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#bel uomo
angelap3 · 1 month
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Tutti bravi a restare accanto ad una bella donna, ad un bel sorriso, a due occhi incantevoli...ad una brava in cucina e a letto...
ma il vero amore non lo dimostri stando accanto alla tua donna quando tutto va bene,
lo dimostri nei momenti difficili, quando pure lei non riesce proprio a rialzarsi (e credimi che molto spesso lei cade e si rialza da sola e magari voi nemmeno ve ne siete accorti) e tu uomo le porgi la mano e l’aiuti, facendole capire che non sei lì per quello che lei è fuori ma per quello che ogni giorno ti ha dato e ti darà ...
(dal web)
È un’immagine forte lo so ... ma dice tutto sull’amare veramente. ❤️
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colonna-durruti · 3 months
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A Mario mancano tre anni alla pensione, da 35 è impiegato nella grande distribuzione, in un supermercato Pam di Corso Svizzera a Torino.
A un certo punto la vita comincia a precipitare: il mutuo di casa schizza alle stelle, sua moglie si ammala. Mario stringe i denti, dà fondo ai risparmi. Ma con questi lavori mica metti in banca milioni e i risparmi finiscono presto.
Un giorno perde la testa, sono parole sue, e ruba sei uova e una scamorza affumicata dagli scaffali del supermercato, gli stessi che aveva riempito e su cui aveva vigilato per tanti anni. Lo beccano subito perché lui non è un ladro di professione, è solo un uomo disperato e affamato. Appena viene sorpreso con la scamorza nel sacco, ammette tutto e chiede scusa: “Ho sbagliato, ma vivo una situazione privata ed economica al limite del sostenibile. Non è una giustificazione, solo una spiegazione”.
All’azienda le scuse e la mortificazione non bastano. Il licenziamento in tronco arriva per raccomandata: “Appare particolarmente grave che lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Le scuse da lei fornite non possono giustificare in alcun modo l’addebito contestato. Considerati violati gli obblighi generali di correttezza, diligenza e buona fede, ritenuto venuto meno l’elemento fiduciario, avendo abusato della sua posizione all’interno dell’organizzazione a proprio indebito vantaggio e a danno della società, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa”.
I sindacati, giudicando la misura del licenziamento sproporzionata, hanno fatto ricorso.
Anche Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, ruba un mezzo pane e per tutta la vita viene inseguito da Javert, il poliziotto che diventerà il simbolo universale della giustizia ottusa e, appunto, sproporzionata.
Ma questi sono gli aggettivi della burocrazia e dei tribunali, abbiamo bisogno di altre parole per capire un sistema disumano, che si basa su uno schiavismo legalizzato che (anche) nella grande distribuzione trova terreno fertile.
Questo sistema feroce – in cui si sono polverizzate le reti sociali (in un alimentari a gestione familiare la vicenda di Mario sarebbe andata a finire nello stesso modo?) e milioni di individui sono esposti alle intemperie del mercato – è pensato a discapito della maggioranza e a vantaggio dei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo, con l’avallo dei governi.
Il nostro, nonostante una situazione di crescente, paurosa povertà, ha abolito il Reddito di cittadinanza anche grazie a un’indegna campagna di stampa portata avanti dai principali giornali italiani per conto di lorsignori.
In un bel libro appena uscito per Einaudi, Antologia degli sconfitti, Niccolò Zancan mette in fila le storie dei nuovi Valjean: nella discesa agli inferi dell’emarginazione gli apre la porta Egle, un’anziana signora che fruga nell’immondizia del mercato di Porta Palazzo, in cerca di verdura per fare il minestrone. Ma nella vita di prima c’erano state una casa, una famiglia, le vacanze a Loano sulla 500. Poi si è ritrovata a vivere con la pensione di reversibilità del marito e la dignità perduta in un cassonetto della spazzatura.
In questo atlante della disperazione c’è tutto il catalogo degli emarginati: un padre separato, un senzacasa che dorme in auto, un cassintegrato, prostitute, migranti, rider. E un ladro di mance che viene licenziato come Mario. L’aiuto cuoco gli dice: “Da te non me lo sarei mai aspettato”. E lui gli risponde, umiliato, “nemmeno io”.
Invece è tutto prevedibile e ha un nome semplice: si chiama povertà. Dei poveri però non frega niente a nessuno, incredibilmente nemmeno dei lavoratori poveri: sono solo numeri nelle statistiche dell’Istat.
