#1941 go

[most-normal-eccles-cake-ignorer]

while I was looking for gabriels in the intro, I noticed this redheaded person w dark clothing and lighthaired person w light clothing that appear to kiss in the theatre:

i'm making this about the 1941 kiss theory

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edit oct 7: a few kind people have mentioned that they remember a post from the official good omens account (possibly on twitter) that said the two people kissing are War & Pollution, and the shadow beside them is Famine. (If you have the link please send it this way! I have done a fair bit of searching but with no luck and it's haunting me bc it must be real but i can't find it)

@0owhatsamsays also pointed out that in the X-Ray bonus video "Title Sequence Easter Eggs" Peter Anderson says there are specific characters from season 1 in the highlighted boxes, and as you can see, the kissing booth (top level, far right) is one with a little trail of stars coming off of it.

[larkbunny]

A peek through a bookshop's blackout curtains

[bylrndgm]

GOOD OMENS (2019 -) 2.04 The Hitchhiker

[idliketobeatree]

The lighting in the S1 1941 flashback is so painfully dark I was rewatching it on a 150% brightness and perhaps I am five years late, but how come I've never noticed that this

is how Aziraphale gazes at Crowley before the "little demonic miracle of my own"???

This is him before the love realisation, just after Aziraphale miracled them both safe from the bomb exploding on the church with the Nazis. No heartwarming acts of service yet — best to his knowledge, Crowley was only there for moral support, because he "didn't want him to get embarassed". And his gaze is— I don't know what to say. Like it would kill him to look away. So fond, so immersed, "oh God, there you are", like hundreds of years have passed, not decades since they saw each other last. Books? What books? What air raid, what war?

Arguably the best part of the scene happens literal seconds after. If you pay close attention to the whole shot, you'll spot the brown satchel on the side. Which Aziraphale would notice earlier too, if he could focus on anything other than Crowley.

[metalmiez]

“𝑰 𝒔𝒘𝒆𝒂𝒓 𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒂𝒕’𝒔 𝒖𝒏𝒉𝒐𝒍𝒚!” 𝒕𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒎𝒐𝒏 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒅, 𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒄𝒖𝒍𝒂𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒍𝒐𝒐𝒔𝒆𝒍𝒚 𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒗𝒆 𝒉𝒊𝒔 𝒑𝒐𝒊𝒏𝒕, 𝒃𝒖𝒕 𝑨𝒛𝒊𝒓𝒂𝒑𝒉𝒂𝒍𝒆 𝒉𝒂𝒅 𝒔𝒕𝒐𝒑𝒑𝒆𝒅 𝒇𝒐𝒍𝒍𝒐𝒘𝒊𝒏𝒈 𝒉𝒊𝒔 𝒃𝒂𝒃𝒃𝒍𝒊𝒏𝒈 𝒇𝒐𝒓 𝒔𝒐𝒎𝒆 𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒏𝒐𝒘. 𝑰𝒏𝒔𝒕𝒆𝒂𝒅, 𝒉𝒆 𝒘𝒂𝒔 𝒕𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒍𝒚 𝒘𝒂𝒕𝒄𝒉𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒎𝒐𝒏 𝒕𝒂𝒍𝒌, 𝒉𝒐𝒘 𝒉𝒊𝒔 𝒆𝒙𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏 𝒔𝒉𝒊𝒇𝒕𝒆𝒅 𝒘𝒉𝒊𝒍𝒆 𝒓𝒆𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈, 𝒕𝒉𝒆 𝒔𝒑𝒂𝒓𝒌𝒍𝒆 𝒊𝒏 𝒉𝒊𝒔 𝒃𝒆𝒂𝒖𝒕𝒊𝒇𝒖𝒍 𝒈𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 𝒘𝒉𝒆𝒏 𝒉𝒆 𝒈𝒓𝒊𝒏𝒏𝒆𝒅, 𝒕𝒉𝒆 𝒅𝒂𝒓𝒌 𝒈𝒍𝒂𝒔𝒔𝒆𝒔 𝒄𝒂𝒓𝒆𝒍𝒆𝒔𝒔𝒍𝒚 𝒑𝒖𝒔𝒉𝒆𝒅 𝒖𝒑 𝒊𝒏𝒕𝒐 𝒕𝒉𝒆 𝒔𝒍𝒆𝒆𝒌 𝒓𝒆𝒅 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒏𝒅𝒔. 𝑯𝒊𝒔 𝒋𝒂𝒄𝒌𝒆𝒕 𝒘𝒂𝒔 𝒔𝒄𝒓𝒖𝒏𝒄𝒉𝒆𝒅 𝒖𝒏𝒅𝒆𝒓 𝒉𝒊𝒔 𝒉𝒆𝒂𝒅 𝒍𝒊𝒌𝒆 𝒂 𝒑𝒊𝒍𝒍𝒐𝒘. 𝑯𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒆 𝒂 𝒍𝒐𝒗𝒆𝒍𝒚 𝒃𝒍𝒂𝒄𝒌 𝒘𝒂𝒊𝒔𝒕𝒄𝒐𝒂𝒕 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒏𝒕𝒖𝒂𝒕𝒆𝒅 𝒉𝒊𝒔 𝒏𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘 𝒘𝒂𝒊𝒔𝒕. 𝑺𝒊𝒍𝒗𝒆𝒓 𝒔𝒍𝒆𝒆𝒗𝒆 𝒈𝒂𝒓𝒕𝒆𝒓𝒔 𝒉𝒖𝒈𝒈𝒆𝒅 𝒉𝒊𝒔 𝒖𝒑𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒓𝒎𝒔, 𝒈𝒍��𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒏𝒈 𝒊𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒄𝒂𝒏𝒅𝒍𝒆𝒍𝒊𝒈𝒉𝒕 𝒘𝒉𝒆𝒏𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒉𝒆 𝒈𝒆𝒔𝒕𝒖𝒓𝒆𝒅. Snippet of my newest oneshot “Dancing at the Ritz“. You can read it on AO3 ♥️ I love this fic so freaking much, I’m so proud of how it turned out ♥️ Please leave it some love 🥹 Bonus Sketch:

