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Il Blog di Michele
18 posts
Michele Annone, 19 anni, Giurisprudenza, Primo Anno. Vegetariano in erba (ah ah). Normalizzato bolognese, ma non ditelo ai miei.
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annonesblog · 5 years ago
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1 maggio 2018
Viviamo in tempi pazzi. Pazzi, dico io. 
Buonasera. Buona… primavera? Sono imperdonabile, lo so, ma il silenzio online è ben giustificato dal caos della mia vita negli ultimi tre mesi. 
Certo è che se con le ricette vegetariane avevo qualche speranza di racimolare uno o due seguaci, nel momento in cui questo blog si è trasformato in una rivista scandalistica, suddette speranze hanno fatto la fine degli abusivi di Shrek. Quindi dubito che qualcuno avrà pianto per la mia assenza… a parte forse una persona, che è la ragione principale per cui mi sono ricordato dell'esistenza di questo blog, ma ci ritornerò. 
Se fossi un bravo storico, o avvocato incaricato di ricostruire le dinamiche di una causa, racconterei tutto dall'inizio, ma sono solo uno studente di Legge squattrinato e reduce da giorni di baldoria, e preferirei sorvolare su alcuni dettagli spiacevoli dell'ultimo periodo per passare al succo della questione – anche perché la persona alla quale ho promesso di aggiornare mi sta attualmente bombardando di messaggi nonostante sia ad un appuntamento, ma per amor di cronaca riassumerò per sommi capi gli scorsi mesi. 
Se gennaio era proseguito in relativa pace (la Guerra Fredda in casa sembrava essersi sopita, e questo mi avrebbe già dovuto far allarmare), la fine ha riservato un brutto colpo al mio coinquilino, già Asmatico. Per una serie di ragioni che non sto qui a spiegare  – mi ci vorrebbero troppe righe e verrei sicuramente contattato da uno studio di analisti – , lui e il suo uaglione si sono bisticciati. Seriamente. 
Il che ci porta a febbraio: un principio di nevrosi, disperazione e ritiro dal palcoscenico in seguito ad una palese ansia da prestazione hanno caratterizzato il mese del nostro Asmatico, il tutto mentre Mr Lovesong veleggiava verso  lidi più soleggiati. Simultaneamente e inaspettatamente, ho assistito alla caduta del Muro di Berlino e alla fine della Guerra Fredda. Io, Stato cuscinetto non per scelta ma per necessità, ho tirato un sospiro di sollievo; ma intanto tutto il resto andava male, e sempre peggio. 
La Gang del Bosco soffriva della scomparsa dell'Asmatico e di alcune incomprensioni interne – Renzo Piano 2.0 e la nostra Donna Angelo, o Renzo e Lucia, come vi pare, hanno avuto il loro ben da fare prima di riconciliarsi, complice Bocca di Rosa che come al solito ha portato ancora più confusione. Ma in qualche modo (ancora non ho ben capito come), siamo sopravvissuti anche a febbraio. 
Poi marzo. Ah, marzo. I fiori che sbocciano, gli uccellini che cinguettano, le rivelazioni assolutamente non previste. In breve, dopo un ennesimo scontro a base di succo di frutta e grisbì, con Mr Lovesong che per qualche ragione ha scelto di salpare dai sopracitati lidi, l'Asmatico si è deciso finalmente a parlare con il sottoscritto. Parlare di se stesso. Quel giorno sono salito di grado: da Fata Madrina a Fata Madre. 
E così passiamo ad aprile. 
Capito qualcosa? No? Bene, è esattamente questo l'effetto che volevo ottenere, perché non ho capito nulla nemmeno io che queste vicende, disgraziatamente, le ho vissute. 
Ma ora finalmente posso parlare delle cose che contano davvero.
Dopo altre settimane di insopportabile tubare tra l'Asmatico e Mr Lovesong, accompagnato da delle scuse ben dovute, arriviamo a martedì scorso. Un giorno assolutamente normale. Completamente ordinario, banale, mortalmente noioso, tant'è che erano le nove di sera e stavo già pensando a come annegarmi sotto la doccia per non tornare a studiare Diritto Internazionale. Ma qualcuno da lassù, o più probabilmente Gandhi, ha deciso che non potevo abbandonare a se stesso questo blog, e mi ha inviato un segno.
Quel segno, si è manifestato nell'immagine del Gamer che porge il suo casco all'Asmatico per andare a fare un giro in motorino con Mr Lovesong. 
