Tumgik
#piango letteralmente
girlcavalcanti · 1 year
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I knew nothing about this up until a few (a very few) hours ago, when the wonderful @morbertthemindless (not sure if I should thank you tho) enlightened me. Featured una vecchia and a very horny Machiavelli, enjoy.
"Affogàggine, Luigi; e guarda quanto la fortuna in una medesima faccenda dà ad li huomini diversi fini. Voi fottuto che voi havesti colei, vi è venuta voglia di rifotterla, e ne volete un'altra presa.
Ma io, stato fui qua parechi dì, accecando per carestia di matrimonio, trovai una vecchia che m'imbucatava le camicie, che sta in una casa che è più di meza sotterra, né vi si vede lume se non per l'uscio: e passando io un dì di quivi, la mi riconobbe e factomi una gran festa, mi disse che io fussi contento andare un poco in casa, che mi voleva mostrare certe camicie belle se io le volevo comperare. Onde io, nuovo cazo me lo credetti e giunto là vidi al barlume una donna con uno sciugatoio tra in sul capo ed in sul viso che faceva el vergognoso, e stava rimessa in uno canto. Questa vecchia ribaldami prese per mano e menatomi ad colei dixe: - Questa è la camicia che io vi voglio vendere, ma voglio che la proviate prima, e poi la pagherete. - Io, come peritoso che io sono, mi sbottì tucto: pure rimasto solo con colei ed al buio, perché la vecchia si uscì subito di casa e serrò l'uscio, per abbreviare, la fotte' un colpo e benché io le trovassi le coscie vize et la fica umida e che le putissi un poco el fiato, nondimeno tanta era la disperata foia che io havevo, che la n'andò. E facto che io l'ebbi, venendomi pure voglia di vedere questa mercatantia, tolsi un tizone di fuoco d'un focolare che v'era e accesi una lucerna che vi era sopra; né prima el lume fu apreso che 'l lume fu per cascarmi di mano. Omè, fu' per cadere in terra morto, tanto era bructa quella femina. E' se le vedeva prima un ciuffo di capelli fra bianchi e neri cioè canuticci e benché l'avessi al cocuzolo del capo calvo, per cui la calvitie ad lo scoperto si vedeva passeggiare qualche pidochio, nondimeno pochi capelli e rari le aggiugnevono conle barbe loro fino in su le ciglia; e nel mezzo della testa piccola e grinzosa haveva una margine di fuoco, ché la pareva bollata ad la colonna di Mercato; in ogni puncta delle ciglia di verso li ochi haveva un mazeto di peli pieni di lendini; li ochi li aveva uno basso ed uno alto ed uno era maggiore che l'altro, piene le lagrimatoie di cispa ed enipitelli di pilliciati: il naso li era conficto sotto la testa aricciato in sù, e l'una delle nari tagliata piene di mocci; la bocca somigliava quella di {{{2}}} , ma era torta da uno lato e da quello n'usciva un poco di bava, ché per non haver denti non poteva ritener la sciliva; nel labbro di sopra haveva la barba lunghetta ma rara: el mento haveva lungo aguzato, torto un poco in su, dal quale pendeva un poco di pelle che le adgiugneva infino ad la facella della gola. Stando adtonito ad mirar questo mostro, tucto smarrito, di che lei accortasi volle dire: - Che havete voi messere? - ma non lo dixe perché era scilinguata; e come prima aperse la bocca n'uscì un fiato sì puzzolente, che trovandosi offesi da questa peste due porte di due sdegnosissimi sensi, li ochi e il naso, e messi ad tale sdegno, che lo stomaco per non poter sopportare tale offesa tucto si commosse e, commosso oprò sì, che io le rece' addosso; e così pagata di quella moneta che la meritava mi partii. E per il cielo che io darò, io non credo, mentre starò in Lombardia, mo torni la foia; e però voi ringratiate Iddio della speranza havete di ritrovar tanto dilecto, e io lo ringratio che ho perduto el timore di havere mai più tanto dispiacere.
