuttosto deprimente. È possibile che nemmeno nelle nostre fantasie riusciamo a trovare il lieto fine?»
La mora scuote la testa amareggiata, finendo il resto della sua birra tutta d'un fiato.
«Beh, c'è sempre l'opzione numero 3! Mi amavi così tanto da volermi far conoscere tuo padre... Perciò ti ho comunque salvata quella sera e ora staremmo ancora insieme, felici e innamorati da far schifo!»
«Dolce.»
«Da far venire le carie!»
«Ti rendi conto che mentre facciamo questi discorsi siamo entrambi schifosamente single?»
«Parla per te, io lo sono ufficialmente solo da qualche giorno, tu invece da mesi. Questo ti rende più schifosa di me.»
«In mia difesa, ti ricordo che sei in parte responsabile della mia rottura con Edward, il che ti impegna a condividere un po’ di quello schifo con me.»
«Ah giusto, la nostra tresca del mercoledì sera… Che diavolo pensava che facessimo?»
«Beh, non lo biasimo per aver pensato che tu fossi follemente innamorato di me. Se non fosse stato per Tes— “colei-che-non-deve-essere-nominata”, lo avrei pensato anche io!»
«Jo, è così tenero il tuo modo di rigirare la frittata a tuo piacimento. È chiaro che la mega cotta che avevi per me non ti sia mai passata, ha addirittura compromesso la tua ultima relazione. Ora capisco anche perché il perché di quell'assurdo patto dei trentacinque anni...»
«Ti interrompo subito. Quaranta. È il patto dei quaranta anni. E non sto rigirando nessuna frittata, è vantaggioso per entrambi. Immaginaci in questa identica situazione tra tredici anni! Non so tu, ma io non voglio essere tristemente single a 40 anni. E poi ... Meglio te che qualche sconosciuto rimorchiato su tinder. Ma se hai cambiato idea posso chiedere a qualcun altro... »
«Tredici anni? Sul serio? Guarda che è inutile che ti abbassi l'età, quelle rughette non mentono!»
«Guarda che sei più vecchio di me di cinque giorni, io non parlerei! Comunque, se mi tocca sciogliere il patto, aiutami almeno a trovare un degno sostituto.»
«Non ho mai detto che voglio scioglierlo. Basta che il tuo folle amore nei miei confronti non ti faccia cedere qualche anno prima...»
«Dammi un’altra birra e comincerò a credere ad ogni stupidaggine che esce dalla tua bocca!»
«Sicura di voler rischiare? Potresti non riuscire a trattenerti...»
Domanda Ian tentando di dissuaderla, ma in realtà è già pronto a tornare in cucina.
«Ti piacerebbe!»
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khamgiodau · 6 years
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ĐIỀU TRỊ UNG THƯ GAN NGUYÊN PHÁT BẰNG 131I GẮN LIPIODOL
1. ĐẠI CƯƠNG Ung thư biểu mô tế bào gan (HCC) là bệnh lý ác tính của tế bào gan, hiện nay HCC là nguyên nhân đứng hàng thứ ba gây tử vong vì ung thư trên toàn thế giới. Tỷ lệ mắc HCC là cao nhất ở châu Á và châu Phi, nơi có tỉ lệ mắc viêm gan vi rút B và C cao. Tại Việt Nam, HCC là bệnh phổ biến, ghi nhận ung thư tại Hà Nội giai đoạn 2001-2010, tỷ lệ mắc HCC chuẩn theo tuổi ở nam giới là 22,6/100.000 dân, đứng hàng thứ 3; Ở nữ giới là 6,3/100.000 dân, đứng hàng thứ 8. 2. NGUYÊN NHÂN Nguyên nhân của bệnh liên quan rõ rệt với viêm gan vi rút B, viêm gan vi rút C cũng như với bệnh lý xơ gan do rượu. Ngoài ra còn có một số yếu tố nguy cơ khác như nhiễm độc tố aflatoxin, dioxin. 3. CHẨN ĐOÁN 3.1. Chẩn đoán xác định 3.1.1. Lâm sàng a. Cơ năng: Giai đoạn sớm hầu như không có triệu chứng. Muộn hơn có thể gặp: mệt mỏi, chán ăn, đau tức bụng vùng hạ sương phải, đầy bụng, chậm tiêu, vàng da… b. Khám lâm sàng: - Khám tổng thể, đánh giá toàn trạng, dấu hiệu sinh tồn, tình trạng vàng da niêm mạc. - Khám bụng, chú ý có sờ thấy gan to, u gan hay không. Mô ̣ t sô ́ triệu chứng co ́ thê ̉ gă ̣ p ở giai đoạn muộn : sẩn ngứa, vàng da, lách to, giãn tĩnh mạch, chảy máu, suy kiệt, cổ trướng, gan to, sao mạch, phù mềm… c. Hỏi tiền sử: - Nhiễm vi rút viêm gan B hay vi rút viêm gan C, hay cả hai. - Truyền máu hay từng sử dụng kim tiêm chung với người khác. - Sử dụng rượu, bia (số lượng, tần suất, thời gian,…). 