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#Gynepro
digitalfilipina · 1 year
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Stand #PeriodProud on World Menstrual Health Month and beyond with GynePro
GynePro’s ‘Pound and Proud’ event drives awareness on the importance of menstrual health and hygiene For World Menstrual Health Month, number 1 red day feminine wash GynePro continues to encourage women to punch away red day vulnerabilities and stand #PeriodProud through an active, educational, and engaging event recently held in Electric Studio at The Podium, Mandaluyong. The “Pound and Proud”…
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scienza-magia · 2 years
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Fecondazione eterologa può causare problemi di salute e legali
Perché in Italia si dona lo sperma anche su Facebook. Per molte donne single o lesbiche, ricorrere a vie informali e poco sicure può essere l'unico modo per avere un figlio. In Italia chi vuole avere figli ma non riesce ad averli per via naturale può, in alcuni casi, ricorrere a centri e cliniche autorizzate che offrono trattamenti di procreazione assistita. Uno dei trattamenti possibili è quello che prevede la donazione esterna di gameti (le cellule riproduttive, spermatozoi o ovociti): si chiama “fecondazione eterologa”, in Italia è legale dal 2014 ed è soggetta a una serie di norme. Eppure in Italia ci sono donne che non potendo avere figli naturalmente scelgono di ricorrere a metodi alternativi: tra questi, a gruppi sui social network, siti e forum in cui gli uomini si propongono per donare il proprio sperma all’infuori delle norme e delle tutele previste dalla legge. Molte donne lo fanno per via del divieto, ancora in vigore in Italia, di accedere alla fecondazione assistita per single o coppie omosessuali. Online si trovano gli annunci di moltissimi uomini che sono principalmente in cerca di sesso, e si offrono quindi di avere rapporti non protetti con le donne interessate, e altri che dicono invece di essere realmente intenzionati a donare, proponendosi di farlo in modi che non prevedano intimità. Anche se potrebbero donare il proprio sperma legalmente e in modo più sicuro, spesso questa possibilità è poco conosciuta perché poco pubblicizzata dalle istituzioni, e sono perciò in molti tra donatori e riceventi a ricorrere ai diversi sistemi disponibili online per accordarsi privatamente e informalmente. Ma esistono rischi sanitari e legali per entrambe le parti.
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Un campione di sperma in un laboratorio australiano (AP Photo/Wong Maye-E) Sono molte le pagine e i gruppi italiani che su Facebook raccolgono annunci di uomini che si propongono come donatori di sperma – come questo, questo o questo – o pagine gestite da singoli donatori, come questa. Spesso sono etichettate per area geografica, e possono essere aperte o chiuse, come questa. Ci sono anche siti appositi, come Co-Genitori, che esiste dal 2008 in più lingue e, benché sia strutturato principalmente come sito per incontrare persone interessate a condividere un progetto di co-genitorialità (cioè avere un figlio e prendersene cura insieme ma senza considerarsi una coppia), ospita di fatto anche inserzioni di uomini che vogliono donare lo sperma. Gli aspiranti donatori hanno età molto diverse, e possono andare dai 20 agli oltre 50 anni. Alcuni di loro si propongono come donatori con “metodo naturale” – cioè, in altre parole, cercano rapporti sessuali – altri con “metodo artificiale”, cioè donando il proprio seme in un contenitore. In quest’ultimo caso può succedere che l’aspirante donatore e la ricevente si mettano in contatto online e si incontrino fisicamente in un luogo in cui l’uomo si possa appartare per eiaculare in una provetta. Poi viene consegnata alla donna, che si inietta il liquido seminale in modo autonomo. Una donna che ha preferito restare anonima racconta che lei e sua moglie stanno tentando di avere un figlio e incontrano lo stesso donatore ogni mese. Dice che la donazione avviene gratuitamente e in modo