Io credo che mi avanzerà di questa gita qualche danaio, et vorre' pur giunto ad Firenze fare qualchne trafficuzzo. Ho disegnato fare un pollaiolo, bisognami trovare un maruffino, che me lo governi: intendo che Piero di Martino è così subficiente, vorrei intendessi da lui se ci ha el capo, e rispondetemi; perché quando e non voglia, io mi procaccierò d'uno altro.
De le nuove di qua ve ne satisfarà Giovanni: salutate Jacopo e raccomandatemi ad lui, e non sdimenticate Marco.
In Verona die VIII Decembris 1509.
Aspecto la risposta di Gualtieri ad la mia cantafavola.
Nicolo Machiavegli"
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apettaa · 23 days
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In my glow down era 🧚🏻‍♀️
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i-am-a-polpetta · 23 days
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non so se voi seguite cuoriveggie su Instagram ma sono tre giorni che letteralmente piango di brutto perché il suo bambino è morto qualche giorno prima del termine della gravidanza....
questa cosa mi devasta come se la stessi provando sulla mia pelle... sentivo il bisogno di scriverlo.
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accidentiaituoiocchi · 8 months
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Ma la pillola non dovrebbe placare i sintomi del ciclo?
Sto mese ho degli sbalzi d'umore assurdi e piango letteralmente per ogni cazzataaaa
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theladyorlando · 9 months
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Il mio amico Nando
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Scoprire che Pavese sia stato innamorato di Fernanda Pivano mi ha fatto saltare sulla sedia: eppure adesso mi sembra un'informazione scontata, un'evidenza inevitabile. Ci sono persone che si chiamano, da lontano, questo mi è ormai chiaro. Fernanda Pivano era stata alunna di Pavese, e poi si erano ritrovati alcuni anni dopo il liceo di lei. A me fa tanta tenerezza l'idea di lui che ormai è un uomo fatto, che si è scontato un anno di confino per non tradire ai fascisti la sua "donna dalla voce rauca", che è tornato a casa solo per scoprirla sposata, e che già si lascia "accarezzare" la coscienza dall'idea di togliersi la vita; ecco, mi fa una tremenda tenerezza pensare che lui si sia innamorato come un bambino di una ragazza che aveva conosciuto da studentessa, una ragazza che voleva tradurre l'antologia di Spoon River e che si vestiva da maschio. La chiama "il mio amico Nando" in una lettera in cui racconta, come in un tema di scuola, le vacanze d'estate a Torino in sua compagnia:
"il pensiero è questo: che vorrei cambiare sesso ed essere una compagna di Nando per poterlo sposare io, tanto gli voglio bene. Ma penso che, se fossi una ragazza, non avrei l'occasione di andare con lui in bicicletta e allora è meglio che sia così e che siamo amici... Nando è un ragazzo simpatico e intelligente che, visto di profilo, pare già un uomo fatto, e di faccia invece è giovanissimo, perché ha due grandi occhi che si stupiscono e sorridono sempre. è sempre molto pulito e riavviato, non come me che dimentico qualche volta di pettinarmi."
Questo per me significa abbassare ogni barriera, una cosa che ho scoperto succedere specialmente nelle lettere: e il gioco dei sessi è bellissimo: chi è l'uomo? chi la donna? e chi il maestro e chi l'alunno? Pavese lo scontroso, il burbero, qui è tornato bambino.