52 - Tiếp xúc với các loại độc tố hay hóa chất (loại, thời gian tiếp xúc,…). - Các bệnh lý khác đi kèm. 3.1.2. Cận lâm sàng - Công thức máu: giảm hemoglobin có thể liên quan đến chảy máu giãn tĩnh mạch hoặc từ các vị trí khác. Giảm tiểu cầu: Số lượng tiểu cầu dưới 100.000 / ml. - Giảm natri huyết thường gặp ở những bệnh nhân bị xơ gan cổ trướng và có thể là dấu hiệu của bệnh gan tiến triển. - Tăng creatinine huyết thanh có thể do bệnh lý thận hoặc hội chứng gan thận. - Kéo dài PT / INR, thời gian prothrombin giảm trong xơ gan, suy giảm chức năng gan. - Tăng men gan (AST/ALT) do viêm gan vi rút, rượu hoặc nguyên nhân khác. - Tăng bilirubin thường gặp do bệnh gan tiến triển. - Hạ đường huyết có thể do bệnh gan giai đoạn cuối (không có tích trữ glycogen). - Xét nghiệm HBsAg / anti-HBc, anti-HCV đánh giá tình trạng nhiễm vi rút HBC, HCV. - Tăng sắt bão hòa (> 50%) - tiềm ẩn bệnh hemochromatosis. - Tăng calci máu - tuyến cận giáp tăng sản xuất hormon có thể gặp trong khoảng 5-10% bệnh nhân ung thư biểu mô tế bào gan. - Albumin giảm trong xơ gan, suy gan. - Xét nghiệm Alpha -fetoprotein (AFP) thươ ̀ ng tăng cao trong ca ́ c trươ ̀ ng hơ ̣ p ung thư gan nguyên pha ́ t . Khi AFP ≥400 ng/ml kết hợp hình ảnh CT hoặc MRI điển hình có thể chẩn đoán xác định HCC. - Siêu âm: xác định số lượng, vị trí, kích thước u gan, tính chất xâm lấn. Siêu âm Doppler giúp phát hiện huyết khối tĩnh mạch cửa. - Chụp CT, MRI gan: giúp phát hiện u nguyên phát, các tổn thương di căn và huyết khối tĩnh mạch cửa. CT có độ nhạy 68% và độ đặc hiệu khoảng 93% với MRI độ nhạy 81% và độ đặc hiệu khoảng 85% với u gan nguyên phát. - Chụp xạ hình - SPECT gan với 99m Tc-Sulfur Colloid: hình ảnh khối choán chỗ trong gan. - Chụp xạ hình xương với 99m Tc-MDP: phát hiện các tổn thương di căn xương. 53 - Chụp PET /CT: hình ảnh không đặc hiệu cho ung thư gan nguyên phát , nhưng râ ́ t co ́ gia ́ tri ̣ trong pha ́ t hiê ̣ n ca ́ c tổn thương di căn trong toàn bộ cơ thể . Các vị trí di căn thường gặp là phổi, tuyê ́ n thươ ̣ ng thâ ̣ n, xương, ổ bụng, não… - Nội soi ổ bụng khi cần đê ̉ pha ́ t hiê ̣ n ca ́ c tô ̉ n thương va ̀ tiê ́ n ha ̀ nh sinh thiê ́ t - Sinh thiết u gan dươ ́ i hươ ́ ng dâ ̃ n cu ̉ a siêu âm hoặc CT đê ̉ xét nghiệm mô bê ̣ nh ho ̣ c xác định chẩn đoán, khi cần. 3.1.3. Tiêu chuẩn chẩn đoán xác định: Chẩn đoán xác định HCC khi có một trong ba tiêu chuẩn sau: - Có bằng chứng giải phẫu bệnh lý là ung thư tế bào gan nguyên phát. - Hình ảnh điển hình * trên CT bụng có cản quang hoặc cộng hưởng từ (MRI) bụng có cản từ + AFP ≥ 400 ng/ml. - Hình ảnh điển hình * trên CT bụng có cản quang hoặc cộng hưởng từ (MRI) bụng có cản từ + AFP tăng cao nhưng chưa đến 400 ng/ml + có nhiễm vi rút viêm gan B hoặc C. Có thể làm sinh thiết gan để chẩn đoán xác định nếu bác sĩ lâm sàng thấy cần thiết. - Các trường hợp không đủ các tiêu chuẩn nói trên đều phải làm sinh thiết gan để chẩn đoán xác định. 3.2. Chẩn đoán giai đoạn Phân loa ̣ i TNM (AJCC 2010): -Khối u nguyên phát (T): + T1 - Khối u không xâm lấn mạch máu + T2 - Khối u xâm lấn mạch máu hoặc các khối u kích thước nhỏ hơn 5 cm + T3 - Nhiều khối u lớn hơn 5 cm hoặc khối u liên quan đến một nhánh lớn của tĩnh mạch cửa hoặc tĩnh mạch gan. + T4 - Khối u xâm lấn trực tiếp của các cơ quan lân cận khác ngoài túi mật hoặc thủng nội tạng màng bụng. -Tình trạng hạch vùng (N): + N0 - Không có di căn hạch + N1 - Di căn hạch -Di căn xa (M): + M0 - Không có di căn xa Phân loa ̣ i giai đoa ̣ n theo TNM - Giai đoạn I: T1, N0, M0 - Giai đoạn II: T2, N0, M0 54 - Giai đoạn IIIA: T3, N0, M0 - Giai đoạn IIIB: T4, N0, M0 - Giai đoạn IIIC: Bất kỳ T, N1, M0 - Giai đoạn IV: Bất kỳ T, Bất kỳ N, M1 3.3. Phân chia giai đoạn bệnh: Giai đoạn PS Tình trạng u Chức năng gan (Child-Pugh) 0 (rất sớm) 0 một u đơn độc 3 Albumin huyết thanh (g%) > 3.5 2.8 - 3.5 2.2 Báng bụng không Kiểm soát được bằng thuốc khó kiểm soát Bệnh lý não gan không Kiểm soát được bằng thuốc khó kiểm soát (INR: International Normalised Ratio) 55 Tổng số điểm Phân loại Child-Pugh 5 – 6 A (xơ gan còn bù) 7 – 9 B (xơ gan mất bù) 10 - 15 C (xơ gan mất bù) - Chỉ số đánh giá hoạt động cơ thể (Eastern Cooperative Oncology Group: ECOG) ECOG mức 0: không triệu chứng, hoạt động bình thường ECOG mức 1: có triệu chứng nhưng vẫn đi lại tương đối bình thường ECOG mức 2: có triệu chứng, nằm giường bệnh, 50% thời gian trong ngày ECOG mức 4: nằm liệt giường. 3.4. Chẩn đoán phân biệt - U máu ở gan (hemangioma): khối u tăng quang dần từ thì động mạch gan đến thì chậm, không có hiện tượng thoát thuốc, AFP bình thường, có thể có hoặc không nhiễm vi rút viêm gan B hay C. - Các u lành ở gan (adenoma, tăng sinh dạng nốt, áp xe gan, nốt vôi hóa ở gan,…): hình ảnh không điển hình, chủ yếu xác định nhờ MRI hoặc sinh thiết gan. - Ung thư đường mật trong gan: tăng quang không đồng đều, không có hiện tượng thoát thuốc, dấu ấn ung thư CA 19.9 tăng cao. - Di căn gan của các ung thư khác (ung thư dạ dày, ung thư đại trực tràng, ung thư phổi, ung thư vú,…): hình ảnh tăng quang viền, các dấu ấn ung thư tương ứng tăng cao, có tổn thương nguyên phát, … 4. ĐIỀU TRỊ 4.1. Nguyên tắc chung Bơm dược chất phóng xạ 131 I-Lipiodol qua ống thông (catheter) vào động mạch nhánh nuôi khối u gan. Phức hợp dược chất phóng xạ lipiodol này có cấu trúc phân tử lớn đến tổ chức ung thư, lưu lại đó nhiều mà thoát ra rất ít. Tia bêta từ các hạt nhân phóng xạ 131 I sẽ tiêu diệt các tế bào bệnh. Đồng thời ở thời điểm đó, liều phóng xạ tối đa đối với tổ chức gan lành, phổi, tuỷ xương ở mức cho phép và chấp nhận được. 4.2. Chỉ định 56 Người bệnh có chẩn đoán xác định ung thư gan nguyên phát không còn chỉ định phẫu thuật. 