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#calcioscommesse
mariobadino · 7 months
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Trovare spazio per parlare di «calcioscommesse»
Non ho nulla contro l’Ansa, che pubblica ogni giorno talmente tante notizie da dover per forza variare più volte la propria “copertina”, ma trovo lo stesso assurdo che, nel momento in cui inizio a scrivere questo articolo, il primo titolo del sito dell’agenzia giornalistica sia «Florenzi indagato a Torino per calcioscommesse». Si tratta, a voler essere onesto, di una notizia importante, ed è…
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downtobaker · 8 months
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Ludopatetici
di Fabrizio Bocca La parola del momento è “ludopatia”. Che come vedete nella definizione della Treccani è la malattia del gioco d’azzardo. La ludopatia è dappertutto. Siamo di fronte, dicono tutti, a un caso di ludopatia collettiva nel calcio. Una specie di virus. Ne soffrono, dicono ancora, decine e decine di giocatori. Attendiamo che qualcuno ci squaderni le liste di questi scommettitori…
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blogsdaseguire · 8 months
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Altro giro di calcioscommesse per il calcio italiano
Un nuovo capitolo, ancora, di #calcioscommesse illegali nel #campionato di #calcio di #SerieA, con comportamenti grotteschi da parte di #calciatori di primo piano che scommettono live dalla panchina o addirittura contro se stessi. Lo #scandalo è enorme.
Non è la prima volta. In Italia è emerso ancora un grosso scandalo che riguarda il gioco d’azzardo illegale da parte di calciatori. Questo scandalo, partito da una confessione di Fagioli della Juventus, ha portato Sandro Tonali del Newcastle e Nicolo Zaniolo dell’Aston Villa a lasciare il ritiro della nazionale italiana in vista delle partite di qualificazione agli Europei 2024 contro Malta e…
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popolodipekino · 11 months
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fantacalcio
Avevo imboccato un canale, uno spiraglio, al di là del quale gli avvenimenti nereggiavano con moltiplicata densità, non c'era che da coglierli a manciate e gettarli in faccia al mio competitore che non ne aveva mai supposto l'esistenza. La volta che mi venne da lasciar cadere quasi distrattamente la domanda: - Arsenal-Real Madrid, in semifinale, Arsenal gioca in casa, chi vince? - in un attimo compresi che con questo che pareva un casuale accozzo di parole avevo toccato una riserva infinita di nuove combinazioni tra i segni di cui la realtà compatta e opaca e uniforme si sarebbe servita per travestire la sua monotonia, e forse la corsa verso il futuro, quella corsa che io per primo avevo previsto e auspicato, non tendeva ad altro attraverso il tempo e lo spazio che a uno sbriciolarsi in alternative come queste, fino a dissolversi in una geometria d'infiniti triangoli e rimbalzi come il percorso del pallone tra le linee bianche del campo quali io cercavo di immaginarmi tracciate in fondo al vortice luminoso del sistema planetario, decifrando i numeri segnati sul petto e la schiena di giocatori notturni irriconoscibili in lontananza. da I. Calvino, Quanto scommettiamo?, in Le cosmicomiche
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mchiti · 8 months
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c*rona si deve trovare una fatica... A TRABAJAR (cit)
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asterargureo · 2 years
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@Procura indagateci per calcioscommesse. Se si ostina a giocare con questi mi pare ovvio che ci siamo venduti le partite.
