Tumgik
#ripassando
gotaholeinmysoull · 10 months
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non è mai stato così difficile studiare
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belteppismo · 1 year
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Non è successo nulla, proprio zero, niente di niente, non ho visto quindi non è vero
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autolesionistra · 8 months
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Varie
Durante la consueta rissa serale i figliuoli hanno dato un cuccio (urto, botta, spintone) al termosifone del bagno, che ha iniziato a pisciare acqua con una certa veemenza. Nel panico generale ho raggiunto la cagnetta (giratubi, pinza a pappagallo) e mentalmente ripassando un paio di avemarie miste ad animali della fattoria ho stretto quello che speravo essere il dado incriminato. E lo era. Mentre asciugavo il culo del termosifone controllando che la perdita fosse stata effettivamente domata pensando se nella vita mi fossi mai sentito più maschio alfa di così (spoiler alert: no) si è avvicinato il primogenito a scusarsi con la tipica mortificazione di chi è certo che sta per essere deportato in Siberia, il ché mi ha fatto ripensare tristemente a certi miei approcci educativi.
L'enforcing del limite dei 30 km/h a Bologna (e se non sapete di cosa sto parlando vi invidio, oh quanto vi invidio) ha avuto come principale effetto negativo per il sottoscritto il sentir parlare pervasivamente ed esclusivamente dell'enforcing del limite dei 30 km/h a Bologna.
Una rigorosa correlazione statistica fra la situazione meteorologica e il numero di merde di cane per m² sui marciapiedi bolognesi sembrerebbe suggerire che i giorni di pioggia siano un inequivocabile segnale di anarchia per i possessori di bestie da guinzaglio
L'intervento di Clare Daly di martedì al parlamento europeo mi fa più male che bene perché ormai è meno doloroso pensare che certi politici non esistano invece di sapere che esistono e che stanno altrove.
Premesso che non avrei le competenze né artistiche né sociali per pronunciarmi quindi il mio parere vale meno di zero, la bellezza dell'apporto del collettivo CHEAP alle strade di Bologna non sarà mai abbastanza decantata.
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condividiamolavita · 23 days
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quando stai ripassando architettura e dal niente ti viene in mente che tra le cose della spesa non hai visto il succo che ti ricordi di aver messo nel carrello ma nello scontrino non c'è
chi mi ha fottuto il succo?
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kyda · 3 months
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stamattina sono sul bus per un paio d'ore e per non pensare alla sete che per ovvi motivi non posso soddisfare e al sonno che mi impedisce di concentrarmi sul mio ebook scriverò dell'esame di ieri. durerà un po'.
ieri sono partita da casa malissimo, ho addirittura ripassato sull'autobus e per sdrammatizzare scherzavo con la collega, che diceva che stava ripassando pure, perché è una cosa che non facciamo mai, ripassare prima dell'esame. appena ho raggiunto l'ufficio dei russisti sono andata nel panico perché non mi ricordavo niente, cosa fosse la boemia in particolare, e ho deciso che avrei accettato non fino al 29 ma anche meno, fino al 27. non lo so perché, comunque, dal primo giorno il mio cervello aveva deciso che assolutamente non avrebbe trattenuto nulla sulla boemia, incredibile. ho iniziato le domande compulsive con le colleghe e il ripasso senza speranza fuori dall'aula, avevo la nausea e mi odiavo perché mi stavo presentando all'esame di una materia bellissima, con un prof che mi piace tantissimo e con cui faccio un percorso da molti anni e avevo studiato solo una settimana. ho ascoltato come un podcast l'audio della mia collega che mi ripeteva il capitolo sulla slavistica e la filologia slava e mi sono buttata subito dopo di lei, volontariamente seconda perché se avessi aspettato oltre penso che mi sarei sentita male o avrei fatto qualche sciocchezza, tipo andarmene. una volta dentro l'esame è iniziato con l'analisi dello slavo ecclesiastico e poi il prof mi ha chiesto come volevo continuare. ha fatto tanto, nella valutazione finale, penso, il fatto che questo argomento che avevo scelto era opzionale fra quelli dettati dal prof ma mi piaceva troppo e quindi se in una settimana ho studiato tipo cento ore cosa mai poteva essere un capitolo in più? ho scelto di parlare della donna e di quella che era, probabilmente, l'organizzazione matriarcale della società dei primi popoli slavi (vorrei approfondire di nuovo anche qui perché è veramente interessante ma risparmio al povero lettore che segue i miei aggiornamenti almeno questo) e poi il prof ha iniziato a farmi una serie di domande, una dopo l'altra, molto velocemente e quasi senza farmi finire il discorso che ogni volta iniziavo, ma sono riuscita a rispondere a tutto. non mi ha fatto domande difficili, credo. mi ha detto che ero un po' imprecisa su alcune cose (devo aver confuso un qualche verbo con un aoristo, non so) ma comunque, a quanto pare, mi sono meritata la lode.