4.3. Chống chỉ định a) Chống chỉ định tuyệt đối - Phụ nữ mang thai và đang cho con bú. - Thời gian sống thêm ít hơn 1 tháng - Tiền hôn mê gan - Ung thư gan giai đoạn cuối - Dị ứng với thuốc cản quang. b) Chống chỉ định tương đối - Không thể cách ly người bệnh - Rối loạn đông máu không kiểm soát được - Suy thận cấp hoặc mãn tính với mức lọc cầu thận Bài viếtĐIỀU TRỊ UNG THƯ GAN NGUYÊN PHÁT BẰNG 131I GẮN LIPIODOL xuất hiện lần đầu tại website http://khamgiodau.com
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negocentrismo · 7 years
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Quando ero piccolo io negli anni Ottanta, bastava studiare e la questione era risolta. Una vita gloriosa si stendeva davanti a noi, che avremmo potuto studiare, non avremmo dovuto emigrare, avremmo avuto una vita piena e ricca di soddisfazioni. L’Italia pompava fatturato, i Mondiali di Italia 90 erano la rappresentazione chiarissima di come stava evolvendo e crescendo e godendo questo Paese.
Poi, sarà che siamo arrivati terzi ai Mondiali, sarà che all’improvviso il Pentapartito non c’era più con il bel faccione di Craxi a rassicurarci, sarà che quello che era considerato il più grande imprenditore italiano si è buttato in politica, insomma, la situazione è degenerata. E non solo qui da noi, che alla fine dei conti eravamo abituati ad arrangiarci, ma in tutto l’Occidente, mentre il rising billion del Terzo mondo cominciava a dirci “Ehi, pure noi vogliamo le robe fighe che avete voi!”. I segnali c’erano ma non li sapevamo cogliere, quando ancora Roberto Baggio sbagliava i rigori a Usa 94.
Insomma, ci siamo ritrovati laureati e abbiamo cominciato a scrivere “Dott.” o “Dott.ssa” alla fine dei curriculum ma a nessuno fregava più niente del fatto che fossimo Dott. o Dott.ssa. Bisognava studiare ancora, fare un Master, fare i debiti, e poi raccapezzarsi a passare una vita saltando da un lavoro all’altro.
Insomma, dopo che tutti ci avevano detto “Studia così starai bene”, ci siamo accorti che non era così. E hanno pure cominciato a dire che era colpa nostra che eravamo stati abituati bene e che dovevamo adattarci. E a me viene da dire che non l’avevamo chiesto noi di essere trattati bene, non eravamo stati noi a creare le pubblicità del Mulino Bianco dove tutto andava sempre bene, non eravamo noi ad aver girato i film con Jerry Calà ed Ezio Greggio che ci avevano riempito la testa di successo, di vita bella e soldi facili. L’avevate fatto voi, che oggi siete sessantenni o settantenni e dopo averci riempito di palle sul fatto che voi avevate lavorato duramente ma adesso noi non avremmo fatto la stessa fine vi siete ritrovati con la casa di proprietà mentre noi fatichiamo a mettere insieme il pranzo con la cena. Vi siete ritrovati con più macchine nel garage mentre noi faticavamo a fare l’abbonamento dei mezzi. Ci avete bruciato, maledizione, e ci abbiamo messo anni ad accorgercene. E non avete fatto nulla per prepararci allo sfascio, ce lo siamo ritrovati davanti, e l’unica cosa che avete saputo dirci era: “Adeguati, non c’è budget”. E dove cazzo sono finiti tutti quei soldi? Stanno lì, nelle vostre pensioni con il sistema retributivo, nei pensionati a 50 anni che poi hanno aperto un’altra attività, stanno negli aiuti di Stato alle aziende che mettono gli operai in cassa integrazione, nei telegiornali che appena c’è uno sciopero in un qualsiasi cazzo di stabilimento FIAT fanno parlare i sindacati che se ne escono dicendo “Gli operai!!! Il lavoro!!! Le pensioni!!!” e poi quando vai a parlare con loro dicendo “Sono un precario, mi servirebbe una mano per un prestito” ti rispondono che non sei un operaio, che dovresti imparare a lavorare, che loro non sono preparati sui contratti atipici, che non sanno di cosa stai parlando perché loro devono preoccuparsi degli operai, degli insegnanti di ruolo e dei pensionati. E se vai a parlare in banca ti chiedono se hai una casa di proprietà, e ti ritrovi a quarant’anni a far firmare dei documenti ai tuoi che devono garantire per te neanche fossimo ancora a l liceo a farci firmare le giustificazioni.
Sapete che c’è? Avete vinto voi. Questa guerra l’avete vinta voi. Ora, però, basta.
