#onnipotenza
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primepaginequotidiani · 7 months ago
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PRIMA PAGINA La Verita di Oggi mercoledì, 20 novembre 2024
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noneun · 2 years ago
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Dio non è Mandrake, sostiene Bergoglio
“E tu dove stai Signore? E perché non risolvi questo? E tu senti il Signore che ti dice dentro, perché non ho la bacchetta magica. Il Signore non è Mandrake, no. È un'altra cosa".”
—il papa che dice che il suo dio non è onnipotente. Il prossimo step, per avvicinare la fede ad una società sempre più secolarizzata, sarà dire che dio non esiste?
Avvisatemi, che preparo i popcorn.
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La credenza religiosa non è mai stata una forza benefica, poiché è una forma infantile della ragione umana appartenente prettamente ad uno stadio dell'evoluzione primitivo, dal quale siamo già usciti da molti secoli grazie alla scienza e alla conoscenza diffuse.
Una cosa è chiedersi se una religione è vera; altra questione è domandarsi se sia utile.
La spiegazione di dio collegata al "fine delle cose" fu demolita da Darwin; la questione "utilità della religione" (pregare un dio) si affossa dal momento che per i fatti storici avvenuti e in corso (genocidi) il fedele è costretto ad ammettere che "il creato" è imperfetto e dio non sarebbe affatto onnipotente, ma totalmente assente (non operativo).
Quindi, perché invocare con riti un menefreghista?
Dissento da ogni religione esistente, e mi auguro che ogni forma di credenza religiosa possa un giorno sparire dalla faccia della terra.
Il danno enorme, arrecato dalle religioni tradizionali, consiste nell'aver ostacolato il libero pensiero, causando un visibile rallentamento del progresso umano.
Finché gli uomini saranno convinti che la religione sia una verità assoluta, in nome di essa continueranno a perseguitarsi.
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tettine · 1 year ago
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Il mio psicologo mi ha detto fuori dal suo ruolo (sec me) che devo smettere di fare la madre o la psicologa delle altre persone. Nessuno deve essere salvato e io questo un po' lo so razionalmente ma continuo a comportarmi come se non lo sapessi
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valentina-lauricella · 1 year ago
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Vorrei capire perché io uso delicatezza e valorizzo gli altri, immedesimandomi in loro e immaginando i loro sforzi, intenzioni, attese, paure, mentre da loro ricevo allegramente randellate sui denti. Di solito si attacca quando ci si sente, anche inconsciamente, minacciati, quindi è possibile che io, inconsapevolmente, mi configuri verso gli altri come una minaccia o un fastidio. Ma, se sono un semplice fastidio, non sarebbe conveniente passarmi oltre e ignorarmi anziché attaccarmi?
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giuseppecocco · 3 months ago
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Spuntini per riflettere: Wilma dammi la clava
Chi vi ricorda Fred Flinstones? Il mitico antenato di Hanna & Barbera, è la rappresentazione plastica di Trump. Ebbene sì, a loro è ispirato il personaggio di Trump: il ciuffo giallo lo ha ripreso dall’amico Barney – toh, c’è anche l’amico che somiglia tanto a Musk -, ma lui è tutto Fred con accanto la bella Wilma (Melanija). Ma il personaggio di Trump non si è fermato alla sola somiglianza…
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dominousworld · 4 months ago
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DERIVA PSICHIATRICA DELL'ONNIPOTENZA OCCIDENTALE
Videoconferenza del canale YouTube CASA DEL SOLE TV, trasmessa online in live streaming il giorno 13 febbraio 2025. L’onnipotenza occidentale non trova riscontro nella realtà ma è sostenuta da un apparato informativo che da molti decenni trucca le carte della storia e racconta favole per adulti mai cresciuti. Dalla scoperta dell’America ai film di Hollywood fino al totale appiattimento…
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gaytamorfosi · 4 months ago
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Madness of omnipotence
🇬🇧 ("Delirio di onnipotenza" Versione Inglese)
Some tools are a one-way ticket to the madness of omnipotence.
