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timescouriernews · 5 years ago
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Perquisizioni alla Link University, 14 indagati: simulati progetti di ricerca e sviluppo
ROMA. La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni e acquisizioni di atti alla Link University di Roma nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Roma in cui sono indagati a vario titolo 14 persone in rapporti diretti e indiretti con l’ateneo. Dall’inchiesta, secondo quanto si apprende, emergerebbe che la Link e il «Consortium for research on intelligence and security services» avrebbero simulato l’esecuzione di progetti di ricerca e sviluppo che avrebbero loro consentito di godere di crediti fiscali.
Tra gli indagati ci sono diverse figure di vertice dell’università, tra cui il rettore Claudio Roveda, il presidente della società di gestione «Gem» Vanna Fadini, il membro del Consiglio d’amministrazione e presidente della scuola per le attività Undergraduate e Graduate Carlo Maria Medaglia, il direttore generale Pasquale Russo.
Simulando l’esecuzione di progetti di ricerca e sviluppo, la Link e il Consortium avrebbero maturato - si legge nel decreto di perquisizione - «inesistenti crediti di imposta che avrebbero poi utilizzato in compensazione in occasione del versamento delle imposte da loro dovute». Le società hanno poi «ottenuto indietro parte del denaro versato alle società commissionarie attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con conseguenti movimenti finanziari di rientro delle somme originariamente versate».
L’indagine nasce da una serie di informative del nucleo di polizia economico finanziaria di Firenze e Roma e dell’Agenzia delle Entrate. Alla Link i finanzieri stanno acquisendo documenti contabili ed extracontabili, computer, server, agende, documenti bancari, registrazioni di videoconferenze. Tutto materiale che sarà necessario a ricostruire le modalità e i soggetti coinvolti nei progetti di ricerca e sviluppo messi in piedi dalla Link e dal Consortium.
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timescouriernews · 6 years ago
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Tutela dei contribuenti: dopo le segnalazioni del Movimento Difesa del Cittadino avviata inchiesta nei confronti della concessionaria SOGET
La presidente del CdA di SOGET, Lina Di Lello, è  indagata nell’ambito dell’inchiesta aperta a Salerno dal PM Dott. Cassaniello, con le accuse di abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio e falso ideologico in atto pubblico.
L’indagine è stata avviata dalla Procura della Repubblica di Salerno dopo gli esposti del Movimento Difesa del Cittadino, cui si erano rivolti numerosi contribuenti di Salerno che lamentavano la poca trasparenza dimostrata dal Comune nelle procedure di affidamento degli incarichi alla Società di Gestione Entrate e Tributi, risalenti al 2011 ed ovviamente nelle modalità di riscossione.
Nell’esposto presentato dalla sede di Salerno dell’Associazione di Consumatori si documentavano  una serie di violazioni riguardo alle norme procedurali in materia di riscossione, dalla mancata notifica delle cartelle esattoriali, al calcolo arbitrario degli interessi e, soprattutto, all’eccessiva aggressività dimostrata dalla Società nei confronti dei cittadini morosi cui spesso venivano avviate procedure  di fermo amministrativo e pignoramenti anche presso terzi.
Queste tematiche non erano certamente nuove al Comune di Salerno. Infatti, SOGET era stata già in precedenza interessata da attività istruttorie dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per problematiche  verificatesi nei comuni campani di  Eboli e Oria.
MDC, come sempre, continuerà a seguire la vicenda per garantire ai cittadini il massimo della trasparenza e la tutela anche in materia tributaria per un fisco giusto ed equo nel rispetto dello Statuto del Contribuente.
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timescouriernews · 9 years ago
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Priistas, panistas y empresarios entre los inversores del paraíso fiscal de las Bahamas, hay 432 mexicanos
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Cientos de firmas, fideicomisos y fundaciones mexicanas tienen inversiones en uno de los paraísos fiscales más conocidos del mundo: Las Bahamas, reveló la investigación del diario alemán Süddeutsche Zeitung.
Según la investigación, denominada Los Bahamas Leaks, al menos 432 mexicanos, o personas con inversiones en México, exservidores públicos y funcionarios que actualmente están al frente de algún cargo público.
La investigación se realizó a través del Consorcio Internacional de Periodistas de Investigación (ICIJ, por sus siglas en inglés) y por sus socios en México; Mexicanos contra la corrupción, en este caso.
Bahamas es considerado un paraíso fiscal porque permite a inversionistas extranjeros no pagar impuestos por cualquier tipo de ingresos personales, y les brinda confidencialidad.
Algunos de los mexicanos que aparecen en el listado con el exgobernador de Nuevo León, Fernando Canales Clariond.
Niurka silva Benítez, esposa del exalcalde de Cancún, Greg Sánchez quien también compitió por la gubernatura de Quintana Roo por el PRD; aparece con una empresa llamada Limesprings Enterprises Ltd en 2014.
El exsecretario de gobernación, Fernando Gómez Mont, aparece en el listado junto a sus socios, los abogados Alberto Zinser y Julio Esponda, quienes en conjunto crearonla empresa Majo don´t B Laight Ltd en octubre del 2014.
Sobre el tema, los abogados señalaron que la empresa no tiene cuentas bancarias ni ha manejado recursos.
También se localizaron funcionarios vinculados a Pemex.
Entre los empresarios que están en la base de datos está Gastón Azcárraga, quien fue uno de los dueños de Mexicana de Aviación y de Grupo Posadas, integrado por los hoteles Fiesta Americana, Fiesta Inn y One.
Olegario Vázquez Raña, su hijo Olegario Vázquez Aldir y su esposa, María de los Ángeles Aldir, tienen cuatro compañías en Bahamas: Radal Global, Mundella Global, Albino Hall Holdings Ltd y Marshalls Creek.
Otros nombres populares son: Ricardo Pierdant, Dionisio Garza Medina, Moisés Saba, Gastón Azcárraga, Miguel Zaragoza Fuentes, Joaquín López Dóriga Ostolaza, Carlos Alberto y Fernando Raphael de la Madrid o José Germán Coppel Luken, quienes también aparecen en empresas offshore propiedad de mexicanos en Las Bahamas.
Y por si fuera poco, también figura una representante del Poder Judicial de la Federación, la magistrada María Soledad Hernández Ruiz, quien en el directorio del Consejo de la Judicatura Federal aparecía hasta el año pasado como magisrada del Quinto Tribunal Colegiado en Materia Civil en la Ciudad de México.
En abril pasado, cuando el ICIJ y sus medios aliados, difundieron la información de “Los Papeles de Panamá (Panama Papers)”, el ex procurador fiscal mexicano, Gabriel Reyes Orona, señaló:
“Una offshore es como un arma, las armas y las offshore no son ilegales en sí; lo ilegal, es el uso que se hace de ellas. Entonces cuando alguien ha utilizado una empresa offshore, lo primero que surge, como materia de investigación es cuál es el uso que se le dio a ese instrumento, no si pagó impuestos o no, no si aparece en mi base fiscal o no”.
En entrevista con Carmen Aristegui para CNN, el abogado fiscalista Luis Pérez Acha dijo en abril pasado: “Tener dinero en paraísos fiscales, no es un delito, no es ilegal, siempre que se cumplan dos condiciones: que ese dinero haya pagado impuestos, y que no provenga de actividades ilícitas”.
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