Tumgik
#cose irrisolte
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e non passa la notte tra cose irrisolte.
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A CHIUNQUE TU SARAI:
Ho sempre avuto voglia di cose semplici, prima ancora di sapere cosa volessi. Nelle relazioni c’è chi si aspetta grandi regali, viaggi, borse costose, ciò che ho sempre voluto io era un bacio nelle giornate in cui mi sentivo invisibile. Un bacio rubato sotto il portone, una “buonanotte, ti penso” scritto alle 3 del mattino. Ho sempre voluto cose semplici, come un pomeriggio passato al parco a giocare con le tue mani, e poi tu che passi una mano tra i miei capelli e mi dici che è tutto okay. Una camminata mano nella mano per ricordarmi che in due tutto fa meno paura. Organizzare un viaggio, prenotare l’albergo, baciarti in ogni posto nuovo che visiteremo, così resteremo lì anche quando saremo andati via. Volevo cose semplici. Prepararti la cena la sera quando tutto il mondo pesa, ma casa tua è un rifugio. Poterti raccontare con entusiasmo ciò che mi rende felice, e vedere che sei felice anche tu, perché i miei traguardi sono anche i tuoi. Cose semplici, parlare con un bicchiere di vino bianco in mano e un vinile in sottofondo, guardarti e sentirmi grata, per te, per noi. A chiunque tu sia, sii paziente con me, ho ancora delle cose irrisolte nel cuore, ma so amare bene. Abbi pazienza perché molto spesso avrò paura, ma l’unica cosa di cui avrò bisogno sarà qualcuno che mi sostenga, e mi dica che andrà tutto bene e che posso farcela. Sii paziente perché alcune volte mentre cammineremo in strada, probabilmente mi scenderà qualche lacrima, perché vedrò due anziani camminare mano nella mano, o perché un’artista di strada sta cantando una canzone con una chitarra e sentirò una stretta al cuore. Amami anche per questo se potrai.. Mille sono i miei modi di sentire, e se sarai tu, imparerai che è un po’ difficile starci dietro, ma ne vale la pena. Chiunque tu sarai, ti avverto che avrò bisogno di tanti baci a fine giornata, perché mi faranno sentire rassicurata, avrò bisogno continuamente di sapere che mi vuoi ancora. E dormiremo abbracciati, perchè non conosco altro modo di amare. E ti farò tante foto, perché la fotografia rende immortali. 
A chiunque tu sia, non tardare troppo, è già una vita che aspetto.
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myborderland · 1 year
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Se avessi spinto me stessa oltre la soglia dell’orrore del vuoto, se avessi guardato in faccia al mito che pietrifica a un unico svelamento, niente più mi avrebbe trattenuta alle regole della vita comune! Allora, anch’io avrei potuto urlare contro uno sconosciuto l’anatema della mia esistenza. Come certe creature irrisolte, che denunciano fin dall’aspetto il proprio ibrido destino, non ho mai osato smemorarmi di me stessa totalmente: così, dunque, non mi sono liberata delle cose fino a divenire una mendicante, e non mi sono liberata del passato fino a divenire una folle. Prigioniera della mia vita, sono rimasta una creatura di confine.
Passaggio in ombra -  Mariateresa Di Lascia
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susieporta · 1 year
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PURIFICARE IL CUORE
Senza presenza e consapevolezza l'amore apre la porta al farsi usare ed abusare...
Perché in assenza di consapevolezza si è totalmente ciechi e sordi davanti l'ovvio.
Se l'amore è l'acqua fresca di sorgente che vorremo condividere con gli altri, le nostre tematiche irrisolte sono gli inquinanti ed i veleni disciolti nel bicchiere d'acqua che offriamo alle persone care.
Purificare l'acqua (l'amore) separandola dagli inquinanti e veleni, finalmente sperimenteremo che cos'è veramente l'amore, la compassione, il rispetto e l'uso corretto della comprensione, della pazienza e dell'autoaffermazione.
Fin tanto che non separeremo in noi stessi l'amore dall'attaccamento, l'amore dall'invidia e gelosia, l'amore dal controllo e dal senso del possesso, l'amore dal manipolare, usare e farsi usare per paura d'essere lasciati...
Noi continueremo a generare sofferenza convinti sia amore.