Finché non rubano sei uova e una scamorza.
(Silvia Truzzi, FQ 29 febbraio 2024) da Tranchida.
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francobollito · 2 months
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Secondo me all'inizio c'è sempre una donna.
Secondo me la donna è stato il secondo errore di Dio. Il primo...
Secondo me una donna è donna da subito. Un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo. A volte mai.
Secondo me una donna è coinvolta sessualmente in tutte le vicende della vita. A volte persino nell'amore.
Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo... rincoglionisce.
Secondo me in un salotto quando non c'è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non c'è neanche un uomo, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra.
Secondo me un uomo che si vanta di iniziare le donne ai piaceri dell'amore è come il turista che mostra alla guida le bellezze della città.
Secondo me per una donna che non ha fortuna in amore non si può usare il termine "sfigata".
Secondo me un uomo che dice di una donna "quella lì la dà via" meriterebbe che a lui le donne non gliela dessero proprio mai.
Secondo me una donna che fa l'amore per interesse è una puttana. Se lo fa invece perché le piace è... non c'è la parola.
Secondo me una donna che dice a un uomo con cui sta facendo l'amore "Come con te con nessuno" andrebbe comunque arrestata per falsa testimonianza.
Secondo me le donne quando ci scelgono non amano proprio noi... forse una proiezione, un'immagine, un sogno. Ma quando ci lasciano siamo proprio noi quelli che non amano più.
Secondo me il primo maschilista è stato Dio che si è fatto uomo. Però io, se fossi stato Dio, non so se la donna l'avrei firmata.
Secondo me una donna che si offre sessualmente a un uomo ed è respinta rimane sconcertata. Non ci può credere. Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: 'Eh già, lui si difende... ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente... oppure si sente bloccato dall'eccessiva eccitazione...' Il fatto che lei possa non piacere è un'ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione.
Donna, l'angelo ingannatore. L'ha detto Baudelaire.
Donna, il più bel fiore del giardino. L'ha detto Goethe.
Donna, femina maliarda. L'ha detto Shakespeare.
Donna, sei tutta la mia vita. L'ha detto un mio amico ginecologo.
Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e rinuncia a lavorare, sbaglia. Se invece lavora e rinuncia a fare la madre di famiglia, sbaglia. Se cerca contemporaneamente di lavorare e di fare la madre di famiglia… sbaglia. Sbaglia comunque. L'uomo invece non sbaglia mai. Sono secoli che sa quello che deve fare. Forse è per questo che è così intronato. O forse anche per qualche altra ragione...
Giorgio Gaber
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tiaspettoaltrove · 3 months
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È un luogo per poche.
Sarò, sempre, un po’ distante. Negli anni ho imparato a sviluppare una corazza, che sono arrivato a reputare impenetrabile. Qualcuna ha cercato di scalfirla, spesso per il sol gusto di farlo, ma nel lungo periodo è rimasta sconfitta. Ha fatto dei danni? Certo, ho anche un cuore, quindi sarebbe stato impossibile il contrario. Eppure eccomi qui, ancora qui, per l’ennesima volta. Era tempo di tornare: sempre più vero, sempre più sincero, trasparente, diretto. Intellettualmente onesto, lucido prima ancor che passionale. Ché spesso la passionalità e l’erotismo rappresentano solo un ostacolo, una fantasia, in ultima istanza un’illusione rispetto a tutta la sostanza che c’è sotto. Qui non voglio essere protagonista, infatti. O meglio: voglio che la persona fisica che redige questi testi rimanga solo sullo sfondo, che emerga dalle parole, sì, ma non rubi la scena. Qui voglio che regni la verità. Voglio respirarla, cavolo. Voglio cibarmene. Voglio farci all’amore. Perché la verità, quando è davvero tale, può eccitare come e più di una brillante intuizione. Prendetemi come un libro, più che come una persona. Non permettetemi e permettetevi di superare barriere che mi consentirebbero di annebbiarvi i sensi. Rimanete concentrate sul