Lo so. È incredibile, vero, carissimi fan? Sono rimasto immobile sul divano per tutta la sera, davanti ad una replica di Ciao Darwin (Belli contro Brutti, 2007 o giù di lì) già vista mille volte, con quella visione di carità divina a ripetizione nella mia testa. Mi stavo quasi convincendo di essermi sognato tutto, quando, verso l'una e qualcosa, l'Asmatico è sceso dalla carrozza ed è rientrato in casa. Io, che fino ad un momento prima ero lobotomizzato, ho improvvisamente riacquistato le capacità cognitive e sono saltato su per andargli incontro e farmi raccontare… tutto. E perché no? Se il sindacato non mi vuole risarcire, posso avere almeno un rimborso morale? Niente da fare, non ho fatto nemmeno in tempo a vederlo in faccia che quello si era chiuso in camera. Figli ingrati. 
Grazie a Gandhi, a qualche via di distanza le notizie girano più velocemente, e nel giro di dieci minuti sono venuto a sapere che quella sera Cenerentola ha avuto il suo bacio della mezzanotte – oh, raccontiamocela giusta, Cenerentola ha limonato duro e non solo per mezzanotte. Ed era anche ora. Mi sono trattenuto dallo sfondare la porta dell'Asmatico solo perché sono pur sempre una persona rispettosa, e perché tempo fa avevo fatto una promessa con la Donna Angelo, cioè che dovunque ci saremmo trovati in quell'occasione avremmo fatto un brindisi con un qualsiasi alcolico avessimo avuto in frigo. Così, all'una e mezza di un mercoledì notte, ho alzato una lattina di Heineken al cielo.
Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per il comitato delle Fate Madrine. 
Potrei chiuderla qua, ma mi sembra doveroso menzionare il pranzo del giorno dopo, quando l'Asmatico ha finalmente messo il naso fuori dalla sua stanza. Io, curioso come una scimmia cappuccina, ho quasi buttato la sigaretta ancora intera per rientrare e vedere la sua faccia. Ne ho subito avuto la conferma: completamente rincitrullulito.
“Allò?”, gli ho chiesto con nonchalance mentre fingevo di girare l'acqua senza pasta dentro. “Bella serata, eh?” 
“Sì”, dice lui, tranquillissimo. “C'erano le stelle–”
A quel punto credo di aver tirato fuori il mio migliore sguardo da cazzimma perché si è interrotto e con la faccia più rincitrullulita che abbia mai visto – quindi un sorriso che andava da un orecchio all'altro, ha confessato il misfatto. Abbiamo pranzato con pasta e spumante del discount, e questa volta si è aggiunto anche il Gamer. 
Sono state giornate piene, ed è la prima volta che ho modo di tirare le fila della storia, ma direi che per ora la narrazione degli eventi si interrompe qui. Sicuramente non finisce qui il mio impiego da Fata Madre, ma quello è un destino che ormai mi si è incollato addosso, e devo ammettere che non mi dispiace. 
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, sì, Rosa, parlo con te, spero che la fanciulla lì vicino si sia divertita quanto te nella lettura di questa epopea.
Purtroppo è tutto vero. 
A presto (o forse no, chi può dirlo di questi tempi?), 
Michele
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annonesblog · 5 years ago
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17 gennaio 2018
Giorno numero non lo so. Ormai sta diventando una guerra di trincea. Il Gamer è tornato. Dopo mesi di silenzio e rosari snocciolati a mezza voce dall’Asmatico, il Gamer ha fatto inaspettatamente il suo ritorno. Ma andiamo per gradi, riprendiamo da dove ci siamo lasciati. Le vacanze di Natale e l’imminente sessione hanno diviso il gruppo di amici di cui io e l’Asmatico facciamo parte (che per comodità chiameremo la Gang del Bosco), rispedendo ognuno di noi alla propria terra natia, dove è stato ingozzato di più fritti di quanti il fegato ne possa smaltire. Se chiudo gli occhi sento ancora l’odore di fiori di zucca pastellati; credo si tratti di una sottospecie di disturbo da stress post traumatico. Per tutto il periodo natalizio, del Gamer abbiamo perso le tracce; non che prima avessimo qualche pallida idea di dove passasse le sue giornate. ‘Forse si è ritiratoʼ, è stato il messaggio un po’ troppo pieno di speranza con cui l’Asmatico ha risposto alle mie preoccupazioni. ‘Magari è tornato a Mordor per fare rapporto.