#CosmicHealing
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All about the Cancer New Moon, Full video, link in bio.
The New Moon drifts gently into Cancer. And with it… something ancient stirs.
New Moon in Cancer. It’s not soft. It’s sacred. And it’s yours.
What are your New Moon intentions?
🃏 🌙 ♋️
#NewMoonInCancer#AIVideo#CancerMoonMagic#NewMoonVibes#MoonManifestation#CancerEnergy#CosmicNurture#TarotWisdom#MoonMagic#DivineTiming#InnerAlchemy#SoulExpansion#CosmicDownloads#MysticVibes#EnergyShift#NewMoonRituals#SpiritualAwakening#HigherSelfJourney#AstrologyLovers#ManifestWithTheMoon#AwakenYourMagic#CelestialWisdom#TarotCommunity#AstrologyDaily#LunarHarmony#CosmicHealing#IntuitiveLiving#NewMoonIntentions#LunarPortal#MindfulManifestation
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Divine Meditative Experience and Serpent Energy
Last night, at exactly 11:10 PM EST, something sacred stirred in my reality. As I sat at my desk, I felt a profound presence — he entered my space. Gently, he kissed me on the forehead. At 11:11:11 PM, he did it again — a cosmic confirmation. Then he applied sindhoor (Red Vermillion) to my hairline, a divine gesture of sacred union. I was called into meditation. He merged into me. I connected…
#cosmichealing#divinemeditation#DivineTiming#energycleansing#kundaliniawakening#kundalinirising#SacredUnion#shivaandshakti#soulawakening#spiritualascension#TwinFlameUnion
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A Comprehensive Review of Jerry Sargeant's Healing Techniques and Their Impact
Uncover the powerful impact of Jerry Sargeant’s healing techniques and the growing popularity of his Star Magic workshops. Learn how this cosmic healing modality is changing lives.
#JerrySargeantHealing#StarMagicWorkshop#HealingReviews#SpiritualHealing#CosmicHealing#AlternativeHealing#QuantumHealing#HolisticWellness#TransformationalHealing#EnergyHealing
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Astrologer Sandilya is renowned for his effective astrological remedies. With extensive experience in astrology and its sub-branches, he consistently delivers desired solutions for numerous individuals, addressing personal matters, financial growth, career advancement, health improvement, and more. He offers phone consultations and yearly detailed reports for those seeking celestial insights.
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a volte leggi Cose che ti fanno pensare a Concetti
#guida il tuo carro sulle ossa dei morti#boh amic sono tornata sulla pista della letteratura dopo questa settimana a dir poco Infernale#e debbo dire: sì. consigliato#bellissimi passaggi bellissime considerazioni cosmiche e ontologiche voto dièsci anche se mi mancano ancora 100 pagine
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Una poesia intensa, visiva e profonda. “PULSAR” di Oana Lupascu è un viaggio poetico tra anima, universo e luce interiore. Scopri di più su Alessandria today.
