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zvallid-mcmxxii · 5 years
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31 Marzo 1994
Leon Degrelle entra nel mondo degli eroi.
“Non è per salvare il capitalismo che noi ci battiamo in Russia. È per questo che i soldati al fronte hanno una tale fiducia (…) Se l'Europa deve essere ancora questa, se deve ritornare ad essere l'Europa dei banchieri, di questa grande borghesia corrotta, della facilità e dell'infiacchimento, ebbene, noi altri, lo diciamo senza giri di parole, preferiamo ancora che il comunismo avanzi e faccia saltare tutto per aria. Auspichiamo che tutto salti piuttosto di vedere ancora rifiorire questo marciume
(…) Noi altri guarderemo i caricatori, e dopo aver sbaragliato la barbarie bolscevica, affronteremo i plutocrati, per i quali abbiamo riservato le nostre ultime munizioni.”
LEON DEGRELLE
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zvallid-mcmxxii · 5 years
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Il Fascismo Universale ed eterno - Il Fascismo è Eterno, c'era, c'è e ci sarà sempre. Perché Fascismo è weltanschauung, visione del mondo, della vita, dell'uomo. Il Fascismo, in continuità con la tradizione civile e imperiale di Roma, propone un Modello di Cittadinanza che trascende la mera appartenenza geografica per elevarsi a costruzione di una coscienza unitaria universale. Politicamente vuol essere una dottrina realistica; praticamente, aspira a risolvere tutti i problemi che si pongono storicamente. Il Fascismo si è inverato a Roma, nel medioevo, nel rinascimento, nell'epoca della mobilitazione delle masse. C'è stato un Fascismo mussoliniano chiuso tra le parentesi della storia.
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zvallid-mcmxxii · 5 years
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I Fasci Italiani di Combattimento - Il 23 marzo 1919, quando ebbe luogo, a Milano, la prima assemblea costitutiva dei "Fasci Italiani di Combattimento", nessuno, o quasi, si accorse di quella riunione, né tanto meno presero in considerazione la portata storica, politica, economica, sociale, culturale ed esistenziale di quell'evento. Considerando che le situazioni di contingenza del Paese fossero più che mai imperiose ed incalzanti, l'allora direttore del "Popolo d'Italia", Benito Mussolini, e quella sparuta unità di camerati che lo attorniava e lo sosteneva sin dal 1914-15, avevano tentato di anticipare gli eventi. La data scelta era una domenica come tante altre. Piazza San Sepolcro appariva, agli occasionali passanti, appena un po' più animata del solito. All'interno del Palazzo Castagni, al tempo sede del "Circolo per gli interessi industriali, commerciali e agricoli" della Provincia di Milano, c'era di tutto: combattenti, arditi, studenti, operai, commercianti, imprenditori, liberi professionisti, disoccupati, poeti, artisti, socialisti rivoluzionari, anarchici, sindacalisti, futuristu e nazionalisti. Quel giorno non furono soltanto gettate le basi di quello che più tardi diventerà il Fascismo Italiano. Quel giorno venne ri-inaugurato l'antico, naturale, umano e sempre valido metodo di fare politica all'interno della società: fissare, cioè, un obiettivo o uno scopo da raggiungere e chiamare indistintamente ed indiscriminatamente a raccolta tutti coloro che direttamente o indirettamente, al di là di qualunque schieramento partitico di appartenenza o qualsiasi schema ideologico o politico preconcetto, sono pronti, con il loro cuore, il loro spirito, la loro mente e/o le loro braccia ad implicarsi personalmente e concretamente in quell'impresa comune, per tentare di contribuire quotidianamente e fattivamente alla libertà, all'indipendenza, all'autodeterminazione ed alla sovranità politica, economica, culturale e militare del proprio Stato, nonché al benessere, alla fierezza ed alla dignità del Popolo-Nazione di cui si fa parte.
