#Vannacci
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ideeperscrittori · 7 months ago
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Fedez ha elogiato Vannacci. E questo ci porta a ritenere che Fedez sia una brutta persona. Ma dobbiamo anche separare la persona dall'artista e considerare il valore delle sue opere... scusate, ho sbagliato esempio.
[L'Ideota]
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it1pistolino · 2 months ago
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serbrunet · 1 month ago
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soldan56 · 1 year ago
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@flaviafratello su vannacci la tocca piano
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b0ringasfuck · 5 months ago
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Chissà se a Kelly Doualla scorre il sangue di Giulio Cesare nelle vene
e se si, se sia quella la ragione per cui ha 15 anni ha quasi superato un record mondiale.
Ce lo diranno con uno studio peer reviewed quelli che volevano curarsi il covid con l'ivermectina.
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pettirosso1959 · 9 months ago
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VANNACCI REPLICA A ELENA CECCHETTIN: “SERVE EQUILIBRIO TRA I RUOLI NELLA...
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Vannacci ha ragione da vendere.
D'accordo con lui su tutta la linea.
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anchesetuttinoino · 1 year ago
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La pallavolista si era sentita offesa da «Il mondo al contrario». Il giudice: «Frase forse impropria, ma non denigra nessuno». L'aitante Roberto Vannacci mura anche Paola Egonu. La pallavolista della nazionale italiana aveva denunciato per diffamazione il neo eurodeputato della Lega perché si sentiva offesa da un passaggio del suo bestseller, ma il gip di Lucca, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l'accusa. Nessun insulto e nessuna denigrazione da parte del generale, si legge nella sentenza, ma al massimo una frase che «può ben essere valutata come impropria e inopportuna». Insomma, per una volta vince la libertà di pensiero, al di là del fatto che un concetto possa essere valutato più o meno elegante, raffinato o in linea con mode e contesti. I reati penali sono altra cosa, ma le denunce infondate per diffamazione sono ormai una forma di intimidazione. La pallavolista si era sentita offesa per un paio di passaggi del Mondo al contrario, dedicati direttamente a lei, che al festival di Sanremo dell'anno scorso aveva accusato l'Italia di essere un Paese razzista. «Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l'italianità», regola i conti Vannacci. Fattuale, ma non esattamente Il tipo di sottolineatura che a una cena verrebbe ritenuto educato. Al generale tuttavia non manca il coraggio e sempre nel suo pamphlet spiega: «Quando vedo una persona che ha la pelle scura non la identifico immediatamente come appartenente all'etnia italiana non perché sono razzista, ma perché da 8.000 anni l'italiano stereotipato è bianco». E qui davvero ce ne voleva per vedere un insulto, anche perché Vannacci al massimo ha detto una banalità sul riconoscere «immediatamente» un italiano e poi perché ‘aggettivo «stereotipato» non è esattamente né un complimento né un richiamo a presunte superiorità.
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Già, come se io andassi a vivere in Senegal e vi prendessi la cittadinanza, mai potrei essere identificato come originario del luogo.
Mi pare ovvio.
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xenomorfoalieno · 11 months ago
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MESSAGGINO A VANNACCI
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superfuji · 2 years ago
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Ha perfettamente ragione Franco Cardini: Giorgia Meloni è molto brava a recitare. Ed è stata anche brava a scegliere il copione: quello di una destra ortodossamente neoliberista, ultra-conservatrice e soprattutto ferocemente atlantista, occidentalista e guerrafondaia. Un copione perfetto per essere applaudita in tutte le cancellerie che prendono il la da Washington, e naturalmente perfetto per essere difesa e sostenuta dai garanti del sistema in Italia, tra i colli di Roma e i giornali di Milano.
