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#istriana
semprelibera · 1 year
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Sentire italiani adoperare il nome slavo per città dalmate storicamente italiane ma la cui comunità autoctona è oramai ridotta a due gatti e in cui l’italiano non è più ufficialmente riconosciuto (Spalato, Ragusa, Zara etc;) anziché quello italiano già è imbarazzante, ma sentir fare la stessa cosa per le città istriane in cui l’italiano è la lingua co-ufficiale è da ricovero.
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veritanascoste · 10 months
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Se tutte le persone del mondo (9.000.000.000) fossero schiacciate l'una accanto all'altra (4 persone in 1 m2), l'intera umanità si collocherebbe sulla superficie della penisola istriana (2.820.000.000 m2).
Se a ogni persona vivente nel mondo (9.000.000.000) venisse assegnata un'area di circa 1.000 m2, l'intera umanità starebbe sulla superficie del Brasile (8.456.510.000.000 m2).
Se ogni famiglia di quattro persone avesse a disposizione un'area di circa 700 m2 per coltivare il proprio cibo, l'intera umanità starebbe su una superficie equivalente all'Iran (1.648.000.000.000 m2).
Nel 2019, si stima che nel mondo vivevano 7,7 miliardi di persone. Quasi tutte le quantità di verdure necessarie per una famiglia di quattro persone possono essere coltivate in circa 200 m2 di giardino.
È noto che i terreni coltivabili oggi coprono un'area di circa 31.000.000 km2 . In quest'area si potrebbe coltivare una quantità di ortaggi tale da sfamare 155 miliardi di persone! La cosiddetta sovrappopolazione è una sfacciata bugia, come tutto ciò che Loro sostengono.
Immer Frei
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italiasparita · 1 year
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5 Ottobre 1943 - 5 Ottobre 2023
80° Anniversario del Martirio di Norma Cossetto
Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio, 5 ottobre 1943 - Villa Surani (Istria)
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viendiletto · 9 months
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Il Consiglio della Minoranza accusa la Regione Istriana: «Svilite storia e memoria della componente italiana»
Pola. Un duro atto d’accusa nei confronti della Regione Istriana, colpevole d’ignorare sistematicamente richieste e proposte avanzate per valorizzare la componente identitaria italiana presente nella penisola. A sferrarlo è stato il Consiglio della Minoranza italiana autoctona che, nel corso dell’ultima riunione del 2023 organizzata a Fasana, ha denunciato i troppi silenzi delle autorità. A farne le spese alcuni progetti particolarmente sentiti dagli italiani in Istria, come l’intitolazione del nuovo ospedale di Pola al dottor Geppino Micheletti, l’eroe di Vergarolla.
Come noto, nell’esplosione di residuati bellici del 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, morirono oltre 100 bagnanti e quell’episodio fece scattare l’esodo degli Italiani. Quel giorno Micheletti era di turno al reparto chirurgia e continuava a operare i feriti che arrivavano in continuazione, nonostante avesse saputo che nella strage erano morti i suoi due figlioletti e altri familiari. Ecco dunque che dare il suo nome all’ospedale ancora fresco di inaugurazione viene ritenuto atto dovuto. Eppure l’autorità regionale non ha mai dato risposta non solo al Consiglio della Minoranza, ma neanche all’Unione Italiana che aveva approvato una mozione ad hoc nella riunione del dicembre 2021 a Buie. Ora sembra che tale battaglia sia definitivamente persa visto che dal primo gennaio l’ospedale di Pola rientrerà nelle competenze dello Stato per cui la Regione non avrà più voce in capitolo.
Va ricordato che il citato Consiglio è un organismo contemplato dalla Legge sulla Tutela delle minoranze nazionali in Croazia, quindi è un ente differente rispetto all’Unione Italiana che è invece l’associazione rappresentativa di tutti gli Italiani rimasti, residenti in Croazia e Slovenia. Però le loro finalità sono simili: la tutela degli Italiani sul territorio del loro insediamento storico.
