Sono semplicemente un cittadino italiano e dopo qualche anno di assenza ho deciso di tornare di nuovo nel mondo del Blog. Ci torno con i capelli un pò più grigi, con qualche ruga in più sul viso ma anche con una determinazione di informare che allora non avevo. Gli anni mi hanno dato modo di vedere e analizzare meglio i mutamenti in questa Italia e voce più ferma per parlarne Ho scelto il titolo di una poesia di Brecht per il mio Blog. e nel mio primo post spiego perché. Qui scriverò perciò di quello che ai cittadini non viene detto, viene omesso, passa fugace tra le notizie. Perché è proprio nel non detto e nelle omissioni che si possono trovare e comprendere reali intenzioni e perciò le risposte che aiutano a non esitare. Firmato: Ermete Romano
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COVID Cosa (non) ha fatto l’Italia per i suoi cittadini all’estero.
Quest’anno ho deciso di trasferirmi in Romania. Un paese bellissimo di cui conosciamo pochissimo, gente con forti radici di appartenenza alla propria terra e con ancora un solido concetto di “comunità e famiglia”. Poi all’improvviso esplode la “pandemia CORONAVIRUS”. Come nel gioco del domino, tutti i Paesi iniziano a chiudersi. L’Italia “CORONAesplode” e dopo un paio di settimane dal primo caso rumeno, il 13 Marzo la Romania dichiara lo stato di emergenza e chiude i voli con le “zone rosse” europee che include ovviamente l’Italia. Il sistema sanitario rumeno e notoriamente debole e lo stesso Presidente lo ammette nel suo discorso di dichiarazione dello stato di emergenza. La soluzione migliore per il Paese è chiudersi subito e proprio in quei giorni arrivano dall’Italia del nord, zona rossissima, decine di migliaia di rumeni via terra: quei cittadini che qui chiamano “i rumeni della diaspora”. Le frontiere terrestri vengono chiuse con l’eccezione di una per il traffico civile e uno per quello commerciale. Vengono messe in piedi a velocità incredibili zone di triage al confine per verificare le persone in arrivo che poi vengono spedite in quarantena. Si stima che in quattro giorni siano transitati 20.000 rumeni: un esodo biblico impensabile in Italia. Eppure il Paese ha retto, ha obbedito alle ferree regole imposte con ordinanze militari previste dalla Costituzione rumena per gli stati di emergenza e in quasi tre mesi ha registrato 16.700 casi, 1060 morti a livello nazionale e il 60% di guarigioni.
In tutto questo scenario moltissimi italiani residenti in Romania hanno avuto necessità di dover rientrare in Italia. Cosa del resto avvenuta anche per cittadini all’estero di molti altri paesi. L’ambasciata italiana (Ministero degli Esteri) ha inizialmente organizzato due voli Alitalia a 240€ a persona (considerate che un volo Alitalia a Gennaio, pre COVID, costava 115€) Ognuno doveva prenotare autonomamente. Il primo volo è stato annunciato alle 01.30 e alle 07:00 era non più prenotabile. Perciò il “primo giro” era solo per chi l’ambasciata aveva interesse a far rientrare. Il secondo volo sempre a 240€ con prenotazione personale sul sito Alitalia, e’ stato una sorta di “click day” con i sistemi di pagamento elettronico in tilt. Successivamente ha organizzato altri due voli con Air Dolomiti al prezzo di 314€ a persona! La motivazione dell ambasciata per chi gridava “ladrocinio!” è stata: “nella tratta dall’Italia vola vuoto e deve rifarsi delle spese”. In questo caso però si doveva anche fornire all’ambasciata la motivazione di URGENZA del rientro e a loro discrezione ti veniva permesso di prenotare. L’ultimo volo, alle stesse condizioni, è avevnuto il 28 Aprile. A me, come a tanti altri connazionali è stato impossibile acquistare un biglietto con Air Dolomiti per il sistema di pagamento in tilt a causa dell’enorme richieste di acquisto. Considerate che in Romania ci sono decine di migliaia di cittadini italiani ed è perciò uno Stato che il Ministero degli Esteri dovrebbe avere nella lista.
La Germania ha fatto rientrare dall estero 300.000 persone con una operazione di rientro più grande della sua storia, La Romania ha fatto rientrare GRATIS 12.000 cittadini rumeni con voli militari o di bandiera.