Ma questo non vuol dire affatto che non sia lecito, e anzi doveroso, fare luce su ciò che c’è dietro la recitazione, e dietro il copione. Perché il vero capolavoro della presidente del Consiglio è quello di esser riuscita a far credere che siano esistite due Giorgia Meloni, distinte e in successione: della prima (francamente fascista e razzista, discepola del repubblichino, servo dei nazisti e fucilatore di partigiani Giorgio Almirante) non resterebbe oggi alcuna traccia, mentre a Palazzo Chigi ci sarebbe la seconda (l’affidabile statista interlocutrice di Joe Biden). Di fronte a tanta fantasia, viene in mente il mito dello sdoppiamento di Elena, per cui Paride avrebbe portato a Troia solo l’immagine della vera moglie di Menelao: anche in quel caso si trattava di salvare ad ogni costo la virtù della protagonista, e l’unico modo era sdoppiarla magicamente. E, dunque, per rimanere al mito di Elena, qual è la vera Giorgia, e quale la sua immagine? Perché la recita non è certo il fine: è ovviamente un mezzo. Una copertura per lavorare indisturbata a quello che davvero le sta a cuore. Distinguere questi due piani è doveroso, e urgente: perché se, appunto, Giorgia Meloni sta recitando, lo fa per dare agibilità e consenso a un progetto politico che non coincide affatto con il copione della recita, ma è invece la sua autentica visione della società, il sistema di ‘valori’ sul quale vorrebbe fondare la sua Italia. E mille indizi, sotto gli occhi di tutti, dimostrano che quei ‘valori’ sono davvero molto vicini a quelli espressi in chiaro nel libro del generale Roberto Vannacci.
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ideeperscrittori · 1 year ago
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LA DITTATURA SECONDO VANNACCI
Vannacci parla di "dittatura delle minoranze".
Di cosa si tratta? Semplice.
Vuoi vivere senza adeguarti a una visione del mondo bigotta e conservatrice? Non va bene, perché questo significa limitare la libertà di chi vuole importi il suo stile di vita. Così facendo porti un grande dolore nella vita di chi non può opprimerti. E di tutta questa sofferenza non t'importa. Non ti preoccupi per la frustrazione causata dal desiderio inappagato di metterti in catene. Con il tuo egoismo calpesti i sogni di chi vuole solo rendere la tua vita un inferno. Questa, secondo Vannacci, è dittatura.
[L'Ideota]
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gcorvetti · 1 year ago
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W Bergonzoni
+ Bergonzoni e - vannacci.
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ginogirolimoni · 5 months ago
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Fascisti di ieri e di oggi.
Fa persino tenerezza vedere come i fascisti di oggi da un lato cercano di rendere visibile la loro “camicia nera” con gesti e con parole, per mandare cripto messaggi agli amici e forse anche ai nemici, mentre dall’altro, quando scoppia la polemica, cercano di nascondere la mano con cui hanno lanciato il sasso.
“Non sono antifascista!” risponde Vannacci a chi gli chiede se è fascista. Il busto di Mussolini in casa La Russa è solo un vecchio cimelio in soffitta, per altro a casa di sua sorella, non a casa sua. Romano La Russa, fratello di Ignazio, sorpreso a fare il saluto romano per dare l’estremo saluto ad un camerata defunto, dice che aveva alzato il braccio per chiedere ai camerati di evitare di fare quel saluto.
Vannacci gioca sull’equivoco di tracciare una X-Mas sul suo simbolo elettorale, si certo, e magari recatevi alle urne indossando l’accappatoio a fiorellini come il generale durante un’esibizione balneare.
Alla Meloni non estirperete mai nemmeno con le tenaglie una dichiarazione antifascista, ma non vi dirà mai che il fascismo è la sua vera grande fede, più di Tolkien.
Il viceministro Bignami indossa un costume nazista con tanto di svastica e viene soccorso subito dal suo sodale Donzelli, che minimizza, era carnevale ed io ero vestito da Minnie.
Elon Musk alza anche lui il braccetto destro in alto, ma quando scoppia la polemica mondiale, attacca i media lasciando intendere che hanno creato una fake news … neanche il coraggio delle proprie azioni.
Gira voce che Gianfranco Fini abbia abiurato qualche decennio fa la sua fede fascista, che a Gerusalemme, in visita ufficiale, con la kippah sulla capa, abbia detto che il fascismo fu un male assoluto e che abbia preteso in seguito che i suoi colonnelli e tutto il partito lo seguissero dopo nel fare i conti col loro passato lavando l’onta del fascismo con le acque di Fiuggi.
In realtà Fini disse solo che la “leggi razziali” furono il male assoluto e a Fiuggi i suoi colonnelli erano molto recalcitranti nel seguirlo sulla via del liberalismo moderato, benché fosse chiaro a tutti che si trattava di una semplice farsa, una vernice di nuovo perché il loro capo ambiva a sostituire un Berlusconi appesantito dai problemi giudiziari e da un incipiente marasma senile con lampi di satirismo.