ʼ La citazione, anche se parte di un bagaglio culturale medio, mi ha sorpreso; mi sono risposto che probabilmente il fatto che Tolkien fosse un fervente credente (rima involontaria) ha aiutato l’Asmatico nell'elusione della censura messa in atto dalla madre. Ma torniamo a noi, in quella che è ormai ufficiosamente ‘Casa Guerra Freddaʼ. Nulla faceva presagire il ritorno del Gamer: messaggi, chiamate, lettere, cartoline, segnali di fumo, nulla! Tant'è che io e l’Asmatico, il 7 gennaio, tutto ci aspettavamo di trovare nell’appartamento, a parte lui. Eppure eccolo lì, abbronzatissimo e più biondo che mai, in piedi nel bel mezzo del salotto, un sorriso a trentadue denti e un gentile ‘fraʼ rivolto ai più bisognosi. Dalla faccia dell’Asmatico ho dedotto che se aprendo la porta di casa avessimo scoperto un cadavere decomposto, sarebbe stata per lui una sorpresa più gradita. Non escludo la possibilità che accada davvero in un immediato futuro. È saltato fuori che il Gamer ha passato le vacanze di Natale con la sua famiglia (sì, ha una famiglia, non si è autogenerato) in una località esotica di cui personalmente non avevo mai sentito parlare, ma che sono abbastanza certo esista. Il Gamer si è dimostrato desideroso di condividere con noi la sua esperienza, instaurando quella che credo sia stata la prima vera conversazione con me ed il nostro inquietatissimo Asmatico. È stata una serata proficua per tutti noi, in quanto io ho in parte soddisfatto le mie curiosità antropologiche, mentre il Gamer ha fatto chiarezza su molte cose… tipo i nostri nomi. A riprova della veridicità della sua storia ci sono state mostrate anche le foto del suddetto viaggio, la maggior parte scattate in spiaggia, dove un sorridentissimo Gamer ci appare in costume da bagno. La scoperta che il suddetto dispone di un fisico niente male non ha fatto piacere all’Asmatico, il cui sorriso era talmente congelato da farmi temere una paresi. Sono sempre più convinto tutto questo farà parte della sua villain origin story. Il Gamer, però, questa volta in vece di ambasciatore di pace (nonostante non conoscesse i nostri nomi o li conoscesse in maniera approssimativa), ha pensato a noi, arrivando persino ad ammettere che gli siamo mancati (!), e porgendo ad entrambi due pacchetti male incartati con sopra due sgargianti coccarde. Forse la nostra presenza per lui conta più di quanto avessi messo in conto… sarò costretto a rivedere i miei appunti. Aprendo i regali abbiamo trovato ad attenderci del materiale edibile, mangiabile, non meglio identificato, finché il nostro Gamer con fare eroico è venuto in nostro soccorso, informandoci che la cosa colorata che stringevamo tra le mani altro non era che un frutto detto “del drago”. Davanti al nostro sconcerto ha reagito dicendo che sa bene quanto io sia interessato alla scoperta di nuovi ingredienti per la cucina vegetariana, e che magari, forse, quello poteva essere un frutto che pure l’Asmatico poteva mangiare. Queste accortezze mi hanno stupito più del fatto che l’Asmatico conosca Il Signore degli Anelli. Chiacchierando del più e del meno, la giornata è passata con tranquillità. Non avrei mai creduto possibile che i miei coinquilini potessero andare così d’accordo, e questo, insieme alla straordinaria gentilezza dimostrata dall’Asmatico, mi hanno fatto sperare in un futuro migliore, costruito sulla pace e sui frutti del drago. Questo, almeno, finché il Gamer non si è ritirato nelle sue stanze, ancora spossato per il jet lag. È stato in quel momento che l’Asmatico si è girato verso di me con uno sguardo che potrei definire solo spettrale, e, tenendo stretto il dono appena ricevuto, ha decretato: “Oh mio Dio… sta tentando di avvelenarci!”
Se non ci sentiamo più, non sarà di certo per colpa del frutto del drago. Michele (una Fata Madrina che richiede l'intervento del sindacato)
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annonesblog · 5 years ago
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Ma la giacca di Riccardo?
Quale giacca?
- Corrado
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annonesblog · 5 years ago
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Che starter sceglie michele?
Erba.
- Michele
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annonesblog · 5 years ago
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Chi di loro ha visto boris e diffende il verbo?
Riccardo afferma che è un prodotto troppo italiano, ma lo apprezza e lo cita assai, quella cagna maledetta. Io invece sono il primo adepto della religione che venera Stanis La Rochelle, unico sovrano e padrone della televisione italiana.
- Michele
I toscani hanno veramente devastato questo Paese.
- Sebastiano
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annonesblog · 5 years ago
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Che numeri di scarpe hanno i nosti coraggiosi, impavidi, supercalifragilispichespiralidosi amici?
Guglielmo: 44
Riccardo: 43 (piedi da fata.)