#Alessandria today#cristalli di tempo#fronde e vento#Google News#italianewsmedia.com#Lava#linguaggio poetico#metafore cosmiche#Oana Lupascu#Pier Carlo#poesia contemporanea#poesia cosmica#poesia dei sensi#poesia del fumo#poesia del sonno#poesia del tempo che scorre#poesia dell&039;infinito#poesia dell’attimo#poesia e buio#poesia e luce#poesia e natura#poesia e riflessione#poesia e silenzio#poesia esistenziale#Poesia Intensa#poesia moderna#poesia Pulsar#Poesia spirituale#poesia sul desiderio#poesia sull&039;inquietudine
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Vomero in lutto per la morte del maestro Emilio Pellegrino
L’artista autore delle “Micro Opere Cosmiche” Napoli, TTC Club: con Emilio Pellegrino per la presentazione delle “Micro Opere Cosmiche” Le mie più sentite condoglianze ai familiari per la morte del maestro Emilio Pellegrino, amico di lunga data, del quale agli inizi degli anni ’80 presentai le “Micro Opere Cosmiche” da lui stesso definite “Pagine Universali”, opere dipinte direttamente su…

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PRINCE OF PERSIA THE LOST CROWN ANAHITA FINE I GUARDIANI CELESTI 🎮PS5 UHD 60f
#princeofpersia#prince of persia#prince of persia the lost crown#ANAHITA#frecce cosmiche#guardiani celestiali#Walkthrough#youtube#gameplay#ps4#ps5#xboxone#wiiu#xbox series x#nintendo#pc gaming#videogame#sargon#finq quest
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A che velocità di sta espandendo l'Universo conosciuto

Webb, alta tensione sulla costante di Hubble. i risultati di uno studio guidato da Adam Riess. Le misure compiute da Jwst su 320 cefeidi, già osservate con Hubble nei decenni passati, ospitate nelle galassie Ngc 4258 ed Ngc 5584 confermano la validità delle stime precedenti, inducendo dunque a escludere che la tensione sulla costante di Hubble sia dovuta a errori sistematici sulle stime fotometriche della distanza delle cefeidi stesse. Doveva essere la macchina perfetta per sciogliere la tensione sulla costante di Hubble. E pressoché perfetto il telescopio spaziale James Webb sta davvero dimostrando di esserlo. Ma quanto alla tensione sul valore di H0, più che allentarla rischia paradossalmente di aggravarla.
Confronto tra le correlazioni periodo-luminosità delle cefeidi utilizzate per misurare le distanze. I punti rossi sono i dati acquisiti con Webb, quelli grigi con Hubble. Il pannello superiore è relativo alla galassia Ngc 5584, quello inferiore a Ngc 4258. I due telescopi risultano in ottimo accordo. Crediti: Nasa, Esa, A. Riess (Stsci), G. Anand (Stsci) Le recenti misure compiute sulle stelle cefeidi delle galassie Ngc 4258 ed Ngc 5584 sembrano infatti confermare quelle ottenute in passato con il telescopio spaziale Hubble, escludendo così l’eventualità – o la speranza – che a produrre la tensione possano essere errori sistematici sulle stime fotometriche delle cefeidi stesse. Va detto che si tratta di un risultato pubblicato per ora solo come preprint, dunque ancora in attesa di superare una peer review. Solido comunque al punto da essere già stato rilanciato sul sito della Nasa. Altro dettaglio non irrilevante, alla guida del team che l’ha ottenuto c’è niente meno che Adam Riess, uno dei tre astrofisici premiati nel 2011 con il Nobel proprio per “la scoperta dell’espansione accelerata dell’universo a partire dall’osservazione di supernove lontane” – scoperta intimamente legata alla stima della distanza delle cefeidi. Per capire perché questa misura sulle cefeidi sia così cruciale per la stima della costante di Hubble, conviene fare un passo indietro e ripercorrere brevemente i due metodi comunemente adottati per stimarla. Il primo è quello che per brevità possiamo chiamare cosmologico, e deriva la costante di Hubble in modo indiretto dall’integrazione nel modello Lambda-Cdm – del quale H0 è uno dei parametri derivabili, appunto – delle misure dell’anisotropia del fondo cosmico a microonde, prime fra tutte quelle ottenute dalle missioni Wmap e Planck. Il valore della costante di Hubble ottenuto con questo metodo è di 67 km/s/Mpc. Il secondo metodo – che per distinguerlo dal precedente chiameremo astrofisico – restituisce un valore irrimediabilmente più elevato: 74 km/s/Mpc. E per stimare quanto aumenti la velocità d’espansione dell’universo all’aumentare delle distanze – perché è esattamente questo che misura H0 – si affida alle osservazioni di sorgenti più o meno lontane. In particolare, ne misura la velocità d’allontanamento attraverso il redshift e la distanza attraverso la luminosità. Quest’ultimo passaggio è ovviamente critico. Per stimare la distanza di una sorgente in base all’intensità della luce che osserviamo (ciò che gli astronomi chiamano magnitudine apparente), dobbiamo conoscere l’intensità della luce che emette, ovvero la sua magnitudine assoluta. Ecco perché gli astronomi, per misurare H0, si avvalgono di sorgenti molto particolari, dall’emissione luminosa in qualche modo nota, e dette per questo “candele standard”: prime fra tutte le variabili cefeidi, ottime candele standard per le distanze minori, e le supernove di tipo Ia, che consentono il salto alle lunghe distanze, salendo un ulteriore gradino lungo la scala delle distanze cosmiche.
