#sto in fissa
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se in questo universo non sarai con me io ti cerco in uno parallelo
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went from hating il petrarchismo to hating the og petrarchista, petrarca himself!!
#non sto sopportando studiarlo mi spezza il cuore dirlo ma la sua poesia non mi sta piacendo affatto#è così neutra perché è tutta così neutra non mi dice nulla è blanda né carne né pesce sta lì e mi fissa e sta in silenzio#kekka ti ho dato più possibilità ma io e te non funzioniamo e dobbiamo accettarlo. il tuo canzoniere è insopportabile ❤️#ahi lasso guittone salvami tu con il tuo trobar clus#è che tutto ciò è una sorpresa perché al liceo — avendolo fatto velocemente — pensavo mi piacesse#però i miei gusti sono anche cambiati
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#un'ultima cosa perché sto troppo euforica- poi la smetto di scrivere in questa lingua sconosciuta ai più + mi dispiace troppo rendere i miei#scleri un vostro problema ma non saprei dove altro andare 💀 quindi niente beccateveli. comunque- erano anni che non entravo in fissa in#questa maniera così morbosa con qualcosa. pensavo okay grazie al cielo la vecchiaia ma nooo è dovuto succedere di nuovo#e seriamente sarà la cosa che mi terrà in vita fino all'anno prossimo io non mi ammazzo finché non la cancellano per ripicca a 'sto punto#e niente chissà da quale meccanismo di proiezione dipende ⚰️⚰️#quasi quasi l'essere così in fissa mi fa paura e mi mette ansia onesta... volevo credere di essere normale#e niente parte due mi odio
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ORA RIESCO A PARLARNE. FORSE.
Venerdì ho portato Cthulhu a fare una radiografia alla zampa posteriore perché zoppicava.
Credevo fosse un legamento rotto o un'artrosi, in fondo ha 12 anni.
Il veterinario mi fissa con sguardo triste e scuote la testa, indicando la radiografia sullo schermo.
Non c'è bisogno che mi spieghi cosa sto vedendo... ne ho visti un sacco, pure negli esseri umani, e li so riconoscere fin troppo bene.
Osteosarcoma.
Ti aspetto Lunedì - mi dice - la porti qua a metà mattina.
Otto capisce che qualcosa non va e non si stacca da lei per tutto il fine settimana.

Non credo di aver mai provato un dolore così profondo e così forte... e soprattutto di aver mai pianto così tanto.
Un tempo scrissi di avere la speranza che un giorno, quando fosse toccato ai miei cani, avrei trovato la stessa forza che auguravo a una tamblera che doveva salutare il suo.
Ecco, oggi è il primo giorno che sono tornato a lavoro...
E non ho dovuto salutare Cthulhu, perché sapevo che da lunedì sera, una volta recuperata dal veterinario, lei avrebbe avuto bisogno di me, nel pieno delle mie forze... per l'antidolorifico, per l'antibiotico, per pulire i drenaggi e per uscire in cortile a fare i bisogni...
Perché è tutto più difficile senza una zampa.


L'ho pulita, disinfettata, tenuta in braccio, consolata e ho pure dormito (si fa per dire) sul pavimento accanto a lei.
Lei e Otto 13.000 anni fa sono morti per salvarmi dall'attacco di un orso feroce e prima che se ne andassero ho promesso che mi sarei preso cura di loro in ogni vita a venire, per sempre.
Sono i compagni di questa avventura che si chiama vita e anche se so che a un certo punto dovrò andare avanti senza di loro, da quel giorno li ricorderò per sempre e li ringrazierò di avermi reso una persona migliore.
Da oggi Cthulhu sta meglio e, come potete vedere, sta recuperando la lista delle sue priorità
... compreso mettere all'ultimo posto il saltellare in cortile su tre zampe quando può starsene a poltrire davanti al camino!
Un cuore per la mia cagnolona ❤️
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praticamente giù al mio ufficio ci sono questi due gattini tipo randagi (in realtà se ne prende cura la veterinaria che c’è affianco al mio palazzo) e sono 9 mesi che andando a lavoro spesso li becco insieme a fare cose, oggi arrivo in ufficio e giù al palazzo c’era la gattina grigia (che è anche quella che mi fissa sempre da mesi, l’altro non mi caga sinceramente), io mi fermo a guardarla dal basso delle scale e lei lì mi fissa, inizia a camminare verso di me (pensavo stesse scappando) e invece si ferma davanti a me e alza il collo, allora mi abbasso e inizio a farle i grattini e lei (INCREDIBILE perché non mi capita spesso coi gatti) si sta lì che si lascia accarezzare e quando me ne sto per andare ne chiede palesemente ancora, rimango così qualche minuto con lei e entra nell’ufficio uno dei dirigenti dell’azienda che sta nel palazzo e mi fa “ciao!! ti piacciono i gatti?”, io che stavo di spalle sono letteralmente saltato per aria perché mi ero assorto, agg fatt na figur e merd in pratica
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Fissa nella mente