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alessandro54-plus · 2 months
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Nuovo scandalo calcioscommesse in Italia, club e calciatori coinvolti: cosa rischiano
articolo di Nicola Lo Conte : Nuovo scandalo calcioscommesse in Italia, club e calciatori coinvolti: cosa rischiano – CalcioMercato.it Mercoledì, 17 aprile 2024 FIGC © LaPresse – Calciomercato.it Ancora un nuovo scandalo calcioscommesse in Italia, giocatori e club finiti nel mirino della giustizia sportiva: gli scenari Una delle problematiche cui da un po’ di tempo si pone maggiore…
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boomerissimo · 3 months
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Altro che Calcioscommesse: il Superbowl che fece arrestare 101 latitanti
Calcioscommesse? No, Superbowl! Come la polizia catturò 101 latitanti in un'operazione geniale 🛑 Leggi una storia incredibile e quasi comica 👇 #boomerissimo #sport #calcio #nfl #calcioscommesse #UnoSport #UnoCalcio
Sport e manette. Quando la giustizia trionfa nel modo più inaspettato. Almeno quando trionfa… Per chi come noi ha qualche capello bianco ed è stato ragazzo parecchio tempo fa, lo scandalo di Calcioscommesse del 1980 non è solo un capitolo di storia, o un articolo di Wikipedia.  Il CalcioScommesse non era niente – Boomerissimo.it Il ricordo è particolarmente sanguinoso per noi tifosi del Milan,…
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Calcioscommesse, il nome di Florenzi è emerso dalle chat tra Fagioli e Tonali
AGI – Il nome di Alessandro Florenzi, terzino destro del Milan, interrogato oggi dai pm di Torino, è emerso da uno scambio di messaggi via chat tra l’ex capitano della Roma, Sandro Tonali, calciatore del Newcastle Utd e Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus. Lo apprende l’AGI. Florenzi, campione d’Europa con la Nazionale Italiana di Calcio, difeso dagli avvocati Gianluca Tognozzi e…
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giancarlonicoli · 7 months
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7 nov 2023 13:45
“SONO STATO SQUALIFICATO A VITA PER LE SCOMMESSE, ORA SENTO PARLARE DI LUDOPATIA: CI SI INVENTA DI TUTTO PUR DI AIUTARE CHI GIOCA IN SQUADRE IMPORTANTI” - L’EX CAPITANO DEL BARI BELLAVISTA SI TOGLIE I SASSOLONI DAGLI SCARPINI: “QUANTA IPOCRISIA. È FALSO CHE SIGNORI SIA ESTRANEO ALLE SCOMMESSE. LUI E L’EX PORTIERE DELLA CREMONESE PAOLONI, COLPEVOLI QUANTO ME, SONO STATI GRAZIATI E POSSONO TORNARE A LAVORARE NEL CALCIO, IO NO. HO CHIESTO LA GRAZIA DUE VOLTE E…” -
Da ilnapolista.it
Viene intervistato dal Corriere del Mezzogiorno edizione Puglia, a firma Nicolò Delvecchio.
«Ho chiesto alla Figc due volte la grazia perché voglio tornare nel mondo del calcio. Non credo sia giusto che chi gioca nel Bari non debba avere sconti e chi invece si trova in una big si appelli a queste cose per ottenere benefici. Esistono delle pene? Si applichino senza sconti. Non mi sono mai nascosto dietro nessuno e ho sempre ammesso le mie responsabilità. Altri, invece, si professano innocenti pur sapendo di non esserlo, aiutati anche da una stampa favorevole. La ludopatia nei giovani calciatori? Ci si inventa di tutto pur di aiutare chi gioca in squadre importanti…».
Nel 2011 Bellavista rimase direttamente coinvolto nella vicenda calcioscommesse che coinvolse, oltre alla giustizia sportiva, anche le Procure di Cremona, Bari, Napoli e Genova. Quello scandalo colpì direttamente Bari e Lecce per il derby truccato del maggio 2011 (al San Nicola finì 2-0 per i giallorossi) e Bellavista, sotto indagine a Cremona per altre vicende, fu infine radiato a vita dalla Figc. Ora che si torna a parlare di calciatori e scommesse, l’ex centrocampista sente di doversi togliere qualche sassolino dalla scarpa.
Da tempo pubblica sui suoi social post relativi alle vicende presenti e passate.
«Mi dà fastidio l’ipocrisia. Qualche giorno fa è andato in onda un servizio in tv in cui Beppe Signori, ex grande calciatore, dice di essere totalmente estraneo alla vicenda calcioscommesse e tira in ballo me.
