#Egregio
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Egregious no es egregio
Egregious es una palabra que nunca buscaba en el diccionario porque me parecía transparente: debe querer decir lo mismo que egregio en español (ilustre, notable, insigne). Descubro que alguna vez egregious quiso decir "remarkably good". Pero hoy el uso prefiere lo contrario "outstandingly bad; shocking", "extremely bad in a way that is shocking".
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Un professore di Lettere e Filosofia del liceo Tasso, Giancarlo Burghi, ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Istruzione Valditara che è un autentico manifesto PARTIGIANO di difesa altissima della cultura e della Costituzione.
È lunga, ma merita davvero di essere letta tutta, condivisa, applicata. Fino in fondo.
“Egregio ministro,
Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità. Oggi, però, le scrivo per ringraziarla delle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica che ci ha inviato all’inizio dell’anno scolastico. Da oggi abbiamo un punto fermo nel nostro lavoro di docenti ed educatori: ci dirigeremo nella direzione esattamente opposta a quanto ci indica. L’educazione civica, secondo lei deve «incoraggiare lo spirito di imprenditorialità, nella consapevolezza dell’importanza della proprietà privata». In modo quasi ossessivo nel documento traccia l’idea di una sorta di “educazione alla proprietà ”.
Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto? Stiamo oltrepassando finanche il senso del ridicolo, andando oltre la teoria delle tre “i” di berlusconiana memoria (inglese, impresa, internet). Ai nostri studenti, signor Ministro, l’articolo 42 della Costituzione lo leggiamo e lo spieghiamo: «La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […] allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere [..] espropriata per motivi di interesse generale". Dice proprio questo la Costituzione! Però non si ispira a Pol Pot ma alla dottrina sociale della Chiesa, al cristianesimo sociale di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti. Nelle Linee guida Lei continua, poi, con l’affermazione di sapore thatcheriano, ma in realtà generica e vuota quanto la prima, per cui dovremmo insegnare che «la società è in funzione dell’individuo (e non viceversa)».
Vede Ministro, se le dovesse capitare di sfogliare la Costituzione italiana scoprirebbe che il termine “individuo” semplicemente non compare. (…) Mi consenta di farle notare che, se sfogliasse la Costituzione, scoprirebbe che il termine “patria” compare solo una volta (perché Mussolini lo aveva profanato e disonorato) e per di più non ha niente a che fare con “i sacri confini nazionali” da difendere o l’italianità quale identità da salvaguardare contro la minaccia della sostituzione etnica.
La patria è il patrimonio dei padri e delle madri costituenti, vale a dire le istituzioni democratiche non separabili dai valori costituzionali: l’eguaglianza, la libertà, la pace, la giustizia, il diritto di asilo per lo straniero «che non ha garantite le libertà democratiche».
I patrioti non sono quelli che impediscono lo sbarco dei migranti, ma coloro che ogni giorno testimoniano il rifiuto della discriminazione. Cosi come patrioti non erano i fascisti che hanno svenduto la patria a Hitler e l’hanno profanata costringendo milioni di italiani ad offendere altre patrie, ma i membri dei GAP (che non erano i “gruppi di azione proletaria” come ebbe a dire, per dileggio, Berlusconi), ma i “gruppi di azione patriottica (appunto), che operavano nella Brigate Garibaldi dei patrioti comunisti italiani, protagonisti della Resistenza quale secondo Risorgimento.
Ci consenta di formare i nostri studenti ispirandoci a chi di patria si intendeva: non a Julius Evola o Giorgio Almirante, ma a Giuseppe Mazzini che ha ripetuto per tutta la vita che la patria non è un suolo da difendere avidamente ma una «dimora di libertà e uguaglianza» aperta a tutti: «Non vi è patria dove l’eguaglianza dei diritti è violata dall’esistenza di caste, privilegi, ineguaglianze. In nome del vostro amore di patria, combattete senza tregua l’esistenza di ogni privilegio, di ogni diseguaglianza sul suolo che vi ha dato vita. (Dei doveri dell’uomo). Mazzini non contrapponeva la patria all’umanità, ma la considerava il mezzo più efficace per tutelare la dignità di ogni essere umano: «I primi vostri doveri, primi almeno per importanza, sono verso l’ Umanità. Siete uomini prima di essere cittadini o padri. […] In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte per il diritto, per il giusto, per il vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall’errore, dall’ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello. Liberi e schiavi, siete tutti fratelli. (Dei doveri dell’uomo)
E ci consenta, da educatori democratici, di trascurare le sue Linee guida, per illuminare le coscienze dei giovani con le parole di don Milani: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri». Egregio Ministro, dal momento che la costruzione di una cittadinanza consapevole avviene anche attraverso l’esercizio della memoria storica e civile, Lei ci ha inviato a una circolare con cui ha bandito un concorso per le scuole con lo scopo di celebrare la «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo». Il titolo del concorso: «1945: la guerra è finita!» Incredibile! Il 25 aprile 1945 che, prima dell’era Valditara, era semplicemente e banalmente la «liberazione dal nazifascismo» ora diventa un momento della «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo».
