velvetsky89
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Tiziana
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velvetsky89 · 9 years ago
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velvetsky89 · 9 years ago
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The Canadian mint commissioned the cast and crew of #Supernatural to produce this short film celebrating the Canadian five-dollar bill. It’s get’s kind-of emotional, so grab some kleenex. (We kind of coerced @fridanorrman into doing this).
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velvetsky89 · 9 years ago
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for @ackleholics
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velvetsky89 · 9 years ago
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J2 Gold Panel JaxCon 2016
Jared: Happy 2017!!… “I had one line and I messed it up.” They’re on Vancouver time lol. 
Jared asks who saw Jensen last night at the concert. They just flew in last night, so Jared watched the game and went to bed early. Jensen says he “blacked out” last night and didn’t know what happened re: SNS. 
Boys are excited about episode 10 airing on Wednesday. Jared whispers something to Jensen about the show. Jensen: That’s right! I forgot! 
Jared: “Who has two thumbs, is French, and can’t play drums? Moi.” 
Jared complimenting English teachers after being impressed with a fan’s grammar who has English majors in the family like he does. 
Fan tells Jensen congrats on his PCA. Jared and the crowd applaud, Jensen: That thing makes some really good tea.
Jared tries to hide behind Jensen during a question. Jensen: I can’t hide you, you’re 9 feet tall.
Jensen gets distracted when a fan is trying to ask him a question and Jared is touching him: “I’m sorry, he was rubbing my face.” 
Someone asks if Sam has his own set of keys to the car. Jensen: Sam put LoJack on the car years ago. They then talk about how many people have all driven the Impala. 
Boys are cracking up over Jared trying to speak French/Italian and it sounding the same: “Ahhh.”
Jensen talks about Danneel trying to do accents: “My wife is not good at doing accents” and gives an example. Boys crack up even more. 
A fan asks if they would ever do Inside the Actor’s Studio. Jensen talks about how they can win awards (PCA’s) and they don’t even get invited to those! Jared hugs/caresses Jensen.
Was PCA video planned? Jensen says that that publicist for WB sent him an email saying here’s this award send them a video to post on their website. Jensen says, “They didn’t invite me, screw them!” But then, “Oh, alright.” They were on set, Jensen and Clif went to Misha’s trailer to ask him to do the video and Jensen thinks it was Clif’s idea for Misha to give Jensen the award. Clif filmed it on his phone. 
Fan tells Jared we’ll get him a PCA next year. Jared: Sweet!
Jensen talks about directing and editing, and they start talking about how they forget that the editor’s hear their conversations in between takes because they have to go through all of the footage that’s sent to them. J2 will be having a conversation, action is called, they do the scene, and once they call cut, they just continue the same conversation they were having and a lot is on film. They talk about the wives, kids, friends, etc. Jared: You’ll have an editor come up to you later like, “Hey, is Tom better from his cold?”  
Jensen talks about how he had a hard reminder that the editor’s hear their conversations when he was talking about how, while directing, he had to sit in editing for so many hours and go over footage. Got an email from one of the editor’s: Funny, Jensen, I thought we had a good time. Warned him they were listening lol. 
Would Jensen play James Bond? Jensen: I mean, I wouldn’t say no!
Jensen teases Jared for watching Mrs. Doubtfire this morning. Jared: What did you watch? Jensen: The news!   
Jared thinks comedy on screen is nerve-wracking. He thinks he has a hard time with it on camera, so he prefers the darker or dramatic stuff, etc. Jensen would rather do comedy/action. 
Boys are told about the Supernatural class at the university; boys are wowed and Jensen is speechless. “Can you major in that??” They can’t believe there is a course based solely on the show. 
Experience or lesson they got in their acting career? Jared: God, there are dozens. Uh..Jensen? Jensen says there are lots of things that have shaped how they’ve worked. Jensen wonders about specific people that have put them on this path. Jensen brings up Days of Our Lives (Jared has to fan himself off) and talks about how Deidre Hall ultimately took him under her wing, and after three years told him not to renegotiate his contract to stay on the show. Deidre told him: “Get out of here, you’re better than this.”