Questa è stata la mia esperienza personale vissuta nei primi 30 anni della mia vita, finché non incontrai la mia prima Scuola Evolutiva dove iniziai a rendermi conto che stavo accettando passivamente l'idea che l'amore è sofferenza...
Un'idea entrata profondamente nell'immaginario collettivo.
La prima cosa che vidi è che NON VEDEVO NIENTE.
Senza presenza e consapevolezza non vediamo nulla, interpretiamo ogni cosa secondo i paradigmi che abbiamo assimilato passivamente in famiglia e in società.
Una delle caratteristiche della Presenza - Consapevolezza è la chiarezza e precisione con cui si percepiscono i fenomeni, fondamentale per separare la verità dai condizionamenti che inquinano la corretta percezione delle cose.
È scioccante (le prime volte) svegliarsi da questa sorta di ipnosi consensuale che ci porta via da noi stessi e da tutto ciò che ha realmente valore.
Sperimentare l'amore puro non mischiato con i soliti veleni ed inquinanti è un'esperienza unica... e una volta assaggiata l'acqua pura, non si torna più indietro.
Non berrai più acqua e fango se qualcuno te la offrisse.
Vedrai già a centro metri di distanza arrivare qualcuno con un bicchiere d'acqua sporca convinto di offrirti amore.
Prima di parlare d'amore...
Dobbiamo fare un profondo lavoro su noi stessi e purificare il cuore.
Info. Percorso di crescita personale e relazionale WAKE UP scrivere a [email protected].
Roberto Potocniak
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soggetto-smarrito · 1 year
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Il luogo dei baci non dati..
è molto vicino a quello delle storie irrisolte,
entrambi chiusi..
dietro la porta delle offese fatte e non saldate..
in fondo al corridoio delle cose dette per paura
o per orgoglio.
Il luogo dei baci non dati è una cella buia..
dove la luce arriva fioca,
e solo una volta al giorno.
Tumblr media
Nel luogo dei baci non dati..
c'è anche il tuo, rimane lì fisso..
ad aspettare il momento unico
per il quale è nato..
prima di volare via..♥️
Soggetto smarrito
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possono passare anni tra di noi, silenzi interminabili, telefonate interrotte nelle maniere peggiori, ma io continuerò a sentire i tuoi occhi addosso ogni volta che mi sposto in un luogo che ci è familiare, continuerò a saper riconoscere l'odore del tuo tabacco tra mille altri odori, continuerò a saper distinguere bene la tua risata, le tue spalle, i tuoi gesti.
possono passare anni, ma continuiamo a stare in equilibrio sul vuoto, proteggendoci a vicenda, perché a me piace da matti.
possono passare anni e tutte le promesse che ci siamo fatti, in qualsiasi momento, sono rimaste salde come catene, strette sui miei polsi, dolorose -talvolta, ma necessarie a tenermi in piedi, salda come poche altre cose al mondo.
possono passare anni, ma per ogni appuntamento mancato, io e te ci siamo incontrati nei sogni, miei o tuoi, poco importa - e no, non puoi dirmi che non è vero pensandolo sul serio, perché lo sai che non puoi mentirmi nemmeno se volessi farlo.
possono passare anni, ma ogni volta, per ogni tentativo, abbiamo sempre fallito o gioito, insieme, senza dircelo o dicendocelo, tra le righe o fuori dai margini, rompendo argini di situazioni strette, scomode ad entrambi.
possono passare anni, e ne sono passati, e resti sempre un colpo di scena, uno di quelli da film americano, strabiliante a tal punto da fare contrasto con i miei colori sbiaditi dal tempo e da scarsissima pazienza.
possono passare anni ed ogni volta che ho provato a fingere che non mi importasse più nulla, ti ho sempre trovato sull'uscio delle cose irrisolte come se neppure tu riuscissi ad andartene davvero, chè noi, attraverso gli anni, abbiamo sempre trovato la forza, la voglia di spiegare, di chiarire.
possono passare anni e tu resteresti il più fedele tra gli scudieri per le mie paranoie deliranti, fatte di "se", di "ma".
possono passare anni ed ogni volta che sono andata in frantumi, eri lì, puntualmente, con un tubetto di colla in mano, pronto a rimettermi insieme nella maniera migliore.