Cosa dovrebbero ricordare le giovani generazioni nella sua bizzarra idea di memoria civile? Ecco il suo testo: «Il popolo che ha subito sulla propria pelle gli orrori di quel tremendo conflitto, dai bombardamenti degli alleati alle rappresaglie nazifasciste [equiparati !] fino agli ordigni bellici inesplosi che, nei decenni a venire, hanno continuato a produrre invalidità e mutilazioni». E tutto per andare «al di là della tradizionale lettura vincitori-vinti», opposizione che attentamente sostituisce quella di antifascisti/liberatori e fascisti. Si tratta dunque, secondo lei, di ricordare una guerra tra tante, quasi un ineluttabile evento naturale in cui tutti sono cattivi (i liberatori, gli aguzzini e i partigiani) e dunque tutti ugualmente assolti nel tribunale della neostoria. Del resto, Ministro, devo darle atto di una certa garbata compostezza sulla memoria del 25 aprile. La sua sottosegretaria (la nostra sottosegretaria all’Istruzione) Paola Frassinetti la Festa della Liberazione l’ha festeggiata al campo 10 del Cimitero maggiore di Milano per onorare i volontari italiani delle SS. È immortalata in un video in mezzo a un drappello di camerati che sfidano, tra insulti e minacce, alcuni manifestanti antifascisti. Frassinetti si lascia andare alla rabbia ed esclama “ma vai aff…”.
Sempre a proposito di Linee guida per l’educazione civica… Da sottosegretaria del suo Ministero Paola Frassinetti, il 28 ottobre del 2024, anniversario della marcia su Roma, ha celebrato il “fascismo immenso e rosso”. Capisce, signor Ministro, perché ci sentiamo soli nella trincea? E perché le ho detto che è “passato al nemico” (il nemico è la parzialità, la manipolazione, la contrapposizione faziosa). Ma noi siamo combattenti testardi. Non avendo capi politici da lusingare, la nostra coscienza e la Costituzione antifascista sono le nostre uniche e inderogabili “linee guida” da seguire nel formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli. Egregio Ministro, spero che queste parole non mi costino quella decurtazione dello stipendio che ha inflitto a un mio collega per aver pronunciato delle parole che Lei non ha gradito. Sarebbe non solo grave ma anche di cattivo gusto anche perché di recente insieme ad altri ministri lei lo stipendio ha cercato di aumentarselo.”
P. S. Le sue Linee guida stanno conseguendo i primi risultati. Qualche giorno fa uno studente che aveva studiato la divisione dei poteri di Montesquieu ha osservato che se un ministro fa una manifestazione sotto un tribunale per difendere un altro ministro sotto processo viola la separazione dei poteri. Aggiungendo che un ministro non è un semplice cittadino ma un membro dell’esecutivo, cioè di un potere dello stato. Gli ho risposto che ha ragione e gli ho dato un ottimo voto in educazione civica.
Con cordialità, prof. Giancarlo Burghi.
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Quello che stanno facendo a un artista e intellettuale come Stefano Massini è indegno e al tempo stesso degnissimo dell’idea misera di cultura da parte di questo governo e del ministro Giuli.
Il Teatro della Pergola di Firenze, di cui Massini è direttore artistico da gennaio, verrà declassato da teatro nazionale a teatro della città.
Uno sfregio a un teatro storico, a una città intera ma anche - inutile girarci attorno - a chi, come Stefano Massini, lo dirige e lo rappresenta. Proprio nelle ore in cui il teatro stava presentando il nuovo cartellone.
Una decisione che assomiglia tanto a una resa dei conti e a una punizione nei confronti di un artista libero che non ha mai fatto sconti a questo governo e al potere in generale.
Non a caso tre dei sette componenti della commissione consultiva per il teatro del Ministero si sono dimessi per protesta nei confronti di Giuli.
Viviamo in un Paese in cui, per colpire la sinistra, si colpisce un teatro e una città intera.
In un Paese appena decente il ministro della Cultura premierebbe Massini per il lavoro egregio che sta facendo.
Invece qui da noi viene colpito e declassato. Colpirne uno per educarne cento.
Questa è una concezione tribale della politica e della cultura.
A Stefano Massini, a tutti i lavoratori della Pergola va la piena e totale solidarietà per quello che stanno subendo.
Ne usciremo da queste tenebre della ragione. Prima o poi.