Ben: 44 (gemelli di piedi! - Guglielmo)
Sebastiano: 42
Michele: 43
Beatrice e Edoardo portano lo stesso numero, ma un* dei due ci impedisce di dire quale. 
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annonesblog · 5 years ago
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Qual è il miglior film di barbie secondo riccardo?
Barbie e le dodici principesse danzanti, ovviamente!
- Riccardo
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annonesblog · 5 years ago
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Dreamworks o disney?
Shrek.
- Tutti.
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annonesblog · 5 years ago
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Star wars o star trek?
Perché scegliere quando puoi avere entrambi? (ノ´ヮ`)ノ*: ・゚ 
- Riccardo & Bea
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annonesblog · 5 years ago
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After o 50 sfumature? Quale è meglio secondo tutti
La domanda ha dato il via ad un dibattito molto acceso che ha mostrato pareri discordanti. L’unica dichiarazione che vale la pena condividere è quella di Guglielmo, che afferma: “Io queste cose non le leggo, le vivo.”
- Michele
Guglielmo è un altro che si crede un Hardin... ma la verità è che è solo l’ennesima Tessa.
- Beatrice
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annonesblog · 5 years ago
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Classifica dei film disney preferiti di tutti
Michele: Atlantis - L’impero Perduto
Ben: Il Gobbo di Notre Dame
Riccardo: Le Follie dell’Imperatore
Guglielmo: La Spada nella Roccia
Sebastiano: (sono servite numerose insistenze per estorcere questa informazione) Winnie the Pooh e gli Efelanti 
Beatrice: Toy Story 2
Edoardo: Alla Ricerca di Nemo (n.d.M.: proprio un peccato che non abbia mai visto l’inizio...)
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annonesblog · 5 years ago
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Riccardo è miope, ipermetrope o astigmatico?
Io sono toscano... 
- Riccardo 
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annonesblog · 5 years ago
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Ma riccardo indossa camicie da notte? O forse è seba a indossarle?
E’ Seba ad indossarle. Io dormo nudo  (¬‿¬ ) -Riccardo
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annonesblog · 5 years ago
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Ma bea come ha il letto? Singolo, matrimoniale, una piazza e mezzo, due piazze, tre piazze?
Abbastanza grande da ospità me e il cartonato del magggico Francesco Totti
-Bea
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annonesblog · 6 years ago
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2 dicembre 2017
Due mesi fa, quando ho aperto questo blog, immaginavo che sarebbe diventato una specie di nuovo Giallo Zafferano per vegetariani, con migliaia di followers e due aggiornamenti a settimana. Okay, lo ammetto, mi sono lasciato un po’ trascinare dalla fantasia, ma sarebbe potuto essere uno scenario plausibile se non fosse stato per un piccolo inconveniente: i miei coinquilini.
Mi duole dunque annunciare che il mio pronostico si è avverato: ora la mia vita è a metà tra Beautiful e The Americans. Perché The Americans tra tutte le serie esistenti? Perché in questo mese e più che ho passato lontano dal blog, in casa è scoppiata la Guerra Fredda; con l’unica differenza che qui il blocco capitalista è incazzato nero e il blocco comunista offre merendine al capitalista.
Viene da sé che la situazione è esplosiva.
Io in tutto questo vorrei dire che sto giocando il ruolo della Svizzera, o ancora meglio, di uno dei Paesi non allineati post Seconda Guerra Mondiale, ma la verità è che la mia posizione è più unica che rara. Sono una specie di Stato cuscinetto che cerca di contenere qualsiasi tipo di rappresaglia, uno spettatore neutrale che tuttavia risente sulla propria pelle degli effetti dell’ostilità.
Il mio codice etico da studente di Giurisprudenza mi sta supplicando di intervenire prima che sia troppo tardi e che mi tocchi presentarmi in Tribunale in qualità di Giudice di Pace, ma la mia anima da documentarista storico è curiosa di sapere fino a che punto arriverà il conflitto prima di esplodere. A quel punto, lo giuro, tenterò di limitare i danni.
Ma per essere più chiari, è opportuno partire dal principio.
Giorno 1
Si scopre che il Gamer non è una creatura inviata dallo spazio per condurre una ricerca sul funzionamento degli esseri umani. O forse sì, anzi in realtà è proprio così. È una po’ una vicenda alla E.T., presente? Il problema sorge nel momento in cui salta fuori che la persona grazie alla quale l’alieno ha capito di poter provare emozioni altro non è che Mister Lovesong o come si fa chiamare, insomma il guaglione del beneamato Asmatico. Da parte mia, ho il diritto di credere che i circuiti extraterrestri del nostro E.T. non abbiano processato l’informazione che attraverso lui è avvenuta l’iniziazione di Mr. Lovesong al mondo dell’affettività. Per la prima volta da quando lo conosco (non molto, a dire il vero, ma abbastanza da capire che tipo di persona è), vedo Mr. Lovesong rimanere senza parole.
