Tumgik
#siamo fili d'erba ricordi
youlookperfecttome · 2 years
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Le persone le conosci veramente quando smetti di rincorrerle e ti limiti ad osservarle
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canterai · 3 years
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21, 37, 64
21. Racconta un tuo ricordo felice.
Ho tanti ricordi felici, li colleziono nella mia mente come fiorellini che non appassiranno mai.
Ho molti ricordi felici legati a mio nonno, ma non avendoli mai raccontati a nessuno non penso li racconterò qui.
Uno dei miei ultimi ricordi felici è la passeggiata improvvisata in un parco fuori città con una mia amica fantastica. Siamo andate a piedi fin lì, e arrivate siamo state subito avvolte dalla primavera. Profumo di natura, brezza leggera che scompigliava i capelli e sfiorava leggermente i fili d'erba. I candidi fiori degli alberi, la musica di sfondo. E poi noi due.
37. Sei amico/a dell’ultima persona che hai baciato?
Più che amica, oserei dire.
64. Cosa facevi alle 8 di stamattina?
99% sbadigliavo.
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nineteeneighty4 · 3 years
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Si è rotto qualcosa dentro. È successo all'improvviso, mentre pensavo stesse andando tutto bene. Mi sono svegliata con dieci anni in più. Ho sognato un prato adorno di margherite in cui J era intento a leggere una poesia di Whitman. Il vento gli scompigliava i capelli e la matita tra le sue dita bianche fermava significati a me sconosciuti. È stato bellissimo rivederlo nonostante l' inspiegabile voglia di irromperein un pianto. Di tanto in tanto alzava lo sguardo sorridendo contento, con la serenità tipica di chi non ha nulla da rimproverarsi. «siediti qui K, ti faccio vedere». Poco distante una volpe correva tra i fili d'erba, nascondendosi alla nostra vista e il cielo azzurro indaco lasciava spazio a qualche nuvola di passaggio la cui ombra veniva ad invaderci ad intervalli di tempo irregolari. «dove siamo? Sembra un quadro di» «Monet...» continua lui«è la tua memoria. Me la sono presa comoda, ti conosco. So già che impiegherai del tempo per elaborare questa conversazione». Fisso J, mi fa l'occhiolino. «allora, sei di passaggio oppure hai intenzione di rimanere ?» vorrei abbracciarlo « perché stai leggendo questa raccolta ?»gli domando curiosa, rivivendo una scena già nota. Lui si alza, sfoglia le pagine,le gira, le riguarda e tra alcune di queste interpone un quadrifoglio «adesso voglio che tu legga tutto d'un fiato». Sento la malinconia invadermi il petto. Desidero soltanto accasciarmi al suolo, ed essere cullata dalla dolcezza di una realtà che non può essere.
«Poesia N 319:
D'ora in avanti non chiedo più buona fortuna,
sono io la buona fortuna,
d'ora in avanti non voglio più gemere,
non più rimandare, non ho più bisogno di nulla,
forte e contento mi avvio per libera strada»
Terminato l'ultimo verso, J mi sfiora con i polpastrelli la mano. Sento le lacrime cadere come pioggia dai miei occhi sull'inchiostro. Seguono traiettorie strane, alcune discendono lungo i lati, altre accompagnano la linea dei bordi. Poi tutto svanisce. Richiudo le palpebre . Non voglio guardare. So di star sognando,ma la sua voce prosegue.
« libera K. Come sei tu. Liberati, prendi il volo. Guarda il sole, io sto facendo il tifo per te. Voglio che tu vinca, perché te lo meriti. Devi essere forte. Devi essere contenta.»
«non mi piace questa vita senza di te. È tutto un deja-vu, un continuo percorrere traiettorie in cui siamo già stati e non esistiamo più.»
«è qui che ti sbagli! È un continuo divenire. Ti ricordi quando in riva al mare ti ho detto che nessuno può far perdere quelli noi?»
«ma cosa c'entra?» gli pongo il libro tra le mani con prepotenza, arrabbiata.
« cercati e mi troverai. Siamo uguali. Non siamo morti, siamo vivi. »
Ho impiegato un'ora per alzarmi dal letto. La sveglia ha continuato a suonare ogni quindici minuti ed io a posticipare il timer. Alla fine ho trovato un motivo valido nella bicicletta parcheggiata accanto all'armadio. Sono corsa fuori casa senza neanche salutare il portiere, schiva triste e ansiosa al tempo stesso di pedalare nel tentativo di lasciarmi tutto alle spalle. Nel traffico non mi è parso impossibile volgere al meglio la giornata. Per un po' ho evitato di avanzare dubbi. Sono riuscita a convivere con un nodo in gola per 14 km, durante i quali la distanza non mi è pesata e gli occhiali mi hanno protetta da sguardi indiscreti. Lontana dal centro, tra i viali, ho potuto sollevare un respiro di sollievo. Un'ora dopo ero già in doccia e all'uscita lo schermo del cellulare ha segnalato un messaggio non letto da parte di Gg. La sua affermazione giocosa mi spezzata. Voleva farmi ridere e invece mi ha messa di fronte all'evidenza che la mia solitudine è quasi una scelta obbligata, perché io non mi sento a casa in nessun luogo.
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Un ulivo ha inghiottito un fico e mi ha gettato terra negli occhi
Il cammino incerto è costellato da processionarie e dai miei brividi freddi.
È una giornata passata a stenti, in camminate oppresse dai profumi forti della terra.
I fiori sono cresciuti sulla carcassa dei castelli, che sebbene deceduti continuano a stagliarsi come cicatrici sull'azzurro,
Imponenti e malinconici vibrano come membrane sotto i nostri passi, uditi solo dagli uccelli azzurri e dai fili d'erba che sopra di loro ondeggiano dolcemente.
I capelli cercano appigli e trovano solamente vento, si diramano dolcemente attorno al tuo volto, incorniciandolo ogni istante diversamente.
I secondi sparsi di quel pomeriggio gli abbiamo raccolti in scatti muti, una pellicola digitale impressa in una pagina di ricordi.
I piccoli insetti, che fanno brulicare di forze la terra, si sono rubati le nostre ciliegie rosse, noi con quell'affanno che solo gli uomini sanno portarsi così insistentemente appresso, abbiamo comunque apprezzato il gesto del piccolo popolo, loro lavorano sodo al contrario di noi e vanno apprezzati per questo. Il cielo è un panno zuppo di rosso e ci osserva disinteressato, paonazzo e malinconico.
La sera si sta facendo spazio sull'enorme tela silenziosamente e noi non ce ne siamo ancora accorti, ridiamo spenti e sogniamo l'azzurro.
Sui nostri occhi caleidoscopio abbiamo insistito il monocolore ed ancora ci ferisce su lacrime e visioni.
- Ophyla
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youlookperfecttome · 2 years
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Ma ti rendi conto di quanto è bello?
Che non porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d'erba in un prato...
Non ti senti più leggero?
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