Lorenzo Tosa
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Guillaume Dufay (c. 1400 - 1474)
— Magnanime gentes laudes / Nexus amicie Musa — Moribus et genere / Virgo, virga virens — Fulgens iubar ecclesiae dei / Puerpera, pura parens
[MS {alpha}.X.1.11 (Modena B; ModB) Biblioteca Estense, Modena, Italy]
— Magnanime gentes laudes / Nexus amicie Musa
CANTUS Magnanimae gentis laudes patiare, Minerva, Augeat usque suum nuntia fama decus. Vox Pegasea locum mundi percurrat ad omnem: Cognoscant Dachus, Teucria, Parthus, Arabs, Quam fortes animos, quam ferrea pectora quamque Egregios sensus, optima Berna paris. Viribus armorum cuius res publica florens Consilio veterum multiplicata manet. Cultrix iustitiae, communis pacis amatrix, Quae tua gloria sit, maxima Gesta docent. Alleluia, alleluia.
CONTRATENOR Nexus amicitiae Musa modulantem Camoenam Magnificetur, enim nil sine pace valet. O quando iungi potuisti, Berna, Friburgo, Quanta mali rabies impetuosa ruit! Optima cum vobis communia vota fuere, O quibus, o quantis utraque functa fuit! Vivite felices! praeclara Sabaudia pacis Auctrix, servatrix foedera vestra probat. Praegenitum Ludovicum comitemque Philippum Cernitis: en magnum pondum amicitiae! Alleluia, alleluia.
TENOR Haec est vera fraternitas
— Moribus et genere / Virgo, virga virens
CANTUS Moribus et genere Christo coniuncti Iohannes, Huc ades affluerque iube dictaminis amnes. Excercet plebs ista choros tibi, carmina pangit, Angelicos tangit coetus cantando decoros.
Carne viror, sed mente rubor, sunt haec tibi dotes, Corde nitor, sermone decor, caeli scala pontes. Virginitate fruens, niveo candore notate, Te laudant olei profuse corpore guttae.
CONTRATENOR Virgo, virga virens, vires virtutibus affer Arteriisque pluens cantorum guttura profer, Ut bene coniuncti concordi voce canentes Astra sonent caelique boent hoc nectare fontes.
Pectora, Christe, tua nimio veneranda decore Discipuli pectus tetigit pietatis honore; Pectore discipulus domini caenando Iohannes Incubat et lenes dulcis sopor occupat artus.
Circumfulsit eum rerum cognitio clara Ut Patris hic filium cognovit origine mira. Ecstasis haec felix, haec visio certe beata, Qua nexus cuiusque patet cognitio tanta.
Gaudeat ecclesia, laetetur chorus et omnes Laetentur populi per climata cuncta beandi; Divio, divitiis nunc afflue, Divio dives, Huius et obsequiis plus donativatque vives. Amen.
TENOR Virgo est electus a domino.
— Fulgens iubar ecclesiae dei / Puerpera, pura parens
CANTUS Fulgens iubar ecclesiae dei, Peccatorum salus promptissima, Si precibus quibuscumque flecti Queas, nobis da, virgo beata, Ut omnes qui tuae mysteria Purificationis colimus Post temporis huius curricula Sublimemur sanctorum sedibus.
Quae semine viri peperisset, Mulierem lex quondam cogebat, Ut ad templum purganda veniret Partum ferens; lex haec non urge bat Mariam, quae virum non noverat. Illa tamen pro nobis omnibus Legem tulit, ut nos quos amabat Sublimemur sanctorum sedibus.
Quod purgari non indignaverit Huius festo monstrat ecclesia Per cereum, quem tunc quisque gerit Luce enim qua fulget candela Per splendorem vitae in Maria Concorditer omnes ostendimus, Ut per sua tandem precamina Sublimemur sanctorum sedibus.
O igitur virtutis exemplar, Virginum lux, gloriosa virgo, Decus nostrum et, ut verum loquar, Viva virtus, pulchra pulchritudo, Sanctitatis excellens ymago, Humiliter a te requirimus, Ut post mortem cum dulci gaudio Sublimemur sanctorum sedibus.
CONTRATENOR Puerpera, pura parens, Enixa regem saeculi, Tibi non fit orba parens Ritu mens: vales saeculi Vitam reddere, nonnulli Salvati sunt hoc limite; Das haec merito tituli: “Fili, peccata remitte!
Eia, virgo lapsu carens, Charta qua Ditem expuli, Annuisti legi verens Solvere legem; et pulli Turturum tis infantuli Exmonstrant oblati vitae Lucem; prome quod intuli: “Fili, peccata remitte!”
Larga mater, lux oriens Omen dedit opusculi, Cum Simeon non moriens Amplexatur hunc: “oculi Numen vident” et servuli Tenore dat verbum: “mitte!” Ad Christum dic: “te protuli: Fili, peccata remitte!”
O igitur virgo clemens, Quae nos omnes redemisti, Domus dei, gemma fulgens, Dulci porta paradisi, Dic nunc, quaeso, tuae proli, Quem lactasti tuo lacte, “Istis qui serviunt tibi, Fili, peccata remitte!”