Lo so: “non posso fare a meno di amarti.” Me l'hai detto cento volte. Poi: “sei sempre salda e fissa in cima alla lista dei miei desideri.” Cazzo, che palle grosse che sei! Sentimi bene, bimbo: siamo solo usciti qualche sera quando tua moglie e i figlioli erano al mare. Si vabbè, t'ho fatto anche scopare, per un po’ di sere: è stato perché eri così caruccio, mi faceva tenerezza il marito smarrito e poi… francamente stavo dimenticando i rudimenti dell'arte e mi serviva qualcuno che mi togliesse le ragnatele, lì sotto. E mi sono anche divertita, con te. Giuro. Ma non ti amoooo! E comunque, sei di un'altra. Non sottoscrivo certo un investimento a perdere già in partenza, fossi scema. Peraltro poi, io sto sempre aspettando che l'uomo che mi piace davvero si decida e mi scelga.

Sto cercando di prendermelo con ogni mezzo, ma lui proprio non riesco a farlo crollare. E a farmelo, porca puttana! È fidanzato. Con quella scema è sempre un tiramolla; si pigliano e poi si lasciano. E quando si lasciano, io mi ficco subito in mezzo. Cercando di consolarlo, di consigliarlo “per il suo bene” a lasciare quella donna, perché non è adatta a lui e gliene spiattello davanti le prove, i grossissimi difetti, i pettegolezzi. Oh: tutti da fonte sicura e fidata. Ma ancora non capisce che lo voglio. O piuttosto fa finta di non capire, il coglione. E quindi, malgrado le mie trasparenze, la mini indossata senza mutande con le parigine velate, la camicetta sbottonata senza reggiseno per fargli vedere tutto ciò che vuole… niente!

Nonostante casualmente ogni tanto mi strusci a lui in modo esplicito, mi stringa forte al suo braccio “per non cadere, sai: i tacchi alti” e sia sempre molto profumata, il soggetto resiste a tutti i miei assalti! È innamorato, il piccioncino. E vede solo lei: ‘sta vegana culona senza un filo di trucco, scialbissima, e tracagnotta. Cazzo ci avrà sotto, quella! Non usa neppure né deodorante né profumo. Per un approccio… “Greenpeace-no-pollution-save-the-planet” evidentemente! Bah… ‘Sta mezza zoccola fallita… Comunque, alla prossima che capita, se mi gira bene lo porto in un angolo nascosto, gli schiaffo una lingua in bocca, gli infilo direttamente una mano nei calzoni e vedi allora se non reagisce, se non gli si drizza subito l'uccello!

Che poi di sicuro ce l'ha bello grosso, a giudicare dal pacco: io l'ho notato subito. È la prima cosa che guardo, in un uomo. Quello si che lo voglio nel mio culo, cazzo, mmmmh… ! Certo che tu non l'hai ancora provato il mio culo e non succederà mai, tranquillo! Noo, te lo ripeto: non esco domani sera con te. Si, l'avevo capito già da come hai reagito l'ultima volta che siamo stati insieme, che nessuna mai t'ha fatto un pompino come te l'ho fatto io. Modestamente, so il fatto mio, in materia: sono un'artista. Guarda: ora basta, per piacere: lasciami stare che ti conviene. Comperati un paio di riviste hard, fatti un bel giro sui siti porno. Iscriviti a un sito di annunci.