È falso: io ho sempre ammesso le mie responsabilità, lui sostiene di aver rinunciato alla prescrizione e, per questo, di essere stato assolto con formula piena. Però nel filone principale di indagine, quello di Cremona, lui non ha rinunciato a nulla e le pene sono state prescritte. Lì il gip lo indicava come “organizzatore” dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Però questo non è stato detto».
Pensa che aver ammesso le sue responsabilità possa averla danneggiata?
«Non credo, alla fine molti giocatori che hanno confessato di aver truccato le partite hanno ripreso a giocare dopo poco tempo e a livelli alti. Ci sono stati, e ci sono ancora, due pesi e due misure: i calciatori di squadre importanti alla fine passano per innocenti e vengono aiutati, quelli delle piccole invece devono scontare tutto fino alla fine. Questa non mi sembra giustizia. Ora addirittura sento parlare di ludopatia…».
Si parla di ludopatia nei casi recenti di Tonali e Fagioli, giocatori di Milan (ora al Newcastle) e Juventus. La considera una scusa?
«Non so se effettivamente abbiano questa patologia, e a loro va comunque la mia solidarietà. Dico solo che chi sbaglia deve pagare. Non credo sia giusto che chi gioca nel Bari non debba avere sconti e chi invece si trova in una big si appelli a queste cose per ottenere benefici. Esistono delle pene? Le si applichino senza scorciatoie. La situazione in cui mi trovai coinvolto io era sicuramente più grave, ma questo non significa irrogare pene ridicole».
Lei in passato ha chiesto la grazia alla Figc. Ha ottenuto risposta?
«L’ho chiesta due volte, non ho mai ricevuto risposte. Signori e l’ex portiere della Cremonese Paoloni, colpevoli quanto me, sono stati graziati e possono tornare a lavorare nel calcio. Ma sono al lavoro con i miei avvocati, Casimiro Delli Falconi e Francesco Rondini, per cercare di ottenerla. Abbiamo una chat apposita “Giustizia per Bellavista”».
Cosa fa adesso?
«Sono consigliere comunale a Bitonto, ho un centro sportivo rinomato, lavoro nell’edilizia. Non ho bisogno di lavorare nel calcio e la mia battaglia non è finalizzata a rientrare nel pallone. È solamente una questione di principio».
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fabiochampioraro · 8 months
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finalmente parla qualcuno con un cervello, caso strano è una donna…
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Calcioscommesse, Izzo condannato a 5 anni di reclusione
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🤑 VIP winning ticket 🤑 Congrats followers 💪🏻💪🏻💪🏻 Do you a winner ? #parissportifs #footballpicks #calcioscommesse #scommesselive #scommessesportive #matchprognosis #bettingnews #bettingtipsfree #soccerpicks #fussballwetten #apostasonline #apostasfutebol #parionssport #parissportif (at Lyon, France) https://www.instagram.com/p/CIZEnKJFuIC/?igshid=1r2h7z3xs6mt9
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alessandro54-plus · 8 months
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Il calcioscommesse degli anni Ottanta
articolo: https://www.ilpost.it/2012/06/04/il-calcioscommesse-degli-anni-ottanta/ La storia del primo scandalo di partite truccate del calcio italiano, quando la giustizia ordinaria e quella sportiva arrivarono a conclusioni opposte In questi giorni, viste le inchieste sulle scommesse e le presunte partite di calcio truccate, si è citato più volte un episodio analogo avvenuto nel 1980, il primo…
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Florenzi indagato a Torino per calcioscommesse
