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Siamo una coppia a cui piace giocare..😜
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together2222 · 23 days ago
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Paola era inginocchiata davanti al letto, nuda, con i polsi legati dietro la schiena con un foulard di seta nera. Gli occhi bendati, il petto nudo sollevato in un respiro teso, le gambe aperte come le aveva insegnato Paolo. Il pavimento le bruciava sotto le ginocchia, ma non osava lamentarsi.
Il silenzio era sacro.
Paolo era dietro di lei. Nudo. Silenzioso. Letale.
Aveva passato l’ultima mezz’ora a sfiorarla senza toccarla davvero. Soffi sulla pelle, la punta della frusta che accarezzava il collo, qualche colpo secco tra le cosce. Ogni volta che lei ansimava troppo forte, riceveva uno schiaffo. Dolcemente punitivo.
Sei solo carne da modellare,” le disse a voce bassa, spostandole i capelli. “Non parli. Non pensi. Esisti solo per obbedire.”
Paola annuì piano, serrando le cosce per riflesso.
Lo schiaffo arrivò subito.
“Non chiudere. Mai. Apri.”
Lei lo fece. Le gambe tremavano, ma si spalancarono. Paolo scivolò dentro di lei con lentezza, come se volesse possederla centimetro per centimetro, lasciandole sentire ogni battito, ogni presa.
La piegò in avanti, il viso contro il lenzuolo, il sedere in alto.
Ogni colpo era una lezione. Non tanto nel corpo, ma nella mente.
“Sei mia,” mormorava tra i denti. “Ogni tua goccia. Ogni tuo tremore. Ogni pensiero che hai. Li prendo. E non li restituisco.”
La prese più forte, fino a farle perdere il respiro. Poi si fermò di colpo.
“Vuoi venire?”
Lei annuì, la voce spezzata in un sussurro: “Sì, Paolo…”
Lui rise piano. “Allora trattienilo.”
Continuò così. Un’ora intera. A pochi respiri dall’orgasmo. Poi lo negava.
Solo alla fine, quando il corpo di Paola era ormai scosso, esausto, completamente sottomesso, Paolo la slegò, la prese in braccio, la portò sul letto. Le sussurrò all’orecchio: “Ora vieni. Ma guardandomi negli occhi.”
E Paola venne. Forte. Inondata da ogni limite rotto, da ogni ordine rispettato.
E per la prima volta, pianse. Ma non di dolore.
Pianse di appartenenza.
Paola giaceva tra le lenzuola, ancora ansimante, il corpo scosso da piccoli tremiti dopo l’orgasmo. Paolo la osservava in silenzio, seduto al bordo del letto, con le mani sulle sue cosce, ferme, calde, pesanti.
“Non è finita,” sussurrò.
Lei lo guardò, gli occhi lucidi. Avrebbe voluto parlare, chiedere tempo, fiato, tregua. Ma sapeva che ogni parola non autorizzata sarebbe stata punita. E in fondo, non voleva davvero fermarsi.
Paolo si alzò. Prese un piccolo cofanetto dal cassetto. Lo aprì e ne estrasse una maschera di cuoio sottile, nera, sagomata sul volto, con un bavaglio integrato. Senza una parola, gliela mise addosso. Paola lo lasciò fare, tremando.
Quando la fibbia si chiuse dietro la nuca, lei non era più Paola.
Era solo sua.
Paolo la fece alzare in piedi e la portò al centro della stanza. Sul pavimento c’era uno specchio. La fece inginocchiare lì sopra, inginocchiata sul suo stesso riflesso.
“La tua unica funzione è essere vista. Essere presa. Essere perfetta,” disse lui, mentre le avvolgeva un sottile collare di metallo intorno al collo. “Tu non decidi. Io ti scolpisco. Ti trasformo.”
Le strinse le caviglie con due fascette morbide, bloccandole le gambe. La schiena era dritta solo grazie alla disciplina che lui le aveva instillato nei giorni precedenti. Ogni centimetro del suo corpo era teso, in attesa.
Paolo prese un piccolo plug cromato, lubrificato con cura, e glielo spinse dentro con lentezza. Paola gemette dietro la maschera, trattenendo un respiro che sembrava esploderle in petto.