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necarnenepesce · 1 year
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MANIPOLATI E MANIPOLATORI
Col tempo, troppo tempo dire ... mi sono sentita come quando ti svegli da un brutto sogno e ci metti un po' a realizzare che sei finalmente sveglio.
Ecco io ci ho messo un po' ma a un certo punto della mia vita mi sono svegliata e ho capito che non tutti quelli che dovrebbero amarmi, mi amano davvero o perlomeno non sono immuni dal farmi del male.
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Quando tutto il mondo sembra crollarti addosso è molto difficile accettare questa condizione, anche perché ti senti la persona più sola del mondo.
Ho capito, che a un certo punto la gente intorno a me aveva preso tutti i problemi, incombenze, cose irrisolte le ha impacchettate di
"IO SONO PICCOLO E INDIFESO, IO NON SO FARLO, TU SEI BRAVA, IO NON SONO CAPACE COME TE ecc" e mi ha passato la patata bollente.
Come si dice dalle mie parti
MO' TO CHIAGN TU!!!
Il bello è che questo atteggiamento è messo in atto da più di una persona, consapevolmente o inconsapevolmente, intanto il culo che brucia è il mio (SCUSATE IL FRANCESISMO).
Quando ho preso atto di questa cosa è stato difficile, cercare di spezzare la catena, in primis perché a farmi del male erano e sono tuttora le persone che dovrebbero essere la mia famiglia o quel che resta.
Quindi capirete, che mano a mano, qui i giocatori in campo vengono decimati e rimarrò effettivamente sola!
e poi perché è sempre difficile accorgersene, a volte riesco subito altre mentre mi ritrovo ad accettare e poi BAM tipo porta in faccia mi accorgo dell'errore madornale!!
PORCA MISERIA, ALLARME TRAPPOLA MANIPOLATORE, CI SEI CADUTA DENTRO, SVEGLIAAAAAAAA!!!!
Oggi è stato un giorno difficile, ho dovuto dire di no a una cosa veramente importante, a una di quelle cose che potrebbero capovolgere gli eventi.
Ovviamente più si alza l'asticella del pacco e più sento la pressione e il senso di colpa.
Tumblr media
stanotte praticamente non ho chiuso occhio, ero lì a girarmi e rigirarmi nel letto, dentro il mio cervello si è creato una specie di riunione con tante piccole mie miniature, ognuna metteva sul tavolo una proposta sul come affrontare la questioN ... ma la svolta c'è stata stamattina quando alla riunione si è unita la psichi con cui avevo appuntamento.
Alla fine ho manipolato il manipolatore!!!
YEHHHHHHHHH VITTORIA!!!
anche se per festeggiare per benino attenderei domani, per capire come si evolverà la situa.
Ma perlomeno sono sopravvissuta a me stessa oggi, quindi stanotte ho intenzione di dormire sogni tranquilli.
Con in sottofondo Macklemore vi saluto BACIONIIIIIIIII
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organidramma · 1 year
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c'hai le cose irrisolte
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siamodiamantirari · 2 years
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troppe cose irrisolte tra noi due
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non-sonosoloparole · 2 years
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Ciao G,
Spero tu sia bene. Non dimentico che hai altre persone a cui tieni, per cui spero bene anche per loro. (Non rispondermi "bene" soltanto per mettere a tacere ogni altra domanda riguardo a questo). Non riesco ad andare così indietro nel tempo e ritrovare il momento esatto in cui ci siamo sentiti per l'ultima volta, ma immagino che sia passato molto tempo. Ci si perde, ma si va comunque avanti. Funziona sempre così, no? Forse ti stai chiedendo perché ti abbia scritto proprio oggi, perché proprio ora. Non ho una vera risposta da darti. Avrei voluto farlo in altre occasioni , ma poi ho sempre perso quell'attimo in cui sei entrata nei miei pensieri. Forse ti ho lasciata sempre andare perché non era il momento giusto. Tra le tante cose che vorrei dirti c'è questa: hai sempre avuto ragione su tutto, sull'amicizia, sull'amore e su di me. Scusa se c'ho messo un po' di tempo per capirlo, ma ero come se fossi bloccata in quel piccolo mondo di illusioni che mi ero creata per cercare di dare un senso alle cose irrisolte della mia vita. Ora lo so. Ora vedo tutto più chiaramente, e capisco il significato di tutte le tue riflessioni. Ti chiedo anche scusa per non essere stata all'altezza della nostra amicizia. Ho sempre pensato alle mie cose, cercandoti solo quando avevo problemi, senza mai mostrarmi davvero interessata a te. C'è poco da dire: sono stata una stronza. Di questo mi dispiace più di quanto le mie parole riescano a dire . Forse, ed è brutto ammetterlo, a volte si cresce anche così: calpestando i sentimenti degli altri senza nemmeno volerlo. Comunque mi piacerebbe se mi aggiornassi su come vanno le cose, su quello che stai facendo, su di te insomma. Ma se tu non volessi, per un motivo o per un altro, lo capirei. Farebbe male, ma lo capirei. Qualunque sia la tua scelta, sappi che resti quella parte di me da ricordare, di un passato che ho cancellato ormai da tempo.
