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#parcodelmolgora
francescophotolover · 6 years
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Maggio promette di essere un mese fotograficamente bello impegnato, per me, e lo spero tantissimo.
In attesa che vari pianeti si allineino affinché certi eventi si avverino, mi sono mantenuto attivo tornando a fare un po’ di macro al solito, caro, Parco del Molgora. Piccola grande palestra di Fotografia che ho avuto la fortuna di avere ai tempi, e molto altro.
L’ho visitato un paio di volte, una per la macro e per cominciare a scattare con la mia “Jumpin Joy” la Ciro-Flex type E, ero quindi armato e appesantito come nelle grandi occasioni. Come al solito, i contrattempi però erano dietro l’angolo.
1. Solo una volta arrivato sul luogo di scatto e aperta la sacca del treppiede mi accorgo di avere dimenticato a casa la piastra di attacco rapido del mio treppiede Manfrotto, rendendolo un peso inutile.
2. Risolti i problemi di messa a fuoco che aveva originariamente la Cyro-Flex (e ora una pura gioia, per quanto ancora disorientante, da utilizzare per mettere a fuoco [sì, Adoro mettere a fuoco mirando dal pozzetto]) mi è ancora poco chiaro il funzionamento dell’otturatore. Temo perciò di aver bruciato almeno un buon 30% del rullino che sto impiegando (Illford HP5+ ISO 400). 
Ma cosa sono queste bazzecole per fermarmi? 
Le foto che oggi sto condividendo, infatti, sono il risultato di una serie di scatti singoli a mano libera, brandendo il pesante Vivitar 200m f 3,5 (single coated) e i tubi di estensione macro che utilizzo per trasformare quel pezzo di vetro (in n sensi) in un obbiettivo da macro spinta. 
Diciamo che mi sono fatto i bicipiti... Ma le foto portate a casa mi hanno generalmente soddisfatto!
Quanto alla Ciro-Flex, beh, ho fatto dei passi avanti in casa e, se non altro, credo che su 12 scatti, almeno un paio con il bel gattone di casa saranno venuti... Beh, non ho ancora finito il rullino (credo e spero), quindi magari vedrò di fare qualcosa d’altro di più... fotograficamente interessante, prima di finirlo.
La seconda visita al Parco mi ha visto meno appesantito. L’intento era salutare il mio caro vecchio amico, il gelso di Ruginello - bell’albero solitario che ho fotografato tante volte, per cambiare del genere “Astrofotografia”. Ovviamente, anche qui si poteva fare di meglio (magari in una serata senza la luna quasi piena alta in cielo). In ogni caso, per essere lo scatto di un dilettante sotto-attrezzato, è incoraggiante.
Credo che questa estate rivedrò il mio amico frondoso e mi premurerò di incorniciarlo meglio e con molte più stelle e star-trails... Chi ha bisogno di andare in vacanza con un piano così?
Lo spirito è sempre quello:
Per Aspera ad Astra!
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francescophotolover · 7 years
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A cena con le api del Molgora
Sono andato nel Parco del Molgora, in cerca di una macchia di fiori in ombra, per mettermi in esercizio con la combinazione macro costituita dal vecchio Vivitar 200mm f 3,5 attaccato alla mia macchina tramite uno o più tubi di estensione.
Trovare un luogo adatto, in questo periodo, in quel parco è facile. Le difficoltà sono arrivate non appena ho cominciato a fare le prove operative: Il Vivitar 200mm è una lente pesante di suo, sommato a tutto il resto mi imponeva di montarlo con la K3 e i tubi utilizzati sul mio treppiede, in una combinazione più adatta - però - a soggetti statici che alle veloci api che intendevo immortalare. Ho fatto varie prove, ma in pratica non sono riuscito a concludere molto.
Anche perché, il tempo di orientare la testa del treppiede, attivare la lente d’ingrandimento sullo schermo della mia Pentax per poi mettere a fuoco a mano si rivelava eccessivo per degli insetti mediamente veloci che si posano e pasteggiano per pochi secondi su un fiore e volano subito via.