L’Italia invece dice ai suoi cittadini che debbono/vogliono rientrare: “prenota tu il volo, pagalo caro perche la tratta di andata la compagna aerea la vuole pagata.” In sostanza ARRANGIATI. Non è neppure capace di accollarsi le spese della tratta di andata in Romania.
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COVID Il “casus belli” perfetto per la base di un nuovo e meglio controllabile ordine sociale
Leggete queste considerazioni del filosofo Giorgio Agamben. Non credo necessitino di chiarimenti.
https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-biosicurezza
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COVID Romania vs Italia: la chiesa
Ad oggi sono ancora in Romania che dal 15 Maggio entrerà in Fase 2 COVID. Il Presidente della Repubblica ha annunciato la sintesi delle misure che entreranno in vigore. Sono poche, chiare e mirate alla prevenzione come del resto la Romania ha sempre fatto da quando è iniziata anche qui la “saga COVID”. Nel suo discorso il Presidente ha messo al primo posto le misure che i cittadini dovranno seguire nella Fase 2 e al secondo posto ha elencato le misure per riprendere le funzioni religiose. In Italia il tema della ripresa delle liturgie nelle chiese NON è stato neppure preso in considerazione tra le misure della Fase 2. Salvo poi correggere il tiro in un secondo momento. In Romania lo Stato e la chiesa ortodossa hanno lavorato fianco a fianco per garantire ai fedeli l’accesso ai riti chiave della Pasqua ortodossa il 20 Aprile in piena “pandemia”. Lo Stato ha fatto arrivare con volo militare da Gerusalemme la “Luce” accesa presso il Santo Sepolcro. Ogni arcivescovo di diocesi ha poi acceso in aeroporto il proprio cero che, scortato dalla polizia, ha raggiunto tutte le chiese della Romania. Ho visto con i miei occhi i preti e i volontari portare CASA PER CASA la “Luce” il Sabato Santo affinchè i fedeli, obbligati a stare a casa dalle disposizioni statali, potessero ricevere e mettere la “Luce” in casa. Ho visto con i miei occhi i preti ortodossi la Domenica di Pasqua andare CASA PER CASA a distribuire l’eucarestia. Il popolo ha molto apprezzato tutto questo e sicuramente avrebbe reagito sonoramente se anche queste cose fondamentali dei riti pasquali ortodossi gli fossero state negate
Lo Stato italiano e la Chiesa cattolica si sono completamente disinteressati alle celebrazioni pasquali. E i fedeli hanno taciuto.
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Riapro la comunicazione
Dopo anni di silenzio riapro questo blog/diario spinto dagli scenari, inimmaginabili tre anni fa, sviluppati dal “sistema” (non trovo una definizione puntuale per questa entità sovrana) sfruttando il COVID come moderno “casus belli”
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Il cambiamento costituzionale voluto dal governo Renzi - La genesi
Vale la pena di ricordare che la nostra Costituzione nasce nel 1948 dopo che una apposita Assemblea Costituente ci lavorò per due anni. Il governo era presieduto da De Gasperi e il presidente della Repubblica De Nicola ne presero atto e così nacque la Costituzione Italiana che è alla base del nostro sistema legislativo. La carta costituzionale venne poi affissa per un anno in tutte le bacheche comunali dei comuni d'Italia affinché i cittadini ne potessero prendere visione. La Costituzione di allora e fino al 2016 è stata più volte aggiornata con delle leggi dette appunto costituzionali fino all'ultima modifica che riguarda il pareggio di bilancio. E' una costituzione che nasce dopo il ventennio fascista e perciò, per dirla come dice la JP Morgan, ha "forte influenza delle idee socialiste". Questo, sempre secondo JP Morgan, la renderebbe poco adeguata alle logiche capitalistiche della finanza e dell'alta economia. In sintonia con le indicazioni della grande banche d'affari americana questo governo ha intrapreso, sin dal suo insediamento, un progetto per arrivare ad una radicale riforma costituzionale. Riforma che va a ridurre alcuni diritti dei cittadini, aumentando nel contempo la potenzialità di un rafforzamento del potere esecutivo: cose anch'esse auspicate nel rapporto JP Morgan del 2013. E' importante considerare il panorama politico nel quale questo progetto nasce. Bisogna ricordare che:
L' 8 Dicembre 2013. Matteo Renzi vince le primarie del PD diventando segretario
Due mesi dopo, il 13 febbraio 2014, la direzione del PD da lui presieduta rileva «la necessità e l'urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo», togliendo di fatto la fiducia della maggioranza PD ad Enrico Letta che è così costretto il giorno dopo a rassegnare le dimissioni dopo meno di un anno di governo.
