Tumgik
#via pricipalis
galina · 3 months
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So many excellent textures in York
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yessgame · 7 years
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L'angolo VITA: Accel World vs Sword Art Online RECENSIONE
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L'angolo VITA: Accel World vs Sword Art Online RECENSIONE
Per l’angolo VITA (nuova rubrica dedicata alla sfortunata console portatile di Sony) oggi andiamo a scoprire il nuovo Accel World vs Sword Art Online, disponibile per Play Station 4 e PS Vita.
Versione testata: PS Vita
Quanti ne abbiamo visti di crossover negl’anni? Tanti, troppi, alcuni ben fatti ed altri da dimenticare il prima possibile. Molti hanno dimostrato che due universi completamente diversi possono coesistere, come Marvel vs Capcom, oppure il tanto atteso Kingdom Hearts III dove personaggi tanto diversi che accumunati in un unico gioco sembrano far parte di esso da tantissimo tempo.
Artdink ha voluto provare la stoccata vincente con Accel World vs Sword Art Online, portando sugli schermi di Play Station 4 e PS Vita un action RPG con momenti interessanti, e dalla facilità di unire due serie diverse,ma uscite dalla mente di Reki Kawahara. 
Bandai porta sul mercato un altro titolo dedicato a Sword Art Online dopo Hollow Realization, proponendo una diversa meccanica di gioco. 
Per Artdink il compito è stato facilitato anche dal fattto, per chi conosce le serie, che i due mondi condividono sostanzialmente lo stesso universo, mondi fagocitati dalla realtàvirtuale. Ma se pensavate che vi basterà scegliere un personaggio di uno dei due mondi e scontrarsi con personaggi del mondo avversario sbagliate di grosso. COLLABORAZIONE questo è il motto del gioco, si perchè dovrete collaborare per scoprire cosa sta succedendo sui server di Alfheim Online. 
La storia non è epica come ci si aspetterebbe, e non riserva nemmeno tante sorprese, ma il tutto resta abbastanza sodisfacente. Le quest saranno molto ripetitve, ma la narrazione si segue con estremo pacere. Se amate la serie dovete sapere che Accel World vs Sword Art Online si distacca dai capitoli precedenti puntando maggiormente sul combattimento e poco sull’esplorazione. Ovviamente scoprire nuovi luoghi e visitare vaste ambientazioni è ancora uno dei dictact pricipali, solo che il combattimento è l’elemento in più che riesce a tenere viva l’attenzione dei giocatori.
L’universo di gioco non brilla per i propri panorami, spesso e volentieri spogli. Isole volanti, castelli diroccati sono comunque presenti all’interno del mondo ma la loro realizzazione lascia perplessi, e non poco. Anche i nemici vengono generati in maniera continuativa e a grossi gruppi, ma solo per nascondere un IA deficitaria che per motivi di narrazione. Insomma diciamocela tutta, girare per le terre di Alfheim è un qualcosa di noioso!
Dunque il tutto si appoggia sulle spalle del sistema di combattimento, pensato per essere eseguito in volo e volto alle combinazioni aeree tra i membri del gruppo, che lottano sempre in gruppi da tre. Una particolarità del combat system è da ricercarsi nel grandissimo numero di abilità che ogni personaggio ha a disposizione, con un sistema di controllo non immediato, ma con un po’ di pratica non avrete problemi a padroneggiarlo. La telecamera nei combattimenti non crea problemi essendo liberamente gestita dal giocatore. 
Se i personaggi di Sword Art Online sono capaci di volare, quelli di Accel World sono ancorati per terra e questo rende difficile gestire il tutto, non trovando nessun vantaggio rispetto ai ruoli corrispettivi presenti nella serie concorrente. Girando con tre membri del party bisognerà fare affidamento all’IA (apriti cielo) che non brilla per niente in intelligenza. Infatti spesso troveremo alleati in balia dei nemici. Se durante l’esplorazione questo problema non è del tutto grave il più bello (brutto!) arriva nelle boss fight. Infatti molto spesso dovremmo saltare da un personaggio all’altro per uscirne vincitori.