artificiale, e che ormai si conoscono: «spesso andiamo tutti e tre a bere qualcosa, anche se non sappiamo né il suo vero nome né dove abita, perché la sua famiglia non sa delle sue donazioni». Luca (nome di fantasia), 30 anni di Milano, è un donatore di sperma online. Racconta di non avere mai voluto rivelare la sua identità prima, durante e dopo gli incontri con le riceventi, che ha sempre visto indossando un passamontagna: non vuole essere identificabile e rischiare di subire rivendicazioni legali future da parte dei nati. Luca dice che dona da circa due anni e che a lui si sono rivolte finora sei donne: tranne un caso, tutte donne single o coppie omosessuali. Ci sono anche donatori che raccontano di non avere problemi a rendersi visibili: come Luigi (nome di fantasia), donatore di 46 anni di Bologna, che però ha aggiunto di non avere mai voluto fornire i propri dati anagrafici completi. Luigi dice di donare da oltre 10 anni, e che si sono rivolte a lui molte coppie, sia di donne omosessuali che coppie eterosessuali. Luigi dice che sua moglie sa delle sue donazioni: «non condivide questa scelta, la sopporta». Luca, invece, spiega che la sua famiglia non sa nulla: ne è al corrente solo un suo caro amico, e lui, che è ancora single, ogni tanto teme che una futura compagna (a cui avrebbe piacere di dirlo) non accetti che lui è «uno che ha figli in giro». Tra gli aspiranti donatori online c’è chi si offre di donare il proprio sperma a titolo completamente gratuito e chi chiede un rimborso spese per lo spostamento. Può anche succedere di trovare uomini che chiedano più o meno direttamente un compenso. I donatori e le riceventi intevistati, che tranne in un caso hanno raccontato di aver fatto ricorso esclusivamente a inseminazioni artificiali, sostengono però di aver effettuato e ricevuto donazioni di sperma gratuitamente. Il contrario sarebbe un reato: la commercializzazione di gameti è vietata in tutta l’Unione Europea, e in Italia dall’articolo 12 della legge 40 del 2004, il testo di riferimento per la fecondazione assistita. Chi in qualsiasi forma realizzi, organizzi o pubblicizzi la vendita di gameti rischia di incorrere in multe di centinaia di migliaia di euro o nel carcere fino a due anni. È impossibile avere dati precisi: le donazioni di sperma online non passano dai canali istituzionali, i quali sono monitorati e regolamentati. I gruppi Facebook hanno centinaia di utenti iscritti, mentre il sito Co-Genitori quasi 120mila. Abbiamo ha raccolto le storie di tre donatori e due riceventi: il loro racconto non è rappresentativo di questo fenomeno nel suo insieme, ma è abbastanza a farsi un’idea di alcuni dei motivi per cui esiste. Moltissimi donatori online cercano sesso, come conferma anche uno di loro intervistato che ha voluto rimanere anonimo. Altri sostengono di tenere in considerazione il valore sociale della donazione. Luigi, per esempio, dice: «Ho iniziato a donare una decina di anni fa, quando la fecondazione eterologa era ancora vietata, e ho continuato anche dopo: io considero la donazione di seme al pari di una donazione di sangue. Non mi costa nulla, ma è preziosa per chi la riceve». Anche Luca dice di essere mosso da motivazioni simili: «per me poter aiutare qualcuno in una cosa così grande ha un valore enorme». Sugli aspiranti donatori le due donne che hanno raccontato la loro esperienza hanno avuto impressioni miste. Giulia (nome di fantasia), che si è rivolta al sito Co-Genitori come donna single, dice che quella delle donazioni online le sembra una realtà vastissima, in cui è difficile parlare di motivazioni comuni per tutti. La sua sensazione è che alcuni uomini vi si rivolgano perché non riescono ad avere figli con le mogli e le compagne, mentre sostiene che altri provino soddisfazione e realizzazione nel sapere di avere donato il proprio seme per procreare, pur non cercando alcun rapporto con la donna o col nato. Giulia racconta anche che per lei l’interazione coi molti uomini in cerca di sesso è stata molto frustrante: «Ti senti dire che la donazione “al naturale” funziona meglio, che ha maggiori possibilità di