Perché dopo averci riempito la testa di cacate sul posto fisso, sul lavoro, su tutto, abbiamo capito che oggi non funziona così. Noi l’abbiamo capito, voi no. E quindi ci siamo adattati, ma non come volevate voi. Abbiamo messo su famiglia lo stesso, abbiamo cominciato a fare 15 lavori diversi, lavori che non riusciamo manco a descrivervi e che a un certo punto ci saremmo anche rotti il cazzo di descrivervi mentre siamo lì ad aiutarvi perché “Non funziona Google”, e a 30 anni abbiamo più voci noi nel curriculum che voi a 60. E quasi mai, se ci offrono il posto fisso, lo vediamo come il posto in cui lavoreremo fino alla fine dei nostri giorni, ma come il posto in cui abbiamo qualche certezza di lavorare per qualche anno senza essere sbattuti fuori a calci appena il vento gira, e dopo qualche anno siamo noi che ce ne andiamo, perché non abbiamo più stimoli e vogliamo averne di nuovi.
Siamo noi che sappiamo come usare i social network che voi usate solo per giocare e mandarvi i buongiornissimi, sappiamo che alcuni giornali sono attendibili e altri no, non ci facciamo fregare dai titoli del Corriere e di Repubblica o dal telegiornale su Rai Uno che pensavate dicesse sempre la verità.
Volevamo fare quello che sognavamo da piccoli, e lo facciamo. Magari non ci prendiamo dei soldi ma continuiamo perché vogliamo farlo, non abbandoniamo quello che volevamo fare solo perché vorreste vederci sistemati.
Non ci sistemeremo, fatevene una ragione, non per ribellione ma perché è impossibile fare quello che avete fatto voi negli ultimi anni del Novecento. Purtroppo o per fortuna, non è dato saperlo. Abbiamo quarantanni e ci vestiamo ancora con le magliette dei gruppi rock e andiamo ancora ai concerti e guardiamo i film e le serie tv perché il limite della giovinezza si è spostato, anche se voi ci considerate giovani fino a 35 anni se dobbiamo chiedere un prestito o partecipare a un bando di concorso, giovane fino a 50 se invece dobbiamo chiedere un aumento al lavoro.
Siamo noi che stiamo sistemando la situazione anche se ci avete regalato una macchina rotta. E non ci avete fatto neanche gli auguri quando ci siamo saliti sopra ma ci avete detto “Vai piano”. Col cazzo che andiamo piano, non possiamo andare piano, rendetevene conto.
Abbiamo fatto pace con quello che ci avevate promesso e non avete mantenuto. Non avremo la pensione? E vaffanculo, faremo senza. Non avremo una casa di proprietà? E vaffanculo, ce ne andremo da un’altra parte dove gli affitti costano meno. Non avremo la macchina? E vaffanculo, tanto la macchina non serve più a nessuno.
Lavoriamo spesso più duramente di voi, perché voi davanti avevate il sogno realizzabile di sistemarvi, noi invece abbiamo il sogno irrealizzabile di mettere in banca qualcosa una volta pagato tutto. E non ce la faremo, e quindi vaffanculo, andiamo avanti lo stesso.
Metteremo in piedi startup, aziende, studi e cooperative, e assumeremo i ventenni pagandoli davvero perché non passino le stesse disgrazie che abbiamo passato noi, e se non riusciremo a pagarli per qualche motivo non ci nasconderemo dietro il “Almeno fai esperienza” oppure dietro il “Fai un lavoro che ti piace, vuoi anche essere pagato?” come troppo spesso fate voi che pensate che oggi sia possibile lavorare come una volta.
Insegneremo ai nostri figli che la vita è difficile, molto difficile, ma che possono fare qualsiasi cosa e non gli romperemo il cazzo dicendo “E allora quando ti sposi?” oppure “Non vieni mai a trovarci!”. Si sposeranno e faranno figli quando vorranno, se vorranno, e non ci metteremo in mezzo. Ci verranno a trovare quando avranno voglia loro, non costringendoli col ricatto sentimentale dopo avergli costruito attorno la gabbia della famiglia che ancora oggi continua a ingabbiare migliaia di persone che a cinquantanni si sentono ancora figli prima che uomini o donne.
Nessuno dovrà passare quello che abbiamo passato e stiamo passando noi, quello che voi non riuscite ancora a capire perché per voi gli anni Settanta non sono mai finiti, pensate ci siano ancora le lotte operaie, Guccini alla Festa dell’Unità e il Festival di Sanremo con il superospite internazionale.
Sapete che c’è? Avete vinto quella guerra, ma quella che stiamo combattendo noi, voi non sapete neanche che è in corso. Cazzi vostri, non possiamo starvi appresso in eterno, abbiamo da fare.
Tratto da: https://medium.com/@cicciorigoli/come-hanno-fottuto-i-trenta-quarantenni-51c295050a6c
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landondais-blog-blog · 13 years
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South 'N the City  A Southern Hospitality NYC After Work Party  #SouthNtheCity Celebrating the 30th & 38th Birthday's of  Landon & Larik Dais Hosted by Spelman, Morehouse, and Howard Alumni Friday, April 1, 2011 5pm - 11pm  Happy Hour 5pm-630pm Studio 21  59 West 21st Street btw. 5th Ave & 6th Ave Music by DJ Commish - A special mix down south hits with a little uptown swagger  Cocktail Specials: All Night 
       Please RT #SouthNtheCity after your RSVP 
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jmarksthespots · 7 years
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[#DAYPARTY] May Day New York: USA Day Party Tour  Presented by @calciecooper Saturday, May 20 | 5pm  The Attic | 251 W 48th Street New York , New York 10036 Admission: FREE  To RSVP, visit eventbrite.com/e/may-day-nyc-day-party-saturday-may-20th-the-attic-rooftop-tickets-34487527122
Cocktail Specials
2 for 1 cocktails from 5pm to 6pm.  
