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#MaurizioRinaldi
visionairemagazine · 2 years
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Ritratti di Donna:
Franca Valeri
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… FRANCAMENTE sono trascorsi due anni da quando questa meravigliosa Donna dello spettacolo ci ha lasciato.
Aveva appena compiuto 100 primavere.
Un compleanno importante per questa artista straordinaria.
Un arco di tempo vissuto intensamente, giorno per giorno, con coerenza, grande impegno e passione, su e giù dal palcoscenico.
Attrice, scrittrice, commediografa, drammaturga e protagonista di un teatro unico e irripetibile, è stata testimone dei profondi cambiamenti che hanno mutato la nostra società.
Con la sua misurata eleganza e un distacco quasi aristocratico, Franca Valeri ha sviscerato fino all’ultimo un intelletto sveglio, vivo, ironico e acutissimo.
Osservando la contemporaneità, scriveva: ‘Eccoci ora in preda a questo subdolo inferno senza fiamme… all’insegna del furto di soldi, di idee, di civiltà, di cultura.
Quando la gente tornerà ad essere bella, le borse piene e anche i teatri, la politica una materia di studio e anche la civiltà, io potrei non esserci più, anzi è sicuro; io che queste cose le avevo vissute.
Che orrore, come il presente è potuto diventare così sgradevole…’
Nata il 31 luglio 1920 a Milano, vive nascosta la persecuzione fascista (il papà ebreo era fuggito con il figlio) e poi entra al Piccolo Teatro.
Grassi e Strehler sono gli amici che le restano accanto per tutta la vita.
Diventata famosa per il Teatro dei Gobbi, il cabaret intellettuale che conquista persino Parigi, Franca Valeri iniziala carriera cinematografica come protagonista e caratterista, dotata di un umorismo, a tratti, quasi malinconico.
Dal Segno di Venere con Vittorio De Sica alle Signorine dello 04 con l’indimenticabile Peppino De Filippo, Alma Franca Maria Norsa (era registrata così all’anagrafe milanese) ha sfidato le bellezze più procaci con la forza della sua pungente ironia.
Ha intercettato e rappresentato le nevrosi, i vezzi, i difetti e i sogni di tante donne, soprattutto quelle dell’Italia del boom economico.
Ha sempre centrato il bersaglio con le sue interpretazioni, spaziando dalle popolane, alle arricchite, alle ragazze bene, alle snob e a quelle bruttine intelligenti che si rifiutavano di fare ‘tappezzeria’ alle feste da ballo.
Per il teatro Franca Valeri ha scritto da sola le sue indimenticabili Donne e molti fortunati testi come Lina e il cavaliere, Non c’è da ridere se una donna cade e Le Catacombe.
Duetta con Paolo Stoppa in Gin game e cura la regia della Bruttina Stagionata e della Strana coppia con Rossella Falk– Monica Vitti. 
Patroni Griffi, amico di una vita, la fa recitare in Fior di pisello,
da una commedia scritta nel 1932 da Edouard Bourdet.
Infinite sono le sue collaborazioni artistiche ed è andata in scena fino a quando se l’è sentita.
Tra le molte apparizioni sul palco, ha recitato in Sorelle ma solo due, Tosca e le altre due, Mal di madre, Possesso e Oddio mamma.
E ogni volta era un successo. La sua simpatia era contagiosa.
Come ha scritto Maurizio Porro: ‘Ogni volta era come se questa signora riportasse in scena tutta la sua carriera, mettesse tra virgolette il suo genio, le avventure del passato e la noia per questo brutto secolo.’
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Nella sua vita aveva avuto due grandi amori: il marito Vittorio Caprioli, con cui ha condiviso l’esperienza del ‘Teatro dei Gobbi’, celebre compagnia teatrale, e il suo secondo compagno, il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi.
‘Gli uomini della mia vita – raccontava in una intervista – sono stati praticamente due: mio marito e il mio compagno.
Ed erano uomini che mi assomigliavano, erano artisti, avevano una grande ammirazione per me (cose assolutamente necessarie) e avevano sufficiente parità per essere ammirati, sopportati e sempre perdonati.’
‘La Signora Cecioni – puntualizzava in un’intervista la Signora Valeri – è un personaggio molto simpatico perché è una donna che si aggiorna pur restando nel suo limbo.
Avrà sicuramente un cellulare che non saprà usare, come me d’altronde… Pronto? Pronto? … Ma che non parla questo? ….Ma è spento?
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