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PRIMA PAGINA Osservatore Romano di Oggi domenica, 04 agosto 2024
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Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall’inferno.
Antonin Artaud, Van Gogh il suicidato della società
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Piastrelle

Oramai ho capito come va la mia vita. Un tempo credevo di essere libero, indomabile, dominante e che il mondo fosse a mia disposizione per essere goduto e modellato da me, invece col passare degli anni mi sono accorto che sono soltanto una specie di piastrella incastrata geometricamente con altre per formare un pavimento, sopra cui il flusso scorrente degli uomini, di altre piastrelle, viene a sovrapporsi nel crescere saliente delle nuove generazioni. Si sovrappongono a noi e ci sommergono queste nuove generazioni, ma questo non è la tristezza maggiore: anch'esse alla loro volta saranno assai presto sommerse, la grande tristezza è data dal sapere che nel geometrico incastro dei fatti, delle vicende, degli avvenimenti la mia vita non si svolge minimamente secondo la mia volontà, il mio estro, la mia fantasia. Tutto avviene come nella formazione di un cristallo secondo uno schema preordinato.
G. Comisso, Un gatto attraversa la strada [1954], Milano, Longanesi, 2005
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Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non, di fatto, per uscire dall'inferno.
- Antonin Artaud
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Un cerchio, due punti per gli occhi e una curva per la bocca. Nel 1972 Franklin Loufrani brevettò questo logo che conquisterà il pianeta. Da allora, lui e suo figlio Nicolas custodiscono il loro tesoro con amore... e avvocati!
voilà la lingua universale che mancava al rincoglionimento universale per diventare ancora più cittadino del mondo, più impersonale, più truffatore, più stupido, più modellato, più inodore, più servile, più riproducibile.
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Mi avventuro...
... tocco l'ampiezza di questo tuo animato avorio, mentre il fiero turgore si adagia sulla mia lingua. Serpentine azzurre e le vene delineano quel proibito sentiero che dalla mente conduce alla carne. L'odore non mi affligge per ciò che mi da ma per quello che bramo quando non lo possiedo. Il pranico godimento soddisfa la mia carne in una copulazione aromatica, lo squisito biancore si adagia sulla lingua come candidi petali caduti da un fiore dal violaceo stelo. Trasformi in fiore virginale la bocca con l'odore di verità proibite. Tornito e modellato distendo la vellutata pelle dell'idolo di carne, oggetto di voracità, stupefacente nettare candido versato, preteso con occhi lascivi e bocca prostrata che ritorna a quella carne che fu anima.
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BLACKLOTUS
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Christ at the Column attributed to Donato Bramante, 1490

(English / Español / Italiano)
It is the only known panel painting by Bramante where the painter depicts Christ tied to a classical column, awaiting the flagellation. It seems as if one could touch Christ, so close is the framing of the painting. It is a poignant evocation of the moments before Jesus' torture, so the tension of the moment is palpable, because we know what awaits him. The expressiveness of the face, the flesh gripped by the rope, but above all the tears, immerse us in that terrifying psychological tension.
The light used by Bramante then accentuates the modelling of Christ's body, marking the details by striking him from left to right. We are waiting as much as Jesus for those terrible moments of torture before the crucifixion to take place.
It must be added that scholars think more of Bramantino as the author of this work, the fact remains that whoever executed this painting succeeded in making the suspension in anticipation of what is to come truly gripping.
Christ at the Column is an oil painting on panel measuring 93×62 cm attributed to Donato Bramante, dating from around 1490 and preserved in the Brera Art Gallery in Milan.
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Es la única tabla conocida de Bramante en la que el pintor representa a Cristo atado a una columna clásica, esperando la flagelación. Parece como si se pudiera tocar a Cristo, tan cerca está el encuadre del cuadro. Es una evocación conmovedora de los momentos previos al suplicio de Jesús, por lo que la tensión del momento es palpable, porque sabemos lo que le espera. La expresividad del rostro, la carne agarrada por la cuerda, pero sobre todo las lágrimas, nos sumergen en esa aterradora tensión psicológica.