[zelpharofficial]

Happy New Years Eve!

[aziracrowsgf]

If 1941 crowley thinks, I agree. If 1941 crowley speaks, I’m listening. If 1941 crowley has one fan, it is me. If 1941 crowley has no fans, I do not exist.

[yetrop]

The other photo from that night in 1941.

(based on this photo that reminded me of them)

[aduckwithears]

Haven't you fired a gun before?

Not as such...

Good Omens S2/Ep4

[dgfanart]

Our Angel was hit by sudden stage fright 😳🎩

[mobius-m-mobius]

#NEIL YOU CAN'T KEEP DOING THIS 😭

[ineffable-duck7]

Just here to say that, since I saw these shots the other day, I only think of an incredible fanfiction by @rocksaltandroll that I devoured this summer and that I advise you to read!

[lickthecowhappy]

What do you think he keeps with him?

A white handkerchief made of softest silk A pocket watch adorned with snaking filigree A ring of keys that unlock precious things: One for a door to hoarded tomes One for the desk drawer hiding secrets One for a set of shackles chained to crêpes and brioche A pearl found in a demon’s first oyster A shilling exchanged for ninety guineas A rifle bullet “caught” on the West End Stage A burned prophecy from a Nice and Accurate book And one immortal lifetime of love folded so deliberately that no one can see its shape

Read more of my work here. This poem is also available on AO3.

[p4nishers]

i love that crowley was about to pass out when he had to shot at aziraphale. i love that aziraphale couldn't come up with anything more threatening than "i'll never talk to you again". they're both idiots and down bad for each other and if yall think they'd fight each other yall r just dumb. if they'll ever go up against each other it's gonna end w both of them (but mainly crowley) shaking and crying and throwing up on the floor. trust me on that.

[fallendemon6000]

GOOD OMENS - STAGIONE 4

Episodio 3 - Fuoco Che Torna A Bruciare

A:"Vuoi venire da me?"

Queste sono le parole che escono da Aziraphale poco dopo aver riso.

Le dice senza pensare.

Di getto.

Crowley esita nel rispondere, poi mugugna qualcosa come un si.

Esattamente 6 minuti dopo, una macchina famigliare fa stridere le ruote in strada.

Aziraphale ha il cuore che gli batte forte.

Quando lo vede, sorride piano.

Crowley non ricambia, ma non abbassa lo sguardo.

