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Concentro talmente tanta forza a nascondere agli altri il dolore che provo, che non me ne rimane a sufficienza per non farmi divorare da esso.
Itsmyecho
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Lettera da Ana…
Ciao, permettimi di presentarmi. I medici mi chiamano anoressia nervosa, tu puoi chiamarmi ana. Diventeremo amiche, ne sono sicura. Ricordi cosa dicevano i tuoi insegnanti e i tuoi genitori? Che eri così matura, così intelligente, così compromettente. Non mi dirai che ti basta, vero? Non ti può bastare, non ti deve bastare. Non sei perfetta, non fai abbastanza fatica. D'ora in poi non lascerò più che tu perda tempo in pensieri inutili, oppure in giro con gli amici, oppure a divertirti. Simili atti di leggerezza non saranno più tollerati. I tuoi amici non ti capiscono, non sono affidabili. Ti ricordi quando gli hai chiesto se eri grassa e loro ti han risposto che no, non lo eri affatto? Sai benissimo che stavano mentendo, solo io dico la verità. Per non parlare dei tuoi genitori, ti vogliono bene, ma solo perché è il loro ruolo e sono obbligati a svolgerlo. Sai qual'è la verità? Sono delusi da te. La loro figlia è una ragazza grassa, pigra e indolente. Sono qui per cambiare tutto questo. Ti porterò a mangiare sempre meno e a fare sempre più esercizio. Devi accettarlo, non puoi sfidarmi. Sto iniziando ad entrare in te, non ti lascerò più. Sono con te quando ti svegli al mattino e quando corri alla bilancia, perché dipende dalle sue cifre. Pregherai di pesare meno di ieri, della scorsa notte, di poche ore fa. Guardati allo specchio, strappa via quel grasso inutile e schifoso. Sorridi solo quando vedrai spuntare le ossa. Sono con te quando programmi la tua giornata: 400 calorie, 2 ore di esercizio. Ti seguo durante il giorno, a scuola ti do qualcosa a cui pensare. Ti faccio ricontare le calorie della giornata, sono troppe. Ora sono dentro di te, sorridi e annuisci. Devi essere sempre in ordine, rifiuta il cibo, fai credere di aver mangiato qualcosa. Se mangi tutto il controllo sarà spezzato. Talvolta ti ribellerai, ti avventurerai in cucina di notte, aprirai lentamente la credenza e guarderai le tue mani protendersi come in incubo attraverso l'oscurità. Ingoierai di tutto, meccanicamente, senza sentirne il sapore. Soltanto per opporti a me. Il tuo stomaco diventerà gonfio, ma ancora non ti fermerai, mentre io continuerò a gridarti di smetterla, vacca schifosa. Non ti ho insegnato niente, non hai nessun autocontrollo. Appena finito di mangiare, ti sentirai invadere dal panico. Hai infranto la regola più importante, hai mangiato e adesso mi vuoi. Ti trascinerò in bagno, sulle tue ginocchia a fissare nel vuoto della tazza del cesso. Quando cercherai di rialzarti sarai devastata dalle vertigini, non svenire, alzati immediatamente. Ti meriti tutto questo, meriti tutto quello che ti faccio. Chiedi aiuto se vuoi, credi che qualcuno ti ascolterà? A nessuno importa di te, sono l'unica che sta cercando di aiutarti. Lo so che a volte la sofferenza ti può sembrare insopportabile, ma è per il tuo bene. Io porterò via la rabbia, la disperazione e la solitudine. Io svuoterò la tua testa da ogni preoccupazione, tranne quella di contare le calorie. Io sono la tua unica amica, l'unica di cui hai bisogno, ma non devi dirlo a nessuno. Se ti metterai contro di me, se racconterai a qualcuno di noi due tutto un inferno si libererà. Io ho creato questa sottile, perfetta bambina di successo. Senza di me non sei nulla, non combattermi, quando gli altri commentano ignorali. Dimenticati di loro, dimenticati di chiunque provi a portarti via da me. Io sono il tuo bene più grande e lo sarò sempre. Il cibo è come un'opera d'arte, da guardare e non toccare. Sei ciò che mangi, più ti daranno meno mangerai. Se è buono sta cercando di ucciderti. Un corpo imperfetto rispecchia una persona imperfetta, il vincitore è il più magro. Non è privazione, è liberazione. Nulla ha un così buon sapore come l'esser magri, la perfezione si raggiunge quando non c'è più niente da togliere. Le ossa definiscono chi sei davvero, mostrale, l'unica libertà è quella di digiunare. Agisci come se fosse impossibile non riuscire, non è più sufficiente essere come tutti gli altri, non capirete mai. Mangia per vivere, non vivere per mangiare, la differenza tra desiderio e bisogno è l'autocontrollo. Non esiste provarci, esiste solo riuscirci. Il vuoto è puro, il digiuno è la cura. Nutri lanima, mortifica il corpo, essere normali è sopravvalutato. Non sto morendo di fame, sto perfezionando il vuoto che c'è in me. Il dolore è momentaneo, l'orgoglio è eterno. Non posso mangiare, per me il cibo è un nemico e me ne devo difendere. Ci penso sempre e non posso abbassare la guardia, ci penso per vedere cosa posso togliere. Se mi fermassi, se cedessi a una sola tentazione crollerebbe tutto. Non posso nemmeno immaginare una vita fatta di minore controllo, di minore ostinazione. I guerrieri non possono deporre le armi, perché se le depongono non sanno più cosa sono.