Giorno 2
La Fata Madrina della situazione (il sottoscritto) informa l’Asmatico di ciò che è avvenuto il giorno prima, ignaro delle conseguenze alle quali porterà questa innocua conversazione. È l’inizio del caos.
Giorno 6
Dopo diverse lune di negazione, comincia attivamente la ritorsione dell’Asmatico, il quale sembra essere convinto del fatto che il nostro coinquilino latitante e il suo guaglione stiano portando avanti una specie di tresca clandestina ai suoi danni, o qualcosa del genere.
Il primo step è lamentarsi del fatto che E.T. non saluti quando entra o esce di casa.
“Scusa, quante volte eri presente quando è entrato o uscito di casa?”, ribatto io.
Lui ci pensa. “Due?”
L’attacco è sventato dal potere della razionalità.
Giorno 10
Ora di colazione. Sento l’Asmatico lanciare una frecciatina a E.T. sul corretto ordine di versamento di latte e cereali nella tazza. Corro in cucina prima che sia troppo tardi, ma faccio appena in tempo ad assistere al contrattacco di E.T., che a quanto pare in questi anni sulla Terra ha imparato bene le leggi del sarcasmo.
“Sempre meglio di non poterlo bere il latte, fra.”
Ride, lui, ignaro dell’effetto domino che ha innescato con quelle parole. La Fata Madrina pensa che non la pagano abbastanza per questo, mentre lancia un’occhiata all’Asmatico per controllare che non stia per versare il contenuto del suo bicchiere in testa ad E.T.
Non lo fa, ma la sua espressione sa di morte. Abbasso lo sguardo per scoprire che se si è trattenuto è solo perché ha appena sciolto l’integratore nel bicchiere d’acqua, e senza integratore l’Asmatico non esce di casa. Anche oggi il pericolo è scampato.
Giorno 14
Durante una (quasi) normale conversazione sul gruppo whatsapp dell’appartamento, E.T. fa l’errore di chiedere all’Asmatico di salutargli Mr. Lovesong. Se non fossi sicuro del fatto che è all’oscuro di qualsiasi cosa stia succedendo in questa casa, direi quasi che lo fa apposta. Ma no, è la voce dell’innocenza, e questo rende la situazione ancora più tragica. Mi sembra di essere un qualsiasi personaggio di Shakespeare, sull’inevitabile via della rovina.
Giorno 17
L’Asmatico si lamenta con me del fatto che E.T. lascia sempre le sue scarpe in giro per la casa, non per forza appaiate e nei posti più insoliti. Di questo gli devo dare atto (una volta abbiamo trovato un suo scarponcino sopra la cappa della cucina, ma abbiamo deciso di fare un patto di silenzio), ma considero che questo clima di terrore sta andando avanti da fin troppo tempo, e glielo chiedo.
“Di’, non è che sei geloso?”
Se fosse in The Office, l’Asmatico guarderebbe in camera con la faccia di Jim ogni volta che gli chiedono se per caso non sia un pochino interessato a Pam. Approfitto del momento di spaesamento per aggiungere che non ce n’è alcuna ragione, ma prima che possa aprire bocca lui si alza, apre il frigorifero e chiede chi ci ha messo dentro il flacone del detersivo per piatti.
La Fata Madrina è molto stanca.
Giorno 22
Vedo con i miei occhi E.T. che regala all’Asmatico, il quale non ha fatto colazione, uno dei suoi flauti al latte. Un gesto nobile e probabilmente ciò che di più vicino c’è all’armistizio, se non fosse che l’Asmatico è notoriamente intollerante al lattosio, o almeno così dice.
Sono più nervoso dei cubani il giorno della Baia dei Porci.
In qualche modo siamo arrivati al giorno 26 senza che la guerra sia scoppiata, e questo potrebbe essere un buon segno, così come un presagio del fatto che dovremo chiamare i vigili del fuoco prima di Natale. Nel caso, io tengo sempre vicini i numeri d’emergenza.
Al prossimo aggiornamento. Se non mi faccio più vivo… bè, direi che questa pagina parla da sé. Mi auguro solo che tutto questo faccia curriculum, o perlomeno che valga come tirocinio.