La luz utilizada por Bramante acentúa entonces el modelado del cuerpo de Cristo, marcando los detalles al incidir sobre él de izquierda a derecha. Esperamos tanto como Jesús que tengan lugar esos terribles momentos de tortura previos a la crucifixi��n.
Hay que añadir que los estudiosos piensan más en Bramantino como autor de esta obra, el hecho es que quienquiera que haya ejecutado este cuadro ha conseguido que la suspensión a la espera de lo que está por venir sea realmente apasionante.
Cristo en la Columna es un óleo sobre tabla de 93×62 cm atribuido a Donato Bramante, datado hacia 1490 y conservado en la Pinacoteca Brera de Milán.
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È l’unico dipinto su tavola conosciuto di Bramante dove il pittore riproduce Cristo legato a una colonna classica, in attesa della flagellazione. Sembra di poterlo toccare il Cristo, tanto è ravvicinata l’inquadratura del dipinto. È una rievocazione struggente dei momenti che precedono il supplizio di Gesù, per questo la tensione del momento è palpabile, perché sappiamo cosa lo attende. L’espressività del volto, la carne stretta dalla corda ma soprattutto le lacrime, ci fanno immergere in quella tensione psicologica terrorizzante.
La luce utilizzata dal Bramante poi accentua il modellato del corpo di Cristo marcando i dettagli colpendolo da sinistra verso destra. Siamo in attesa quanto Gesù che si compiano quei terribili istanti della tortura prima della crocifissione.
C’è da aggiungere che gli studiosi pensano più a Bramantino come autore di quest’opera, sta di fatto che chi dei due abbia eseguito questo dipinto è riuscito a rendere la sospensione nell’attesa di ciò che avverrà davvero coinvolgente.
Il Cristo alla colonna è un dipinto a olio su tavola che misura 93×62 cm attribuito a Donato Bramante, riconducibile al 1490 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera di Milano.
Source: Giovanni F. Cicchitti
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Quando sostieni di voler difendere le tue "radici cristiane" italiane (che poi non è vero: come italiani, in area del Mediterraneo, siamo figli di una cultura etrusca, latina e greca antichi, che hanno modellato, in parte, anche l'originario cristianesimo; cristianesimo che ha mutato l'originario culto ebraico ortodosso, inglobando festività pagane per rendersi appetibile e inventandosi pure, di insana pianta, che gesù "c'avesse i poteri" come i semidei della mitologia greco-romana), stai dicendo che vuoi difendere il (anche tuo) diritto di comportarsi da stronzi con gli altri.
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Come dice Deleuze : " Non si scrive con le proprie nevrosi. La nevrosi, la psicosi non sono passaggi di vita, ma stati in cui si cade quando il processo è interrotto, impedito, chiuso. La malattia non è processo, ma arresto del processo".
Alla fin fine, la celebre frase di Artaud ( citata da tutti, in tutte le salse) quella che dice che nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito, inventato se non di fatto per uscire dall' inferno, forse è uno scandaloso equivoco. In realtà accade il contrario, vale a dire che colui che scrive, disegna, ecc. è già uscito dall'inferno.
Perché quando si è all'inferno non si scrive, non si racconta niente, non si inventa nemmeno niente, si è solo troppo occupati a essere all'inferno.
Neige Sinno, Triste tigre
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Adolescence è una serie devastante perché mostra, senza filtri, come la misoginia e la violenza di genere non siano mostri lontani, ma realtà quotidiane alimentate dai social media e dall’indifferenza della società. Jamie non è nato assassino, è stato modellato da un ambiente online che gli ha insegnato a disprezzare le donne, mentre tutti si chiedono se fosse un sociopatico o se Katie lo abbia “provocato”, nessuno si chiede perché i ragazzi crescano con questi pensieri.
La radicalizzazione misogina è ovunque, e se continuiamo a ignorarla, continueremo a piangere vittime. Non è solo una storia di un ragazzo che uccide una ragazza, è la storia di una società che permette che questo accada, ancora e ancora.
