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#ti palpo la vita
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Ecco dunque la vita - pensai. - Stracciona e ronzante: una polpa di semi e di sangue.
E io la mangio, la palpo, la odoro...Certo oscilla fra contrattempi e incastri senza numero il gioc’a tombola della nostra vita. Non si conosce mai chi si vuole, ma chi si deve o chi càpita, secondo che una mano sleale ci rimescoli, accozzi e sparigli, disponendo o cassando a suo grado gli appuntamenti sui canovacci dei suoi millenni. Abituarsi a guardare la vita come una cosa d’altri, rubata per scherzo, da restituire domani. Convincersi ch’è uno sbaraglio per temerari, che la precauzione suprema è morire…Dove ritrovare il me stesso ragazzo, come sanarlo di quell'infezione: l'ingresso dell'idea di morte nell'intimità di un cuore innocente?
Dove sei ora, dove cammini? In quale notte?
Con che nome mi chiami, con che nome devo chiamarti? Ci sono fiumi dove abiti ora? da varcare a nuoto? su passerelle che tremano? E sei sola, siete tanti, ti ricordi ancora di me?
Tornami in sogno. Anche se l'aria duole sotto i tuoi piedi scalzi, e non trovi labbra per dirmi le parole che vuoi.
Gesualdo Bufalino
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ma-pi-ma · 3 years
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Ecco dunque la vita - pensai. - Stracciona e ronzante: una polpa di semi e di sangue. E io la mangio, la palpo, la odoro...Certo oscilla fra contrattempi e incastri senza numero il gioc’a tombola della nostra vita. Non si conosce mai chi si vuole, ma chi si deve o chi càpita, secondo che una mano sleale ci rimescoli, accozzi e sparigli, disponendo o cassando a suo grado gli appuntamenti sui canovacci dei suoi millenni. Abituarsi a guardare la vita come una cosa d’altri, rubata per scherzo, da restituire domani. Convincersi ch’è uno sbaraglio per temerari, che la precauzione suprema è morire…Dove ritrovare il me stesso ragazzo, come sanarlo di quell'infezione: l'ingresso dell'idea di morte nell'intimità di un cuore innocente? Dove sei ora, dove cammini? In quale notte?
Con che nome mi chiami, con che nome devo chiamarti? Ci sono fiumi dove abiti ora? da varcare a nuoto? su passerelle che tremano? E sei sola, siete tanti, ti ricordi ancora di me?
Tornami in sogno. Anche se l'aria duole sotto i tuoi piedi scalzi, e non trovi labbra per dirmi le parole che vuoi.
Gesualdo Bufalino, da Diceria dell'untore
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