Poi arrivò il comando.
“Adesso resti così. Fissa il tuo riflesso. Finché non ti riconosci.”
Paolo non la toccò più.
Passarono minuti. Poi un’ora. Forse due. Lei restava lì, inginocchiata sul suo riflesso, il plug dentro, il corpo teso. Ogni tanto lui si avvicinava. Le accarezzava la gola. Le sfiorava il seno con il dorso della mano. Ma non la liberava.
Solo alla fine, quando le gambe le tremavano davvero, lui si inginocchiò accanto a lei. Le sfilò la maschera con delicatezza. Le asciugò le lacrime.
“Guardami,” disse.
Lei alzò gli occhi, distrutta e piena.
“Sai chi sei adesso?”
“Sai chi sei adesso?”
“Sì…” sussurrò lei. “La tua. Solo tua.”
Paolo la baciò. Non come dominatore.
Come padrone affezionato della cosa più preziosa che avesse mai rotto e ricostruito: lei.
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together2222 · 2 months ago
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😜
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together2222 · 3 months ago
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Quanto mi piacerebbe….
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together2222 · 3 months ago
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💦💦
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together2222 · 3 months ago
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Mi piacerebbe con una donna. Desidero mai realizzato…
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together2222 · 3 months ago
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Come non condividere….😜
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together2222 · 4 months ago
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together2222 · 4 months ago
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together2222 · 9 months ago
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Amore gran maiale delle mie brame, assolvi al mio desiderio d’essere presa da un altro maschio insieme a te, due maschi che riempiono ogni spazio occupabile dentro il mio corpo
Due maschi che mi desiderano che mi vogliono , che vogliono disfarmi di piacere , che vogliono prosciugarmi del
Mio piacere d riempirmi con ogni goccia 💦 del loro , due maschi avidi d’essere succhiati manipolati induriti e pronti per aprirmi e riempirmi, due maschi che godono uno nella mia bocca l’altro nel mio culo mentre stillo dalla passera laghetti di dolce succo
Seni presi tra le mani, stropicciati accarezzati schiaffeggiati succhiati pizzicati, seni che non vogliono essere abbandonati che puntati contro il
Mondo chiamano bramosi bocche che succhiano e mordono
Cazzi di ogni forma e dimensione messi lì solo per me, e due maschi che li usano che mi aprono che mi pompano dilatano e io che ne voglio ancora come la più vogliosa delle sgualdrine…
By Stefania
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together2222 · 9 months ago
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No reblog💋
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together2222 · 9 months ago
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Desiderio Inaspettato 2
Luca ed Anna si congedarono da noi, ringraziammo per la conoscenza ed il trattamento, ma prima di andarsene già avevano predisposto tutto affinché ci potessimo riprendere con un idromassaggio, stapparono per noi anche dello champagne e preparano due meravigliosi piatti di golosissima frutta esotica.
Naturalmente ci immergemmo nella vasca e ci lasciammo trastullare dalle bollicine che raggiungevano ogni parte del nostro corpo, non senza darci tutte le attenzioni necessarie per ringraziarci reciprocamente della precedente esperienza e naturalmente per mantenere vivo il desiderio che certamente non si era sopito e che ancora chiedeva soddisfazione.
Improvvisamente il mio fidanzato cambiò atteggiamento, si trasformò nel master severo che ben conoscevo e che sapeva essere quando voleva punirmi per avergli disubbidito o non aver eseguito con perizia le sue istruzioni
Mi “ordino’ ” di uscire dalla vasca, asciugarmi ed attenderlo in ginocchio e composta, eseguii la sua disposizione, lo vidi sparire da una porta che collegava la nostra stanza che prima per dire il vero non avevo notato esserci, l’attesa mi accorciava il respiro e mi eccitava, avendo paura che mi potesse spiare in qualche modo non persi per un solo secondo la posizione che mi aveva chiesto di assumere.
Dopo un po’ tornò dotato di tutta l’attrezzatura necessaria ad un master per punire la sua slave, l’appoggio e mi mise in bocca il cazzo già eretto tanto per farmi saggiare cosa mi aspettasse mi prese per i capelli e mi disse che ero stata una puttanella che avevo voluto godere più di quanto avrei dovuto sia con Luca che con Anna e che per questo mi doveva punire, tutto questo mentre mi spingeva il suo cazzo voglioso sino in gola.
