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#nevicate
intotheclash · 6 days
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Neve di pioppo
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Neve sulle montagne, freddo e pioggia al B&B Villa Rosa di Torino
 
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https://www.bb-villarosa.it/neve
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meteoroby · 4 months
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La burrasca dell'Epifania non sarà un'ipocrisia. Sebbene pioggia e vento saranno la spia, con l'arrivo di neve e freddo si cambierà proprio regia. Ma non chiamatela un'eresia se la mitezza si porta via, poiché da gennaio dell'inverno avremo più compagnia
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magpieddd · 5 months
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In che senso domani nevica a torino e qui no. Ingiustizia. Se non nevica quando ci vado la settimana prossima denuncio qualcuno.
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sauolasa · 1 year
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Giappone, pesanti nevicate: almeno 17 morti e oltre 90 feriti
A causa del maltempo dell'ultima settimana, blackout elettrici in migliaia di abitazioni
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02decay · 1 year
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ilpianistasultetto · 3 months
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Anche oggi, 3 febbraio, in pieno Inverno, c'è un sole abusivo che spunta, prepotente, dietro nuvole timide. I venditori di ombrelli sono in sciopero della fame, le città soffocano sotto una cappa di inquinamento, i laghi si stanno prosciugando, la neve artificiale ha sostituito quelle belle nevicate di una volta, le allergie da polline sguazzano nei nasi colanti, il freddo marca il cartellino e se ne va al mare e gli alberi sono in fiore.
La primavera è donna ma, stranamente, è in anticipo all'appuntamento con l'Inverno.
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susieporta · 2 months
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VULCANI E FIORI DI CILIEGIO
Alcune fioriture sono possibili quando sembra tardi.
Se ci sono persone che a 12 anni impattano a schiena dritta il sentiero della realizzazione personale, molte altre muovono passi incerti, avanti, poi indietro, vanno a zig zag negli spazi infiniti della vita disegnando percorsi apparentemente assurdi e insensati.
È solo alla fine che si capisce il senso di questo vagare, come in alcuni film in cui il colpo di scena finale ti fa vedere tutta la storia con altri occhi, ribalta completamente la situazione e allora c’è bisogno di rivedere il film dall’inizio.
E quando lo rivedi, tutto ha un altro senso, colore, e ogni gesto è iscritto dentro un cerchio di significati invisibili.
Le esistenze a zig zag sono di chi si perde, si smarrisce, cade, si ritrova, e quando si ritrova si accorge che non si era mai perso.
Sono quelle dei figli feriti che non osano tendere la mano per afferrare il loro piacere proibito.
Vorrei, potrei, ma non oso.
Non oso esser quel che sono, non oso essere molto più di quel ci si aspetti da me, non oso mostrare un volto nuovo che gli altri stenteranno a riconoscere, dire parole che non capiscono, esprimere una grazia ch’essi non conoscono, non oso divenire e prender la forma che già ho, ch’è solo nascosta da strati e strati di menzogne, stron@te, paure di tradire questo o quello, terrore di perdere la compagnia di un branco che protegge chiedendo come compenso il sangue dell’anima.
Anni di invincibile voglia di essere, tirati col freno a mano.
Ciò che d’invisibile incatena, è peggio di una gabbia di ferro, perché non se ne conosce la grandezza, ci si rimpicciolisce a camminare avanti e indietro in due metri quadri, dicendo ma è davvero tutto qui?
La mia vita davvero è tutta qui?
Allora perché sento questo universo agitarsi dentro?
Perché i miei respiri rimangono confinati in fondo al petto, e a fine giornata ho un avanzo di vita che non so dove buttare?
E i miei passi, sono così tanti e ampi e forti che potrei arrivare a piedi in Cina, e invece ho le gambe di legno fissate con le viti al pavimento della cucina.
E le fantasie, gli animali strani e i personaggi che chiacchierano nella mia testa e fanno una gran caciara, mi tocca mettergli il muto, fingere di non vederli nè sentirli.
Ma che storia è?
È la storia dell’eccesso di vita.
