tiseguiro
tiseguiro
umanista-laico-eremita
604 posts
Don't wanna be here? Send us removal request.
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
«Gesù passò all’altra riva del mare». Non è raro nei vangeli trovare Gesù e i suoi in movimento tra le sponde del lago di Galilea che – non di rado e non a caso – viene chiamato mare. Perché il mare, nel codice biblico, è un’immagine chiara: evoca quanto ha a che fare con la morte e il negativo. Quanto può improvvisamente minacciare la vita dell’uomo. E capita, non di rado, che Gesù sia in cammino lungo la riva; oppure sosti, lo sguardo rivolto all’altra riva, quasi nostalgico. Lui è venuto per rendere possibile un viaggio impossibile; per una traversata fatta in ascolto della voce del Padre, che lo chiama a fare ritorno «a casa». Portando con sé l’umanità.
«Passare all’altra riva» diventa così immagine potente della Pasqua. E seguire Gesù in questa traversata significa per noi entrare dentro una novità di vita che già abita questi giorni. Accogliere una logica capovolta, che fa a meno dei segni di potenza (il denaro per acquistare il pane o l’acclamazione delle folle) per dare spazio alla potenza dei segni: un po’ di pane offerto e condiviso e spezzato benedicendo.
Entriamo anche noi, con pazienza, dentro la vita del Risorto; assumiamone la stessa logica rovesciata. Quella che si esprime sulla Croce e che ci nutre nell’eucaristia. Perché anche la nostra vita prenda la forma di quella del Figlio passato all’altra riva.
(PAN DI VIA)
4 notes · View notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Ama la vita
Ama la vita così com’è
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po’.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
(Santa Teresa di Calcutta)
Tumblr media
1 note · View note
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà morale e fisica viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.”
Karl Marx (1818-1883), Miseria della filosofia
…e se lo dice lui…!!!
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Benedetto XVI: «Grazie, carissima hai chiesto come sono i ricordi della mia famiglia. II punto essenziale era la domenica, cominciava già il sabato pomeriggio. II padre ci diceva le letture della domenica. Entravamo così nella liturgia, in atmosfera di gioia. II giorno dopo andavamo a Messa. Io sono di casa vicino a Salisburgo, quindi abbiamo avuto molta musica – Mozart, Schubert, Haydn – e quando cominciava il Kyrie era come se si aprisse il cielo. Quindi a casa era importante il grande pranzo insieme. E poi abbiamo cantato molto: tutta la famiglia cantava. II papà suonava la cetra e cantava; sono momenti indimenticabili. Eravamo vicino ad un bosco e così camminare nei boschi era una cosa molto bella: avventure, giochi eccetera. In una parola, eravamo un cuore e un’anima sola, anche in tempi molto difficili, perché era il tempo della guerra, prima della dittatura, poi della povertà. Ma questo amore reciproco che c’era tra di noi, questa gioia anche per cose semplici era forte e così si potevano superare e sopportare anche queste cose. Mi sembra che questo fosse molto importante: che anche cose piccole hanno dato gioia, perché così si esprimeva il cuore dell’altro. E così siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché vedevamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli. E, per dire la verità, se cerco di immaginare un po’ come sarà in Paradiso, mi sembra sempre il tempo della mia giovinezza, della mia infanzia. Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in Paradiso dovrebbe essere simile a come era nella mia gioventù. In questo senso spero di andare “a casa”, andando verso l'”altra parte del mondo”».
http://www.korazym.org/83809/cosi-benedetto-immaginava-il-paradiso/
Tumblr media
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Padre Franco Crescinbene, missionario comboniano in Colombia, ha condiviso con noi quello che fa nella sua missione e come ha scelto di condividere tutto con le persone più povere della missione. Mi ha colpito come il “potere” della condivisione possa essere un enorme strumento per l’evangelizzazione.
(cfr giovaniemissione.it)
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Credo in te Gesù! Sei disceso nei miei inferi, hai spezzato le catene che mi imprigionavano, mi hai liberato da me stesso, e ora con Te respiro aria pulita grazie alla tua misericordia.
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Gesù ci chiede di fare la differenza tra ciò che sentiamo e ciò che decidiamo. Siamo figli suoi non quando sentiamo sensazioni buone, ma siamo soprattutto figli suoi quando pur sentendo sensazioni negative decidiamo di fare scelte di bene mettendoci contro questi umanissimi sentimenti di pancia. È Gesù che ci chiede di ragionare con un altro metro di giustizia.
(cfr Luigi Maria Epicoco)
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Dai, ammettiamolo: un qualche segno grandioso vorremmo averlo tutti. Non so, una visione, un piccolo fenomeno miracoloso, un animale che parla… Qualcosa un po’ da film, certo, ma senza esagerare, con del buon gusto. Qualcosa da custodire nel cuore quale sigillo indelebile e certo che la nostra fede è salda, che la nostra vita procede in modo autentico e vero. E’ poi quello che chiedono a Gesù: “questa generazione… cerca un segno”. Lo facciamo sempre, perché abbiamo bisogno di segni.
Eppure, ci ricorda Gesù, la fede non ha garanzie scritte, non è faccenda da sigillare con fenomeni strani. Se così fosse, diventerebbe ovvia, poi banale, poi, inevitabilmente, dimenticata. No, la fede è scommessa e rischio. Certo che ci sono segni, ma essi non servono a fermare il cammino (“perché tanto ora sono sicuro che sono nel giusto”), bensì lo incoraggiano.
