#oracoli
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s0ltant0illusioni · 10 months ago
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Potevo non prenderli? Fatti apposta per me.
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scogito · 1 year ago
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Δόξαν δίωκε.
(Persegui l'onore)
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picciburla · 8 months ago
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𝙲'è 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚊 𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚒𝚗𝚏𝚎𝚕𝚒𝚌𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚊𝚟𝚒𝚊 𝚗𝚘𝚗 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎 𝚕'𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚊𝚝𝚒𝚟𝚊 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚊 𝚜𝚒𝚝𝚞𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑é è 𝚌𝚘𝚗𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚊𝚝𝚊 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚒𝚌𝚞𝚛𝚎𝚣𝚣𝚊, 𝚍𝚊𝚕 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚘𝚛𝚖𝚒𝚜𝚖𝚘, 𝚍𝚊𝚕 𝚝𝚛𝚊𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚊𝚕𝚒𝚜𝚖𝚘, 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚎 𝚌𝚘𝚜𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚋𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚊𝚜𝚜𝚒𝚌𝚞𝚛𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚙𝚊𝚌𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚙𝚒𝚛𝚒𝚝𝚘, 𝚖𝚊 𝚒𝚗 𝚛𝚎𝚊𝚕𝚝à 𝚙𝚎𝚛 𝚕'𝚊𝚗𝚒𝚖𝚘 𝚊𝚟𝚟𝚎𝚗𝚝𝚞𝚛𝚘𝚜𝚘 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚞𝚘𝚖𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎 𝚗𝚞𝚕𝚕𝚊 𝚍𝚒 𝚙𝚒ù 𝚍𝚎𝚟𝚊𝚜𝚝𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚏𝚞𝚝𝚞𝚛𝚘 𝚌𝚎𝚛𝚝𝚘. 𝙸𝚕 𝚟𝚎𝚛𝚘 𝚗𝚞𝚌𝚕𝚎𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚙𝚒𝚛𝚒𝚝𝚘 𝚟𝚒𝚝𝚊𝚕𝚎 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊 è 𝚕𝚊 𝚙𝚊𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚕'𝚊𝚟𝚟𝚎𝚗𝚝𝚞𝚛𝚊. 𝙻𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚒𝚊 𝚍𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚛𝚒𝚟𝚊 𝚍𝚊𝚕𝚕'𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚌𝚘𝚗 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚎 𝚎𝚜𝚙𝚎𝚛𝚒𝚎𝚗𝚣𝚎, 𝚎 𝚚𝚞𝚒𝚗𝚍𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎 𝚐𝚒𝚘𝚒𝚊 𝚙𝚒ù 𝚐𝚛𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕'𝚊𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚞𝚗 𝚘𝚛𝚒𝚣𝚣𝚘𝚗𝚝𝚎 𝚒𝚗 𝚌𝚘𝚜𝚝𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘, 𝚍𝚎𝚕 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚊𝚛𝚜𝚒 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚜𝚘𝚝𝚝𝚘 𝚞𝚗 𝚜𝚘𝚕𝚎 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘...
#thegreenwitch #picciburla #tarot #energiepositive
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diaryofanauthor · 11 months ago
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«Io non ne voglio di comodità. Io voglio Dio, voglio la poesia, voglio il pericolo reale, voglio la libertà, voglio la bontà. Voglio il peccato. […] Io reclamo il diritto d’essere infelice.»
Il mondo nuovo, Aldous Huxley
Le ninfe giocavano sulla riva del fiume, libere, sorridenti e spensierate nelle loro tuniche svolazzanti. In quel luogo di pace si udivano solo il lieve gorgogliare del fiume e le risate cristalline delle giovani dee dai capelli dorati. Da secoli vivevano in quella radura, belle e immortali, senza mai preoccuparsi del passato, né mai pensando al futuro. Il loro era un eterno presente fatto di risa e giochi e della dolce innocenza della gioventù.
Un giorno, all’improvviso, una donna sconosciuta varcò le soglie di quel bosco incantato, portando con sé storie di un mondo lontano, che era desiderosa di abbandonare per sempre. In un primo momento, le ninfe l’ascoltarono con attenzione, affascinate e disgustate in egual misura da quei racconti, ma ben presto persero interesse e tornarono alla loro vita spensierata, contente di essere nate in quel luogo magico.
Una sola fra loro non riuscì a dimenticare le parole della donna. Da tempo provava un’insoddisfazione inspiegabile per la propria vita e guardava con malcelato risentimento le sue sorelle, così felici nella loro beata ignoranza. Rincuorata dai racconti della sconosciuta e convinta più che mai dell'esistenza di un mondo nuovo oltre i confini della foresta, la ninfa si recò dall’Oracolo, che viveva in una grotta poco lontana dal fiume.