Two bottles of Grey Goose or Moet Brut for $500 (tax and gratuity included if reserved in advanced)
2 premium bottle special for $600 (tax and gratuity included if reserved in advanced)
To make reservations please text 646.481.2550
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josephinelynncooper · 5 years
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- 𝑬𝒅𝒘𝒂𝒓𝒅, 𝑱𝒐𝒆𝒚 & 𝑰𝒂𝒏, 𝑻𝒆𝒔𝒔𝒊𝒆'𝒔 𝑨𝒑𝒂𝒓𝒕𝒎𝒆𝒏𝒕 - 
 «Agiremo questa notte. Muoverci adesso sarebbe controproducente. È ancora giorno e non ho intenzione di mettere a rischio la vita di un innocente che torna a casa dopo una giornata di lavoro. Dio solo sa di che cosa sono capaci.»
 Edward annuisce in silenzio, mentre il nephilim continua a esporre il suo piano in ogni minimo dettaglio. Josephine ascolta attentamente le parole di Ian, piuttosto sorpresa riguardo alle sue innate doti da oratore. Lo ha sempre visto come una persona riservata e accondiscendente ma, aldilà delle sue aspettative, il ragazzo si è rivelato molto più di questo. È deciso ma assertivo, due caratteristiche fondamentali per ogni vero leader.
 «Ho già sentito Liam, Jay, Heather ed un altro paio di nephilim. Più siamo e meglio è. Non abbiamo ancora la certezza che siano soltanto in tre.»
«Liam? Aspetta… Liam, il tuo coinquilino, è uno di voi? Non me lo avevi mai detto!»
 Esclama Josephine sorpresa.
 «Se ti rivelassi la vera identità di tutti quelli che conosci non ci sarebbe più gusto. Non credi?»
«Bene. Vi porterò nel luogo in cui ci siamo scontrati la scorsa notte.»
 Aggiunge Edward ignorando la breve discussione di Ian e Josephine.
 «Ed, sei sicuro che sia una buona idea? Ti sei appena ripreso, non dovresti combattere...»
 Interviene Joey preoccupata, mentre con la mano accarezza la schiena del ragazzo.
 «Siete in questo casino per colpa mia, è il minimo che io possa fare.»
 Ian ed Edward si scambiano un cenno di intesa, fino a quando il suono del campanello non attira l’attenzione di entrambi.
 «Aspetti qualcuno?»
 Domanda Edward confuso, voltandosi nuovamente verso il cacciatore.
 «Tessie ha le chiavi, è assurdo che citofoni...»
«Magari è una sua amica...»
 Interviene Josephine cercando di rassicurarli.
 «Ho detto a Scarlett di non rientrare a casa, magari ha deciso di passare qua dopo il lavoro...»
 Continua ad ipotizzare la Cooper, ma Ian ed Edward sono già sull’attenti. Il primo, infatti, si affaccia alla finestra, avvistando tre uomini sospetti intenti a citofonare ad ogni campanello dell’edificio.
 «Sono qui.»
 Si limita ad annunciare Ian, mentre raggiunge la stanza da letto di Tessie e recupera la sua attrezzatura.
«Andiamo… Ma fai sul serio? Magari sono dei ragazzi che hanno citofonato al civico sbagliato. Non puoi saperlo.  E poi ti pare che dei super cattivi si mettono a suonare il campanello?!»
«Non vogliono attirare l’attenzione. In questo modo saremo noi a farli entrare, nessuno noterà niente di strano fino a quando non saranno davanti alla nostra porta. In questo modo non saranno costretti ad uccidere eventuali testimoni.»
«Ma che… Tutto questo non ha alcun senso. Ora che vuoi fare? Hai intenzione di rispondere “Sì, chi è? Ma prego, accomodatevi.”?»
 Esclama Josephine trovando la teoria di Ian completamente ridicola. Edward nel frattempo continua a controllare la situazione dalla finestra, riflettendo sul modo migliore in cui agire.
 «Sono entrati, deve averli fatti entrare uno degli altri condomini.»
«Sei sicuro che siano loro? Voglio dire… Li hai riconosciuti?»
 Domanda Josephine ancora più confusa di prima.
 «I Wendigo possono cambiare aspetto a loro piacimento, non gli ci vuole nulla a cambiare volto e farti fesso. Per questo sono i peggiori.»
 Puntualizza Ian aggiungendo le munizioni d’argento al suo calibro 28. Edward si sfila la maglietta, pronto a dar spazio al suo alter ego animale. Josephine assiste alla scena terrorizzata, incapace di pensare lucidamente. Se le cose stanno andando davvero così male, la sua presenza è soltanto di intralcio.
«Jo, devi andartene da qua. A quest’ora saranno già per le scale… Corri in camera da letto, spalanca la finestra e salta fino alle scale antincendio.»
«Che cosa?»
«È un salto di un paio di metri, male che vada ti ritroverai con una caviglia slogata.»
«Ian, io non—»
«Dannazione, Jo, vattene immediatamente o giuro che ti lancio da quella cazzo di finestra con le mie stesse mani!»
 Ian lancia alla Cooper uno sguardo implorante, che Josephine si concede di ricambiare soltanto per qualche istante. In seguito alle dure parole del ragazzo, infatti, Joey corre subito verso la camera  di Tessie, seguendo alla lettera le istruzioni del ragazzo. Edward, nel frattempo, ha quasi completato la trasformazione.
Che i giochi abbiano inizio. 
 [...]
 “Edward Whitman, ci sono visite!”
 Esclama uno dei tre gongolando dopo aver captato l’odore inconfondibile del nascosto, per poi sfondare a suon di calci e pugni la porta dell’appartamento della dottoressa.
Edward si scontra con uno dei tre in un corpo a corpo all’ultimo sangue, mentre Ian cerca di colpirli a distanza servendosi di un’arma da fuoco. La sfida in questione sembra una missione suicida, in quanto i tre oscuri sono dotati di una potenza a dir poco disumana, per non parlare del fatto che sono superiori a livello numerico e che Edward non è ancora al pieno delle sue capacità.
 [...]
 Josephine sarebbe dovuta scendere da quelle scale antincendio da un pezzo, ma l’idea che uno tra Edward ed Ian possa non uscire indenne da quel combattimento le impedisce di darsela a gambe e mettersi in salvo. La prima cosa che ha fatto è stata comporre il numero di Liam e quello di Tessie, gli unici nella sua rubrica a sapere con certezza del soprannaturale, ma nessuno dei due sembra essere reperibile. La dottoressa deve essere ancora in sala operatoria e Dio solo sa cosa sta combinando Liam in quel preciso istante. 