Michele
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annonesblog · 6 years ago
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1 Novembre 2017
Le mie vicine di posto mi hanno guardato male per tutto il tempo che ho impiegato ad aprire la valigia per prendere il computer; probabilmente credevano fossi un dinamitardo o qualcosa del genere. Ormai è diventato divertente immaginare cosa può pensare la gente di me quando mi fissa. Comunque, se le suddette signore sono così tanto ansiose di sapere il perché ho avuto la faccia tosta di alzarmi e aprire la mia valigia su un treno, la verità è che l’ho fatto perché mi sono ricordato di questo blog. Non che me ne fossi totalmente dimenticato, è che davvero le ultime due settimane sono state da folli e a questo ho paura di cosa mi riserverà questo mese. 
Dunque, dov’ero rimasto. Alla serata al Cassero? No, prima c’è stata la Cena Vegetariana. Mi piacerebbe poter dire che sono titoli di episodi di Friends, ma ho paura che ci stiamo avvicinando pericolosamente al format di Beautiful. A dispetto delle aspettative, la cena è andata molto bene. L’Adone mi aveva detto di saper cucinare, non di essere il figlio perduto di Cannavacciuolo. E va bene, io non mangiavo un pasto decente da tre settimane e avevo dimenticato il sapore del cibo caldo, ma insomma. In tutto questo, la mia preoccupazione maggiore era rivolta all’Asmatico, che non è esattamente un animale da compagnia… o almeno così credevo fino a sabato scorso, ma questa è un’altra storia. Comunque, immaginavo già che avrebbe tenuto il muso o passato il tempo ad elencare le sue intolleranze (cosa che avrebbe potenzialmente potuto occupare la serata), invece si è fermato all’inizio della sua cartella clinica. Questo lo chiamo un passo in avanti, probabilmente anche dovuto alla compagnia dell’Adone. L’Adone… bè, ho idea che si sia guadagnato il suo nome anche agli occhi dell’Asmatico. Nel senso che tutto questo poteva risultare in una teoria del complotto bella e buona (e sì che a me piacciono le cospirazioni)... fino a sabato scorso. Ci arriverò.
Ritorniamo alla cena. Potrei scrivere che il menù comprendeva una torta rustica con spinaci e ricotta, zucchine gratinate, zucca al forno, peperoni e cavolfiore con scamorza, e chiuderla qui. La torta, poi? Esponenziale. Ma detto francamente, l’Adone avrebbe potuto proporci pane e semolino e avremmo comunque passato una bella serata. Almeno per quanto mi riguarda, ma sono abbastanza sicuro di poter parlare anche per loro. E in quel caso l’Asmatico avrebbe avuto meno da dire riguardo alle sue intolleranze alimentari. Ho scritto alimentari? Avrei fatto meglio a dire fantasma, per rimanere in tema con questi giorni. Anche se l’unico fantasma che ho visto (o meglio, che non ho visto) è il Gamer. Ieri sera mi sono messo a letto e lui era ancora attaccato al suo Nintendo Switch - e so come si chiama solo perché ci ha fatto una testa tanta con le funzionalità di quell’aggeggio. Questa mattina mi sono svegliato prima dell’alba per preparare la valigia e non l’ho trovato nel suo letto. Ho pensato che si fosse addormentato sul divano, anche se è scomodo e ha i bozzi e nessuno sano di mente riuscirebbe a farci nemmeno un riposino. Ma insomma, stiamo a parlare dello stesso che mette i limoni interi negli armadi perché ‘rinfrescano l’ambiente’. Comunque, non era sul divano. E nemmeno sulla tazza del water. E nemmeno in balcone a conversare coi piccioni (vorrei davvero dire che non l’ho visto farlo). Dopo un attimo di remore ho sbirciato dentro la stanza dell’Asmatico perché non si sa mai, ma lui stava dormendo beato, abbracciato al suo squalo di peluche. Niente Gamer. Volatilizzato. Forse è tornato a casa grazie al Vento dell’Est. 
