Statistics
We looked inside some of the posts by celiusdei and here's what we found interesting.
Average Info
Notes Per Post
1K
Likes Per Post
903
Reblog Per Post
314
Reply Per Post
5
Time Between Posts
2 days
Number of Posts By Type
Text
16
Photo
1
Last Seen Tumblr Blogs
Fun Fact
Tumblr has 16.74 million mobile monthly users in the US.
Text
adoro gli infiniti “adesso” che durano una vita, talvolta anche di più.
Agostino Degas
20 notes
·
View notes
Text
“Se chiudi gli occhi, scompaio?”
“Se chiudo gli occhi, sei ovunque.”
403 notes
·
View notes
Text
Allontanarsi non sempre divide ...
Buona serata ✨️
87 notes
·
View notes
Text
Il ROI non esiste
Il ROI è come Gesù: tutti lo citano, nessuno lo ha mai visto davvero.
Ogni azienda ha la sua versione, come con le religioni:
C’è chi lo calcola solo sulle Ads.
Chi ci infila dentro pure il costo dei commerciali, dell’ufficio e dello stress.
Chi prende il fatturato, lo divide per il karma e lo chiama “efficienza”.
Il problema è che nessuno lo dice. Tutti mostrano il numero, nessuno mostra cosa c’è dietro. Così, il ROI diventa il dogma: non si discute, si prega.
Ma se lo metti sotto una lente, scopri che è solo un numero comodo. Serve a chi parla, non a chi ascolta. Serve a giustificare decisioni già prese, non a prendere decisioni migliori.
Il ROI non è una metrica. È una religione. E come ogni religione, non spiega il mondo: lo consola.
La formula è corretta, ma il contesto è finto
Il ROI si calcola così: (Guadagno – Costo) / Costo
La formula è perfetta. Peccato che tutto il resto sia finto.
Il ROAS medio? Ti nasconde il fatto che metà delle campagne sono morte dentro. Il CAC? Calcolato senza considerare che metà dei lead non converte mai. Il LTV? Proiezioni ottimistiche basate sul nulla, tipo "i clienti torneranno… se Dio vuole".
Facciamo finta che questi numeri siano oggettivi. Ma la verità è che li costruisci tu, a tavolino. Decidi cosa includere. Cosa escludere. Come aggregarli. E poi li infili nel grafico che fa più scena.
È matematica in apparenza, ma storytelling in sostanza. Il contesto viene omesso, l’intervallo di tempo alterato, le anomalie ignorate. Il numero finale è pulito, rassicurante, condivisibile. Peccato che non dica niente di vero.
Non è un errore tecnico. È una scelta consapevole. La verità non fa vendere. I numeri comodi sì.
Il ROI è una scusa elegante per decidere a caso
Dietro ogni ROI c’è sempre un’idea già decisa. Il numero serve solo a farla sembrare intelligente.
Hai scelto di puntare tutto su TikTok? Costruisci un ROI che dimostra che “funziona”. Hai tagliato il budget Ads? Tira fuori un ROI negativo dell’anno scorso e fai passare il taglio come mossa strategica. Hai fatto una campagna inutile? Racconta che “il brand ne ha beneficiato” e mostra un ROI di lungo periodo con una previsione al 2038.
La verità è che nessuno prende decisioni in base al ROI. Lo si usa dopo, per giustificarle.
È una scusa elegante. Una foglia di fico matematica per coprire decisioni istintive, politiche, caotiche. Ma una foglia di fico resta una foglia di fico, anche se scritta in Helvetica su una slide in widescreen.
Il ROI non guida le strategie. Le decora.
Smettiamola di crederci
Il ROI non va eliminato. Va ridimensionato.
Non è un faro. Non è una verità. Non è una prova scientifica. È un numero. Utile solo se contestualizzato. Pericoloso se assolutizzato.
Il problema non è la metrica, è come la usiamo: per fingere oggettività dove c’è solo opinione, per legittimare decisioni già prese, per zittire chi fa domande scomode.
Se vogliamo fare marketing serio, dobbiamo trattare il ROI per quello che è: una traccia, non un verdetto.
Tutto il resto è PowerPoint fiction.
Source: Il ROI non esiste
59 notes
·
View notes