TENOR Virgo post partum quem genuit adoravit.
_ O Gemma Lux Huelgas Ensemble ~ Paul Van Nevel (2000, Harmonia Mundi – HMC 901700 )
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Lollo&Brigida
Se, causa dazi dell'inquilino della casa Bianca, l'azienda italica che produce generi/derrate alimentari - quindi nel pieno titolo del made in Italy, trasferisce la linea di produzione negli USA, sarà ancora l'orgoglio(ne) del paese?
La formulazione del quesito non è casuale.
Egli, egregio ministro, al pari del governo di Macron, ha ribattezzato il dicastero delle politiche agricole e forestali, in, agricoltura e sovranità alimentare, emulando, con il primo sostantivo, le politiche agrarie del ventennio, mentre con la seconda denominazione, si appropriato del concetto coniato nel 1996 dalla ONG Via Campesina - formata da organizzazioni contadine e comunità indigene contro lo sfruttamento dei territori, delle persone e, a favore di un modello di agricoltura sostenibile, ma, svuotandolo del suo significato originale per adattarlo alle esigenze politiche del sovranismo.
Sorge spontanea una ulteriore riflessione, ma la pretesa sovranità italica alimentare sarà sempre valida? Continuerà a foraggiare con contributi le aziende che migreranno la produzione altrove, seppur con sede legale nello stivale?
Ovviamente si.
"...non sappia la tua sinistra, quel che fa la destra..." Matteo 6:1-4
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"Ma noi siamo combattenti testardi. Non avendo capi politici da lusingare, la nostra coscienza e la Costituzione antifascista sono le nostre uniche e inderogabili “linee guida” da seguire nel formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli."
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L’ho scritta sul profilo X del Quirinale.
Secondo voi mi mandano la DIGOS? 🫢
Egregio Signor Presidente,
In base a quanto da Ella affermato riguardo le dichiarazioni di Mr. Elon Musk (che cita implicitamente) mi permetto rispettosamente di richiederLe un piccolo chiarimento.
Premesso che, a mio modesto modo di vedere, esprimere un parere seppur molto forte, molto tranciante e in modo in modo diretto e brusco, non significa impartire prescrizioni, mi conformo fiducioso alla Sua interpretazione perché sicuramente, la Sua padronanza della nostra bella lingua è nettamente superiore alla mia.
In base a ciò però Le chiederei se mi potesse pazientemente e cortesemente illustrare in base a quale norma, a quale legge della Repubblica Italiana o a quale direttiva o accodo internazionale, i politici italiani sono esentati dal “rispettare la sovranità” di un altro grande paese democratico (forse il più grande) “nostro alleato e amico”?
Le chiedo ciò, Egregio Presidente, perché sono andato a rileggermi le dichiarazioni di alcuni politici italiani, allora tutti parlamentari o leader nazionali di partiti dell’allora coalizione di Governo, che furono rilasciate nel giugno del 2022, quando fu resa pubblica la Sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che rovesciò il precedente pronunciamento della stessa (noto come Roe v. Wade) e risalente al 1977.
Di seguito ne trascrivo alcune:
Enrico Letta (PD): “La sentenza rappresenta un grave passo indietro, un segnale preoccupante per i diritti delle donne, una lezione che non dobbiamo dimenticare in Europa. Non possiamo permettere che conquiste civili vengano messe in discussione. Un gravissimo passo indietro sui diritti delle donne e un simbolo preoccupante di arretramento della democrazia e della libertà.”
Laura Boldrini (PD): “Un attacco gravissimo ai diritti umani delle donne. In Europa dobbiamo ricordare questa lezione per proteggere i diritti conquistati.”
Elly Schlein (PD): “È un colpo ai diritti e un monito: nessuna conquista è mai definitiva.”
Giuseppi Conte (M5S): “Il diritto all’aborto è una delle conquiste sociali su cui non si può tornare indietro. Non permetteremo movimenti retrogradi che mettono a rischio la libertà di scelta di ogni donna.”
Emma Bonino (Radicali): “È una grande delusione. Questo ci deve insegnare che i diritti non sono mai acquisiti, vanno difesi ogni giorno. La società non può mai dare per scontato ciò che ha conquistato.”
Forse gli Stati Uniti d’America non sanno badare a loro stessi?
La ringrazio per la Sua paziente attenzione e fiducioso di un Suo cortese riscontro, esprimendoLe massima stima, Le formulo,
Ossequiosi saluti.
Alberto Mascioni
(cittadino)
#Cotton Fioc#Mummia incartapecorita#democristiano cotonato#Mattarello bimbo bello#Mattarella che dice cose...
