aeternitatisvanitas
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ᴍᴇᴍᴏʀɪᴇs:  the ghost of the catacombs
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❛❛ 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐩𝐥𝐚��𝐞 𝐢𝐬 𝐞𝐧𝐠𝐮𝐥𝐟𝐞𝐝 𝐢𝐧 𝐝𝐚𝐫𝐤𝐧𝐞𝐬𝐬    however that does in no way mean that there was never any light 孤独な魂   ·
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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twenty eight march  # 𝘽𝘼𝘿 𝙎𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉 you can’t keep dancing with the devil and wonder why you’re still in hell...
  «Penso lei sia troppo diretto» il viso appena voltato nella sua direzione, i begli occhi scuri sgranati e la penna sorretta a mezz’aria. «Sono impaziente, dovevo farlo. Mi dispiace se le ha arrecato fastidio.» L’indice picchiettò la gamba della sedia che scalfiva sul selciato con insistenza. Voleva urlare, ma non voleva farlo allo stesso tempo. Il proprio era un terribile squilibrio misto a un intero mese trascorso tra le crisi d’astinenza da zucchero. Chiuse gli occhi. Soffocò nel rumore della pioggia che cadeva imperterrita contro i vetri spessi nonostante la buona stagione. Sbatté la testa, i muscoli si tesero come le corde di uno strumento musicale mal ridotto e col respiro affannato si sorreggeva sulle braccia mingherline. Col capo basso e i lacci delle converse legati male, le dita scivolarono sul corpo spoglio e con gesti lenti lo accarezzarono. Non si era dilungato troppo blaterando sul suo passato. Aveva abbandonato il soprabito leggero sul bracciolo del divano in gommapiuma e il ronzio proveniente dal paio di cuffie intrecciate gli diede il suo malinconico benvenuto a un’abitudine che non gli apparteneva, a un’abitudine di sedute sporadiche presso un giovane cinico laureato da pochi anni. Si asciugò velocemente le lacrime bollenti dagli occhi stanchi; avrebbe dovuto rubare di nuovo dei sonniferi dal cassetto di sinistra, quelli che vantavano il sapore dolciastro della ciliegia.
«Mi sta ascoltando? La pagina centosessantquattro, avanti.» aspirò dalla sigaretta, le labbra egoiste morsero con impazienza il filtro dal retrogusto alla vaniglia. «Recita: “I medici che passan la vita a curare gl’infermi, vi consacrano gli anni migliori e son pagati per questo, non possono ammettere suddetta opinione. Poiché ognuno porta in sé la propria malattia e spesso molto complessa.”… Sì, sono stronzate che la mente umana crea pur di sfuggire all’abisso che è l’ignoranza. La fantasia è un’ottima distrazione.» «Lei crede in queste stronzate, signorino Walyes?» «Da quando in qua ignora di essere nel bel mezzo di una lezione per domandarmi una simile sciocchezza? Si dovrebbe rinunciare all’egoismo, alla curiosità, per non divenire brandelli al primo contatto con la ragione, ne è consapevole? «La curiosità è come il cuore, il fegato e i polmoni messi insieme: senza, l’uomo non può esistere.» «Se è quello che pensa. E lei? Credi in queste stronzate?»
Graffiò le sue gambe, le unghie dolevano contro il derma diafano, e i suoi occhi maledetti osservarono ogni cosa, complici di menzogne nascoste tra le righe di una poesia così dolce quanto scritta velocemente e con parole sfuggite sulla punta della lingua ruvida quanto le pagine giallastre del giornale gettato sul pavimento e lì rimasto a marcire dalla settimana precedente. Lo sguardo leggeva attento ogni promessa sperando fosse verità; questa la stava stringendo tra le dita fredde che immediatamente chiusero la finestra per non lasciare trapelare neanche un pensiero. «Non ci credo neanche un po’.» “Disgustoso, lei è davvero disgustoso”, la mano premeva sulle labbra e ancora si vedeva seduto davanti all’accademia con una lattina di coca-cola il quale gusto abituale gli stava facendo dimenticare come avrebbe dovuto parlare il figlio di una famiglia appartenente a un certo rango, dimenticare il dolciastro delle labbra piene che baciava sempre nel contesto più scorretto. «Allora perché modificare la propria vita in base a quelle parole?»