The two unfortunate souls who volunteered for my experiments had no idea what awaited them. In mere moments, I swapped their appearances, reshaping their bodies like clay in my hands. But I didn’t stop there. I made sure they fell in love with each other, bound by an attraction impossible to ignore.
My technology did the rest. They didn’t even have time to wonder what had happened: they were instantly drawn to one another, hands already exploring, lips meeting in an urgent kiss.
Why did I do it? Simple: pure personal pleasure.
Do you think I’m a bad person? I’d say not. Judging by their satisfied smiles, it seems they’re more than happy with the outcome too.
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Story inspired by this classic muscle growth YouTube video from 2014, which was one of my favorites:
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torridturncoat · 6 months ago
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how it feels looking for this goddamn packadge:
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non il messaggino kawaii dell'ups :3 hehe pacwadge incwoming mastwer <3 pwepare to recweive it >_< ....
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falcemartello · 11 months ago
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Truman show Is coming...
GNAM
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Green Deal, fine dei combustibili fossili, attacco alla proprietà e all'industria, pieni poteri. Da VDL un discorso socialista e centralista, inquietante per il delirio di onnipotenza, un supergoverno pervasivo ben oltre i compiti della Commissione delineati dai Trattati e senza dimenticare l’accenno alle “procedure decisionali più snelle” alias superamento unanimità. Quanto di peggio ci si potesse attendere da una “dead woman walking”.
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messaggioinbottiglia · 3 months ago
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Penso che il seme delle modalità atroci con cui organizzo il mio lavoro in ambito divulgativo e accademico abbia avuto origine quando avevo otto anni.
Ricordo che all'epoca la maestra ci diede da leggere un piccolo libricino che conteneva una storia illustrata e fissò una data in cui avremmo dovuto parlare del suo contenuto in classe. Io come al solito procrastinai la faccenda più a lungo possibile, ritardando innumerevoli volte l'avvio del compito. Il problema fu che persi rapidamente il conto dei giorni e così mi ritrovai la sera prima del fatidico colloquio col volumetto che giaceva ancora intonso. Preso dal panico mi accinsi a sfogliare alacremente il racconto, ma dopo otto pagine mi addormentai. Il mattino seguente giunsi a scuola con la tremarella: ero ovviamente in preda all'agitazione. La docente entrò in classe e, fatto l'appello, cominciò a interrogare. Faceva una o due domande ciascuno. Io ascoltavo; intanto mi crogiolavo nel pentimento e attendevo il mio turno con timore e angoscia. Raggiunsi in brevissimo tempo l'orlo del tracollo psicologico e scelsi, pur di far terminare la tortura della situazione, di ammettere la vergognosa inadempienza. La mia mano stava per alzarsi quando venni interpellato. Mi arrabattai parafrasando cose appena udite e condendole con dettagli che mi parvero plausibili. Conclusi la farraginosa trattazione che ero pronto a subire un sonoro e meritato rimprovero. Invece, con mia somma sorpresa, dalla bocca dell'insegnante emersero soltanto tre semplici parole: Bravo, Carlo. Ottimo.
La sensazione di gioia e onnipotenza che si sprigionò in quell'istante segnò la condanna a un'esistenza di corse e disgreganti sforzi mentali dell'ultimo secondo.
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the-nightpig · 19 days ago
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Post di Gad Lerner (fonte Facebook)
IL NOSTRO DISSENSO, UN ANTIDOTO AL NAZIONALISMO SANGUINARIO
Vi propongo il testo del mio intervento alla grande manifestazione per Gaza di sabato 7 maggio 2025 in piazza San Giovanni a Roma.
Con imperdonabile ritardo, anche i governanti dei paesi occidentali si stanno accorgendo della carneficina in corso a Gaza da venti mesi. Travolti dall’indignazione dell’opinione pubblica, non possono più voltare la testa dall’altra parte. Se fino a ieri avevano taciuto, se rifiutano tuttora sanzioni contro un governo israeliano che ha apertamente teorizzato ciò che sta facendo, cioè la distruzione di Gaza è perché li muoveva un calcolo indicibile: lasciamogli finire il lavoro, è uno sporco lavoro ma lo fanno anche per conto di tutti noi nazionalisti occidentali. Un calcolo sbagliato oltre che cinico, che trasformerebbe la nostra civiltà in barbarie.
