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L'Anelkann
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anelkann · 12 years ago
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Juve, qual'è l'asse nella manica?
Mancano ancora 3 giornate alla fine del campionato ma, visto lo Scudetto conquistato in anticipo, gli uomini mercato della Juventus già sono a caccia dei rinforzi per la prossima stagione. Tra le priorità per Antonio Conte c'è da rinforzare il reparto offensivo che, come abbiamo visto in questa stagione, in Italia può anche bastare ma in Europa non dà garanzie sufficienti per arrivare fino in fondo. 
Analizzando i dati degli attaccanti oggi in rosa vediamo infatti che, nonostante tutti critichino la Juventus per la mancanza del famigerato "top player", in Italia la Vecchia Signora è il secondo attacco del campionato dopo la Roma (67 a 69) e, stringendo il cerchio alle sole punte, la Juventus è a quota 33, dietro solo a Napoli (37) e Roma (34) ed avanti a Fiorentina (32), Milan e Inter (30).
I problemi però arrivano fuori dai confini italiani, in Europa. La Juventus ha segnato nella sua avventura internazionale 17 gol, 10 realizzati dagli attaccanti. Questi dati vanno messi a confronto con le 4 semifinaliste, perchè per migliorare bisogna sempre guardare chi sta avanti a noi.
Il divario minore è quello con il Barcellona, che nel suo viaggio europeo ha segnato 1 solo gol in più della Juventus (18), 12 dei quali messi a segno dagli attaccanti. L'altra semifinalista, il Real Madrid, ha segnato 26 gol complessivi (18 gli attaccanti). Le due finaliste, Bayern e Borussia, invece hanno fatto gol rispettivamente 29 e 23 volte, con gli attaccanti in rete 16 e 17 volte.
Ciò che però deve far riflettere, oltre al fatto che tutte le 4 semifinaliste hanno fatto più gol della Juventus (anche escludendo i gol fatti in semifinale), è che gli attacchi del Real, del Barcellona, del Bayern e del Borussia hanno almeno 1 attaccante più prolifico rispetto agli altri compagni di reparto: i madrileni per esempio hanno Ronaldo a quota 12, i catalani hanno Messi a 8, i bavaresi Muller a 8 e le vespe Lewa a 10. La Juventus ha il miglior attaccante in Quagliarella a quota 4!
Ecco quindi spiegato il motivo per cui Marotta e Paratici sono a caccia dell'attaccante in grado di fare la differenza (il termine top player non ci piace). I giocatori che ora andiamo a confrontare sono quelli su cui la Juventus ha messo gli occhi addosso (escluso Llorente, già nostro): Ibrahimovic, Suarez, Sanchez ed Higuain.
IBRAHIMOVIC (31 anni) Lo svedese in questa stagione ha giocato 50 partite, segnando 38 gol, con 19 assist, 12 ammonizioni, 2 espulsioni e un gol ogni 114 minuti. Ha confermato anche quest'anno di essere determinante nella questione campionato (il PSG salvo cataclismi sarà campione in Ligue 1) con 27 gol in 31 partite. Purtroppo però ancora una volta in Europa non è riuscito a fare la differenza: in 9 partite solo 3 gol (anche se ha fatto segnare 7 volte) e PSG eliminato nei quarti. 
SUAREZ (26 anni) il sudamericano non ha giocato la Champions League, ma in Europa League non ha fatto una brutta figura. Ha giocato questa stagione 46 partite segnando 31 gol, con 15 assist, 11 ammonizioni e un gol ogni 126 minuti. In Premier League in 33 partite ha segnato 23 volte con 11 assist. L'unica nota negativa è il suo carattere imprevedibile che può portarlo a dover scontare lunghe squalifiche.
SANCHEZ (24 anni) l'ex pupillo dell'Udinese ha affrontato una stagione in ombra. In 46 partite ha segnato 9 gol (un gol ogni 206 minuti) e sfornato 14 assist. In Champions poi non ne parliamo: 1 solo gol in 9 apparizioni: troppo pochi per permettere alla Juventus di fare il salto di qualità lì avanti.
HIGUAIN (25 anni) l'argentino in 41 partite ha segnato 16 gol, con 11 assist e un gol ogni 148 minuti. Anche Higuain non ha lasciato il segno in Europa con 1 gol in 9 partite. Diversa la situazione in Liga con un gol ogni 112 minuti (13 gol).
Continuando ad analizzare i numeri, tra questi quattro solo Ibrahimovic ha la media gol migliore del miglior attaccante juventino Quagliarella: 114 a 115. In Champions Fabio ha segnato 4 gol, contro i 3 di Ibra e gli 1 di Higuain e Sanchez, nonostante abbia giocato solo 380 minuti.