Logorata dai sensi di colpa, Josephine rimane ferma lì, consapevole di non avere le competenze necessarie per difendere i suoi amici ma incapace di prendere una decisione drastica ed abbandonare l’edificio. 
Durante l’ennesima chiamata alla segreteria di Liam Smith, Josephine viene distratta dalle urla agonizzanti di uno dei ragazzi. L’ultima volta che lo ha visto, Edward aveva le sembianze di una volpe e dubita che creature come i Wendigo percepiscano il dolore allo stesso modo degli esseri umani. Deve essere Ian.
Colta alla sprovvista da un’improvvisa carica di adrenalina, Josephine mette il telefono in tasca e si arrampica sulla grata di metallo che circonda le scale. Dopodiché, con un salto sufficientemente alto, riesce ad aggrapparsi al cornicione della finestra. Pessima, pessima idea, ripete a sè stessa dopo aver avvistato il balcone dei vicini di casa di Tessie, il quale sarebbe stato decisamente più semplice da raggiungere. Con una forza nelle spalle non del tutto indifferente, Joey riesce a darsi lo slancio necessario per rientrare in casa, anche grazie all'aiuto di una mattonella sporgente che le facilita l’arrampicata. 
Il cuore le batte all'impazzata e le occorre un rapido giro di perlustrazione in camera da letto prima di constatare che tutti e tre gli oscuri si trovano ancora in soggiorno. Non sapendo in che maniera difendersi, Josephine afferra l'abat jour di Tessie, consapevole del fatto che non sia di certo l’arma più efficace al mondo. 
Procede cauta verso la fonte di tutto quel baccano, pregando in ogni lingua del mondo di non essere colta in flagrante da uno dei tre nascosti. Ed è lì che li vede, dal fondo del corridoio. 
Del vampiro rimane soltanto polvere, Ian deve averlo infilzato con il paletto di legno che tiene sempre nascosto nello stivale. Uno dei due Wendigo giace a terra in fin di vita, accanto alla sagoma stremata della volpe, che a vista d’occhio sembra ancora respirare.
Un brivido percorre la schiena di Jo, ma non può assolutamente permettersi di lasciar passare altro tempo. Prende la rincorsa e raggiunge la creatura, gettandogli letteralmente la lampada addosso con tutta la forza che ha a disposizione. Il Wendigo non reagisce affatto bene, anzi. Dopo aver subito quel leggero colpetto sulla testa, si volta verso Joey e abbozza qualcosa di simile ad un sorriso, per poi afferrarla per il collo fino a farle mancare il fiato. 
Ian, che nel corso del combattimento ha perso di vista la sua pistola, tenta di difendersi con tutto quello che gli rimane. Tira fuori il pugnale dalla tasca dei pantaloni e comincia ad infliggere una serie di piccole ferite al mostro, che colto alla sprovvista si ritrova ad allentare la presa fino a far cadere Josephine a terra. Quei tagli non lo uccideranno, ma di certo lo rallenteranno.
«Vai, Jo! Esci dall'appartamento, maledizione!»
La mora riesce sgattaiolare dalle grinfie dell’oscuro, tra un colpo di tosse e l’altro. Fa fatica a respirare, ma provare dolore è l’ultima cosa che può concedersi. Ian, d’altro canto, è praticamente spacciato. Al Wendigo ci è voluto poco per disarmarlo e tutto ciò che gli rimane sono le sue discrete tecniche di difesa, che con un nascosto del doppio della sua stazza servono a ben poco. 
Joey si guarda attorno alla ricerca di un arma per difendersi, ed è in quel momento che la vede. La pistola di Ian è caduta ai piedi del divano ed è la loro unica via d’uscita. Il suo primo istinto è quello di lanciare l’arma al ragazzo e lasciare che se ne occupi da solo, ma si rende subito conto di quanto l’idea sia assurda e controproducente. 
Sa bene cosa deve fare, ma non è sicura di avere la prontezza per farlo. Con le mani tremanti afferra e impugna saldamente la pistola. Le occorrono un paio di secondi per mettere a fuoco l’obiettivo e i suoi occhi lucidi di certo non la aiutano. È incredibilmente agitata e le sue mani non riescono a smettere di muoversi. Si concede qualche secondo per ritrovare la concentrazione e poi lo fa e basta, senza ripensamenti e con un sangue freddo invidiabile. Ha premuto il grilletto e le è quasi piaciuto. 
La creatura cade letteralmente tra le braccia del nephilim, che lentamente si svincola dalla sua presa e rivolge uno sguardo d’intesa all'amica. 
Josephine capisce immediatamente a che cosa si riferisce e con le mani tremanti fa scivolare la pistola verso il ragazzo, che la afferra e finisce il lavoro iniziato dalla Cooper. Sferra infatti una serie di colpi in pieno petto all’oscuro, giusto per assicurarsi di averlo fatto fuori.
«Ti avevo detto di andartene...»
Esordisce Ian, lasciandosi sfuggire però un profondo sospiro di sollievo. 
«Prego, non c’è di che.»
Risponde Joey cercando di non lasciar trasparire nessuna emozione, per poi voltarsi verso l’ex fidanzato, che nel frattempo ha ripreso le sembianze di un essere umano. La mora si china accanto a lui e per prima cosa preme indice e medio sul collo di Edward, pregando Dio che non sia di nuovo in pericolo di vita.
  «Respira?»
«Sembra di sì.»
Sussurra Josephine annuendo, per poi accasciarsi sul corpo inerme del ragazzo, concedendosi soltanto a cose fatte di dare libero sfogo ad un pianto liberatorio. Ian resta fermo a guardarla per qualche secondo, non sapendo bene come gestire la situazione. Ha appena sparato a qualcuno ed Ian sa bene che non è una sensazione che si dimentica facilmente. Per non parlare del fatto che la Cooper è una ragazza incredibilmente emotiva, è come se tutto quel sovraccarico di emozioni l’avessero “rotta”, ed Ian non è così sicura di avere gli strumenti per “aggiustarla”. 