Ma torniamo agli eventi mondani. Oltre al fatto che ho scoperto il Paradiso in Terra e si chiama Biblioteca dell’Archiginnasio (mi sto già informando per il tirocinio), la famosa serata al Cassero di cui avevo accennato l’ultima volta non ha riportato particolari danni fisici al sottoscritto, visto che tirando le somme mi sono sbronzato di più alla Sagra del Pecorino con il limoncino dello zio Peppe. In realtà avevo comprato delle birre, ma l’Asmatico è partito in cascetta affermando di aver assunto una bustina contro l’acidità di stomaco che chiaramente avrebbe potuto fare reazione con una birra da 5 gradi alcolici. Meglio lo conosco, più mi convinco che frequentare Medicina per uno come lui potrebbe risultare nella scoperta scientifica del secolo o nel più grande disastro della storia dell’umanità. Staremo a vedere. Sta di fatto che la serata si è rivelata piacevole: il posto era spaziale, la musica più che ballabile, le persone… interessanti. Qualche riga più in su ho scritto che il nostro Asmatico non è un animale di compagnia, ma mi sono dovuto ricredere. Ora, lungi da me fare insinuazioni, ma ho idea che abbia trovato il uaglione. Nessuna sorpresa, e non è stata la reazione alla Germanotta a farmi aprire gli occhi. A tutti piace Lady Gaga. Comunque lui non ne ha più fatto cenno e io ho evitato di chiedere, ma sono abbastanza convinto che si stiano continuando a parlare. Buon per loro, buon per loro. 
Io in tutto questo non so bene che ruolo ho, o se ho un ruolo. Ma una volta un uomo dalla moralità discutibile disse “Vigilanza costante!”, e io non me la sento proprio di contraddirlo. 
Ecco, sono quasi arrivato a Pescara, pronto per affrontare il mio personale coming out con Annarella. I miei vecchi hanno già recepito qualcosa tra una telefonata e l’altra, ma a nonna non ho ancora detto nulla del fatto che sono vegetariano. Spero non le pigli un colpo. Fate conto che ha passato l’ultimo mese e mezzo a dirmi “Michè, ti sento sciupato!”... al telefono. Spero di uscire vivo da questo fine settimana. Se sparisco dalla circolazione, i casi sono due: o anch’io sono stato portato via dal Vento dell’Est, oppure Annarella mi ha buttato in pentola insieme ai cavatelli. 
A risentirci, Michele.
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annonesblog · 6 years ago
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15 ottobre 2017
Quindi… eccomi qui. Nuova domenica, nuovo blog. Avrei voluto scrivere un po’ più spesso ma ho come l’impressione che durante la settimana il tempo scorra troppo velocemente. L’unico momento in cui riesco a pensare a cosa sta succedendo nella mia vita è la domenica pomeriggio, che a quanto pare diventerà il mio appuntamento fisso… quando non sarò troppo impegnato a ripigliarmi dal coma. Metto le mani avanti, visto che da come si prospetta il prossimo fine settimana non mi sento proprio di escludere che il mio coinquilino Asmatico collassi e io insieme  a lui mentre cerco di farlo rinvenire. A dire il vero sono già abbastanza sorpreso del fatto che abbia mezzo accettato l’invito. Comunque non mi aspetto niente ma sono già deluso, sono quasi sicuro che finirà per darmi la sola.
Ma forse è meglio se parto dal principio. Mercoledì scorso ho partecipato alla riunione della Rete degli Studenti della città. Semplice curiosità, ho notato un avviso sulla bacheca della facoltà e mi sono lasciato trascinare. Non dalla massa, no: i miei compagni di corso hanno bellamente ignorato l’avviso, nonostante l’incontro si tenesse nello stesso posto dove abbiamo lezione tutti i giorni. (A parte un ragazzo di Costituzionale che mi sembra di aver intravisto qualche fila più avanti, ma non ne sono sicurissimo. E in ogni caso considerando che la sua compagnia preferita è stanziata in Piazza Verdi, ho il diritto di dubitare che fosse lì per la riunione.) Dicevo, non mi sono tanto fatto guidare dalla massa, quanto dall’intuito. A volte mi capita di avere questi momenti di illuminazione in cui so qual è la direzione giusta da prendere, e raramente mi sbaglio. Quasi un sesto senso, direi, che si è stranamente amplificato da quando tutti i giorni vado all’area macchinette di Zamboni 36. È un posto che dà molto su cui riflettere. 