«Voglio andarmene da qui», disse, non appena fu giunta di fronte all’Oracolo. «Ma prima vorrei sapere cosa mi attende là fuori.»
«Non hai sentito i racconti di quella donna, che ha percorso tanta strada per fuggire da quel mondo e raggiungere questa terra incantata?» rispose l’Oracolo. «Qui scorrono latte e miele e la felicità è assoluta. Il mondo là fuori è pieno di sofferenze e se varcherai la soglia, non potrai più tornare indietro. Una volta contaminati dalla vita, i tuoi pensieri non torneranno più alla loro purezza originaria e in nessun luogo potrai più ritrovare la lieta spensieratezza di cui le tue sorelle godono.»
«Tutto è troppo perfetto qui. Danzare e nuotare nel fiume sono attività divertenti, ma vorrei qualcosa di più» spiegò la ninfa. «La vita di quella donna è stata piena di emozioni, mentre i miei giorni si susseguono uno uguale all’altro da un’eternità. Persino la sofferenza di cui ha parlato mi pare piacevole, in confronto alla noia che provo qui.»
«Se è questo che vuoi, abbandona questo luogo e non guardarti indietro», esclamò l’Oracolo, «ma ricorda: sarà per sempre. Perderai la tua immortalità e inizierai ad avvizzire, giorno dopo giorno, sotto il peso della vita e ogni volta che una sfortuna cadrà su di te, ricorderai il paradiso a cui hai rinunciato. La maledizione dell’umanità è già calata su di te da tempo. Non essere mai pienamente soddisfatta e desiderare sempre ciò che non possiedi, questo è il tuo destino, ragazza.»
«Sono pronta», rispose lei. «Preferisco una vita piena alla felicità illusoria tanto cara alle mie sorelle.»
L’Oracolo annuì e la ragazza prese congedo, impaziente di conoscere il mondo. La giovane donna, che era stata una dea, abbandonò per sempre il bosco e nessuna delle sue sorelle la rivide mai più. Nessuno sa cosa ne fu di lei e se riuscì a trovare ciò che cercava, ma una cosa è certa: le ninfe dai capelli dorati e le vesti leggere continuarono a danzare e giocare in riva al fiume, felici e spensierate.
In eterno il fiume gorgogliava e risate cristalline risuonavano nella radura incantata.
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lucemedium · 7 months ago
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Perché chiedo solo una libera donazione per il consulto?🔮✨️
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Le carte, gli oracoli, il pendolo, come altre mantiche, funzionano solo se chi le fa le accetta come "alfabeto" per leggere i segni della sincronicità, che tutto lega
e tutto collega.
Le mantiche possono funzionare solo per l'esistenza di questa Legge
Cosmica fondamentale che va oltre la semplice consequenzialità di
causa-effetto.
E' chiaro che, più è articolato il sistema di lettura, più dettagliato
può essere il responso.
In passato si leggevano anche sassi, conchiglie, legnetti...
Comunque, non è meno importante che la domanda sia ben posta e che chi interpreta sia il più possibile distaccato emotivamente in modo da non alterare un responso filtrandolo con il proprio personale sentire.
Per questa ragione e non solo, io svolgo consulti scritti.
Non mi occorre il contatto fisico, nè ascoltare la tua voce.
Un cartomante serio non dovrebbe farsi pagare col tariffario o prezzario.
Chiedere e leggere però, rappresenta uno scambio energetico, che come tale deve essere equilibrato.
Ecco perchè chiedo una libera donazione.
Se fossimo vicini fisicamente, anche un caffè offertomi rappresenterebbe uno scambio.
Un abbraccio di luce a tutti voi!
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sensitivaurania · 7 months ago
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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La silloge “Panta Rhei” di Ileana Andrei celebra il fluire della vita ispirandosi a Eraclito, intrecciando natura, amore e riflessione poetica. Scopri di più su Alessandria today.
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lasoffittadiste · 2 years ago
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TEMU show and tell ti mostro il mio mazzo di oracoli tarocchi ASMR ITA
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corvusblackk · 5 months ago
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This is my first review on Etsy (reality shifting reading)!!
I’m so happy
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🪬🪬🪬
This is my shop:
Also, I’ll start posting again but I’m currently more or less on a break from shifting and I’m tryna focus on this reality too, hope you understand ;)
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scogito · 1 month ago
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Il giorno "strano" arriva per tutti.
Mai avrei immaginato di creare uno strumento di auto osservazione, ma intanto così è.