Tenendo ben presente che i numeri e le statistiche nel calcio contano fino ad un certo punto, tra i quattro forse quello che può davvero far comodo ai bianconeri è Ibrahimovic (per la legge dei grandi numeri prima o poi la dovrà pur fare la differenza in Europa), anche se pure Higuain e Suarez hanno margini di miglioramento importanti e, se messi al centro di un gioco come quello della Juventus, possono davvero esplodere ed essere determinanti.
Non ci resta quindi che aspettare i prossimi movimenti di mercato, sperando che Marotta faccia davvero il colpo dell'estate!
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anelkann · 12 years ago
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La rassegna stampa dei campioni d'Italia!
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anelkann · 12 years ago
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Fu vera gloria!
Fatto 30, abbiam fatto 31! 
La Juventus conquista il suo TRENTUNESIMO scudetto e lo fa nel modo più bello vincendo, dopo una cavalcata straordinaria sempre al comando della classifica, nel giorno più bello: il 5 Maggio! 
Se è vero che nella vita le date hanno dei significati particolari per la Juventus questo giorno ha un sapore dolcissimo: dopo lo storico e commovente 5 Maggio 2002 un altro 05/05 ci regala di nuovo la festa scudetto. 1 a 0 al Palermo con gol di Vidal (uomo tricolore) e tutti a festeggiare. 
Fu, quindi, vera gloria? Per Napoleone, come per la Juventus del napoleonico Antonio Conte, si! Perchè l'annata della Signora è di quelle perfette o quasi (la sconfitta dell'Inter allo Stadium dopo 49 giornate da imbattuti stona): miglior difesa e lotta fino all'ultima giornata insieme alla Roma per il miglior attacco. Numeri impressionanti quelli dei bianconeri che MAI nel corso della stagione hanno dato l'impressione di poter perdere lo scudetto.
Diamo allora i voti ai vari reparti:
9 alla difesa: impeccabili quei 4. Buffon è superman anche a 30 e passa anni, Bonucci - Barzagli - Chiellini sono il "muro del pianto" (degli avversari). 
10 al centrocampo: in Italia è il meglio del meglio, in Europa siamo molto vicino al top. Pirlo è come il suo vino: migliora invecchiando. Vidal è il vero top player e va trattenuto alla Juve in tutti i modi, anche rinchiudendolo in una gabbia di ferro. Marchisio è il "principino", anima e animo della Juventus, cuore bianconero, capitan futuro. Pogba a 19 anni è qualcosa di eccezionale, il futuro (alla Juve) è suo!
7 all'attacco: troppo criticato per i "pochi" gol realizzati dagli attaccanti. Sbagliato, perchè il ruolo nel gioco di Conte viene "snaturalizzato": segnare è importante come creare spazi, tornare a difendere, pressare, giocare di sponda. Il gol viene visto come la conclusione di un azione corale in cui il protagonista finale non deve essere per forza un attaccante. Matri, Vucinic, Giovinco e Quagliarella hanno fatto un bellissimo campionato e chi li critica forse non ha capito benissimo il gioco della Signora.
10, infine, ad Antonio Conte (e al suo staff): vincere era difficile ma riconfermarsi, dopo l'estate e l'autunno passati da Antonio, lo era ancora di più.
JUVENTUS: voto........ 31!
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anelkann · 12 years ago
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"Penso quindi gioco": autobiografia dell'anno
Mai un sorriso e sempre con lo sguardo cupo.
Di chi sto parlando? Di uno che insieme a Daniele De Rossi ha svuotato in faccia a Gattuso un estintore, di uno che si diverte come un matto a prendere per il culo Matri e Inzaghi e che delle partite alla PlayStation contro Nesta ne ha fatto uno stile di vita: per dirla alla Celentano Andrea Pirlo da Brescia può sembrare "lento", ma in realtà è "rock", (in)verosibilmente rock. 
Si racconta, con la collaborazione del superbo Alessandro Alciato, nella sua autobiografia "Penso quindi gioco", uscita nelle librerie il 30 Aprile e che io ho letto, prima per me e poi per voi. 