I fascisti di ieri invece avrebbero detto: “Me ne frego!” e avrebbero molto più sbrigativamente usato olio di ricino e manganello contro chi osava pensare e chiedere loro qualcosa.
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questouomono · 2 years ago
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Questo uomo no, #136 - Quello che lui è l'erede di Giulio Cesare
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Impazza la solita inutile ipocrita polemica su un libro scritto da un generale dell'esercito e pieno delle opinioni più discriminanti che si possano immaginare. E non è difficile immaginarle, visto che buona parte dell'opinione pubblica italiana le condivide. Ovviamente "condannare" l'autore di questa autopubblicazione non serve a nulla; uno vale l'altro, e di gente che la pensa in questo modo è piena l'Italia. È molto più difficile, come diceva una nota condottiera di persone che non aveva bisogno di divisa, "chiamare le cose col loro nome".
Gli stralci del libro che i giornali fanno a gara a pubblicare non si soffermano molto a lungo nell'analisi, né il più delle volte hanno gli strumenti per farla - o il coraggio di portarla fino in fondo. Come sa bene chi lavora con le questioni di genere e le discriminazioni, l'uso violento che si fa nel libro della parola "normale" è uno degli strumenti discriminanti più noti, longevi ed efficaci: confondendo il normale con il generale (la cosa si tinge di un sinistro umorismo) i più confondono "quello che è giusto che accada" con "quello che accade più di frequente". Se lo fanno o meno in malafede è un loro problema morale, ma che questa confusione ancora regni sovrana nella pubblica opinione è un problema etico.
Prendiamo a esempio l'omosessualità. In natura le specie fanno, riguardo il genere, la qualunque: sono ormai accertate scientificamente omosessualità e transgenderismo in numerose specie; in più, per molte specie è del tutto naturale avere individui che cambiano genere durante la loro vita, anche più volte a seconda delle condizioni ambientali, come sono naturali ogni tipo di comportamento e organizzazione sociale, dalla monogamia a vita al branco indistinto nel sesso e nell'accudimento. Quindi, per quanto certamente comportamenti non generali, sono certamente naturali. Il fatto che alcuni di questi comportamenti non siano numericamente la maggioranza, in natura non conta nulla: alla natura interessa mantenere alto un tasso di diversità, quindi anche se certamente l'omosessualità (e, già che ci siamo, il transgenderismo) non è il comportamento di maggioranza, è una naturale costante presenza. Esattamente come accade nella specie umana.
La parola normale - dovrebbe bastare il vocabolario - significa invece che c'è una norma, una regola; e questa regola, com'è oramai scientificamente accertato, in natura non c'è. Nessuno nega che, per molte specie, l'eterosessualità è necessaria alla riproduzione della specie, e infatti rimane il comportamento della maggioranza; ma questa non è una regola, e soprattutto non elimina né discrimina gli altri casi riguardo il genere. In nessuna specie non umana è stato osservato accanimento di qualsiasi tipo contro gli individui non etero. Che esistano individui non eterosessuali, o che non siano interessati alla riproduzione, non ha finora mai compromesso l'esistenza di nessuna specie. Per quello che scientificamente sappiamo, le specie scompaiono per violente o coatte modificazioni dell'habitat naturale o perché altre specie (di solito quella umana) le sterminano per i loro motivi privati. Di norma in natura ce n'è una sola: preservare le diversità e farne sempre accadere un certo numero, non maggioritario ma necessario. Un po' come in quel comportamento sociale che si è inventato la specie umana e che ha chiamato democrazia.
Socialmente le norme, le regole che descrivono cosa è normale e cosa non lo è, sono invenzioni del tutto umane che cambiano molto frequentemente, come qualsiasi storico o sociologo non in malafede può confermare. Non sono affatto naturali ma sociali: vengono usate dalle organizzazioni umane, grandi e piccole, per mantenersi nel tempo. Il normale è quindi ciò che serve a preservare nel tempo un certo gruppo sociale in una posizione di potere, o quantomeno rilevante e identitaria; ignorando, più o meno consapevolmente, che la normalità cambia continuamente proprio per adeguarsi ai continui cambiamenti sociali, e che il perenne atteggiamento nostalgico di valori e mondi che realmente non sono mai esistiti è il sintomo di una completa inadeguatezza - eufemismo per ignoranza - di sé e dell'idea del mondo che si ha.