Questo schema illustra la potenza combinata dei telescopi spaziali Hubble e Webb della Nasa nel definire le distanze precise di una speciale classe di stelle variabili, le cefeidi, utilizzate per calibrare il tasso di espansione dell’universo. Essendo osservate in campi stellari affollati, la contaminazione della luce delle stelle circostanti può rendere meno precisa la misurazione della luminosità di una cefeide. La visione infrarossa più nitida di Webb consente di isolare più chiaramente una cefeide dalle stelle circostanti, come si vede nella parte destra dello schema. I dati di Webb confermano l’accuratezza di 30 anni di osservazioni Hubble delle cefeidi, fondamentali per stabilire il gradino più basso della scala delle distanze cosmiche per misurare il tasso di espansione dell’universo. A sinistra, la galassia Ngc 5584 in un’immagine composita della NirCam (Near-Infrared Camera) di Webb e della Wide Field Camera 3 di Hubble. Crediti: Nasa, Esa, A. Riess (Stsci), W. Yuan (Stsci) Le cefeidi rappresentano dunque il primo gradino di questa scala, facendo da trait d’union fra il caro vecchio metodo della parallasse – perfetto per sorgenti molto vicine, come le cefeidi all’interno della nostra galassia – a sorgenti man mano più distanti, in particolare cefeidi di galassie più lontane che ospitino anche supernove di tipo Ia, com’è il caso di Ngc 5584. Così da porre le basi per il salto successivo, quello a supernove di tipo Ia di galassie molto più lontane. A rendere le cefeidi ottime candele standard è un fenomeno curioso che le caratterizza: oltre a essere eccezionalmente luminose, si espandono e si contraggono – come un cuore che pulsa – con una frequenza correlata alla loro luminosità assoluta. Detto altrimenti, misurandone il periodo possiamo in qualche misura risalire all’intensità della luce che emettono – proprio quel che occorre per usarle come “metro”. Ed è esattamente ciò che è stato fatto nei decenni passati. Con qualche margine d’incertezza. Le cefeidi non risplendono in beata solitudine, ma sono spesso circondate da altre stelle, alcune molto vicine, al punto da rendere non sempre agevole distinguere con sicurezza tra la luce emessa dalla cefeide che ci interessa e quella delle altre stelle presenti nei paraggi. Il telescopio spaziale Hubble, grazie alla sua eccezionale risoluzione, ha consentito da questo punto di vista progressi notevoli, ma non uniformi lungo tutto lo spettro: se la cava benissimo sul versante “blu”, dunque alle frequenze più elevate, ma man mano che vogliamo misurare l’emissione a onde più lunghe, scendendo dunque verso l’infrarosso, ecco che anche la vista di Hubble inizia a perdere colpi e non riesce più a distinguere agevolmente i vari contributi, costringendo gli astronomi ad affidarsi sempre più alla statistica, con quel che ne consegue. «Possiamo tenere statisticamente conto della quantità media di contaminazione, nello stesso modo in cui un medico calcola il peso d’una persona sottraendo dalla lettura della bilancia il peso medio dei vestiti, ma questo aggiunge rumore alle misure: i vestiti di alcune persone sono più pesanti di quelli di altre», osserva infatti Riess. «Ma proprio la visione nitida nell’infrarosso è uno dei “superpoteri” del James Webb Space Telescope. Grazie al suo grande specchio e alle sue ottiche sensibili, è in grado di separare senza difficoltà la luce delle cefeidi da quella delle stelle vicine».