Jared talks about how he was reading some stuff on David Bowie, and how when Bowie was asked what perfection was to him, he answered, “reading.” Jared has gathered as time as an actor that you can learn so much from reading and people; he’s learned from Sam, Dean, movies, books…He talks about keeping an open mind to learn a lot about life. Stop waiting to live and start living. 
Info via: Fangasm, cheriemorte, iwinsoiwin, Periscope, Sil’s livetweeters list
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velvetsky89 · 9 years ago
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JAXcon 2016 | Saturday Night Special | Whipping Post [x]
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velvetsky89 · 10 years ago
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Non chiamateci fortunati. Non chiamateci coraggiosi.
«Sei fortunata a visitare tanti posti nuovi»
«Sei coraggiosa a prendere le valigie e partire così»
Quante volte mi sono sentita ripetere queste frasi, eppure io non mi considero fortunata o coraggiosa. Ho semplicemente deciso di vivere la mia vita in un posto diverso da quello dove sono nata e cresciuta. Visto da chi lascia la propria casa solo per brevi periodi per andare in vacanza questa cosa può sembrare una decisione da pazzi o incoscienti ma non è che tutti quelli che partono per vivere la propria vita all'estero sono degli invasati stanchi del proprio paese.
La decisione spesso matura piano piano, nasce a volte dalla sensazione di “sentirsi fuori luogo” nel paese in cui hai sempre vissuto; altre volte si parte per una vacanza diversa dal solito e ci si innamora delle emozioni che si provano e si desidera ripeterle. Altre volte ancora la scelta è molto più ragionata e meno di pancia: all'estero ci sono più opportunità per avere la vita che desideriamo.
Quello che le persone non riescono a capire, quando raccontiamo il perché lo facciamo è che non siamo più fortunati o più coraggiosi rispetto ad altri, semplicemente lavoriamo sodo per questo obiettivo, esattamente come quelli che lavorano sodo per comprare casa o trovare lavoro.
La vita per chi emigra non è tutta rose e fiori, anzi, spesso e volentieri le lacrime sono tante. Ti ritrovi spesso a vivere in appartamenti fatiscenti e puzzolenti, provate a chiedere ad Alessandro quante case ha cambiato a Vancouver prima di trovarne una senza scarafaggi nella doccia. Altre volte ti ritrovi a vivere in posti che non sono esattamente il paradiso terrestre: chiedete a Claudia cosa significa passare un intero inverno a Calgari con -53° fuori.
«Sei fortunato perché il lavoro all'estero lo trovi subito» ti senti dire.
Non è sempre così la questione. Quando sei all'estero hai bisogno di pagare un affitto e mangiare, esattamente come faresti a casa. Solo che quando sei via non hai il salvagente dei tuoi genitori o amici a cui aggrapparti quindi accetti qualsiasi lavoro. Accetti quello che nel tuo paese non avresti mai sognato di fare, come ad esempio il lavapiatti in nero per dodici ore al giorno sette giorni a settimana nel ristorante di turno. Da lì nel frattempo cerchi qualcosa di meglio e quando lo trovi lasci il posto a qualcuno che, come te, è partito dal proprio paese per cercare una vita diversa.
«Quando sei lì puoi visitare posti che altri possono solo sognare» ti dicono.
Sì e no. Quando vivi in un paese diverso dal tuo hai bisogno di lavorare, non fai il turista. Non passi le giornate a scattare foto ai monumenti, al di là di quelli che puoi trovare sul tragitto casa-lavoro. Quando hai del tempo libero spesso non hai i soldi per fare quello che vorresti e così lo passi con le persone che incontri. Perché quando parti, generalmente, sei da solo. Non ti porti dietro gli amici come per una vacanza. Gli amici te li fai lì sul posto e non sempre la cosa è facile.