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susieporta · 11 months
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IL SISTEMA FAMIGLIARE HA SEMPRE RAGIONE?
La famiglia ha sempre ragione?
Partiamo dal principio.
Nella prima parte della vita si vive il karma con le figure autoritarie e qui si nasconde il nostro rapporto con queste figure.
Diciamo che, proprio nel momento in cui dovremmo rimanere sempre più agganciati alla nostra Essenza e al nostro potere personale, noi siamo educati a sganciarcene. Ed ecco che creeremo le dinamiche con le forme di potere.
Il karma più pesante poi è con i genitori, sono loro i principali specchi su cose che ci riguardano e che spesso non riconosciamo.
Mi è capitato spesso di sentire la classica frase: “Io non voglio diventare come mia madre, come mio padre, non sarò mai come loro”.
Eppure…
Quasi sempre si diventa esattamente come loro.
Perché accade?
Attenzione a questo passaggio.
Noi non diventiamo come loro, semplicemente eravamo già come loro.
Loro ci fanno da specchio.
I genitori sono espressione di karma nel senso che sono quello che hai fatto a te stesso e che hai permesso agli altri di fare a te stesso.
Tutto quello che hai sabotato o bloccato ti viene riflesso nel genitore.
Questo perché possiedi tre canali energetici:
Il Lunare: Femminile.
Il Solare: Maschile.
E il Canale della coscienza.
All’interno di questi canali ci sono memorie di esperienze con il femminile e con il maschile.
E, in base alle cose irrisolte nel tuo aspetto femminile o maschile, viene attratto quel tipo di genitore.
Tieni presente che considerando il tuo sesso, il canale energetico opposto sarà quello inconscio.
Perciò se hai bloccato il tuo maschile attrarrai un genitore che ti blocca l’evoluzione del tuo maschile. Se hai bloccato il femminile attrarrai una madre anaffettiva, per esempio.
E questo riverbera in generale anche con tutti i membri della famiglia.
Quindi, a un certo punto, non si tiene tanto conto se è la zia, il papà, la nonna il problema, ma se è un problema energetico di tipo femminile o maschile.
E se non risolvi questi problemi con la famiglia cosa accade?
Semplice, tu ti porti dietro quei nodi irrisolti maschili e femminili tanto da riviverle con le altre relazioni interpersonali in base al sesso della persona.
Un altro quesito fondamentale che mi viene posto è se i genitori ci feriscono per primi oppure nasciamo già con delle ferite.
Bisogna considerare che i genitori possono sì ferirti, ma ti feriscono nelle vecchie ferite che tu hai già inflitto a te stesso con il karma.
Dietro una ferita c’è una memoria karmica.
Ed è come se i genitori fossero stati costretti a riaprire vecchie ferite delle tue vite passate.
Sono come rappresentazioni di archetipi, di energie.
Prova a osservare i tuoi genitori, le loro paure e identificazioni e come le proiettano su di te, come e dove cercano di bloccarti, di boicottarti e dove cercano di aiutarti e di stimolarti, invece.
Sono tutti specchi. Specchi di quello che hai fatto e ancora fai a te stesso da chissà quante “vite”.
Per questo è stata scelta questa famiglia piuttosto che un’altra, per permetterti di evolvere.
Proprio perché rappresenta alcuni lati che puoi, ma soprattutto devi trasformare in questa vita.
Cambia la prospettiva adesso o sbaglio?