Silenzioso, muto. Con le pupille che accorrevano annoiate per seguire il sinuoso moto del fumo della cicca. Si era creata una crepa, nel bel mezzo della sua testa, laddove il cuore veniva divorato dalle fauci maligne di un cane randagio e il filtro nocivo si rigirava tra le sue dita, per poco non cadeva in terra. «La vedo stanco, perché non mettiamo da parte i libri? Per oggi finiamola qua.» Un sorriso abbozzato sulle labbra abituate a dire bugie, inumidite dalla lingua ruvida e rossa. Una ninnananna che scivolava lenta sotto la sua pelle, accarezzava gli occhi con gentilezza per indurli ad una fase d’ipnosi da principianti, mentre le tempie pulsavano nella confusione più totale.
Profumo di cannella e disinfettante: Il sangue colò lungo il viso, il carminio gli accecava la vista e con terrore si morsicava la pelle. Il destino che prediligeva il suo corpo e lo faceva ondeggiare avanti e indietro.
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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fifteen november  # 𝘽𝘼𝘿 𝙎𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉 your voice while you're speaking, you can't be treated    «Lei ha mai fatto scrivere lettere per i morti ai suoi pazienti?» Un tono di voce basso, seppure si notasse appartenesse ad un uomo di giovane età. Il dottor Dwyer scoppiò in una risata divertita, poggiando ambo i gomiti sul tavolo in legno. «Dove le ha sentite certe sciocchezze, Waleys?» Il ragazzo chinò il capo, volendosi rimangiare ogni parola. «Andiamo, mi risponda. Il primo passo per una terapia migliore è il dialogo.» Le mani stringevano la stoffa del maglione all’altezza del petto e la voce gli morì inevitabilmente in gola. Non fu più in grado di emetter fiato. «Non si prenda gioco di me, conosce le conseguenze» persistette alzandogli il viso con l’indice e il pollice sino a scorgere gli occhi scuri. Cominciò a sudare freddo, con la bocca impastata e si sentiva tremendamente oppresso. Quasi sull’orlo di far esplodere i propri sentimenti e lasciare il proprio volto zuppo di bollenti lacrime. Alcun responso. Dopodiché decise di mollare la presa e tornò ad accomodarsi sulla propria poltrona, quasi considerasse la seduta noiosa. «Torniamo a noi. Niente alcol?» «Ho bevuto abbastanza.» «Allora non ti hanno ancora mangiato la lingua e io che da sciocco pensavo il contrario.» Il giovane si fece sfuggire una risata. «Adesso mi dica di più.» «Volevo pensare… alle mie necessità.» «Crede che questa sia la scelta giusta?» «Che c’è di così sbagliato? Sul serio…» «Violare il diritto di riservatezza non è una soluzione, signor Waleys. I pazienti vanno messi in guardia da minacce sicure ed imminenti.» «Minacce riguardanti gravi lesioni fisiche, dottore.» «È questo che fai adesso, invece di bere?» «Meglio che andare a letto con degli estranei.» «E le cose vanno meglio?» «Chi ha detto che andavano male?» «È lei quello che è venuto da me, l’altra sera.» Ennesimo sospiro, si limitò a inclinare la testa. «Le dispiacerebbe ripetermi la domanda, dottore?» L’uomo si allentò il colletto della camicia e distolse lo sguardo dal giovane, concentrandosi sull’agenda in cuoio che teneva sulle gambe. «Credo… credo che lei debba scrivere una di quelle lettere per il prossimo appuntamento e veda di non arrivare in ritardo.» Schioccò la lingua in risposta, come un infante seccato dai proprio genitori. «Dannazione a lei» mormorò sotto voce.
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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(  𝗡𝗢𝗧𝗘 상태/고발 𝟬𝟭  )    Per mezzo di un delitto, moto d’orrore. Fu il primo a prestarsi dinanzi la gente, strappandogli un sorriso alla confusione che si infilò all’interno della risposta che conteneva il proprio nominativo. Ignoranza, v’era cotanta ignoranza in quella scatola cranica che quasi c’era da meravigliarsene; un colpo tremendo, conservato sul palmo di una mano. Domandò all’improvviso avvicinandosi all’inafferrabile pensiero, ché davvero ignobile fu la collera altrui, intrisa nell’odio dell’esistenza stessa! Con enorme sorpresa recuperò la calma […] allora scoppiò a ridere alla magnifica intenzione, caricando la macchina per il momento designato; uno scatto, forse più, accusando il bruciore di stomaco alle ore di sonno negatogli. Più di un consiglio utile a una caratteristica sofferente non poteva che dare (per offerta scontatogli a oggetti personali e uno spirito ansioso) e grandi occhi assenti osservavano dunque il memoriale affidatogli. Stronzate, svoltando l’angolo a una via secondaria di un intelletto strambo, alla propria scomparsa non avrebbe dato particolare conto che una soluzione si potesse palesare, mio Dio! Sollevando mandritta scossa da un tremito; a minor conoscenza, maggiore c’accresce lo spirito di una condotta eccellente, potesse udirne affermazioni contrariate.