Il 17 febbraio, tre giorni dopo le dimissioni di Letta, Matteo Renzi riceve l'incarico di formare un nuovo governo dal presidente Napolitano.
Il 21 presenta la lista dei ministri e ottiene la fiducia del Senato e della Camera il 25 febbraio.
In sostanza Renzi è stato scelto e confermato come Capo del Governo dal Presidente della Repubblica e non dai cittadini attraverso una elezione politica. Gli è poi stata data la fiducia da un Parlamento eletto con un sistema elettorale, il Porcellum, dichiarato incostituzionale. E' in questo contesto molto poco "costituzionale" che il governo, il potere esecutivo, e non il Parlamento, il potere legislativo, produce il cambiamento radicale di 47 articoli dei 139 che compongono la Costituzione Italiana. .
Il famoso tweet "Enrico stai sereno" inviato da Matteo Renzi ad Enrico Letta. Un mese dopo Matteo Renzi riceve l'incarico dal Presidente della Repubblica e prende il posto di Enrico Letta.

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"IL MIO PRIMO POST" stavolta recitato da Tony Servillo
A chi esita (Bertolt Brecht 1935)
Tu dici: per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano. Dopo che si è lavorato tanti anni noi siamo ora in una condizione più difficile di quando si era cominciato. E il nemico ci sta innanzi più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso un'apparenza invincibile. E noi abbiamo commesso degli errori,non si può negare. Siamo sempre di meno. Le nostre parole sono confuse. Una parte delle nostre parole le ha stravolte il nemico fino a renderle irriconoscibili. Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto? Qualcosa o tutto ? Su chi contiamo ancora? Siamo sopravvissuti, respinti via dalla corrente? Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi? O dobbiamo contare sulla buona sorte? Questo tu chiedi. Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.
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Lotta dello Stato contro il cittadino: evasione come atto di ribellione
Quando un cittadino ritiene di doversi difendere con le unghie e con i denti dallo Stato che invece dovrebbe curarsi di lui, fenomeni di "ribellione" al versamento di tasse e imposte sono comprensibilissimi. Non giustificabili in quanto sono un reato, ma comprensibili. La cosiddetta lotta dello Stato all'evasione ha una parola sbagliata: Lotta. Se lo Stato deve "lottare" significa che esiste un suo avversario, che è comunque un cittadino e questo conferma il conflitto Stato-cittadino. La politica si dovrebbe chiedere perchè in Svezia l'evasione è pari all' 1,2% del PIL e in Italia del 18%. Non si può liquidare il fenomeno scaricandolo tutto sulla reazione di evasione del cittadino causata da una tassazione troppo elevata, in quanto Eurostat ci dice che nel 2013 la tax rate in Italia era del 43% e in Svezia del 44%. La differenza sul livello di evasione fiscale tra i due Paesi la fanno altri fattori e tra questi, sopra a tutti, il profilo della classe politica e il loro rapporto con i cittadini. Dovrebbe essere prima di tutto lo Stato a dare esempio di correttezza nell'utilizzo proficuo e onesto della cosa pubblica, dovrebbe garantire ai cittadini i giusti servizi e la giusta assistenza pubblica per le tasse (alte) pagate. Dovrebbe anche garantire ai cittadini onesti che i reati fiscali, che poi si riflettono contro di loro, siano puniti e non condonati . L'Università di Losanna nel 2013 fornisce questa statistica:

In Italia la reazione dello Stato al fenomeno della evasione è diventare ancora più aggressivo nei controlli, nei limiti, nelle regole nella speranza di dissuadere o ramazzare qualche soldo in più. La mole dell'evasione italiana è talmente alta che dimostra quanto alta sia la voglia di difesa dei cittadini: l'atto di evadere è un atto di rivalsa sullo Stato percepito come vessatore e non come istituzione per il bene pubblico. Finchè lo Stato continuerà a mantenere in vita questa percezione rapace, l'evasione fiscale non imboccherà un netto percorso di calo.