la cosa che sto notando di questi esami della magistrale, diversamente dalla triennale, è che quasi tutti, finora, sono iniziati con un argomento a piacere, così diventa più personale, e la cosa mi piace molto. l'unica che non ci ha chiesto di scegliere un argomento è stata, mi sembra, la prof di letteratura inglese, ma il suo corso era sull'autobiografia e la scrittura delle donne e tutto era il mio argomento a scelta, quindi va bene. invece per esempio per l'esame di letteratura russa eravamo così liberi che quasi la cosa mi ha messo più ansia e confusione del solito. quando l'altro giorno all'esame di linguistica inglese ho iniziato parlando di language and gender e di quel paragrafetto in particolare che iniziava con do women talk more than men? era sì sempre un esame, ma mi sono sentita molto molto a mio agio a discutere di una cosa che avevo studiato perché mi aveva appassionata più del resto anche se ero davanti a un'insegnante che sapevo mi avrebbe valutata. in generale però sono stata così in ansia durante questa sessione e ho studiato così tanto in così poco tempo per recuperare i giorni in cui avevo fatto molto poco che pensavo che l'avrei chiusa male e che avrei portato a casa solo risultati deludenti. ho chiuso invece con tre materie date e due lodi a distanza di una settimana e anche se per tutto il tempo di scrittura di questo post il pensiero della sete non mi ha abbandonata un secondo (me lo merito comunque, ho mangiato pizza e patatine ieri a cena e stamattina a colazione) sono molto molto felice e soddisfatta di quello che sono riuscita a fare. sono felice perché mi sono sempre sentita mediocre nello studio e ci stavo sempre male quando studiavo per mesi una materia e comunque non ottenevo mai il massimo e non riuscivo a capire perché. solo ora sto capendo che forse avevo bisogno di appassionarmi giusto un pizzico di più e fare mio davvero ciò che studiavo. e lo so che il voto finale può dipendere da tante cose, ma la mia prima lode, prima di queste, l'avevo presa solo quando ho fatto la prova finale di letteratura russa su delitto e castigo, un altro argomento che avevo scelto io.
qualche giorno fa giuravo qui sopra che dopo questa sessione mi sarei impegnata a imparare a gestire meglio il tempo, o qualcosa del genere. ogni singolo giorno prima di un esame mi ritrovo sempre a dire e pensare che mi sarebbe bastato un singolo misero giorno in più per arrivare tranquilla, serena e sicura di me il giorno dell'appello. orazio non mi sopporta più perché è un pattern che si ripete e io ho dei seri problemi con la gestione del tempo e le deadline e lui (ammetto pubblicamente) ha ragione ma poi in un modo o nell'altro funziona sempre e riesco a farcela. il costo, certo, è il decadimento della mia salute psicofisica, quindi ribadisco nonostante i buoni risultati: mi impegnerò perché devo essere più gentile e rispettosa verso me stessa
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elipsi · 3 months
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mia sorella ripassando per la maturità: "da quando hanno fondato l'UNO-"
io: "in che senso l'uno??"