Mi fece alzare e mi chiese di prepararmi, mi passò un collare con catenelle e pinze da mettere ai capezzoli, mi piaceva molto e mi eccitava anche indossarlo dava al mio collo lungo e magro ed ai miei seni - oltre che un dolore gradevole - un aspetto elegantemente provocante, il mio fidanzato regolo’ la tensione delle pinze per i capezzoli voleva che sentissi dolore e che anche solo sfiorando le catenelle la tensione fosse ben percepibile, poi mi fece adagiare prona sulle candide e sinuose poltrone bianche di cui vi ho parlato e che sembravano fatte apposta per questa nostra attività, avevo il culo ben posizionato alla giusta altezza e completamente aperto che non mancò di essere riempito da un grosso plug e per non farci mancare nulla ammanetto’ le mie caviglie ed i miei polsi alla base di ogni angolo della poltrona che era dotata di quattro anelli direi fatti apposta per quello
Il tutto si svolse nel più assoluto silenzio, quel silenzio innaturale quando sembra che si possa sentire anche il battito dei cuori e il mio stava battendo all’impazzata.
Appena pronta il mio master mi toccò tra le cosce ero già grondante di umori - con tono severo mi chiese se ero stata autorizzata a bagnarmi, con un filo di voce risposi che no non lo ero stata e gli chiesi di punirmi per questa grave mancanza, per colpirmi le natiche non amava utilizzare attrezzi adorava farlo a mani nude, gli piaceva vedere il rossore delle mie chiappe prendere la forma della sua mano e così fece
Mi eccitai ancor di più - pur senza il suo permesso - al successivo controllo il mio master si infuriò oltremodo.
Estrasse dalla borsa un grosso cazzo per una doppia penetrazione, ma veramente grosso, mi sgancio’ dalla poltrona e mi appoggio’ al muro agganciando le manette dei polsi a due anelli, ma non ero in piedi bensì accovacciata ed a gambe spalancate sul grosso cazzo appoggiato a terra sul quale il mio master mi aveva ordinato di calarmi, il culo era già ben aperto dal plug che mi aveva rimosso e la figa grondava di umori nonostante questo quell’affare era assai impegnativo e il mio culo ne risenti’ ma non potevo deludere il mio master che nel mentre mi aveva messo in bocca il suo ragguardevole cazzo e reggeva e giocava con le catenelle delle pinze per capezzoli, mi cavalco’ la bocca come mi stesse scopando senza nessuna pietà, mentre mi ordinava di cavalcare con energia il doppio cazzo che aveva messo a mia disposizione, mi ordinò di impegnarmi perché mi voleva ben allargata e pronta a riceverlo nel culo che avrebbe riempito dei suoi umori, mi slegó e mi raccolse dalla quella posizione mi posizionò di nuovo sulla candida poltrona, resto’ qualche attimo a guardare e sondare con le dite se con il grosso cazzo doppio mi fossi procurata la giusta dilatazione, il tocco delle sue mani e la verifica mi eccitarono oltre ogni possibile immaginazione se ne accorse, palpitavo tutta dal desiderio di farmi penetrare il culo dal cazzo del mio master, malignamente mi lascio lì a contorcermi nell’attesa mentre si mostrava masturbandosi e chiedendomi se volevo il suo bel cazzo nel culo, si fece pregare ed implorare, si fece promettere che avrei eseguito ogni suo ordine ed adempiuto ad ogni suo desiderio, finalmente mi cavalcò il culo con forza e determinazione, godemmo insieme, scaricò la forza dei suoi lombi dentro di me, sentivo il suo liquido caldo riempirmi e il mio culo pulsare e stringersi intorno a lui, ebbi un orgasmo potentissimo e finimmo l’uno nelle braccia dell’altro le nostre bocche che sino ad allora non si erano neppure sfiorate si cercarono e unirono in uno bacio appassionato e senza fine.
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together2222 · 9 months ago
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Desiderio Inaspettato 1
Un tarlo, un tarlo mi rode e nonostante sia l’alba e potrei ancora dormire un sonno beato, non posso fare a meno di pensare.