riuscita, che “da una provetta non può nascere un figlio”: in quel momento tu sei molto fragile, sai che non puoi perdere tempo, e tutto questo è estremamente faticoso dal punto di vista psicologico», dice. Donare online comporta rischi, per chi dona e per chi riceve. Anzitutto di tipo sanitario: «nelle cliniche autorizzate le donazioni di liquido seminale passano al vaglio di una serie di esami e screening prima dell’inseminazione: oltre alla qualità e alla quantità degli spermatozoi, vengono valutati alcuni aspetti medici essenziali, a tutela della salute di chi nascerà», spiega Laura Rienzi, biologa esperta in embriologia clinica e direttrice scientifica del gruppo GeneraLife. «Oltre alla compatibilità dei gruppi sanguigni ci sono aspetti infettivi, legati all’eventuale presenza di infezioni virologiche, come ad esempio epatite o HIV, e genetici: si valuta che non ci siano mutazioni genetiche trasmissibili», dice Rienzi, che aggiunge che per fare queste verifiche oggi esistono tecnologie molto avanzate e affidabili. Nelle cliniche di PMA, tra l’altro, i dati necessari per la tracciabilità anche clinica delle donazioni devono essere conservati per almeno 30 anni. Online non esiste nessun obbligo né tutela di questo tipo, con rischi per la propria salute e per quella di chi eventualmente nasce. Ci sono anche rischi legali. La legge 40 prevede che non ci sia nessun rapporto giuridico tra donatori e nati. Significa che il donatore non può rivendicare legami di parentela col nato, e che il nato non può, ad esempio, reclamare diritti sul patrimonio del donatore, cosa altrimenti fattibile dopo averlo scoperto magari con un semplice test del DNA. Sono tutti rischi a cui ci si espone invece con le donazioni informali, perché a differenza di quanto accade nei centri di procreazione assistita non è prevista alcuna tutela legale per evitarli. Per le coppie di donne che decidano di avere un figlio in questo modo, poi, può essere ancora più complicato ottenere il riconoscimento del legame di parentela con la madre non biologica. Ci sono anche rischi per l’incolumità delle donne: casi di violenze sessuali subite da donne che avevano incontrato donatori trovati su internet sono stati raccontati in Male Order, un podcast di BBC sulle donazioni di sperma online nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Al di là degli uomini che cercano rapporti sessuali, sembrano esserci almeno due fattori che in Italia incentivano l’esistenza delle donazioni di sperma online: uno riguarda le riceventi, uno i donatori. Il divieto di accedere alle fecondazione assistita per le donne single e le coppie omosessuali è il primo. Abbiamo ha parlato con due donne che per avere un figlio hanno scelto di ricorrere alle donazioni online: una era una donna single, l’altra una donna lesbica sposata con un’altra donna. In quest’ultimo caso, la donna che ha raccontato la sua esperienza ha detto che lei e sua moglie si sono rivolte a una pagina Facebook dopo aver tentato di restare incinte andando all’estero, in Spagna, dato che in Italia non ne avevano diritto: «i tentativi non erano andati a buon fine, poi è arrivata la pandemia, all’estero non era più possibile andare, e su internet abbiamo cercato una scappatoia». Il racconto dei donatori sembra confermare l’esistenza di altri casi simili. Luca dice di aver donato a sei donne: «due erano donne single e tre erano coppie lesbiche: solo una era una coppia eterosessuale». Luigi, che dice di donare da oltre dieci anni, fa invece una stima: «il 40 per cento delle donne a cui ho donato era in una coppia omosessuale», dice. In Italia possono accedere alla fecondazione assistita solo le coppie eterosessuali, sposate o conviventi. «È uno dei motivi per cui esistono queste donazioni informali, assolutamente rischiose e tassativamente sconsigliate: quando c’è un divieto si sfocia nel clandestino, come in tanti altri casi», spiega il dottor Filippo Maria Ubaldi, direttore clinico dei centri Genera e presidente della Società italiana fertilità e sterilità (SIFES). L’altro problema è che in Italia, anche se la fecondazione