Lui l'aveva introdotta alla letteratura americana e lei si era laureata su Melville. E poi erano trascorsi cinque anni in cui non era passato un giorno senza che i due si vedessero, in bicicletta, per Torino. A leggere quello che le scrive, c'è da chiedersi come sia possibile che lei abbia rifiutato di sposarlo per ben due volte. O forse è fin troppo chiaro. Perché è una resa incondizionata, quella di lui, anche se di una dolcezza disarmante. "Analisi amorosa di P." è il titolo che Pavese dà alla lettera dove letteralmente si spoglia davanti a Fernanda Pivano:
"Che potrà fare un uomo simile davanti all’amore? La risposta è evidente. Nulla, cioè infinite cose stravaganti che si ridurranno a nulla. Una volta che sarà innamorato, P. farà esattamente ciò che gli detta la sua indole e che è appunto ciò che non va fatto. Lascerà capire, innanzi tutto, di non essere più padrone di sé; lascerà capire che nulla per lui nella giornata vale quanto il momento dell’incontro; vorrà confessare tutti i pensieri più segreti che gli passeranno in mente; dimenticherà sempre di mettere la donna in posizione tale che essa lasciandolo si comprometterebbe. Questa, che è la prima elementare precauzione del libertino (il solo che applichi con impeccabilità la strategia amorosa), in P. invece si rovescia addirittura. P. si dimentica d’innamorare di sé la donna in questione, e si preoccupa invece di tendere tutta la propria vita interiore verso di lei, d’innamorare di lei ogni molecola del proprio spirito. Ecco la mania di assoluto, di simbolismo, che si diceva in principio. P. gioca (plays) fino in fondo la sua parte amorosa, primo per il suo bisogno feroce di uscire dalla solitudine, secondo per il bisogno di credere totalitariamente alla passione che soffre, per il terrore di vivere un semplice stato fisiologico, di essere soltanto il protagonista di un’avventuretta. P. vuole che ciò che prova sia nobile-, significhi, simboleggi una nobiltà sua e delle cose; diventi un idolo, insomma, cui valga la pena di sacrificare anche la vita, o l’ingegno – che sa di avere grande."
Questo Pavese mi fa letteralmente sentire ubriaca. Rido e piango. Mi fa ridere quando lo leggo, perché lui è così disperato di sé stesso che lo sento proprio sganasciarsi da solo ("si dimentica di innamorare di sé la donna in questione"); eppure lo sento anche piangere amaramente, e fa piangere anche me. Mi fa piangere perché non ho mai letto niente di più intimo e indifeso di questa lettera di arrendevole "analisi amorosa". Sento mio quel "terrore di vivere un semplice stato fisiologico": anche io voglio che sia nobile ciò che provo, e Pavese aveva davvero ragione. E non lo ha detto al mondo, no: lo ha detto a Fernanda Pivano. E anche se capisco bene che lei lo abbia rifiutato per due volte, perché un uomo con una sensibilità del genere deve fare davvero paura, allo stesso tempo non posso credere che lei lo abbia lasciato andare. Non riesco a credere che lei abbia voluto vivere una vita intera senza di lui: senza saperlo al mondo. Lui che in cinque anni non ha provato a baciarla mai, neanche una volta. La prova che i baci necessari esistono e che possono benissimo restare non dati, per sempre. Pavese è un autore che mi dà sicurezza e ho capito perché: perché è così sbagliato che ride di sé, perché vive in mezzo alla guerra e pensa solo alla croce della donna che non ha, ma molto più banalmente perché è un suicida. In questo, il suo pare un trionfo sulla morte, perché lui la controlla, la decide, in qualche modo. La sua biografia mi illude che lui abbia insomma governato la morte. Ma poi non può decidere della vita, tanto meno di quella di lei. Ho preso l' autobiografia di Fernanda Pivano che stava tra i libri di mio padre, e c'è un lungo inserto fotografico in cui è ritratta con tutti gli autori Americani della Beat Generation (questi sconosciuti). Senza Pavese non ci sarebbe stato niente di tutta quella vita, e da quella vita lui è assente, non c'è. Non è incredibilmente ingiusto? Che due persone si chiamino da lontano, a sbracciarsi, e non riescano a incontrarsi, a trovarsi per bene, come si deve? ad avere almeno una foto insieme? a darsi anche solo un bacio? onestamente sono un po' risentita con Fernanda Pivano.