Con il mio fidanzato, in questi giorni di allontanamento forzato per distrarci dalla monotonia del “non far nulla” e per poter mantenere vive le nostre fantasie sessuali e cercare di tenere a bada il nostro desiderio reciproco con del “fai da te”, abbiamo iniziato a leggere anche dei “racconti erotici” ed a scambiarci pensieri sul contenuto e sulle fantasie dei protagonisti e di conseguenza sulle nostre fantasie.
In tempi di allontanamento forzato, l’invio di video è pressoché indispensabile a mantenere accesa la fiamma, quindi con immensa eccitazione mi sono esposta come non avevo mai fatto alla videocamera del mio cellulare per poter incentivare le fantasie del mio fidanzato.
In ogni caso da tutte queste chiacchiere, scambi di video e sesso “fai da te” è nata l’idea di provare a scrivere un “racconto erotico”, per eccitare le nostre menti, per scoprire forse anche desideri mai confessati e per divertirci .
“Desiderio inaspettato “ -PARTE 1-
Sono una donna non esattamente giovane ma così mi dicono ancora decisamente piacente, più che dirmelo lo intuisco dagli sguardi ammiccanti e lascivi di molti uomini, dai complimenti più o meno velati ed educati, dagli abbracci più che calorosi anche dei mariti delle mie amiche che non perdono occasione di farmi “sentire” la loro amicizia.
A questo proposito vi devo confessare che sono “fidanzata” con il marito di una pseudo amica.
Uomo dall’aspetto molto interessante occhi azzurro ghiaccio , capelli ricci e splendidamente brizzolati, sportivo, dall’atteggiamento molto pacata e perbene, un intellettuale di sinistra, simpatico, molto educato, quasi timido ma sotto quei riccioli frullano continue idee e pensieri;
si direbbe insomma il classico tipo che non ti aspetteresti che ha un “drago nelle mutande” e che aspira ad avere “esperienze” e invece sorpresa sorpresa è uomo appassionatissimo, sessualmente generoso, ben dotato, amante attento e premuroso, master severo con la sua slave, con una passione per il mio fondo schiena e alla continua ricerca di novità stimolanti.
Amando molto il mio corpo spesso il mio fidanzato mi regala trattamenti presso Spa, per lo più massaggi tonificanti, drenanti, rilassanti, insomma tutto quello che può mantenermi in buona forma e non far perdere al mio corpo snello ma morbidamente tondeggiante dove serve, un aspetto invitante e provocante.
Tra i tanti regali mi ha dato un coupon per massaggi di coppia in una nota,ma riservata a pochi, Spa della nostra zona, abbiamo così prenotato per un pomeriggio full-immercion di coccole e attenzioni dedicate ai nostri corpi e compreso nella prenotazione c’era pure l’uso di una camera destinata al dopo coccole
In un ambiente assolutamente ovattato ed estremamente elegante la receptionist ci fa accomodare in una stanza con due letti per massaggi, delle eleganti poltrone bianche dalla forma sinuosa, un grande vasca idromassaggio destinata a due persone, luci soffuse, musica di sottofondo e inebrianti profumi; siamo stati invitati a spogliarci completamente ed a stenderci su nostri letti per ricevere la prima fase dei trattamenti.
Non nego che la tensione sessuale era già alta ancora prima di spogliarci e distenderci - pregustavamo il dopo massaggio nella camera a noi riservata - i nostri sguardi bruciavano dal desiderio ma la tensione si fece ancor più intensa scoprendo che il massaggio per me sarebbe stato effettuato da un aitante giovane uomo e per lui da una elegantissima quanto provocante giovane donna.
Entrambi i massaggiatori erano vestiti con candidi camici di raso di seta che lasciavano poco all’immaginazione e al di sotto dei quali non indossavano biancheria intima.
Direi che al primo impatto la situazione ci aveva già ben predisposto a quello che sarebbe stato.
Il trattamento prevedeva l’utilizzo di candele da massaggio, le avevamo già usate per i nostri giochi e quindi ne conoscevamo il piacere
Dopo i naturali convenevoli di presentazione con i nostri massaggiatori, ci lasciammo sfiorare con grande abilità e competenza dal tocco delle mani esperte di Luca e Anna.