Le misure della distanza delle cefeidi di Ngc 5584 a confronto. Crediti: A. Riess et al., 2023 Ecco dunque che Riess e colleghi hanno chiesto – e ottenuto – di poter misurare con Webb la luce di oltre 320 cefeidi, già osservate con Hubble, ospitate in una galassia relativamente vicina, Ngc 4258, e in una più lontana contenente anche supernove recenti, Ngc 5584. Risultato: il peso del paziente “nudo”, misurato con Webb, è risultato essere pressoché identico a quello calcolato da Hubble pesando il paziente “vestito” e sottraendo il peso stimato degli “abiti”. «Confermando le misure di Hubble, le misure di Webb forniscono la prova più forte del fatto che gli errori sistematici nella fotometria delle cefeidi misurata con Hubble non giocano un ruolo significativo nell’attuale tensione sulla costante di Hubble», conclude Riess. «Di conseguenza, le possibilità più interessanti rimangono sul tavolo e il mistero della tensione si infittisce». Per saperne di più: Leggi il preprint dell’articolo “Crowded No More: The Accuracy of the Hubble Constant Tested with High Resolution Observations of Cepheids by JWST”, di Adam G. Riess, Gagandeep S. Anand, Wenlong Yuan, Stefano Casertano, Andrew Dolphin, Lucas M. Macri, Louise Breuval, Dan Scolnic, Marshall Perrin e Richard I. Anderson Guarda su MediaInaf Tv il video con Adam Riess sulla tensione di Hubble: Read the full article
#Cefeidi#costantedihubble#distanze cosmiche#espansioneuniverso#HubbleSpaceTelescope#JamesWebbSpaceTelescope#redshift#tensionediHubble
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Di incazzature cosmiche
Preparatevi perché stasera il post della buonanotte sarà piuttosto scurrile. L'ho infatti redatto in piena incazzatura COSMICA. Mi serve uno stato di famiglia. Chiedo via mail le istruzioni necessarie al comune. Il sugo della risposta è che sono cazzi miei. Lo devo tirare giù da un mega archivio on line. Ma per farlo devo sottomettermi alle imposizioni di questi poltroni che ci amministrano. Tento con la CIE (sta per Carta d'Identità Elettronica). Ma rinuncio subito, perché mi serve una cagata chiamata PUK. Si trova nel foglio che t'inviano a casa insieme alla Carta d'identità. Io il documento l'ho fatto nel 2018. Vai a ricordarti dove cazzo è andato a finire quel foglio. Se voglio recuperare il PUK devo andare a farmelo ristampare in comune. Capite? Non mi stampano lo stato di famiglia, ma mi fanno andare là a chiedere una roba che mi consente di fare la procedura da remoto. (Mi girano così tanto i coglioni che non so nemmeno se sono riuscito a farmi capire). Accetto allora di sottomettermi alla perversa logica dello SPID. Riesco incredibilmente a registrarmi. Manca solo il passaggio finale: il riconoscimento. Scelgo la modalità sportello, perché le altre mi sono inibite. Ce n'è uno vicino casa mia. Perfetto, mi vesto e vado là. Ha appena chiuso. Riapre domani. A questo punto un vaffanculo non ci sta bene. Ci sta benissimo. Buonanotte a tutti.
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Late afternoon studying and duolingo accomplishments.
03|12|2024
I feel such a bit weight of stress right but I have no escape from it whatsoever, and uni is not even the biggest problem right now. The joy of the day was finishing rewriting my notes, which means that I'll use the rest of the week to reread the book they refer to. Hopefully I'll managed to finish that completly, but who knows, since new stuff appeard in my schedule once again.
today's productivity:
read first thing in the morning
finished rewriting the second set of notes for my political institutions exam
ran a few errands with my brother and got what I think should be the last couple of christmas presents I has to buy
duolingo
📖: Seghe Mentali Cosmiche by Barbascura x
#studyblr#studyinspo#uniblr#university#stusying#historyblr#journal#productivity#journaling#studying#knife gang#mine#the---hermit
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Vi sento talmente vicini! È così strano e insieme inebriante sentirsi a tal punto uniti nella lotta. Le stelle che agiscono perché la pace trionfi hanno operato il miracolo, cinque amici, che hanno sempre creduto nella giustizia, sono ora una cosa sola! Le stelle uniranno anche le nostre aure cosmiche in un'unica, sfavillante costellazione. Per la pace, tutti insieme, amici!