eterologa è legale ormai da quasi 10 anni, c’è una pressoché totale assenza di informazione e sensibilizzazione sulla possibilità di donare i gameti, cioè sul gesto su cui si basa la fecondazione eterologa e che ne permette l’esistenza. Dal 2014 a oggi, su scala nazionale, l’unica campagna informativa sulla possibilità di donare i gameti è stata realizzata dall’Associazione Luca Coscioni, che si oppone da molto tempo ai divieti contenuti nella legge 40. Ci sono state campagne locali, come quella della regione Emilia-Romagna, o di singoli enti, ma nulla da parte del ministero della Salute o dell’Istituto superiore di sanità. La mancanza di informazione su come si può donare in modo sicuro traspare anche dalla testimonianza di Luca, che attribuisce la sua decisione di continuare a donare il proprio sperma online al fatto che in Italia non ci sono banche del seme per farlo in altro modo. In realtà non è così: «per donare il seme basta andare in un qualsiasi centro di PMA e dire che si vuole donare: ci sono una serie di procedure mediche e sanitarie e si dona il campione», spiega il dottor Ubaldi, che tra le altre cita la banca del seme del Policlinico Umberto I di Roma. Questa è una lista dei centri di PMA in Italia. Secondo Antonino Guglielmino, presidente della Società italiana di riproduzione umana (Siru), l’assenza di informazione è dovuta anche all’avversione che ancora persiste nei confronti della procreazione assistita in Italia. È di questo parere anche il dottor Ubaldi. «La fecondazione assistita, e ancora di più quella eterologa, viene ancora vista con sospetto, ed esistono coppie che la affrontano e spesso non lo dicono per vergogna», dice la dottoressa Giulia Scaravelli, responsabile del registro nazionale della PMA in Italia. In Italia non è nemmeno previsto un rimborso spese per i donatori, come invece avviene in altri paesi europei. Secondo Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, andrebbe introdotto esattamente come avviene all’estero, anche perché ora, quando i centri italiani importano i gameti dall’estero (dove il rimborso è previsto), devono pagare il corrispettivo speso dai centri stranieri per il reperimento dei gameti. In Italia, in altre parole, la donazione dei gameti non è né pubblicizzata né incoraggiata: esiste, perché la fecondazione eterologa è diventata legale dopo molte battaglie, ma è come se persistesse una certa resistenza a farla funzionare fino in fondo. Una delle conseguenze è che in Italia ci sono pochissimi donatori, e che la maggior parte dei gameti deve essere importata dall’estero, con complicazioni burocratiche e costi. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità del 2019 dicono che sul totale dei trattamenti di eterologa fatti con donazione di seme, il 90,9 per cento era importato. E secondo l’ultimo rapporto annuale del Centro nazionale trapianti, dal 2015 al 2021, cioè in pratica l’intero periodo successivo alla legalizzazione della fecondazione eterologa, i donatori di spermatozoi in Italia sono stati appena 93. Le donazioni di sperma online non sono comunque una cosa solo italiana: oltre che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, sono state raccontate anche in Francia, dove a suo tempo era in vigore il divieto di accedere alla fecondazione assistita per donne single e coppie omosessuali (divieto poi rimosso). Recentemente un’università britannica ha avviato il più grosso studio mai commissionato finora sul fenomeno, che racchiude esperienze e storie molto diverse tra loro, e che almeno in Italia, tra divieti e disinteresse delle istituzioni, non sembra destinato a sparire a breve. Read the full article
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r3s3t3ru-blog · 3 years
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laraish · 3 years
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tracuuthuocaz · 4 years
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Thuốc Gynepro tác dụng, liều dùng, giá bao nhiêu? | Tracuuthuoctay
TraCuuThuocTay.com chia sẻ: Thuốc Gynepro điều trị bệnh gì?. Gynepro công dụng, tác dụng phụ, liều lượng.