Come constatato a Fasana, l’autorità regionale è rimasta e rimane sorda anche ad altre richieste. Una riguarda l’esodo e le foibe. È stato chiesto che a livello regionale venisse istituita una data a ricordo del grande esodo degli Istriani, che in maggioranza furono Italiani e che una delle numerose foibe venga scelta come simbolo di quella pagina dolorosa di storia in modo che i discendenti delle vittime ed altre persone possano portare lì un fiore.
L’ultima richiesta riguarda la canzone solenne Krasna zemljo (Terra Magnifica) dell’Istria che viene intonato nelle celebrazioni importanti. Ebbene nel testo si esalta la componente nazionale croata dell’Istria mentre quella italiana viene totalmente ignorata. Per cui si chiede di rimediare, considerato che ufficialmente l’Istria è regione bilingue, con la lingua italiana parificata al croato. Di lì a richiedere di un nuovo incontro chiarificatore con il governatore Boris Miletić per arrivare a una soluzione.
Valmer Cusma
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bumbaro · 2 years
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1 GENNAIO 2023 - L'ISTRIA TORNA AD ESSERE UNITA COME E' STATO PER SECOLI.
Il confine della Dragogna non ci sarà più. Dal 1 gennaio 2023 con l'entrata in Schengen della Croazia in Istria spariscono tutti i confini e quindi ritornerà ad essere unita. Un grande avvenimento per i "rimasti" di etnia italiana e sia per gli esuli. L'Europa ci ha riuniti? Pagheremo anche con un unica moneta, l'euro. Sono felicissimo. Ogni tanto passo da Tòppolo in Belvedere, già Topolovac o Topolovec in sloveno nelle alte valli della Dragogna, nel 1912, quando nacque mia madre apparteneva al Comune amministrativo di Portole, successivamente nel 1945 al distretto amministrativo di Capodistria. Più precisamente mia madre nacque nell'insediamento Collepiano-Boschini (Koromači-Boškini oggi) i cui abitanti comprendevano sette famiglie con lo stesso cognome ed erano sotto il Comune catastale di Topolovac. Poi tra il TLT e la Zona A e la Zona B del dopoguerra e la Jugoslavia di Tito passando più recentemente alla separazione in entità indipendenti di Slovenia e Croazia arriviamo in Europa. Quante barriere, fili spinati, barre confinarie, incomprensioni, divisioni. Tutto finirà? Quando mi trovo da quelle parti volentieri passo per Toppolo in Belvedere perchè su in cima al colle, il belvedere appunto, chiamato ora Belvedur in sloveno, è sede di un'ottima osteria/trattoria che ha un Refosco di produzione locale saporoso e profumato e cibi della tradizione istriana contadina e con qualche "dindio" ed anche qualche pavone libero al pascolo subito fuori dall'entrata del locale che ti fanno pensare di trovarti proprio fuori dal mondo, dove il tempo si è fermato. Poco è cambiato a Tòppolo in Belvedere, quasi tutto è rimasto tale e quale da almeno mezzo secolo in quanto è un paese abbandonato. Antiche case in pietra, tetti sfondati, viottoli, scalinate (balador) dove impera la crescita di erbacce frammiste a piante di fico e arbusti spinati di more e ortiche. Mia madre emigrò giovanissima a Trieste ma le sorelle e i fratelli rimasero in Istria fino all'esodo biblico che tutti conosciamo, l'esodo degli istriani del dopoguerra.
Mario Fragiacomo
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fridagentileschi · 2 years
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LE FOIBE: UNO DEI TANTI ORRORI COMUNISTI
Pur condannando l’orrore – e non potrebbe essere altrimenti – di quanto di inumano e inconcepibile avvenne dal 1943 al ’45 nelle martoriate città agli estremi confini della nostra penisola, vorrei porre l’attenzione ancora una volta su alcune delle figure femminili, vittime tra le vittime. E non per preferenza sommaria verso un genere, ma per portare a conoscenza alcune delle innumerevoli storie in cui, per la sola colpa di essere donne, si muore più volte; e per dare loro un volto, uno fra le migliaia, restituendo una piccola parte di quella dignità rubata, saccheggiata, depredata, così come lo furono i loro corpi: carne da macello, scettro di un delirio di onnipotenza maschile, in guerra come in pace.