La famiglia non puoi vederla come il colpevole di tutti i tuoi problemi, come un ostacolo, come la fine della tua felicità, la potrai solo guardare con compassione, come il terreno migliore per la tua crescita.
Ma la maggior parte delle volte questo non accade.
Si verificano due scenari: O ci si attacca e ci si identifica con la famiglia e i suoi modelli oppure ci si ribella e ci si allontana il più possibile.
Nessuno dei due casi ti permette realmente di evolvere e liberarti.
E adesso vedremo perché.
Non basta tagliare il cordone ombelicale alla nascita
Prima di tutto parliamo del primo lato.
Come abbiamo già accennato, il meccanismo di identificazione e attaccamento al sistema familiare e alle dinamiche di famiglia non permette di risvegliarti alla tua coscienza/individualità.
Osserva un animale, per esempio.
Appena è autonomo per la sua sopravvivenza lui si stacca o viene cacciato dal gruppo.
Questo non accade nell’essere umano da ormai tempo. Possiamo dire che il processo di crescita interiore è rallentato.
Siamo in una situazione di forte identificazione con il sistema familiare.
Non ci si stacca dai genitori e loro non si staccano da noi.
E così non riesci a trovare la tua strada e nemmeno a risvegliare la tua coscienza.
Non trovi chi sei davvero, al di là della tua famiglia.
Che vocazione hai?
Che talenti hai?
Queste cose non hanno niente a che vedere con la tua famiglia biologica.
La famiglia è solo un canale per aiutare l’anima a fare la sua strada.
E intendo la sua strada, non quella del sistema familiare.
Agisce fino a quando il sistema corpo, mente ed emozioni sono abbastanza mature per seguire il progetto dell’anima, il motivo per cui è tornato qui (il suo dharma).
Se non accade questo si genera karma.
Guardando ai nostri tempi, i bambini non vengono educati a cavarsela da soli, a trovare la loro strada nella vita.
Addirittura, troppo spesso, la madre educa il figlio con l’idea che non se ne andrà.
Ecco perché poi è così difficile sganciarsi dall'inconscio familiare.
Ed ecco perché non avendo tagliato il cordone ombelicale, noi riviviamo i nostri drammi familiari. Classico copione che si può osservare nelle convivenze.
“Lo stare insieme in una casa” diventa il luogo di manifestazione dei propri modelli vissuti in famiglia.
Allora le persone mi chiedono se fosse la stessa cosa se si ribellassero?
Purtroppo devo darti una cattiva notizia a riguardo.
Perché no, non cambia niente.
Certe informazioni saranno impresse nel campo cosciente anche se te ne vai.
Scendiamo nel dettaglio.
Comprendi che ribellarsi non è essere se stessi. Punto.
Essere se stessi vuol dire liberi dal karma, essere se stessi in ogni relazione.
Tanti pensano mi ribello a tutti o non coltivo nessuna relazione così sono a posto, posso essere me stesso.
No. Non è proprio così.
Tieni presente che il focus, quando subisci qualcuno, parliamo dei genitori in questo caso, sono loro.
Quando ubbidisci, il focus sono ancora loro.
E quando ti ribelli?
Indovina un po’? Sì, sono ancora loro.
Perché?
Perché semplicemente non sei centrato.
Ancora non sei chi vuoi, non fai ciò che vuoi.
Che tu sia accondiscendente o ribelle non cambia niente, il focus ancora una volta sono loro non tu.
Focus su come loro ti vedono, su come ti giudicano, su come ti trattano.
La tua mente è assorbita in questa ribellione e non è ancora libera di fare la sua strada. E questa non è libertà. Non sei ancora focalizzato su ciò che vuoi realmente, su ciò che è legato alla tua coscienza, ma su ciò che non vuoi, che dipende ancora da loro…
Ecco il vincolo.
Che poi, siamo onesti, quando ci si ribella a tutti i costi, cosa si prova?
Si prova un senso di pace interiore? Serenità e spensieratezza?
O ci si fa consumare da rabbia, cinismo, odio e tanto risentimento?
Cosa c’è di liberatorio in tutto questo?
Poi vedremo perché accade, ma basta già iniziare a comprendere che la ribellione, il fare l’opposto di quello che vogliono gli altri, non è ancora fare quello che si vuole. Non è ancora risveglio.