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A Ernst Wilhelm Fritzsch
Torino, 18 novembre 1888
Egregio signor editore, Lei ha il privilegio di avere nella Sua casa editrice le opere del primo uomo di tutti i millenni. Che Lei possa permettere a una vecchia oca come Pohl di parlare di me è una di quelle cose che sono possibili solo in Germania. Non creda che io legga quella roba: mi hanno scritto in questo momento da Lipsia, testualmente: «la presunzione di Pohl di aver fatto qualcosa contro il Suo giudizio universale con il suo misero articolo è risibile». – Ricevo autentici scritti di omaggio da tutte le parti, come se si trattasse di un capolavoro di sagacia psicologica che non ha uguali, di un’autentica liberazione da un equivoco pericoloso... Provi pure a chiedere cosa ne pensa il signor von Bülow. – E l’editore dello Zarathustra prende partito contro di me? –
Con sincero disprezzo
Nietzsche
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Adesso tocca a me
10. Film preferito?
11. Attore/attrice preferito/a?
12. Regista preferito?
13. Colonna sonora preferita?
14. Saga preferita?
Buondì, scusami il ritardo di risposta, ho finito ora la visione di un film davvero bello.
Allora:
Il mio film preferito è Grease, è un musical più che un film, però è il mio preferito, se invece vogliamo attenerci solo a film in quanto tale ce ne sono molti, ma direi Beautiful creature il mistero della sedicesima luna, è una trasposizione di una saga di libri fantasy, di cui solo il primo è stato reso in versione cinematografica.
Attore preferito Johnny Deep, mi piace la sua dote di trasformarsi in diversi personaggi, il fatto che non abbia paura di cambiare spesso genere e di imbruttirsi, travestirsi ecc per interpretare i vari ruoli a lui assegnategli.
Per le donne ci sono molte attrici che mi piacciono e/o stimo, però se devo sceglierne una soltanto direi Angelina Jolie. Mi piace lo studio che applica nel capire la storia dei personaggi e la spontaneità con cui li interpreta.
Regista preferito Tim Burton, ancora non ho recuperato tutti i suoi lavori, ma apprezzo il lavoro certosino dietro a film come la sposa cadavere o Nightmare before Christmas in cui si lavora con tanto materiale per creare una singola scena servono diversi "pezzi" insomma; inoltre anche in film come Edward Mani di forbice ecc. penso il suo dia un lavoro egregio.
Colonna sonora preferita?
Ce ne sono diverse ammetto che forse non ne ho una preferita, apprezzo quella del signore degli anelli, di Schindler's list, della vita è bella, Harry Potter, ovviamente di Grease, e molti altri.
Saga preferita quella di Harry Potter ha un posto speciale nel mio cuore, sebbene anche altre siano tra le mie preferite come Hunger Games, Divergent, il signore degli anelli, Twilight ecc.
Grazie per le domande.
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The reason why our man tully is so damn funny is because this bloke will drop a heroic clausula into his speech just to make a balls joke which in itself takes some egregios testes
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Rating: Mature
Fandom: Interview with the Vampire (tv show)
Relationships: Daniel/Armand
Characters: Daniel Molloy, Armand
Tags: Cosa succede quando Louis se ne va, Armand e Daniel parlano, Trasformazione di Daniel, Armand e Daniel lasciati da soli a casa
Lingua: Italiano
Sommario: Louis lascia soli Armand e Daniel. E questo è il racconto di quello che succede appena dopo. Almeno una delle tante versioni nella mia testa.
ooo
Louis aveva appena lasciato la stanza.
Dal momento in cui aveva incendiato il suo laptop a quando era sparito dalla sua vista era trascorsa una frazione di secondo impercettibile.
CONTINUA A LEGGERE SU AO3
ooo
Una veloce chiacchierata com’è d'uso dalle mie parti prima di augurarvi una (speriamo) buona lettura.
Il mondo creato dalla Rice non mi piace.
Chi mi conosce sa che per me è necessario sempre precisare certe cose, per la mia salute mentale.
In generale non mi piace il suo modo di scrivere, non mi piacciono molte delle cose che i personaggi da lei creati fanno e dicono e, nei libri, non mi riesce proprio di vederci quello che ci si dovrebbe vedere, che molti vedono. Le storie d’amore lì dentro ai miei occhi non sono storie d’amore e il racconto si concentra più su temi che per come vengono trattati sarebbe meglio non trattare affatto.
Non sto qui a precisare, ma ci sono scene all’interno dei libri della Rice che hanno risvolti e reazioni dei personaggi per me inqualificabili.
E partendo da quella base ho sempre fatto fatica a trovare interessanti sia dinamiche che personaggi delle Vampire Chronicles.
Quanto ho appena affermato cambia radicalmente quando andiamo a parlare della serie televisiva creata ispirandosi ai lavori della Rice.
Chi ha letto le mie impressioni sulla serie (se vi interessano le trovate su STIGAMES) sa che il discorso è molto più ampio di quello che posso fare qui, ma in sostanza la serie mi ha stregato.