Ci sono paesi in cui la gente ti accoglie col sorriso, altri invece dove ti guardano storto perché, nel momento di crisi generale che c'è, tu stai rubando il lavoro a qualcuno. Poco importa se quel lavoro nessuno di loro lo avrebbe mai accettato. Così spesso ti ritrovi a frequentare persone che come te sono emigrate, che non hanno una famiglia lì e che sono sole, esattamente come lo sei tu. Se sei bravo da riuscire a rimanere abbastanza a lungo, allora, forse, riesci a farti dei veri amici e non solo qualcuno che fra tre, sei mesi se ne andrà.
Sì, devi essere bravo per poter rimanere a lungo in un posto, perché non basta la volontà. Se emigri fuori dalla Comunità Europea hai bisogno di visti per lavorare. Non puoi semplicemente andare lì come turista e sperare che qualcuno ti dia un lavoro. Non funziona in questo modo e non credete a chi vi dice il contrario. Se fai una cosa del genere sei un clandestino, senza nessun diritto e se ti beccano sei fuori dal paese con un biglietto di sola andata senza più possibilità di potervici tornare neanche per una vacanza. Per poter lavorare devi correre tra tribunali e ambasciate per avere visti temporanei e, quando e se sei riuscito ad ottenerli, devi trovare qualcuno sul posto che ti “sponsorizzi” per poter rimanere altrimenti alla scadenza del visto torni a casa. Questa è la parte più difficile perché devi trovare qualcuno disposto ad investire su di te, a garantire per te; devi essere bravo a proporti, a venderti, devi dimostrare quanto vali. Se non riesci a trovare niente entro la data di scadenza del tuo visto, o non puoi più rinnovarlo per determinati motivi, devi ingegnarti: chiedete ad Ylenia cosa vuol dire tornare al college per riuscire a prolungare la permanenza di un altro anno nel paese dove c'è anche suo marito.
Quando sei fortunato e riesci a trovare qualcuno che decide di affrontare questo viaggio assieme a te, devi prepararti al fatto che, spesso, dovrete stare parecchio tempo separati. Non sempre le cose funzionano allo stesso modo per entrambi e devi essere pronto a impacchettare la tua roba e partire per primo per raggiungere un altro posto, aspettando con pazienza che la persona possa raggiungerti. Devi imparare a trattenere le lacrime durante le telefonate perché se è dura per te, lo è anche per l'altra persona e non puoi scaricare il peso della distanza sull'altro. Avete bisogno entrambi di essere positivi per poter affrontare tutto quello a cui state andando incontro.
Quando parti per non tornare, devi essere pronto a lasciare andare tutti gli affetti che hai a casa. Devi essere preparato a ricevere la telefonata in cui ti dicono che tua nonna, che ti ha cresciuto da quando avevi tre mesi, è venuta a mancare e tu non hai i soldi per pagarti il biglietto per andare al suo funerale. Lo sai in cuor tuo che non potrai mai essere preparato a una cosa del genere ma l'unica alternativa che hai è quella di rimanere a casa. Devi prepararti al fatto che tuo fratello, sorella, cugino, amico avranno dei figli, tu avrai dei nipoti e non potrai vederli crescere se non via Skype. E lo stesso sarà per loro quando tu troverai qualcuno, ti sposerai, avrai una famiglia e loro non saranno con te a vivere quei banali momenti di vita quotidiana che rendono i rapporti speciali.
«Perché fai tutto questo se è così dura stare all'estero?» ti chiedono alla fine.
La risposta è molto semplice. Perché per niente al mondo rinuncerei al ricordo dei momenti passati con Carolyn, Jake e la loro famiglia. Le domeniche pomeriggio passate nel retro di una lavanderia a fare puzzle assieme ad Herman, un tedesco di novantacinque anni emigrato non so quanti anni fa a Vancouver con una guerra mondiale alle spalle e una vita di ricordi da raccontare. Le giornate passate a giocare a ultimate frisbee e mangiare messicano con Marc, Ieva, Osamu o le camminate in giro per Londra con Veronica e Diego oppure le passeggiate in English Bay con Giorgio sono ricordi che mi rimarranno per sempre impressi nella memoria.