pezzo, sui concetti, sui ragionamenti. Volate, ma non vi allontanate mai troppo dal punto di partenza. Chi sono? Sono un uomo, che ha deciso in questo spazio di dedicarsi esclusivamente alle donne. Alle ragazze, nello specifico. Alle più giovani. Perché è difficile recuperare molte donne troppo adulte, ma con le ventenni invece si può lavorare meglio. Qui faremo un bel lavoro di gruppo, tutti insieme, cercando di limitare al massimo l’ipocrisia, il perbenismo, il “politicamente corretto”. Non farò sempre giri di parole, non sarò sempre impeccabilmente gentile, ma il mio intento è quello di arrivare insieme alla verità. Di farvi ragionare assieme a me, di portarvi ad analizzarvi nel profondo, riflettendo, valorizzandovi quando possibile. Una ragazza va guidata, ascoltata, e portata ad ascoltarsi. Lo fanno in poche. E spesso, perfino quelle poche, negano. Negano il loro sentire, lo camuffano, lo lasciano da parte. Qui voglio che emerga quello che siete davvero, senza paure, senza limiti. Una giovane ragazza che osa può realizzare tanti dei suoi obiettivi, può cambiare il (suo) mondo. Io non vendo niente, scrivo per passione e per sfogo. Questo blog è dedicato a voi, ma l’ho fatto per me. Perché mi fa bene, poter donare qualcosa al prossimo, e farlo nel mio piccolo, in modo disinteressato. Potete intervenire anche in anonimato, quindi sentitevi stimolate, ad essere totalmente sincere. Nessuno saprà chi siete, se non lo vorrete. Nemmeno io. Sfogatevi, lasciate fluire il succo della verità. Assaporatela. Non sarò in grado di aiutare chiunque, ovviamente, ma almeno aiuterò me stesso. Auspicabilmente, aiutando voi. Quindi sedetevi, iniziate a seguirmi, e a fare tutte quelle cose che si fanno da queste parti. Sarà un luogo per poche, ok?
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catsloverword · 3 months
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- Buon otto marzo, amore.
- Grazie.
- Indovina cosa ti ho portato?
- Il diritto costituzionale all’aborto.
- Quasi, le mimose.
- Ma io volevo il diritto costituzionale all’aborto.
- E invece ho le mimose. Ecco, le mettiamo in un bel vaso. Ti piacciono?
- Insomma.
- Ma son gialle, son belle. E da questa prospettiva guarda cosa sembrano?
- Cosa sembrano?
- Il diritto costituzionale all’aborto.
- Non è vero.
- Ma sì, vieni, mettiti qua dove sto io. Uguali proprio. Comunque mica ti ho portato solo le mimose.
- Ah, ecco.
- Ti ho portato anche quella cosa che mi chiedi da un po’ di tempo.
- Essere presa sul serio nei diversi contesti sociali?
- Esatto, il gelato per la festa della donna.
- No, era essere presa sul serio nei diversi contesti sociali.
- Semifreddo striato con purea di frutti di bosco e decorato con pan di spagna. I frutti di bosco son lì perché...
- Son rosa.
- Capito? Abbracciami.
- …
- Che c’è? Su, non fare quella faccia, credi davvero che oggi me la sarei cavata con un fiore e un gelato?
- Ah, meno male.
- In questo giorno speciale ti voglio fare il regalo più importante di tutti.
- Cioè?
- Il minimo indispensabile.
- Prego?
- La promessa che anche quest’anno farò il minimo indispensabile.
- Amore…
- La promessa che anche quest’anno non t’ammazzerò.
- …
- La promessa che anche quest’anno non abuserò di te. Fisicamente o psicologicamente.
- …
- La promessa che non ti oggettificherò, che non ti sminuirò, che non ti limiterò, che non proverò a controllarti o a manipolarti.
- …
- La promessa che anche quest’anno ti tratterò con un pochetto meno condiscendenza dell’anno scorso. Che non ti dirò come devi pensare, che ti ascolterò per bene non solamente quando devo venderti qualcosa o portarti a letto.
- …
- La promessa che proverò a mettermi nei tuoi panni ogni volta che sarà funzionale ai miei scopi. La promessa di continuare a chiudere consultori, escludere gli assorbenti fra i beni di prima necessità, e prendere tutte le decisioni sulla tua vita, ma ogni tanto di fare anche io i lavori di casa.
- …
- La promessa di trattarti con l’ottanta percento di dignità sul posto di lavoro, e di sforzarmi ogni volta per riconoscere il tuo ruolo professionale. La promessa di ritenere il tuo parere pari a quello di uomo. La promessa di pagarti quasi quanto lui.