Il mio fidanzato non perse di vista un solo attimo Luca che con estrema professionalità si insinuava in ogni muscolo possibile della mia schiena per rilassarla completamente, e insinuandosi arrivò sino ai miei glutei che lavorò morbidamente sino ad aprirli sentivo le sue mani parallele sulle mie chiappe e i pollici convergevano , e dilatavano e aprivano il solco oscuro che si apriva a lasciar fiorire quel bocciolo appena schiuso ed urlante di desiderio d’essere sondato, aperto, ammorbidito,per essere esplorato sino nel suo più profondo essere; per verificare quanto il suo lavoro manuale avesse provocato, Luca non poté fare a meno di notare che ero così eccitata dal suo tocco e dallo scorrere dell’olio della candele nel solco del mio culo che ormai ero ben pronta a ricevere un massaggio ben più profondo.
Nel mentre Anna con grande abilità aveva massaggiato il mio fidanzato, che tra le sue mani esperte e nel vedermi completamente preda del massaggio di Luca aveva avuto un’erezione incontenibile ormai difficilmente gestibile per la posizione supina, leggevo il suo sguardo bruciante.
Molto garbatamente Luca mi chiese se volessi un massaggio più profondo lasciandomi ovviamente intendere che gli avrebbe fatto molto piacere - e la sua erezione assolutamente evidente sotto la candida seta del camice non lasciava dubbi; guardai il mio fidanzato per capire quanto ne sapesse di questa offerta - se fosse già tutto da lui ben predisposto ed orchestrato - e se gli potesse far piacere questa nuova esperienza, ne avevamo ampiamente fantasticato ma non ci eravamo mai trovati nella condizione di provare e soprattutto ogni volta queste fantasie comprendevano noi ed una altra donna mai un altro uomo, ma il suo sguardo compiaciuto e incendiato dal desiderio erano una risposta certamente affermativa.
In ogni caso seppur titubante e decisamente impreparata, mi feci coraggio e chiesi esplicitamente che Anna, prima di Luca, affondasse il suo volto tra le mie natiche e le mie cosce per saggiare e stimolare il mio desiderio già infinitamente acceso, Anna non si fece pregare
Per agevolare la mia richiesta mi sollevai sulle ginocchia offrendo tutta la mia natura già grondante di piacere ad Anna e per non far torto alla cortesia di Luca lo feci posizionare di fronte a me e curiosa di conoscere il suo sapore presi a succhiare il suo splendido cazzo
Il mio fidanzato decisamente sorpreso dalla mia audacia ma molto compiaciuto si godette per un po’ lo splendido quadretto masturbandosi
Ebbra di piacere per le languide e sapienti leccate di Anna, invitai il mio fidanzato ad alternarsi a Luca e quelle due meravigliose erezioni succhiate a turno esplosero sul mio volto inondandomi dei loro umori.
Non ancora appagata nel mio piacere scambiai con Anna baci profondi, i nostri piccoli seni si sfioravano e i capezzoli turgidi desideravano essere palpeggiati da mani forti, lievemente torturati con quel dolce dolore che diventa indimenticabile per qualche giorno, non servi’ spiegarlo ne al mio fidanzato - che ben conosceva questa mia urgenza - e neppure a Luca che si adeguò
Basto’ poco a riaccendere i maschietti, l’immagine saffica di due donne che si amano è sempre molto efficace e devo dire che i nostri corpi ben si prestavano
Ne nacque un groviglio di corpi avidi di provare piacere e di darne, e siccome divento particolarmente avida quando si tratta di avere del piacere sessuale feci in modo da impegnare tutti e tre sul mio corpo, che ormai era percorso da profondi brividi e spasmi di piacere, riservai ovviamente il posto d’onore al mio fidanzato offrendo a lui il tenero bocciolo di rosa schiuso dai sapienti colpi di lingua di Anna, il quale non aspettava altro che impalarmi sulla sua verga possente e sprofondare dentro le mie viscere che non aspettavano altro che essere riempite dal suo caldo seme, ma non prima di essermi accomodata sopra Luca che mi riempiva con la sua bacchetta magica, riservai ad Anna la mia bocca che spalancando le gambe di fronte a me si fece succhiare leccare e con una provvidenziale candela di forma fallica penetrare sino all’elsa, ognuno di noi ebbe il proprio piacere, io fui riempita dai loro in ogni cavità disponibile e resi a loro i miei orgasmi e tutta la mia passione.