Le cose cambiano se si gioca online. Ho avuto modo di giocare in cooperativa contro alcuni boss affrontati in precedenza nella main story, e se li ho avuto problemi nel gestire i salti tra un personaggio e l’altro, nella modalità online dovevo solo pensare a non prendere schiaffoni e darle di santa ragione, mentre gli altri due facevano il loro. Il tutto si arrichisce anche con una modalità competitiva, ma il bilanciamento non è ben riuscito. Infatti è una modalità che ho lasciato li dove sta.
Il gioco, dunque, non splende di certo, prova a dare un senso per la sua longevità con 30 ore di gioco per completare la campagna principale e una modalità new game plus mantendendo il livello dei vostri personaggi e gli equipaggiamenti collezionati nella prima avventura.
Di sicuro è dedicato a chi ama le due serie anime, e per chi vuole spenderci vicino tempo in partite online, per via di quest poco chiare, IA deprimente e compagni di party che tanto compagni non sono lasciandovi sempre da solo a destreggiarvi tra un personaggio e l’altro. Le note positive si contano sulle dita di una mano:
Tanti personaggi da poter scegliere
Combattimento divertente
Discretamente longevo
Modalità cooperativa online divertente
Detto questo per chi non ama le due serie, gli altri Sword Art Online sono meglio realizzati e più appetibili. 
Accel World vs Sword Art Online è disponibile dal 7 luglio per Play Station 4 e PS Vita.
Voto finale: 6,5 si poteva far di più.
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netmater · 7 years
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Zammar, Veeam: il 2017, l’anno del cloud e della availability
Anche senza rilasciare cifre ufficiali, di una cosa Albert Zammar, Regional Vice President Southern Emea Region di Veeam, è certo: “Il 2016 si è chiuso in modo estremamente positivo, in particolare per aree come la regione Iberia e l’Italia che hanno registrato crescite importanti sia sul commercial, sia sull’enterprise”.
E con crescite importanti, Zammar si riferisce a incrementi tra il 30 e il 40 per cento, in particolare proprio sull’enterprise. “È un segmento che abbiamo deciso di indirizzare con strategie ad hoc negli ultimi due anni, non solo in Italia ma in tutto il mondo. E non è dunque un caso che le crescite più significative si siano registrate proprio in questa fascia di clienti”. A conferma delle sue parole vi è il fatto che Veeam vanta oggi una significativa presenza all’interno delle Global 2000 e delle Fortune 500.
Per Veeam vincente la strategia delle partnership
Particolarmente premiante, secondo Zammar, è stata la strategia orientata alle partnership con i big player del mondo della virtualizzazione, da EMC a NetApp passando per Microsoft: “Il fatto di poter supportare i pricipali vendor di infrastrutture virtualizzate ci aiuta perché il cliente sa che siamo la soluzione migliore per l’availability”.
Quattro spinte sul cloud
Per il nuovo anno, Zammar punta tutto sul cloud, con quattro pilastri chiave. Il primo è dato dalla crescente maturità delle architetture di cloud ibrido, sia dal punto di vista infrastrutturale, sia dal punto di vista applicativo. Una maturità che porta con sé un incremento dei processi di adozione, in particolare in questo 2017, da parte di aziende in cerca di maggiore agilità e flessbilità operativa.
Il secondo pilastro è rappresentato, nella visione di Zammar, dall’espansione delle infrastrutture software defined. È un trend che si è andato affermando negli ultimi anni, seguendo l’onda della virtualizzazione, poiché facilita la realizzazione di infrastrutture IT più efficienti, affidabili e flessibili, a tutto beneficio delle imprese.
Il terzo pilastro guarda alla sicurezza. Più servizi digitali portano con sé, inevitabilmente, anche una crescita delle minacce di attacchi informatici: il tema della availability diventa perciò indispensabile per continuare a garantire la continuità di servizio anche nei momenti più delicati.
L’availability, infine, è tema cruciale anche quando si parla di dati: l’insight sui dati è indispensabile nelle fasi di analisi e nei processi decisionali, il downtime diminuisce la possibilità di confronto lungo tutta la filiera e ostacola il processo di decision making.
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