Norma Cossetto,nella foto, studentessa universitaria istriana, fu torturata, violentata e gettata in una foiba ancora viva. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.
Altra triste fine fu quella delle tre sorelle Radecchi: Fosca, Caterina e Albina, tutte gettate nelle foibe dopo aver subito le stesse violenze di Norma e di chissà quante altre donne rimaste senza nome. Un triplice omicidio raccapricciante di tre giovanissime innocenti di 16, 19, 21 anni. Lavoravano in una fabbrica di Pola e furono soggette a trattamenti disumani per giorni. Albina era anche prossima a partorire ma non le fu risparmiata nessuna sevizia. Vennero infoibate ancora vive e forse raggiunte dai vari proiettili che venivano scaricati nelle fosse per assicurarsi della morte delle vittime.
A Rosa Petrovic fu riservato un trattamento speciale aggiuntivo, strappandole gli occhi dalle orbite.
C'e' ancora chi separa il nazismo dal comunismo. Invece sono due facce della stessa medaglia. Ha giovato al nazismo la contrizione del nome, cominciamo a chiamarlo nazionalSOCIALISMO, forse qualcuno si sveglia..che siano stati antagonisti nemmeno vuol dir nulla...anche cattolicesimo e protestantesimo lo sono stati...
Rosso e nero sono due colori forti.. due colori duri..rosso e' il colore del sangue e nero del sangue pesto...l'ideologia e' la stessa: odio contro l'umanita'. Nessuno stupore che ambedue difendano l' islam e lo appoggino visto che li lega l' odio contro le donne e quindi l'odio contro la vita. Pretendiamo che vengano considerati apologia di reato!
In memoria delle vittime.
Glielo dobbiamo.
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discursci · 1 year
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Oregina, tensione per la commemorazione di Norma Cossetto: antifascisti in presidio coi fumogeni - Genova 24
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ilgattoviaggiatore · 4 months
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lamilanomagazine · 7 months
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Firenze, il patrimonio degli Archivi di Stato si allarga: importanti testimonianze di Croce e D'Annunzio
Firenze, il patrimonio degli Archivi di Stato si allarga: importanti testimonianze di Croce e D'Annunzio. Il patrimonio degli Archivi di Stato si arricchisce di nuove importanti acquisizioni. Nel corso dell’asta svoltasi il 6 marzo a Firenze, la Direzione generale Archivi ha acquistato cinque lotti di preziosi documenti, testimonianze di due delle massime figure della Cultura Italiana. La prima: un importante corpus epistolare di Benedetto Croce e Adele Rossi Croce. Si tratta di tredici lettere autografe e tre dattiloscritte inviate a Tammaro De Marinis (1878-1969) e alla moglie Clelia Zucchini. Il carteggio copre il periodo compreso tra dagli anni ’10 e gli anni ’50 del XX secolo, offrendo un’ulteriore e intima testimonianza del forte sodalizio esistente tra il filosofo e De Marinis, prestigioso mercante di codici e libri antichi, il più raffinato bibliofilo del Novecento. Le lettere componenti il lotto acquistato dalla Direzione generale Archivi costituiscono un ulteriore e significativo tassello per la ricostruzione della biografia crociana e arricchiscono il copioso epistolario finora noto ed edito a cura dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici. Nella stessa asta è stato inoltre acquistato un nucleo di autografi di Gabriele D’Annunzio. Si tratta del testo del discorso letto dal d’Annunzio l’11 maggio 1902 all’Hotel de la Ville di Trieste, dove il poeta alloggiava con Eleonora Duse, in occasione di un banchetto organizzato in loro onore. Il testo venne pubblicato da “Il Piccolo” e l’autografo regalato la sera stessa a Francesco Salata (1876-1944), al quale sono indirizzate le altre lettere autografe, datate 1-2 settembre 1917 e 31 agosto 1918. La figura del Salata, profondo conoscitore degli archivi e autorevole esponente della corrente storiografica istriana impegnata nella difesa del carattere italiano della regione, si caratterizza per il suo impegno nelle attività del Segretariato generale per gli affari civili presso il Comando supremo dell’esercito, a partire dal 1915 fino al conflitto ultimato, operando in stretto contatto con Agostino D’Adamo e Salvatore Barzilai, fino a essere nominato nel 1917 consigliere di Vittorio Emanuele Orlando, presidente del Consiglio. Fu poi componente della delegazione italiana alla Conferenza di pace di Parigi, dove si oppose con vivacità alle pretese jugoslave sulle province giuliano-dalmate, ottenendo poi, nel luglio 1919, l’incarico di dirigere l’Ufficio centrale delle Nuove province. L’anno successivo venne nominato Senatore del Regno. La fortunata acquisizione del carteggio fatta dalla Direzione generale Archivi contribuisce a fare nuova luce sui rapporti di profonda amicizia con D’Annunzio e arricchisce significativamente il patrimonio documentario dell’Archivio centrale dello Stato, dove, accanto a un cospicuo nucleo di autografi dannunziani, sono conservate le carte delle alte personalità politiche con le quali Francesco Salata operò in stretto contatto.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiodangelo59 · 10 months
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ex Allievi in evidenza: TRIESTE.