La lettera più bella che le scrive secondo me è questa:
"Cara Fernanda,
se lei ignora l’odore del grano, intendo del grano in pianta, maturo, dondolante, sotto le nuvole e la pioggia estive, è sventurata e La compiango. Pensi che io non avevo mai sentito il grano in pianta, perché venivo sempre in campagna alla metà di luglio quand’è già mietuto, e questa volta è stato come quando un marito, separato dalla moglie da anni, ritorna a trovarla e gli pare un’amante – essa ha cioè delle parole, dei gesti, dei momenti a lui ignoti, a lui sfuggiti al tempo dell’amorosa passione, e che ora gli paiono rivelargli tutto il dolce del primo amore.
Mi metto dunque, stamattina, per le strade della mia infanzia e mi riguardo con cautela le grandi colline – tutte, quella enorme e ubertosa come una grande mammella, quella scoscesa e acuta dove si facevano i grandi falò, quelle ininterrotte e strapiombanti come se sotto ci fosse il mare – e sotto c’era invece la strada, la strada che gira intorno alle mie vecchie vigne scomparse, alla svolta, con un salto nel vuoto. Da questo salto non ero mai passato; si diceva allora che la strada proseguiva sempre a mezza costa, sempre affiancata da colline di così enorme estensione da apparire, viste sopra la spalla, come un breve orizzonte a fior di terra. Ero sempre arrivato soltanto a quest’orizzonte, a questi canneti (capisce? E come quando stesi nel prato, si guarda l’erba: chiude il cielo e sembra una foresta), ma presentivo di là dal salto, a grande distanza, dopo la valle che espande come un mare, una barriera remota (piccina, tanto è remota) di colline assolate e fiorite, esotiche. Quello era il mio Paradiso, i miei Mari del Sud, la Prateria, i coralli, l’Ophir, L’Elefante bianco ecc. Stamattina che non sono più un ragazzo e che il paese in quattro e quattr'otto l'ho capito, mi sono messo per questa strada e ho camminato verso il salto e ho intravisto le colline remote e ripreso cioè la mia infanzia al punto in cui l'avevo interrotta. La mia valle era vaporosa e nebbiosa, la barriera era lontana, chiazzata di sole e di campi di grano, era quel che dev'essere il corpo della propria donna quand'è bionda. Qui naturalmente non parla piu il bambino, l'infante, ma un uomo che è stato quel bambino e adesso è felice di esser uomo e di ricordarsi di Fernanda.
Ciao
                Pavese."
Pavese dice che descrivere i paesaggi è cretino. E infatti qui lui non sta affatto descrivendo un paesaggio, no. Qui Pavese sta iniziando Fernanda Pivano al mito della sua infanzia e della sua adolescenza, ma le sta dicendo anche qualcos'altro: cara Fernanda, anche se abbiamo scherzato più volte, io non sono un bambino; sono un uomo, e ti amo. E per renderglielo come più tangibile, questo amore, lui la prende e la innesta nel suo mito come fosse una pianta, nelle sue colline, fin dentro al grano: pura bellezza. Io quando leggo quel ciao alla fine, scritto dopo averle dato del lei tutto il tempo, penso proprio che per quella bellezza avrei rifatto il viaggio della lettera al contrario, mi sarei messa in ginocchio davanti a quest'uomo pieno di problemi e gli avrei riempito le mani di baci: poi lo avrei implorato, per carità, di sposarmi. 
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nonhovogliadiniente · 10 months
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Sto soffrendo e non ho la forza di uscirne. Ieri sono andata a lavoro piangendo,ed io di solito non piango mai davanti a nessuno,e le mie colleghe e i miei clienti mi hanno vista in condizioni pessime.
La mamma della mia amica che mi ha visto mi ha detto “stai stanchissima si vede” ,ma come glielo dico che la mia è una stanchezza mentale? ho semplicemente detto “si,lavoro troppo”.