- …
- La promessa che discuterò in televisione con altri uomini dei tuoi problemi e qualche volta ti inviterò per parlarne. La promessa di darti sempre il mio parere, anche quando non è richiesto.
- ...
- La promessa di non identificarti esclusivamente come un’incubatrice, ma di premiarti se mi sforni almeno tre figli.
- …
- La promessa di fare tutto questo. E niente più di questo.
- …
- Be’? Non sei contenta?
- Contentissima.
- E l’anno prossimo, un’altra mimosa.
Dal web
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angela-miccioli · 8 months
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Uno uomo e una donna possono essere amici...
Ma quando lui guardandoti ti dirà:
“Hai proprio un bel culo...”
Sappi che l’amicizia…. È finita!
Alter Ego
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vengosicuro · 5 months
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C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ognuno di noi ha la propria “no man’s land” in cui è totale padrone di se stesso. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale; l’una sia lecita l’altra illecita. Semplicemente l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero, da solo o in compagnia di qualcuno, anche soltanto un'ora al giorno, o una sera alla settimana, un giorno al mese: vive di questa sua vita libera e segreta da una sera o da un giorno all'altro e queste ore hanno una loro continuità. Queste ore possono aggiungere qualcosa alla vita visibile dell'uomo oppure avere un loro significato del tutto autonomo, possono essere felicità, necessità, abitudine, ma sono comunque sempre indispensabili per raddrizzare la linea generale dell'esistenza. Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto o ne viene privato da circostanze esterne, un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non s'è mai incontrato con se stesso, e c’è qualcosa di malinconico in questo pensiero.
Nina Nikolaevna Berberova - Il giunco mormorante
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immensoamore · 2 months
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Oggi piove.
Sono uscita dopo il lavoro e sotto la pensilina dell'autobus, ho visto un uomo ed una donna abbracciati, in un angolo.
Lei lo guardava, stretta a lui.
Per un attimo ho pensato che il mondo fosse un bel posto..
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canesenzafissadimora · 6 months
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Se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso.
E forse di più perché‚ ti saranno risparmiate tante umiliazioni, tante servitù, tanti abusi.
Se nascerai uomo non dovrai temere d’essere violentato nel buio di una strada. Non dovrai servirti di un bel viso per essere accettato al primo sguardo, di un bel corpo per nascondere la tua intelligenza. Non subirai giudizi malvagi quando dormirai con chi ti piace, non ti sentirai dire che il peccato nacque il giorno in cui cogliesti una mela.
Naturalmente ti toccheranno altre schiavitù, altre ingiustizie: neanche per un uomo la vita é facile, sai. Poiché‚ avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti imporranno arbitrarie responsabilità.
Ti ordineranno di uccidere o essere ucciso alla guerra. Eppure spero che sarai un uomo come io l’ho sempre sognato: dolce coi deboli, feroce coi prepotenti, generoso con chi ti vuol bene, spietato con chi ti comanda.
Oriana Fallaci
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angelap3 · 2 months
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Billie Holiday
Filadelfia, 7 aprile 1915 – New York, 17 luglio 1959
[ Nella vita, per prima cosa devi avere da mangiare e un po' d'amore.]
Mi hanno detto che nessuno canta la parola "fame" e la parola "amore" come le canto io. Forse è perché so cosa han voluto dire queste parole per me, e quanto mi sono costate . Forse è perché son così orgogliosa da volere per forza ricordare Baltimora e Welfare Island, l'istituto cattolico e il tribunale di Jefferson Market, lo sceriffo davanti al ritrovo nostro di Harem, e le città sulla costa da un oceano all'altro dove ho preso le mie batoste e le mie fregature, Filadelfia e Alderson, San Francisco e Hollywood; ricordare metro per metro ogni dannato pezzo di tutto questo. Tutte le Cadillac e i visoni di questo mondo, e io ne ho avuti un bel po', non possono ripagarmi e nemmeno farmi dimenticare. Tutto quel che ho imparato in tutti questi posti da tutta questa gente si può riassumere in quelle due parole: nella vita, per prima cosa devi avere da mangiare e un po' d'amore.