CONSEGNATO AL SINDACO DIPIAZZA IL LIBRO
“IL REGIO ESERCITO NELL'ADRIATICO NORD - ORIENTALE 1920 - 1940. STORIE DIMENTICATE DI SOLDATI E GENTI DI CONFINE” DELL'EX ALLIEVO DEL 160° CORSO E GENERALE DEI BERSAGLIERI PAOLO STENDARDO
“Al Sindaco Roberto Dipiazza con i sensi della massima stima”. Con questa dedica
al Primo cittadino oggi (venerdì 7 dicembre) il Generale dei Bersaglieri
Paolo Stendardo, accompagnato dalla moglie Valentina Restante, nel corso di un incontro nel Salotto Azzurro ha consegnato al Sindaco Roberto Dipiazza il suo nuovo libro
intitolato “Il Regio Esercito nell’Adriatico Nord-Orientale 1920-1940. Storie di soldati e
genti di confine”.
L’opera, recentemente pubblicata da Luglio
Editore, verte su risvolti
inediti o comunque poco conosciuti della storia del territorio.
Alla consegna del libro è intervenuto l’editore, Claudio Luglio, che ha omaggiato
il Sindaco con una copia del suo volume dal titolo “Mai stato in fuorigioco”.
Nel corso dell’incontro, ringraziando il Sindaco per l’ospitalità, l’autore ha illustrato le ragioni che lo hanno portato a scrivere questo libro e consegnarlo al Primo Cittadino, sottolineando come, proprio nel 2024, si celebrerà il Centenario dell’annessione di
Fiume all’Italia.
questo volume – ha evidenziato ancora Stendardo – è costituita
dal fatto che parla di militari, ma non di guerre, descrivendone la vita di guarnigione e
quella con le proprie famiglie, illustrandone anche le relazioni con le autorità locali e rammentando i fatti e le vicende storiche avvenute in quel periodo”.
Ringraziando per il gradito dono, il Sindaco ha voluto complimentarsi con l’autore,
rimarcando la valenza culturale e didattica della pubblicazione, che potrà contribuire a
portare all’attenzione di un pubblico il più vasto possibile importanti eventi storici, come
quelli descritti nel libro, poco conosciuti o spesso dimenticati.
Paolo Stendardo, classe 1958, è tornato a Trieste, città di origine, conclusa la carriera militare. Nato a S. Giacomo e cresciuto nel rione di Servola, a 19 anni, acquisita
presso il Liceo “G. Galilei” la maturità scientifica, è entrato nell’Accademia Militare di
Modena divenendo Ufficiale dei Bersaglieri.
Venezia Giulia che allora includeva la penisola istriana
mentre il resto della Dalmazia, tranne Zara e alcune isole, dovette essere evacuata dai
nostri militari; assieme ad essi, se ne andarono migliaia di italiani ivi residenti.
che, dopo la parentesi dannunziana, dello Stato libero e commissariamenti successivi porterà, nel 1924, alle celebrazioni solenni a Fiume per la sua unione alla Madrepatria.
di addestramenti e
sperimentazioni di nuove dottrine di impiego a fronte di molteplici riordini dell’apparato
militare.