In Italia il rapporto tra il nero e il Pil pari a circa il 27%, il più alto tra i Paesi occidentali dell'Unione (tolti quindi gli ex socialisti). L'evasione fiscale in Italia nel 2015 valeva il 18% del PIL, in Germania il 16 del Pil, in Gran Bretagna il 12, in Francia il 15, in Spagna il 22, in Belgio il 22. Il tasso italiano di evasione Iva è del 27,55%, dati peggiori si registrano solo in Grecia (27,99%), Lituania (36,84%), Malta (35,32%), Romania (37,89%) e Slovacchia (29,97%). Il tasso medio di evasione nell’Ue è invece del 14,03%. (fonte OCSE 2015)
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Millenovecentocinquantasei: USSR e PCI su Ungheria
Nel Dicembre del 1956 con i carri armati russi ancora a Budapest a vanificare il sogno ungherese di indipendentismo dalla Unione Sovietica, si teneva in Italia l' VIII Congresso del PCI. Parlò allora un giovane Giorgio Napolitano, allievo prediletto del capo della destra comunista, Giorgio Amendola. Toccò infatti a Napolitano, delegato di Caserta, rispondere ad Antonio Giolitti, delegato di Cuneo. Giolitti aveva promosso il famoso manifesto dei 101 contro la linea filosovietica del Pci. Le critiche dal palco furono accolte da un silenzio ostile. Poi parlò Napolitano che rivendicò l’intervento dell’Armata Rossa che, oltre a impedire che l’Ungheria cadesse nel "caos e nella controrivoluzione", aveva "contribuito in maniera decisiva non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’Urss ma a salvare la pace nel mondo" (dal Fatto Quotidiano del 24 Ottobre)
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Rapporto JP Morgan e riformismo renziano
Il 28 maggio 2013 la Jp Morgan ha pubblicato un rapporto in cui affermava la necessità di intervenire politicamente a livello locale presso gli Stati del Sud Europa per consentire ai governi riforme strutturali forti, arrivando in particolare a definire le costituzioni adottate in seguito alla caduta del fascismo, come «inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea», in quanto mostrano una «forte influenza delle idee socialiste» Per cui i sistemi costituzionali presentano criticità che, secondo la JP Morgan, devono essere risolte per far partire la crescita economica:
esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti,
governi centrali deboli nei confronti delle regioni
tutele costituzionali nei confronti dei diritti dei lavoratori
E In particolare, vi si lamenta la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo.
I punti di cui sopra nel testo originale sono: Constitutions tend to show a strong socialist influence, reflecting the political strength that left wing parties gained after the defeat of fascism. Political systems around the periphery typically display several of the following features: weak executives; weak central states relative to regions; constitutional protection of labor rights; consensus building systems which foster political clientalism; and the right to protest if unwelcome changes are made to the political status quo.
Il documento completo "The Euro area adjustment: about halfway there" è al link www.europe-solidarity.eu/.../ES1_euro-area-adjustment.pdf.. Nel documento si legge infine che è auspicabile per l'Italia un governo che "nell'anno successivo (2014) attuasse riforme" per correggere i problemi elencati sopra. Considerando le cosiddette riforme renziani e il modus operandi dell'esecutivo di governo, non si può non osservare che seguono perfettamente le indicazioni della JP Morgan, la più grande banca d'affari del mondo.
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Il primo post
Il mio primo post non può che essere la poesia di Bertolt Brecht che da il titolo al Bolg. I toni e le parole della poesia sono drammatici e a mio giudizio attuali. Però alla fine aprono alla incitazione di ricerca di una risposta individuale. I miei post futuri vorrebbero aiutare in questa ricerca.
Dici: per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano. Dopo che si è lavorato tanti anni noi siamo ora in una condizione più difficile di quando si era appena cominciato. E il nemico ci sta innanzi più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso un'apparenza invincibile. E noi abbiamo commesso degli errori,non si può più mentire. Siamo sempre di meno. Le nostre parole d'ordine sono confuse. Una parte delle nostre parole le ha travolte il nemico fino a renderle irriconoscibili. Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto? Qualcosa o tutto ? Su chi contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente? Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi? O contare sulla buona sorte? Questo tu chiedi. Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.
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