ph Herman Leonard: Billie Holiday, NYC, New York, 1949
La storia di Billie Holiday è roba da racconti di Charles Dickens. Una infanzia disgraziata e di stenti con la madre che si arrabatta a far di tutto, pure la puttana per mangiare. Un quarantenne che la violenta a undici anni. Una zia sadica e fuori di testa di cui è vittima. Il misero collegio dove passa gli anni dell'adolescenza. Pochi motivi per essere allegra. Le cose cambiano, apparentemente in meglio, quando la sua meravigliosa voce diventa nota, prima nei piccoli ambienti jazz poi sempre a più persone. Nasce così Lady Day. Nasce così Lady sings the blues. Ma la fama non lenisce ciò che è stato, e allora per resistere e campare ci vogliono droghe e alcool e amori tutti sbagliati. Lei ne e' consapevole, ma, dice: "Sono stufa di passare le notti sola con i miei cani in albergo, dopo un concerto". O peggio "risvegliarmi ogni mattina accanto a un uomo diverso". Quando il 17 luglio 1949 si spegne ha solo 44 anni. Dirà Miles Davis: "Era una donna molto dolce, molto calda; sembrava un'indiana con la pelle vellutata, marrone chiaro. Era una donna splendida prima che l'alcool e la droga la distruggessero. Ogni volta che mi capitava di incontrarla le chiedevo di cantare "I Loves you, Porgy", perché ogni volta che lei cantava "non lasciare che mi tocchi con le sue mani calde" potevi praticamente sentire quello che sentiva lei. Il modo in cui la cantava era magnifico e triste. Tutti quanti amavano Billie".
Ma tutti quanti l'hanno sempre lasciata sola.
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susieporta · 9 months
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La saggezza del pene.
Mi prendo la responsabilità di aprire la bocca su un tabù di quelli con la T maiuscola.
Scrivo dopo una seduta profondamente toccante con un uomo.
Scrivo perché so che quello che sto per dire non è una cosa rara che capita a pochi, è invece una storia collettiva di dolore che tocca il maschile e lo piega a metà.
Pene grosso o pene piccolo?
Potenza o Impotenza?
Sarai amato o sarai rifiutato?
Così come tantissima dell’insicurezza delle donne vive nel disagio e nell’imbarazzo legato al loro corpo, anche per gli uomini la “sicurezza interiore” spesso passa da un’esame di virilità che spesso avviene da ragazzini.
Ed è proprio da ragazzini che si passa questa specie di spartiacque tra i fighi che ce l’hanno grosso e gli sfigati che ce l’hanno piccolo.
Perché ai ragazzini non glielo insegna nessuno che il valore di un uomo non sta alla pari con la misura del suo pisello.
I ragazzini crescono negli spogliatoi da calcio e tra una doccia e un’altra se ne raccontano di stronzate.
.. e tra una doccia e un’altra tutti ci provano a guardare in sordina verso il pisello dell’altro e a farsi due conti.
Poi se sei fortunato incontri la prima fidanzatina/o innocente e un po’ naive come te che ti farà sentire il suo grande eroe nonostante la misura che porti in mezzo alla gambe.
Ma soprattutto nonostante la tua “prestazione”.
Se sei meno fortunato le prime esperienze sessuali e di confronto con il tuo pene possono essere un disastro.
Per l’uomo con cui ho lavorato l’esperienza che ha segnato la sua storia è stata l’incontro con una ragazza che lo ha in leggerezza umiliato commentando alla misura del suo pene.
L’umiliazione a 13/14/15 anni non è qualcosa che si può risolvere capendo con la testa che cosa è avvenuto.
L’umiliazione verso i genitali è un colpo al centro dello stomaco dove si proverà vergogna per il resto della vita.
Se la sessualità per le donne è spesso un gran bel panorama di vergogna, giudizio, condizionamenti, paure generazionali, colpa del prete e traumi della madre.
Anche la vita sessuale degli uomini è tappezzata di ferite individuali e collettive profondissime.
Il pene è qualcosa di cui vergognarsi, e c’è sempre un motivo buono.
Te ne vergogni perché è sempre pronto per fare sesso.
Te ne vergogni perché non è mai pronto.
Te ne vergogni perché si eccita quando non dovrebbe e te ne vergogni perché si eccita quando dovrebbe.
Te ne vergogni quando ”dura a lungo “.
Te ne vergogni quando “dura poco”.
La comunicazione tra la mente e il pene di un uomo è spesso pari a zero.