La serie ha finalmente creato, per me, dei personaggi interessanti, pieni di sfaccettature e soprattutto NON DI GIOVANISSIMA ETÀ, cosa che in un vampiro io NON posso concepire.
La serie ha corretto certe cose, ne ha tolte altre, ha modificato al meglio altre ancora.
Come Hannibal nei confronti dei libri di Harris, anche la serie di Interview with the Vampire è una lunga fanfiction ispirata ai lavori della Rice.
E quello ha cambiato tutto, per me.
Continuo a ripeterlo perché il PER ME è importante.
Queste sono tutte opinioni personali.
Inoltre la serie mi ha dato anche la curiosità per andare a leggermi parte delle opere originali di cui ho elencato solo alcuni enormi difetti, ma che non avrei mai letto altrimenti.
Le varie versioni di Lestat e Louis conosciute finora non avevano mai destato il mio interesse.
La serie ha cambiato anche questo.
Veniamo ora a ciò che ho scritto io.
Riguarda Daniel e Armand che, al momento, trovo la coppia con le dinamiche più affascinanti.
Perché per me Louis e Lestat sono risolti, la serie è stata perfetta in quel senso e non sento il bisogno di aggiungere nulla.
Su Daniel e Armand invece c’è ancora TANTO da dire. E non vedo l’ora che la serie lo faccia.
Nel frattempo però sono qui a chiedermi che cos’hanno combinato quei due che noi non abbiamo ancora visto.
Anche in questo caso mi riferisco al Daniel e all'Armand della serie e, non serve specificarlo ma lo faccio lo stesso, il Daniel non giovane, che io trovo un personaggio infinitamente più interessante e affascinante della sua versione giovane nella serie stessa.
Perciò per me sono questi due personaggi ad interagire sempre e comunque.
Io spero tantissimo di poter vedere una versione riveduta e corretta di Devil’s Minion fornita dal team di sceneggiatori della serie che fino ad ora ha fatto un lavoro egregio. E il mio desiderio è che il Devil’s Minion della serie cominci dal punto in cui siamo adesso, senza andare a toccare mai più il Daniel giovane.
Questa è la mia speranza, poi si vedrà.
Ma tutto quanto scriverò riguarda loro due, perciò chiaro che chi ha deleterie ed infantili idee sul fatto che quel Daniel è troppo vecchio per quell'Armand o cavolate tristi di questo tipo può astenersi subito dal leggere perché al mio Armand quel Daniel lì piace e piace pure tanto.
Anche perché, vorrei vedere, cosa c'è che può non piacere?
Stabilito ciò poi c'è da dire che per me il mondo delle fanfictions è creatività a tutto tondo e spesso mi prendo libertà per quanto riguarda regole e ambiente che circondano i personaggi; anche perché la serie è meravigliosa e chi vuole immergersi nel vero racconto può guardarsi quella, ciò che scrivo io è solo un minimo tentativo di mettere nero su bianco quello che mi gira per la testa e mi piacerebbe vedere su schermo.
Ma sono certə che questi sceneggiatori mi stupiranno immaginandosi le cose cento volte meglio.
Nell'attesa della terza stagione questo è il mio contributo al rapporto tra Armand e Daniel.
Ne ho altre nella mia testa di versioni possibili di quanto accaduto a Dubai dopo che Louis è uscito di scena, ma al momento ho messo giù solo questa, la più breve e la più "ragionata".
Mi piace dare la mia personale versione della vampirizzazione e dei poteri che hanno i vampiri e quindi troverete alcune capacità vampiresche di cui non ho assolutamente la certezza o che ho inventato di sana pianta perché mi facevano comodo.
Come mi piace sempre ricordare: qui non c’è nulla di vero tranne i sentimenti e le emozioni.
Buona lettura!
Len
#Fanfictions#Interview with the Vampire#IWTV#Iwtv amc#Devil’s Minion#Interview with the Vampire amc#Len Irusu#Leniam#Daniel Molloy#Armand#lingua italiano#scrittura
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NON CI POSSO CREDERE! Ve la ricordate Chiara Ferragni? Dopo il libro di Tony Effe, non pensavo che saremmo potuti cadere più in basso di così. Mi sbagliavo!
In questi ultimi giorni a Milano sta succedendo qualcosa di incredibile. Ci sono file chilometriche di persone ADULTE che aspettano per ore… non l’arrivo di un personaggio famoso, di visitare un museo, di trovare lavoro, ma di poter acquistare un pupazzetto di plastica, un giocattolo per bambini in parole povere, che costa cifre astronomiche. Il motivo?