Restano in silenzio.

Poi si siedono.

Uno di fronte all'altro.

Nessuna distanza teatrale.

Solo lo spazio giusto per essere sinceri.

A(quietamente):"Sono contento che tu sia venuto."

C(mordace, ma la voce è roca):"Non sono qui per fingere che non sia successo niente."

A(sincero):"Neanche io. Voglio solo dirti tutto. Senza più difendermi."

Crowley annuisce.

Poi parla.

Con lentezza.

C:"Mi hai lasciato. Con la scusa di salvare qualcosa che non ci voleva vivi, né insieme. Hai fatto una scelta. E io... non ero compreso in quella scelta."

Una pausa.

Aziraphale lo guarda, scosso.

La voce gli trema ma è limpida.

A:"Hai ragione. Hai maledettamente ragione Crowley. Ma ti giuro che ti ho pensato ogni giorno. E ogni giorno ho capito quanto dolore ti ho causato. Quanto ti ho fatto soffrire, e non lo meritavi neanche un po'. Credevo di proteggerti. Invece ti ho solo ferito. E non so se posso rimediare. Ma voglio provarci. Non per tornare indietro. Ma per andare avanti, se tu lo vorrai."

Crowley lo guarda.

Gli occhi lucidi. Ma la voce è ferma.

C:"Io..."

Si alza e sospira.

Mette le mani sui fianchi.

Guarda il fuoco che crepita nel camino.

Il fuoco gli si riflette nelle lenti.

C:"Non so cosa voglio. Ma so che non voglio mentire più. A te. A me. Perché la verità è che mi sei mancato, tantissimo. Ma non è sufficiente il fatto che mi manchi. Voglio capire se possiamo ancora essere... qualcosa."

Aziraphale annuisce.

Fa un passo mentale verso di lui, ma non lo tocca.

A:"Allora iniziamo da questo. Da due verità che si incontrano. E da un tè, magari."

Un accenno di sorriso si forma su Crowley.

Minuscolo.

Reale.

C:"Ma stavolta lo faccio io, l'infuso. Così smetti di avvelenarti con lo zucchero."

Ridono piano.

Poco, ma ridono.

E restano lì, seduti.

Non come prima.

Non ancora.

Ma forse, meglio.

Poco dopo...

Crowley siede con la tazza tra le mani. Aziraphale versa altro tè, con un gesto lento, come se volesse prolungare il momento.

C(annusando la tazza):"Almeno non profuma di vaniglia sacra."

A:"Un compromesso: tè nero, miele, e un'idea di whisky. Una tua vecchia ricetta, se ben ricordo."

Crowley sorride appena.

Il silenzio cade. Si ode solo il crepitio del fuoco. Aziraphale lo guarda. Lo guarda davvero, forse per la prima volta da mesi.

Le linee stanche. Le mani che non tremano più. La distanza che li separa, solo un cuscino sul divano.

A(sottovoce):"Ti sei fatto carico di così tanto, e io...Non ti ho mai ringraziato."

C(guardando il fuoco):"Non serviva un grazie. Serviva che restassi."

Silenzio.

Il fuoco scoppietta. Una scintilla danza tra loro. Nessuno la spegne. Crowley posa la tazza. Lo guarda. Aziraphale lo guarda a sua volta.

Un momento sospeso. L'aria si fa più calda. Non per il camino. Per qualcos'altro.

Aziraphale prova a creare un primo contatto, allunga la mano. Le dita sfiorano quelle di Crowley. Crowley non si ritrae. Si guardano. Le barriere cedono.

Solo per un attimo.

Il bacio nasce piano. Come se fosse la cosa più naturale al mondo. Labbra che si cercano, incerte. Poi si trovano. E tutto si fa più urgente. Il tempo si stringe.

La ferita brucia e desidera insieme. Mani che si stringono. Respiro che si confonde. E poi...

Crowley si stacca, piano, ma deciso, allontana Aziraphale mettendogli le mani sulle spalle.

C:"No. No..."

Crowley scuote la testa, ha gli occhi lucidi.

C:"Non così. Non ancora."

A(confuso, ferito):"Scusami. Io credevo che..."

Crowley lo guarda, ma non è uno sguardo di rimprovero, è...dolce.