Sta di fatto che mercoledì scorso mi sono presentato alla riunione della Rete, e anche se non ho potuto garantire sulla mia partecipazione costante mi piacerebbe davvero poter aiutare da dietro le quinte. Così avevo attaccato la pezza ad una ragazza dell’organizzazione e pensavo che la cosa sarebbe finita lì, quando mi si è avvicinato un ragazzo - una faccia totalmente nuova ma non davvero, non saprei come spiegarlo, che mi ha chiesto informazioni sulla mia nuova dieta. In breve è saltato fuori che lui probabilmente ne sa più di me di vegetarianesimo. Non che ci voglia molto, ma in ogni caso… così tra una cosa e l’altra io e questo ragazzo, che ora chiamerò l’Adone (non fraintendetemi, ma è davvero Bello), ci siamo ritrovati a prendere una birra insieme all’Irish Pub. Non so esattamente cosa ci abbia portati a legare così in fretta, ma mi ha fatto piacere conoscere qualcuno che non sia un collega di università o un coinquilino - niente contro i miei, ma è la logica alla base che cambia. E a proposito, proprio quella sera, mentre tornavo a casa dopo aver bevuto una Guinness e guardato l’Adone mangiare un’insalata di pollo (devo ammettere che un po’ mi manca anche quella), stavo passando sotto il portico di fianco ad Economia quando un volantino infilato nel portapacchi di una bici ha attirato la mia attenzione. Sarebbe stato difficile non notarlo, in effetti: un paio di chihuahua che dovevano aver visto giorni migliori, uno sfondo dai temi psichedelici e un sacco di bandierine arcobaleno. In sovraimpressione, la scritta: TRASH FOR FREE. CASSERO 21/10. 
Credo di essere rimasto a fissarlo per due minuti buoni prima di riuscire a sgrovigliare la matassa. Il Cassero è un locale di Bologna - ne ho sentito parlare alcuni colleghi, a bassa voce perché credo sia sulla lista degli argomenti tabù pena l’espulsione dentro le aule di Giurisprudenza. Ma non è solo un locale: la sede lgbt della città, il Comitato Provinciale Arcigay Bologna, e tutte cose belle. Quando poi ho capito che quel TRASH FOR FREE non è lo slogan dell’associazione ma un evento preciso, e avendo infine concluso che il 21 ottobre cade di sabato, ho afferrato il volantino sperando di non aver privato il proprietario della bici di un’occasione di goliardia, e sono tornato a casa senza più pensarci più di tanto. Al massimo l’avrei appeso sopra la scrivania: le pareti della mia stanza hanno bisogno di un po’ di colore. Poi è successa una cosa strana: venerdì stavo pranzando insieme all’Asmatico, quando in tv (se così si può definire il televisore degli anni ‘70 datoci in dotazione dal proprietario) è passata Born This Way. # 10 in classifica nella hit parade del 2011. Non sono mai stato un patito del pop, ma devo ammetterlo: Lady Gaga è una gran personaggio.
“Sei anni, eh”, ho detto tanto per dire. “Fa un botto strano se pensi che è già passato mezzo decennio.”
Ma l’Asmatico non mi stava ascoltando; teneva gli occhi fissi sulla tv con un rigatone che stava per cadergli dalla forchetta. Lo volevo quasi avvertire, ma mi sembrava molto preso da Gaga che cantava qualcosa sull’amarsi così come si è, ed è stato in quel momento che mi è tornato in mente il volantino. Ci ho messo un po’ per ritrovarlo (giusto cinque o sei ore), ma alla fine mi sono fatto di nuovo guidare dall’istinto. Questo Cassero non mi sembra malaccio; magari danno anche Lady Gaga. Ed è gratis. Poi a giudicare dal livello di nevrosi negli ultimi giorni, mi sembra che l’Asmatico non aspetti altro che un invito su carta bollata a svagarsi un po’. Per quanto riguarda il Gamer, tra poco sarò io a costringerlo a svagarsi, viste lo stress che causano a me le sue sessioni di Skyrim. Ma questa è un’altra storia. Comunque, la stessa sera ho scritto sul gruppo della casa per sapere chi ci sarebbe stato per questo evento. L’Asmatico ha detto un mezzo sì, il Gamer… francamente sto ancora cercando di decifrare la sua risposta. Immagino che non lo saprò fino a sabato prossimo. 
Ultimo atto di questa strana settimana: ieri pomeriggio mi ha scritto l’Adone per passarmi le ricette di alcuni dei suoi piatti vegetariani preferiti. Io l’ho ringraziato, ma mi pareva brutto non sdebitarmi in altro modo, così l’ho invitato a casa da noi mercoledì prossimo per una cena a tema. Lui sembrava contentissimo, così tanto che mi è sembrato giusto fargli notare che è lui che fa un favore a noi, che a malapena sappiamo scaldarci una spinacina. (Il Gamer l’altro giorno ha bruciato il fondo del pentolino perché si era dimenticato di versarci dentro il latte.)
E quindi da una semplice riunione alla Rete degli Studenti ho ottenuto una nuova conoscenza, una serata (gratis) in discoteca e pure una cena vegetariana, e chissà che per una volta non riesca a consumare un pasto come Dio comanda. Allora il tuo intuito non è del tutto andato, Miché. Allora forse la pausa nell’area macchinette in Zamboni 36 funziona sul serio.
È ancora tutto da vedere.
Al prossimo aggiornamento,
Michele.
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