La costituzione nel 1934 della Guardia alla Frontiera, Corpo ad hoc cui fu devoluta
la sicurezza dei confini, consentì di svincolare da tale compito molte unità del Regio Esercito che divennero disponibili per impieghi fuori dal territorio nazionale. Nel testo, ove
possibile, la mera elencazione dei fatti viene stemperata con articoli di quotidiani e resoconti dei militari stessi dando risalto al ruolo delle famiglie nella vita di guarnigione. Molte
località oggi appartenenti ad altre nazioni vengono citate nella dizione in italiano
dell’epoca.
Il libro in realtà non si ferma all’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 ma guarda
oltre, concludendosi con una bottiglia ritrovata in mare con il messaggio di un marinaio
dell’incrociatore “Fiume” affondato nel 1941 a Capo Matapan, che racchiude in sé tutta
la tragedia di un conflitto che non si poteva vincere ed anticipa quella delle popolazioni
delle terre orientali che di lì, a pochi anni, avrebbero perduto tutto perché i soldati che
avrebbero dovuto difenderle non c’erano più... ben fatto ⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹 #UnaAcies
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Ottanta anni fa veniva uccisa Norma Cossetto
Ottanta anni fa veniva uccisa Norma Cossetto, istriana, infoibata nell’autunno del 1943, a soli 23 anni. La Cossetto frequentava l’Università di Padova quando fu incarcerata in una scuola di Antignana in Croazia dove fu violentata e seviziata prima di essere infoibata dai partigiani titini, da mesi sulle sue tracce.     Oggi alle ore 18.00 in prossimità della stele a lei dedicata nell’omonima…
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organisationskoval · 1 year
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747) Istarski demokratski sabor, Dieta democratica istriana, IDS-DDI, Istrian Democratic Assembly, Istryjskie Zgromadzenie Demokratyczne – chorwacka regionalna partia polityczna o profilu socjalliberalnym, działająca od 1990 i funkcjonująca na obszarze żupanii istryjskiej. Ugrupowanie należy do Partii Porozumienia Liberałów i Demokratów na rzecz Europy. Istryjskie Zgromadzenie Demokratyczne zostało założone 14 lutego 1990 w okresie przemian politycznych. Powstało jako partia przeciwna chorwackiemu nacjonalizmowi, propagująca ochronę tożsamości kulturowej i ekonomicznej Istrii. Od 1992 IDS regularnie bierze udział w wyborach parlamentarnych (samodzielnie bądź w koalicjach), każdorazowo uzyskując kilkuosobową reprezentację w Zgromadzeniu Chorwackim. W 2000 ugrupowanie współtworzyło blok wyborczy skupiony wokół Socjaldemokratycznej Partii Chorwacji. Uczestniczyło następnie w rządzie, na czele którego stał Ivica Račan, jednak koalicję opuściło już w 2001. W 2009 partia po raz pierwszy wystawiła samodzielnego kandydata w wyborach prezydenckich. Damir Kajin w pierwszej turze uzyskał 3,87% głosów, zajmując 8. miejsce wśród 12 kandydatów z wynikiem 7,25%. W 2010 ugrupowanie weszło w skład sojuszu wyborczego, nazwanego później Koalicją Kukuriku. Koalicja ta zwyciężyła w wyborach w 2011. IDS współtworzyło rząd Zorana Milanovicia. Przed kolejnymi wyborami w 2015 opuściło Koalicję Kukuriku. Wystawiło własną listę (z udziałem dwóch ugrupowań regionalnych), wprowadzając z niej do Zgromadzenia Chorwackiego kolejnej kadencji 3 posłów, tożsamy wynik uzyskując w przedterminowych wyborach w 2016. W 2020 ponownie startowało w ramach koalicji skupionej wokół socjaldemokratów.
Przewodniczący:
1990–1991: Ivan Pauletta
1991–2014: Ivan Jakovčić
2014–2021: Boris Miletić
od 2021: Dalibor Paus.