Sono stata tutta la giornata con attacchi di panico,andavo in bagno ogni tot di ore e piangevo, ed ogni volta che ritornavo a lavoro le mie colleghe mi vedevano, capivano e mi abbracciavano.
All’uscita da lavoro ho saputo una cosa che mi ha messa in crisi, e per quanto ho tentato di controllarmi non c’è l’ho fatta. Sono scoppiata nuovamente in lacrime davanti a tutti i colleghi e il direttore, mi sono sentita debole come non mai, ma ho trovato più di due spalle a consolarmi.
È arrivato il momento di prendere una decisione, non so con quale forza affronterò la cosa, soffrirò?sicuramente, ma non posso continuare a soffrire e a far soffrire lei per colpa mia.
Ormai non dormo manco più, stanotte mi sono svegliata ogni ora, ho letteralmente torturato il mio cervello per addormentarmi e non sentire il dolore. Adesso sono sveglia e di dormire ormai non se ne parla,sento un dolore nel petto che mi fa mancare l’aria.
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fai un gesto palesemente ironico per prendere per il culo una persona che ha preso te per il culo, questa ti manda frecciatine, glielo fai notare con tanto di screen e ti dice che non sono per te nonostante siano letteralmente un minuto dopo, zì sii coerente, se ti dà così fastidio puoi dirlo anche a me in chat che mica ci piango.
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sono-sotto · 2 years
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allora mi è appena riaffiorato in mente un ricordo dei tempi d'oro delle scuole medie, quando tutti iniziarono a iscriversi a facebook per la prima volta. se ripenso alle dinamiche delle conversazioni che avevo su quel social piango dal ridere. io mi connettevo letteralmente ogni giorno appena uscita da scuola, perché avevo una cotta per un mio compagno di classe e messaggiavamo tutti i pomeriggi, anche se eravamo letteralmente stati 6 ore insieme a scuola. dopo un po' chiaramente non c'era un cazzo da dirsi, soprattutto perché l'abilità a non fare morire una conversazione è una skill che si impara nel corso degli anni.
conversazione tipo: "Hey" "We" "Cm stai?" "Bn tu?" "Bn ke mi racc?" "Nnt tu?" "Nnt" "Nn so kosa scrivere xD"
follia. è un peccato che io goda di buona memoria perché alcune cringiate vorrei proprio dimenticarmele.
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mybittersweet · 1 year
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Perché non faccio i cazzi miei? Perché sto rovinando tutti i rapporti che ho? Perché faccio male alle persone con quello che dico e poi mi rendo conto e piango e soffro? Ho un sacco di problemi...un sacco di pensieri negativi riguardo la mia vita e magari faccio così schifo che scarico una parte su gli altri (anche se chi cazzo ha detto che mi sento meglio..forse anche peggio). Voglio soltanto nascondermi e stare zitta per non rovinare qualche altra cosa. Sparire dalla vita di tutti e non dare fastidio con la mia presenza. Perché come ho capito oggi faccio letteralmente schifo. Magari la cosa migliore è andare a buttarsi da qualche ponte..
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p1anetvivi · 2 years
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MADONNA HAI VISTO IL TREND SU TIKTOK DELLE FRASI IN INGLESE TRADOTTE IN ITALIANO?? MI SPEZZANO DA MORIRE- ne ho vista una dove la frase in inglese era “it’s far” e in italiano tradotto diventa “it’s in the wolves ass” PIANGO 😭
MA "in the ass of the whale" per "in culo alla balena" 😭😭 TI PREGO. Ma poi i vids degli "in italy we don't say"??? 🍋 ... stavo letteralmente piangiendo, non ce la faccio...
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i-am-a-polpetta · 5 months
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ho la stabilità emotiva completamente alterata. ho riletto un post di qualche mese fa ed è letteralmente un'ora e mezza che piango.