Lasciatemi dire allora per prima cosa: NO, non in nostro nome. Basta complicità con questo crimine, dissociarsi a parole non basta.
Tanto meno si dica che lo si fa in nome della difesa degli ebrei, questo sporco lavoro di massacrare Gaza e annettere la Cisgiordania per rendere impossibile la nascita di uno Stato palestinese. Siamo figli e nipoti di famiglie sterminate qui in Europa. Al destino di Israele ci sentiamo indissolubilmente legati, è ovvio, anche se siamo cittadini italiani. La mattina del 7 ottobre 2023 abbiamo rivissuto l’incubo del rastrellamento militare che prevede la cattura o l’uccisione uno a uno dei civili, comprese le donne e i bambini.
Da questa grande piazza, allora, vorrei rivolgermi alla piccola Comunità ebraica italiana, di cui faccio parte: ho provato lo stesso vostro tormento. Siamo rimasti impietriti nel sentir definire da qualcuno il 7 ottobre un’azione partigiana. Mai i partigiani fecero nulla di simile. Diciamolo, chi inneggia a Hamas bestemmia la Resistenza. La sua ideologia del martirio, che celebra il sangue versato dal popolo di Gaza come sacrificio necessario a ottenere in ricompensa la terra "nostra per diritto divino", è la frode macabra che copre una realtà di segno opposto:. queste decine di migliaia di morti in venti mesi sono la peggior sciagura toccata in sorte al popolo palestinese in un secolo di conflitto.
Ma è proprio per tutte queste ragioni che Israele non doveva infilarsi nella trappola tesagli da Hamas, cadendo preda di un delirio di onnipotenza alimentato dall’illusione che basti la superiorità militare per prendersi tutto.
Noi sappiamo che questa storia non è cominciata il 7 ottobre. Già la mattina dopo quel massacro il giornale israeliano “Haaretz” poteva scrivere: la responsabilità di questo disastro ricade su Benjamin Netanyahu, a capo di “un governo di esproprio e annessione”. Dura da oltre mezzo secolo l’occupazione militare dei territori palestinesi. Un’occupazione che non solo ha perpetuato la sofferenza di chi la subisce. Ma come un virus si è inoculato, degradandole, nelle istituzioni e nelle mentalità degli occupanti.
Ciò spiega anche l’incancrenirsi, l’inferocirsi di questa guerra; il fanatismo di due gruppi dirigenti che tendono sempre più a rassomigliarsi: “Dal fiume Giordano al mare Mediterraneo Israele è terra ebraica perché sta scritto nella Bibbia”, dicono gli uni. “Dal fiume Giordano al mare Mediterraneo la Palestina tornerà per intero islamica”, replicano gli altri. Eppure stiamo parlando di due popoli assai evoluti, non di trogloditi. Da decenni viene imposta loro una separazione assoluta, premessa necessaria a rifiutare l’altro, a de-umanizzarlo, a farne l’oggetto di una punizione collettiva.
I fanatici sono al potere ma non hanno nessuna soluzione razionale da proporre. Nell’insieme della regione vivono all’incirca sette milioni di ebrei israeliani e sette milioni di arabi palestinesi che non hanno nessun altro posto in cui andare. Il massacro o la deportazione totale di uno dei due popoli, oltre che criminale, risulta inverosimile. La convivenza è l’unico sbocco razionale.
Oggi viviamo un paradosso. Israele domina sul piano militare, perpetra crimini di guerra e crimini contro l’umanità, affida il suo destino a uno stato di guerra permanente, eppure avverte il tracollo non solo della sua reputazione ma anche della sua sicurezza.
Noi ebrei italiani che scendiamo in piazza e sottoscriviamo appelli contro la pulizia etnica, per il riconoscimento dello Stato di Palestina -ci chiamiamo Mai Indifferenti voci ebraiche per la pace e Laboratorio ebraico antirazzista- siamo in minoranza nelle nostre Comunità. Magari ci danno dei traditori perché in guerra tendono sempre a prevalere gli istinti di appartenenza, ma avvertiamo l’urgenza, insieme a tanti cittadini israeliani, di difendere Israele da sé stesso, dal male che fa a sé stesso oltre che agli altri.
