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#Cornelius Nolitta
corneliusnolitta · 8 months
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Voglio abbracciarti ancora.
Voglio tenerti così.
Il viso tra i tuoi capelli, respirandone il profumo.
Immobile, per non romper l'incanto.
Voglio tenerti stretta, per farti sentire il mio cuore.
Senti, batte all'unisono col tuo.
Voglio stringerti forte, per sentire tutta la forza che sprigioni dell'animo.
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3- Le lavatrici
 Una notte autunnale, non paghi della serata trascorsa in un pub, giravamo con l’auto di Luca, senza una meta, così, giusto per passare il tempo e magari trovare qualcuno cui rompere le scatole.
Mentre percorrevamo la via Prenestina, l’occhio malefico di Luca vede un qualcosa che non gli quadra.
Mi fa, “hai visto quelli nella traversa che abbiamo appena superato?”
Assento, “erano due donne e due uomini vicino una macchina”.
Un istante e dopo spericolata inversione di marcia ci ritroviamo nella stradina da poco superata. Avanziamo lentamente, con i fari spenti per non farci notare.
Come detto, c’erano due ragazze, piuttosto giovani, vestite con gonne cortissime. Due uomini che armeggiavano nel cofano della loro auto. Stavano cercando di scaricare una pesantissima lavatrice.
Nel prato accanto, ce ne erano almeno altre tre o quattro.
Quindi l’intenzione di abbandonarvene un’altra era chiara.
Chiedo a Luca, “che vogliamo fare?” Lui senza minimamente scomporsi, “aspettiamo che finiscono di scaricare”.
Appena la lavatrice tocca terra, si accendono i fari della nostra auto, la quale schizza in avanti a gran velocità, per arrestarsi bruscamente, con relativa sgommata, quasi a ridosso dei malcapitati.
Luca esce al volo e giocando sul ormai collaudato equivoco che porta la maggior parte della gente a scambiarci per forze dell’ordine, apostrofa gli uomini, “Beh, che vogliamo fare? Qui c’è divieto di scarico, che fate, ve la ricaricate o vi accollo pure le altre nel prato?”.
Uno dei due. Il più anziano, cerca di accampare una qualche scusa, ma assicura che se la riprendono.
“Bene”, fa Luca, “noi aspettiamo”.
Io intanto facevo una fatica immane a cercare di non sganasciarmi dalle risate, mentre con la coda dell’occhio noto una cosa un po’ strana. Le ragazze, pian piano, un passo per volta si stavano allontanando dalla scena, finché, arrivate a una certa distanza se la danno a gambe levate.
Intanto i due imprecando e sbuffando si ricaricano la lavatrice con immane fatica e la rimettono nel cofano della loro vettura.
Appena terminano, ripartiamo di gran carriera sgommando alla grande.
Appena fuori vista, scoppio di risate da mal di pancia.
Ma non è finita.
Dopo una decina di minuti, il mio compare inverte la marcia. “Che vuoi fare?” gli chiedo.
E lui tranquillamente, “voglio controllare una cosa”.
Appena imbucata nuovamente la stradina di prima, ecco che di nuovo ci sono i due uomini alle prese con la lavatrice.
“Lo sapevo!” esclama Luca. “Adesso aspettiamo che finiscono di scaricare, altrimenti non faticano abbastanza e poi mi sentono”.
E così fu.
Appena buttata la lavatrice nel prato gli arriviamo addosso con più verve di prima.
E subito, con voce incazzatissima, “Allora non ci siamo capiti! Io adesso vi faccio pagare per tutte quelle buttate, così imparate!”
Colti nuovamente in fragrante i due subito corrono a riprendere l’elettrodomestico appena buttato.
Giurando e spergiurando, “no, per carità, la riprendiamo e andiamo via.”
Con rivoli di sudore che gli inzuppava ad entrambi la camicia, tra un impropero e l’altro, fatti a mezza bocca, caricano nuovamente il pesante fardello.
Finito il carico salgono in macchina e si allontanano.
Stavolta non ci muoviamo per essere certi che non tornino. Ovviamente risate a crepapelle.
Poi mi torna in mente un particolare. “Luca, ma le due ragazze che fine hanno fatto?”
Ci guardiamo con aria interrogativa, ma l’unica ipotesi che ci viene in mente è che fossero due prostitute e che per tanto se la sono squagliata.
Bene, così oltre ad averli fatti faticare per aver cercato di imbrattare ancor di più la pubblica via, gli abbiamo rovinato pure la serata, punizione più che meritata.
Riprendiamo il nostro girovagare, anche se guardandoci in faccia, quasi in coro ce ne usciamo con…”io ciò fame”.
Erano più o meno le due di notte, quindi trovare locali aperti abbastanza difficile, allora direzione Porta Maggiore.
Qui chiosco mobile. Paninaro notturno, detto lo zozzone, per motivi che lascio all’immaginazione.
Con poche lire ci si può fare un panino con salsiccia, wurstel, hamburger, bistecca. Ci si poteva aggiungere praticamente di tutto. Tipo melanzane sott’olio, carciofini, cipolle, crauti, pomodori secchi ecc. ecc., immancabili ovviamente le più svariate salse.
Alla fine, veniva fuori una cosa che più che un panino era una vera bomba.
Per mangiarlo era un’impresa, non si riusciva a morderlo, lo schiacciavi e usciva roba dappertutto, ovviamente scolava olio e salsa dovunque, impossibile non imbrattarsi. Il tutto veniva aiutato a scendere da una bella birra gelata.
Cerchiamo in qualche modo di togliere l’unto dalle mani, prima di rimontare in auto, ma non era facile.
Ripartiamo, un giro veloce all’Esquilino, piazza Vittorio e poi visto che la notte ormai pareva morente, decidiamo di chiuderla li.
Luca mi riporta a casa, dove Silly mi sta aspettando per saltarmi addosso e farmi le feste.
Ci salutiamo e resto qualche minuto a fare un po’ di coccole al cane.
Rientrato in casa, tolgo i vestiti, una sciacquata e letteralmente un tuffo nel letto.
La stanchezza è tanta, ma il sonno tarda a venire, ancora ronzano nella mente gli eventi della serata.
Alla fine, mi addormento, con un sorriso di soddisfazione sul viso.
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corneliusnolitta · 8 months
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Inspiro, inalando il tuo profumo.
Una scia che seguo ad occhi chiusi.
Ogni respiro un ricordo.
Un momento passato insieme.
Pianti, risate.
Carezze, abbracci.
Baci e l'amore, fatto con travolgente passione.
Respiro aria ch'era tua.
Mi crogiolo nella palpabile sensazione del tuo corpo.
Apro l'occhi e trovo finestre, aperte su un'anima ch'è boreale aurora.
Avvinghiate le menti, in un inestricabile abbraccio.
Due i corpi, ma l'essere par uno.
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corneliusnolitta · 8 months
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Donna
Ricettacolo di Vita dell'umano mondo.
Giardino. 
Fertile terreno dove umano seme germoglia.
Delicato fiore con radici di ferro.
Forza del ferro, duttilità dell'oro.
Gemma preziosa, che l'oscurità dell'animo infrange.
Donna.
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corneliusnolitta · 8 days
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corneliusnolitta · 25 days
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corneliusnolitta · 1 month
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corneliusnolitta · 2 months
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