“E se io me ne vado dalla famiglia? Scappo il più possibile?” È possibile che te lo sia chiesto anche tu.
Per risponderti, considera che la distanza fisica può aiutarti in quel momento, certo, ma, come abbiamo visto prima, il legame esiste ancora.
C’è ancora karma, perché dietro c’è la credenza, i pensieri e quindi anche uno stato che comporta un certo tipo di emozioni.
Non c’è ancora accesso alla tua coscienza, non sei ancora te stesso, ma succube del sistema familiare o di quello sociale.
Piuttosto evidente se ci pensi.
Tu puoi andartene anche in Antartide o rinchiuderti in una grotta da solo, ma qualcuno probabilmente lo incontrerai comunque. E, soprattutto, la mente, i tuoi pensieri, le tue credenze, tu te le porti dietro, la testa non la stacchi dal corpo e la lasci in casa con la tua famiglia di origine. O sbaglio?
Per questo dire “Io non sarò mai come mio padre” o “come mia madre” non è garanzia di successo. Anzi, se non fai un lavoro su te stesso per ripulire il karma, tu diventi esattamente come loro invece.
Se sei nato da loro, hai un karma simile al loro.
Le caratteristiche che ti danno più fastidio di tua madre e di tuo padre, di solito, sono anche le tue. O comunque sono lì per farti vedere qualcosa.
Questo è importante capire.
Perché quando cresci e si moltiplicano le interazioni con le persone, sperimenti il karma di relazione.
E tutto quello che non hai lasciato dalla famiglia te lo ritrovi in queste di relazioni.
Ma come puoi trasformare le cose allora?
Tu trasformi le cose quando lasci andare il passato.
Rimani concentrato perché questo è fondamentale.
Infatti, con “passato” non parlo del ricordo, ma della carica energetica riguardo al passato.
Non basta allontanarsi o aver fatto pace fuori per chiudere i cerchi. I cerchi vanno chiusi interiormente.
È lasciando andare la carica emozionale, che il ricordo non fa più male.
Ripeto: Lasciare andare l’emozione, non tanto il fatto in sé.
Tu non hai chiuso il rapporto, il vincolo, se non hai chiuso bene anche con l’emozione.
Questo è il nocciolo.
Se non lavori sul nodo karmico, su ciò che dovevi vedere e capire in quella relazione, continui a ricreare le stesse dinamiche nelle nuove relazioni. Come un loop indissolubile.
Perché il karma negativo di relazione crea così tanta sofferenza?
Perché non ci lavori. Questo è il negativo.
Se rifiuti di guardare i tuoi problemi e continui a voler cambiare l’altro o a dargli la colpa, non cambierà mai niente.
Tieni presente che noi ci mettiamo un’energia allucinante a proteggere le nostre ferite, facciamo di tutto perché l’altro non tocchi.
Cerchiamo di controllare le persone per tenerle lì nell’angolino.
Cerchiamo di reprimere noi stessi.
E se l’altro fa la stessa cosa? E tranquilli che l’altro fa esattamente la stessa cosa.
Molti miei studenti venivano da me tutti terrorizzati.
“Non riesco più a far pace con il mio ex, voglio chiudere i miei cerchi, ma lui non mi vuole avvicinare, non è disposto a chiarire. Cosa devo fare?”
Non soffermarti a sistemare fuori pensando che questo sistemi dentro.
Ciò che fa la differenza, ciò che ribalta la tua vita è sistemare dentro più che fuori.
Lascia stare il rapporto e la persona in questione, focus nel cuore.
Perché dico questo?
Perché ogni relazione lascia delle impronte energetiche karmiche al tuo interno.
Il problema parte dall’interno verso l’esterno, non il contrario.
Trasforma le tue tracce karmiche e il fuori poi cambierà da solo.
Spesso l’altra persona ti lascia libera e se ne va perché non può più farti da specchio, oppure smette di essere in quel modo lì e cresce anche lei con te.
La tua vita cambia totalmente anche riguardo a chi attrai.
Se ti dovessero arrivare certe persone che non ti stanno bene, tu puoi dirgli semplicemente di no, perché lavorando su te stesso non hai più bisogno di passare per certe esperienze.
Prima ci cadi dentro e non puoi farci niente. Non c’è consapevolezza.
Ma ora sì. Ecco la libertà di dire sì / no. La libertà di scegliere.