Chi vi parla è un sionista. Mettetevi nei miei panni: chi della mia famiglia non è riuscito a emigrare laggiù, dove sono nati i miei genitori, è stato sterminato. Sionista non equivale a fascista e non equivale a assassino, spiace doverlo ricordare ancora dopo una vita di militanza al fianco dei miei fratelli palestinesi. E’ innegabile che la conduzione criminale della guerra di Gaza resuscita un odio atavico contro gli ebrei. Voi vi offendete, giustamente, quando vi sentite scagliare addosso con strumentalità l’infame accusa di antisemitismo. Anche questo ci ha fatto Netanyahu: s’intesta abusivamente la memoria della Shoah per tentare invano di darsi un salvacondotto morale; e così induce molta gente a dire “basta, questi ebrei ci hanno stufato con la Shoah”.
Pensate a cosa possano provare due donne sopravvissute all’inferno di Auschwitz come Liliana Segre e Edith Bruck. Tutti lì a pretendere che dalle loro labbra esca la parola genocidio, altrimenti la repulsione da loro più volte dichiarata per Netanyahu non sarebbe valida. Chi lavora per la pace rispetta le sensibilità altrui.
La forza di questa piazza democratica sarà bene impiegata se ci aiuterete a favorire l’incontro fra i dissidenti israeliani e palestinesi, quelli che sanno che Shoah e Nakba sono sinonimi; i dissidenti sono forza viva all’interno di entrambe le società, unico antidoto agli effetti spaventosi del nazionalismo e del fondamentalismo.
Poco prima di morire Primo Levi ha scritto: “Non è facile né gradevole scandagliare questo abisso di malvagità, eppure io penso che lo si debba fare, perché ciò che è stato possibile perpetrare ieri potrà essere nuovamente tentato domani, potrà coinvolgere noi stessi o i nostri figli”.
E a chi gli chiedeva perché in Germania nessuno reagisse durante la pianificazione dello sterminio, Primo Levi rispose così: “La maggior parte dei tedeschi non sapevano perché non volevano sapere, anzi, perché volevano non sapere”.
Ancora oggi c’è tanta gente che non vuole sapere, anzi, che vuole non sapere. Noi siamo qui perché vediamo e non possiamo tacere.
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curiositasmundi · 2 months ago
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Israele è moralmente e politicamente un progetto coloniale già fallito. È uno stato paria sempre più isolato ed odiato dal mondo intero tenuto artificialmente in vita coi soldi e la copertura politica dei suoi complici occidentali e in particolare degli americani. Il giorno in cui la lobby sionista non riuscirà più a corrompere il congresso americano e decidere la politica estera statunitense in Medioriente, il giorno in cui gli americani la smetteranno di tenere ostaggio le Nazioni Unite col loro veto e verrà ristabilito il diritto internazionale, ai sionisti non resterà che risalire sulle navi e tornarsene da dove sono venuti. In Terra Santa rimarranno gli ebrei che desiderano convivere in pace coi palestinesi come prima dello sbarco del 1948 ed insieme potranno autodeterminarsi democraticamente. È questa la soluzione più intelligente ed indolore, ripartire da zero con uno stato laico federale israelo-palestinese che bandisca il sionismo come successo per le ideologie del secolo scorso, e che dopo un processo di Norimberga che inchiodi i responsabili delle atrocità di Gaza consenta di girare questa atroce pagina storica per sempre. Una soluzione che andrebbe imposta dall’Occidente e da tutta la comunità internazionale anche attraverso l’embargo economico e militare che faccia cedere il regime di Netanyahu come successo con quello sudafricano ai tempi dell’apartheid. Già, sarebbe questa la soluzione più intelligente ed indolore per tutti, altrimenti la fine di Israele avverrà in un bagno di sangue. Il sionismo non vuole nessuna soluzione politica e pacifica alla crisi palestinese, vuole completare l’occupazione con la forza fregandosene di tutto e di tutti. Nessuna novità. A seguito del fatidico atto terroristico