Basta entrare in certi forum o anche solo ascoltare certe conversazioni tra uomini per rendersi conto di quanto sia ancora normale trattare le donne come oggetti, come se la loro esistenza fosse in funzione dello sguardo maschile.
Luposolitario00🐺
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Parigi, agosto 2024. Natura/città, un rapporto paradigmatico da sempre di difficile interpretazione. Ci prova anche Giuseppe Penone con questa installazione davanti alla Bourse di Monsiueur Pinault. La natura modella forme e ha modellato l’uomo (e la donna s’intende), così come la natura anche l’uomo crea forme, quelle per rappresentare, quelle per abitare, quelle per vivere. Una installazione nel cuore di Parigi per ricordarlo/ricordarcelo.
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Giorno festivo del ringraziamento

Giorno festivo del ringraziamento Giorno festivo del Ringraziamento, storia, citazioni e cibo tipico. Negli Stati Uniti si celebra il quarto giovedì di novembre di ogni anno e segna l'inizio delle festività natalizie. Il Giorno del Ringraziamento per l'anno 2024 viene celebrato/osservato giovedì 28 novembre. Il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti si celebra il quarto giovedì di novembre di ogni anno. Tradizionalmente è il momento di ringraziare per tutto il sacrificio e il duro lavoro svolto per il raccolto. Nei tempi moderni le persone si prendono una pausa dal lavoro (fine settimana di 4 giorni a partire da giovedì) e trascorrono del tempo con la famiglia e gli amici durante una grande festa che si tiene il Giorno del Ringraziamento. È stata una dottrina americana indiscutibile che la salsa di mirtilli rossi, una sostanza appiccicosa rosa con sfumature di pomodori zuccherati, sia una deliziosa necessità del consiglio del Ringraziamento e che il tacchino sia immangiabile senza di essa. Ci sono alcune cose in ogni paese che devi nascere per sopportare; e altri cento anni di soddisfazione generale per gli americani e per l'America non riuscirono a riconciliare questo espatriato con la salsa di mirtilli rossi, il burro di arachidi e le majorettes. Alistair Cooke (1908-2004, conduttore televisivo britannico, giornalista) È quando smettiamo di pensare a ciò che non abbiamo o a ciò che ci manca, e diventiamo grati per quello che siamo, che possiamo accedere alla vera ispirazione illimitata. Franco Arrigazzi Molti giorni del Ringraziamento sono stati rovinati dal fatto di non aver tagliato il tacchino in cucina. Kin Hubbard (1868-1930, umorista americano, giornalista) Nel Giorno del Ringraziamento, in tutta l’America, le famiglie si siedono a cena nello stesso momento: a metà tempo. Autore sconosciuto Il Ringraziamento segna l'inizio delle festività natalizie e rappresenta il cibo, la famiglia e i momenti di condivisione e di confessione di gratitudine. Sarah Moore I nostri antenati rurali, con poca fortuna, Pazienti del lavoro quando la fine era il riposo, Si abbandonavano al giorno che ospitava il loro grano annuale, Con feste, e offerte, e un impegno grato. Alexander Pope Il Ringraziamento è un momento per donare, un momento per amare e un momento per riflettere sulle cose che contano di più nella vita. Danielle Duckery

Thanksgiving Day Il Giorno del Ringraziamento è una festa nazionale annuale negli Stati Uniti e in Canada che celebra il raccolto e altre benedizioni dell'anno passato. Feste festive con nomi simili si verificano in Germania e Giappone. Gli americani generalmente credono che il loro Ringraziamento sia modellato su una festa del raccolto del 1621 condivisa dai coloni inglesi (pellegrini) di Plymouth e dal popolo Wampanoag. La festa americana è particolarmente ricca di leggende e simbolismi e il pasto tradizionale del Ringraziamento comprende tipicamente tacchino, pane ripieno, patate, mirtilli rossi e torta di zucca. Per quanto riguarda i viaggi in auto, la vacanza è spesso la più movimentata dell'anno, poiché i membri della famiglia si riuniscono tra loro. Sebbene il Ringraziamento abbia radici storiche nelle tradizioni religiose e culturali, è stato a lungo celebrato anche come