C:"Anch'io lo volevo. Ma non possiamo saltare al lieto fine solo perché ci siamo baciati davanti a un camino romantico."

Crowley sospira.

C:"Ho ancora una ferita qui."

Crowley si tocca il petto con la mano e fa la stessa cosa sul petto di Aziraphale.

C:"E tu anche. Siamo ancora feriti. Finché non lo riempiamo da soli... rischiamo di farci del male di nuovo."

Aziraphale abbassa lo sguardo. Poi annuisce. Silenzio.

A(flebile):"Allora restiamo qui. Davanti al fuoco. E nient'altro."

Crowley prende fiato.

Poi annuisce anche lui.

Si risiede.

Riprende la tazza.

Le mani sfiorano di nuovo, questa volta senza baci, solo contatto.

E il fuoco continua a bruciare.

Calmo.

In attesa.

Più tardi, il momento di andare a casa è imminente. Aziraphale si strofina le mani contro i pantaloni e Crowley ha le mani in tasca. Apre la porta ma prima di andare via del tutto si ferma sui gradini.

C:"Aspetta."

Sembra un momento sospeso. Crowley si morde il labbro, come se stesse per dire qualcosa che non può più rimangiarsi una volta detto. Aziraphale lo fissa sulla soglia, tiene ancora la mano sul pomello della porta.

C:"Domani, vieni a cena da me? Solo noi. Niente angeli. Niente demoni. Solo... noi. Senza aspettative."

Aziraphale lo guarda.

Lo guarda per davvero.

Poi, piano, annuisce.

A:"Mi piacerebbe."

C:"Perfetto."

Aziraphale lo guarda andare via, non né è sicuro ma crede che anche Crowley lo stia guardando, per un attimo, da dietro le lenti scure.

[noneorother]

The puns are never ending : Aziraphale's miraculous "visable" bullet.

Aside from this closeup diagram of how to perform the bullet catch being objectively hilarious, it's also got a pretty fascinating *spelling mistake*.

If you look closely at the part of the pamphlet in red, you'll see that the bullet should be hidden in the mouth where it won't be visable. Not "not visible". Not visable. Seems innocuous enough right? But of course, the layers are never ending.

"Visable" is actually a Middle English word, *not* a modern English one. The last time it was used was before the printing press was invented, so pretty old. Here's a little background :

What's really fascinating though, is that just like the expression "dark horse", the word has two meanings : one is "Capable of good judgement, prudent" the other is "Tractable and docile".

There are also only two examples of the word in context that I can find, and they really should be sending you into orbit :

The first one is actually from Henry Lovelich's translation of the French epic poem "The Romance of Merlin" also known as the first English treatment of the Arthurian legends. It's modernized as "He was a worthy knight, valiant and visable in every fight." Which uses the "good judgment" meaning and sounds... a lot like Aziraphale in his role of guardian and protector.

Why do we care? They are standing literally in front of Excalibur, Arthur's sword.

The other one is from "Ipomadon", another middle English epic poem about a hidden identity romance between a beautiful but proud heiress, and her dark knight in disguise. "She was... visable and virtuous, meak and mild, and marvellous." Which clearly uses the "tractable and docile" meaning, but also... kinda sounds like Aziraphale in his damsel in his distress mode, which:

Ahahahah fuck off. But wait, there's more!

I originally twigged to this error because if you, like me, also happen to speak the language of la plume de ma tante, you know there's a reason why the uses happen in epic poems that originated in France: it's a loan word from old French, and still exists today in modern French, but it doesn't mean tractable and docile...

For the non-french speaking among you, it's a derivation of the verb "viser" :

Verb 1 To aim 1.To aim, to carefully direct one's gaze or a weapon towards a goal to throw something at it.

And so, if you happen to be, oh I don't know, a demon and have been alive for thousands of years and can definitely speak all the languages on earth and happen to have participated in the Arthurian age in England, when you read that pamphlet really carefully because someone is making you do a crazy stunt and there's a miracle blocker on, you could *conceivably* have read the instructions as:

"IN THE NAME OF ALL THAT YOU LOVE, DO NOT SHOOT AZIRAPHALE IN THE FACE." ________________________________________________________ Thanks to @thebluestgreen and @embracing-the-ineffable as always.