A quanto pare dopo che Chiara Ferragni ha sfoggiato questo pupazzetto attaccato alla sua borsa a mo di portachiavi è letteralmente ESPLOSA la richiesta di questi pupazzetti in Italia. Ci sono state delle risse, sì avete capito bene, tra le gente in fila! E i negozi hanno dovuto chiudere i battenti! No, non è uno scherzo. Una battuta e neanche il trailer di un film apocalittico. Ma è quanto sta succedendo in queste ore a Milano!
Allora, lasciatemelo dire chiaro e tondo: la gente è completamente IMPAZZITA!
Al di là del fatto che dopo lo scandalo del pandoro, una società SANA avrebbe dovuto stendere un velo sopra questa tizia. Ma ormai non è neanche più questo il punto! Mi piange il cuore a pensare che c'è gente che si ammassa in fila come pecore per comprare cose inutili perché una tizia famosa ha detto loro essere desiderabile.
E ai ragazzi che mi leggono, e che spero mi leggeranno, vorrei dire una cosa: non buttate così le vostre vite. Non siate pecore, non siate gregge! Nella società degli influencer in cui tutti seguono, emulano, imitano, «più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da e grex = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.» È questa la vera rivoluzione! Siate la voce fuori dal coro! Siate il peso che inclina il piano!
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
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Vi siete mai chiesti perché Il Grande Fratello è uno dei programmi più seguiti al mondo? E no, la stupidità non c’entra nulla. O meglio non solo.
Ieri stavo leggendo un articolo sui programmi più visti in assoluto dalla gente. E indovinate un po’ quali sono? Il Grande Fratello, Uomini e donne, L’isola dei famosi, Tempetation Island. Il peggio della televisione italiana in parole povere. L’idiozia allo stato puro. Ma perché un italiano su tre segue questi programmi? E sì c’è un motivo dietro, un motivo in apparenza banale e semplicissimo, ma che cambia tutto.
Tutti lo vedono perché tutti lo vedono. Tutti fanno ciò che gli altri fanno: è il principio base del conformismo. E non fatevi ingannare dalle apparenze: la televisione non si adatta ai gusti del pubblico, li crea! A che scopo? Un popolo che pensa, reagisce e si diverte nello stesso modo è prevedibile. Facilmente controllabile. Manipolabile.
Ecco, avete mai sentito parlare de Il mondo nuovo di Huxley. Cos’ha di speciale questo libro? Vi descrive per filo e per segno quello che sta accadendo oggi! Huxley vi parla di un mondo in cui tutti devono essere essere come tutti. Fare ciò che fanno tutti. Pensare come tutti. Nel Mondo Nuovo la gente viene educata, programmata e condizionata ad essere superficiale! In che modo? Attraverso speciali apparecchi che ad ogni ora del giorno e della notte inebetiscono la mente della persone.
Che producono quel «rumore di fondo» necessario per oscurare, ridicolizzare, e stroncare sul nascere qualsiasi critica al sistema. Vi suona familiare? Orwell temeva coloro che avrebbero bandito i libri. Huxley invece ci parla di un mondo in cui non ci sarebbe stato bisogno di bandire i libri, perché nessuno sarebbe stato più interessato a leggerli. O a pensare. Ed ecco perché se dovessi dare un consiglio a un ragazzo gli direi: non guardate certi programmi! E come diceva il grande De Crescenzo: più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.
Guendalina Middei
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Spesso mi sono chiesto se il «benpensante» è anche uno che pensa.
In realtà non pensa affatto, anche perché, a forza di pensarla come la pensano gli altri, gli si è atrofizzato il cervello.
Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.

Luciano de Crescenzo
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Egregio Kon, dubbio che mi tiene sveglia la notte (letteralmente): quando un farmaco va preso "a stomaco pieno", quanto pieno intendiamo? Capita che la notte io debba prendere un Oki per via del ciclo e succede sempre verso le 3-4am quando presumibilmente ho già digerito... Qualche biscotto/tarallo/una banana/pezzo di pane possono bastare o devo farmi una carbonara notturna? Va bene assumerli assieme all'Oki senza aspettare? Succede quasi tutti i mesi e non vorrei fare danni :(
Un saluto e tanta cioccolata bianca!
Credo sia molto importante distinguere due finalità ben distinte quando si parla di farmaco da assumere a stomaco pieno.
I principi attivi di molte molecole vengono assimilati e metabolizzati meglio se il farmaco si mescola assieme al bolo gastrico grazie all'azione chimica del succo gastrico e meccanica della muscolatura.
Quando arrivano nell'ileo (dove si assorbe il 99% dei farmaci) i villi intestinali assorbono i nutrienti insieme a queste molecole, cosa che sarebbe avvenuta in modo decisamente ridotto se il principio attivo avesse avuto un transito veloce assieme alla saliva, al muco enterico e alla sola acqua di assunzione farmaco (ricordate che l'intestino funziona sempre... la saliva che inghiottiamo costantemente o un bicchiere d'acqua impiegano due o tre minuti a percorrere i 7 metri circa dell'ileo per essere poi assorbiti dal colon).