Il calciatore del Milan Alessandro Florenzi è indagato a Torino nell’ambito dell’indagine sul calcio scommesse. In base a quanto si apprende gli è contestato l’esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Nello stesso procedimento sono coinvolti altri calciatori tra cui Zaniolo, Fagioli e Tonali. Riproduzione riservata © Copyright ANSA source
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giancarlonicoli · 1 year
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21 mag 2023 16:20
“FUMAVO E FACEVO L’AMORE TRE VOLTE A SETTIMANA” – RICORDI SENZA FILTRO DELL’83ENNE RICKY ALBERTOSI, MITICO E SREGOLATO EX PORTIERE DELLA NAZIONALE, DEL MILAN E DEL CAGLIARI DELLO SCUDETTO: “DONNE, ALCOL, CARTE E CAVALLI, A DIFFERENZA DI ALTRI FACEVO TUTTO ALLA LUCE DEL SOLE E IN CAMPO ALLA DOMENICA FACEVO IL MIO DOVERE” – SUL GOL DI TESTA DI PELÉ NEL 1970: “HO PECCATO DI TROPPA FIDUCIA IN BURGNICH” – SUI 15 GIORNI DI CARCERE PER IL CALCIOSCOMMESSE: “MANGIAVO BENE E GIRAVO LIBERO TUTTO IL GIORNO” – E POI GLI INFARTI, IL RAPPORTO CONFLITTUALE CON ZOFF E QUEI BAFFI… – VIDEO
Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Ricky Albertosi aspetta l’estate in Versilia, parando i tiri del nipotino e i colpi del cuore: «Ho superato un secondo infarto pochi mesi fa».
Si mette ancora in porta?
«Sì, per poi sentirmi dire “ma nonno non ne pari una, che portiere sei!?”. Tra poco però gli mostrerò qualche video di quello che ho fatto».
[…]
Papà Cecco era maestro e portiere: lei ha studiato fino al terzo anno di magistrali poi l’altra passione ha vinto.
«Me l’ha fatta venire lui, mi allenava nell’intervallo delle sue partite. Avevo 7 anni e non sono più uscito fino ai 43».
Il suo debutto coi grandi arriva a 15 anni, a La Spezia.
«Il titolare era un marinaio, che doveva imbarcarsi. Sembra l’inizio di un romanzo d’avventura, ma andò così: da lì ho preso il via, abbiamo vinto il campionato, è arrivata la Nazionale juniores e nel 1958 abbiamo vinto l’Europeo con Corso, Trapattoni, Galeone».
Sandro Mazzola ripeteva che «il segreto di Albertosi è che si allena poco». Solo perfidia o c’era del vero?
«Perfidia: lui era già in spogliatoio quando facevo l’allenamento vero, specifico».
Per Rocco era «il migliore al mondo, anche se ha tutto quello che odio in un calciatore: fuma, beve, piace alle donne, gioca a carte, punta sui cavalli». Sintesi efficace?
«Sì, è vero, sono sempre stato così, non ho mai nascosto niente. A differenza di altri facevo tutto alla luce del sole e in campo alla domenica facevo il mio dovere».
Liedholm al sabato le chiedeva se preferiva l’ippodromo o il cinema con la squadra: mai accontentato?
«Mai. All’ippodromo passavo un paio di ore in tranquillità. La mia fortuna erano allenatori come lui o Scopigno che mi capivano».
Nel ’76 il Corriere le chiese: «Quante volte fa l’amore alla settimana?». E lei: «Se lo dico, a Milanello scoppia un casino!». Un po’ ci marciava attorno al suo personaggio?
«Certamente. Non facevo l’amore ogni giorno, ma due-tre volte alla settimana sì».
Come portiere è stato più genio o più sregolatezza?
«Forse più genio. Poi faceva colpo dire che fumavo quaranta sigarette al giorno anche se non era vero, che andassi sempre all’ippodromo o che andassi a letto tardi: facevo tutto, perché mi sentivo bene, ma non è che giocassi male perché non facevo una vita consona allo sport. Dipendeva anche dal mio fisico».
La Nord Corea nel 1966 è la cosa che le brucia di più?
«Sì e mi brucia molto, perché ho fatto 4 campionati del mondo e quella era una grande squadra. Fu una partita incredibile, nella quale ci bastava il pari: non abbiamo sottovalutato la Corea, ma abbiamo sbagliato dieci gol».