Ho compreso (ricordato più che altro), che la meraviglia che volevo immortalare consisteva nel congelare l’attimo in cui piccole vite indaffarate, nel loro vivere il proprio tempo accellerato rispetto a noi, si dedicano al loro pasto. 
Così ho dovuto di nuovo cambiare piano: passato al Takumar 135mm f 2,5, obiettivo dell’evo a pellicola, ma leggera, lasciato perdere il treppiede mi sono messo a fotografare alla maniera più veloce possibile: occhio sul mirino ottico, mano sinistra sulla ghiera di messa a fuoco, destra col dito indice sul tasto di scatto che premeva a metà il pulsante per avere la conferma sonora della messa a fuoco. E via di brevi raffiche.
Così, come potete vedere, i risultati sono venuti. Certo, non così spinti come mi sarebbe piaciuto.Con una lente propriamente Macro, quale il Pentax 100mm f 2,8 Macro WR mi sarei potuto avvicinare di più ottenendo ingrandimenti maggiori. 
Ma pazienza, i soldi ottenuti dalla vendita (quasi ultimata) della mia vecchia attrezzatura Canon, mi serviranno per il workshop di fotoritratto tenuto a metà giugno da Alessio Albi, più qualche altra breve escursione nei dintorni. 
Nonché l’avvio dei lavori per il mio primo sito fotografico. 
La macro potrà attendere
Per Aspera ad Astra!
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francescophotolover · 8 years
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Giunta è la Primavera, e i parchi della Brianza centrale si ripopolano di piccoli, colorati - festeggianti - fiori. In alcune giornate i tramonti sono un mare di commozione in cui nuotare. Un’esperienza rigenerante per vecchi, indomiti, sognatori che, nonostante le contrarietà, le delusioni e i tradimenti, non hanno perso la propria fame di  Vita!
Questa è la selezione dei migliori scatti che ho preso in un paio di sessioni di scatto, sia al Parco del Molgora, che al Parco dell’Adda Nord (zona Penisola di San Gervaso, Capriate).
Spero possano trasmettervi, queste mie creazioni visive, almeno parte del benessere che ho respirato in queste occasioni!
Oltretutto,
ho anche iniziato a fare i primi scatti per il Progetto del Corso avanzato di Fotografia che sto seguendo alla Bottega dell’Immagine. Intanto, però, questo restante mese di marzo mi vedrà impegnato preso in varie occasioni di ritrattistica, sia nel prossimo fine settimana, che dalla settimana successiva.
Ulteriori novità, non mancheranno di arrivarvi! :)
Stay Tuned!!
Per Aspera ad Astra
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francescophotolover · 8 years
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Sono tornato, l’altro giorno, al Parco del Molgora per un sopralluogo veloce. 
Volevo vedere se, nel tratto di bosco che sorge vicino al rivo, erano già usciti fuori i primi fiori del 2017, ma mi sono anche dilettato con foto di altro tipo.
Pur avendovi trovato solo i lamium purpurei (pseudo ortiche), le veroniche e le campanule, l’esplorazione si è rivelata essere fruttuosa. Ho pre-visto, infatti alcuni ritratti ambientati che potrei fare da queste parti.
Anche perché è iniziato il Corso Avanzato di Fotografia alla Bottega dell’Immagine, il quale mi vedrà impegnato a realizzare da 10 a 20 scatti tutti inerenti al filo conduttore di una (personale) Metamorfosi. Scatti che dovremo poi auto-produrre in un libro che esporremo una serata fra maggio e giugno in sede.
Ho avuto la mente popolata di idee sin dalla prima lezione, quando ci fu spiegato cosa dovevamo fare. Altre me ne sono venute qui, in questo parco brianzolo.
Non mi resta che trovare la modella che si confaccia a queste mie visioni! 
Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.
Per Aspera ad Astra! 
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