festa secolare. Nella tradizione inglese, i giorni di ringraziamento e i servizi religiosi di ringraziamento speciale divennero importanti durante la Riforma inglese durante il regno di Enrico VIII e in reazione al gran numero di festività religiose nel calendario cattolico. Prima del 1536 c'erano 95 giorni festivi in chiesa, più 52 domeniche, in cui le persone dovevano frequentare la chiesa, rinunciare al lavoro e talvolta pagare per celebrazioni costose. Le riforme del 1536 ridussero il numero delle festività religiose a 27, ma alcuni puritani desideravano eliminare completamente tutte le festività religiose, compresi Natale e Pasqua. Le festività dovevano essere sostituite da Giorni di digiuno o Giorni di Ringraziamento appositamente chiamati, in risposta ad eventi che i Puritani consideravano atti di speciale provvidenza. Disastri imprevisti o minacce di giudizio dall'alto richiedevano Giorni di digiuno. Benedizioni speciali, viste come provenienti da Dio, richiedevano i Giorni del Ringraziamento. Ad esempio, i Giorni di digiuno furono indetti a causa della siccità nel 1611, delle inondazioni nel 1613 e delle pestilenze nel 1604 e 1622.

Giorno del Ringraziamento I Giorni del Ringraziamento furono indetti in seguito alla vittoria sull'Armada spagnola nel 1588 e in seguito alla liberazione della regina Anna nel 1705. Un insolito Giorno del Ringraziamento annuale iniziò nel 1606 in seguito al fallimento del complotto delle polveri da sparo nel 1605 e si trasformò nel Guy Fawkes Day il 5 novembre. Il Ringraziamento di Plymouth iniziò con l’uscita di alcuni coloni ad “uccellagione”, forse per i tacchini ma più probabilmente per la preda più facile di oche e anatre, dal momento che “in un giorno uccisero tanto quanto… servirono la compagnia per quasi una settimana. I coloni del New England erano abituati a celebrare regolarmente il “Ringraziamento”, giorni di preghiera in cui ringraziavano Dio per benedizioni come la vittoria militare o la fine di una siccità. Ad esempio, il Congresso continentale degli Stati Uniti ha proclamato il Ringraziamento nazionale dopo l’entrata in vigore della Costituzione. Eppure, dopo il 1798, il nuovo Congresso degli Stati Uniti lasciò agli stati le dichiarazioni del Ringraziamento; alcuni si opposero al coinvolgimento del governo nazionale in un'osservanza religiosa, i meridionali furono lenti nell'adottare un'usanza del New England e altri si offesero per il fatto che la giornata fosse utilizzata per tenere discorsi e parate partigiane. Il Giorno del Ringraziamento nazionale sembrava più un parafulmine per le controversie che una forza unificante. Negli Stati Uniti, la moderna tradizione festiva del Ringraziamento viene fatta risalire a una celebrazione scarsamente documentata del 1621 a Plymouth, nell'attuale Massachusetts, e anche a un evento ben registrato del 1619 in Virginia. La festa e il ringraziamento di Plymouth del 1621 furono stimolati da un buon raccolto. Pellegrini e puritani che iniziarono a emigrare dall'Inghilterra negli anni 1620 e 1630 portarono con sé nel New England la tradizione dei giorni di digiuno e dei giorni di ringraziamento. L'arrivo nel 1619 di 38 coloni inglesi a Berkeley Hundred nella contea di Charles City, in Virginia, si concluse con una celebrazione religiosa come dettato dallo statuto del gruppo della Compagnia di Londra, che richiedeva specificamente "che il giorno dell'arrivo delle nostre navi nel luogo assegnato... in la terra della Virginia sarà annualmente e perennemente mantenuta santa come un giorno di ringraziamento a Dio Onnipotente. Il Giorno del Ringraziamento non divenne una festa ufficiale finché i nordici non dominarono il governo federale. Mentre a metà del XIX secolo prevalevano le tensioni settoriali, l’editore della popolare rivista Godey’s Lady’s Book, Sarah Josepha Hale, fece una campagna per un Giorno nazionale del Ringraziamento per promuovere l’unità. Alla fine ottenne il sostegno del presidente Abraham Lincoln. Il 3 ottobre 1863, durante la Guerra Civile, Lincoln proclamò una giornata nazionale di ringraziamento da celebrare giovedì 26 novembre.