Perché gli zig zagatori hanno un eccesso di vita che li sbatte qua e là come un torrente di montagna fa con le foglie che hanno perso il loro posto sul ramo, cadute senza saper ritrovare un poso dove stare.
Com’è difficile arginare le piene di questi fiumi straripanti, di questi vulcani ch’eruttano idee, progetti, tavolozze di possibilità, ma si tappano la bocca con forza, per paura di disintegrare ogni cosa.
Figli stremati da sguardi depressi, da gente spiaccicata sulle poltrene davanti a giganteschi televisori, che non gliel’hanno fatta a sortire.
Fioriture tardive che vengono annaffiate da urano e saturno, malefici per altri, maestri per loro, li prendono per mano, o a calci, e li rimettono a schiena dritta esattamente dove devono andare, e la loro duttile natura e la loro sostanza già “lavorata” dalle botte prese qua e là li rende attori perfetti per qualsiasi copione.
Sono il testimone e l’attore di queste esplosioni, che arrivano come orgasmi improvvisi, come nevicate ad Aprile, non se l’aspettavano che ce l’avremmo fatta, e invece, e invece abbiamo OSATO.
Abbiamo osato essere e sconvolgere tutti .
ClaudiaCrispolti
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curiositasmundi · 5 months
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[...] Per ragioni inspiegabili, i siti meteo dicono che è in arrivo “Big Snow”, e io vorrei tanto cambiare prima di tutto Paese, poi forse anche secolo. “Grandi nevicate”, o anche “tanta neve”, fa così schifo? Non è abbastanza espressivo, o preciso, o eloquente? E ammesso che l’italiano corrente non ci basti a definire le mirabolanti strategie aziendali (nelle aziende ormai anche cambiare la carta igienica nei cessi si dice toilet papering, così sembra tutta un’altra cosa, fichissima, modernissima), almeno la neve possiamo continuare a chiamarla così? I patriottismi e i purismi linguistici sono ridicoli, ma altrettanto ridicolo è sparare ogni tre secondi una parola inglese, o piuttosto inglesoide (vedi i patetici “reputescion” e “destinescion” di Santanchè) per sembrare al passo con i tempi, come impiegatini ansiosi di fare bella figura con il manager (se avessimo continuato a chiamarlo capufficio, il mondo sarebbe migliore). Per capire quanto sia insensato chiamare “Big Snow” una forte nevicata, proviamo a immaginare se un sito meteo in lingua italiana titolasse così: “È in arrivo Grosse Schnee”; “Da domani Grande Neige, o Impresionante Nieve (gli spagnoli esagerano sempre)”. O ancora, in omaggio a chi di neve se ne intende, Bra Snö (svedese), Loistava Lumi (finlandese), Flott Snoe (norvegese). [...]
Il senso del meteo per la neve, M. Serra
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Ora sto aspettando pacificamente che la catastrofe della mia personalità sembri di nuovo bella.
E interessante.
E moderna.
Il paese è grigio e marrone, bianco, ci sono gli alberi.
Le nevicate e i cieli pieni di risate diminuiscono sempre di più.
Meno divertenti, non soltanto più cupi.
Non soltanto grigi.
Forse è il giorno più freddo dell'anno.
Lui cosa ne pensa?
Insomma, cosa faccio?
E se lo faccio, magari sarò di nuovo me stesso.
Majakovskij, Frank O'Hara da Meditations in a Emergency
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canesenzafissadimora · 2 months
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Raro è trovare una cosa speciale
Nelle vetrine di una strada centrale
Per ogni cosa c'è un posto
Ma quello della meraviglia
è solo un po' più nascosto
Il tesoro è alla fine dell'arcobaleno
Che trovarlo vicino nel proprio letto
Piace molto di meno
Non si può cercare un negozio di antiquariato
In via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
E non tutte le strade sono un percorso
Come cercare l'ombra in un deserto
O stupirsi che è difficile incontrarsi in mare aperto
Prima di partire si dovrebbe essere sicuri
Di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri
Allora io propongo per non fare confusione
A chi ha meno di cinquant'anni
Di spegnere adesso la televisione
Non si può entrare in un negozio
E poi lamentarsi che tutto abbia un prezzo
Se la vita è un'asta sempre aperta
Anche i pensieri saranno in offerta
Ma le più lunghe passeggiate
Le più bianche nevicate
Le parole che ti scrivo
Non so dove l'ho comprate
Di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
Perché l'argento sai si beve
Ma l'oro si aspetta
L'oro si aspetta...