lei: "sì dai le nazioni unite"
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officialpenisenvy · 2 months
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la mia cronologia mentre stavo ripassando
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pensierialmare · 10 months
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😍😍😍sto ripassando
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suimuri · 10 months
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piango in bagno ripassando geometria 1 mentre mi asciugo i capelli
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lunamarish · 2 years
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Un giovane uomo si sta recando a un appuntamento con una giovane donna, alla quale intende dire che trova inutile, dannoso, dispersivo e monotono continuare a vedersi; in realtà egli non ha mai amato la giovane donna, ma ha provato per lei, via via, sensi di galanteria, di devozione, di ammirazione, di speranza, di perplessità, di distacco, di delusione, di irritazione; ora l’irritazione sta quietamente trapassando in una forma di blando e insultante fastidio, perché egli suppone che in qualche modo la donna non sia disposta a dimenticarlo, e teme di aver conseguito nella vita di lei una dignità che lo allarma. Ripassando la serie dei sentimenti che ha provato per la giovane donna, egli riconosce di essersi talora comportato con eccessiva fragilità, e di aver sperato – sperato che cosa? Sperato che entrambi fossero diversi, e che avessero uno spazio in cui inventare una storia; ammette che parte del suo cruccio non dipende da lei, ma dal suo comportamento risibilmente fantastico e irresponsabile.
Nello stesso momento la giovane donna si reca allo stesso appuntamento, avendo in animo di mettere tutto in chiaro; è una donna che ama la semplicità e la chiarezza, e pensa che le ambiguità e le imprecisioni di un rapporto che non esiste si siano protratte troppo a lungo. Ella non ha mai amato quell’uomo, ma deve riconoscere di essere stata debole; di aver chiesto il suo aiuto in modo incauto, di aver tollerato il crescere di un tacito equivoco in cui ora ella si sente ingiustamente invischiata. La donna è irritata, ma la saggezza le consiglia di essere solo ferma e calma. Ella sa che quell’uomo è un affettivo, un fantastico, capace di vedere le cose che non ci sono, e di porre in esse una fede costante quanto infondata e vana; sa anche che quell’uomo ha un alto concetto di sé, ed è incline a mentire pur di non subirne umiliazioni. Per questo sarà benevola, lucida.
Puntuali, il giovane uomo e la giovane donna si avvicinano al luogo dell’appuntamento: ecco, si sono visti, si fanno un segno di saluto, in cui la consuetudine tiene il posto della cordialità. Quando sono ormai a pochi metri, entrambi si fermano e si guardano, attentamente, in silenzio; ed improvvisa una furia di gioia li coglie, quando entrambi capiscono, sanno, che nessuno dei due ha mai amato l’altro.
Giorgio Manganelli, Centuria
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Ho spaccato alla presentaz.
Ma a caso.
Io non so come funzioni il mio cervello.
Ripeto mentalmente tutto, e le mie cose suonano pallose, ripercorro il pathway e me lo dimentico. Penso di non saper un ca e di non ricordare un ca. Le parole per la mia dislessia si perdono nella testa. Come si chiamava quel gas? Come si dice quella prassi?
E penso: ma io sta cosa mica la so, io scappo via. Prendo una scusa. Che sto male. Che sono un agente segreto. Che il rettore mi cerca per un grave e urgente consulto
Poi resto lì invece. Penso che posso cavarmela dicendo lo stretto necessario, quasi sottovoce senza dare nell'occhio. Per poi svignarmela alla chetichella
Poi mi danno il microfono e...
Io che fino a due secondi prima ero sudato e pallido, che faccio...?
Mi metto davanti al pubblico: centrale. Sicuro. Sorridente.
Mi protendo verso le persone, come un attore di professione.... Apro bocca e tutte le parole se ne escono da sole.
Ma non dico niente di quello che stavo ripassando da una settimana. Dico tutt' altro. Parole che non so da dove arrivino. Chiare, nette, interessanti. E tutto funziona, si incastra, si capisce.