Tra il cuore e il pene forse arriviamo a due su una scala di dieci.
Il pene è abbandonato.
Segregato dietro la cerniera dei pantaloni.
Colpevolizzato e demonizzato per tutto il male che ha fatto nei secoli.
Giudicato perché serve solo a quello.
Il pene porta pena, mi disse una volta un uomo.
Si porta appresso pressione.
Ansia da prestazione.
Paura di fallire.
E poi sì certo, è possibile che FUNZIONI il minimo indispensabile per vivere una vita sessuale mediocre “abbastanza”.
Ma il pene non è una funzione.
Così come non lo è la vagina.
Sono organi di senso, altamente intelligenti che SENTONO e sono connessi alla vita intera dell’organismo.
Pensare con il pene non vuol dire pensare solo al “sesso”.
Il centro energetico del sesso, come quello della mente, del cuore, del plesso solare è un centro di potere.
È un centro di conoscenza.
Ciò che rende il pene una pena è la tua disconnessione, il NON ascolto, l’abuso, le credenze limitanti.
Ma soprattutto i traumi, le memorie e le ferite che porta il tuo pene.
Solo attraverso la riconessione con questa parte sacra del corpo un uomo può riconquistare la sua autentica virilità.
Virilità.
Non significa ce l’ho più grosso di te e posso prendere ciò che voglio, distruggendo e senza voltarmi.
Questa è la piaga del patriarcato: gli anni di abuso del potere di un maschile immaturo e sofferente.
Virilità è la bellezza potente del Fallo come simbolo di forza, di presenza, di sicurezza, di energia.
Il Fallo che penetra il cuore della terra per portare Vita.
Il Fallo che porta il SEME della VITA.
Il Fallo che feconda la terra perché sia abbondante di frutti.
La guarigione del “pene” è una guarigione collettiva.
Non è solo degli uomini.
È anche delle donne.
È di tutti coloro che hanno realizzato che qualcosa nella nostra società è andato perso ed è nostro diritto e dovere ricordare.
È di chi parlerà ai ragazzi maschi del potere e della sensibilità che portano in mezzo alle gambe e di come rispettarsi e rispettare con amore e consapevolezza.
È di chi saprà fermarsi ogni volta che l’atto sessuale diventa una gara carica di pressione e potrà piangere invece che continuare a tenere.
Il pene ha bisogno di piangere e di gridare.
A volte eiaculare è pianto e grido trattenuto per troppo a lungo.
🖤
Federica Clemente
#Tantrasciamanico
#maschilematuro
#sessualitasacra
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libero-de-mente · 17 days
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MIO CUORE
Ho un cuore debole.
Nulla di romantico. È più fisica la questione, anzi cardiaca.
Il mio cuore fa male, risulta come stanco.
Così sono finito al pronto soccorso, uno di quelli in città.
Nuovo, di recente costruzione in cui mi hanno accolto.
Al triage sono bastate due parole, dammi due parole "cuore" e "dolore", una in meno delle tre parole che cantavamo quasi tutti nel 2001.
Mi ritrovo proiettato in una realtà che non assaporavo da anni, fatta di dolore ed emergenze, di speranze e di rassegnazione, spesso disperazione.
Sdraiato su di un lettino, con cavi attaccati e flebo. Prelievi e TAC.
Osservo, senza essere invasivo e persistente, le persone che condividono la stanza. Sento i loro lamenti. Sono per lo più persone anziane.
Una signora si lamenta: "La testa vola via, aiuto".
Penso alla mia di testa, sempre staccata metaforicamente dal mio corpo, tipo "io e te, tre metri scopra il collo".
Passano le ore. Ho con me il Kindle, sono un lettore atipico.
Ho bisogno di un'atmosfera serena per leggere, il frastuono mi distrae, in questo ambiente tra i bip-bip degli elettrocardiografi, le voci, i lamenti, le suonerie telefoniche improbabili delle persone anziane che cercano di rispondere goffamente alle telefonate dei loro parenti è il caos.
Opto quindi per un libro già letto, in maniera che qualsiasi distrazione non mi faccia perdere il filo, conoscendola già, della trama.
Sono stato ricoverato un bel po', di ore dico, tanto che ho iniziato e finito Assassinio sull'Orient-Express, di Agatha Christie. Adoro.