Preso dal senso di protezione che negli ultimi mesi ha sviluppato nei confronti della donna, il nephilim si avvicina alla coppia e si piega sulle ginocchia, per poi portare una mano sulla schiena di Josephine e sussurrarle parole di conforto. 
 «È vivo, respira ancora. È tutto finito, Jo. Abbiamo vinto. Va tutto bene...»
Esordisce accennando un sorriso, sperando che quelle frasi fatte possano servire a qualcosa. Josephine si allontana dal petto di Edward soltanto per guardare il cacciatore dritto negli occhi, esprimendo con gli occhi molto più di quanto sarebbe riuscita a dire a parole. Ian annuisce e la stringe a sé senza pensarci su due volte, continuando a sussurrarle parole incoraggianti all'orecchio.
Sono vivi ed ora non c’è più niente di cui aver paura.
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khamgiodau · 6 years
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BƯỚU GIÁP ĐỘC ĐA NHÂN (Goitre multihétéronodulaire toxique, toxic multinodular goiter)
I. ĐẠI CƯƠNG Bướu giáp độc đa nhân là bướu giáp không đồng nhất bên cạnh tổ chức lành mạnh thường phối hợp với nhiều cấu trúc tự động gây tăng hoạt giáp như u tuyến độc. Sau Basedow, bướu giáp độc đa nhân là một trong những nguyên nhân thường gặp trong cường giáp. Đây là thể cường giáp đứng hàng đầu xảy ra ở người bệnh lớn tuổi. Thống kê ở Mỹ (1985) ghi nhận tỉ lệ bướu giáp độc đa nhân / Basedow là 1/50. Một điều tra 17 trung tâm của 6 nước châu Âu cho thấy 14,5% bướu giáp độc đa nhân trong 850 trường hợp cường giáp. Tỉ lệ bướu giáp độc đa nhân chiếm 12 - 17,7% trường hợp nhiễm độc giáp được mổ, 37% trong số người bệnh được điều trị iod phóng xạ (Riems) và 42% (Metz-Thioville). - Thường xảy ra ở phụ nữ lớn tuổi, phụ nữ 90 - 95% trường hợp, tuổi thường gặp 60 - 70 tuổi, tiền sử có bướu giáp đa nhân và có tính chất gia đình. II. CHẨN ĐOÁN 1. Lâm sàng 1.1. Bướu giáp Hình 1. Hình ảnh bướu giáp độc đa nhân Bản thân người bệnh đã nhận biết mình bị bướu giáp trước đó nhiều năm (trung bình mười năm) nhưng không có triệu chứng chèn ép khí quản hoặc thực quản, không có cảm giác đau đớn. Tuyến giáp thường rất lớn, sờ nắn có thể có nhiều nhân với cấu trúc không đồng chất, không tân sinh mạch máu, không có hạch kèm, có thể có hiện tượng calci hóa bên trong nhân giáp. Một số trường hợp bướu giáp lớn hoặc phát triển trong lồng ngực có thể gây chèn ép. 111 1.2. Triệu chứng nhiễm độc giáp - Dấu tăng chuyển hóa: Gầy là triệu chứng thường gặp, có thể sút cân từ 20 - 30 kg, sự sụt cân này thường xảy ra từ từ trong một thời gian, khiến lúc đầu người bệnh ít chú ý. Tuy nhiên cảm giác ngon miệng không thay đổi. Chứng sợ nóng và tăng tiết mồ hôi thường dễ nhầm với dấu bốc hỏa của phụ nữ tuổi mãn kinh. - Dấu tim mạch: hồi hộp, khó thở khi gắng sức, nhịp tim nhanh đôi khi bị che dấu bởi các thuốc ức chế b. - Rối loạn nhịp: thường gặp với rung nhĩ hoặc những cơn nhịp nhanh kèm suy tim, cần kiểm tra bệnh lý tim tiềm ẩn khi xuất hiện chứng rối loạn nhịp hoàn toàn. - Dấu tâm thần kinh: chứng kích thích thường gặp, ít tập trung và run tay. - Dấu cơ: cơ lực giảm, nhất là phần gốc kèm mệt mỏi toàn thân. Rối loạn về nuốt và thay đổi giọng nói cũng được ghi nhận. - Dấu tiêu hóa: tiêu chảy thường gặp hơn là táo bón. 1.3. Triệu chứng âm tính Không bao giờ có dấu mắt. Các thể nặng người bệnh nhập viện trong những bối cảnh như: - Ảnh hưởng tim: gặp ở người lớn tuổi, có thể bệnh lý tim thiếu máu có sẵn. Chính cơn loạn nhịp nhanh hoặc suy tim cấp phát hiện cường giáp. - Loãng xương gây gãy xương hoặc xẹp đốt sống. - Tổn thương hệ cơ một cách đáng kể kèm ảnh hưởng đến toàn thân như khó nói, khó nuốt hoặc bệnh lý não cấp. - Rối loạn tâm thần kinh. - Ghi nhận tình trạng nhiễm iod ở trên người bệnh này. Cường giáp trong bướu giáp độc đa nhân thường khởi phát sau khi sử dụng Iode (còn gọi là Basedow hóa hay cường giáp do iod). Một vài nhân giáp không chịu hiệu ứng Wolff Chaikoff và không thể nhận Iode, vì thế tăng tổng hợp hormon giáp bởi nồng độ cao iod. Cơ chế này giải thích tại sao dễ bị cường giáp sau khi dùng thuốc chứa iod (cordaron). Theo dõi bướu giáp độc đa nhân thường khó khăn, khống chế nhiễm độc giáp bằng thuốc kháng giáp, tiếp đến cắt bỏ tuyến giáp gần toàn phần là phương thức được chọn lựa. Nhưng phần lớn người bệnh này lớn tuổi thường kèm một số bệnh lý khác, vì thế có thể gặp khó khăn trong quá trình phẫu thuật. Bướu giáp độc đơn nhân có kết quả với điều trị Iode phóng xạ, nhưng bướu giáp độc đa nhân vẫn còn tồn tại, một số nhân khác vẫn còn tính chất độc tính đòi hỏi nhiều liệu trình. 