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degustameet · 2 years
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Felluga Livio 🇮🇹 Italia, Friuli Venezia Giulia Livio Felluga è uno dei grandi nomi del Friuli e dei vini bianchi in Italia. Negli anni ’30 si trovava tra quelle colline che furono annientate dalla guerra, per poi diventare nel 1956 il fondatore dell’omonima azienda situata a Cormons e sviluppatasi sui Colli Orientali con 242 ettari (di cui 187 vitati). La storia di questa azienda iniziò nel Dopoguerra quando Livio (figlio di viticoltori in terra slovena) acquistò dei terreni a Rosazzo, zona che contribuì ad arricchire fino alla DOCG. Il lavoro di innovazione fu così importante da caratterizzare la storia dei bianchi italiani, in particolare con l’utilizzo di uve internazionali come Sauvignon Blanc e Chardonnay in supporto alle uve locali, in particolar modo con la creazione del celebre Terre Alte e anche per i vini rossi come il Sossò (dove il Merlot integra il locale Refosco). I vigneti si trovano nei Colli Orientali e nel Collio Friulano, rispettando l’ecosistema di tutti i 320 appezzamenti di terreni coltivati con 14 vitigni. Sotto la gestione dei figli e la cura enologica di Stefano Chiocciolo e Viorel Fiocca producono 800 mila bottiglie annue, ormai esportate in tutto il mondo e tutte caratterizzate in etichetta dalla Carta Geografica dei poderi di provenienza. I suoi vini seguono uno stile classico ma con utilizzo in vigna di soli concimi organici, eliminazione dei diserbanti e vendemmie manuali. Vini Prodotti (19): Terre Alte (probabilmente il suo vino più famoso; uve Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc); Abbazia di Rosazzo (Friulano, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco, Malvasia istriana, Ribolla Gialla); Picolit (Passito molto rinomato); Illivio (dedicato al patriarca; Pinot Bianco; Chardonnay e un po' di Picolit); Sossò (Merlot e Refosco dal Peduncolo Rosso); Sigar (Friulano); Curubella (Pinot Grigio); Potentilla (Sauvignon); Eremita (Pignolo) e Sharis (Ribolla, Sauvignon e Chardonnay); Vertigo (Merlot; Refosco; Cabernet Sauvignon e Franc); Rosé (Merlot, Pinot Nero e Schioppettino); e ancora Friulano; Pinot Grigio; Sauvignon ; Merlot; Chardonnay; Ribolla Gialla e Refosco dal peduncolo Rosso. https://www.instagram.com/p/Cpu-viaof4z/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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viendiletto · 9 months
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Propongo due belle iniziative di adozione a distanza nate nel Carso e in Istria, volte a sostenere due antiche razze autoctone oggi a rischio di estinzione.
Pecora istro-carsolina
L’obiettivo dell’adozione è sostenere lo sforzo dell’allevatore a preservare una specie in via d’estinzione e a salvaguardare la landa carsica grazie al pascolo libero, ma anche consente agli adottanti di capirne di più della cultura agricola tradizionale.
Capra istriana
Nella penisola [istriana] ci sono oggi solo 200 capi che appartengono alla razza. Aderendo al progetto si potrà dare anche il nome ad un esemplare.
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umbriasud · 2 years
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Narni, il ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani
Renderà omaggio alle vittime delle foibe il prossimo 10 febbraio il Comune di Narni che ha organizzato una cerimonia commemorativa nel Giorno del Ricordo. Il sindaco Lorenzo Lucarelli e l’assessore alla cultura Giovanni Rubini deporranno una corona alle 9,30 a Narni scalo in via Norma Cossetto, la via  che porta il nome della studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in…
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hewhosowsthewind · 2 years
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Michele Zacchigna, Piccolo elogio della non appartenenza - Una storia Istriana, nonostante edizioni, 2013. Leggetelo. Una piccola cosa preziosa. #letteratura https://www.instagram.com/p/Cn2q9nIty-vMsibSmVHltI3pjtCSPjomgqzmtE0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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