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whysens · 6 days ago
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whysens · 23 days ago
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Israele è moralmente e politicamente un progetto coloniale già fallito. È uno stato paria sempre più isolato ed odiato dal mondo intero tenuto artificialmente in vita coi soldi e la copertura politica dei suoi complici occidentali e in particolare degli americani. Il giorno in cui la lobby sionista non riuscirà più a corrompere il congresso americano e decidere la politica estera statunitense in Medioriente, il giorno in cui gli americani la smetteranno di tenere ostaggio le Nazioni Unite col loro veto e verrà ristabilito il diritto internazionale, ai sionisti non resterà che risalire sulle navi e tornarsene da dove sono venuti. In Terra Santa rimarranno gli ebrei che desiderano convivere in pace coi palestinesi come prima dello sbarco del 1948 ed insieme potranno autodeterminarsi democraticamente. È questa la soluzione più intelligente ed indolore, ripartire da zero con uno stato laico federale israelo-palestinese che bandisca il sionismo come successo per le ideologie del secolo scorso, e che dopo un processo di Norimberga che inchiodi i responsabili delle atrocità di Gaza consenta di girare questa atroce pagina storica per sempre. Una soluzione che andrebbe imposta dall’Occidente e da tutta la comunità internazionale anche attraverso l’embargo economico e militare che faccia cedere il regime di Netanyahu come successo con quello sudafricano ai tempi dell’apartheid. Già, sarebbe questa la soluzione più intelligente ed indolore per tutti, altrimenti la fine di Israele avverrà in un bagno di sangue. Il sionismo non vuole nessuna soluzione politica e pacifica alla crisi palestinese, vuole completare l’occupazione con la forza fregandosene di tutto e di tutti. Nessuna novità. A seguito del fatidico atto terroristico del 7 ottobre per mano di Hamas, il governo sionista di Netanyahu si è giusto tolto la maschera ed ha rotto ogni indugio convinto di avere finalmente carta bianca, ma non c’è nulla di nuovo se non la magnitudo e la sfacciataggine. Israele porta avanti da sempre una politica di pulizia etnica, Gaza è sotto assedio e sotto le bombe da decenni e dall’altra parte della Palestina l’oppressione e l’apartheid non hanno conosciuto un giorno di riposo. La novità è che a seguito del 7 ottobre i sionisti hanno finito per esagerare con le atrocità facendo crollare il loro schema propagandistico di copertura internazionale e compromettendo per sempre la reputazione loro e di Israele, un danno politico incalcolabile. L’ottusità e la violenza sionista, ha poi nel tempo favorito la nascita di movimenti di resistenza palestinese altrettanto oltranzisti e violenti compromettendo l’unico modo per uscirne che è il dialogo. E se non se ne esce con un accordo, non resta che il bagno di sangue con la fine di Israele che potrebbe avvenire con una cruenta guerra regionale che cova sotto la cenere come non mai. Netanyahu si è messo a bombardare anche i nuovi vicini siriani e quella è gente che non scherza. Lo Yemen intanto lancia missili che distruggono i deliri di onnipotenza sionisti mentre gli Hezbollah non hanno nessuna intenzione di andare in pensione. Pare poi che la Turchia si stia muovendo dietro le quinte mentre l’Iran non si e’ mai mosso, e pare il re giordano sia più traballante che mai mentre il regime egiziano passa il tempo libero a fare esercitazioni militari coi cinesi. Altro che solite trumpate, nessun palestinese potrà essere deportato altrove e dopo tutto il vento seminato, si preannuncia una tempesta tremenda che potrebbe riportare le bandiere dei seguaci di Maometto tra le mura di Gerusalemme. Ma la fine di Israele potrebbe anche avvenire con una guerra civile tra sionisti ed israeliani più democratici e con un minimo di sale in zucca, quelli che da mesi protestano per strada. La società israeliana è profondamente lacerata e anche a livello istituzionale si cominciano a intravedere inquietanti fratture. Ed essendo un paese militarizzato fino al midollo, che inizino a spararsi tra loro non è affatto da escludere. [...]
Tommaso Merlo: La fine di Israele - Via
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whysens · 25 days ago
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whysens · 1 month ago
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whysens · 1 month ago
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whysens · 2 months ago
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Quando il karma presenta il conto
Daniela Santanchè era pronta a incassare 2,1 milioni di euro dalla vendita di Visibilia a Wip Finance, una società svizzera con investitori misteriosi e un bel po’ di ombre. A orchestrare l'affare, un certo Altair D’Arcangelo, personaggio dal curriculum giudiziario decisamente variegato: condanne per spaccio, indagini per frode, riciclaggio e bancarotta. Insomma, una garanzia.
Peccato che proprio oggi, alla vigilia del pagamento, le autorità svizzere abbiano commissariato Wip Finance dopo una pioggia di denunce. Risultato? Niente soldi, affare saltato.
Quello che invece rimane, e pesa, è un ministro ancora invischiato in questa storia. E purtroppo, su quello, non arriva nessun commissariamento.
Donato Arnesano
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whysens · 3 months ago
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whysens · 3 months ago
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NOAM CHOMSKY DICE …
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whysens · 3 months ago
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Ieri sera, a dimartedì, hanno mostrato a Pierluigi Bersani le chat in cui il ministro Lollobrigida e la deputata FdI Paola Frassinetti negavano il coinvolgimento dei fascisti nella strage di Bologna.
Il suo commento è stato semplicemente perfetto:
"Questo Lollobrigida qui deve sapere che tocca alla magistratura tirar fuori la verità, non al ministro dell'Agricoltura. E la verità è venuta fuori.
Si legga la sentenza della Corte di Appello di Bologna, che evidenzia prove inequivocabili: i fascisti hanno messo la bomba, parte dei Servizi segreti li ha coperti e Licio Gelli ha messo i soldi.
La loro verità, scritto con la V maiuscola, è che non devono essere stati i fascisti.
Lollobrigida e Frassinetti facciano un giro a Bologna, vadano davanti a quella lapide, leggano quegli 85 nomi e vedano quanti bambini ci sono lì dentro, che erano lì solo ad aspettare un treno.
Si vergognassero. Vadano a inchinarsi di fronte a quelle vittime".
Max Conte  
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whysens · 3 months ago
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whysens · 3 months ago
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La piaga d'Egitto
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whysens · 3 months ago
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whysens · 3 months ago
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“Israele ha causato una distruzione senza precedenti, che gli esperti affermano di non aver mai riscontrato per livello e rapidità in alcun altro conflitto del XXI secolo, radendo al suolo intere città, infrastrutture fondamentali, terreni agricoli, siti culturali e religiosi” Questa non è Hiroshima. È il campo profughi di Jabalia.
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whysens · 3 months ago
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whysens · 4 months ago
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whysens · 5 months ago
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whysens · 5 months ago
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