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Niccolò Fabi
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redblooddd · 1 year
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“Sto qui che ti aspetto,
porto con me millenni storti,
lunghissime nevicate,
vento, agonie, cani che abbaiano,
porto anche Dio,
quello che c'è quando Dio finisce e quello che comincia.
Aspetto il tuo odore,
una tua sillaba eccitata,
e poi un abbraccio,
un senso di dolore che si scioglie
e poi l'universo che rivela il suo rumore, simile a quello che fa un passero quando vola via da un ramo.”
Franco Arminio
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vento-del-nord · 5 months
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questo mio cuore lasciato tra il gelo di bugie e bugie dette e ritrattate burrasche di parole e promesse sciolte in nevicate copiose che mi ricoprivano sino a disperdermi …smetterà forse di credere che arriverà una nuova primavera?
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francescaaghiani · 1 year
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Sentirsi persi
Come lo spieghi il senso di inadeguatezza
e il senso di caos nella mente
a chi ha sempre provato la spensieratezza?
A chi le ha sempre vinte
e non ha mai assaggiato la sconfitta
l’amarezza e la tristezza.
A chi la strada non ha mai perso
a chi nel bosco della mente non si è mai disperso
e la luce di un faro come aiuto
nella sua vita ha sempre avuto.
Come lo spieghi il voler mettere tutto in pausa
il senso di nausea
quando metti piede fuori casa
e dai tuoi pensieri rimani comunque invasa,
quando nemmeno le parole che conosci
riescono ad esprimerli
e semplicemente vorresti non averli
perché nemmeno tu ti riconosci.
Come la spieghi la tristezza
a chi ha avuto sempre due mani da stringere
e non ha mai dovuto fingere,
fingere di non avere nemmeno una debolezza
e ha ricevuto una carezza
al posto delle grida
a chi senza paura ogni emozione, sentimento confida.
A chi dell’amore conosce l’effetto,
a chi ha ricevuto sempre quell’affetto
che a me è stato negato
a chi non ha un peso, un vuoto nel petto
e non si è mai sentito abbandonato.
Come lo spieghi agli occhi altrui
che vedono il tuo sole
che dentro in realtà piove assai da giorni interi
ma nessuno veder vuole
perché l’indifferente è il più diffuso dei mestieri.
Come la spieghi la voglia di scomparire
a chi è sempre stato al centro dell’attenzione
e che non cerca o non vuole capire
il dolore tuo interiore?
Come la spieghi la paura
a chi non si è dovuto mai difendere da un genitore?
A chi per ogni ferita ha una cura
e non si è mai chiuso in camera per ore
nella speranza di sentire quelle grida cessare,
a chi non ha paura d’amare
di mettersi a nudo
e chiedere aiuto.
E anche se non ci credi
ti rialzerai in piedi
e tornerai più forte di prima,
dopo infinite tempeste, gelide nevicate
e lunghe passeggiate
arriverai alla cima
e tutte le giornate di sole a te saranno destinate
la pace, la spensieratezza e la libertà da te desiderate
saranno lì ad aspettarti
anche se tante cose non riuscirai a spiegarti,
tu non stancarti
vai avanti e non voltarti
non voltarti mai
qualsiasi direzione sceglierai.
I temporali non sono duraturi
e svariati saranno gli autori delle tue delusioni,
dei pianti e dolori futuri
ma non perder mai di vista il sole
pensa alla bellezza delle stelle in una notte d’estate,
al rumore del mare che tanto adori
e fa sentire la tua voce
per tutte le volte in cui il silenzio è stata la risposta nelle litigate
e tutte quelle lacrime versate
sfogo di un dolore atroce
non saranno mai state vane.
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