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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( 私の頭にはループがあります 𝟔𝟗 · ricorda di non perderci la testa,sei un mero spettatore e tale rimarrai:
«Ora la povera giovane, imprigionata in quella stanza eccelsa, si sentiva rabbrividire di raccapriccio ai canti e alle urla e alle spaventose bestemmie che giungevano sino a lei dal piano terreno: poiché si narra che le parole usate da 𝐀𝐢𝐫 quando era ubriaco erano tali che avrebbero potuto incenerire l'uomo che le proferiva. Infine, in preda alla paura, la fanciulla fece cosa che avrebbe intimorito il più coraggioso o il più agile degli uomini, poiché, con l'aiuto di un ramo d'edera che copriva (e tuttora copre) il muro meridionale, si calò a terra da sotto alle gronde, correndo quindi verso casa lungo la brughiera, sebbene tra il maniero e la fattoria di suo padre vi fosse una distanza di tre leghe.Ora accadde che qualche tempo dopo 𝗔𝗶𝗿 lasciò i suoi ospiti per portar da bere e da mangiare - e forse cose peggiori - alla sua prigioniera, e trovò così la gabbia vuota e l'uccellino fuggito. Parve allora che un demone s'impossessasse di lui, poiché si precipitò giù, nel salone da pranzo, balzò sulla grande tavola, facendo volare tutt'attorno a sé caraffe e taglieri, e proclamò ad alta voce dinanzi all'intera compagnia che avrebbe ceduto quella notte stessa il proprio corpo e l'anima insieme alle potenze del male purché fosse riuscito a ghermire la sgualdrinella. E mentre i gozzoviglianti arretravano inorriditi da tanto furore, uno più malvagio, o forse più ubriaco degli altri, gridò forte che le sguinzagliassero dietro i mastini. Al che 𝐀𝐢𝐫 uscì correndo dalla casa, urlando ai suoi scudieri di sellare la sua giumenta e di liberare la muta e, dando ai segugi una sciarpa della fanciulla affinché la annusassero, li aizzò a inseguire la fuggitiva, e via se ne andò urlando attraverso la brughiera, sotto la luce della luna.».
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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       how did 𝐮𝐬 against the world             become           𝐦𝐞 against 𝐲𝐨𝐮?
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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ㅤ ㅤ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ  ㅤAɴɴɪᴠᴇʀꜱᴀʀʏ:  (𝟻𝚝𝚑 𝚢𝚎𝚊𝚛𝚜. )  ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ ㅤㅤ ❛❛ㅤ나는 당신을 영원히 사랑할 것입니다 ㅤㅤㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ ㅤㅤ {ㅤ...ㅤ}ㅤRifletto su ogni nostra scelta passata, che qui ci ha condotti, sulle serate trascorse tra le tue braccia, senza pensieri capaci di distrarmi perché la tua voce catturava la mia attenzione più d'ogni altra cosa. L’abitudine di incontrare i tuoi begli occhi al mattino, appena sveglio, non vi sarà modo di toglierla dalla mia testa; tale sensazione m’è rimasta impressa e come inchiostro sulla carta bianca, mi è impossibile ignorarla. Se mai occasione mi verrà donata, darei via ogni mio avere (concreto o meno che sia) pur di stringere la tua mano per l’eterno infinito, o come mi piace definirlo, 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨. Assaporo la dolcezza dalle tue labbra, miele dalle tue parole, perché mai vi sarà amore dal sapore migliore. Ti amo e sempre lo farò, finché del tuo essere non rimarrà che un 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐞— ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ내 라일락 꽃, 𝐲𝐨𝐮𝐫 태양.