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“Giuro che dimagrirò, che avrò la pancia piatta, le gambe come due stuzzicadenti, le braccia ossute e i fianchi senza un filo di grasso. E non mi importa dei sacrifici e degli sforzi che dovrò fare, del dolore che proverò e delle tentazioni a mollare tutto e ritornare come prima. Io ce la farò, dimagriró e sarò la persona più felice del mondo. E vaffanculo a tutti quelli che mi hanno sempre derisa per il mio corpo, vi farò pentire delle vostre parole.”
— (via distruggimilelabbra)
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“Se fossi magra, sarebbe tutto più bello. Andrei al mare, mi toglierei i vestiti fiera di me senza badare alle cosce che strusciano fra di loro. Se fossi magra mi mettere seduta senza vedere quelle enormi cosce diventare due continenti. Se fossi magra, andrei al centro commerciale e m’innamorerei ogni volta di ogni capo che proverei sul mio corpo. Se fossi magra, le persone m’invidierebbero. Se fossi magra, non avrei paura di andare a mangiare una pizza e non penserei a tutte quelle maledette calorie. Se fossi magra, non mi truccherei più. Se fossi magra, odierei l’inverno, butterei via tutti i maglioni. Se fossi magra, i miei genitori mi amerebbero di più. Se fossi magra, lui mi amerebbe di più. Se fossi magra, le vetrine e gli specchi mi amerebbero di più. Se fossi magra, mi amerei di più. Tutto sarebbe più bello. Se fossi magra. -lelabbraconsumate”
— lelabbraconsumate (via lelabbraconsumate)
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Ormai nel cibo vedo solo numeri.
voglio-solo-dimagrire
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“Devo dimagrire. Mi vergogno di me, di come mi vedo e di come mi vedono gli altri.”
— (via ilblogdiunaragazzasquilibrata)
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“Mi sento il grasso crescere addosso. Mi soffoca. Sento il corpo che assorbe le calorie, i grassi, i carboidrati e le proteine come una spugna. Le cosce si allargano, lo spazio in mezzo alle gambe si restringe. La pancia si gonfia e le maniglie dell'amore sbordano sulle ossa delle anche. Le costole si ricoprono di grasso e rientrano. Le clavicole scompaiono. La luce non passa più in mezzo alle gambe. In un attimo ingrasso. Ingrasso. Grasso. Grassa. Grassa. Grassa. Grassa. Grassa. Grassa. Grassa. Grassagrassagrassagrassagrassa. GRASSA. Ecco cosa sono. Voglio essere magra, con le ossa che sporgono e fanno male. E invece sono intrappolata in questa gabbia di grasso. Devo dimagrire. Sul serio.”
— - lasposa-cadavere, Ogni volta che mangio (via lasposa-cadavere)
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“Hai mai avuto voglia di spegnere tutto, sederti da qualche parte e restare solo? Nessuna parola, nessun pensiero. Soltanto tu, il silenzio, e quel vuoto che non capisci se è fuori, o dentro di te.”
— comespicchidivita (via comespicchidivita)
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“E ci credi tutte le sere che se ti vesti bene nasconderai quanto t'hanno fatto male, ma l'odio sta negli angoli come le ragnatele, ed é normale se non sai più come amare o farti amare.”
— cit. Michele Giorgi. (pioggia-di-parole on tumblr)
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Chiuditi nel bagno in gola mettiti due dita
Vola in comitiva e fatti dire che sei dimagrita
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Io ti guardo
E qualcosa di te, non so cosa, mi mette a disagio
Il fatto non è che non mi piaci
E a te nessuno ha mai chiesto se io ti piaccio
Il mio problema è iniziato a Maggio
Devo andare a scuola ma non ce la faccio
E ora che ti fisso non posso avvicinarmi
E provo solo imbarazzo, non posso, mi alzo
Vado in camera mia, volo in un altro Stato
Lontano da mia madre che urla, vado lontano
Sdraiata sul letto, rivedo il mio film mai girato
In cui io sono diversa da così
Diversa da così, sono migliore
Ora chiudo le persiane pure se fuori c'è il sole
Mio papà crede sia presto per soffrire per amore
Ma è una frase banale, io sono altrove
La vita scivola dalle tue mani
Ma sarai in piedi anche domani
Troverai, troverai veramente un senso a questo niente
E quell'amore che ti meritavi
Sarà bellissimo domani
Troverai, troverai finalmente tutto il coraggio che ti serve
Mi fai schifo, non ti voglio
Di te non ho bisogno, io conosco il mio corpo
Fa freddo, mi copro, sei al primo posto delle cose che odio
Devo andare, ti lascio qui da solo
Tutto a posto, tutto a posto mica tanto
Io non piango ma perdo l'equilibrio e cado
Mi rialzo, è tutto a posto
Non voglio lasciarti vincere, anzi, non posso
Non mi servi tu, non mi serve il parere vostro
In nome del quale mi state con gli occhi addosso
Ora guardo il cielo e sembra un quadro di Rothko
E penso che dentro di me c'è qualcosa di rotto
Ed eri tu a farmi sentire un mostro
A farmi sentire sporca, a farmi sentire in colpa
Quella che eri una volta oramai è morta
Tanto a nessuno importa, tanto nessuno ascolta
Non è un ragazzo che si è comportato male, no
Neanche un'amica sleale
Non è una stupida cotta adolescenziale
Non è una droga sintetica o naturale
Sono normale, giuro, sono normale
L'oroscopo mi ha detto che oggi è un giorno speciale
Voi non vi disturbate, tranquilli, lasciate stare
Per l'ennesima volta, io non ho fame, no grazie
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Vorrei la palestra, vorrei le mie ossa, vorrei essere magra da far schifo, vorrei tagliarmi, vorrei mangiare tutto, vorrei urlare, vorrei avere il viso scavato e pallido, vorrei le cosce inesistenti, vorrei non dover dare sempre spiegazioni, vorrei uscire, vorrei il sole, vorrei andare in bicicletta per ore ed ore da sola con l'ipod, vorrei vomitare la torta e i biscotti e il pane, vorrei stare bene.