112 Cordaron chứa 37,3% Iod. Trong cơ thể thuốc tập trung ở tổ chức mỡ, cơ tim, gan, phổi. Thời gian bán hủy khoảng 50 ngày. Khoảng 2% người bệnh sử dụng cordaron bị cường giáp. Đây là vấn đề quan trọng đối với người bệnh sử dụng cordaron có bệnh lý tim kèm theo và đôi khi cần phải ngừng thuốc. - Nếu nhiễm độc giáp nhẹ, có thể kiểm soát với methimazol 40 - 60 mg/ngày trong khi cordaron vẫn tiếp tục sử dụng. - Nếu bệnh nặng có thể sử dụng thêm KClO 4 liều 250 mg/ 6 giờ nhằm bão hòa bơm iod và ngăn cản thu nhận iod vào tuyến giáp. Dùng KClO 4 kéo dài thường kèm thiếu máu bất sản tủy và đòi hỏi theo dõi thường xuyên công thức máu. Một biện pháp có thể làm loại đi một lượng lớn hormon giáp là phẫu thuật cắt giảm giáp - có thể thực hiện được nếu người bệnh chịu đựng được stress do phẫu thuật. 2. Cận lâm sàng 2.1. Định lượng hormon giáp - T3 và T4 huyết tương tăng, đôi khi tăng T3 là chủ yếu. - TSH huyết tương giảm. - Có thể phát hiện thêm chứng nhiễm iod (iod huyết tương và nước tiểu tăng, độ tập trung iod phóng xạ tại giáp bị giảm). - Test TRH hầu như không đáp ứng. 2.2. Các thăm dò miễn dịch học Kháng thể kháng thụ thể TSH và kháng tuyến giáp hầu như không phát hiện. 2.3. Thăm dò sinh học Calci máu và SBP tăng nhưng không hằng định. 2.4. Thăm dò hình ảnh học - Xạ hình giáp với Tc 99 m hoặc 131 I hoặc 123 I ghi nhận chất phóng xạ tập trung không đồng chất ở nhiều vùng với kích thước không đồng đều xen kẽ vùng tăng thu nhận với vùng giảm xạ, có thể có vùng đẳng xạ. Trong trường hợp nhiễm Iod tuyến giáp có thể bắt xạ rất kém. - X quang không chuẩn bị: vùng cổ hoặc ngực cho thấy hình ảnh tuyến giáp chìm, chèn ép khí quản và calci hóa. Hình 2. Hình ảnh bướu giáp độc đa nhân qua xạ hình I 131 và Tc99 m 113 - CT scanner hoặc cộng hưởng từ (IRM) khảo sát cấu trúc, kích thước và một số bất thường khác đi kèm. - Siêu âm giáp: có thể thấy tuyến giáp trên ba bình diện, khẳng định sự không đồng chất, cấu trúc, các nhân, calci hóa trong tổ chức và đo được kích thước các nhân và thùy giáp. III. ĐIỀU TRỊ 1. Phẫu thuật Là biện pháp điều trị cơ bản vừa chữa lành bệnh, đồng thời lấy đi các nhân lạnh chưa loại trừ ung thư hóa. Sau khi chuẩn bị tốt với kháng giáp, phần lớn phẫu thuật viên lấy tổ chức khá rộng tránh tái phát, từ bóc nhân đến cắt bỏ toàn bộ tuyến giáp. Tất nhiên cũng có một số tai biến như phẫu thuật Basedow (suy cận giáp, liệt dây thần kinh quặt ngược...) và đòi hỏi liệu pháp hormon giáp về lâu dài. 2. Iod phóng xạ Thường dùng I 131 . I 131 tập trung vào các vùng nhân nóng để hủy diệt tổ chức tăng hoạt. Liều thường phóng xạ cao hơn nhiều so với điều trị Basedow (6 - 20 milicurie), có thể chia thành nhiều liều (thường được chia làm hai liều, khoảng cách giữa hai đợt điều trị trung bình 10 ngày). Nhiều tác giả khuyên nên chuẩn bị kháng giáp trước đó để tránh các tai biến trong quá trình điều trị phóng xạ (cơn cường giáp cấp). So với phẫu thuật, phương pháp điều trị bằng iod phóng xạ có kết quả thường chậm, trở về bình giáp sau 4 - 6 tháng, đôi khi cần điều trị bổ túc. Ngoài ra nguy cơ ung thư, suy giáp cần phải thường xuyên theo dõi. 3. Kháng giáp tổng hợp Thường để chuẩn bị cho phẫu thuật hoặc điều trị Iod phóng xạ (xem điều trị u tuyến độc của tuyến giáp). 114 TÀI LIỆU THAM KHẢO 1. Ernest L.Mazzaferri. The Thyroid. Endorinology. Medical Examination Publishing Company. USA (1974). 2. J Orgiazzi, R Mornex, H Allanic, B Rousset, F Duron, M Malinsky. Pchason, A Leger, F Leprat, J. L Latapie. Hyperthyroides. La Thyroid. ESF (1992). 3. J. Hazard. La Thyroide Endocrinologie. Masson (1990). 4. L Frankart, M.C Vannes. La thyroide du sujet agé (1998) 5. Sidney H Ingbar, Kenneth A. Woeber. The thyroid gland. Textbook of Endocrinology. W. B. Saunders Company (1982). 6. Jerome M Hershman (2002). Hypothyroidism and Hyperthyroidism Manual of Endocrinology and Metabolism. Norman Lavin. Third edition. Lippicott Williams and Wilkins. 2002 : 396-409. 7. David S. Cooper, Paul W. Ladenson. (2011) Greenspan’s basic and clinical endocrinology. 9 th edition. Mc Graw Hill :163-226. 8. David G. Gardner (2011) Endocrine Emergencies. Greenspan’s basic and clinical endocrinology. 9 th edition. Mc Graw Hill :763-786. 115.Bài viếtBƯỚU GIÁP ĐỘC ĐA NHÂN (Goitre multihétéronodulaire toxique, toxic multinodular goiter) xuất hiện lần đầu tại website http://khamgiodau.com
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