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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( アートは売らない 𝟓𝟓 · mi cogli alla sprovvista, posso solamente dedicarti parole che mi è capitato di udire anni fa:
«se c’è una persona che desideri proteggere, devi essere crudele per fregartene di tutto il resto. Perché nessuno può riavere ciò che ha 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨».
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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Rᴇᴛʀᴀᴄᴇ:  (𝚊𝚏𝚝𝚎𝚛 𝚌𝚑. 𝙻𝚅𝙸𝙸𝙸), ɪʟ ɴᴏᴍᴇ ᴄʜᴇ ꜱᴘʀᴏꜰᴏɴᴅᴀ «non sto cercando di nascondere niente, ㅤㅤㅤè solo che 𝑛𝑜𝑛 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒.»
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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ㅤ ㅤ Rᴇᴛʀᴀᴄᴇ:  (𝚊𝚏𝚝𝚎𝚛 𝚌𝚑. 𝟽𝟺), ʙʟᴜᴇ ᴍᴏᴏɴ «****** 𝑓𝑟𝑎𝑚𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖, perché non mi rendi partecipe dei dettagli?» A considerazione retrospettiva, ritengo che il consiglio da me datole fosse promosso dall’intensa ansia che provavo all’idea della 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑒𝑠𝑡𝑎 […] ㅤ ㅤ Non vi era niente di speciale in quegli occhi, eppure quando li osservavo con attenzione venivo pervaso da un senso di disagio assoluto. Si alternavano gelide giornate a sprazzi di gioia (allora, il sole non si nascondeva dietro alle nuvole) in quel rapporto che non aveva né capo, né coda. Ennesima persona persa nel corso degli anni; decisi di variare nuovamente vita, ricominciare da zero come se fossero infinte le possibilità di pigiare metaforicamente il pulsante reset e gettare nel cestino un lungo capitolo della mia esistenza, azzerandolo. E seppur anche adesso son rimasto di quell’idea e una parte di me desidera fortemente lasciarsi tutto alle spalle, la tua figura, i tuoi sciocchi insegnamenti, mi lasciano riflettere qualche minuto in più prima di agire. Ritenevi di poter trarre profitto da qualsivoglia situazione, dunque hai variato la tua maniera di atteggiarti e ti sei conformata al caos. Nessun altro sarebbe in grado di sopportare il dolore come hai fatto tu, che nella follia hai trovato dimora. Post scriptum: 나는 당신이 어딘가에 살아있을 수 있기를 바랍니다.
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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#soundtrack; 𝒘𝒊𝒍𝒍 Le raccontavo di frequente dell’abisso, un luogo misterioso in cui volteggiava una luce dorata che erroneamente illustravo come neve. Delle serie di anelli invisibili legavano il mondo del nucleo dell’abisso e mi è increscioso dover invidiare il suo potere di concepire ogni cosa. Le raccontavo come fossero favole, le parole fuoriuscivano dalla bocca senza il 𝘳𝘶𝘮𝘰𝘳𝘰𝘴𝘰 disturbo di pensieri fuori luogo, ma a pensarci oggi, forse avevano quella connotazione per far comprendere la struttura del nostro soggetto a lei che era bambina.   𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘢 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰, allora sarà questo mondo a venire da te. Queste parole da me disprezzate sono diventate simbolo di un ricordo sgradevole, associato a una figura dalla lunga treccia bionda e un profilo serio in grado di incutere timore a primo impatto. Quel morbido sorriso è stato intrappolato in uno spazio temporale al quale non appartengo più e l’egoismo è l’unica forza motrice di quest’anima lercia; è ciò a cui mi piace credere. Secondo la mia spassionata opinione, lei, che si deliziava della solitudine nel baratro, era semplicemente triste. Triste perché sempre sola, però lei non sapeva nemmeno che quel che provava fosse tristezza; eppure ha sempre continuato a richiedere che qualcuno si facesse largo nella buia e gelida oscurità e riuscisse finalmente a raggiungerla, tenderle la mano e stringerla in un caloroso abbraccio.   «Io sono proprio strana.» «Non sei strana, è giusto che sei convinta della tua verità. Ti sto aiutando, per ciò che mi concerne.»   Quel giorno lontano non avrei dovuto far privilegiare una giustizia corrotta, aggrappata all’ideale tipico della figura di Glen. Ho malamente trascurato i miei valori e ti ho condannata a una pena ingiusta, che non dovevi scontare, accecato dagli occhi macchiati di sventura.   Mi dispiace, per quanto mediocre questa storia possa sembrare allo sguardo poco attento di un lettore, ha per me un’importanza indicibile e per questo motivo non posso permettermi di riscriverla.   E anche se dovessi salvarti, riuscirei a guardarti in faccia?