Cucinare il tacchino per la festa del Ringraziamento per dieci persone che, come te, non hanno  nessuno vicino con cui passarlo e sentire il calore di una famiglia. Trovare la pianta grassa decorata con le luci di Natale perché la tua coinquilina mussulmana non sa quale albero decorare ma vuole comunque farti sentire a casa durante una festa che per te è importante. Mangiare la “carbonara alla francese” tornando stanca dal lavoro perché il tuo coinquilino francese ha voglia di chiacchierare con te della sua giornata o dello skatepark in cui sei stata. Questi sono momenti, emozioni, piccoli piaceri che nessuno potrà mai cancellare dal tuo cuore.
Quando viaggi non per una semplice vacanza ma per vivere in un paese che non è il tuo, impari a conoscere culture, usanze, tradizioni diverse dalle tue che un po’ alla volta diventano parte di te e del tuo modo di vivere quotidiano. Non te ne accorgi se non quando torni al tuo paese e, come succede a Elena, il fruttivendolo ti chiede se vieni da fuori perché fai una spesa da turista, quando in realtà sei nato e cresciuto due vie più in là di quel negozio. Così con la faccia sorpresa e il sorriso ti rendi conto che quello che hai vissuto ti ha cambiato dentro talmente in profondità che non puoi più tornare quello che eri anche se fisicamente ritorni negli stessi posti da cui sei partito.
La prima volta in cui sono partita per andare a vivere da sola all'estero ero terrorizzata ed emozionata allo stesso tempo. Il fatto di sapere che non era una vacanza ma un viaggio che avrebbe cambiato la mia vita per sempre mi faceva tremare le gambe dalla paura ma allo stesso tempo mi riempiva il cuore di sogni e aspettative che mi facevano sentire viva. Sono passati anni da quella prima esperienza, ho cambiato diverse città, stati, continenti. La paura da partenza col tempo è passata, o meglio, ho imparato a viverla come un modo per mantenermi concentrata ed evitare gli errori fatti in passato. Le emozioni dell'anticipazione, delle aspettative, delle speranze, invece, sono rimaste e ogni volta si fanno più prepotenti.
Quando ci incontrate, quindi, non diteci che siamo fortunati perché vi raccontiamo solo le cose belle dei nostri viaggi. È perché abbiamo imparato lasciarci scivolare le difficoltà addosso per poter affrontare i momenti più difficili e ricordiamo con piacere i momenti belli. Se invece siamo abbastanza in confidenza e vi abbiamo raccontato i ricordi più duri, non chiamateci coraggiosi perché probabilmente non vi abbiamo detto di quante volte abbiamo avuto paura e di quante volte abbiamo pensato di fare i bagagli e tornare indietro, di quante volte abbiamo pianto con la faccia piantata nel cuscino chiedendoci se quella fosse la decisione più giusta.
Non siamo fortunati, non siamo coraggiosi, abbiamo solo scelto di seguire il nostro cuore consapevoli delle incertezze a cui saremmo andati incontro.
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velvetsky89 · 10 years ago
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velvetsky89 · 10 years ago
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Thin Lizzie 11x05
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velvetsky89 · 10 years ago
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3x12 | 11x04
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velvetsky89 · 10 years ago
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#Supernatural S11E04 - Baby
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velvetsky89 · 10 years ago
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Dean Winchester | 11x04 Baby [x]
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velvetsky89 · 10 years ago
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velvetsky89 · 10 years ago
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velvetsky89 · 10 years ago
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velvetsky89 · 10 years ago
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People need to be armed inside the walls.                 They need to be trained, e v e r y o n e . 
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velvetsky89 · 10 years ago
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velvetsky89 · 10 years ago
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Season 11 Trailer
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