La scelta è stata dettata perché, come sul vagone del treno, ci sono le cuccette. Individuo in un anziano signore, dispotico con le infermiere, il signor Ratchett. Una signora seduta con modi eleganti mi ricorda la principessa Natalia Dragomiroff, mentre un'altra signora è simile a Hildegard Schmidt la sua cameriera.
Mi immedesimo in Hercule Poirot, più alla Kenneth Branagh che alla David Suchet per una questione prettamente d'aspetto fisico, e mi manca tanto avere accanto un Monsieur Bouc.
La mia dedizione alla lettura viene sospesa, quand'essa viene catturata da un uomo. Lo hanno fatto entrare e si avvicina alla persona anziana che sta sulla mia sinistra.
La tendina divisoria non mi mostra il volto, ma lo sento respirare attaccato alla maschera per l'ossigeno con molte difficoltà.
Non è una semplice visita di cortesia, mi sembra un saluto.
L'uomo in lacrime chiama "papà" la persona che sta lottando con un respiratore. Gli dice che è fiero di lui, che è orgoglioso della vita insieme a lui. Che non deve mollare, che domani tornerà a trovarlo e si rivedranno sicuramente. Ma il suo volto, mentre si girava per uscire passandomi davanti, diceva tutt'altro. Con gli occhi pieni di lacrime.
Come se quelle parole dette fossero un probabile addio.
Sono stato dimesso in piena notte. Ventiquattrore che non dormo.
Il mio cuore stanco faceva male.
Ce la caveremo entrambi, me la caverò con una cura.
Ho salutato tutte le infermiere e i medici presenti, ringraziandoli.
Ho salutato la signora "Hildegard Schmidt", che ha apprezzato, contraccambiando con un sorriso.
Quando sono uscito ho ricevuto gli abbracci dei miei figli. Una panacea naturale dal potere infinito.
Oggi è la festa della mamma e mia madre l'ha voluta celebrare facendo gli gnocchi. Fatti a mano da lei. Credo che non li facesse dai tempi in cui mio padre era ancora in vita.
Un regalo enorme per me.
Resterò a riposo. Con il piccolo Leo che gioca su di me.
Strana la vita, si diverte con il bilanciare le cose.
Per un micio rosso che arriva, Leo, uno rosso se ne va. Tito, il gatto rosso di una vicina di casa, che si è spento l'altra notte.
La vita alla fine, in un modo o nell'altro, riequilibra le cose.
I nostri eccessi verranno annullati, ne sono sicuro.
Buona festa a tutte le donne che hanno fatto da madre nella loro vita, ai loro cuori generosi e forti; capaci di eseguire uno dei compiti più importanti e impegnativi nella vita.
Essere madre, mamma e matrice.
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la-novellista · 8 days
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Gentilissimo,
oggi la porto in "gita", sì come quando andavano a scuola ricorda? A cosa mi serve la coperta dice? Semplice, la nostra sarà una gita in notturna, faremo insieme una notte ai musei, privata. La porterò in posto che credo proprio non conosca, non so nemmeno se lo abbia mai sentito nominare.
Lo so, lo so, Firenze è arte e meraviglia per eccellenza ed è proprio per questo che ho scelto qualcosa di inusuale, un meraviglioso salto nel passato.
Poteva essere una cosa normale con me?
Non incominci a "bubare", come si dice da me, che c'è da fare una bella salita, se ce la faccio io ci riesce benissimo anche Lei e comunque è una salita romantica visto che la strada è costeggiata da lampioncini, guardi sempre il lato positivo, non ha imparato niente da me?Eccoci al cancello, sulla collina di Montughi, entriamo!
Visto che bel parco? No, la coperta non serve per fare campeggio, signor spiritosone. Adesso la bendo, eh no che non giochiamo a "rimpiattino", come devo fare io con Lei, uomo di poca fede!
Mi dia la mano e cammini, marsh!
Ascolti lo scricchiolio del pavimento di legno, l'odore bello dei musei.... stia fermino adesso che la sbendo...Guardi un po', che ne pensa, non è un bellissimo viaggio nel tempo?
Dove siamo? Al Museo Stibbert, qui riposano dame e cavalieri, vestiti di altri tempi, armature, cavalli, quadri ed incisioni.
Adesso si sdrai vicino a me, la coperta sarà il nostro tappeto magico. Che ne dice di inventare una storia un pò io ed un pò Lei?