Chi pensa, com'è scritto in quel libro autoprodotto di cui in questi giorni si parla tanto, che il comportamento non etero (un esempio tra i tanti) sia non normale, mostra diverse cose: 1) ignoranza di fronte a come funziona la natura, compresa la specie umana; 2) ignoranza dei comportamenti sociali più efficaci che, in natura come nelle situazioni non naturali costruite dall'uomo, prescrivono sempre la salvaguardia delle diversità e delle differenze; 3) una sostanziale debolezza ideologica di fondo, nel sentirsi attaccati dalla presenza di queste minoritarie diversità che, pur avendo gli stessi diritti di qualsiasi altro gruppo sociale, non sono una minaccia né per la specie né per le istituzioni artificiali create dalla specie umana; 4) una profonda debolezza personale, nel creare la figura immaginaria di "eroe" di valori del passato con illustri predecessori, fingendo o non rendendosi conto che: 4a) non c'è nessun eroismo nell'appartenere alla maggioranza delle persone etero, e in più in una posizione sociale di grande rilevanza e potere; 4b) non c'è nessun eroismo nel professare "valori" antiscientifici, antistorici e antisociali come quelli descritti e sostenuti nel libro autoprodotto di cui si parla tanto; 4c) quelli di cui si parla sono "valori" che la società ha rigettato innumerevoli volte nella sua storia, essendo appartenuti periodicamente a ideologie genericamente appellabili come autoritarie (dai vari colori, dal nero al rosso al verde all'arancione) e che hanno tutte perso irrimediabilmente le loro guerre - visto che parliamo di un autore di libro che ha un altissimo grado militare - e i cui attuali esponenti politici devono continuamente fare acrobazie per non farsi rinfacciare l'adesione a quei valori - visto che un ministro di destra è stato costretto a destituire l'autore di questo libro autoprodotto e a dissociarsene pubblicamente.
Queste debolezze, queste opinioni fragili come la maschilità che le produce, sono alla base di quella imbarazzante credenza che caratterizza le persone più ignoranti e impaurite (se non in malafede) di fronte alle questioni di genere sollevate da soggettività che reclamano i loro sacrosanti diritti umani: la dittatura delle minoranze. Un ridicolo ossimoro che è la giusta sintesi di secoli di varie ideologie di gruppi politicamente o ideologicamente conservatori o reazionari, che per giustificarsi hanno sempre bisogno di raccontarsi sotto attacco di qualcosa, di instillare paure invece di diffondere consapevolezze.
In più, visto che sono soprattutto le persone più convinte di questi "valori" sostanzialmente disumani a sostenersi con serietà, è quasi inevitabile che personaggi come l'autore di questo libro autoprodotto si coprano di ridicolo: l'autore si professa infatti, tra le altre cose, erede di un Giulio Cesare che, oltre a scrivere molto meglio di lui, oltre a essere militarmente decisamente più preparato ed esperto di lui, sessualmente tutto era tranne che quello che oggi intendiamo - e l'autore del libro autoprodotto intende - con "uomo etero". Giulio Cesare probabilmente, di un uomo che professa queste opinioni deboli e ignoranti ne riderebbe di gusto, anche perché saprebbe che al rango di generale, nel suo mondo, non arriverebbe mai. Noi invece, suoi contemporanei, ce ne preoccupiamo, perché a quel rango ci è arrivato ed è ben spalleggiato da molte altre persone. Cosa che è sintomo di altri fenomeni sociali molto preoccupanti.
Questo uomo no.
P.S. per chi volesse una bibliografia in merito, può cominciare da questa. Buone letture.
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b0ringasfuck · 5 months ago
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i disagiati gioiranno come quando Vannacci si mise in tasca un bel po' di soldini con la vendita dei libri dicendo che la sinistra gli aveva fatto pubblicità.
I soldini erano dei disagiati
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soldan56 · 1 year ago
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anchesetuttinoino · 11 months ago
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Grande vannacci
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