A Messico ’70 era in stanza con Riva. Si annoiava?
«Al contrario. Nel privato Gigi è un bel chiacchierone, sa stare bene in compagnia. È un timido, ma se entra in confidenza è un’altra persona».
Per Rivera le parole che lei gli disse dopo il 3-3 di Müller contro la Germania nella «Partita del secolo» sono impubblicabili. Conferma?
«Direi molto impubblicabili. L’ho infamato perché non doveva starci lui su quel palo. Battendo la testa sul montante disse “ora posso solo andare a far gol”. E fu di parola».
Come mai invece che all’Inter si ritrovò al Cagliari?
«Bisognerebbe chiederlo a qualche giocatore di quell’Inter: per Allodi era già fatta».
In Sardegna tra l’altro lei non ci voleva andare.
«È vero, però non potevi rifiutarti. Ma è stata una fortuna, non solo per lo scudetto».
Il mitico gol di testa di Pelé nel 1970 era parabile?
«Lo è se mi aspetto che Burgnich non la prenda: lui saltava benissimo e quando l’ho visto scendere ho pensato che Pelé non l’avrebbe più colpita. Invece è rimasto in sospensione, ha dato forza al pallone e l’ha messo sul primo palo, dove un portiere raramente deve prendere gol: ho peccato di troppa fiducia in Burgnich».
[…]
È giusto dire che Albertosi fu un rivoluzionario, mentre Zoff un grande classico?
«È una visione corretta, perché ho anticipato le cose: giocavo molto fuori dai pali e anche molto coi piedi, anche perché in allenamento stavo quasi sempre in attacco. In C2 facevo l’allenatore-giocatore, volevo fare gol in partitella e il portiere di riserva mi è crollato sulla gamba. Sono stato costretto a ritirarmi».
Al Milan si fece crescere i baffi per la moda del tempo?
«No, c’è una storia: nel 1975 ho conosciuto Elisabetta, che mi chiese perché non me li facevo crescere. Oggi ho gli stessi baffi e la stessa donna».
[…]
Nel 1978 Bearzot non la portò come terzo perché Zoff la soffriva. E lei criticò Dino per i gol con l’Olanda. A lungo lui la evitò, offeso. Quando avete fatto pace?
«Fu sulle scale di un hotel: una scena western, senza le pistole. Ci siamo abbracciati».
Quando Zoff alzò la Coppa da capitano lei era squalificato per il calcioscommesse. Che sentimento provò?
RICKY ALBERTOSI
«Sono stato contentissimo, specie per lui: un grandissimo, che ha meritato tutto».
Il trionfo portò l’amnistia.
«E andai all’Elpidiense».
Lei giocò sulla vittoria della propria squadra: di solito non è il contrario?
«Sì e tra l’altro avevo riportato tutto al mio presidente: sono stato un ingenuo, non avrei dovuto parlare con questo amico che mi ha contattato. Abbiamo vinto con la Lazio una partita regolare, feci due parate eccezionali. Io ho sempre giocato per vincere, perché sono un giocatore nato».
In carcere quanto restò?
«Una quindicina di giorni».
Disse: «Mai mangiati bucatini all’amatriciana così buoni». Altra provocazione?
«No, è vero: c’era un carcerato che li cucinava benissimo. Eravamo rinchiusi, ma liberi e in giro tutto il giorno».
[…]
Nel 2004 ebbe un infarto all’ippodromo: la passione per i cavalli le salvò la vita?
«La mia fortuna sono stati i fantini: uno mi ha tirato fuori la lingua, l’altro mi ha fatto il massaggio cardiaco, in attesa dell’ambulanza. Così mi sono salvato senza danni permanenti: ma i dottori non sapevano come sarebbe finita».
I fantini la salvarono, ma chissà quante volte li avrà maledetti per i soldi persi.
«No, erano tutti amici. E poi quando si scommette si ricordano solo le vittorie».
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