Domino la scena. Controllo il pubblico. li porto sul mio lato, li guido per la mia strada.
Rispondo a tutto e tutti. Sorrido. Mi sbrodolo insomma, ma in modo molto professionale.
Draghi mi fa na pippa come oratore....
Ma ...da dove ca ... viene fuori 'sta persona? E dove se ne sta quando devo chiedere un aumento di stipendio?
O rispondere a tono al vigile che mi vuole elevare una multa senza motivo?
Chi è costui?
Chi sono?
sono...schizofrenico ?🧘
#me
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epanalessi · 1 month
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Un giovane uomo si sta recando a un appuntamento con una giovane donna, alla quale intende dire che trova inutile, dannoso, dispersivo e monotono continuare a vedersi; in realtà egli non ha mai amato la giovane donna, ma ha provato per lei, via via, sensi di galanteria, di devozione, di ammirazione, di speranza, di perplessità, di distacco, di delusione, di irritazione; ora l’irritazione sta quietamente trapassando in una forma di blando e insultante fastidio, perché egli suppone che in qualche modo la donna non sia disposta a dimenticarlo, e teme di aver conseguito nella vita di lei una dignità che lo allarma. Ripassando la serie dei sentimenti che ha provato per la giovane donna, egli riconosce di essersi talora comportato con eccessiva fragilità, e di aver sperato – sperato che cosa? Sperato che entrambi fossero diversi, e che avessero uno spazio in cui inventare una storia; ammette che parte del suo cruccio non dipende da lei, ma dal suo comportamento risibilmente fantastico e irresponsabile.
Nello stesso momento la giovane donna si reca allo stesso appuntamento, avendo in animo di mettere tutto in chiaro; è una donna che ama la semplicità e la chiarezza, e pensa che le ambiguità e le imprecisioni di un rapporto che non esiste si siano protratte troppo a lungo. Ella non ha mai amato quell’uomo, ma deve riconoscere di essere stata debole; di aver chiesto il suo aiuto in modo incauto, di aver tollerato il crescere di un tacito equivoco in cui ora ella si sente ingiustamente invischiata. La donna è irritata, ma la saggezza le consiglia di essere solo ferma e calma. Ella sa che quell’uomo è un affettivo, un fantastico, capace di vedere le cose che non ci sono, e di porre in esse una fede costante quanto infondata e vana; sa anche che quell’uomo ha un alto concetto di sé, ed è incline a mentire pur di non subirne umiliazioni. Per questo sarà benevola, lucida.
Puntuali, il giovane uomo e la giovane donna si avvicinano al luogo dell’appuntamento: ecco, si sono visti, si fanno un segno di saluto, in cui la consuetudine tiene il posto della cordialità. Quando sono ormai a pochi metri, entrambi si fermano e si guardano, attentamente, in silenzio; ed improvvisa una furia di gioia li coglie, quando entrambi capiscono, sanno, che nessuno dei due ha mai amato l’altro.
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bouu26 · 4 months
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kyda · 1 year
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sto ripassando russo del primo anno, estremamente facile ma contemporaneamente ho sbagliato a declinare i pronomi personali in un esercizio 🧐
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forzadiavoloale · 8 months
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il libro di comunicazione che sto ripassando ha appena detto che "intervista" deriva dall'inglese "interview" il latino questo sconosciuto
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givemeanorigami · 11 months
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I piani per Halloween sono semplici, c'è la lezione di aerea truccate e il vedersi con gli altri, ancora un incognita se a casa loro o fuori per bere qualcosa, dipende com'è il tempo per la bimba. Potrei prenderla tranquillamente senza diventare matta a pensare cos'ho nell'armadio oltre al mantello rosso dell'anno scorso? Sì.
Sto comunque ripassando cos'ho, anche da precedenti saggi di aerea tipo il corsetto del Dracula? Sì.
Ho ancora capito cosa mettere insieme? No.
Ha senso che mi scervelli così tanto? No, ma io vivo Halloween come il sindaco di Halloweentown che il 01 novembre già pensa all'anno successivo.
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