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together2222 · 9 months ago
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La Cantina Di Raffaella
Le mie prime esperienze sessuali le ho provate in una cantina ( quella che oggi comunemente chiameremmo taverna ma negli anni 70 era solo una cantina) e li persi pure le mie verginità e mi aprii ad un mondo di piacere che negli anni a seguire ho sempre più esplorato.
La cantina era quella della villetta di Raffaella, un amichetta con un paio d’anni più di me ed assai assai più smaliziata, aveva diciamo così la fortuna di avere genitori hippies, molto liberi ed assolutamente aperti all’uso di costumi sessuali che non erano certo gli stessi dei miei genitori.
Ricordo i pomeriggi assolati a giocare in giardino e quando il caldo si trasformava in una palla rovente e il caldo si faceva soffocante, la cantina diventava l’ambiente più fresco dove poter proseguire a giocare
La cantina rivestiva per la nostra fantasia anche il luogo un po’ misterioso dove giocare alla caccia al tesoro, dove scoprire oggetti e trovare letture proibite.
Qualche volta insieme a noi, Raffaella invitava a giocare anche Michele un suo compagno di classe, un bel ragazzino capelli ricci e neri, occhi altrettanti neri, un bel sorriso ed una corporatura che lasciava intendere che sarebbe diventato assai interessante, praticava arti marziali nella palestra vicino casa di Raffaella quindi a volte lo vedevamo allenarsi dalla finestra della sua camera che si affacciava sui finestroni della palestra stessa, con quell’abbigliamento che a noi sembrava piuttosto ridicolo ma che spesso nei combattimenti lasciava scoperto il suo corpo.
Il gioco come dicevo più interessante da fare in cantina nelle calde giornate di sole estivo era la caccia al tesoro, ognuno di noi tre doveva cercare, rovistando tra il contenuto dei mille scatoloni depositati la sotto qualcosa di interessante da mostrare agli altri e sul quale far nascere storie di fantasia
Fui molto fortunata nella mia ricerca, attirò la mia curiosità un brandello di stoffa che si intravedeva fuoruscire da uno scatolone tra diversi altri che sembrava voler essere ben nascosto alla vista dei curiosi
Insomma spostai tutto finché non raggiunsi la scatola del mistero, ingenuamente e presa dall’entusiasmo coinvolsi subito Raffaella e Michele.
All’interno della scatola trovammo dell’abbigliamento intimo di sua mamma, oltre che un godemiche’ (ora so che si chiama così) allora era soltanto un grosso cazzo, anche delle riviste pornografiche estremamente esplicite ed un attrezzo che scoprimmo in seguito servire a profondi lavaggi del colon.
Provai del grande imbarazzo, non avevo la più pallida idea di che cosa avessi trovato e cosa mi aspettasse dopo quel ritrovamento.
Raffaella e Michele sgnignazzavano compiaciuti e complici ed iniziarono subito a sfogliare avidamente le riviste, ne fui coinvolta e tra un’immagine e l’altra avvampavo di rossore e sentivo il mio ventre agitarsi come non aveva mai fatto.
Michele propose che io e Raffaella provassimo ad assumere le posizioni delle donne sulle riviste, Raffaella impunemente e senza farsi pregare inizio’ a spogliarsi, guardavo atterrita e sempre più preoccupata di dovermi spogliare di fronte a loro; Raffaella intuì il mio imbarazzo e quindi prese con fare malizioso a sbottonarmi il vestitino di lieve cotone sotto la quale i miei piccoli seni -liberi da ogni costrizione - iniziavano a mostrarsi e dei quali io sino ad allora non mi ero mai curata, l’abitino cadde a terra lasciandomi coperta solo delle mie mutandine.