BÌNH LUẬN cuối bài để biết: Thuốc Gynepro giá bao nhiêu? mua ở đâu? Tp HCM, Hà Nội, Cần Thơ, Bình Dương, Đồng Nai, Đà Nẵng. Vui lòng tham khảo các chi tiết dưới đây.
Gynepro
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Nhóm thuốc: Thuốc sát khuẩn
Dạng bào chế:Dung dịch sát khuẩn phụ khoa
Đóng gói:Hộp 1 chai 60ml; 150ml
Thành phần:
Chlorhexidine Digluconate
Hàm lượng:
2mg/1g (1ml)
SĐK:VN-14144-11
Nhà sản xuất: Swisspharma Research Laboratories, INC – PHI LÍP PIN Nhà đăng ký: Công ty UNITED PHARMA – Việt Nam Nhà phân phối:
Thông tin thành phần Chlorhexidin
Dược lực:
Clorhexidin, một bisbiguanid sát khuẩn và khử khuẩn, có hiệu quả trên phạm vi rộng đối với các vi khuẩn Gram dương và Gram âm, men, nấm da và các virus ưa lipid (kể cả HIV). Thuốc không có hoạt tính trên các bào tử vi khuẩn trừ khi ở nhiệt độ cao.
Clorhexidin được dùng để khử khuẩn ở da, vết thương, vết bỏng, đường âm đạo, làm sạch dụng cụ và các mặt cứng (mặt bàn bằng gạch men hoặc thép không rỉ).
Ngoài ra, clorhexidin có thể phòng ngừa việc tạo thành cao răng và bảo vệ chống lại viêm lợi, thậm chí ở nồng độ rất thấp. Thuốc có tác dụng phòng ngừa sâu răng. Cũng đã xác định được là sau một lần súc miệng, hoạt tính kháng khuẩn còn duy trì được đến 8 giờ.
Dược động học :
Clorhexidin rất ít hấp thu vào cơ thể qua đường tiêu hóa khi rà miệng, qua da cũng như sau khi rửa âm đạo.
Lau toàn bộ âm đạo trong một phút bằng bông gạc tẩm dung dịch clorhexidin gluconat 4%, không phát hiện thấy có clorhexidin trong máu (phương pháp có độ nhạy 0,1 microgam/ml). Với phương pháp nhạy gấp 10 lần (độ nhạy 0,01 microgam/ml), sau khi rửa âm đạo với dung dịch 0,2%, nồng độ clorhexidin trung bình trong máu là 0,01 – 0,08 microgam/ml. Không thấy clorhexidin tích lũy trong máu người mẹ sau khi rửa âm đạo lần thứ hai sau 6 giờ và lần thứ ba sau 6 giờ nữa.
Chỉ định :
Dung dịch súc miệng:
Dùng tại chỗ khi miệng và họng cần phải điều trị chống nhiễm khuẩn và chống viêm. Súc miệng thật kỹ sẽ cho kết quả tốt đặc biệt là viêm miệng, viêm lợi.
Trong điều trị bệnh loét áp tơ, dùng dung dịch súc miệng không pha loãng thấm vào vết loét.
Dung dịch súc miệng dùng rất tốt trong khoa răng, có tác dụng tốt trong điều trị nhiễm khuẩn tại chỗ và sát khuẩn sau phẫu thuật.
Dùng dung dịch súc miệng sau các phẫu thuật khác ở miệng sẽ cải thiện được sự liền sẹo và giúp ngừa nhiễm khuẩn.
Khí dung vào miệng:
Khí dung vào miệng được chỉ định trong các trường hợp nhiễm khuẩn không đặc hiệu gây ra đau họng hoặc viêm ở miệng nói chung, cũng như các trường hợp như viêm amiđan, viêm họng và loét áp tơ.
Khí dung vào miệng rất tiện dụng trong các thao tác về răng như dùng sau nhổ răng, vì thuốc có tác dụng giảm đau và có hoạt tính kháng khuẩn.
Ðiều trị viêm và đau lợi bằng cách xịt trực tiếp vào đó, và có thể lặp lại nhiều lần để đỡ khó chịu và duy trì nồng độ kháng khuẩn cao.