Ricevo continuamente domande del tipo: “Cosa devo dire?”
“Come faccio a comunicare meglio i miei bisogni?”
“Come faccio a parlare con un partner che fa muro a ogni mio tentativo di comunicazione?”
Ti rispondo con la verità:
Non è facile comunicare quando c’è di mezzo il karma. Non è affatto facile.
Se in una relazione è importante comunicare i propri bisogni, quando il karma ci fa compagnia, spesso, o non si riesce o magari l’altro non ci ascolta ecc.
La soluzione è partire a lavorare su se stessi.
Perché aspetti che la relazione porti a galla il dolore? Prendi subito in mano la situazione.
Non ha senso scappare senza risolvere.
E non ha senso nemmeno lavorare sulla coppia, sulla famiglia ecc.
Devi lavorare su te stesso, sui tuoi modelli e nodi energetici, karmici.
Non si lavora mai sulla relazione, ma si lavora su ciò che la relazione ti ha fatto vedere di te.
Rifletti che tutto quello che ti circonda è lì per mostrarti qualcosa di tuo.
Per questo è importante vederlo e lavorarci interiormente.
Tagli il cordone ombelicale lavorando sulle ferite, non focalizzandoti su chi te le ha fatte. Continua pure a rimuginare con chi ti ha ferito e non farai altro che rafforzare il vostro legame distruttivo e la ferita stessa.
Roberto Potocniak
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girulicchio · 2 years
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Zeta, la variabile impazzita
Matematicamente, è possibile esprimere praticamente qualsiasi cosa secondo un’equazione. Questo è dato dal fatto che la matematica è un linguaggio, come l’italiano, come il C++, come il codice Morse. E questo vuol dire anche che, come in italiano, possono nascere neologismi, ma non tutti saranno utili nel tempo. Chi ricorda la storia della parola petaloso? Ecco, un giorno potrebbe nascere - ma, magari, è anche già nata - l’equazione petalosa. Un’equazione che sarà riconosciuta per il solo fatto di essere bella, per rendere onore a chi l’avrà inventata, ma che, passato il quarto d’ora di Warhol, sarà accantonata.  Il problema di fondo è che poche variabili hanno senso su dieci, in genere. Alcune scienze, almeno in passato, si sono addirittura basate sul trovare prima le relazioni e poi il senso fisico delle variabili. La termodinamica è un esempio lampante di determinazioni empiriche e semi-empiriche di variabili e relazioni tirate fuori quasi magicamente da un cilindro e poi giustificate con dei fatti veri e tangibili. Insomma, parliamoci chiaro: l’entropia è per definizione un’energia diviso una temperatura (per unità di massa, eventualmente). Già l’energia di per sé è un concetto un po’ strano, ma certamente accettabile e accettato dalla comunità. Non si mette in discussione la massa, la temperatura è qualcosa di innegabile, al pari del tempo, benché tutte queste grandezze siano relative. Ma che cosa rappresenta un’energia diviso una temperatura? A quanto pare, rappresenta il grado di disordine di un sistema. Ora, a me nessuno ha spiegato mai perché l’energia diviso la temperatura restituisce il grado di disordine, ma ci saranno sicuramente definizioni e dimostrazioni tanto arbitrarie quanto convincenti al riguardo.  Ricorda un po’ le storie alchemiche del flogisto, dell’etere, dei coboldi, dei niccoli... Sostanze imponderabili, esseri fatati, trasformazioni magiche basate sui sette pianeti. Cose affascinanti, assolutamente non derisibili per l’epoca in cui sono state messe a punto, immaginate o tentate di dimostrare.   E tutto questo è possibile perché bastano poche funzioni per definire qualsiasi cosa. A volte, addirittura, basta una polinomiale del grado adeguato. Poche cose non sono definibili da una polinomiale di decimo grado o somme algebriche di funzioni lineari e non. Pochi andamenti non risultano correnti con dieci variabili aggiustabili in una generica funzione.  Ad oggi esistono equazioni irrisolte - per meglio dire, si dovrebbe parlare di problemi irrisolti. Uno dei casi più eclatanti è l’equazione di Navier-Stokes. È stato offerto un premio di un milione di dollari per la confutazione di un enunciato riguardante suddetta equazione. Premio esiguo, se si pensa che dagli anni ‘60 ad oggi resta irrisolto. Se i matematici e i fisici fossero tutti venali, si potrebbe pensare che non ne vale la pena, che la cifra è troppo bassa e che piuttosto convenga investire in bitcoin e simili. 