Si complimentò per quanto aoreola e capezzoli fossero rosei e turgidi come due bottoni pronti per essere stuzzicati e prese a palpeggiarmi con estrema capacità, avvicinò la sua bocca per baciarli l’effetto di quel bacio provocò immediato e sconosciuto piacere, mi chiese di fare la stessa cosa con lei, ero a dir poco paralizzata ma non potevo esimermi-sarei diventata motivo di scherno per loro- così ripetei i suoi gesti i suoi seni erano già ben più formosi e riempivano le mie mani, e i suoi capezzoli più scuri ma più piccoli, prese la mia faccia tra le sue mani e la diresse ai suoi seni, la mia bocca rosea ed innocente succhio’ con avidità, Michele restava a guardare estasiato e sotto i suoi leggeri bermuda si poteva ben vedere l’effetto che gli stavamo provocando.
Raffaella prese ad esplorarmi tra le cosce - il mio pube era ancora quasi completamente privo di peluria - mentre il suo già mostrava un bel triangolo di peli molto composti che lo incorniciavano - quando toccò con mano che non ero rimasta indifferente alle sue attenzioni, guardò Michele con sguardo complice e gli disse che ero pronta per la festa.
Michele prosegui’ l’attività già iniziata da Raffaella e mi mise a sorpresa il suo cazzo ormai eretto è incontenibile in mano e tenendomi il polso mi indicò come masturbarlo, nel mentre Raffaella stava indossando il godemiche’ la guardavo muoversi con grande disinvoltura come fossero azioni già compiute, mi chiese se preferissi che fosse Michele ad introdursi per primo nel mio corpo o se preferissi che lo facesse lei, entrambi avrebbero in ogni caso preso le mie verginità, a mia scelta chi prima avrebbe esplorato la mia vagina si sarebbe poi astenuto dall’esplorare il microscopico buchetto tra le mie chiappe turgide che sarebbe comunque stato prima preparato da un profondo clistere.
Ormai il gioco si stava facendo pesante ma la curiosità e il desiderio si erano impossessati del mio giovane corpo, feci la mia scelta per dimensioni, per quanto ben dotato Michele era meno imponente del godemiche indossato da Raffaella, quindi scelsi lei per perdere la mia verginità, fu assai lieta di penetrarmi lo fece con grande lentezza e con estrema perizia, le mie gambe spalancate ed appoggiate sulle sue spalle agevolarono non poco la penetrazione, mi provocò alcun dolore (come avevo sentito raccontare) e distraendomi con profondi baci e trattenendo i miei fianchi con le sue mani mi attraeva a lei sino a provocarmi il mio primo orgasmo inteso e profondissimo che scosse il mio ventre con suo grande piacere, ovviamente nel mentre Michele si era dato da fare con lei lavorando con colpi sapienti di lingua il suo culo rimasto esposto dalla posizione che aveva assunto su di me, ormai presi dal vortice di piacere e per darmi l’esempio di quello che sarebbe successo al mio lato B, ci trasferimmo nel piccolo bagno che aveva realizzato qualche anno prima il papà di Raffaella al piano interrato, Raffaella si mise in posizione per farsi introdurre da Michele il clistere che nel mentre aveva preparato con acqua tiepida, una volta pronta e ben aperta Michele le introdusse come nulla fosse il godemiche che ancora grondava dei miei umori e quindi lo vedi scomparire e riapparire dal culo di Raffaella che si dimenava con maestria ed evidente esperienza, Guardavo molto da vicino, così vicino che Michele con la mano libera mi avvicinò la testa al suo cazzo e me lo mise in bocca, e prendendomi per la coda si fece fare un pompino che lo fece nel breve esplodere di piacere che mi riempi’ la bocca, non contenti mi chiesero di infilarmi sotto Raffaella per succhiare leccare e introdurre la mia lingua dentro la sua figa già grondante di piacere sino a che anche lei mi inondò dei suoi umori.
Venne il mio turno di sottopormi al clistere che mi fece Raffaella, con grande attenzione si lavoro’ ben benino il mio roseo e vergine buchetto, ci introdusse dopo il clistere la sua abile linguetta, poi un dito poi due allargandolo per preparalo al cazzo dì Michele che si era di nuovo fatto turgido, lentamente e non senza sforzo e questa volta anche con dolore mi apri e così persi anche la mia seconda verginità.
By Carmencita(Stefania)
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together2222 · 1 year ago
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