Un bouquet di risposte conciso e affilato, frutto del lavoro con le analisi attitudinali e di un po' di ordine in mezzo a tante maschere. Per chi ha fretta, per chi gioca e per chi fa anche sul serio: un piccolo passepartout per quando la mente è nel pallone e le emozioni hanno troppa eco.
Si trova online qui; la guida è disponibile in dowload sul mio sito.
"Fatevi il mazzo" signori ;)
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picciburla · 8 months ago
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𝚀𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚝𝚒 𝚜𝚙𝚎𝚣𝚣𝚊, è 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑é 𝚜𝚎𝚒 𝚙𝚛𝚘𝚗𝚝𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚛𝚒𝚖𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚒𝚗𝚜𝚒𝚎𝚖𝚎 𝚒𝚗 𝚖𝚘𝚍𝚘 𝚍𝚒𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘. 𝙾𝚐𝚗𝚒 𝚙𝚎𝚣𝚣𝚘 𝚍𝚒 𝚝𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚘 è 𝚞𝚗 𝚙𝚎𝚣𝚣𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚎𝚛à 𝚞𝚗 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚙𝚘𝚜𝚝𝚘, 𝚞𝚗 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚜𝚌𝚘𝚙𝚘, 𝚞𝚗 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚜𝚒𝚐𝚗𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚝𝚘. 𝙵𝚒𝚍𝚊𝚝𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚎 𝚌𝚛𝚎𝚙𝚎 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚟𝚎 𝚎𝚗𝚝𝚛𝚊 𝚕𝚊 𝚕𝚞𝚌𝚎. 𝙴 𝚊 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚎, 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚛𝚘𝚝𝚝𝚞𝚛𝚊, 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚕𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚙𝚒ù 𝚐𝚛𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚎𝚣𝚣𝚊. 𝚃𝚛𝚘𝚟𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚒𝚕 𝚌𝚘𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒𝚘 𝚍𝚒 𝚛𝚒𝚌𝚘𝚜𝚝𝚛𝚞𝚒𝚛𝚎, 𝚍𝚒 𝚛𝚎𝚒𝚖𝚖𝚊𝚐𝚒𝚗𝚊𝚛𝚎, 𝚍𝚒 𝚛𝚒𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚛𝚎 𝚌𝚘𝚜𝚊 𝚜𝚒𝚐𝚗𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚏𝚘𝚛𝚝𝚒.
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romitaggio · 1 month ago
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La carta di oggi, da uno dei miei oracoli
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lucemedium · 7 months ago
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Pendolo, oracoli e candela viola! Scopri il significato!
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Pendolo, oracoli e candela viola.
Sapevi che le candele hanno un significato simbolico di protezione e salvezza dalle forze oscure.
Esse rappresentano simbolicamente e magicamente la vita di un essere umano.
La candela possiede:
•Un CORPO, che è la cera.
•Un' ANIMA, che è lo stoppino.
•Uno SPIRITO, che è la fiamma e rappresenta la VITA DI UNA PERSONA.
Da qui il tradizionale gesto di soffiare sulle candeline della torta di compleanno, che nasconde in realtà un profondo significato magico.
La candela viola aiuta la spiritualità, la chiaroveggenza e la saggezza.
Ecco perché si accende sovente quando si interroga il pendolo divinatorio.
E tu, cosa vuoi chiedergli?
Scrivimi.
Luce Maria.
Medium, sensitiva ed esoterista.
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abr · 1 year ago
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Fiero "negazionista" (*) delle superstizioni para- e pre- scientifiche propagandate dai mariotozzi.
(*): in tempi con maggior comprensione diffusa di cosa sia davvero la scienza, avrei usato il termine "scettico"; ma comprendo che ora siamo costretti ad aggirarci tra moltitudini grezze con sensibilità medievali, attirate perciò da capri espiatori, vere fedi, certezze imperative, oracoli infallibili e proseliti devoti.
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ilsalvagocce · 2 months ago
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primo ma
ieri sera ho colto fiori di trifoglio alessandrino, lì dietro il bar della biblioteca dove festeggiavano il primomaggio con raffaella carrà
io e babbo ci siamo passati in mezzo, andavamo alla ricerca delle tartarughe fuggite dal lago, notizia del giorno, magari le vediamo nel bosco lì sotto, dice lui, e prova ad allungare lo sguardo. indossa la maglia di pile con la zip, la stessa che portavi tu, forse le avevamo comprate in coppia, blu e comode. è come sempre pieno di peli di gatto lo sgrido lo schernisco lo redarguisco e per ogni incitamento temo di esagerare perché non sono te e il massimo che posso dare è un consiglio che non ascolterà.