O invece, meglio: vai a puttane. A proposito: ho un po’ di amiche escort bellissime, sane e discrete. Interessa l'argomento? Prendo il 20% sulle serate coi clienti che procuro loro. O magari fai una cosa estrema: sfogati con tua moglie, per favore. Poverina, in fondo un po’ di cazzo ogni tanto spetterebbe anche a lei, dopotutto, no? E non cercarmi più. Certo che non ti bloccherò, tranquillo. E non ti ignorerò se ti incontro, figuriamoci. Per chi mi hai preso? Sono una persona seria, di sani e rigidi princìpi morali! Adesso attacca, che ho il mio capo che mi porta a cena, stasera: la moglie è andata dai suoi. Fine della conversazione. Un bacio.

RDA
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Figlio due, Eric Draven, l'ha fatto di nuovo.
Si è fatto un altro tatuaggio.
- Pa', guarda!?!
- Il tatuaggio che mi avevi detto?
- Sì, aspetta che rimuovo la pellicola - mi dice tutto orgoglioso di mostrarmi il tatuaggio.
- Bello.
- Sicuro pa'?
- Perché non dovrei esserlo?
- Boh, mamma si è arrabbiata. "Ti sei tatuato l'occhio di Satana" mi ha detto.
- Si però, caro Gabri, vedi che quando ti dico di informarti di più sulla cultura in generale, questa cosa potrebbe sempre venirti utile?
- Ah, che intendi?
- Innanzitutto dovevi opporti al nome "Satana", avresti dovuto dire che quello raffigurato è un particolare di un'opera d'arte.
- In effetti...
- In effetti sì, che diamine. Si tratta dell'Angelo Caduto di Alexandre Cabanel, del 1847.
- Ma non si tratta di Lucifero?
- Quando Cabanel espose il suo L'angelo caduto - comincio a spiegare alzandomi dalla sedia e gesticolando con pazienza - venne preso immediatamente di mira dalle critiche per il nudo rappresentato.
- Davvero? - mi chiede, mentre chiaramente sta sentendo in sottofondo la sinfonia "L'Aria sulla quarta corda" di Johann Sebastian Bach, riprodotta dal mio telefonino.
- Si, il quadro ritrae un angelo appena caduto dal cielo dopo essere stato scacciato da Dio, e perciò ritenuto per eccellenza essere Lucifero. Ma non è mai stato chiaramente ed esplicitamente annunciato dallo stesso Cabanel.
- Ah, non lo sapevo. Ma perché hai messo questa musica?
- Questa non è musica Gabriele, questa è una sinfonia di Bach.
- Si ok, ma perché?
- Perché ti sto divulgando, e questa sinfonia era la sigla di Superquark.
- Questa cosa degli Angela ti sta sfuggendo di mano.
- Intanto Alberto Angela è talmente acculturato che potrebbe giustificare persino la sua presenza sulla sedia gestatoria, con calma imperiale, spiegando l'atto come una dimostrazione.
- Ah si, dimostrazione di cosa?
- Potrebbe dimostrare che si, lui è seduto sul trono religioso più alto, ma è sempre seduto sul suo sedere.
Eric Draven mi fissa, poi fissa il tatuaggio, poi fissa di nuovo me.
- Dai - gli dico con enfasi - è bellissimo, ma io non vorrò mai vederti in lacrime. Lascia che quella tatuata sul tuo avambraccio sia l'unica lacrima della tua vita.
La mia fase filosofica/paterna, ahimè, viene rovinata dal sottofondo musicale con la Carmen Overture di Bizet, maledetto YouTube che va a random con la scelta musicale, e pensare che mi ero commosso. Volevo strappargli un abbraccio a Eric Draven.
Eric Draven ritorna nella sua camera, e sento che borbotta con suo fratello, figlio uno, Edward Cullen.
Edward: - Che ha detto papà?
Eric: - Gli è piaciuto.
Edward: - Niente rimprovero perché è "l'occhio di Satana"? - ride.
Eric: - No, lui ci ha visto arte.
Edward: - Stic4zzi.
Eric rutta.
Edward: - Ah, ah, ah!
Eric: - Ah, ah, ah!
Ragazzi...
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la strofa di jack >>>>
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sto entrando sempre più in fissa con le candele profumate
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Aggredito e scaraventato a terra si è rotto un femore e si è fratturato un gomito. Così un anziano vittima di una brutale aggressione sabato pomeriggio, in Corso del Popolo, è stato ridotto da un 23enne italiano, di origini straniere e senza fissa dimora, che ha tentato di rapinarlo del portafoglio e dei pochi contanti che aveva, approfittando della sua fragilità vista l'età avanzata. L'anziano ha provato a resistere. Spinte, strattonamenti e botte per farlo cedere hanno avuto per lui conseguenze peggiori perché ora sconta le gravi lesioni.
via https://www.veneziatoday.it/cronaca/tentata-rapina-corso-del-popolo-sabato-18-maggio-fermato-23enne.html
Gli è sicuramente scappata al giornalaio. Se si fermava a "un 23enne italiano" senza aggiungere le origini straniere (carramba che sorpresa!), risultava inverosimile come tutto il resto della fuffa che pubblicano, ma perlomeno ... educativo, in linea con le raccomandazioni mainstream inclusive. Invece la parte educativa benecomunista si riduce al finale: se non resisteva non si e gli faceva nessun male, anvedi 'sto vecchiaccio avido attaccato ai beni materiali.
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Comunque le canzoni degli 883 sono come quelle della chiesa: le sai tutte a memoria anche se non le senti da 30 anni.
(Ho visto la serie e sto in fissa nostalgica)
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Solo con te io vivo davvero