del 7 ottobre per mano di Hamas, il governo sionista di Netanyahu si è giusto tolto la maschera ed ha rotto ogni indugio convinto di avere finalmente carta bianca, ma non c’è nulla di nuovo se non la magnitudo e la sfacciataggine. Israele porta avanti da sempre una politica di pulizia etnica, Gaza è sotto assedio e sotto le bombe da decenni e dall’altra parte della Palestina l’oppressione e l’apartheid non hanno conosciuto un giorno di riposo. La novità è che a seguito del 7 ottobre i sionisti hanno finito per esagerare con le atrocità facendo crollare il loro schema propagandistico di copertura internazionale e compromettendo per sempre la reputazione loro e di Israele, un danno politico incalcolabile. L’ottusità e la violenza sionista, ha poi nel tempo favorito la nascita di movimenti di resistenza palestinese altrettanto oltranzisti e violenti compromettendo l’unico modo per uscirne che è il dialogo. E se non se ne esce con un accordo, non resta che il bagno di sangue con la fine di Israele che potrebbe avvenire con una cruenta guerra regionale che cova sotto la cenere come non mai. Netanyahu si è messo a bombardare anche i nuovi vicini siriani e quella è gente che non scherza. Lo Yemen intanto lancia missili che distruggono i deliri di onnipotenza sionisti mentre gli Hezbollah non hanno nessuna intenzione di andare in pensione. Pare poi che la Turchia si stia muovendo dietro le quinte mentre l’Iran non si e’ mai mosso, e pare il re giordano sia più traballante che mai mentre il regime egiziano passa il tempo libero a fare esercitazioni militari coi cinesi. Altro che solite trumpate, nessun palestinese potrà essere deportato altrove e dopo tutto il vento seminato, si preannuncia una tempesta tremenda che potrebbe riportare le bandiere dei seguaci di Maometto tra le mura di Gerusalemme. Ma la fine di Israele potrebbe anche avvenire con una guerra civile tra sionisti ed israeliani più democratici e con un minimo di sale in zucca, quelli che da mesi protestano per strada. La società israeliana è profondamente lacerata e anche a livello istituzionale si cominciano a intravedere inquietanti fratture. Ed essendo un paese militarizzato fino al midollo, che inizino a spararsi tra loro non è affatto da escludere. [...]
Tommaso Merlo: La fine di Israele - Via
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donaruz · 8 months ago
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L'autunno è un inganno
Non credetegli
Non date voce al suo vanto
Sono le briciole dell'estate
L'agonia del sole
Capace ancora di scaldare le foglie morte prima di
Raffreddarsi e morire
L'autunno è un tramonto senza fine
È lo sguardo languido e dolce di un cane
Quando sente che l'umidità
Esalta ogni odore
Credetemi c'è da impazzire
Nel vedermi invecchiare
Somiglio sempre più a mia nonna
E mi piace da morire
Silvia Canonico-L' Onnipotenza della pulce.
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crazy-so-na-sega · 7 months ago
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Il potere è come la droga: il bisogno dell’uno e dell’altra è ignoto a chi non li ha provati, ma dopo l’iniziazione, che (...) può essere fortuita, nasce la dipendenza e la necessità di dosi sempre più alte; nasce anche il rifiuto della realtà e il ritorno ai sogni infantili di onnipotenza.
-Primo Levi (I sommersi e i salvati)
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dominousworld · 5 months ago
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DIO: ESSERE E ONNIPOTENZA
a cura di Giuseppe Aiello DIO e l’Essere DIO e l’ Onnipotenza 1) l’Essere e’ determinato e limitato “lo stesso grado dell’Essere puro, che non è più nei limiti d’un qualsiasi genere d’esistenza nel senso pro­prio della parola, vale a dire di là dalla manifestazione sia informale che formale, purtuttavia implica ancora una determinazione, che, anche se primordiale e prin­cipiale, è sempre una…
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