Adesso vado in cucina e mangio di tutto, non me ne frega niente, devo mangiare, devo.
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Non è un capriccio
Non è una stupida cotta
Non è per la società
Non è per attirare l’attenzione
Non è per un’amica che mi ha tradita
Volendo Non è nemmeno per me stessa, è per mia madre, non è mai stata felice, voglio che lei mi veda felice, voglio sorridere e farle vedere che sto sorridendo anche per lei, per onorare la sua vita. Voglio essere talmente tanto felice, da pensare che mia madre stia sorridendo con me. Voglio ridere tantissimo, per tutte quelle volte che lei non ha potuto farlo.
Ognuno ha il proprio motivo, valido o no che sia.
Non parlate di cose che non sapete, non dite cazzate, le persone si sentono male a sentire certe stronzate, magari, dette anche dalla persona che si ritiene più importante.
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“Se fossi una sola e non mille forse sarebbe tutto più semplice: incontrare gli altri, parlare con loro, innamorarsi, farsi conoscere, lasciarsi accarezzare, lasciarsi aiutare. Se fossi come quelli che “io sono così, mi piace questa musica qui, queste cose non le mangio, certi film non li guardo e mi vesto in questo modo, mai in un altro” forse sarebbe tutto meno faticoso. Se fossi come quelle persone che “sono un tipo schietto” o “sono un tipo riservato” o ancora “non so stare da solo”. E invece io da sola ci sto bene e ci sto male, amo e odio tutto con la stessa intensità a giorni alterni, sono timida e sfacciata, triste e felice insieme, ironica e permalosa. Sono un groviglio di parole facili, ma che messe insieme diventano difficili da comprendere. Sono un ammasso di scuse e di vorrei. Scuse poco plausibili, vorrei molto resistenti. Sono da tacchi alti e scarpe da tennis, da rock e da pop, sono romantica e cinica, sono resistente agli urti, ma immensamente fragile. Sono confusa, molto. Ho provato a trovare il mio posto nel mondo, davvero: l'ho cercato in un bacio rubato, nell'abbraccio dei miei genitori, sulla spiaggia poco prima che spuntasse il sole, in una discoteca affollata, nel silenzio di una notte che nevicava come Dio la mandava, ma niente. Mi trovo un po’ ovunque, ma troppi pezzi di me restano indietro, chissà dove. Quando sono innamorata sono sempre incazzata, e io mi innamoro spesso-di tutto-e altrettanto spesso mi assale il vuoto. Il vuoto mi fa paura più del buio, più dei ragni, più dei cimiteri quando c'è il sole pieno, più dell'idea di non saper amare. Non vorrei scomparire, che non c'entra nulla, o forse sì, perché invece certi giorni vorrei essere invisibile. Vorrei far pace con me stessa e restare, o trovare qualcosa che mi obblighi a farlo. Magari poi, io, magari io-a restare-potrei anche essere brava. Per ora di me, invece, so solo questo: m'innamoro andando via.”
— Susanna Casciani
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“È diventata un ossessione, non posso più farne a meno. Mentre mangio mi tocco la pancia per vedere se aumenta. Vado ogni ora in bagno, mi alzo la maglia e vedo se sono ancora magra. Quando qualcuno mi invita a mangiare cambio sempre argomento. Mi peso ogni mattina e guai se sono aumentata anche solo di 100gr. Ormai è parte di me.. non si può fuggire.”
— ●Fuckoffvoice.
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Mangiare tutto, subito, sbriciolando il presente. Vomitare tutto, subito, annullando il passato.... Per punirsi di qualcosa. Vendicarsi. Ingoiare le proprie incertezze. Vomitare rabbia. Finché il corpo, esausto, non ne può più.
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