Ti voglio. Ti penso tutto il giorno. Non riesco più a stare senza di te. Fino a pochi mesi fa ero solo una donna qualsiasi. Un po' spenta, forse anche insignificante: consumata dalla routine casa-lavoro-marito-figlia. E rari doveri coniugali, consumati di solito al sabato sera, solo per far venire veloce Alfredo e poi poter finalmente dormire un po’ di più all'indomani in santa pace.

A questo mondo la mia anima non nutriva più nessuna aspettativa per il futuro; avevo nel cuore soltanto amarezza e poi soffocavo in silenzio i forti rimpianti per la mia gioventù sfiorita, le occasioni non colte, i doni del cielo che ho aspettato, cose per cui ho pregato tanto e che purtroppo non ho mai ricevuto. Negli ultimi anni ho sempre avuto in tutto il mio essere una crescente ma regolarmente frustrata voglia di essere compresa, coccolata. Amata, in definitiva. Era un bisogno assoluto di piacere veramente, brama di tenerezza e di una qualche vera, preziosa intimità. Senza però farmi più illusioni. Figurati: le cose belle succedono solo nei film.

E invece sei arrivato tu, Adelmo: più giovane di me di quindici anni. Solo di qualche anno più grande di mia figlia tredicenne: a casa t'ha portato lei, perché voleva prendere lezioni di piano. E a scuola c'era quel tuo annuncio in bacheca. Il piano gliel'abbiamo comperato subito, sia pur con gran sacrificio; mio marito ha una merceria e io lo aiuto quando posso.
Quindi due volte a settimana - martedì e sabato - mi sono trovata ad aspettare il tuo arrivo di studente universitario squattrinato ma quasi diplomato al conservatorio. Scoprivo progressivamente in me stessa sempre di più una piacevole, malcelata impazienza. Ma tu guarda: alla mia età!