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aeternitatisvanitas · 5 years ago
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𝐭𝐞𝐚𝐠𝐡𝐥𝐚𝐜𝐡 𝐝𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐫 (a death reaper in crimson cloak/robes) Qualcheduno, da una certa parte, sarebbe trapassato di nuovo stasera. Rimuginare al peccato è come rimuginare alla vita, o all’umanità. Non soltanto gli artisti sono assassini, ma sono etichettati come tali in quanto infervorati dal piacere e dalla gioia nel massacrare le anime di ciascuno. È un’ipotesi attendibile. All’interno delle opere d’arte, sin dal principio, coesistono il peccato e la realtà. L’arte è espressione concreta di un sentimento che interpretiamo con i nostri criteri, cosicché diventi inequivocabile agli occhi degli altri. Se l’artefice della riflessione dovesse rappresentare un singolo ciottolo nella sua prestazione, significherebbe che, a sua detta, l’intero mondo è racchiuso in esso. Rappresentando una catasta di cadaveri, l’idea non muterebbe. L’uomo che sfoggia costosi guanti in pelle scura ha ucciso di nuovo e di nuovo, senza alcuna ragione apparente, e dinanzi ai corpi inermi concepisce assiduamente una sete irrefrenabile. Tutto quello che c’era era il vasto, vago panorama dell’immaginazione. Pertanto, non era un artista. Mi appaga che le mie elaborazioni vengano fraintese. Al contempo, considero anche che non ci sono ambiguità a questo mondo. L’incomprensione è comprensione. Lascia che i lettori fraintendano drammaticamente questo testo. Gradirò ogni complice. Qui giace un nuovo mondo, un mondo alterato. A mio avviso, il mondo non dovrebbe unicamente esistere, ma deve variare ininterrottamente. “L’inversione della realtà e dell’apparenza”, in altre parole. Se il mondo non è eguale a questo incarico, allora è davvero inattivo. Più di ogni altra cosa, un mondo del genere è estremamente noioso. Peccato, vita, e il mondo formano dei cerchi. L’arte, o la produzione, non sono altro che fatiche compiute per appropriarsi di questi cerchi per noialtri.   Senza dubbio assassinerò il mondo un giorno, per mera curiosità.   Medito sul peccato originale. Qual è stato il primo misfatto compiuto nel creato? Chi ha emesso un giudizio sul misfatto? O preferibilmente, per incominciare, erano in condizione per giudicarlo? Per aprire un dibattito, dobbiamo avere le giuste definizioni. Ripetendomi, il nostro mondo è un’opera d’arte, e in tal caso possiamo considerare tale avvenimento fortuito come primo crimine. Perciò, noi che ci dimoriamo siamo con la colpa dall’istante della nostra venuta al mondo. Se ciascuno ha colpa di un reato, non esiste più accezione per gli atti criminali. In altre parole, non c’è alcuna accezione per l’arte. Questo è per l’appunto il movente per cui le persone l’adorano. La creazione, inutile dirlo, è l’atto di annientare qualcosa. Fintanto che creiamo, distruggiamo. In quella coincidenza la distruzione è creazione. Pertanto creo e mi intossico per il prodotto artistico altrui. Amo l’arte. Amare, nello stesso momento temere. L’assassino trucida le persone, e l’investigatore lo tenta di inseguire. Vi è un cerchio anche qui. Per raggiungere la sua fine ho utilizzato dei costosi guanti in pelle scura. Il nero è il colore della notte. I guanti in pelle denotano che lui è impossibilitato di toccare con la mano. ––– Chi di voi paragonò la sua atrocità e crudeltà alla bellezza? Queste parole potrebbero divenire fondamenta di un’espressione artistica.   Rimuginare al peccato è come rimuginare alla vita, o all’umanità. O all’arte. E io sono fiducioso al di là di quell’oscurità che cela potenziali per il genere umano. ––– On A Night When The Crow Jeers. By Evil 𝑩.   «Grazie per il tuo tempo, Levi.»
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