Una cosa può sembrare tanto ovvia quanto l’esatto opposto: tutto quello che precede questa frase è una generalizzazione che lascia il tempo che trova.  Il progresso si basa sulla fame di conoscenza, sulla voglia di dimostrare che l’impossibile è sempre stato possibile, bastava solo crederci.  Tutto questo mi serve solo per strutturare un nuovo incipit di un racconto che non vedrà mai la luce. È un piccolo prologo - in realtà più un episodio costretto di brain storming - su una formica immaginaria che si inserisce nei problemi irrisolti di tutto il mondo e crea un punto di svolta.  Ora, delle due, l’una: o già è stato scritto qualcosa del genere e io non ne sono al corrente, o quando sarà fatto io reclamerò diritti di autore in merito.  In entrambi i casi, so che incrocerò le braccia e dirò: mannaggia, ogni volta che ho una buona idea qualcuno mi frega sul tempo. 
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d3hydrat3d · 2 months
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Non conoscendo la situazione perciò non vorrei sparare sentenze, ma che sia un approccio evitante oltre che la solita noia? Totalmente d'accordo col fatto che spesso quello che ci circonda è atono,visto e rivisto, noioso, alcune cose che un tempo ci avrebbero folgorati ora sembra solo banalità, ma credo che approfondendo e cercando il bello anche belle situazioni più brutte, sia l'unico modo per campare, e non farlo più con inerzia ma perché ti và realmente.
(detto da me poi, che vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto se non totalmente)
L’approccio evitante nella mia vita ne è la colonna portante.
In verità io nonostante tenda sempre a vedere le cose nella loro peggior forma, quando ci son dentro mi capita spesso di veder il lato positivo (anche perché sennò uno fa prima ad ammazzarsi insomma) anche se certe volte più, certe volte meno, ovviamente dipende dalle situazioni.
ma comunque vedere il bicchiere mezzo vuoto non è che lo sottovaluterei così tanto, anche se è brutto da dirsi, ma ti garantisce di ‘prepararti’ mentalmente, magari, parlo per me, per tante volte che si è visto mezzo pieno ed invece ci si è ritrovati a cadere a faccia a terra dalla luna.
però analizzando meglio la situazione attuale penso che il tutto sia dovuto maggiormente al fatto che io sono bloccato verso l’esterno, nel senso che ho questioni irrisolte (e da qui il mio comportamento evitante) che anche se non le sento fanno tanto rumore, facendomi entrare in quello che è un limbo di noia, ma che non è altro che autogenerata.
anche perché una cosa che ho capito fondamentalmente in questi anni è che noi siamo artefici della nostra vita prima di tutto. Ciò per dire che concordo con il fatto che ciò che ci circonda sia atono, ma solo perché noi ce lo facciamo andar bene così.
Una volta che mi hai aiutato a fare il brainstorming sulla mia situazione, ti chiederei anche tu come stai, anche perché solitamente ci è più facile riconoscere ciò che è nelle proprie corde.
Se vuoi parlarne, sono qui
l’ho fatto io che ci metto la faccia nel mio blog (per quanto sia riservato), potresti farlo anche tu in forma anonima
Grazie ancora d’avermi letto 🫀
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sweetcats-posts · 3 months
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Perdonami per tutte le volte in cui ho agito inconsapevolmente contro di te, magari dentro di me c'erano delle cose irrisolte, non so. Tutto quello che voglio è amarti è sostenerti , niente altro. ❤❤❤
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Cose irrisolte e domande senza risposte pesano 
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ferris60 · 7 months
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Mentre il mondo
Il modo va a rotoli e io ho preso un altro gatto
Mentre la mia idea di mondo muore ogni giorno un po’, mentre sto irrobustendo i miei addominali scarpinando qui e là, ben sapendo che non posso fare molto per entrambe le cose, per non parlare di un mucchio di altre questioni irrisolte, ho preso un altro gatto (gatta) Pepita, quasi due chili di preziosità L’ho vista in foto (me l’ha girata Lulù dicendo che carina somiglia a Pipisita- se vi…
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