Finita ogni lezione, due chiacchiere cortesi di pochi minuti, che però man mano diventavano sempre più lunghe. Poi ho preso a prepararti il tè, per poterti mangiare con gli occhi e per strappare alla tua vita fuori dalla mia casa un ulteriore quarto d'ora solo per me. Tu eri veramente deliziato; da studente fuori sede, divoravi i miei ciambelloni e gustavi con morsi famelici le crostate.
Bevendo il tè, mi guardavi fissa e io toccavo il cielo con un dito. Sciogliendomi dentro. Ero totalmente istupidita. Vederti lì, vicino a me, mi rimescolava il sangue dentro. Era bellissimo. Anche se non ero capace di ammetterlo neppure con me stessa. Finché un giorno, nel salutarti col solito bacino sulla guancia, ho sentito entrambe le tue mani poggiarsi dietro di me, sul mio vestito leggerissimo e palparmi il culo per bene, a lungo fino ad entrare nel solco!
Non riuscivo a evitare di far battere forte il mio cuore… Imbarazzatissima che ero, ho fatto finta di nulla ma sono avvampata: sentivo di essere rossa in viso come un peperone. Ho solo detto improvvisamente il mio ciao a occhi bassi. Poi t'ho chiuso la porta in faccia e sono scappata in bagno. Stava succedendo e non sapevo che pesci pigliare. Piangevo.
E francamente non capivo bene se era per il rimorso nei confronti di mio marito, per la rabbia di essere stata toccata in modo improprio: “ma come cazzo s'è permesso, ‘sto stronzo di un pivello…” o invece piuttosto per la gioia di essere finalmente considerata sessualmente appetibile da un giovane, stupendo uomo e quindi per il grandissimo desiderio che tu lo rifacessi e osassi molto di più.

Da quel momento non ho fatto che pensarti. T'ho scritto la sera stessa dopo cena, come niente fosse successo, con una scusa scema: chiedendoti qualcosa sui quaderni pentagrammati per gli esercizi di scrittura e su alcune partiture da acquistare. Tu, giovane ma assolutamente non stupido, m'hai risposto dritto dritto con un: "Ti desidero anche io, tantissimo." e quindi…

"Basta adesso, Adelmo! Smettila immediatamente. Potresti essere mio figlio. Finiscila: per me sei solo l'insegnante di piano di Lucia. Oltretutto non sei il mio tipo, sai? (Mi fai morire, quando mi guardi. E poi quel tuo culo sodo! Che voglia di farti un pompino, poi sollevare le tue gambe e leccarti tra le chiappe a lungo!)"
"Mi vuoi anche tu, Adele. Lo so e non negarlo. Non ti sei opposta, quando t'ho massaggiato forte il culo. Non ho potuto proprio farne a meno e non mi scuserò per quello che ho fatto: il tuo profumo m'ha stregato. Ti adoro per come sei. Poi per dirla tutta: ti sei aperta subito, sotto il mio tocco. Il vestitino corto impalpabile che indossavi solo per me m'ha permesso per un secondo di sentirti chiaramente mentre divaricavi le natiche, per meglio godere del mio medio che premeva per entrarti dentro."
"È solo una tua falsa impressione. Non diciamo sciocchezze… non farti illusioni, ragazzino. Hai creduto di sentire qualcosa che invece non c'è stato. E non ti permettere mai più: ringrazia il cielo che come insegnante sei bravo, che Lucia progredisce, altrimenti… (Invece era tutto vero: mi sarei fatta inculare da te seduta stante! E pensare che a mio marito non l'ho mai permesso!)"

"Altrimenti non mi guarderesti come mi guardi: con una palese voglia di mangiarmi; l'ho capito guardandoti fissa negli occhi, sai? So che è così."
"Basta! Vaffanculo: cazzo credi... Ho altro da pensare io. (Oddio: questo ragazzo mi legge l'anima!)"
Per la miseria, se aveva ragione! Ma… allora è sempre così evidente quando una donna è innamorata cotta? La settimana successiva, il pomeriggio del martedì ero vestita, profumata e truccata da vergognarsi. Mia figlia m'ha pure detto: “mammaaa… ma dove cavolo devi andare stasera?” E al solito momento del commiato, approfittando del fatto che Lucia era andata in camera sua per prepararsi a uscire con gli amici, tremante t'ho dato il solito bacetto. Ma tu maledetto m'hai stretta a te, infilandomi una mano sotto la gonna.