Tanti i temi che Pirlo affronta: il Milan, Berlusconi e Galliani (che chiama il signor Bic e al quale non nega alcune frecciatine per tutto lo scorrere del libro), il tifo da bambino per l'Inter e il rapporto col suo procuratore Tinti. Ma soprattutto l'amore smisurato per il colore azzurro e la maglia della Nazionale, il Mondiale 2006, la nuova avventura alla Juventus e il Conte che non si sarebbe mai aspettato (spassosi i punti in cui parla dell'Antonio furioso negli intervalli e il Conte edicolante durante la settimana). Affronta argomenti importanti come il razzismo ed il calcio scommesse, dedica un capitolo al dramma della finale di Instanbul persa clamorosamente con il Liverpool. Ci rivela inoltre che da piccolo veniva mal misto dai suoi compagni di squadra perchè già di livello superiore al normale. 
E poi c'è il punto di raccordo tra tutti i capitoli del libro, una linea immaginaria che ci fa compagnia dalla prima all'ultima pagina: il Pirlo che, dietro a quelle occhiaie e a quel volto che centellina sorrisi, si diverte come un matto e sa far divertire chi gli è vicino. Non risparmia nessuno: da Nesta a Gattuso (una delle sue vittime preferite nel Milan e nella Nazionale), passando da Matri l'ipocondriaco agli scaramantici Gilardino e Pippo Inzaghi che, prima di ogni partita occupava il bagno dello spogliatoio e "si lasciava andare", tanto da meritarsi l'appellativo di "cagone".
Il tutto raccolto e "tradotto" in gergo giornalistico dal giornalista Sky Alessandro Alciato, meritevole di aver dato alla trama una linearità e leggibilità molto buona.
Insomma: "Penso quindi gioco" è un libro davvero ben fatto, adatto agli amanti del calcio e anche non. Se vi ho incuriosito, vi aspetta in libreria! Buona lettura... e buon Andrea Pirlo a tutti!
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anelkann · 12 years ago
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Odio i lunedì, odio quel giorno lì!
Vasco Rossi - Lunedì
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anelkann · 12 years ago
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Torino è (sempre) bianconera!
Eccolo lì, oramai ad un passo, lo scudetto numero 31.
Talmente ad un passo che, se il Napoli ieri non avesse conquistato i 3 punti ai danni del Pescara, ora staremmo in piazza a festeggiare. E allora ci sarà da attendere ancora 7 giorni per il tricolore, ma oggi possiamo lo stesso sorridere per la vittoria nel derby che conferma il dominio bianconero nella città della Mole: dopo il 3-0 allo "Stadium" ecco il 2-0 nel nostro vecchio stadio, l' "Olimpico", che ci aveva visto combattere nel campionato di Serie B. Una partita non bellissima, ma non sono queste le partite in cui si deve dimostrare il bel gioco: oggi era importante solo vincere, solo conquistare i 3 punti che, visto l'andamento del Palermo che affronteremo domenica prossima, sono pesantissimi e fondamentali.
Due su tutti i personaggi del giorno. Il primo è il cileno Vidal: era il suo primo derby torinese e il suo gol (bellissimo) ha spianato la strada verso il successo. Il secondo è il "principino" Claudio Marchisio, quel principino che ultimamente non stava brillando e sembrava in affanno, ma che quando ha visto i colori granata si è ricordato di essere "l'uomo derby" da quando aveva 7 anni. E allora eccolo ritornare al gol che fa bene a noi ma soprattutto a lui, galvanizzandolo e facendogli scrollare dalle spalle le ultime prove opache.
Festeggiamo, ma con moderazione, perchè il bianco, rosso e verde sono colori sicuramente più belli del granata e tra 7 giorni ci sarà da lottare ancora per 90' prima di poter ancora una volta cantare "I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI!".
#finoallafineforzaJuventus
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anelkann · 12 years ago
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Per chi l'avesse perso o per chi volesse semplicemente riascoltarlo, ecco l'incontro al Festival del Giornalismo "Calcio e giornalismo nel terzo millennio" con Pardo, Di Marzio, Valenti, Foot e Sconcerti.
"Social network, quotidiani online e innovazione del giornalismo sportivo e calcistico in particolare. Partendo dal cambiamento del settore negli ultimi anni, un approfondimento dell'apporto di internet e new media allo sport journalism, analizzando caratteristiche e novità. I beat writers, giornalisti sempre più specializzati in singoli temi o squadre. L'uso innovativo delle statistiche."
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anelkann · 12 years ago
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Giornata indimenticabile al #ijf13 (Festival del Giornalismo 2013 di Perugia)! All'incontro "Calcio e giornalismo nel terzo Millennio" ospiti speciali: dal re del calciomercato Gianluca Di Marzio al mitico Pierluigi Pardo, passando per Gianni Valenti, John Foot e l'intramontabile Mario Sconcerti.
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anelkann · 12 years ago
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Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio.
Jorge Luis Borges
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