Tumgik
#scrittoconsquibler
deltuttopersonale · 1 year
Text
Tumblr media
Esercizio: setta un timer di 10 minuti e scrivi un racconto su questo incipit
"Dopo cinque anni gli capitò di incontrarla per strada." Nota: lo scopo della scrittura a tempo non è scrivere un testo perfetto nel minor tempo possibile ma sbloccare la creatività. Scrivi lasciando il tuo editor interiore da parte, editeremo il testo in un secondo momento.
L'incidente
Dopo cinque anni gli capitò di incontrarla per strada. Non avevano più parlato dell'incidente e non si erano mai più visti, nemmeno per caso: in una città piccola come Bologna non incontrarsi era un'impresa titanica. Aveva con sé la sua solita borsa, era facile immaginarne il contenuto: oltre al telefono, chiavi e portafogli, l'immancabile rossetto rosso, un taccuino per gli appunti, un libro. Si chiese cosa avesse potuto leggere in tutti questi anni e ricordò i pomeriggi piovosi trascorsi sul letto invaso da libri, riviste e fogli per gli appunti che venivano puntualmente dispersi. S'immaginò i film che non avevano potuto vedere insieme, i concerti mancati, le vacanze: sarà tornata in Croazia con il resto del gruppo? Gli mancava Lei e tutto ciò che si portava appresso: la sua comitiva invadente, le gite in gruppo, le interminabili cene con menu studiati al dettaglio per una settimana intera e gli ingredienti mancanti che puntualmente imponevano cambi di programma e piatti deliziosamente imperfetti. Analizzò con meticolosità il ricettario della loro relazione che almeno in teoria pareva contenere tutto il necessario per un menù non solo completo e stupefacente ma a tratti straordinario. Imputò il disastro a un incidente di cottura, conclusosi con inevitabile carbonizzazione.
Ricordò della sua prima dichiarazione d'amore, avvenuta in forma di racconto: era un selvaggio su un'isola intento a pescare aragoste a mani nude per la sua sposa e per la futura prole. Almeno tre bambini, tutti uguali a lei. Racconto al quale si prodigò di aggiungere tale precisazione: lui, prima di quel momento, figli non ne aveva mai voluti.
Eppure lei si conservava intatta: nessun cambiamento, nessuna stranezza, niente di lei gli pareva suggerire che il tempo fosse passato.
Forse è vero che il tempo si dilata a seconda degli avvenimenti: più ne viviamo più la vita pare dilatarsi, gli eventi si frappongono tra le cose distanziandole, separandole in maniera evidente.
Dall'incidente però Sergio si era fermato. Nulla era accaduto e nulla aveva voluto far accadere. Si era prodigato a ripetere i giorni identici, in modo che da una certa distanza, potessero sembrargli uno solo, ridotti a un tempo minimo, svuotato da ogni significato: era questo l'unico modo che aveva trovato per mantenersi integro.
Le aveva scritto lettere di scuse prima, di rabbia in seguito, tutte non spedite.
La seguì per un breve tratto, intuì presto dove si stava recando: la guardò svoltare per via Guerrazzi, probabilmente aveva un appuntamento con i suoi da Maurizio.
Le lasciò un po' di vantaggio: si sarebbe seduta, e lui sarebbe passato in seguito, con fare distratto, come uno che rientra da una lunga giornata di lavoro e ha ancora il cervello occupato dalle faccende quotidiane. Poi avrebbe scambiato uno sguardo amichevole con uno dei suoi amici, allargando il sorriso in segno di sincero affetto e poi si sarebbe voltato verso di lei, si sarebbe chinato per darle due baci e le avrebbe scompigliato i capelli. "Ti trovo splendida" le avrebbe detto, sarebbe arrossita.
Poi i suoi lo avrebbero invitato a sedersi e lui avrebbe finto di avere fretta, "ma dai solo un aperitivo al volo", avrebbero incalzato loro, domandandogli del più e del meno. Avrebbe acconsentito e lei gli avrebbe fatto spazio accanto a sé. Carrellata di convenevoli e poi un secondo giro. Poi a un certo punto la conversazione sarebbe diventata caotica e lui avrebbe avuto modo di parlare con Lei soltanto. Lo avrebbe guardato in quel modo in cui si guarda il solo amante, il destinato. Poi avrebbero proseguito da soli e ci sarebbero state le scuse forse, una notte insieme magari e il primo dei prossimi risvegli di tutta la vita.
Fece un respiro profondo, l'ansia si materializzava fisicamente: tachicardia, sudorazione fredda e la puntuale morsa allo stomaco. Non si sentiva più così splendido. Si avvicinò e lei non era con i suoi ma con la causa dell'incidente: la sua (inspiegabilmente ancora) amica Beatrice.
Rivisse l'attimo in cui Beatrice gli era saltata addosso. Ricordava ogni dettaglio della dispensa che aveva fissato mentre lei cercava di spiegargli come avrebbe reso la sua vita migliore e l'avrebbe valorizzato. Enumerò le loro infinite affinità che lui pareva non aver mai notato, gli dichiarò di averlo sempre desiderato e, al suo ennesimo rifiuto, scoppiò a piangere, lui cercò di consolarla con un abbraccio fraterno, Beatrice ricambiò con un bacio.
Lei aprì la porta in quell'istante. Tutto finì.
Beatrice fece una smorfia vedendolo, uno sguardo da iena. Lei un sorriso amaro. Si salutarono con un cenno cortese e nient'altro.
Sergio le scrisse un'altra lettera, si ripromise di spedirla, prese dallo scaffale la cosa più preziosa che aveva: una copia di Rayuela da Lei donatogli. Rilesse la dedica: ci incontreremo sempre, pur senza cercarci mai.
Nota: Io utilizzo Squibler.io, un'app che ti permette di ottenere degli incipit o degli stimoli creativi e di settare un timer ma puoi svolgere l'esercizio anche utilizzando un comune timer.
ph. credits Ana Petrenko
1 note · View note