Stavolta davanti. Sfrontato e adorabile bastardo: la mano tutta dentro le mutandine. Il medio dritto e senza esitare tutto nella fica… Ho allargato le gambe per soli cinque secondi senza più pudore ormai, per farti fare ciò che volevi. Non ho proprio saputo resistere. Ma poi te l'ho subito tolta via a forza, quella cazzo di mano santa! T'ho buttato fuori casa e dietro alla porta chiusa mi sono morsa le labbra… Messaggi dopo cena:
"È stato decisamente uno sbaglio, fartelo fare. Non si ripeterà più. Adesso chissà cosa penserai di me… Ti prego di credere che io sono una brava donna, timorata di Dio. Devi capire che non si induce in tentazione una tranquilla madre di famiglia. Non farlo mai più. In fondo, so che sei un bravo ragazzo… (Non desistere, ti scongiuro: non vedo l'ora di cedere. Ti voglio da non poterne più!)"

" Ti voglio, Adele..."
"Si, buonasera! Guarda: tu sei solo un ragazzino. Che futuro pensi potrebbe avere una nostra storia, se non la completa rovina della mia famiglia? È questo ciò che ti prefiggi? Per il gusto di una scopata con una vecchia come me? (Si, si: dimmelo, che mi vuoi scopare, sfondare, inculare fino a riempirmi e farmi dire basta… Dimmelo che vuoi sentire le mie labbra ingoiare senza fare un fiato tutto il tuo cazzo… )"
"Macché vecchia: sei la femmina più sensuale, provocante e calda che io conosca. Ti voglio. Dimmi solo quando potremo stare insieme… non mi interessa altro. Non riesco neppure più a studiare. Ti prego: se non altro, fallo… per il mio profitto!"
"Non pensarci più, per favore. Neppure per un istante. (Ti prego: insisti! Mi desideri davvero, mi vuoi: Dio ti ringrazio per questo.)"

"Ti voglio. Ti voglio… come te lo devo dire?"
(Dimmelo di continuo; in due o tre lingue, ti prego!) "Insomma: adesso basta. Non scrivermi più. (Non smettere mai di scrivere che mi desideri, ti prego! Leggo e rileggo di nascosto come una scema. Cerco di capire i significati reconditi di ogni tua sillaba.)"
"Ti voglio da impazzire..."
"Che il Signore mi perdoni: basta! Sabato pomeriggio prossimo, dopo la tua lezione, Lucia alle cinque andrà all'allenamento di basket. Mio marito chiuderà al solito il negozio alle otto e mezza e quindi prima delle nove entrambi non saranno a casa. Lo faremo una volta e poi dimenticheremo tutto, ok? Ti toglierai 'sto sfizio e vedrai che ti passeranno tutti i grilli per la testa, va bene? (Spero invece con tutta la mia anima che sia solo l'inizio di una nostra storia d'amore: impossibile, maledetta e segreta!)"

Da quel giorno, ovviamente, è stata solo una bellissima, irresistibile discesa all'inferno del puro peccato; t'ho concesso tutto il mio corpo. Sei ormai il mio padrone assoluto. Vuoi il mio culo? Te lo do. Vuoi farti succhiare l'uccello? Fino a che non mi dici basta io non smetto. A costo di slogarmi la mascella. Vuoi divorarmi i seni mentre mi fai godere con il cazzo e la tua mano infilati nella passera e nel culo? Fallo quando ti pare.
Vuoi venirmi dentro? A tua completa disposizione. Non esiste droga più forte di qualcuno che desideri il tuo corpo. È la più potente lusinga che ci sia. Iddio sa quanto aspetto soltanto il momento in cui mi rompi il culo, quando il tuo glande si poggia sul mio ano. E come desidero e gusto ogni secondo della tua spinta. Lentissima ma inesorabile e poderosa, ad esplorarmi le viscere!