Cibo e ricette del Ringraziamento Da allora in poi la festa fu proclamata ogni anno da ogni presidente e la data scelta, con poche eccezioni, fu l'ultimo giovedì di novembre. Il presidente Franklin D. Roosevelt, tuttavia, tentò di estendere la stagione dello shopping natalizio, che generalmente inizia con la festa del Ringraziamento, e di rilanciare l'economia spostando la data indietro di una settimana, alla terza settimana di novembre. Ma non tutti gli stati si adeguarono e, dopo una risoluzione congiunta del Congresso nel 1941, Roosevelt emanò un proclama nel 1942 che designava il quarto giovedì di novembre (che non è sempre l'ultimo giovedì) come Giorno del Ringraziamento. Man mano che il paese diventava più urbano e i membri della famiglia cominciavano a vivere sempre più distanti, il Ringraziamento divenne un momento per riunirsi. La festa si è allontanata dalle sue radici religiose per consentire agli immigrati di ogni provenienza di partecipare a una tradizione comune. Le partite di football del Giorno del Ringraziamento, a cominciare da Yale contro Princeton nel 1876, permisero ai fan di aggiungere un po' di turbolenza alle festività. Alla fine del 1800 divennero comuni le sfilate di festaioli in costume. Nel 1920 il grande magazzino Gimbel’s di Filadelfia organizzò una sfilata di circa 50 persone con Babbo Natale in fondo al corteo. Dal 1924 la parata annuale di Macy's a New York City continua la tradizione, con enormi palloncini dal 1927. La festa associata ai pellegrini e ai nativi americani è diventata il simbolo della pace interculturale, dell'opportunità dell'America per i nuovi arrivati e della santità della casa e della famiglia. In Canada le origini del Ringraziamento vengono talvolta fatte risalire ai coloni francesi che arrivarono nella Nuova Francia nel XVII secolo, che celebravano i loro raccolti di successo. I coloni francesi della zona in genere organizzavano feste alla fine della stagione del raccolto e continuavano per tutta la stagione invernale, condividendo anche il cibo con le popolazioni indigene della zona. Nel 1879 il Parlamento istituì il 6 novembre il Giorno nazionale del Ringraziamento; la data è variata nel corso degli anni. Dal 1957 in Canada si celebra il Giorno del Ringraziamento il secondo lunedì di ottobre. Il Ringraziamento generalmente non viene celebrato in Australia. Tuttavia, nel territorio esterno australiano dell'isola di Norfolk, il Ringraziamento viene celebrato l'ultimo mercoledì di novembre, in modo simile all'osservanza americana prima della seconda guerra mondiale l'ultimo giovedì del mese. Ciò significa che l’osservanza dell’Isola di Norfolk cade il giorno prima o sei giorni dopo l’osservanza degli Stati Uniti. La vacanza è stata portata sull'isola visitando le navi baleniere americane.