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animatormentata · 2 years
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No io ultimamente troppo emotiva e piango letteralmente per ogni cosa
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vaccagare · 2 years
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Si, mi ordino i capelli e poi li scompiglio
Stiro i vestiti e poi li butto letteralmente a caso nell'armadio
Mi faccio la doccia e poi mi ricordo che oggi volevo fare ginnastica
Immediatamente dopo piango tutte le mie lacrime per tipo/motivo X
Mi autoconsolo e decido di iscrivermi su tinder
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0diostopostofint0 · 2 years
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letteralmente ho detto ad una persona che piango tutti i giorni perché mi sento brutta e ha riso pensando che scherzassi
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hitmewlucille · 3 months
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dopo quanto passa una crush per qualcuno? no perché sto diventando pazza non ce la faccio piu piango letteralmente ogni giorno tutti i giorni :) :) :)
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famedellavita · 4 months
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Te lo scrivo qui e te lo scrivo oggi.
Qui perché forse è più semplice;
Qui perché è sempre stato il nostro noi;
Qui perché spero di strapparti un sorriso con quella classica notifica che manca da tanto.
Queste parole non basteranno, non saranno abbastanza per trasferiti l’immenso che ho dentro e che tu sei.
Sono cinico lo sai, ma se tutti si scambiano gesti d’amore, molti falsi e superficiali, in questo giorno dell’anno,
Eh allora anche io voglio scriverti, anche io voglio spiegarti ed anche io voglio farti capire cosa sei per me.
Cara, tu sei stata, sarai e sei l’amore della mia vita.
Cara, tu sei e sarai sempre la mia forza.
Giorni che penso a delle parole giuste e giorni che mi blocco a questa “semplice” frase: ogni volta che penso e realizzo quanto, cosa sei e sei stata per me in tutti questi anni, mi emoziono, piango, mi interrompo e capisco.
Capisco che le persone non comprenderanno mai quel che è ed è stato.
Le persone amano raramente e non ne comprendono il significato.
Io, oggi, con la consapevolezza matura e la voglia di voler costruire una famiglia,
SO cosa significhi amare incondizionatamente.
Amarti* incondizionatamente.
Ho amato i sorrisi,
Ho amato i pregi,
Ho amato le risate,
Ho amato il sesso,
Ho amato gli sguardi,
Ho amato i nomignoli,
Ho amato la tua strada di casa,
Ho amato il tuo profumo,
Ho amato i tuoi occhi,
Ho amato le tue lettere,
Ho amato i tuoi gesti,
Ho amato il tuo amore,
Ma soprattutto
Ho amato le sciocchezze,
Ho amato la tua instabilità,
Ho amato la tua puzza,
Ho amato le tue discussioni,
Ho amato le tue sfuriate,
Ho amato i tuoi dissensi,
Ho amato le tue incomprensioni,
Ho amato la tua instabilità,
Ho amato i tuoi difetti,
Ho amato i tuoi problemi,
Ho amato fino a darti per scontata,
Ho amato
Ho amato tutto di te,
Ti ho amata quando era troppo facile e ti ho amata quando invece era difficile e sconsigliato;
Ti ho amata quando avevo mille ragioni e ti ho amata quando non ne avevo nemmeno una.
Oggi, più che mai, vorrei tornare a qualche mese fa, in quel di Londra, ad aspettarti fuori da lavoro e poi abbracciarti e poi scaldarti e poi baciarti.
Da quegli sguardi in corridoio, qualcosa mi ha - letteralmente - Imprigionato - per sempre.
Ho ed avrò sempre bisogno di te.
Tu, ci sei sempre stata.
Tu, non mi basti mai.
Tu, sei niente d’importante
Tu, una lunga storia d’amore
Tu, Amoreunicoamore
Tu, Grazie
Tu, Un raggio di sole
Tu, Mi ritorni in mente
Tu, Alba Chiara
Tu, Ti sento vivere
Tu sei tutto.
Tu, Mi manchi
Tu, Cara
23,Marzo,2017 - Limitless
Sapevo già.
@fammisentireacasa
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