Khí dung miệng có công dụng hiệu quả nhất trong lĩnh vực phẫu thuật khoang miệng để giảm đau sau phẫu thuật và phòng ngừa nhiễm khuẩn.
Băng gạc tẩm thuốc:
Phòng và điều trị nhiễm khuẩn trong các trường hợp như phẫu thuật, chấn thương và loét (do giãn tĩnh mạch, đái tháo đường và do dinh dưỡng), rách da, chỗ da bị hớt, côn trùng đốt, vết thương do chọc dò, tổn thương do bị kẹp ép, bỏng nhiệt và bỏng nước, miếng ghép da (chỗ da cho và da nhận), nhổ hoặc thay móng tay, móng chân, cắt bao qui đầu, các đường khâu trên da, các trường hợp da bị nhiễm khuẩn thứ cấp (như eczema, viêm da, zona), mở thông đại tràng, hồi tràng, khí quản, chỗ trích rạch áp xe, trích rạch viền móng.
Kem dùng ngoài:
Chế phẩm kháng khuẩn dùng làm thuốc sát khuẩn và làm trơn trong thực hành sản phụ khoa.
Dung dịch rửa:
Chế phẩm kháng khuẩn và sát khuẩn dùng ngoài da, dùng trong phụ khoa và phẫu thuật (xem phần Liều lượng và cách dùng).
Liều lượng – cách dùng:
Chế phẩm rà miệng:
Viên ngậm: Người lớn: 1 viên ngậm, ngày 4 lần. Khoảng cách giữa các lần phải ít nhất 2 giờ. Trẻ em 6 – 15 tuổi: 1 viên ngậm, ngày 2 – 3 lần. Khoảng cách giữa các lần ít nhất phải 4 giờ.
Dung dịch súc miệng:
Người lớn: Súc miệng dung dịch 0,02 – 0,05%, ngày 1 – 6 lần, trong viêm miệng – hầu (ngày 3 – 6 lần để điều trị nhiễm khuẩn; ngày1 – 2 lần để vệ sinh miệng nói chung).
Trẻ em trên 12 tuổi: Súc miệng ngày 1 – 3 lần trong viêm miệng – hầu. Khoảng cách giữa các lần ít nhất 4 giờ.
Khí dung vào miệng: Xịt vào miệng và họng, ngày 3 – 5 lần.
Băng gạc tẩm thuốc: Sau khi rửa sạch, đặt lớp băng gạc lên, và thay đổi băng gạc khi cần, tùy theo lượng dịch rỉ tiết ra.
Bệnh da và tĩnh mạch:
Trứng cá, trầy da, nấm da, bệnh da nhiễm khuẩn và bội nhiễm, loét do giãn tĩnh mạch. Làm sạch và khử khuẩn dùng dung dịch 0,05 – 0,1% để rửa, rồi tráng bằng nước.
Phụ khoa:
Ðiều trị viêm âm đạo, viêm âm hộ, viêm âm đạo – âm hộ do nhiễm khuẩn, nhiễm nấm, nhiễm ký sinh vật: Dùng dung dịch 0,05 – 0,1% để rửa, rồi tráng bằng nước. Với thuốc kem, bôi trên da quanh âm hộ và đáy chậu.
Ngoại khoa:
Rửa sạch và khử khuẩn vết thương: Dùng dung dịch 0,01 – 0,05%.
Vô khuẩn tay: Dùng dung dịch 0,05 – 0,1% để rửa tay, rồi tráng sạch.
Vô khuẩn dụng cụ: Dụng cụ ngâm trong dung dịch 0,1%.
Các dung dịch đậm đặc hơn phải pha loãng với nước cất hoặc nước muối sinh lý vô khuẩn đến nồng độ thích hợp trước khi dùng.
Chống chỉ định :
Có tiền sử quá mẫn với clorhexidin và các thành phần của thuốc.