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zvallid-mcmxxii · 5 years
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Il Fascismo in #Austria (1932-1938): Il Fascismo in Austria iniziò quando nel 1932 il Partito del Fronte Patriottico, basatosi sul Fascismo clericale, salì al potere. Il suo capo, Engelbert Dollfuss, trasformò la nazione in una nazione monopartitica, e l'Austria si alleò con l'Italia. Tuttavia si opponeva al Nazionalsocialismo tedesco e alla sua politica di "Anschluss" (Annessione). Nel 1934, Dollfuss venne assassinato da dei congiurati del Partito Nazionalsocialista Austriaco (clandestino) che cercavano di prendere il potere per otterene l'annessione con la Germania, tuttavia il colpo di stato fallì ed i congiurati vennero arrestati. Gli italiani mandarono circa 4 divisioni al confine tra l'Italia e l'Austria per difendere i due paesi (siccome la Germania minacciava anche l'annessione dell'Alto Adige, a maggioranza tedesca). A prendere il posto di Dollfuss fu Kurt Schuschnigg che continuò a mantenere il Fascismo in Austria. Sotto il governo di Schuschnigg i rapporti tra l'Austria e l'Italia continuarono e si stabilizzarono anche i rapporti con la Germania (soprattutto grazie alla mediazione italiana). Nel 1938, però, a causa dello scoppio di differenti rivolte popolari che invocavano all'annessione con la Germania, Schuschnigg si dovette dimettere dal suo ruolo di presidente e poco dopo la Germania inglobò l'Austria, in seguito alla vittoria del Referendum istituito nel 10 aprile 1938, dove i voti favorevoli all'annessione raggiunsero il 99,76%.
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zvallid-mcmxxii · 5 years
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Il Fascismo in Portogallo (1933-1975): Il Fascismo in Portogallo iniziò nel 1933 quando l'economista Antonio de Oliveira Salazar salì al potere, elaborando una nuova costituzione e ribattezzando il Portogallo come "Estado Novo". Salazar riuscì a far crescere rapidamente l'economia del paese che stava attraversando un'enorme crisi, mediante il Corporativismo ed il Dirigismo economico, diminuendo fortemente la povertà tramite differenti riforme sociali. Durante la Guerra civile spagnola il Portogallo aiutò i nazionalisti inviando una legione di volontari, mentre nella Seconda guerra mondiale il Portogallo rimase completamente neutrale. Dopo la guerra entrò nella Nato a causa della sua posizione geopolitica (praticamente circondato da Paesi atlantisti) e per evitare l'isolamento economico, tuttavia, a differenza della Spagna, mantenne un'economia terzaviista e fino agli anni '50 il Portogallo fu anche uno dei pochi paesi che mantenne rapporti e che continuò a commerciare con essa. Tuttavia in quegli anni il Portogallo dovette affrontare una serie di guerre contro i movimenti indipendentisti all'interno delle colonie africane portoghesi: si parla di insurrezioni colorate, finanziate dagli americani e dai sovietici per tentare di ottenere influenza politica in quei territori. Tuttavia gli Usa, ad un certo punto, dovettero rinunciare poiché il Portogallo minacciò di abbandonare la Nato se gli americani non avessero smesso di finanziare i ribelli. Le guerre nelle colonie rovinarono la rapida crescita economica del paese che si bloccò definitivamente nel 1968, lo stesso anno in cui Salazar dovette dimettersi a causa di un infarto. In seguito sarà Marcelo Caetano a prendere il suo posto fino al 1975, anno in cui alcuni militari di sinistra avviarono la cosiddetta "Rivoluzione dei garofani", finanziata sia dagli Usa che da Israele, dopo che il regime rifiutò di concedere le Azzorre agli americani come ponte di lancio per fornire aiuti ad Israele nella Guerra dello Yom Kippur, sfidando per l'ennesima volta l'America, che rovesciò il governo dell'Estado Novo e democratizzò il paese.
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