Parata del Ringraziamento New York Mentre milioni di persone negli Stati Uniti si impegnano nelle tradizioni annuali del Giorno del Ringraziamento, ovvero mangiare e fare shopping, vale la pena ricordare che non tutti celebrano l’evento. Nel 2015 un gruppo di nativi americani ha rivelato cosa provano riguardo alle festività in una serie di video potenti. Tra le parole che usarono c’erano “tristezza”, “massacro” e “bugie”. Alla domanda su Columbus, le persone erano invariabilmente negative e sprezzanti. La maggior parte delle reazioni sono state negative, con alcuni che hanno definito il Ringraziamento "un massacro", e la maggior parte ha affermato che il termine pellerossa era razzista. Alcuni dei partecipanti hanno imprecato o hanno alzato il dito con rabbia. Uno definì l'esploratore “il primo terrorista d'America”. "È sempre stato strano per me avere quel giorno libero per celebrare qualcuno, tipo, non abbiamo un giorno per Hitler, ma è la stessa cosa", ha detto un partecipante. Altri si sono detti sconcertati dal fatto che sia stato addirittura considerato una figura importante nella storia, dato che “non ha scoperto nulla e invece si è perso”. “Come popolo indigeno, i nostri anziani ci hanno insegnato a ringraziare ogni giorno”, ha detto. “Siamo un popolo sopravvissuto al genocidio. Per noi è molto importante avere la possibilità di riunirsi con le nostre famiglie”. Il tacchino è il simbolo del Ringraziamento e della cena di Natale per le famiglie americane. Quando i Padri Pellegrini lasciarono l'Europa per stabilirsi nelle colonie, sbarcarono a Plymouth, nel Massachusetts nel 1620, e lì trovarono la loro nuova casa. La persecuzione nel vecchio continente era stata dura, ma né il lungo viaggio a bordo della Mayflower per attraversare l'Oceano Atlantico, né il freddo inverno aiutarono i nuovi coloni, la cui vita, all'inizio, fu più che una lotta. Grati a Dio, nonostante tutto, decisero di lodarlo l'ultimo giovedì di novembre, istituendo la festa del Ringraziamento. In America la giornata viene celebrata con una ricca cena dove il tacchino ripieno è il piatto forte. Cosa sappiamo di questo grande uccello impettito? Originari dell'America Centrale, i tacchini erano apprezzati sia nella cultura Maya che in quella Azteca ed erano un'importante fonte di cibo. I conquistadores spagnoli che arrivarono in Messico si resero presto conto del valore degli animali e li rispedirono in Europa, dove furono addomesticati e allevati in Italia, Francia e Inghilterra nel 1500. I pellegrini li portarono nel New England, dove furono incrociati con la popolazione locale di tacchini selvatici orientali.

Black Friday Shopping Con il 25% in meno di grassi rispetto al petto di pollo e il 75% in meno di grassi rispetto al manzo magro o al maiale, la carne di tacchino bianco è una scelta naturale per le persone attente alla salute. Una porzione da 3 once di petto di tacchino contiene 120 calorie, 1 grammo di grassi, senza grassi saturi e 26 grammi di proteine. Aggiungi la pelle o scegli la carne scura e aumenteranno sia il conteggio delle calorie che dei grassi. La Turchia è una buona fonte di vitamina B e minerali, ferro e zinco. Si stima che circa il 95% delle famiglie americane mangi tacchino durante il Ringraziamento mentre il 50% lo serve per la cena di Natale. A livello globale gli israeliani mangiano più tacchino: più di 28 libbre a persona ogni anno. Il Black Friday è il giorno dopo il Giorno del Ringraziamento e il venerdì prima del Cyber Monday negli Stati Uniti. È un'intensa giornata di shopping ed è un giorno festivo in alcuni stati. Molte persone hanno un giorno libero dal lavoro o scelgono di prendersi un giorno dal loro importo di ferie annuali durante il Black Friday. Alcune persone sfruttano questa occasione anche per fare viaggi per vedere familiari o amici che vivono in altre zone o per andare in vacanza. Altri lo usano per iniziare a fare acquisti per il periodo natalizio. Anche lo shopping per i regali di Natale è popolare durante il Black Friday. Molti negozi propongono offerte speciali e abbassano i prezzi su alcuni beni, come i giocattoli. Il Black Friday non è una festa federale, ma in alcuni stati è un giorno festivo pubblico. Molte persone prendono un giorno di ferie annuali il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento. Molte organizzazioni chiudono anche per il fine settimana del Ringraziamento. Inerenti a questa tematica potete anche leggere: Thanksgiving Day 2023 Thanksgiving cooking recipes Black friday 2023 in Italian Black Friday 2023 in English Read the full article
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Critici e gregari.