Nel tuo caso, invece, la finalità dell'assunzione a stomaco pieno riguarda una caratteristica ben precisa dei fans: quella di essere estrememente gastrolesivi.
Semplificando, il meccanismo anti-infiammatorio di tale classe di farmaci viene ottenuto inibendo la ciclo-ossigenasi 2 (COX2) responsabile della risposta infiammatoria, peccato che ha effetto anche sulla COX1, promotrice tra tante cose anche della produzione di quel film mucoso con cui lo stomaco si protegge dall'aggressione del succo gastrico (e anche della coagulazione... quindi occhio a sanguinamenti e farmaci antitrombotici tipo eparina o Coumadin).
Se lo stomaco è pieno, il cibo ha un effetto tampone sugli acidi, risultato che puoi ottenere anche con un semplice pezzo di pane senza scofanarti un piatto di lasagne (peraltro cosa sempre buona e giusta a qualsiasi orario).
Ah... la diminuzione della COX1 avviene anche se il farmaco viene somministrato per via iniettiva o in supposte, quindi tecnicamente dovresti avere lo stomaco pieno pure se ti fai una puntura di Voltaren. Ovvio che se il principio attivo va direttamente nello stomaco fa danni in maniera diretta e facilitata.
P.S.
Ovviamente ci sono farmaci che vanno assunti perentoriamente A STOMACO VUOTO perché, al contrario, il cibo ne ostacola l'assorbimento. Non avete idea delle litigate con quei pazienti che insistono a prendere i farmaci per il Parkinson dopo i pasti e poi si lamentano che non funzionano.
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Dalla bacheca dell'amico Alberto Mascioni di FB:
"Buona Pasqua al nostro Presidente.
Grazie “Bresidende”!
Egregio Signor Presidente Mattarella,
apprendo dalla stampa che Ella abbia risposto, con una telefonata, alla lettera del padre della pluripregiudicata Ilaria Salis, attualmente detenuta in Ungheria in attesa di giudizio per reati che vanno dal tentato omicidio premeditato, all’associazione a delinquere di stampo terrorista ed eversivo, alle lesioni personali.
Ci viene riferito che durante tale conversazione Ella abbia sottolineato al padre della militante di estrema sinistra :«la differenza tra il sistema italiano, ispirato ai valori europei, e quello in cui si trova Ilaria Salis, sottolineando come questa disparità colpisca l’opinione pubblica italiana».
Lei, Eccellenza ha ragione: c’è differenza tra il nostro sistema giudiziario e penale con quello ungherese. E io da umile e semplice cittadino della Repubblica da Lei capeggiata, ne sono molto colpito.
Infatti la secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) dal 1959, fino al 2021:
✔️l’Italia è il terzo paese ad aver ricevuto più condanne (2.466), dopo Turchia e Russia. L’Ungheria ne ha ricevute 614.
✔️L’Italia è stata condannata 9 volte per tortura (l’Ungheria mai).
✔️L’Italia è stata condannata 297 volte per violazione del diritto al giusto processo mente l’Ungheria solo 33
✔️L’Italia è stata condannata 1.203 volte per la durata eccessiva dei processi (344 l’Ungheria).
Inoltre Egregio Signor Presidente, con l’occasione mi permetto altresì di ricordarLe che che:
✔️in italia, un detenuto su tre si trova in carcere in custodia cautelare da oltre 6 mesi.
✔️Che in Italia dal 1991 al 2022 i casi di errori giudiziari hanno coinvolto l'incredibile numero di 30mila persone. Divisi per anno fanno circa 961 cittadini sbattuti in carcere, in custodia cautelare, o addirittura condannati essendo però poi innocenti.
✔️Che nelle carceri italiane topi e scarafaggi e cimici in cella sono la norma , come è la norma uno spazio vitale inferiore agli standard comunitari e un sovraffollamento del 119 per cento rispetto alla capienza prevista.
✔️Che le carceri italiane, sono un ambiente con 85 suicidi in cella l’anno ( dati 2022, ultimi disponibili) e il 40 per cento dei penitenziari è stato costruito prima del 1900 o al massimo prima del 1950, senza acqua calda nel 45,4 per cento dei casi e senza doccia nel 56,7 per cento, con nessuna dieta personalizzata (in caso di intolleranza alimentare) e cure mediche scarse oltre alle solite, eterne e disgraziate prepotenze della Polizia penitenziaria.
Quindi Egregio signor Presidente , La pregherei umilmente, dopo naturalmente la “priorità” della vicenda Salis, di occuparsi anche del Paese che Ella ci onora di rappresentare, perché non credo che siamo nella condizione di impartire “lezioni di valori europei” a chicchessia.
Con rispetto e deferenza, colgo l’occasione per formularLe i miei più sinceri auguri per una felice Santa Pasqua".
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