#saint seyia#i cavalieri dello zodiaco#dragon shiryu#pegasus seiya#andromeda shun#cygnus hyoga#phoenix ikki#joekirbycrackleart#joekirbycrackle#drawing#funny#anime art
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Stai per alzarti dal letto e gatto si piazza prepotentemente sul collo con fusa cosmiche?
Si torna nel mondo dei sogni boys
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raga il trash è bello, i programmi trash so belli, le canzoni di gigi d’alessio so belle, i meme di checco zalone so belli
non è che se una persona ama le cose trash, le cafonate, le cagate cosmiche è deficiente
levatevi il palo dal culo e ridete che la vita è già difficile di suo
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Una delle immagini più suggestive riprese dal telescopio Euclid dell'Agenzia Spaziale Europea è diventata musica. A tradurre in note musicali la Nebulosa M87 è l’artista Klaus Nielsen.
È una foto senza precedenti perché mostra per la prima volta dettagli inediti di questa regione del cielo, che è una vera e propria culla di stelle. Permette infatti di osservare numerose giovani stelle e i complessi filamenti di gas e polveri che avvolgono l’intera regione.
Il brano musicale rende la vitalità di questa nebulosa sfruttando tonalità e volumi diversi: le giovanissime stelle, che nell'immagine si stagliano brillanti si traducono in delicati tintinnii mentre due accordi di sottofondo variano e si intensificano descrivendo le polveri cosmiche che pervadono la nebulosa.
I primi due crescendo corrispondono alle due zone nell'immagine in cui il colore più intenso oscilla fra il blu e il viola delle zone in cui le stelle appena formate illuminano polveri e gas in cui sono nate, mentre il terzo crescendo corrisponde ai colori rosso-arancio della parte più densa della regione di formazione stellare.
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#nasa#nebulosa#universe#stars#music#astronomia#astronomy#science#scienza#galassia#galaxy#classic music#Youtube
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LA PECORA NERA DELLA FAMIGLIA NON È MAI UNA PECORA.
È L’ALCHIMISTA DELLA LINEA.
La cosiddetta “pecora nera” è spesso l’anima più luminosa.
Quella che rompe gli schemi, che dice no dove tutti hanno detto sì per abitudine.
Quella che si allontana, si isola, viene giudicata, esclusa, fraintesa.
Ma in realtà sta compiendo un atto sacro: sta liberando la stirpe.
Dal punto di vista transgenerazionale, la pecora nera è l’anello di discontinuità.
Non replica. Non acconsente. Non si adatta.
Ha un sentire diverso, acuto, profondo.
Porta nel suo corpo e nel suo cuore il peso dei non detti, dei traumi irrisolti, dei segreti di famiglia.
Come si comportano queste persone? Da cosa è caratterizzata la loro vita analizziamone le fasi principali:
INFANZIA
Spesso crescono con un senso di non appartenenza.
Sentono di non essere come “gli altri”.
Vengono accusati di essere troppo sensibili, troppo intensi, troppo silenziosi, troppo ribelli.
In realtà stanno semplicemente percependo le crepe invisibili della struttura familiare.
Fin da piccolə, la pecora nera sente.
Sente ciò che non si dice, percepisce le tensioni tra i genitori, avverte i dolori sepolti di mamma o papà, anche quando tutti fanno finta di nulla.
Il suo corpo si fa ricettore: mal di pancia, insonnia, ansie improvvise, pianti senza motivo apparente.
Non è debolezza: è ipersensibilità empatica, è intelligenza emotiva ancora priva di parole.
Questi bambini spesso non si sentono visti per ciò che sono.
Ricevono amore condizionato: “ti voglio bene se sei bravo”, “se non disturbi”, “se non fai domande scomode”.
Allora iniziano ad adattarsi, o al contrario a ribellarsi.
Ma dentro di sé conservano una convinzione profonda e dolorosa: “c’è qualcosa in me che non va”.
Spesso vengono confrontati con altri fratelli o sorelle più “compiacenti” o “adatti”.