camminiamo camminiamo, lui con le mani dietro la schiena e io ho già fresco, vengo dal mare e la sera nel bosco si sente tutto l'umido che la primavera ha ancora addosso
passiamo tra le margherite, ma io ho il trifoglio violetto, decido di mantenermi di un colore solo, poi nel parco sotto casa, che ora è brullo perché le chiome sono rigogliose e grandi, coprono il cielo e il sole e la pioggia, e la terra è ruggine e foglioline. prendiamo la strada che camminava con te, seguiamo il sole, così non senti freddo, mi dice. controlla che i suoi due gatti non ci seguano, mi mostra gli alberi piantati pochi anni fa, due? no tre, quando è morta mamma? eh poco dopo, c'è l'alloro c'è l'acero ma non sono tanto sicura che dica giusto, mi dice che c'è un eucalipto poi si corregge, è un ornello. seguiamo ancora il sole, a fine strada, che poi diventa sterrata, scoviamo un cespuglio di rose selvatiche rosarancioni, entrambi abbiamo un moto di ruberìa ma non abbiamo le cesoie, desistiamo. torniamo indietro, sono quasi le otto, ma la prossima volta saliamo quella collina che è dietro casa, eppure io non ci sono mai stata, forse prima era chiusa, allo sguardo. ci sono le fonti di acqua salata lì, dice babbo, i nonni ci prendevamo l'acqua e ci cuocevano il pranzo, dato che il sale non c'era.
scendiamo quel dislivello del parco che porta al garage di casa, che con te ci faceva sempre andar piano piano per pausa di scivolare. e lì lo ricordo bene, limpido lucido, un frastornato eterno, lo sguardo a terra che ho tenuto per minuti sull'erba sul trifoglio alessandrino mentre aspettavamo che l'ospedale ci dicesse che ti avevano portato via, e il ti era ancora vivo, eppure il ti non c'eri già più. e chiedevo al trifoglio alessandrino dove sei, dov'è mia mamma ora ora dov'è, ma l'erba non rispondeva, i piedini non rispondevano, il sole di inizio maggio non rispondeva nessuno rispondeva perché tutti erano vivi e non lo sapevano
abbiamo ritirato i panni stesi, abbiamo cercato su youtube il capriccio italiano di Čajkovskij. i gatti si sono strusciati alle gambe, sue, Burro si è fatto pure accarezzare da me, sarà stato il capriccio o l'ora serale che ci fa deporre le armi, a quasi tutti.
ci siamo salutati abbracciati e lui si è messo sulla sua seggiola all'aperto, sul ciglio della strada, non l'avrei voluto vedere, forse perché la leggo come solitudine, ma è pure la sua comunione con l'ora della sera, la sua vita, con l'anno che passa e la distanza da te, che sentiamo ognuno col mondovita propria. sorrideva sulla seggioletta turchese, coi gatti al suo fianco come gli oracoli che non risponderanno mai a nulla, fuori dalla sua fazenda. gli mancava un sombrero, o una pipa, o te alla finestra.
ho lanciato un bacio da dentro la macchina, coi trifogli alessandrini appoggiati sul sedile, hanno bisogno d'acqua al più presto per mantenerli vivi più tempo possibile.
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valentina-lauricella · 2 years ago
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Un libro, un giorno
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Anche se io leggo solo ebook o testi che trovo su archivi digitali, la mia casa è piena di libri, perciò ho pensato di tenere una rubrica, intitolata "Un libro, un giorno". Fotograferò la copertina del libro, poi lo aprirò, rigorosamente a caso, e riporterò il primo passo che mi balza all'occhio. I libri sono oracoli, hanno qualcosa da dire proprio a te, in qualunque punto li sorprendi.
Cominciamo con questo:
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Perché mai sentiamo nelle ossa la compassione, una volta quando vidi mio padre cadere a terra perché gli si erano addormentate le gambe in poltrona, provai una fitta al cuore, una cosa che non ti aspetteresti mai da un ributtante, non localizzabile, accidentale insieme, privo di io-natura, di aggregazioni molecolari di carne e sangue e ossa, universi di vacuità e squallore nel vuoto fatti muovere in tormentate vegetalizzate direzioni* (*aggregazioni molecolari di atomi, mondo-sfere senza centro e senza individualità che di colpo si preoccupano in questo sogno) ...se il messaggio di compassione non arrivasse dal centro dell'universo della Mente Essenziale, dicendo: "Tutti hanno voluto prendere forma incarnata e tentare l'azione nel sogno e sono stati tutti dei maledetti imbecilli".
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