Không dùng clorhexidin vào não, màng não, các mô dễ nhạy cảm và tai giữa. Thuốc có thể gây điếc nếu nhỏ vào tai giữa.
Tác dụng phụ
Các phản ứng mẫn cảm (kích ứng da) có thể xảy ra trong điều trị viêm da tiếp xúc. Dung dịch nồng độ cao có thể gây kích ứng kết mạc và các mô nhạy cảm khác. Phản ứng dị ứng nặng có thể dẫn đến hạ huyết áp rất nhiều hoặc đỏ bừng toàn thân.
Clorhexidin gây ra màu nâu ở lưỡi và răng, nhưng hồi phục sau khi ngừng điều trị. Có thể gây tê lưỡi.
Có thể xảy ra rối loạn vị giác tạm thời và cảm giác nóng rát ở lưỡi khi mới dùng thuốc
Mũi: Có thể xảy ra giảm khứu giác tạm thời.
Ðã có trường hợp bong niêm mạc miệng và đôi khi sưng tuyến mang tai khi dùng dung dịch súc miệng. Nếu xảy ra bong niêm mạc, phải pha loãng gấp đôi dung dịch súc miệng với nước.
Thường gặp, ADR >1/100
Toàn thân: Chóng mặt.
Tuần hoàn: Nhịp tim nhanh.
Tiêu hóa: Khô miệng.
Ít gặp, 1/1000 Da: Phản ứng mẫn cảm, kích ứng da.
Toàn thân: Viêm miệng, các phản ứng dị ứng.
Hiếm gặp, ADR Toàn thân: Sốc phản vệ, viêm tuyến mang tai.
Da: Mày đay, dị ứng da.
Hướng dẫn cách xử trí ADR
Các phản ứng không mong muốn thường nhẹ và hồi phục. Nếu có phản ứng nặng (sốc phản vệ) phải điều trị chống sốc (xem chuyên luận cấp cứu nội khoa).
Lưu ý: Dùng thuốc theo chỉ định của Bác sĩ
Nguồn tham khảo drugs.com, medicines.org.uk, webmd.com và TraCuuThuocTay.com tổng hợp.
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gmbh2go-blog · 6 years
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gmbh mantel kaufen wiki NEXTCLINICS erweitert das Portfolio mit den IVF Zentren Prof. Zech und wird zu einem der drei größten Anbieter im Bereich der Reproduktionsmedizin in Europa
gmbh mantel kaufen wiki NEXTCLINICS erweitert das Portfolio mit den IVF Zentren Prof. Zech und wird zu einem der drei größten Anbieter im Bereich der Reproduktionsmedizin in Europa
Köln/Augsburg (ots)– NEXTCLINICS geht aufgrund der identischen Unternehmensphilosophie und -prinzipien eine neue Kooperation mit den IVF Zentren Prof. ZECH (Zech IVF) ein, nachdem sie sich im Juni 2018 bereits an der italienischen GynePro Medical Group beteiligt hat. Die IVF Zentren Prof. Zech gehören zum größten Klinik-Netzwerk für In-vitro-Fertilisation (IVF) in Europa und besitzen Kliniken in…
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gmbh2go-blog · 6 years
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firmenmantel kaufen NEXTCLINICS setzt die europäische Expansionsstrategie fort und übernimmt die führenden italienischen Zentren für Reproduktionsmedizin GynePro Medical Group
firmenmantel kaufen NEXTCLINICS setzt die europäische Expansionsstrategie fort und übernimmt die führenden italienischen Zentren für Reproduktionsmedizin GynePro Medical Group
Augsburg (ots)– Ende Juni 2018 hat NEXTCLINICS die GynePro Medical Group übernommen, eine italienische Klinikgruppe mit Kinderwunschzentren in Bologna und Verona. Mit 20 Jahren Erfahrung ist GynePro der führende Experte in den Bereichen Fertilitätsbehandlung, künstliche Befruchtung und vorgeburtliche Diagnostik in Italien. Der Gründer, Professor Dr. Marco Filicori, bleibt Medical Director von…
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