Vengono etichettati: “difficile”, “strana”, “troppo sensibile”, “agitato”.
E più vengono etichettati, più si convincono che la loro verità debba essere nascosta.
A livello energetico, in molti di loro si blocca il secondo chakra (relazioni, emozioni, creatività)
e si indebolisce il quarto chakra, il cuore: “Non sono degno d’amore per come sono”.
Spesso questi bambini si rifugiano:
– Nei mondi immaginari,
– negli animali,
– nella scrittura, nel disegno, nella musica,
– oppure nel silenzio assoluto.
La loro interiorità è vastissima, ma raramente qualcuno la esplora con loro.
E quando cercano risposte, fanno domande filosofiche, spirituali, cosmiche…
Ma l’adulto risponde con fastidio, o peggio, con disinteresse.
Per questo la pecora nera sviluppa presto una solitudine esistenziale.
Ma è proprio in quella solitudine che inizia la sua forza.
Perché lì comincia ad ascoltarsi, a osservare, a mettere insieme pezzi che nessun altro vede.
ADOLESCENZA
È il tempo della ribellione, ma anche della solitudine.
La pecora nera si scontra con l’autorità, con la falsità, con il conformismo.
A volte si rifugia in mondi interiori, nella creatività, nella spiritualità, o nei disordini (alimentari, affettivi, di dipendenza).
Non è distruzione fine a sé stessa: è un richiamo dell’anima.
L’adolescenza è il tempo in cui la pecora nera inizia a ricordare chi è, anche se non lo sa ancora con chiarezza.
È il tempo della crisi, della rottura, della messa in discussione.
Ma non è ribellione sterile: è un tentativo sacro di uscire da una forma che non le appartiene.
Un grido dell’anima che dice: “Non voglio diventare come voi, non voglio vivere nel sonno.”
La pecora nera adolescente:
– Contesta le regole, le mette in discussione,
– Si oppone all’autorità (scolastica, familiare, religiosa),
– Assume comportamenti provocatori o eccessivi,
– Spesso sperimenta l’opposto di ciò che è stato imposto: se è cresciuta nella rigidità, cerca libertà assoluta; se è cresciuta nel caos, cerca ordine e controllo.
Da un punto di vista spirituale, l’adolescente “pecora nera” è un iniziato inconsapevole.
Sta attraversando il fuoco, il caos, la soglia: vive il disordine per potersi riorganizzare su un altro livello.
Molte volte in questo periodo possono comparire:
– sogni premonitori o ricorrenti,
– risvegli spirituali spontanei,
– interesse per l’occulto, per la morte, per la reincarnazione,
– crisi mistiche o senso di “non appartenere a questa realtà”.
La famiglia e la società, se non comprendono la sacralità di questo passaggio, spesso reprimono, curano, diagnosticano.
Ma l’anima della pecora nera non vuole “guarire” nel senso comune.
Vuole trasformare.
Vuole rompere la catena.
SCELTE DI VITA IN ETÀ ADULTA
Spesso compiono scelte fuori dal tracciato:
– Cambiano città, lasciano il “posto fisso”,
– si allontanano da famiglie, relazioni o dogmi,
– cercano senso dove gli altri cercano sicurezza.
Amano profondamente, ma con fatica.
Hanno bisogno di tempo per fidarsi.
Spesso si sentono “chiamati” a qualcosa di più grande.
Come dice Bert Hellinger, “chi viene escluso, torna. E chi rompe il silenzio, libera.”
La pecora nera è spesso incarnazione di un archetipo iniziatico.
Queste anime sono “trasmutatori”:
portano nel DNA memorie karmiche da sciogliere.
Sono spesso anime antiche, che hanno scelto di tornare per interrompere la catena.
Un giorno, dopo tanto cammino, dopo tante fratture, la pecora nera si guarda indietro e capisce:
non era esclusa, era chiamata.
Non era sbagliata, era necessaria.
Era l’anima scelta per spezzare la catena.
E per farlo, ha dovuto perdersi.
Ma solo per ritrovare sé stessa.
ClaudiaCrispolti
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