Ultimamente mi sembra che qui nel vecchio occidente che tanto diede i natali alla democrazia quanto oggi pare anticiparne la fine ideologica e morale, l’umanità possa essere divisa sostanzialmente in queste due grandi categorie: critici e gregari.
Queste due categorie, nella mia riflessione da due soldi, si differenziano esclusivamente sulla loro attitudine al pensiero, sul loro atteggiamento verso il dubbio in particolare, e sull’obiettivo finale che, attraverso il pensiero si pongono.
Perché con ‘’critici’’ vado ad intendere coloro che il pensiero lo mantengono diffidente, proprio, che ad ogni avvenimento reagiscono informandosi, cercando la cronaca ed i fatti, senza preconcetti, senza un ego da difendere ed a cui sacrificare l’eventuale verità se dissonante dalla loro opinione; anzi, a riguardo proprio delle opinioni, da formarsene una ben si guardano ed anche una volta fatto, non la considerano assodata o scolpita nella pietra, ma subordinata e soggetta a nuovi sviluppi, pronta ad essere mutata. I critici, alle loro figure di riferimento (siano esse insegnanti, politici, amici, collaboratori) non chiederanno mai soluzioni incontestabili, non chiederanno mai spiegazioni della realtà pronte ad essere consumate, ma chiederanno principi e valori interpretativi, chiederanno confronto e valutazione comune: per i critici, ogni semplificazione corrisponderà ad un sospetto, ogni conclusione dogmatica suonerà stonata. La ‘’fede’’, il tifo, la faziosità, le identità allargate, il patriottismo, l’integralismo sono le antitesi del modo in cui i critici vogliono vivere.
I gregari invece si nutrono di soluzioni semplici, fornite loro da qualcuno che, senza ricordarsi bene come o perché, hanno eletto a loro riferimento: potrebbe essere stato perché si trovavano d’accordo su qualche argomento, qualche scelta da compiere, o perché quello che questo qualcuno dice è vantaggioso per loro, fa loro comodo; l’importante è che sia completamente privo di potenziali dubbi, che magari sia anche accompagnato da un paio di slogan generalisti utilissimi a spegnere sul nascere l’invito a riflettere e pensare rivolto loro da un critico, perché pensare, tanto è un atto irrinunciabile per il critico, quanto per il gregario, è una noia, un fastidio, una perdita di tempo, una distrazione dalle cose importanti davvero, e non potrebbe essere più contento e felice, il gregario, di un pensiero comune che gli viene propinato, pronto ad essere adottato e fatto proprio.
Se la valutazione a priori delle fonti, la verifica fattuale (complicata, lunga, spesso passante attraverso la scienza) è imprescindibile per il critico, il gregario, al limite, ricerca dopo conferme e sostegno al pensiero che ha già modellato, impermeabile a qualsiasi posizione diversa e pronto ad accettare invece qualsiasi prova di ciò che dicono, indipendentemente dalla provenienza.
Aggiungo per concludere che, la fine ideologica e morale della democrazia qui in occidente che evocavo nelle prime righe, la vedo legata proprio alla quantità enorme di gregari che oramai popolano la vecchia Europa, massa su cui i politici vanno ad operare campagne di marketing, cercando lo slogan più accattivante, cercandone il consenso con la derisione dell’avversario, con il portare alla luce le magagne del nemico, e mai gli eventuali propri pregi.
Concludo esplicitando la certezza che, gran parte di voi, si sarà subito autoassegnata la propria ovvia partecipazione ai critici, senza dubbio alcuno: ma…l’avere dei dubbi, anche (e forse soprattutto) su sé stessi, non è forse il primo requisito per esserlo, un critico?