Possiamo essere ovunque ed altrove.
Chiuda gli occhi adesso Mounsier, partiamo per una favola.
La nostra.
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fiorescente · 7 months
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Il mio G. è l'uomo più bello che sia mai stato creato, ne sono convinta. Ha gli occhi tanto dolci, la pelle chiara e i capelli castani. È alto quanto me e arriviamo a quei centimetri per cui, abbastanza ingiustamente, io sono una ragazza "normale" e lui è un uomo basso. Quando ci avviciniamo posso baciare la sua bocca e il suo collo senza dover fare scalate e questo mi piace, sento che in qualche modo potrebbe riflettere la parità e il rispetto che c'è nella nostra relazione. Ha un bel corpicino e penso che la sua presenza sia molto confortante, dà la sensazione di essere a casa, ti accoglie, c'è sempre. Si muove e pensa molto velocemente, ha le gambe magre, come sua madre e suo padre.
Mi piace che lui dia un grande valore allo spazio personale e soprattutto al concederlo agli altri; dà abbracci solo alle persone strette e solo in momenti particolari. Quindi se penso a quanto spesso io posso invadere il suo spazio, al fatto che in effetti questo non sia nemmeno percepito come un'invasione, mi sento molto fortunata.
G. ha tanti valori, è pacato, sa sempre cosa dire; ma sa anche provare tante emozioni e quando me le esprime, quando piange, quando mi spiega perché è felice o arrabbiato, quando si apre, per me è un grande regalo.
Mi piace tanto guardarlo negli occhi e osservare come sono fatti: studiarne i colori, l'incavatura, la sporgenza delle palpebre, la lunghezza delle ciglia; farmi un vanto di come le sue pupille si allargano mentre mi guarda.
G. dà dei baci timidi e tanto naif che mi mettono tanta dolcezza e che vorrei potere portare in giro, nelle tasche, come le caramelle che mi regala ogni tanto quando fa la spesa senza di me.
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blacklotus-bloog · 25 days
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No donna, non siamo tutti uguali!. Non siamo tutti "Donnaioli", egoisti e vogliosi di arricchire lo scaffale di trofei, noi Uomini lo scaffale dei trofei non lo abbiamo! Non siamo tutti pronti a giurarti amore per "possederti" e poi gettarti! No.. Non è così! Ci sono anche Uomini che ancora ci provano a conquistare una Donna, ma anche per noi credetemi c'è rimasto ben poco da conquistare. Ci siamo ancora, ma nascosti e delusi esattamente come molte di voi. Proviamo a difenderci da femmine che non sanno offrirci più di una notte di passione e a volte anche scadente. C'è ancora qualcuno di noi che cerca una Donna che non sappia solo eccitarci il corpo, ma soprattutto la mente. Qualcuna che possa coccolarci e magari ascoltarci, con la quale confrontarci e non scontrarci, la vita in due non è un campo di battaglia, ma un patto di sangue con il quale ci impegnamo a proteggerci. Provate a osservare più a fondo chi non parla anziché chi vi lusinga. Provate a guardare oltre un bel fisico e oltre una bella macchina... Molte di voi si perdono proprio guardando cose sbagliate, cose che poi alla fine non riempiono il cuore e non appagano l'anima. Stare bene dentro per quelli come Noi è più importante che stare bene materialmente. Provate a guardare anche dove non avreste mai pensato di guardare e chissà vi accorgerete che la differenza la fa chi scegli...
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UN UOMO
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vadaviaaiciap · 8 months
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Il direttore tecnico della CNN, Charlie Chester, in una registrazione segreta di Project Veritas dell'aprile 2021: una volta che il pubblico non avrà più paura del "Covid", il "cambiamento climatico" sarà al centro della scena come il nuovo uomo nero immaginario a cui terrorizzare tutti e sottometterli. "Hanno già annunciato nel nostro ufficio che una volta che il pubblico si sarà aperto, inizieremo a concentrarci principalmente sul clima... C'è una fine definitiva alla pandemia. Si ridurrà a un punto in cui non sarà più un problema La questione climatica richiederà anni, quindi probabilmente riusciranno a sfruttarla per un bel po'." "Preparatevi, sta arrivando." E infatti, due anni e mezzo dopo, ora stiamo vedendo questo spettacolo nei media mainstream, in assoluta sincronia, proprio come con la narrativa “Covid”.
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