E infine quanto mi piace sentirti felice mentre sborri liberamente dentro di me, quando gemi e sussurri al mio orecchio truci oscenità. In quei momenti sono solo una puttana. Niente altro desidero. Non so come finirà, ma per ora so che con te io godo, godo, godo e che sono… ringiovanita. Mio marito e mia figlia sono piacevolmente sorpresi, di questa nuova Adele. Jeanne Moreau ha detto che…
“La vecchiaia non protegge dall'amore ma l'amore, in qualche maniera, protegge dalla vecchiaia.”
Posso garantire che è così. Mi vesto solo per eccitarti. Quando mi vuoi, m'invento le scuse più assurde e corro immediatamente da te. Ci vediamo e ci amiamo nei posti più insoliti. Con te ho finalmente riscoperto la vera me stessa e il gusto dell'amore. Quello che ti fa diventare folle.

RDA
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Ci si può innamorarsi di un culo?
No perche’ io sto in fissa da settimane!
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Ciao nonna,
Tutto questo non me lo aspettavo proprio, non ora. Io non ero pronta. Non lo si è mai, certo, ma io pensavo che mia nonna avrebbe vissuto altri 50 anni.
Scusa nonna, perché alla fine non mi hai mai insegnato a fare i tuoi ravioli di patate o i cian. E scusa per tutte le volte che mi facevi trovare il budino o la ciambella sapendo che mi piacevano e io non li mangiavo perché in fissa con il mio peso. Lo so che tu nel modo più dolce ci hai sempre provato.
Grazie nonna per tutte le volte che mi portavi su dalle vigne e mi facevi scegliere un coniglietto tra quelli piccini da poter coccolare per tutto il tempo che restavamo lì. E grazie per tutti i racconti di quando eri bambina che ci riportavi la sera prima che io e F dormissimo.
Grazie nonna, perché fino all'ultimo la tua preoccupazione è stata "ma Federica sta uscendo?" no nonna, non sto uscendo, ma posso prometterti che farò del mio meglio per cercare di uscire di più. Scusa, perché a volte quando son venuta a trovarti ero triste e non riuscivo a trasmetterti il bene che ti voglio. Ma io spero che tu lo sappia. Vorrei potertelo dire un'ultima volta perché non trovo giusto non aver avuto la possibilità di salutarti, di dirti quanto tu sia stata speciale come nonna.
Ora mi fa tutto un po' paura, oltre alla tua perdita immagino che ci sarà un momento in cui entrerò in quella casa e sarà l'ultima volta che la vedrò senza saperlo. Non so cosa ne sarà della casa, del paese, niente. Quella parte delle nostre origini?
Però una cosa lo so. Io sarò sempre la tua bina, la tua ninina.
E ti voglio bene nonna
Tanto
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Ascolto ma non so
Se ciò che sento è silenzio
O dio
Ascolto senza sapere se sto sentendo
Il risuonare delle pianure del vuoto
O la coscienza attenta
Che nei confini dell'universo
Mi decifra e fissa
So appena che cammino come chi
È guardato amato e conosciuto
E per questo in ogni gesto metto
Solennità e rischio.
Sophia de Mello Breyner Andresen, Tr. Estelle Vargas
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già sto a digiuno di tempo libero perché passo letteralmente 8 ore fissa su zoom tutti i giorni a farmi pure vedere e va bene l’ho scelto io di occuparmi di booking e studiare comunicazione fino alla nausea ma devo anche pubblicare dei lavori decenti e mi tocca comunque starci su fino a sera tardi con due occhi così ancora davanti allo schermo perché sono troppo stupida per potermi permettere di essere veloce nei ragionamenti wow chi se l’aspettava alla fine è un mio problema se metto la sveglia alle 6 di mattina per fare tutto quello che avrei dovuto fare il giorno prima però ecco devo dire che il mio obiettivo n.1 non è più tanto consegnare e presentare davanti a tutti senza fare la figura della cogliona quanto chiudere ogni riunione prima che bestemmio 5 madonne
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