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Mahmood col gilet (suppongo) modellato su un giubbotto esplosivo chose violence and I'm here for it
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Karl Jax ha osservato che tra le dee e le eroine d’Omero non ce n’è una che abbia i capelli neri. Odisseo è l’unico eroe omerico bruno, ma l’abitudine a ritrarre gli eroi biondi è così forte che in due passi dell’Odissea (Xlll, 397, 431) anche lui è detto xanthòs. E, d’altronde, Odisseo si differenzia anche per i suoi caratteri psicologici, segnatamente per la sua astuzia: Gobineau vedeva in lui l’eroe “nella cui genealogia il sangue dei guerrieri achei si è fuso con quello di madri cananee”. In genere però, il disprezzo dei Greci d’epoca omerica per il tipo levantino, è scolpita dal loro disprezzo per i Fenici, bollati come “uomìni subdoli”, “arciimbroglioni” (Iliade XIX, 288). Tra gli dei omerici, Afrodite è bionda, come pure Demetra. Atena è, per eccellenza, “l’occhicerulea Atena”. Il termine adoperato è glaukopis, che certo è in relazione anche col simbolismo della civetta, sacra alla dea (glaux = civetta: occhi scintillanti, occhi di civetta), ma che in senso antropomorfico vale “occhicerulea”: Aulo Gellio (Il, 26, 17) spiega glaucum con “grigio-azzurro” e traduce glaukopis con caesia “die Himmelbluaugige“. Pindaro completa il ritratto omerico della dea chiamandola glaukopis e xanthà. Apollo è phoibos “luminoso, raggiante” e anche xoutòs. Era, sposa di Zeus e modello della matrona ellenica, è leukòlenos, “la dea dalle bianche braccia”, tipico tratto della bellezza femminile della razza nordica.
La grande arte classica, che data da questo secolo, ha ritratto quel tipo alto, con tratti fini e regolari, che è proprio della razza nordica, e quale oggi si può trovare compattamente solo in alcune regioni contadine della Svezia. Anche la razza mediterranea ha tratti regolari, ma è di piccola statura, e quell’impronta più fiera, quel modellato più energico del naso e del mento che fanno la fisionomia classica, sono da ricondursi alla razza nordica: “Ancora Aristotele scrive nella sua Etica Nicomachea che per la bellezza si richiede un corpo grande, di un corpo piccolo sì può dire che sia grazioso e ben fatto ma non propriamente bello. Questo corpo piccolo e grazioso è essenzialmente quello mediterraneo, come appare a uomini di sentire nordico. Per la sensibilità nordica il contenuto fisico e spirituale della razza mediterranea non è sufficiente ad attingere la vera ‘bellezza’, perché qui per la bellezza si richiede una certa gravità interiore, una grandezza d’animo che dai Greci di sensibilità nordica fu sintetizzata nel concetto della megalopsychìa… La figura mediterranea agli occhi dell’uomo nordico apparirà sempre troppo leggera e troppo inconsistente perché i suoi tratti fisici siano ammirati come “belli”.
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non me ne vogliano le tappe brune...;-)
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l’arte del Kintsugi
Le linee di rottura, unite con lacca urushi, sono lasciate visibili, evidenziate con polvere d’oro. Gli oggetti in ceramica riparati con l’arte Kintsugi diventano vere opere d’arte: l’impreziosire con la polvere d’oro accentua la loro bellezza, rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione. Ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico e irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. La pratica nasce dall'idea che dall'imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore (fonte wikipedia) Ecco, io avrei necessità di apprendere l'arte Kintsugi Ho il cuore in frantumi, con linee di fratture che si perdono negli anni. Ho lacrime che vacillano sul bordo degli occhi e non decidono di tuffarsi giù e liberarmi di questo peso penoso ed insesato che mi porto dentro. Se queste lacrime le riuscissi a trasformare in oro, potrei finalmente imparare a ricucire le fratture del mio cuore e renderlo un'opera d'arte per come si merita di essere e regalarlo a qualcuno che ne apprezzi il valore e capisca come sia stato modellato dal dolore e come sia potuto rinascere ad opera nuova. (e finalmente e silenziosamente piango)
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