Il “segno di Giona” è quello che ci viene consegnato: la riluttanza di un uomo che non crede in se stesso, il suo bisogno di fuggire lontano, la sua onestà nel dichiararsi colpevole e fragile, il suo coraggio nell’andare incontro a chi odio, le sue contraddizioni e gelosie, il suo rapporto prezioso e combattuto con il suo Signore. E, soprattutto, il suo morire in mare, nel ventre del pesce, dove occhio umano non arriva, e il suo risorgere con un nuovo spirito.
Questo segno ci consegna l’umanità del Figlio di Dio: il dono di una vita che non muore, ma che è capace di risorgere più bella, dopo ogni oscurità. A noi il compito, faticoso e stupendo, di cogliere i tanti segni di Giona nelle nostre giornate e farli fiorire.
(http://www.giovanidehoniani.it/2018/10/15/la-forza-di-un-segno-lc-1129-32/)
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
La donna che il vangelo odierno ci propone, rappresenta tutto quello che ci accade dentro quando ci sta a cuore qualcosa e la consegniamo al Signore. Ognuno di noi, forse a causa della propria incredulità, o a causa dei propri peccati, magari non ha le carte a posto per poter chiedere qualcosa a Gesù. Ma si è davvero credenti quando la fiducia in Lui è più grande dei nostri dubbi e della mancanza di meriti.
(Luigi Maria Epicoco)
1 note · View note
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
E’ difficile far agire la Grazia davanti a un pregiudizio, perché esso è la superba convinzione di conoscere già, di sapere già, di non aspettarsi nulla se non ciò che si crede già di conoscere. Se si ragiona con il pregiudizio Dio non può fare molto, perché Dio non opera facendo cose diverse, ma suscitando cose nuove in quelle che sono le stesse cose di sempre della nostra vita.
(Luigi Maria Epicoco)
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Nessuno è profeta in patria significa che è sempre difficile essere riconosciuti nella nostra verità da coloro che ormai pensano di sapere tutto di noi. Amare non è abituarsi all’altro ma rimanere davanti all’altro con uno sguardo che sa scorgere sempre la sua novità e non la semplice conferma dei nostri pregiudizi.
(Luigi Maria Epicoco)
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
La felicità discende da Dio; non vi è altra sorgente. Questa sorgente è sempre zampillante, la felicità è sempre offerta. Tocca all’uomo accoglierla e non rifiutarla.
La felicità è un dono divino ed è molto differente da ciò che avremmo pensato e desiderato noi. Le beatitudini proclamate da Gesù ci presentano condizioni di felicità che non avremmo mai immaginate. Dio è tutt’altro!: I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri (Is 55,8-9).
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
I beati (santi) accettano la loro vita perchè vogliono attraversarela quotidianità. Altri o evadono in mille modi possibili, o accumulano rabbia fino alla fine dei giorni. In questo senso la parola “beato” che Gesù pronuncia in realtà suona come una promessa, come una direzione da prendere, come una strada da percorrere nel bel mezzo delle nostre rassegnazioni.
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Molti partono alla conquista della felicità, cercano di assicurarsi tutti i mezzi che possono procurare gioia e soddisfazione, si costruiscono sogni incantevoli e sopportano spesso pesanti sacrifici per raggiungere la felicità che intravedono. Ma questa felicità indietreggia sempre davanti alla mano che tenta di afferrarla. E finalmente cadono le illusioni, i miraggi scompaiono: chi si credeva sulla via della felicità si ritrova infelice con un pesante fardello di delusioni e di amarezza. Le costruzioni puramente umane della felicità crollano sempre prima o poi.
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
L’uomo contemporaneo sembra avere potere su tutto ma in fondo tutti, tutti, siamo pieni di paura dinanzi agli eventi della vita che a volte ci sovrastano e ci smarriamo. In questi momenti di disagio, e non solo, facciamo memoria che Gesù è con noi e in noi per scacciare le nostre paure.
Con Lui la nostra “barca” supera tutte le tempeste per poi approdare alla riva eterna.
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Il termine greco usato dall'Apostolo nel testo originale (anazopyrein) è un verbo che appare nel Nuovo Testamento solo in Paolo, in questo passo (hapax). È l'azione propria di chi soffia nel fuoco per togliere la cenere che minaccia di soffocare il fuoco e di spegnerlo.
È interessante annotare che questo verbo greco usato da Paolo, assai raro nel Nuovo Testamento e nei primi Padri della Chiesa, appare anche in un bel testo delle lettere di Ignazio di Antiochia riportato più sotto in riferimento al "sangue di Cristo".
0 notes
tiseguiro · 2 years ago
Text
Tumblr media
Papa Francesco: “Le omelie sono un disastro. Non è una conferenza, non più di 10 minuti”
“Per favore, le omelie sono un disastro”: Papa Francesco non è soddisfatto di come viene detta messa sotto il suo papato. Lo ha detto chiaramente ai partecipanti al corso internazionale di formazione per responsabili diocesani delle celebrazioni liturgiche: “Mettete nelle prediche sempre un pensiero, un affetto e un’immagine, che la gente si porti qualcosa a casa”. Si tratta di un tema molto caro a Bergoglio: “Pensate ai fedeli. L’omelia non è una conferenza, è un sacramentale”, ha detto il Papa, invitando a contenerla in massimo dieci minuti.
0 notes