zuliilai

[zuliilai]

Difficile trattenere i pensieri

Corrono

Corrono e non li fermi

Come sarebbe andato se

mi fossi accontentata

o addirittura trattenuta

Ma a me piace correre

Non subito, una volta che mi sento al sicuro però corro veloce

Anelo allo stesso ritmo

o all’anticipare il passo dell’altro

Miro alla stessa foga di vedersi

Avere il buco in pancia un attimo prima che si apra la porta sapendo che sei dall’altra parte

Il rumore delle cose che iniziano

Lo schianto quando non lo fanno

Ma io non intendo trattenere più niente

Chi si trattiene non corre al massimo delle proprie capacità

E io sono nata per correre

Non per accontentare gli altri

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Sai che esiste un uccello chiamato “batticuore”? Se appena gli si tocca il petto, il suo cuore smette di battere e lui muore. Quando si trova nei paraggi, è proibito fare una mossa falsa perché il minimo rumore gli procura un colpo al cuore. Se solo potessi comprare ..... uno stormo di “batticuore”. Li lascerei liberi di svolazzare su tutto quello che ti scrivo, perché facciano i rivelatori di menzogne.... Prova a immaginarlo: una sola parola falsa, inesatta o volgare, o anche solo indifferente, e un uccello cade morto sul foglio.

Vedresti allora, come ti scriverei.

David Grossmann - Che tu sia per me il coltello

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Urge credere che la felicità sia imminente, i momenti ripetibili e le paure infondate

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Tu mi hai sentita cadere

Quando io non mi ero nemmeno mossa

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Ho notato che indosso spesso il dolcevita quando mi faccio le foto

Che capovolgo sempre il cuscino prima di dormire

e metto sempre prima la scarpa destra, mai la sinistra

Ultimamente sono un po’ più gentile

Faccio ancora il caffè la mattina dimenticandomi di berlo

Ma non mi arrabbio più

Mi sono abituata al buio

Ma quanto sono belle le giornate al mare che c’è troppo sole e non riesci a tenere gli occhi aperti

- Tutto questo non ha senso -

Ad ogni modo,

Non mi interessa che ne abbia uno

Ora lascio libri aperti dappertutto

Stasera giralo tu il cuscino,

Io guardo le stelle prima di dormire

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Evgenij Evtušenko

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Ricordo bene l’emozione, la gioia che provai schiacciando l’acceleratore. Se c’è mai stata una donna innamorata, quella ero io. Se sono mai stata innamorata, di sicuro lo ero il giorno che attraversai la provincia di Cuenca fino a quella di Castellón, guidando per strade secondarie su una Ford Fiesta rossa che arrancava a ogni salita e con un cuore così gonfio da scoppiarmi nel petto. Era troppo amore. Troppo grande, troppo complicato, troppo confuso, e azzardato e fecondo e doloroso. Era tutto quello che potevo dare, più di quanto mi convenisse. Per questo s’infranse. Non si esaurì, non finì, non morì, semplicemente s’infranse, crollò come una torre troppo alta, come una scommessa troppo alta, come un’aspettativa troppo ambiziosa. … Era stato troppo amore, tutto quello che potevo dare, più di quanto fosse logico. Era stato troppo amore. Poi, il nulla.

Almudena Grandes, “Troppo amore”, 2004

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E se mi chiedi qual è il segreto della felicità

Non ti rispondo

Però non smettere di stringermi la mano

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Ma credi sul serio, scusa, che per amare ci sia bisogno di sapere come si ama? Il sentimento è cieco. Chi ama, chiude gli occhi.

- Luigi Pirandello, Trovarsi (Atto I)

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«Un uomo può compiere imprese stupefacenti e assimilare una grande quantità di conoscenze, eppure non avere alcuna comprensione di sé. Ma la sofferenza spinge un uomo a guardarsi dentro. Se vi riesce, ecco che là, dentro di lui, comincia il suo apprendimento.»

— Søren Kierkegaard

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Mariangela Gualtieri

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“Si figuri che in genere non sono portato a legare con le persone, ho una dannata stranezza: faccio fatica ad avvicinarmi alla gente, sono schivo, diffidente. E, s’immagini, con tutto ciò immancabilmente riesce a far breccia nel mio animo qualche tipo imprevisto e inaspettato, che a vederlo non gli si darebbe un soldo, e proprio lui mi piace più di tutti.”

— Mikhail Bulgakov, Il maestro e Margherita

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Scrivo cose

Ma cancello

Dico cose

Le rimangio

Credo in cose

Che rinnego

Sogno forte

Poi chissà